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TWF - Tex Willer Forum

[741/744] Sierra Nevada


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La storia di Mefisto per gli utenti del forum TWF  

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La storia mi è piaciuta, anche nella parte che da alcuni è stata ritenuta troppo lenta. Ho apprezzato meno il finale, forse perché non amo troppo il genere horror e forse, come qualcuno ha scritto, perché ai tempi di GL Bonelli era più facile sorprendere il pubblico con effetti speciali.

Sottolineo il passaggio in cui Kit riflette sul instancabilità del padre, trovo che sarebbe interessante sviluppare il rapporto di un ventenne esuberante con il padre, mito vivente dalla personalità dominante. Mi auguro che questo sia uno spunto per le prossime storie

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<span style="color:red">17 ore fa</span>, Diablero dice:

 

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È stata una delle cose più trash dell'albo. Fino a quel momento c'era stato il fastidio delle continue ed estenuanti spiegazioni a nastro, ma a parte quello la storia reggeva. Lì per me crolla. Mi è sembrato di leggere Topolino!

1) L'idea che basti recitare una formula a rovescio per rovesciarne l'effetto è roba da Topolino, o Tiramolla. Fa ridere e appunto è meglio usarla in un fumetto comico.


L'unica spiegazione che posso darmi per una trashata così forse è legata al discorso che facevo prima: forse Borden vuole assicurarsi che i lettori stessi non vogliano mai più un ritorno di Mefisto, distruggendolo come "villain"...

 

 

Anche io non ho gradito tutti i dettagli dell'uscita di scena di Mefisto, ma tutto sommato sono immensamente grato a Boselli per essersi assunto l'onere di compiere questo passo che non lasciò giammai persona viva...:P 

Per quanto riguarda la formula detta al contrario, anche se si può pensare che sia una soluzione semplicistica, a me ha fatto subito tornare alla mente un'altra situazione, sempre in una storia "horror" (o comunque la si voglia definire) in cui lo stesso GL Bonelli la utilizzò (e forse sarebbe interessante sentire da Boselli se quel precedente lo ha, più o meno, influenzato nella sua scelta, che comunque giunge all'interno di una storia ben più complessa).

Faccio qui riferimento al personaggio del malvagio mago egiziano Rakos che, nell'albo n. 229 (L'orribile sortilegio - p. 68), viene definitivamente annientato (letteralmente, polverizzato) dall'intervento del Morisco che pronuncia appunto il suo vero nome al contrario (Sokar - oggi farebbe quasi venire in mente una marca di benzina azera...).

Non so se pensi che anche quell'espediente adottato dal "papà di Tex" sia roba da Topolino...

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<span style="color:red">9 minuti fa</span>, dario63 dice:

 

Anche io non ho gradito tutti i dettagli dell'uscita di scena di Mefisto, ma tutto sommato sono immensamente grato a Boselli per essersi assunto l'onere di compiere questo passo che non lasciò giammai persona viva...:P 

Per quanto riguarda la formula detta al contrario, anche se si può pensare che sia una soluzione semplicistica, a me ha fatto subito tornare alla mente un'altra situazione, sempre in una storia "horror" (o comunque la si voglia definire) in cui lo stesso GL Bonelli la utilizzò (e forse sarebbe interessante sentire da Boselli se quel precedente lo ha, più o meno, influenzato nella sua scelta, che comunque giunge all'interno di una storia ben più complessa).

Faccio qui riferimento al personaggio del malvagio mago egiziano Rakos che, nell'albo n. 229 (L'orribile sortilegio - p. 68), viene definitivamente annientato (letteralmente, polverizzato) dall'intervento del Morisco che pronuncia appunto il suo vero nome al contrario (Sokar - oggi farebbe quasi venire in mente una marca di benzina azera...).

Non so se pensi che anche quell'espediente adottato dal "papà di Tex" sia roba da Topolino...

 

 

Bravo per aver colto...

 

 

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Ma andiamo, la letteratura fumettistica (e forse non solo quella) è piena di simili giochini, a partire da Tex (anatas, fiesmot) fino all'omino di un'altra dimensione di Nembo Kid.

Volete che vi scriva la formula matematica (credo sia di Lorentz) che dimostra che la cosa funziona?

 

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Be', tra i giochini di parole della letteratura fantastica non dimentichiamo il Golem, che viene portato in vita grazie alla parola EMET (verità) e poi, se si cancella la prima lettera, resta MET (morte) e così il Golem si distrugge.

 

L'associazione di idee tra Lily e New Orleans è semplice: Lily è abituata a fare la bella vita, ha vissuto a Parigi col marito, quindi in una qualsiasi cittadina del West non ce la vedo proprio. E tra le grandi città, tolto San Francisco, New Orleans è quella più adatta per una seduttrice senza scrupoli, abituata ai loschi traffici!

Magari incontra anche la gazza ladra, quella dell'ultimo Color! :lol:

  • +1 2
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<span style="color:red">19 minuti fa</span>, Poe dice:

Be', tra i giochini di parole della letteratura fantastica non dimentichiamo il Golem, che viene portato in vita grazie alla parola EMET (verità) e poi, se si cancella la prima lettera, resta MET (morte) e così il Golem si distrugge.

 

L'associazione di idee tra Lily e New Orleans è semplice: Lily è abituata a fare la bella vita, ha vissuto a Parigi col marito, quindi in una qualsiasi cittadina del West non ce la vedo proprio. E tra le grandi città, tolto San Francisco, New Orleans è quella più adatta per una seduttrice senza scrupoli, abituata ai loschi traffici!

Magari incontra anche la gazza ladra, quella dell'ultimo Color! :lol:

Se non hai la sfera di cristallo, sei in grado di leggere il pensiero a distanza.

[Magari è solo una coincidenza:P]

Sta di fatto che ce l'ho messa anch'io Lily a New Orleans, ma il Bos mi ha bocciato il soggetto. :mazza:

Ma, a dire il vero, il soggetto ma la location non l'ha nominata.

Quindi si può dire che N.O. ha la stessa chance di Las Vegas, Chicago, Philadelphia, Cancun, La Spezia...

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È stata una lettura molto intensa e goduta. Trovo che il finale sia stato ben gestito e molto soddisfacente.

