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TWF - Tex Willer Forum

[741/744] Sierra Nevada


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La storia di Mefisto per gli utenti del forum TWF  

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<span style="color:red">40 minuti fa</span>, borden dice:

 

 

 

Spiegazione? E perché? Poi Diablero direbbe che nelle mie storie Mefisto non ha poteri magici!  :D

 

C'è forse qualche spiegazione per ciò che è accaduto nella caserma dei pompieri di Frisco? 

Al di là vero e del verosimile c'è solo la situazione immaginaria letta di recente su Facebook: Mefisto che manda gli Hualpai a disturbare suonando i bonghetti per tutta la notte sotto le finestre dell'albergo dove pernottano i pards. 

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Letto senza la minima aspettativa anche quest'altro primo pezzo. E infatti: albo che si rivela l'ennesimo catalogo di idiozie mefistofeliche, con ovviamente annessa l'ennesima occasione mancata per uccidere Tex. Che in quest'albo succeda qualcosa oppure non succeda niente è relativo, tanto spiccano sempre le solite cose già viste nella prima parte. La sensazione di posticcio è palese, quella che tutto sia in funzione di allungamento del brodo è fastidiosa e irritante. Tutto naturalmente zavorrato da secchi interi di parole svuotate dentro i baloon: il lettore gira pagina e il colpo d'occhio delle due facciate è un soverchiante muro di lettere.

Ciliegina sulla torta: non si è ancora neppure alla pagina 10 della storia che già si vede un duello alla Dragon Ball :azz::azz::azz::azz::azz::azz::azz::azz::azz::azz: Non avessi speso 4,40 avrei lanciato dalla finestra l'albo!

Un duello alla Dragon Ball. In un monastero. In Tibet. Tra due lama/santoni/o quel che sono.

Se questo è Tex, ragazzi, godetevelo voi. E mi raccomando, sbavateci pure dietro.

 

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1 ora fa, Gunny dice:

Un duello alla Dragon Ball. In un monastero. In Tibet. Tra due lama/santoni/o quel che sono.

Se questo è Tex, ragazzi, godetevelo voi. E mi raccomando, sbavateci pure dietro.

 

In quasi 74 anni di Tex hai visto - in ordine sparso - Thugs, Vikinghi, Beduini, Cinesi, Maori, Orientali vari, rappresentanti di ogni popolazione precolombiana, extraterrestri, dinosauri, anaconda da far invidia a Rocco Siffredi, mutanti, zombie, rettiliani e dimentico certamente qualcos'altro (meduse, vespe e lombrichi giganti a memoria li escludo). E dopo 74 anni e 740 numerii mensili (di questa collana) scopri che Tex è (anche) questo?
Secondo me, sono i 40 centesimi a darti fastidio, a 4 euro tondi avresti stabilito il primato stagionale di lancio dell'albo.:old:

Modificato da San Antonio Spurs
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Il 15/7/2022 at 15:35, PapeSatan dice:

non é una storia di Tex. Troppo psicologica, troppo mentale, troppo spirituale...

Il 15/7/2022 at 15:35, PapeSatan dice:

una storia che ho trovato concettualmente piû impegnativa (volgarmente si direbbe: "pesante") di "Così parló Zarathustra". E non mi ritengo, per cultura e formazione, un illetterato.

Perdonami ma io sinceramente non ho notato tutti questi discorsi filosofici, tranne il flashback iniziale in cui ci viene presentato il passato di Padma, che da lama tibetano autoritario (che ha usato il sapere e i suoi poteri per se stesso e per il male), si è poi pentito e ora deve espiare i suoi peccati fino alla morte, che per lui sarebbe gradita come una liberazione e inizio di reincarnazione (seguendo la ruota del Dharma), ma che ancora non gli è concessa perché deve portare a termine la missione di sconfiggere Mefisto. Fine parentesi spirituale (a pagina 19). 

 

Mefisto può piacere o non piacere, ma Boselli non fa che riprendere personaggi e tematiche di GL Bonelli e inevitabilmente li approfondisce, per non trasformare i personaggi in marionette, quindi Padma (e la sua visione del mondo) ha e avrà sicuramente anche nel prosieguo un ruolo (anche quantitativamente) importante.

 

Temo comunque che questa storia non piacerà a molti lettori, soprattutto a quelli che vogliono un Tex molto centrale: già dal prossimo albo entreranno in scena - secondo le anteprime - El Morisco e Lily, quindi altri personaggi importanti a cui Boselli dovrà inevitabilmente dare spazio e che avranno tante cose da dire e raccontare, quindi molti dialoghi (El Morisco, poi, si sa che è piuttosto logorroico!) :lol: 

E poi mancano ancora Loa e Narbas, tutti pezzi da novanta che toglieranno spazio ai nostri 4 pards. Senza dimenticare ovviamente Mefisto, Yama, Ruth, ecc. ecc.

Insomma, sarà una storia molto corale, si intuisce già da questo inizio con Padma e in cui si parlerà di morte, reincarnazione, resurrezioni, ecc... Con un personaggio come Mefisto - e con tutto il suo passato che Boselli sta cercando di mettere in ordine e portare forse a conclusione - è possibile fare diversamente?

 

Poi non dimentichiamo quel capolavoro che è "Il figlio di Mefisto": è stato detto tante volte, ma lì GL Bonelli diede un enorme spazio a Yama e a Loa, ai loro riti di magia nera, viaggi nell'oltretomba, e così via (nel primo albo Tex quasi non c'è). Credo che sia inevitabile con nemici così fortemente caratterizzati.

 

Piuttosto, più si va avanti con questa maratona mefistofelica, più viene da chiedersi come si fa a non concludere definitivamente la vicenda di Mefisto. Qui siamo già al limite: come detto da altri, quante volte ancora Mefisto può fallire nell'uccisone dei pards senza risultare involontariamente ridicolo? E' il destino dei nemici ricorrenti, dopo un po' rischiano di diventare ripetitivi e poco credibili.

E infatti secondo me i nemici ricorrenti dopo un po' andrebbero fatti fuori, tranne nei fumetti comici, vedi Gambadilegno e la Banda Bassotti! :D 

 

Modificato da Poe
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3 ore fa, Poe dice:

Perdonami ma io sinceramente non ho notato tutti questi discorsi filosofici, tranne il flashback iniziale in cui ci viene presentato il passato di Padma, che da lama tibetano autoritario (che ha usato il sapere e i suoi poteri per se stesso e per il male), si è poi pentito e ora deve espiare i suoi peccati fino alla morte, che per lui sarebbe gradita come una liberazione e inizio di reincarnazione (seguendo la ruota del Dharma), ma che ancora non gli è concessa perché deve portare a termine la missione di sconfiggere Mefisto. Fine parentesi spirituale (a pagina 19). 

 

 

Preciso meglio il mio pensiero.

E' una storia con pochissima azione e moltissime parole. La poca azione presente coinvolge principalmente Padma e il suo peregrinare materiale é in realtà la sua ricerca della purificazione. Mefisto si palesa (poco) ai nostri come illusione, come emanazione mentale e il massimo dell'azione dei nostri é Carson che scarica i colpi a vuoto sull'ologramma di Mefisto. Pochissimo pathos, nessun alone di inquietudine e mistero. Tanto, troppo testo nei balloons, con troppe supposizioni fatte dai nostri e pochi piani concreti. La Sierra Nevada finora si é dimostrata nient'altro che una candida e pittoresca distesa nevosa come a Sestriere o a Cortina, senza imprevisti o difficoltà.

Una storia "eterea", poco terrena, molto giocata sulla suggestione e sull'immaginazione, oltre che sul narrato più che sull'azione.

Ripeto, spero di ricredermi nel seguito, ma francamente ho percepito un abisso di consistenza tra il primo albo della tripla e questo primo albo della quadrupla.

Modificato da PapeSatan
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24 minutes ago, PapeSatan said:

Preciso meglio il mio pensiero.

E' una storia con pochissima azione e moltissime parole.

Sui gusti non si discute, ma quando si va sull'oggettivo, su cosa avviene davvero in una storia...

