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[Tex Willer N. 47/49] Ai confini della Louisiana


MacParland
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  • Sceriffi

Ai confini della Louisiana - Tex Willer 47

 

I contrabbandieri di Lagrange - Tex Willer 48

 

La vendetta dei Caddo - Tex Willer 49

 

Uscita: 20/09/2022 

Soggetto:  Rauch Jacopo

Sceneggiatura:  Rauch Jacopo

Disegni:  Atzori Mario

Copertina:  Dotti Maurizio 

 

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Tex ha deciso di trovarsi un rifugio tranquillo… Ma a Blackthorn, calda città del Texas orientale, il nostro eroe, incapace per natura di sopportare le ingiustizie, interviene in una rissa per dar manforte a un mezzosangue. E si ritrova invischiato in una spirale di odio e di violenza che lo porterà tra le selvagge paludi della Louisiana! 
 

© Sergio Bonelli Editore 
 

Modificato da MacParland
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La copertina sembra ispirare meglio il titolo "Ai confini della privacy" :laugh:.

Mi piace, una scena classica mai rappresentata prima d'ora, se non erro, in nessuna copertina delle serie maggiori di casa Bonelli.

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, KitWiller dice:

Sbaglio o fino ad oggi Atzori di Tex aveva disegnato solo Juliet , una breve del color n.14 ?

Si, tratto "ticciano" , penso, dalle tavole in anteprima , che su TW abbia fatto un buon lavoro, tutttavia attendiamo per un giudizio definitivo. 

Ho buone speranze anche sui testi di Rauch ! la sua storia pubblicata qualche mese fa con i disegni di De Angelis mi piacque moltissimo.

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  • Sceriffi

Dopo una storia lunga 6 mesi, 5 se li contiamo a partire dalla prima uscita, una bella avventura in tre albi ci voleva! Soprattutto perché l’ultima avventura della serie giovane è parecchio intricata e piena di personaggi e un po’ di classico serve sempre. 
 

La cosa più strana dell’albo di Settembre è la copertina… Sicuramente dinamica e ben dettagliata, vedi il separè a sinistra, ma quantomeno stramba. Credo sia la prima volta in cui viene disegnata una copertina in bagno, ma poi… perché Tex ha il cappello?! Vuole fare come Tuco nella scena della vasca? 
 

Mi rassicurano invece gli autori: Rauch mi piace su Zagor, su Tex ha fatto bene con la storia dei forzati, ancora meglio su Tex Willer con l’epopea di Page. Le sue storie classiche raramente sono mal riuscite. E poi… finalmente ci voleva un ticciano sulla serie giovane! Atzori, che almeno dalle tavole di sopra sembra promettente, è un disegnatore lentissimo! Ha disegnato pochissime cose da quando è in Bonelli, ma dalle pagine in rete appare come un disegnatore capace e soprattutto non è un emulatore, nel senso che il suo stile è quello anche su Nathan Never. 
Le aspettative sono alte.

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  • 2 settimane dopo...

Rauch ultimamente sta facendo cose buone, Atzori è sub judice essendo la prima storia lunga da lui disegnata per Tex. Dalle tavole postate

promette bene. Comunque questa serie propone una storia più bella dell'altra. Devo dire che all'inizio ero un pò perplesso, ma misono ricreduto

molto presto. Lode al grande Borden...

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  • 2 settimane dopo...
  • co fondatore

Ultimamente sto scrivendo, nei ritagli di tempo, un soggetto ambientato nel Big Thicket all'epoca di Tex, quando era una zona semipaludosa grande cinque volte l'attuale, che copriva un'ampia parte del Texas sudorientale.

Spero che Jacopo non mi abbia scippato la location.

 

Vediamo Atzori come se la cava.

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  • Sceriffi
<span style="color:red">2 ore fa</span>, Piombo Caldo dice:

Viste le fantastiche copertine di Dotti, sarebbe bello anche che, dopo il texone,  disegnasse una storia per la serie Tex Willer.