Devo dire tuttavia che, terminata la lettura ieri, mi è venuta un po' di malinconia, specialmente pensando allo scorrere inesorabile del tempo sia in periodi belli sia in tempi meno sereni. Quando lessi "Nel covo del male", avevo appena cominciato il liceo e mi dicevo: chissà quando leggerò la storia con Mefisto. Ai tempi pensavo che non fosse comunque prima del 2007-2008. Ci sono state le vicende di Yama del 2016-2017, che hanno intensificato l'attesa. Ovviamente tante cose sono cambiate da ottobre 2002 sia a livello personale, sia nella società e nel corso degli eventi.

Ora come ora faccio quasi fatica a capacitarmi d'aver letto l'albo conclusivo. E come aveva scritto già qualcuno negli ultimi anni abbiamo assistito alla fine di diversi avversari storici. 

Da un lato mi avrebbe incuriosito una lotta fra Tex e Mefisto sull'orlo di un cratere....

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I fatidici sette mesi mefistofelici sono volti al termine.

 

Un arco di tempo considerevole, che denota pure un discreto coraggio del curatore a proporre una scelta cosi "rischiosa".

Poichè il rischio di stancare la platea era davvero alto e credo che una buona fetta di lettori, appassionati del magico o no, hanno faticato a reggere la lunga distanza (rincarata da uno special estivo di cui forse non se ne sentiva del tutto il bisogno).

 

Qualcuno potrebbe chiedere dopo la premessa, se anche il sottoscritto rientra nella lista degli "affaticati". La mia risposta è NI'! :D

 

Mi spiego meglio: da lettore che non disdegna il gotico e l'esoterico su Tex, la lunga cavalcata poteva pure starci, ma ammetto che dopo una partenza molto a effetto, con i primi due albi ambientati a San Francisco, Mauro nel proseguo mi ha dato impressione di perdere fluidità, dilatando oltremodo alcuni tempi e rendendo pesanti alcune sessioni.

 

Continuo il commento sotto la funzione spoiler per non guastare il gusto della lettura agli utenti ritardatari (o i fondisti che hanno aspettato sette mesi per farsi tutta una tirata all'uscita dell'ultimo albo)

 

Spoiler

Ci avevo visto giusto alcuni mesi fa, quando ipotizzavo che alla fine Narbas recuperava il suo corpo, rispedendo negli inferi Mefisto! Non mi vanto troppo in fondo, poichè la soluzione era prevedibile e plausibile, visto che la resurezione di Mefisto andava revisionata, era una macchia da rimuovere sulla tela texiana.

 

Mauro ben conscio di doverci mettere una pezza, recupera personaggi altisonanti come Padma e Lily, per rendere l'ultimo capitolo un autentico scontro fra "All Stars".

 

Tuttavia la seconda parte, sebbene svaria molto sia geograficamente che come ambientazione, a mio gusto personale, è meno accattivante (e meno riuscita!) della sessione di San Francisco.

 

Una lunga fuga, fra trucchi, falliti agguati e visioni, per poi raggiungere la consueta isoletta sperduta, dove l'arcinemico riesce a sciupare tutto e si mostra incapace di far valere la sua autorità sullo stuolo di alleati.

 

Da Lily a Yama, da Ruth a Mandip, Mefisto finisce col vedersi voltare le spalle da tutti, anche dal demone che lo prende per i fondelli facendogli vivere la gloria di un illusorio trionfo, che prelude alla sua totale sconfitta.

 

Ovvio che Mefisto per perdere deve sbagliare, ma nell'epilogo non ne azzecca una e mi suona strano che un potente stregone come lui, ben addentrato nei cieli neri, sia incapace di sentire la presenza di Narbas nei dintorni e non preveda il piano degli avversari.

 

Ormai i tempi sono troppo cambiati e simili personaggi, temo abbiano fatto il loro tempo. 

 

Nel tentativo di arricchire i campionari magici e la suspance di alcune scene, Mauro ha in parte trasformato i poteri del villain, rischiando di andare fuori dal seminato. Non so come spiegarlo: personalmente mi è piaciuto poco l'idea della "mancanza di segnale" che impediva al mago di seguire le azioni di Yama e Narbas. Così come non mi hanno fatto fare salti di gioia i duelli a colpi di raggi e "bacchette magiche". Bisognava escogitare qualcosa di nuovo, è vero, ma il confine tra originale e banale, quando c'è di mezzo la magia, è alquanto labile.

 

Il quarto albo è indubbiamente scritto bene, con i giusti tempi e stacchi ottimali che incrementano la suspance, ma non è mai riuscito ad appassionarmi del tutto. Un esempio: il reiterato duello fra Yama (a proposito, che grande recupero quest'ultimo, che passa dal citrullo di San Francisco a quasi mattatore in Messico) e Padma; per quanto originale e adrenalinico, l'ho trovato al limite. Forse è cambiata la mia sensibilità di lettore, ma alcune scene magiche ho faticato a digerirle. 

 

Ma forse il problema è a monte, visto che dopo l'inarrivabile capolavoro del "Figlio di Mefisto" sarebbe stato meglio chiudere la sfida, visto che lo stesso Bonelli fin da allora non riuscì più a essere all'altezza, figuriamoci chi quei personaggi non li ha creati e ha dovuto rintempretarli. 

 

Riassumendo, storia non da bocciare ma che a mio avviso non va oltre la sufficienza.

Anche l'aver lasciato quasi tutti in vita, con l'eccessivo buonismo del salvataggio di Padma (qui sia io che Diablero abbiamo sbagliato la previsione in secco mi sa!) suona come il desiderio di non osare oltre il limite e ridursi a sistemare il pasticcio della resurezione di Mefisto, senza alterare troppo gli altri equilibri.

 

Se ci saranno altri sequel, lo ignoro, ma visto l'esito della lunga sfida attuale, spero davvero di no. La tematica è satura!

Mauro d'altronde è un asso, ma dà il suo meglio su altri temi e soggetti (per me la storia della "Terror" è nettamente più appassionante di queste lunga sfida mefistofelica) quindi chi potrebbe far meglio di lui? Chiaverotti? :P:D (Scherzo eh, non linciatemi!) 

 

Civitelli una garanzia, ma sui temi gotici non riesce a sfruttare appieno le sue caratteristiche di stile.