 

- Apparizione di suoni magici sovrannaturali (pag 7)

- arrivo di un misterioso visitatore (pag 8)

- battaglia con uso di poteri magici (pag 12)

- "morte" di Padma bruciato vivo da un incantesimo (pag 13)

- "ritorno di Padma", apparizione sovrannaturale e missione (pag 14)

- Apparizione sovrannaturale, nuova missione e introduzione nella storia di Padma

- Inseguimento di Mefisto (pag 20)

- confronto con lo sceriffo controllato da Mefito (pag 31)

- Entrano furtivi nella stanza d'albergo di Mefisto

- trovano Mefisto (pag 40)

- il dottore, controllato da Mefisto, mette mano alla pistola (pag 42)

- Mefisto sorprende Tex 9pagina 45)

- Lo sceriffo e i suoi uomini, controllati da Mefisto, feriscono Tiger

- Scontro a fuoco fra Carson e il dottore controllato da Mefisto (pag 47)

- Scontro a fuoco fra Tex, Tiger e lo sceriffo e i suoi uomini 9pag 48-49)

- Tex affronta e sconfigge Harris (pag 51-57)

- Apparizione e attacco di Mefisto 9pag 60-61)

- Mefisto prende il controllo della mente del capitano (pag. 70)

- Mefisto ricontatta Marzedhek

- Tex e pards ritrovano la pista di mefisto

- Mefisto pasrte per nave sul lago ghiacciato

- Tex e pards pagano una seconda nave per inseguire Mefisto

- La nave di Mefisto di schianta contro un iceberg ed esplode

- Padma ritrova le tracce di Mefisto

- Flashback di Padma che trova e salva Mefisto

- Flashback di Mefisto che "uccide" Padma

- Flashback di Padma che "torna" e fa impazzire Mefisto

- Flashback morte di Mefisto

- Flashback ritorno di Mefisto

- Incontro fra Padma e Devlin.

 

Fatta  questa lista, chiarisco che l'ho fatta SENZA CONDIVIDERNE L'IMPOSTAZIONE. Per me contare "l'azione" è semplicemente RIDICOLO, c'è più tensione e dramma nell'ultima vignetta di pagina 7, che inquadra semplicemente il volto di Padma, che un 5345 pagine di "bang bang ahh bang bang ahh bang bang ahh bang bang ahh bang bang ahh bang bang ahh bang bang ahh bang bang ahh bang bang ahh bang bang ahh bang bang ahh..." alla maniera dell'ultimo Nizzi, e mi appare come davvero evidente, OVVIO, e comprovato dall'esperienza di ogni lettore, che le scene d'azione possono essere noiosissima, e il loro numero non ha niente a che vedere con la qualità di una storia.

 

Per me la gestione della tensione in questa storia è ottima, e ripensando alle pizze riscaldate che abbiamo letto negli ultimi tempi anche sulla serie regolare, zeppe di pallossimi "bang bang" privi di qualunque tensione o dramma, mi pare evidente che borden gioca davvero in un altro campionato (dovrebbe magari giusto limitare di più le ret-con non necessarie, e che anzi indeboliscono la forza delle storie originali...)

 

Sul numero di parole... lì temo sia lo stile, ciascuno ha il suo, e Boselli ha dialoghi forse un po' troppo "ricercati" (apro una pagina a caso, pagina 39:

il dottore dice "ecco l'ambulatorio, ha un ingresso autonomo per i pazienti sul retro della casa" invece di dire semplicemente, per esempio, "seguitemi, c'è una porta sul retro"

Carson dice "dobbiamo accertarci che siano ancora lì" (che davvero mi pare un po' troppo riflessiva per un ranger che ha fatto solo le elementari) invece di, per esempio "e quella finestra...?"

Il dottore risponde "dalla finestra si vede tutto l'interno e le imposte, come vedete, sono socchiuse" [Sì, lo vediamo tranquillamente dal disegno, grazie ma non c'era bisogno di specificarlo] invece di, per esempio "da lì si vede tutto l'interno"

 

Tutto vero: termini un po' troppo ricercati, ripetizione di cose che già si vedono dai disegni (che comunque faceva anche GL Bonelli visto che lui non poteva controllare poi che il disegnatore avesse rispettato le sue indicazioni, Boselli essendo editor invece sì), chiarimenti superflui (a che serve sapere che la porta sul retro è per i pazienti e non per andare nell'orto?), e in generale testi più lunghi di quelli di GL Bonelli, che magari faceva anche lui balloon strapieni di testo ma erano riservati per discorsi particolari e non per l'ordinaria amministrazione.

 

Qual è la falla di questa argomentazione? È ovvia: che fai il confronto con un morto che comunque non può sostituire Boselli a scrivere Tex! Il confronto andrebbe fatto con gli altri autori, che mi sembra che dal punto di vista dei testi, non mi pare che brillino per concisione e incisività, tanto che alla fine fra gli autori attuali Boselli mi pare il meno pedante.

 

Quindi, più di una generica raccomandazione di starci attento, a Boselli non direi altro.. le alternative sono peggio! :rolleyes:

 

(in una recente intervista Scozzari lamentandosi dei dialoghi dei fumetti attuali dice che se gli autori li "recitassero" ad alta voce si accorgerebbero di quanto suonato artefatti, e per un sacco di autori Bonelli mi sa che sarebbe un ottimo consiglio. So che Howard lo faceva, e credo anche GL Bonelli, mi pare di aver letto qualcosa al riguardo ma non mi ricordo dove, e forse sono influenzato dalla visione romantica vista in mille film dell'autore che picchia sui tasti della macchina da scrivere mentre declama ad alta voce quello che scrive, ma sarei curioso di chiedere a Boselli se lo fa anche lui...)

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<span style="color:red">7 ore fa</span>, Diablero dice:

il dottore dice "ecco l'ambulatorio, ha un ingresso autonomo per i pazienti sul retro della casa" invece di dire semplicemente, per esempio, "seguitemi, c'è una porta sul retro

Ma dai, il dottore parla così perché ha fatto le scuole alte, ha preso una laura e deve giustificare le parcelle salate.;)

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Qui ci troviamo confrontati con un Mefisto messo alle strette e che deve improvvisare piani per poter sfuggire alla cattura/eliminazione. Mi chiedo come sarà la resa dei conti: Mefisto perderà ogni caratteristica umana, diventando un demone come quelli che invoca? Oppure un ritorno in quel limbo da cui è scappato, scambiando il suo posto con Narbas?

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<span style="color:red">11 ore fa</span>, Diablero dice:

Sui gusti non si discute, ma quando si va sull'oggettivo, su cosa avviene davvero in una storia...

 

- Apparizione di suoni magici sovrannaturali (pag 7)

- arrivo di un misterioso visitatore (pag 8)

- battaglia con uso di poteri magici (pag 12)

- "morte" di Padma bruciato vivo da un incantesimo (pag 13)

- "ritorno di Padma", apparizione sovrannaturale e missione (pag 14)

- Apparizione sovrannaturale, nuova missione e introduzione nella storia di Padma

- Inseguimento di Mefisto (pag 20)

- confronto con lo sceriffo controllato da Mefito (pag 31)

- Entrano furtivi nella stanza d'albergo di Mefisto

- trovano Mefisto (pag 40)

- il dottore, controllato da Mefisto, mette mano alla pistola (pag 42)

- Mefisto sorprende Tex 9pagina 45)

- Lo sceriffo e i suoi uomini, controllati da Mefisto, feriscono Tiger

- Scontro a fuoco fra Carson e il dottore controllato da Mefisto (pag 47)

- Scontro a fuoco fra Tex, Tiger e lo sceriffo e i suoi uomini 9pag 48-49)

- Tex affronta e sconfigge Harris (pag 51-57)

- Apparizione e attacco di Mefisto 9pag 60-61)

- Mefisto prende il controllo della mente del capitano (pag. 70)

- Mefisto ricontatta Marzedhek

- Tex e pards ritrovano la pista di mefisto

- Mefisto pasrte per nave sul lago ghiacciato

- Tex e pards pagano una seconda nave per inseguire Mefisto

- La nave di Mefisto di schianta contro un iceberg ed esplode

- Padma ritrova le tracce di Mefisto

- Flashback di Padma che trova e salva Mefisto

- Flashback di Mefisto che "uccide" Padma

- Flashback di Padma che "torna" e fa impazzire Mefisto

- Flashback morte di Mefisto

- Flashback ritorno di Mefisto

- Incontro fra Padma e Devlin.

 

 

In questo turbinío di azione mozzafiato, manca Carson che scarica la seicolpi sull'ologramma di Mefisto e Tex che sella il cavallo...

Perdona, ma allora anche in un qualsiasi episodio di "Happy Days" c'é azione.

Ovviamente, per "azione" in "Tex" intendo qualcosa di ben diverso dal semplice non stare facendo la pennichella pomeridiana...

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13 ore fa, Diablero dice:

 

il dottore dice "ecco l'ambulatorio, ha un ingresso autonomo per i pazienti sul retro della casa" invece di dire semplicemente, per esempio, "seguitemi, c'è una porta sul retro"

 

 

Sta parlando un dottore laureato, non un analfabeta. E dire che l'ambulatorio ha un ingresso tutto per se' per i pazienti rispetto all'abitazione del dottore si dice così e non altrimenti. Dire solo che c'è una porta sul retro non è la stessa cosa.