Ho pure notato che i chiaroscuri sono stati alquanto ridotti e semplificati, temo per via della fretta realizzativa (o incipiente stanchezza?). Tuttavia rimane sempre uno dei miei maestri di riferimento. Un autentico fuoriclasse delle nuvole parlanti. Il mio voto finale è 6

 

 

 

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Il 9/10/2022 at 14:36, borden dice:

Ok, te lo dico. LILY. Secondo te sprecherò un grande personaggio come Lily???  Ma ho già l'idea per il suo ritorno...

 

Come scriverò appena avrò il tempo di fare una recensione adeguata, Lily è l'antagonista di questa storia che più ho apprezzato. Sono lieto che se ne prefiguri il ritorno.

 

Il 9/10/2022 at 21:33, virgin dice:

Se fosse un mio racconto (di solito non supero i trentamila caratteri spazi inclusi), alla quarta o quinta revisione credo che avrei scritto: "Anche se vi nascondeste nel buio, potrebbero comunque sorprendervi".

 

Riflettendoci un po', avrei forse scritto: "Dovreste riuscire a nascondervi nel buio. Ma potrebbero comunque sorprendervi".

Concordo, però, sull'affermazione che le questioni linguistiche che stiamo sviscerando non incidono in alcun modo sull'economia della storia.

In ogni caso, la forma utilizzata da Boselli mi è sembrata corretta. Tex fa una previsione, ma poi rappresenta un possibile pericolo incombente. Il condizionale esprime in maniera più adeguata il concetto.

 

Il 9/10/2022 at 16:46, borden dice:

Anche se vado off topic vi svelo un retroscena, che già dovreste sapere.  Tex Willer è un lavoro che mi è stato chiesto di fare. Chiaro? La mia prima reazione ,e ho tenuto duro un mese, è stata: non intendo riscrivere le storie di GL Bonelli, non se ne parla!

 

Ma mi è stato chiaramente detto che se non l'avessi fatto io lo avrebbe fatto qualcun altro.

 

Forse Serra, forse Eccher, forse Gualdoni? E che ne so? 

 

Avrei potuto lasciar fare a loro. Contenti tutti.

 

Ma io sono aziendalista e tengo a Tex, e ho pensato che  in fin dei conoscevo il personaggio UN POCHINO meglio di altri, questa è stata la mia hubrys,  e alla fine ho detto di sì, dicendo però che avrei scritto per la maggior parte storie NUOVE. 

 

Il prossimo che dice o insinua che l'ho fatto invece per sostituirmi al mio amico, maestro e vate GL Bonelli, se me me lo dice di persona, gli metto le mani addosso!

 

E' interessante questo approfondimento dei retroscena che hanno accompagnato la nascita di Tex Willer.

Ma criticare la nuova serie accusando Boselli di volersi appropriare malamente del personaggio di GLBonelli mi pare un'operazione dettata dalla malafede.

E' ovvio che il Tex (giovane o maturo) che leggiamo è il Tex di Boselli, così come, se lo scrivessi io, il Tex rappresentato sarebbe quello che vedo dalla mia particolare angolazione.

Ma, la rilettura delle storie originali del nostro fuorilegge sulla serie anastatica, priva di censure che ne alterino la fisionomia, mi fa apprezzare come effettivamente Boselli è l'autore che, dopo ovviamente il grande GianLuigi, meglio riprende le caratteristiche di fondo del personaggio.

Tex Willer è una testata brillantissima. La riscrittura della vita del giovane Tex presenta rischi che io per primo in diverse occasioni nel forum ho evidenziato. Ma è comunque un'operazione rispettosa della storia del Tex e, ancor di più, dei suoi lettori.

Modificato da F80T
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<span style="color:red">27 minuti fa</span>, Condor senza meta dice:

I fatidici sette mesi mefistofelici sono volti al termine.

 

Un arco di tempo considerevole, che denota pure un discreto coraggio del curatore a proporre una scelta cosi "rischiosa".

Poichè il rischio di stancare la platea era davvero alto e credo che una buona fetta di lettori, appassionati del magico o no, hanno faticato a reggere la lunga distanza (rincarata da uno special estivo di cui forse non se ne sentiva del tutto il bisogno).

 

Qualcuno potrebbe chiedere dopo la premessa, se anche il sottoscritto rientra nella lista degli "affaticati". La mia risposta è NI'! :D

 

Mi spiego meglio: da lettore che non disdegna il gotico e l'esoterico su Tex, la lunga cavalcata poteva pure starci, ma ammetto che dopo una partenza molto a effetto, con i primi due albi ambientati a San Francisco, Mauro nel proseguo mi ha dato impressione di perdere fluidità, dilatando oltremodo alcuni tempi e rendendo pesanti alcune sessioni.

 

Continuo il commento sotto la funzione spoiler per non guastare il gusto della lettura agli utenti ritardatari (o i fondisti che hanno aspettato sette mesi per farsi tutta una tirata all'uscita dell'ultimo albo)

 

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Ci avevo visto giusto alcuni mesi fa, quando ipotizzavo che alla fine Narbas recuperava il suo corpo, rispedendo negli inferi Mefisto! Non mi vanto troppo in fondo, poichè la soluzione era prevedibile e plausibile, visto che la resurezione di Mefisto andava revisionata, era una macchia da rimuovere sulla tela texiana.

 

Mauro ben conscio di doverci mettere una pezza, recupera personaggi altisonanti come Padma e Lily, per rendere l'ultimo capitolo un autentico scontro fra "All Stars".

 

Tuttavia la seconda parte, sebbene svaria molto sia geograficamente che come ambientazione, a mio gusto personale, è meno accattivante (e meno riuscita!) della sessione di San Francisco.

 

Una lunga fuga, fra trucchi, falliti agguati e visioni, per poi raggiungere la consueta isoletta sperduta, dove l'arcinemico riesce a sciupare tutto e si mostra incapace di far valere la sua autorità sullo stuolo di alleati.

 

Da Lily a Yama, da Ruth a Mandip, Mefisto finisce col vedersi voltare le spalle da tutti, anche dal demone che lo prende per i fondelli facendogli vivere la gloria di un illusorio trionfo, che prelude alla sua totale sconfitta.

 

Ovvio che Mefisto per perdere deve sbagliare, ma nell'epilogo non ne azzecca una e mi suona strano che un potente stregone come lui, ben addentrato nei cieli neri, sia incapace di sentire la presenza di Narbas nei dintorni e non preveda il piano degli avversari.

 

Ormai i tempi sono troppo cambiati e simili personaggi, temo abbiano fatto il loro tempo. 

 

Nel tentativo di arricchire i campionari magici e la suspance di alcune scene, Mauro ha in parte trasformato i poteri del villain, rischiando di andare fuori dal seminato. Non so come spiegarlo: personalmente mi è piaciuto poco l'idea della "mancanza di segnale" che impediva al mago di seguire le azioni di Yama e Narbas. Così come non mi hanno fatto fare salti di gioia i duelli a colpi di raggi e "bacchette magiche". Bisognava escogitare qualcosa di nuovo, è vero, ma il confine tra originale e banale, quando c'è di mezzo la magia, è alquanto labile.

 

Il quarto albo è indubbiamente scritto bene, con i giusti tempi e stacchi ottimali che incrementano la suspance, ma non è mai riuscito ad appassionarmi del tutto. Un esempio: il reiterato duello fra Yama (a proposito, che grande recupero quest'ultimo, che passa dal citrullo di San Francisco a quasi mattatore in Messico) e Padma; per quanto originale e adrenalinico, l'ho trovato al limite. Forse è cambiata la mia sensibilità di lettore, ma alcune scene magiche ho faticato a digerirle. 

 

Ma forse il problema è a monte, visto che dopo l'inarrivabile capolavoro del "Figlio di Mefisto" sarebbe stato meglio chiudere la sfida, visto che lo stesso Bonelli fin da allora non riuscì più a essere all'altezza, figuriamoci chi quei personaggi non li ha creati e ha dovuto rintempretarli. 

 

Riassumendo, storia non da bocciare ma che a mio avviso non va oltre la sufficienza.

Anche l'aver lasciato quasi tutti in vita, con l'eccessivo buonismo del salvataggio di Padma (qui sia io che Diablero abbiamo sbagliato la previsione in secco mi sa!) suona come il desiderio di non osare oltre il limite e ridursi a sistemare il pasticcio della resurezione di Mefisto, senza alterare troppo gli altri equilibri.

 

Se ci saranno altri sequel, lo ignoro, ma visto l'esito della lunga sfida attuale, spero davvero di no. La tematica è satura!

Mauro d'altronde è un asso, ma dà il suo meglio su altri temi e soggetti (per me la storia della "Terror" è nettamente più appassionante di queste lunga sfida mefistofelica) quindi chi potrebbe far meglio di lui? Chiaverotti? :P:D (Scherzo eh, non linciatemi!) 

 

Civitelli una garanzia, ma sui temi gotici non riesce a sfruttare appieno le sue caratteristiche di stile.

Ho pure notato che i chiaroscuri sono stati alquanto ridotti e semplificati, temo per via della fretta realizzativa (o incipiente stanchezza?). Tuttavia rimane sempre uno dei miei maestri di riferimento. Un autentico fuoriclasse delle nuvole parlanti. Il mio voto finale è 6

 

 

 

Concordo su Civitelli. sulla speranza di una chiusura del cerchio e sul buonismo.

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7 hours ago, dario63 said:

 

Anche io non ho gradito tutti i dettagli dell'uscita di scena di Mefisto, ma tutto sommato sono immensamente grato a Boselli per essersi assunto l'onere di compiere questo passo che non lasciò giammai persona viva...:P 

Per quanto riguarda la formula detta al contrario, anche se si può pensare che sia una soluzione semplicistica, a me ha fatto subito tornare alla mente un'altra situazione, sempre in una storia "horror" (o comunque la si voglia definire) in cui lo stesso GL Bonelli la utilizzò (e forse sarebbe interessante sentire da Boselli se quel precedente lo ha, più o meno, influenzato nella sua scelta, che comunque giunge all'interno di una storia ben più complessa).

Faccio qui riferimento al personaggio del malvagio mago egiziano Rakos che, nell'albo n. 229 (L'orribile sortilegio - p. 68), viene definitivamente annientato (letteralmente, polverizzato) dall'intervento del Morisco che pronuncia appunto il suo vero nome al contrario (Sokar - oggi farebbe quasi venire in mente una marca di benzina azera...).

Non so se pensi che anche quell'espediente adottato dal "papà di Tex" sia roba da Topolino...

 

Non pensi che anche l'utilizzo di sistemi così infantili spieghi perchè Mefisto sia il villain per eccellenza, "il figlio di Mefisto" una delle storie più amate, mentre se dici Rakos ti rispondono "Rakos chi?" e "L'orribile sortilegio" credo non compaia nella top 20 (e nemmeno di top 50) di alcun fan?

 

Comunque, non è la stessa cosa. Il nome al contrario, per quanto per me comunque "scarsa" come soluzione, ha dei rimandi precisi. I nomi hanno "potere", sia nelle storie di demoni che per esempio nella leggenda del Golem di praga. (Poi c'è una citazione che non so quanto sia stata voluta, non penso che GLBonelli fosse un appassionato lettore di Superman, ma uno dei principali nemici del Superman "buffo" per bambini degli anni 50 era "Mister Mxyzptlk", un folletto praticamente onnipotente che poteva essere sconfitto solo facendogli pronunciare il suo nome al contrario, con roba tipo scriverglielo davanti dopo che lo avevi convinto a leggere una poesia - insomma, roba molto seria e avventurosa...)

 

Dire che certe cose quindi si possono usare contro Mefisto solo perchè in una storia qualcosa di nemmeno uguale è stato usato contro  nemicosfigatus degli sfigatis, equivale a ritenere che su Tex ci puoi mettere pure la kriptonite con i suoi raggi che fanno diventare Tex un novellino che non becca più un elefante da tre passi.

 

(e poi mi vengono a dire che le vecchie storie dove Tex lasciava i suoi nemici a morire in una casa in fiamme erano "ingenue"...   bah, io insisto che l'evidenza porta da tutta un altra parte, i fumetti non sono mai stati tanto ingenui come adesso...)

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Fatto ! Ho riletto l'intera saga, partendo perfino dai primi albi ambientati a San Francisco e disegnati divinamente dai Cestaro.

 

Ribadisco il piacere nella lettura di quei primi albi caratterizzati da dinamiche simili a molte storie di Dampyr. Tutto abbastanza ben riuscito.

 

Voto finale: 8.