 

In quanto al resto (mancanza d'azione, troppa filosofia, ecc...) ognuno ha diritto alla sua opinione. C'è chi ha trovato che in questo albo non succede niente e chi l'ha definito un "accavallarsi tumultuoso di vicende".  Un tale con la barba che fa video su Internet ha detto che siamo davanti a "muri di parole"... Io, sinceramente, sfogliandolo, vedo un numero elevato di pagine quasi prive di dialoghi! E credo che ci siano più filosofia e misticismo in "Revolver" dei  Beatles! :laugh:

 

Grazie per l'elenco degli eventi che vi accadono. A me sembra un numero elevato di eventi, in effetti. E vorrei chiedere a PapeSatan che cosa, esattamente, intenda per "azione". 

Modificato da borden
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1 ora fa, borden dice:

 

Sta parlando un dottore laureato, non un analfabeta. E dire che l'ambulatorio ha un ingresso tutto per se' per i pazienti rispetto all'abitazione del dottore si dice così e non altrimenti. Dire solo che c'è una porta sul retro non è la stessa cosa.

 

In quanto al resto (mancanza d'azione, troppa filosofia, ecc...) ognuno ha diritto alla sua opinione. C'è chi ha trovato che in questo albo non succede niente e chi l'ha definito un "accavallarsi tumultuoso di vicende".  Un tale con la barba che fa video su Internet ha detto che siamo davanti a "muri di parole"... Io, sinceramente, sfogliandolo, vedo un numero elevato di pagine quasi prive di dialoghi! E credo che ci siano più filosofia e misticismo in "Revolver" dei  Beatles! :laugh:

 

Grazie per l'elenco degli eventi che vi accadono. A me sembra un numero elevato di eventi, in effetti. E vorrei chiedere a PapeSatan che cosa, esattamente, intenda per "azione". 

 

1 ora fa, borden dice:

 

Grazie per l'elenco degli eventi che vi accadono. A me sembra un numero elevato di eventi, in effetti. E vorrei chiedere a PapeSatan che cosa, esattamente, intenda per "azione". 

Per "azione" intendo qualsiasi evento che non sia la mera concatenazione di fatti che si succedono nel tempo ma che sia un accadimento determinato dai personaggi, che ne modificano lo svolgimento e gli effetti rispetto al suo sviluppo naturale e prevedibile. Un esempio, che ho già introdotto prima: Tex é sulle tracce di Mefisto, e Mefisto lo sa. Tex affronta la Sierra Nevada, segue la pista, arriva a destinazione. Ecco, mi sarei aspettato che lungo il tragitto (che iconicamente dà il titolo all'albo) avvenisse qualcosa: un imprevisto, un ostacolo che costringa a fare qualcosa, o una trappola (magari congegnata dallo stesso Mefisto), il concepimento di un piano (d'azione, appunto) che non fosse il semplice "seguiamo la pista e vediamo dove ci porta". Cioê ho trovato già scritto il succedersi degli eventi (senza quel ritmo e quella elaborazione di scelte e decisioni che connotano l' "azione" in senso attivo). Ecco perché i testi mi appaiono cosí preponderanti: spesso, più che dialoghi o pensieri che debbano ispirare l'azione, sono commenti a quanto sta succedendo.

Ho già chiarito che per vicenda psicologica intendevo dire vicenda eterea: essa sembra svilupparsi su un piano più psicologico che materiale (il viaggio terreno di Padma, che é in realtà il suo viaggio di redenzione e purificazione spirituale, ne é la giusta metafora), é piú una sottile guerra di logoramento mentale che uno scontro aperto, eppure la tensione rimane sempre labile, nel solco della routine, per mancanza di "azione" da parte dello stesso Mefisto, oltre che dei nostri.

Confido che la disponibilità di 4 albi giustifichi questo inizio - diciamo cosí - interlocutorio o preparatorio, in attesa di scatenare l'inferno.

Modificato da PapeSatan
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Secondo me Diablero ha ragione a proposito di certi dialoghi "di ordinaria amministrazione" che dovrebbero essere più agili, più secchi e stringati, rendendo la lettura più veloce.

<span style="color:red">14 ore fa</span>, Diablero dice:

ripetizione di cose che già si vedono dai disegni

<span style="color:red">14 ore fa</span>, Diablero dice:

chiarimenti superflui (a che serve sapere che la porta sul retro è per i pazienti e non per andare nell'orto?),

<span style="color:red">14 ore fa</span>, Diablero dice:

in generale testi più lunghi di quelli di GL Bonelli, che magari faceva anche lui balloon strapieni di testo ma erano riservati per discorsi particolari e non per l'ordinaria amministrazione

 

Esempio a caso: pag. 28, seconda vignetta, Carson chiede informazioni al barista e lui risponde: "Ho visto quel carro. E' arrivato a mezzogiorno. Amici vostri?"  A cosa serve sapere che è arrivato a mezzogiorno e non alle due? Non era meglio un più secco: "Amici vostri?"

Poi Carson dice: "Li conosco appena. Devo restituire loro una cosa. Sai dove si trovano?" C'è bisogno di far dire a Carson che deve restituirgli qualcosa? E' un dialogo veloce, non deve dare spiegazioni a un barista, e poi è chiaro che Carson li cerca per un motivo che non vuole dire.  Non bastava un: "No, ma sai dove si trovano?" E' più brusco, ma dà l'idea di chi ha fretta e sta inseguendo.

 

Altro esempio a caso: pag. 33 ultima vignetta e pag. 34, prima vignetta. Kit e Carson dicono a un tizio che li ha aiutati di andarsene a casa, lui preferisce di no e dice: "Ci sarà azione, vero?... Voi state dando la caccia a quegli strani individui. E adesso vorreste che mi perdessi tutto lo spasso?"

Anche qui: la frase "Voi state dando la caccia a quegli strani individui" è inutile, sia per il lettore che per il personaggio.

 

Sono esempi banali, questi, che cambiano poco, ma in molti balloon si potrebbero togliere frasi inutili, sfoltirli parecchio e rendere così i dialoghi più rapidi e la lettura più scorrevole. 

Anche perché nei fumetti più ci si dilunga a spiegare, più i lettori con poca pazienza saltano i ballon, e quindi meno capiscono... :lol:

Poi, per carità, questa è la mia opinione di semplice lettore che non saprebbe da che parte farsi per scrivere una sceneggiatura...

  • +1 2
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3 ore fa, PapeSatan dice:

 

Per "azione" intendo qualsiasi evento che non sia la mera concatenazione di fatti che si succedono nel tempo ma che sia un accadimento determinato dai personaggi, che ne modificano lo svolgimento e gli effetti rispetto al suo sviluppo naturale e prevedibile. Un esempio, che ho già introdotto prima: Tex é sulle tracce di Mefisto, e Mefisto lo sa. Tex affronta la Sierra Nevada, segue la pista, arriva a destinazione. Ecco, mi sarei aspettato che lungo il tragitto (che iconicamente dà il titolo all'albo) avvenisse qualcosa: un imprevisto, un ostacolo che costringa a fare qualcosa, o una trappola (magari congegnata dallo stesso Mefisto), il concepimento di un piano (d'azione, appunto) che non fosse il semplice "seguiamo la pista e vediamo dove ci porta". Cioê ho trovato già scritto il succedersi degli eventi (senza quel ritmo e quella elaborazione di scelte e decisioni che connotano l' "azione" in senso attivo). Ecco perché i testi mi appaiono cosí preponderanti: spesso, più che dialoghi o pensieri che debbano ispirare l'azione, sono commenti a quanto sta succedendo.

Ho già chiarito che per vicenda psicologica intendevo dire vicenda eterea: essa sembra svilupparsi su un piano più psicologico che materiale (il viaggio terreno di Padma, che é in realtà il suo viaggio di redenzione e purificazione spirituale, ne é la giusta metafora), é piú una sottile guerra di logoramento mentale che uno scontro aperto, eppure la tensione rimane sempre labile, nel solco della routine, per mancanza di "azione" da parte dello stesso Mefisto, oltre che dei nostri.

Confido che la disponibilità di 4 albi giustifichi questo inizio - diciamo cosí - interlocutorio o preparatorio, in attesa di scatenare l'inferno.

 

 

Trovo strana questa tua spiegazione, dato che 

 

"Ecco, mi sarei aspettato che lungo il tragitto (che iconicamente dà il titolo all'albo) avvenisse qualcosa: un imprevisto, un ostacolo che costringa a fare qualcosa, o una trappola (magari congegnata dallo stesso Mefisto)"

 

 

QUESTO è appunto quello che qui succede...:laugh:

 

2 ore fa, Poe dice:

 

 

 

 

 

  18 ore fa,  Diablero dice: 

chiarimenti superflui (a che serve sapere che la porta sul retro è per i pazienti e non per andare nell'orto?),

 

Serve a spiegare che lì c'è l'AMBULATORIO e non la CUCINA o il CESSO...