 

Passando alla seconda parte, riporto un mio post del 26 Agosto:

 

"Io sto preferendo questa prima parte alla seconda, sebbene sia prematuro ad oggi dare un giudizio definitivo. In ogni caso, il presunto "trionfo" di quelli megalomane imbecille di Mefisto potrebbe essere stato pensato da @borden come quello di Jafar in Aladino, otrenere il massimo del potere per rimanerne intrappolato, in quel caso nella lampada ... qui sicuramente in una bolla dimensionale dell'inferno.

Non vedo alternative più credibili, credo anche di conoscere un pò le scelte di @borden, ma spero che Mefisto resti confinato lì per almeno 10-15 anni del contatore terrestre :lol:".

 

SPOILER

SPOILER

 

La storia è finita come avevo previsto, con Mefisto che fa la fine di Jafar in Aladino e la lampada meravigliosa. Per il resto, confermo che Civitelli non sia stata la miglior scelta come disegnatore di questa parte, a quanto pare il mio giudizio non è rimasto isolato. Piacevoli i primi piani, ma nelle vignette con più personaggi a figura intera sembra di guardare una sfilza di burattini in fila. E, anche a costo di sembrare brutale, considero i disegni la prima causa dello scarso pathos dell'intera sequenza di albi.

 

Passando alla sceneggiatura, plauso al massimo impegno da parte di @bordensoprattutto nell'albo finale nel proporre una storia ben congegnata e articolata dove ogni personaggio svolge il suo doveroso compito, al netto di reiterate spiegazioni in ciascuna vignetta di ciò che stia accadendo. Si ha quasi l'impressione che i balloon contengano le note di @borden a Civitelli su cosa e come disegnare ogni scena.

 

Ottimo svolgimento quindi, molto interessanti soprattutto le dinamiche che hanno coinvolto Yama, Tex e suo figlio Kit.

 

Linguisticamente parlando, ho contato soltanto due "sinché" marchio di fabbrica di @borden (termine presente anche nel cartonato di Giusfredi e Gomez a testimonianza dell'attività di revisione anche in quell'album).

 

Finale aperto (buonismo?) per tutti i personaggi, forse soltanto Mandip ha fatto una brutta fine.

 

Cosa dire di più? Sfida impari per @borden che forse come Mefisto aveva l'ambizione di fare qualcosa di grande, epico, ovvero scrivere la storia più lunga e iconica della lunga saga di Tex.

 

E' riuscito nell'intento di creare molto clamore in giro, ma a mio personale avviso pur apprezzando la sfida interna di @borden di fare meglio di Bonelli senjor, Nizzi e se stesso messi insieme, ha prodotto qualcosa di certo interessante, ma anomalo e di meno appeal rispetto tutte le sue creazioni, quasi "altro" rispetto ai classici standard di eccellenza.

 

Voto finale: 6

 

Come già accennato da me e molti altri appassionati, la speranza è di lasciare Mefisto per eoni nella sua bolla infernale. Se li merita !

 

 

 

 

 

 

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Il trionfo di Mefisto, effimero e illusorio come i poteri del negromante, punito in maniera catartica con le sue stesse armi, un personaggio che non poteva morire ( di nuovo), dopo l'immaginifica dipartita che gli aveva impartito GL Bonelli nei sotterranei del castello popolati dai famelici ratti. Boselli non poteva non rispedirlo all'inferno nello stesso modo con cui lui era tornato nel mondo dei vivi. Questo albo ci consegna uno dei finali più straordinari e belli dell'intera serie. Anche perché i pards sono impotenti davanti alla magia nera e l'autore non può più servirsi dei bracciali che potevano funzionare quarant'anni fa e che oggi sarebbero apparsi stucchevoli. E si serve dunque di due santoni dell'Est asiatico, il vincitore assoluto è infatti Padma, e ancora solo nel momento in cui decide di affidarsi nuovamente alla via della mano sinistra. Alla fine ridicolizza Yama, furoreggia con gli assedianti e sovrasta infine lo stesso Mefisto, che davanti a lui si riconosce vinto. Senza, in tutto questo, che Tex ne esca ridimensionato, anzi Boselli ce lo consegna come eroe puro e senza macchia, capace di salvare dall'inferno lo stesso Padma, come nella letteratura arturiana solo il cavaliere Galaad si era rivelato il solo degno di accedere al sacro Graal. Gli echi presenti in queste pagine sono tanti e chi parla di scrittore imbolsito e scrittura raffazzonata, dovrebbe rileggere i quattro albi con la campanellina che apre e chiude la storia, che ci dice tutto su un autore che scrive a braccio ma è capace di chiudere il cerchio. Capolavoro dunque.

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Quale futuro per Mefisto? E per Yama!

 

Il sipario sembra davvero essere calato su questi due tra i più tragici nemici di Tex.

 

Quale storia, infatti, tirare fuori dal cilindro che non risulti una stanca riproposizione delle vecchie avventure?

 

Yama la cui ragione vacilla, non più per gli errori materiali commessi che lo vedevano mentalmente relegato negli abissi dell'inferno, questa volta è davvero un paziente psichiatrico a tutti gli effetti. Su di lui pesa la colpa più grande, il peccato di presunzione alla base del salvataggio di Parma che lo mette per la prima volta in aperto contrasto con il padre (e la zia) e apre alla disfatta finale.

 

La sconfitta di un Mefisto irresistibile fino alla fine inizia proprio dal tradimento del figlio e della sorella poi, mente fragile anche la sua, che sembra l'unica destinata a incrociare di nuovo la strada del Ranger. Ma in quale vece?

 

E Mefisto condannato dagli inferi stessi a regnare negli eoni successivi tra i demoni, pare aver bruciato tutte le sue carte. Paradossalmente la presenza di Padma al suo fianco garantiva però un custode fuori dal comune, con Padma di nuovo nel mondo dei vivi viene a mancare una persona che vegli su di lui e gli impedisca dal tornare a nuocere.

 

Diciamolo però, le possibilità che dall'inferno possa dettare al figlio o alla sorella nuove strategie di vendetta appaiono oggi decisamente improbabili. Lo rivedremo però, giovane e più malleabile, fronteggiare un giovane Tex Willer. E saranno fuochi d'artificio!

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13 hours ago, ymalpas said:

Il sipario sembra davvero essere calato su questi due tra i più tragici nemici di Tex.

Mah, io non sarei cosi' ottimista!