 

 

 

 

<span style="color:red">2 ore fa</span>, Poe dice:

Secondo me Diablero ha ragione a proposito di certi dialoghi "di ordinaria amministrazione" che dovrebbero essere più agili, più secchi e stringati, rendendo la lettura più veloce.

 

Esempio a caso: pag. 28, seconda vignetta, Carson chiede informazioni al barista e lui risponde: "Ho visto quel carro. E' arrivato a mezzogiorno. Amici vostri?"  A cosa serve sapere che è arrivato a mezzogiorno e non alle due? Non era meglio un più secco: "Amici vostri?"

Poi Carson dice: "Li conosco appena. Devo restituire loro una cosa. Sai dove si trovano?" C'è bisogno di far dire a Carson che deve restituirgli qualcosa? E' un dialogo veloce, non deve dare spiegazioni a un barista, e poi è chiaro che Carson li cerca per un motivo che non vuole dire.  Non bastava un: "No, ma sai dove si trovano?" E' più brusco, ma dà l'idea di chi ha fretta e sta inseguendo.

 

Altro esempio a caso: pag. 33 ultima vignetta e pag. 34, prima vignetta. Kit e Carson dicono a un tizio che li ha aiutati di andarsene a casa, lui preferisce di no e dice: "Ci sarà azione, vero?... Voi state dando la caccia a quegli strani individui. E adesso vorreste che mi perdessi tutto lo spasso?"

Anche qui: la frase "Voi state dando la caccia a quegli strani individui" è inutile, sia per il lettore che per il personaggio.

 

Sono esempi banali, questi, che cambiano poco, ma in molti balloon si potrebbero togliere frasi inutili, sfoltirli parecchio e rendere così i dialoghi più rapidi e la lettura più scorrevole. 

Anche perché nei fumetti più ci si dilunga a spiegare, più i lettori con poca pazienza saltano i ballon, e quindi meno capiscono... :lol:

Poi, per carità, questa è la mia opinione di semplice lettore che non saprebbe da che parte farsi per scrivere una sceneggiatura...

 

 

Hai torto su tutta la linea. secondo me.

 

"Li conosco appena. Sai dove si trovano?"  non ha senso. E' sospetto. Perché li cerca se li conosce appena??.

 

"Ci sarà azione. E adesso vorreste che mi perdessi tutto lo spasso" idem non ha senso. Non si spiega perchè ci sarà azione.

 

Ma comunque tutto questo genere di critica testuale, scusa, è oltremodo assurda. Un dialogo non è fatto solo di cose essenziali. 

 

 

 

 

Modificato da borden
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Chiarisco che in questa faccenda dei dialoghi, sono in una posizione per me scomodissima, che in altri ambiti disprezzo: quella del tizio (di solito un politico o un religioso, un giornalista o un tizio in cerca di like) che grida "chi pensa ai bambini?" o si lancia in qualche crociata "per conto terzi", a fare il paladino per qualche categoria "terza" che magari non ne avrebbe alcun bisogno.

 

Mi rassicuro osservando due differenze fondamentali:

1) Non sto facendo nessuna crociata. È solo un osservazione

2) in questo caso, la categoria "terza" sta protestando, eccome!

 

Onestamente, io dei dialoghi in prima lettura NON ME NE SONO ACCORTO. Sono abituato a leggere cose molto più difficili, fra i miei fumetti preferiti ci sono Swamp Thing e V for Vendetta di Alan Moore (al cui confronto Boselli sembra laconico e troppo conciso - però Moore quando ha scritto in altri ambiti si è regolato anche lui...) o Sandman di Nei Gaiman.

 

Però da tempo sento lamentele sul fatto che Boselli sarebbe "difficile da leggere", con "troppi dialoghi", e finché le sento riportate da gente che non conosco su facebook posso pensare che sia qualcuno che non arriva al di là del "bang bang ahh" di Nizzi e che dovrebbe magari leggere Topolino, ma poi le sento dire da gente che conosco e so che non è così, allora mi chiedo cosa c'è di vero, e mi sono riletto l'ultimo albo in quest'ottica.

 

Uno dei punti di forza del Tex di GL Bonelli, (come dei paperi di Barks) era che era accessibile a tutti. Avevo già fatto un esempio tempo fa confrontandolo con Nolitta di come i testi di GL Bonelli arrivavano magari a costruire fra di forte impatto usando termini "semplici", per esempio il classicissimo "Miserabile sacco di rispettabile immondizia". (Pensate se fosse stato scritto, più correttamente, "Deplorevole contenitore di rifiuti solidi urbani indifferenziati degno di rispetto"), mentre invece i testi quasi "burocratici" di Nolitta sgonfiavano ogni epicità (il fatto che su Zagor e Mister No non scrivesse così mi fa pensare che per lui scrivere Tex fosse davvero come compilare la dichiarazione dei redditi...)

 

Per me Boselli fra i due è ancora molto più simile a GL Bonelli che a Nolitta (per fortuna!), ma rileggendo l'albo ho visto quelle cose che ho già sottolineato. Ci sono parole che (purtroppo) parte dei lettori sente "strane" perchè non sono di uso comune in TV (non parliamo del 70% di analfabeti funzionali in Italia, quelli di sicuro non leggono Tex e nient'altro a parte Facebook, parlo di persone che quei termini magari sanno benissimo cosa vogliono dire, ma non sono più abituati da decenni, dai tempi della scuola, a sentirli usare, e gli rendono i dialoghi "strani". E che comunque stonano un po' se messi in bocca a rangers in cui il più istruito ha fatto al massimo le medie e non si vede leggere un libro dal 1950...), e più in generale c'è un certo tipo di testo "superfluo" che riduce e non aumenta l'impatto.

 

La soluzione ovviamente non è ridurre tutto a monosillabi con testi tipo "laggiù", "spara!", "mancato!" e basta, o testi tanto stringati da non "rendere" più la differenza fra un personaggio e l'altro, ma nel mettere un testo "superfluo" che non distragga o confonda.

 

Per esempio, la frase che ho già citato: GL Bonelli fa dire a Tex "rialzati, miserabile sacco di rispettabile immondizia". È oggettivamente una frase allungata, poteva dire "rialzati, verme". Ma possiamo dire che quell'allungamento è inutile? No, credo che sia ovvio a tutti che la frase ristretta non ha la stessa "forza", e soprattutto, non è altrettanto divertente da leggere!

 

Ma se GL Bonelli avesse allungato la frase in altro modo, aggiungendo "distrazioni" all'azione corrente invece di RAFFORZARLA? Tipo "Rialzati verme, sappiamo che sei stato tu a tendere un agguato a Sanders sulla confluenza del Red River"? La frase risulta più "debole", l'attenzione si sposta da Tex che mena qualcuno al riassunto crimini precedenti, ed è una ripetizione perchè probabilmente abbiamo già visto il tizio sparare a Sanders o è già stato raccontato a Tex in scena.

 

Quell'aggiunta ha un senso se ci fidiamo dello slogan "ogni cosa va spiegata almeno tre volte". In quel caso anche se abbiamo già visto l'agguato e qualcuno l'ha già detto a Tex, serve un riassunto al lettore tanto distratto che non si ricorda quello che ha appena letto. Ora, narra la leggenda che lo slogan delle "tre volte" fosse una raccomandazione di Sergio Bonelli ai vari autori, ma non ho mai sentito nessuno testimoniare di averglielo sentito dire (e anche se l'ha fatto una volta, magari era perchè era incavolato con un autore che non aveva spiegato qualcosa nemmeno una volta). Di sicuro Nizzi era un devoto seguace di quella "formula", nelle sue storie le cose non sono solo "spiegate" tre volte ma a volte sono "raccontate tre volte" con paginate e paginate di cose già viste e già spiegate. Con vicende tanto sempliciotte che non ce n'era alcun bisogno!

 

Essendomi annoiato a morte a leggere quelle lunghe scene superflue nei polpettoni indigesti di Nizzi, io invece sono di un altro partito: per me non occorre spiegare le cose tre volte, serve solo a rendere più lunga e faticosa e innaturale la lettura. Per me è meglio rendere più snella la lettura e più naturali i dialoghi.

 

Tornando a Boselli: onestamente non sono stato a contare quante volte spiega le cose (:laugh:), ma non mi sembra a memoria che faccia regolarmente scene ripetitive come quelle di Nizzi. Però come interpretare la scena in cui di fronte a disegni che CHIARAMENTE mostrano persiane aperte abbastanza da guardarci dentro, faccia dire al dottore "le persiane, come vedete, sono socchiuse" che è una frase totalmente inutile? (e pure strana, pare si rivolta al lettore e non a Carson: "come vedete abbiamo disegnato le persiane socchiuse, quindi Carson può spiare, non rompetemi i coglioni")

 

Secondo me, anche se fa finta di no, le critiche le ascolta, e di fronte alle critiche di quelli che criticano le storie "troppo difficili" e rimpiangono Nizzi, sta cercando di spiegare il più chiaramente possibile anche le cose evidenti. Solo che facendo così, per me, non si rende conto che sta peggiorando il problema invece di risolverlo... più si convince che il pubblico non sia in grado di capire da solo le cose, più le rispiega, ma più le rispiega, più il testo è lungo e ripetitivo, e più il lettore distratto si distrae e perde dei pezzi, e più la non capisce (e la lettura si fa più pesante per tutti).

 

20 minutes ago, borden said:
  18 ore fa,  Diablero dice: 

chiarimenti superflui (a che serve sapere che la porta sul retro è per i pazienti e non per andare nell'orto?),

 

Serve a spiegare che lì c'è l'AMBULATORIO e non la CUCINA o il CESSO...

 

Cioè, a controbattere (in anticipo) a chi ti avrebbe rotto le scatole dicendo "com'è possibile che il dottore abbia l'ambulatorio sul retro e non davanti"?

 

Cioè... a quanti? Quanti lettori, (in buonafede) avrebbero protestato per una cosa simile? E quelli in malafede non trovano comunque qualcos'altro?

 

Anche se volevi comunque spiegarlo, e caratterizzare il dottore come una persona istruita con frasi elaborate (cosa che comunque viene vanificata dal fatto che Carson gli risponda con frasi altrettanto elaborate, se volevi sottolinearlo Carson doveva parlare in modo molto più semplice) era meglio non esagerare, ecco un altro esempio...

 

Dottore: "ecco l'ambulatorio, è sul retro" o "ecco l'ambulatorio, l'ingresso per i pazienti è sul retro"

Carson: "e quella finestra...?"

Il dottore: "da lì si vede tutto l'interno"

 

Ma concentrandosi troppo sull'esempio specifico il rischio è che si perda il punto più generale: che (secondo me almeno, poi potrei anche sbagliarmi)  per venire incontro ai lettori che trovano troppo "pesanti e difficili" le tue storie, sarebbe meglio sfrondare e alleggerire i testi, piuttosto che aggiungere ancora altre spiegazioni per loro...

 

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, borden dice:

 

 

Trovo strana questa tua spiegazione, dato che 

 

"Ecco, mi sarei aspettato che lungo il tragitto (che iconicamente dà il titolo all'albo) avvenisse qualcosa: un imprevisto, un ostacolo che costringa a fare qualcosa, o una trappola (magari congegnata dallo stesso Mefisto)"

 

 

QUESTO è appunto quello che qui succede...:laugh:

 

Certo, succede qualcosa, ma a Last Chance City, che sarà pure in Sierra Nevada, ma appare come una comunissima location del west. Io mi riferivo alla traversata da pag. 20 a 26, che segna l'entrata in scena dei nostri all'inseguimento di Mefisto, e poi nelle pagine 65-67 e 79-81, in discesa verso il lago Tahoe. L'intermezzo a Last Chance City era un passaggio scontato, i nostri intuivano già che Mefisto e soci si dovessero fermare là e quello che succede (una sparatoria, che altro?) non la definirei propriamente "trappola" ordita da Mefisto ma una semplice difesa servendosi di uomini addomesticati dai suoi poteri ipnotici, tutto abbastanza prevedibile. Non che questo sia per forza un male, ma sarebbe stato originale e spiazzante vedere Mefisto tendere una trappola lungo il percorso sfruttando l'ambientazione montana-nevosa sempre affascinamte (una valanga, una tempesta, persino l'apparizione pur illusionistica di uno yeti, insomma qualcosa di spaventoso o drammatico che costringesse i nostri all'azione per salvare la pellaccia) invece di 7 pagine di andatura al trotto in cui i dialoghi sono a mio avviso troppo verbosi e usati come riempitivi, mancando l'azione.

Idem le pagine con lla seconda parte dell'attraversamento della Sierra Nevada, da Last Chance City al lago.

Sul lago succede qualcosa, ma con i nostri nuovamente solo spettatori e non motori dell'azione.

Molto pragmaticamente: più cose succedono, meno parole servono; detto altrimenti, l'abbondanza di parole é sintomo del fatto che dietro sta succedendo poco.

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La costruzione dell'albo che inaugura la seconda parte della minisaga dedicata a Mefisto, è insolita rispetto al consueto iter narrativo che riguarda le precedenti sfide con l'acerrimo nemico.

 

Mefisto, per la prima volta, dopo essere riuscito a sfuggire in extremis a San Francisco, si trova tallonato molto da vicino dai nostri pards ed è costretto a improvvisare nella fuga, non avendo avuto il tempo né la possibilità di escogitare un adeguato piano.

 

In qualche modo la situazione sembra richiamare il proseguo della "Gola della morte" ma allora lo stregone aveva ancora con se i due Kit (un asso non da poco da giocare) e veniva creduto morto da Tex e Tiger; stavolta sente il fiato dei nemici sul collo e non gli basta "l'orripilante" trucchetto del travestimento da appestato per sviare le ricerche. (Scena davvero assurda, così come fu assurdo che Nizzi fece evitare ai nostri qualsiasi tipo di caccia) :craniate:

 

Mefistolate a parte, tutto il primo albo assume una sorta di dimensione onirica. Mi spiego: sembra di essere in una gigantesca sala degli specchi, ove quasi nulla è quel che sembra e i nostri (come il lettore d'altronde) fatica a capire cosa sia reale o solo un'illusione.

 

Prendendo per esempio la scena nella dimora del dottore, assistiamo all'arrivo dei nostri che scorgono Mefisto all'interno dello studio; la sequenza prosegue con la scena dei tanti "Mefisti" che minacciano Tex e Carson che salva l'amico sparando a colui che crede Yama armato.

L'agguato è reale, ma il resto è illusione! Mefisto non è presente e Carson ha solo eliminato lo sgherro che nella temibile sequenza appare ai nostri come Yama. Pure tutta la scena dell'iceberg e successiva esplosione del battello sul lago è un'illusione che Mefisto genera per permettersi la fuga.

 

Mauro riesce a creare una tela intrigata in cui realtà e illusione sono difficili da discernere, il tutto con sullo sfondo la fuga della nemesi e la caccia dei pards. I ritmi sono a tratti dilatati, dando l'impressione che accada poco, ma realmente l'azione e la travisata realtà non manca. 

 

Penso che una trovata simile ci stia trattandosi di un soggetto con Mefisto protagonista, può solo darsi che il lettore texiano sia poco abituato a un simile atmosfera narrativa, visto che Bonelli prediligeva essere più diretto, mentre Nizzi e altri autori non sono, amio avviso,  del tutto in grado di comporre una simile tela.

 

Può anche darsi che cominci ad affiorare anche un po' di stanchezza in alcuni lettori dopo quattro albi, rincarati da uno speciale "Tex Willer", non imprescindibile sebbene ben scritto e che ha contribuito a dar l'impressione di una sovraesposizione dell'infido nemico.

 

L'episodio comunque è destinato ad allargarsi così come un cerchio nello stagno, visto che è certo l'ingresso di altri numerosissimi personaggi e Padma, presumibilmente, fungerà da fulcro in questa decisiva sfida tra il bene e il male.

Ci toccherà aspettare e valutare il proseguo; ancora, onestamente, mi pare prematuro poter emettere giudizi valevoli.

 

Per ciò che riguarda il discorso dei testi, credo che la composizione di dialoghi corposi faccia parte dello stile di Borden e chiedergli di comporre in maniera diversa, equivale a chiedere a un mancino di scrivere con la mano destra.

 

Nelle sequenze più dinamiche ciò si nota meno, ma laddove i ritmi si dilatano, i ballons sembrano pesare di più. Tuttavia ciò non significa per forza che questo genere di scrittura sia estremamente "ostico" o difficile da digerire, è solo diverso da quello bonelliano,  e non potrebbe essere altrimenti.

 

Poi ci sono storie che riescono meglio e altre meno, oppure episodi che piacciono e altri no. :)

  

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23 minutes ago, PapeSatan said:

Io mi riferivo alla traversata da pag. 20 a 26, che segna l'entrata in scena dei nostri all'inseguimento di Mefisto, e poi nelle pagine 65-67 e 79-81, in discesa verso il lago Tahoe.

 

24 minutes ago, PapeSatan said:

ma sarebbe stato originale e spiazzante vedere Mefisto tendere una trappola lungo il percorso sfruttando l'ambientazione montana-nevosa sempre affascinamte (una valanga, una tempesta, persino l'apparizione pur illusionistica di uno yeti, insomma qualcosa di spaventoso o drammatico che costringesse i nostri all'azione per salvare la pellaccia) invece di 7 pagine di andatura al trotto in cui i dialoghi sono a mio avviso troppo verbosi e usati come riempitivi, mancando l'azione.