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<span style="color:red">14 ore fa</span>, ymalpas dice:

Il sipario sembra davvero essere calato su questi due tra i più tragici nemici di Tex.

 

A mio avviso, un nuovo ritorno di Mefisto dagli inferi sarebbe quasi impossibile da digerire anche per i più accaniti fan del negromante, per cui sono propenso a confidare che per Boselli Steve Dickart sia da considerare definitivamente uscito di scena. Anche Yama, credo oramai abbia esaurito il proprio appeal narrativo, già di per sé mai amplissimo, per cui non dispero che anche lui possa essersi definitivamente congedato.

 

Del resto, dal mio punto di vista sarebbe un peccato mortale vanificare un finale maestoso come quello de Il trionfo di Mefisto con ulteriori ritorni ;).

 

 

 

<span style="color:red">14 ore fa</span>, ymalpas dice:

Diciamolo però, le possibilità che dall'inferno possa dettare al figlio o alla sorella nuove strategie di vendetta appaiono oggi decisamente improbabili.

 

Come per un ritorno dagli inferi, anche la ripetizione del cliché del padre che detta l'agenda al figlio dall'oltretomba ritengo sia da evitare come la peste. Anche in tal caso, confido nel buonsenso del Bos.

 

Non mi meraviglierei, invece, se prima o poi Tex ed i pards dovessero avere nuovamente a che fare con la perfida Lily Dickart, personaggio che a mio avviso possiede le caratteristiche per poter essere antagonista principale ed in solitaria di una storia. Ovviamente, senza ausilio del fratello maggiore dall'oltretomba.

 

 

<span style="color:red">15 ore fa</span>, ymalpas dice:

Lo rivedremo però, giovane e più malleabile, fronteggiare un giovane Tex Willer. E saranno fuochi d'artificio!

 

Lo speriamo tutti, come speriamo che siano chiariti una volta per tutte i residui punti oscuri sul personaggio.

 

 

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Otami dice:

Mah, io non sarei cosi' ottimista!

Neanche io. 

Se le vendite di questa mega storia saranno soddisfacenti, fra qualche anno qualcosa escogiteranno. Non si butta (e non hanno buttato) via niente. 

Vedremo. 

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Finalmente ho finito di leggere l'intera saga di Mefisto.

Se ho espresso un parere negativo per la prima parte, per la seconda non va certo meglio

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Copertine: 7

Bellissime le immagini usate da Villa per aprire e chiudere questo poker di albi, le altre due sono piuttosto anonime. Peccato non aver visto Yama in nessuna copertina.

 

Disegni: 6

Bravo Civitelli a svolgere il suo ruolo in questa lunghissima storia, ma spesso i personaggi sembrano delle marionette e l'uso esasperato della griglia classica bonelliana non lo ha certo aiutato; questa storia avrebbe meritato più effetti speciali.

 

Storia: 5

Sono tra quelli che aspettavano il ritorno del grande antagonista di Tex e che non disprezzano una variazione sul tema western, ma questa volta ammetto di essermi annoiato per lunghi tratti. Mettere insieme Padma, Morisco, Narbas, Lily, Mefisto, Yama ha solamente rallentato il ritmo della storia e ha deviato l'attenzione da quello che avrebbe dovuto essere l'epico scontro tra Tex e Mefisto.

Nell'albo " Nel deserto di Altar" Narbas viene rinchiuso in un carro per sfuggire agli occhi di Mefisto ( che vede a distanza) e dei suoi accoliti, salvo poi, nell'albo successivo, vedere lo stesso personaggio fare quello che gli pare perchè non solo Mefisto non lo vede, ma non vede nemmeno chi gli è accanto.

Buona l'idea di portare una certa rivalità tra i due diabolici "stregoni", ma non viene portata fini in fondo e Yama si dimostra un personaggio incomprensibile.

Se Yama serviva per liberare Tex nella prima parte, Lily serve per liberare Padma nella seconda ( perchè proprio lei? e non l'infermiera o chiunque altro?)

Spiegoni a parte, la frase usata dai vari attori per dire e ridire che Mefisto si era impossessato del corpo di Narbas e che lo stesso ne era in perenne contatto, mi ha fatto temere di avere poche capacità intellettive.

 

Ringrazio Boselli per averci provato, ma, per quanto mi riguarda, non ha centrato il bersaglio.

Il 10/10/2022 at 10:49, Ahmed Jamal dice:

...forse l'errore di Boselli è stato proprio quello di voler far tornare tutto anche rispetto alle storie precedenti facendo diventare la sua storia una specie di tappabuchi invece di far volare la fantasia e dare sfogo al suo lato più visionario ed esoterico.

Peccato.

 

 

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Evito di fare un pippone e cerco di esser sintetico.

Ho preferito di molto la prima parte della saga, sia per i disegni secondo me più centrati sul genere, per le atmosfere, per i dialoghi, lo sviluppo della storia etc.,

Ho reputato questa seconda parte lenta e un po' pesante soprattutto nei due albi centrali, mentre nell'ultimo la buona dose di azione la risolleva a scapito dei dialoghi che soprattutto sulla magia sono meno pesanti.

Civitelli è un maestro sia chiaro, mi esprimo solo sul gusto personale e la combinazione tratto/tematica dove forse i Cestaro hanno reso meglio il mondo di Mefisto. 

In generale una seconda parte che mi ha entusiasmato poco, ma che uscita in parallelo col Maxi di Nizzi appare un po' come la ragazza carina che si porta dietro l'amica racchia diventando di colpo una miss stratosferica (secondo i miei gusti).

Una tecnica su cui sono certo non esserci lo zampino di Borden ma mi piace immaginarla così. Torno serio, non adiratevi era una battuta.

Possibile spoiler

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Yama torna imbecille, Mefisto torna all'inferno, Lily resta in sospeso per una nuova storia.

Poche idee nuove, dal rifugio di Mefisto con gli indiani alla cattura di un pard. 

Si fa notare in negativo il power ranger Padma che spara fasci di luce e si illumina come un albero di natale a seconda degli umori.

 

Un Padma che passa dalla mano destra a quella sinistra senza ritegno peggio di un adolescente in preda ad una crisi ormonale.

 

Si legge, ma non è epocale, lo è la prima parte,però complimenti a Borden per essersi assunto la responsabilità di rimettere a posto alcuni tasselli mal digeriti come la fuga e la lasciata a piede libero di Mefisto da parte di un Tex ridicolo. 

Si poteva fare di più? penso di si, ma nel complesso il cuore e l'amore verso il personaggio di Borden portano a saltare l'ostacolo con un buon voto. La rileggerò, tra non molto, sicuramente la prima parte la rileggerò fino a consumarla! 

 

Sono d'accordo con chi dice "Mefisto capitolo chiuso", difficile riaprirlo, ma Mefisto può tornare.

Dove? Tex Willer vi dice nulla? Per cui anche dovesse andare a quel paese sulla regolare, per sempre, non sarà mai un addio! Per fortuna!

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Il 11/10/2022 at 09:30, ymalpas dice:

Capolavoro dunque.

Capolavoro forse lo potró dire dopo che avrò riletto i 7 albi di fila, come mi sono ripromesso a breve, tuttavia ho già avuto modo di esprimere il mio giudizio a caldo: ampiamente positivo.

Non la considererei una storia finale e definitiva, come auspicato da alcuni, ma la vedrei piuttosto come una opera summa che raccoglie tutti i principali attori e rimette insieme i pezzi della "mefistoleide", resettando la vicenda ad un momento zero da cui ogni séguito é possibile.

Le campanelline, le formule magiche, i calderoni, gli antri: sanno tanto di classico e intramontabile, in una storia con Mefisto. E, scusate se insisto, ma gli "eoni" sono la firma d'autore che fa dell'intera sequenza di 7 albi un'epica cavalcata dal sapore retró, giocata non tanto sull'azione fisica (vista prevalentemente nei primi 3 albi) quanto piuttosto sul duello psicologico, a larghi tratti metafisico, tra 6 personaggi 6 dalla forte caratura: Mefisto, Yama, Lily, Padma, Narbas, Tex.

Il vero lato debole, ribadisco, sono stati la Sierra Nevada e il deserto di Altar, che si sono visti nei titoli e poco più: sono stati una mera localizzazione geografica, quando invece avrebbero potuto influire sul corso degli eventi in modo più incisivo.

Detto ció, il mio voto medio complessivo ai 7 albi alla prima lettura dilazionata nei mesi é 7,5.

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Nel bene e nel male siamo arrivati alla fine di questa lunga avventura in cui tutti i nodi vengono a pettine, tra Tex e Mefisto c'era un conto in sospeso aperto da troppo tempo e bisognava dare una degna conclusione. I 7 mesi passati dal primo albo all'ultimo non li ho sentiti molto pesanti, anche grazie all'idea di dividere in un "primo" e "secondo" tempo con location e personaggi differenti che hanno permesso lo sviluppo della trama. Nella seconda parte in particolare la caccia alla famiglia Dickart si svolge in mezzo Sud-Ovest tra le montagne innevate al vasto deserto di Altar. In questa parte dell'avventura poi i nostri pards avranno a loro fianco due assi nella manica che risulteranno essenziali nella lotta a Mefisto e i suoi alleati demoniaci. 

Spoiler!

 

 

Infatti l'entrata in scena di Padma e successivamente di Narbas hanno giocato a favore dei nostri. La gestione di due personaggi così potenti non deve essere stato facile perché potevano mettere in secondo piano Tex e i suoi pards. Io penso che alla fine il "trionfo" di Mefisto sia da addebitare a due fattori: Il lavoro di squadra tra in nostri eroi, Tex Carson Kit e Tiger Jack sbaragliano le minacce terrene proteggendo anche i due stregoni loro alleati, Padma combatte le minacce ultra terrene nel limite delle sue forze e Narbas in cui il suo corpo originario gli è stato rubato da Mefisto ci riserverà delle sorprese nel finale. L'altro fattore è che Mefisto e Yama che si sentono invincibili e in grado di comandare i demoni sono in fondo in fondo esseri umani che commettono errori. Mefisto commette l'errore di persistere nella vendetta e di voler far morire i pards sotto atroci tormenti non dando ascolto ai consigli della sorella, accecato dall'odio stringe patti con un demone più potente di lui che lo schernisce dei suoi continui insuccessi. Yama poi pensa di essere superiore al padre portando rancore nei suoi confronti perché Mefisto non l'ha mai considerato il suo degno erede, ed inizia a disobbedire agli ordini. Quando la famiglia Dickart inizia a spaccarsi è l'inizio della fine, Mefisto diventerà un demone a tutti gli effetti governando per gli eoni a venire, Yama perderà completamente la ragione al seguito del secondo scontro con Padma e mi sa che sarà difficile rivederlo mentre per Lily è stata lasciata una porta aperta per una prossima apparizione. 

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Il 10/10/2022 at 10:49, Ahmed Jamal dice:

Per me è tutta la magia di Mefisto a non funzionare in questa seconda storia, nelle storie di GLB, anche le meno riuscite come Il ritorno di Yama, la parte magica era sempre qualcosa di misterioso e ferino, legata alle forze ancestrali della natura, si tiravano in ballo il plenilunio, notti dai particolari influssi, esseri innominabili, era soprattutto una magia faticosa e pericolosa in primis per chi la metteva in pratica, qui invece abbiamo una specie di manuale ikea della stregoneria con tutti che si materializzano e smaterializzano a piacimento, se faccio A ottengo B, basta che non ci sia un Narbas nelle vicinanze però altrimenti si torna a C, tutto assolutamente meccanico e ovviamente spiegato sin nei minimi particolari....:wacko:

Molto ingombrante anche la presenza di Padma che sembra una specie di Obi Wan Kenobi senza fascino e mistero, sempre a sfare e a disfare anche quando dovrebbe avere il buon gusto di dormire definitivamente nel fondo del lago

lasciando ai pards l'incombenza di regolare i conti con Mefisto, e tralascio per carità di patria la sua bacchetta magica che spara stile Harry Potter.

Ad affossare ulteriormente la storia ci pensano poi i rancori e le invidie stile telenovela all'interno della famiglia Dickart, con tutti indistintamente che fanno la figura dei fessi, alla fine metti assieme 3 dei più grandi nemici di Tex più alcuni di nuovi creati ad hoc e invece che la trimurti del male ottieni 3 bambocci che litigano in continuazione.

Insomma non voglio infierire ulteriormente ma per me delusione quasi totale, forse l'errore di Boselli è stato proprio quello di voler far tornare tutto anche rispetto alle storie precedenti facendo diventare la sua storia una specie di tappabuchi invece di far volare la fantasia e dare sfogo al suo lato più visionario ed esoterico.