Idem le pagine con lla seconda parte dell'attraversamento della Sierra Nevada, da Last Chance City al lago.

 

Mi dispiace ma anche su questo non concordo.

 

I tempi sono importanti, i viaggi e i momenti per mostrare il setting sono indispensabili, e odio le storie dove i protagonisti si teletrasportano istantaneamente da scontro a scontro.

 

Lo seguivi il Trono di Spade? Finché gli sceneggiatori hanno seguito abbastanza fedelmente i romanzi originali (che non ho letto) i viaggi erano LUNGHI. Un personaggio per spostarsi da un regno all'altro impiegava mezza stagione, e ogni puntata si vedeva magari una singola  scena in cui per esempio il Mastino e Arya Stark dicevano due parole passando una fattoria incendiata, durante il loro lunghissimo viaggio fra regni relativamente vicini che è durato un intera stagione, mentre il resto della puntata magari era completamente dedicato a John Snow o Daenerys Targaryen.

 

Questo ha consentito alla serie di rappresentare un mondo VASTO, di far vedere la grandezza di questi regni che si fronteggiavano, e di far vedere anche quanto erano importanti le distanze con cui uomini, armate e notizie potevano spostarsi. Ed era una delle cose che distinguevano questa serie dalle mille altre in cui, per risparmiare sulla scenografia, gli attori si teletrasportano continuamente fra poche location

 

Quando la storia del Trono di Spade ha superato i romanzi e gli sceneggiatori hanno dovuto fare da soli...  il setting si è sgonfiato come un Soufflé fatto male.  Di colpo armate intere si spostavano di centinaia di km passando direttamente da battaglia in battaglia (con cose fra il ridicolo e il patetico tipo armate di migliaia di uomini che arrivano "di sorpresa" alle porte delle città...). Il finale del TdS ha TANTI difetti, e quegli sceneggiatori hanno fallito in TANTE cose (hanno devastato la caratterizzazione dei personaggi e ridotto il Gioco dei Troni ad una merendina fra amici che dicono puttanate, per esempio), trasformando una bella serie in una ridicola farsa, ma fra i tanti "tradimenti", questo è quello relativo al SETTING, che è SPARITO: di colpo armate standard attaccavano il castello standard con scene standard dopo essersi teletrasportare in un secondo, con il resto del mondo totalmente sparito.

 

Tornando a Tex, vediamole queste scene "inutili"...

 

Pagina 20-26 la scena è BELLA (per come Civitelli ci mostra l'ambiente in cui si muovono Tex e pards) e UTILE, anzi, direi indispensabile: deve "aggiornarci" su cosa è successo nei giorni precedenti e deve anche farci vedere i pard riflettere e ricordare gli eventi passati. L'ultima volta che abbiamo visto Carson era "uscito" da poco da una bara in cui era stato sepolto con topi e serpenti, per farlo impazzire. Riprendiamo la caccia senza manco parlarne? Come robottini che sono capaci di fare solo bang bang?

Dare le stesse informazioni senza farci vedere l'ambiente in cui si muovono? A che sarebbe servito? A fare la solita scenetta con bistecche e patatine nello stesso anonimo ristorante per far dire ai pards le stesse identiche cose ma senza farci vedere le montagne innevate che potevano annoiare qualcuno?

 

Pagina 65-67: accidenti BEN TRE PAGINE per farci vedere i pards all'inseguimento (prima di farci vedere Mefisto in fuga che ha fretta), che spreco!

 

Pagina 79-81, idem come sopra, e in più in quelle tre pagine "sprecate" c'è una splendida tavola panoramica di Civitelli che è la più bella dell'albo, e c'è il momento in cui i pards vedono la nave affrontare il lago in burrasca, indispensabile per spiegare le azioni successive dei pards che altrimenti non avrebbero alcun senso.

 

Boh, l'unica spiegazione mi riesco a trovare per il tuo atteggiamento verso quelle scene, è che per qualche ragione tu provi odio per gli alberi innevati e non vuoi assolutamente vederli su Tex. E quindi preferiresti che i pards si teletrasportassero direttamente da un ristorante all'altro per le scene di dialogo indispensabili alla storia...

 

 

 

(visto però che stiamo arrivando alla critica anche dei dettagli, ne segnalo uno che è parso MOLTO stonato A ME ma che poi mi ero dimenticato di citare, e che ho rivisto ora. La reazione di Tex a pagina 56. Frasi come "indietro!" o "lasciatemi" sono da VITTIMA IMPOTENTE che sta PREGANDO I SUOI ASSALITORI DI LASCIARLO STARE. Sono le solite frasi molto stupide (si è mai visto anche un solo film o fumetto in cui l'assalitore a sentirle gli dà retta?) che vengono messe in bocca a massaie aggredite, giusto un attimo prima che arrivi Batman a salvarle, o prima che vengano sgozzate dal serial killer, PROPRIO per mostrare quanto siano ingenue e impotenti, se non stupide. QUANDO MAI si è visto un "eroe classico" (non quindi un anti-eroe sensibile e pieno di fobie come Dylan Dog o lo Zagor attuale) reagire così?

 

Kit Carson quando viene immobilizzato nel numero 80 dagli sgherri di Mefisto mica dice "lasciatemi!". Dice "MALEDIZIONE" e "ALL'INFERNO!" (oltre a diverse minacce e improperi ai suoi assalitori). L'eroe classico magari smoccola o insulta il suo avversario, NON LO PREGA! Prima ho rilevato nei dialoghi di Boselli solo cose che potevano dare fastidio ad altri, ma queste due parole (specialmente "liberatemi") hanno dato MOLTO fastidio A ME! Per me sono errori da penna rossa se metti in bocca a Tex simili frasi...)

 

 

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<span style="color:red">58 minuti fa</span>, Diablero dice:

 

 

Mi dispiace ma anche su questo non concordo.

 

I tempi sono importanti, i viaggi e i momenti per mostrare il setting sono indispensabili, e odio le storie dove i protagonisti si teletrasportano istantaneamente da scontro a scontro.

 

Lo seguivi il Trono di Spade? Finché gli sceneggiatori hanno seguito abbastanza fedelmente i romanzi originali (che non ho letto) i viaggi erano LUNGHI. Un personaggio per spostarsi da un regno all'altro impiegava mezza stagione, e ogni puntata si vedeva magari una singola  scena in cui per esempio il Mastino e Arya Stark dicevano due parole passando una fattoria incendiata, durante il loro lunghissimo viaggio fra regni relativamente vicini che è durato un intera stagione, mentre il resto della puntata magari era completamente dedicato a John Snow o Daenerys Targaryen.

 

Questo ha consentito alla serie di rappresentare un mondo VASTO, di far vedere la grandezza di questi regni che si fronteggiavano, e di far vedere anche quanto erano importanti le distanze con cui uomini, armate e notizie potevano spostarsi. Ed era una delle cose che distinguevano questa serie dalle mille altre in cui, per risparmiare sulla scenografia, gli attori si teletrasportano continuamente fra poche location

 

Quando la storia del Trono di Spade ha superato i romanzi e gli sceneggiatori hanno dovuto fare da soli...  il setting si è sgonfiato come un Soufflé fatto male.  Di colpo armate intere si spostavano di centinaia di km passando direttamente da battaglia in battaglia (con cose fra il ridicolo e il patetico tipo armate di migliaia di uomini che arrivano "di sorpresa" alle porte delle città...). Il finale del TdS ha TANTI difetti, e quegli sceneggiatori hanno fallito in TANTE cose (hanno devastato la caratterizzazione dei personaggi e ridotto il Gioco dei Troni ad una merendina fra amici che dicono puttanate, per esempio), trasformando una bella serie in una ridicola farsa, ma fra i tanti "tradimenti", questo è quello relativo al SETTING, che è SPARITO: di colpo armate standard attaccavano il castello standard con scene standard dopo essersi teletrasportare in un secondo, con il resto del mondo totalmente sparito.

 

Tornando a Tex, vediamole queste scene "inutili"...

 

Pagina 20-26 la scena è BELLA (per come Civitelli ci mostra l'ambiente in cui si muovono Tex e pards) e UTILE, anzi, direi indispensabile: deve "aggiornarci" su cosa è successo nei giorni precedenti e deve anche farci vedere i pard riflettere e ricordare gli eventi passati. L'ultima volta che abbiamo visto Carson era "uscito" da poco da una bara in cui era stato sepolto con topi e serpenti, per farlo impazzire. Riprendiamo la caccia senza manco parlarne? Come robottini che sono capaci di fare solo bang bang?

Dare le stesse informazioni senza farci vedere l'ambiente in cui si muovono? A che sarebbe servito? A fare la solita scenetta con bistecche e patatine nello stesso anonimo ristorante per far dire ai pards le stesse identiche cose ma senza farci vedere le montagne innevate che potevano annoiare qualcuno?