Peccato.

 

Cito questo post che riassume come meglio non potrei anche il mio punto di vista su quello che è il PRIMO PROBLEMA di questa storia : la magia è troppo meccanica, razionale e "facile"...finisce per apparentarsi più ai superpoteri di una Marvelata che al fantastico come lo rapresentava GLB : Mefisto ha i suoi, Yama ha i suoi, Padma ha la spada de foco, Narbas agisce da kryptonite, etc.

Il SECONDO PROBLEMA è il fantastico : troppo debordante e over-the-top...tra onde energetiche stile Dragon Ball, la spada de foco di Padma, gente che entra ed esce dai sette inferni come da un disco-pub col timbro sulla mano, le orde svolazzanti dei demoni che sconfinano sulla terra e attaccano in massa...siamo QUASI ai livelli del "Pistolero Vudù" a livello di eccessi e "facilità" del tutto.

Il TERZO PROBLEMA è lo spiegazionismo...che aveva mollato un po' nell'albo precedente, e invece qui torna a tutto travolgere come un fiume in piena : davvero troppi spiegoni su cose inutili che azzerano il ritmo della narrazione...Kit spiega a Narbas come ha fatto a colpire il tipo al fianco ; Tex spiega a Kit che probabilmente avranno chiuso il passaggio segreto facendo rotolare delle pietre ; Tex spiega ai frati che potranno seguirli e che se troveranno il loro confratello potranno tornare indietro ; Mefisto che spiega a Lily il suo trucco del drago che ghermisce Padma ; Narbas che ogni tre per due spiega che lui può annullare i poteri di Mefisto che ha il suo vero corpo...etc. etc.

Il QUARTO PROBLEMA sono sempre loro...Mefisto e Yama, anche stavolta si accaniscono a catturare la gente viva (Padma, Kit), litigano tra loro, Yama di un'idiozia fuori scala che salva e custodisce Padma, rendendosi artefice della loro disfatta...tra la storia precedente e questa, ridotti irrimediabilmente a macchiette, purtroppo...

Il QUINTO PROBLEMA è il finale...la formula magica al contrario che piove dal nulla come deus ex machina, Narbas che riottiene il suo corpo (temevo che si andasse a parare su questo, e infatti), la campanella della giustizia che compare come-ulteriore- deus ex machina privando persino Padma della statura di eroe tragico che gli sarebbe derivato dal sacrificare la sua anima per un bene superiore (ma non solo, lo riporta nel mondo dei vivi, pronto ad essere "riutilizzato" di nuovo ?), Yama in stand-by in una follia da cui potrà-eventualmente- essere tirato fuori, e persino Ruth ne esce solo ferita e "pronta" per il ritorno...un finale a tarallucci e vino che, se "rimette le cose a posto"-forse definitivamente-con Mefisto, si tiene aperto su tutti gli altri fronti, ma soprattutto un finale senza sacrificio da parte di Tex e co. in cui-ancora una volta- è tutto troppo facile.

Tutto questo, ovviamente, IHMO, ma devo purtroppo concludere che questa saga si è rivelata una grandissima delusione, e questo, considerati i primi due-ottimi-albi del "Manicomio", è davvero un peccato:(

Capitolo disegni : per me Civitelli meglio dei Cestaro (che sull'ultimo albo calavano parecchio)...è vero come dicono alcuni che i mostri non gli riescono un granché, ma per il resto, e soprattutto a livello di atmosfera, niente da dire.

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Quella di Nizzi era la Mefistolata.

Questa di Boselli è la Mefistronzata.

L'ultimo albo non ribalta un bel nulla del nulla dei precedenti sei ma vi si accoda degnamente.

Sette albi di personaggi ridicoli, azioni sempre uguali e ugualmente stupide (Mefisto scatena i mostri; Mefisto ipnotizza le persone; Mefisto giura vendetta; Mefisto parla con i demoni; Mefisto si proietta a distanza), grandissimi immensi superiori poteri infernali totalmente inutili, battaglie alla Dragon Ball, espedienti della fiction d'avventura già vecchi negli anni 60 (Kit appeso sopra il magma? Ma davvero???), intere tavole che sono più un noiosissimo e inutile trattato di magia, e per cosa? Per il solito, prevedibile FIASCO TOTALE di un personaggio già inutile ai tempi di Nizzi e per una non vittoria di un Tex che ormai è alla canna del gas. Ci sarebbe molto altro da aggiungere ma ho perso anche troppo tempo a leggere questa accozzaglia per sprecarne altro a scriverne pure.

Felice che st'agonia sia finita.

Mefistronzata.

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storia che è, a mio modo di vedere, più una pezza per tappare un buco, come appunto l'ultima storia di Nizzi su Mefisto, che una volontà concreta di chiudere una saga con un arcinemico che ormai nulla aveva più da dire...un "regalo" (fino ad un certo punto, però :rolleyes:) ai vecchi lettori di Tex, più che la volontà di lasciare ai posteri un capolavoro...impresa impossibile, visti gli antefatti

Yama, trasformato in "ribelle" non lo giudico un errore, anzi...unico modo per rendere plausibile e non appiattire i due supercattivi, evitando trame Marvel con millecinquecento supercattivi dai superpoteri tutti uguali. Ruth è il dilemma: avrà un seguito come personaggio, oppure no? Lily Dickart finirà anch 'essa nel dimenticatoio? domande cui magari Boselli stesso ora non sa rispondere.

L'idea della formula magica al contrario mi è piaciuta. come mi ha divertito la citazione di Bos nei confronti del capolavoro di Sergio Leone "Giù la Testa", quando Tex si  rivolge al sergente tontolone dei Rurales prima di tirare la dinamite...ci manca solo una parolina, che inizia per c e finisce per oglione :lol::D

 

per il resto, onestamente, ho poco da aggiungere...la storia non mi è piaciuta "a prescindere", e non penso la rileggerò, come mi è capitato con la Mefistolata precedente...ora arriva il difficile, vale a dire creare nuovi avversari SUPER e credibili per Tex...a parte il ritorno della Tigre Nera e del "Simpatico" "Working in progress" Nick Castle, all'orizzonte nulla si intravede...si vedrà

 

Modificato da Barbanera
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