 

Pagina 65-67: accidenti BEN TRE PAGINE per farci vedere i pards all'inseguimento (prima di farci vedere Mefisto in fuga che ha fretta), che spreco!

 

Pagina 79-81, idem come sopra, e in più in quelle tre pagine "sprecate" c'è una splendida tavola panoramica di Civitelli che è la più bella dell'albo, e c'è il momento in cui i pards vedono la nave affrontare il lago in burrasca, indispensabile per spiegare le azioni successive dei pards che altrimenti non avrebbero alcun senso.

 

Boh, l'unica spiegazione mi riesco a trovare per il tuo atteggiamento verso quelle scene, è che per qualche ragione tu provi odio per gli alberi innevati e non vuoi assolutamente vederli su Tex. E quindi preferiresti che i pards si teletrasportassero direttamente da un ristorante all'altro per le scene di dialogo indispensabili alla storia...

 

 

 

(visto però che stiamo arrivando alla critica anche dei dettagli, ne segnalo uno che è parso MOLTO stonato A ME ma che poi mi ero dimenticato di citare, e che ho rivisto ora. La reazione di Tex a pagina 56. Frasi come "indietro!" o "lasciatemi" sono da VITTIMA IMPOTENTE che sta PREGANDO I SUOI ASSALITORI DI LASCIARLO STARE. Sono le solite frasi molto stupide (si è mai visto anche un solo film o fumetto in cui l'assalitore a sentirle gli dà retta?) che vengono messe in bocca a massaie aggredite, giusto un attimo prima che arrivi Batman a salvarle, o prima che vengano sgozzate dal serial killer, PROPRIO per mostrare quanto siano ingenue e impotenti, se non stupide. QUANDO MAI si è visto un "eroe classico" (non quindi un anti-eroe sensibile e pieno di fobie come Dylan Dog o lo Zagor attuale) reagire così?

 

Kit Carson quando viene immobilizzato nel numero 80 dagli sgherri di Mefisto mica dice "lasciatemi!". Dice "MALEDIZIONE" e "ALL'INFERNO!" (oltre a diverse minacce e improperi ai suoi assalitori). L'eroe classico magari smoccola o insulta il suo avversario, NON LO PREGA! Prima ho rilevato nei dialoghi di Boselli solo cose che potevano dare fastidio ad altri, ma queste due parole (specialmente "liberatemi") hanno dato MOLTO fastidio A ME! Per me sono errori da penna rossa se metti in bocca a Tex simili frasi...)

 

 

Temo che tu abbia clamorosamente frainteso il significato del mio commento, che é esattamente in linea con il tuo pensiero.

Infatti, non ho affatto detto che quelle dedicate al "viaggio" attraverso la Sierra Nevada siano pagine inutili. Al contrario, avrei auspicato che durassero anche di piú perché dovevano rappresentare il fulcro e lo sfondo dell'azione (che invece avviene altrove), come il titolo dell'albo lasciava presagire. Certamente una ambientazione piú suggestiva e densa di elementi e variabili rispetto alla comunissima cittadina del west (piû che di alta montagna) che é Last Chance City, dove tutta l'azione che vi si svolge culmina appunto in una tipica sparatoria.

L'ambientazione montana e innevata sarebbe invece stata eccellente per una moltitudine di situazioni, che andassero dall'affrontare insidie (naturali o indotte da Mefisto) ai momenti di breve ristoro in un bivacco, mescolando azione e riflessione, ritmo ed emozione. E tutto ció avrebbe naturalmente richiesto molte più pagine, più vive e con piú azione (anche senza il "piú", visto che nella traversata non c'é proprio traccia di azione).  Credo sia superfluo citare come esempi sublimi "Sulle piste del Nord" o quel gioiello zagoriano che é "Sierra Blanca".

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<span style="color:red">6 ore fa</span>, Condor senza meta dice:

Mefistolate a parte, tutto il primo albo assume una sorta di dimensione onirica. Mi spiego: sembra di essere in una gigantesca sala degli specchi, ove quasi nulla è quel che sembra e i nostri (come il lettore d'altronde) fatica a capire cosa sia reale o solo un'illusione.

 

<span style="color:red">6 ore fa</span>, Condor senza meta dice:

Mauro riesce a creare una tela intrigata in cui realtà e illusione sono difficili da discernere, il tutto con sullo sfondo la fuga della nemesi e la caccia dei pards. I ritmi sono a tratti dilatati, dando l'impressione che accada poco, ma realmente l'azione e la travisata realtà non manca. 

Vuoi che non li consideri assist per parlare (bene) di David Lynch?

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Anch'io ho trovato i dialoghi un po'  prolissi, sopratutto da parte dei pards quando arrivano a Chance last city.

Malgrado questo la storia non è banale, e non vedo l'ora di leggerne il seguito.🙋‍♂️

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17 ore fa, Diablero dice:

Chiarisco che in questa faccenda dei dialoghi, sono in una posizione per me scomodissima, che in altri ambiti disprezzo: quella del tizio (di solito un politico o un religioso, un giornalista o un tizio in cerca di like) che grida "chi pensa ai bambini?" o si lancia in qualche crociata "per conto terzi", a fare il paladino per qualche categoria "terza" che magari non ne avrebbe alcun bisogno.

 

Mi rassicuro osservando due differenze fondamentali:

1) Non sto facendo nessuna crociata. È solo un osservazione

2) in questo caso, la categoria "terza" sta protestando, eccome!

 

Onestamente, io dei dialoghi in prima lettura NON ME NE SONO ACCORTO. Sono abituato a leggere cose molto più difficili, fra i miei fumetti preferiti ci sono Swamp Thing e V for Vendetta di Alan Moore (al cui confronto Boselli sembra laconico e troppo conciso - però Moore quando ha scritto in altri ambiti si è regolato anche lui...) o Sandman di Nei Gaiman.

 

Però da tempo sento lamentele sul fatto che Boselli sarebbe "difficile da leggere", con "troppi dialoghi", e finché le sento riportate da gente che non conosco su facebook posso pensare che sia qualcuno che non arriva al di là del "bang bang ahh" di Nizzi e che dovrebbe magari leggere Topolino, ma poi le sento dire da gente che conosco e so che non è così, allora mi chiedo cosa c'è di vero, e mi sono riletto l'ultimo albo in quest'ottica.

 

Uno dei punti di forza del Tex di GL Bonelli, (come dei paperi di Barks) era che era accessibile a tutti. Avevo già fatto un esempio tempo fa confrontandolo con Nolitta di come i testi di GL Bonelli arrivavano magari a costruire fra di forte impatto usando termini "semplici", per esempio il classicissimo "Miserabile sacco di rispettabile immondizia". (Pensate se fosse stato scritto, più correttamente, "Deplorevole contenitore di rifiuti solidi urbani indifferenziati degno di rispetto"), mentre invece i testi quasi "burocratici" di Nolitta sgonfiavano ogni epicità (il fatto che su Zagor e Mister No non scrivesse così mi fa pensare che per lui scrivere Tex fosse davvero come compilare la dichiarazione dei redditi...)

 

Per me Boselli fra i due è ancora molto più simile a GL Bonelli che a Nolitta (per fortuna!), ma rileggendo l'albo ho visto quelle cose che ho già sottolineato. Ci sono parole che (purtroppo) parte dei lettori sente "strane" perchè non sono di uso comune in TV (non parliamo del 70% di analfabeti funzionali in Italia, quelli di sicuro non leggono Tex e nient'altro a parte Facebook, parlo di persone che quei termini magari sanno benissimo cosa vogliono dire, ma non sono più abituati da decenni, dai tempi della scuola, a sentirli usare, e gli rendono i dialoghi "strani". E che comunque stonano un po' se messi in bocca a rangers in cui il più istruito ha fatto al massimo le medie e non si vede leggere un libro dal 1950...), e più in generale c'è un certo tipo di testo "superfluo" che riduce e non aumenta l'impatto.

 

La soluzione ovviamente non è ridurre tutto a monosillabi con testi tipo "laggiù", "spara!", "mancato!" e basta, o testi tanto stringati da non "rendere" più la differenza fra un personaggio e l'altro, ma nel mettere un testo "superfluo" che non distragga o confonda.

 

Per esempio, la frase che ho già citato: GL Bonelli fa dire a Tex "rialzati, miserabile sacco di rispettabile immondizia". È oggettivamente una frase allungata, poteva dire "rialzati, verme". Ma possiamo dire che quell'allungamento è inutile? No, credo che sia ovvio a tutti che la frase ristretta non ha la stessa "forza", e soprattutto, non è altrettanto divertente da leggere!

 

Ma se GL Bonelli avesse allungato la frase in altro modo, aggiungendo "distrazioni" all'azione corrente invece di RAFFORZARLA? Tipo "Rialzati verme, sappiamo che sei stato tu a tendere un agguato a Sanders sulla confluenza del Red River"? La frase risulta più "debole", l'attenzione si sposta da Tex che mena qualcuno al riassunto crimini precedenti, ed è una ripetizione perchè probabilmente abbiamo già visto il tizio sparare a Sanders o è già stato raccontato a Tex in scena.

 

Quell'aggiunta ha un senso se ci fidiamo dello slogan "ogni cosa va spiegata almeno tre volte". In quel caso anche se abbiamo già visto l'agguato e qualcuno l'ha già detto a Tex, serve un riassunto al lettore tanto distratto che non si ricorda quello che ha appena letto. Ora, narra la leggenda che lo slogan delle "tre volte" fosse una raccomandazione di Sergio Bonelli ai vari autori, ma non ho mai sentito nessuno testimoniare di averglielo sentito dire (e anche se l'ha fatto una volta, magari era perchè era incavolato con un autore che non aveva spiegato qualcosa nemmeno una volta). Di sicuro Nizzi era un devoto seguace di quella "formula", nelle sue storie le cose non sono solo "spiegate" tre volte ma a volte sono "raccontate tre volte" con paginate e paginate di cose già viste e già spiegate. Con vicende tanto sempliciotte che non ce n'era alcun bisogno!

 

Essendomi annoiato a morte a leggere quelle lunghe scene superflue nei polpettoni indigesti di Nizzi, io invece sono di un altro partito: per me non occorre spiegare le cose tre volte, serve solo a rendere più lunga e faticosa e innaturale la lettura. Per me è meglio rendere più snella la lettura e più naturali i dialoghi.

 

Tornando a Boselli: onestamente non sono stato a contare quante volte spiega le cose (:laugh:), ma non mi sembra a memoria che faccia regolarmente scene ripetitive come quelle di Nizzi. Però come interpretare la scena in cui di fronte a disegni che CHIARAMENTE mostrano persiane aperte abbastanza da guardarci dentro, faccia dire al dottore "le persiane, come vedete, sono socchiuse" che è una frase totalmente inutile? (e pure strana, pare si rivolta al lettore e non a Carson: "come vedete abbiamo disegnato le persiane socchiuse, quindi Carson può spiare, non rompetemi i coglioni")

 

Secondo me, anche se fa finta di no, le critiche le ascolta, e di fronte alle critiche di quelli che criticano le storie "troppo difficili" e rimpiangono Nizzi, sta cercando di spiegare il più chiaramente possibile anche le cose evidenti. Solo che facendo così, per me, non si rende conto che sta peggiorando il problema invece di risolverlo... più si convince che il pubblico non sia in grado di capire da solo le cose, più le rispiega, ma più le rispiega, più il testo è lungo e ripetitivo, e più il lettore distratto si distrae e perde dei pezzi, e più la non capisce (e la lettura si fa più pesante per tutti).

 

 

Cioè, a controbattere (in anticipo) a chi ti avrebbe rotto le scatole dicendo "com'è possibile che il dottore abbia l'ambulatorio sul retro e non davanti"?

 

Cioè... a quanti? Quanti lettori, (in buonafede) avrebbero protestato per una cosa simile? E quelli in malafede non trovano comunque qualcos'altro?

 

Anche se volevi comunque spiegarlo, e caratterizzare il dottore come una persona istruita con frasi elaborate (cosa che comunque viene vanificata dal fatto che Carson gli risponda con frasi altrettanto elaborate, se volevi sottolinearlo Carson doveva parlare in modo molto più semplice) era meglio non esagerare, ecco un altro esempio...

 

Dottore: "ecco l'ambulatorio, è sul retro" o "ecco l'ambulatorio, l'ingresso per i pazienti è sul retro"

Carson: "e quella finestra...?"

Il dottore: "da lì si vede tutto l'interno"

 

Ma concentrandosi troppo sull'esempio specifico il rischio è che si perda il punto più generale: che (secondo me almeno, poi potrei anche sbagliarmi)  per venire incontro ai lettori che trovano troppo "pesanti e difficili" le tue storie, sarebbe meglio sfrondare e alleggerire i testi, piuttosto che aggiungere ancora altre spiegazioni per loro...

 

 

 

A patte le persiane socchiuse (vabbè, ma stiamo esagerando!) dovresti portare esempi reali dei  miei dialoghi involuti. Io frasi  come quelle che ti inventi (alzati verme che sappiamo che sei stato tu etc etc..) non ne scrivo mai e poi mai. Da mai.

 

 

<span style="color:red">16 ore fa</span>, PapeSatan dice:

Certo, succede qualcosa, ma a Last Chance City, che sarà pure in Sierra Nevada, ma appare come una comunissima location del west. Io mi riferivo alla traversata da pag. 20 a 26, che segna l'entrata in scena dei nostri all'inseguimento di Mefisto, e poi nelle pagine 65-67 e 79-81, in discesa verso il lago Tahoe. L'intermezzo a Last Chance City era un passaggio scontato, i nostri intuivano già che Mefisto e soci si dovessero fermare là e quello che succede (una sparatoria, che altro?) non la definirei propriamente "trappola" ordita da Mefisto ma una semplice difesa servendosi di uomini addomesticati dai suoi poteri ipnotici, tutto abbastanza prevedibile. Non che questo sia per forza un male, ma sarebbe stato originale e spiazzante vedere Mefisto tendere una trappola lungo il percorso sfruttando l'ambientazione montana-nevosa sempre affascinamte (una valanga, una tempesta, persino l'apparizione pur illusionistica di uno yeti, insomma qualcosa di spaventoso o drammatico che costringesse i nostri all'azione per salvare la pellaccia) invece di 7 pagine di andatura al trotto in cui i dialoghi sono a mio avviso troppo verbosi e usati come riempitivi, mancando l'azione.

Idem le pagine con lla seconda parte dell'attraversamento della Sierra Nevada, da Last Chance City al lago.

Sul lago succede qualcosa, ma con i nostri nuovamente solo spettatori e non motori dell'azione.

Molto pragmaticamente: più cose succedono, meno parole servono; detto altrimenti, l'abbondanza di parole é sintomo del fatto che dietro sta succedendo poco.

 

 

E' abbastanza buffo, scusa, che davanti alla mia prova provata che la scena d'azione-trappola c'è (ed è in una località sulla Sierra Nevada) tu te la cavi dicendo con argomentazioni risibili che quella "non vale"!   :D

 

Anche il naufragio è "qualcosa che succede". Ti prego, chiudiamola qui perché sta diventando un dibattito surreale.;)

Modificato da borden
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  • Sceriffi

Se nell’ultimo albo tutti i personaggi della saga di Mefisto fanno la fine di Apollo Creed con Ivan Drago la voterò come miglior storia dell’anno. Se vedrò un finale metafumettistico e citazionista dove appare Guy Montag che dà fuoco a tutti gli albi in cui compaiono Mefisto e Yama candiderò Boselli per una medaglia al merito.

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1 ora fa, borden dice:

 

 

 

 

 

E' abbastanza buffo, scusa, che davanti alla mia prova provata che la scena d'azione-trappola c'è (ed è in una località sulla Sierra Nevada) tu te la cavi dicendo con argomentazioni risibili che quella "non vale"!   :D

 

Anche il naufragio è "qualcosa che succede". Ti prego, chiudiamola qui perché sta diventando un dibattito surreale.;)

Gent. Mauro, probabilmente mi hai risposto prima di arrivare a leggere la mia replica a Diablero, nella quale ho precisato quanto segue, che vale anche per ribadire la mia percezione non tanto di cosa accade ma, soprattutto, DOVE e COME accade. Ecco le mie parole, scusandomi per la ripetizione:

******

[...] non ho affatto detto che quelle dedicate al "viaggio" attraverso la Sierra Nevada siano pagine inutili. Al contrario, avrei auspicato che durassero anche di piú perché dovevano rappresentare il fulcro e lo sfondo dell'azione (che invece avviene altrove), come il titolo dell'albo lasciava presagire. Certamente una ambientazione piú suggestiva e densa di elementi e variabili rispetto alla comunissima cittadina del west (piû che di alta montagna) che é Last Chance City, dove tutta l'azione che vi si svolge culmina appunto in una tipica sparatoria.

L'ambientazione montana e innevata sarebbe invece stata eccellente per una moltitudine di situazioni, che andassero dall'affrontare insidie (naturali o indotte da Mefisto) ai momenti di breve ristoro in un bivacco, mescolando azione e riflessione, ritmo ed emozione. E tutto ció avrebbe naturalmente richiesto molte più pagine, più vive e con piú azione (anche senza il "piú", visto che nella traversata non c'é proprio traccia di azione).  Credo sia superfluo citare come esempi sublimi "Sulle piste del Nord" o quel gioiello zagoriano che é "Sierra Blanca".

Modificato da PapeSatan
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