Oh dovremmo aspettare il numero 100?🍺

Condivido il pensiero, ma ci dovrebbe essere la lunga storia con Castle a Dry Tortugas. Almeno un albo spero lo disegni, magari proprio il 100.

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Allora che aspettiamo a parlare di questo primo albo?

Vabbè lo faccio io.

Inizio della storia seneggiata da Rauch subito coinvolgente e scorrevole, con dei dialoghi meno corposi di quelli di Boselli, ma comunque ben riusciti.

I disegni di Atzori per mè  sono ottimi.

Secondo mè sono un po'  Ticciani, ma anche un po' tardoMontiani, sopratutto dove ci sono gli indiani.

Ottima la copertina di Dotti, ma quella del prossimo albo fantastica.

Meno male che Tex può  fumarsi ancora ogni tanto una sigaretta anche in copertina. 

Tex , e qui metto lo spoiler, aveva anche l'occasione  di farne su una, ma come spesso gli accade,deve sbrigarsi a scappare per non avere rogne con la legge.😎

 

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Preso solo stamattina e non ho ancora avuto modo di leggerlo.

Sfogliando l'albo rapidamente, ho notato che i disegni di Atzori (artista che non conoscevo) mi ricordano vagamente quelli del compianto Vincenzo Monti, soprattutto per ciò che concerne il marcato contrasto fra il bianco e il nero nelle vignette.

 

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I disegni di Atzori per me non sono al livello degli altri disegnatori di questa serie, e quel che è peggio, peggiorano progressivamente nel corso dell'albo, come se si fosse impegnato di più all'inizio per poi preoccuparsi di meno (o forse era solo il ritardo con le consegne, capita...) con sproporzioni evidenti. Però di buono hanno che sono abbastanza "dinamici" e riescono a rendere l'atmosfera western (cosa che non avrei dato per scontata visto che lo conoscevo per fumetti completamente diversi)

 

Rauch imbastisce una trama per adesso abbastanza semplice con un certo numero di coincidenze, ma mi sta prendendo abbastanza.

 

Si tratta chiaramente di una storia "riempitivo", ma visto che borden non le può fare tutte ci vogliono anche quelle, e finora è largamente sufficiente: dipende ovviamente da come continuerà se il voto si alzerà o no...

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, andreadelussu74@gmail.com dice:

A parere mio Atzori per disegnare Tex si è ispirato molto ad Andreucci

Forse solo io sto facendo questo paragone

Anch'io ho avuto la stessa impressione. Assomiglia al primo Andreucci, quando disegnò i suoi primi Zagor.

Mi sembra un autore ancora acerbo, ma se diventerà come Andreucci vale la pena aspettare la sua maturazione!

 

L'albo resterà nella storia per un Tex completamente nudo davanti a una fanciulla. :lol:

Ovviamente lei è "una brava ragazza", e Rauch lo sottolinea ben due volte in due vignette, a scanso di equivoci...:lol:

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Riprendo un tema che avevo già avviato in altra discussione: l'uso di nomi propri nei titoli degli albi.

Nella serie "Tex Willer" abbiamo finora il 60% di titoli contenenti nomi propri, cioé più di 1 su 2. La tendenza sta prendendo piede anche nelle altre collane texiane.

Ció da un lato denota la sempre maggiore difficoltà nel trovare titoli originali (mentre i nomi propri, potenzialmente infiniti, rappresentano un naturale e facile elemento di differenziazione). Dall'altro, peró, titoli cosï deterministici tolgono quell'aura di fantasia e immaginazione nel lettore che non sta seguendo assiduamente e continuativamente la saga, perché circoscrivono il contesto e creano l'aspettativa a un preciso nome o luogo, che per il lettore occasionale potrebbe risultare non familiare.

Meglio un titolo come "Trappola per Jim Callahan" oppure, per fare un esempio, "Trappola mortale" o "La diabolica trappola", se sono un occasionale da invogliare ad acquistare l'albo con interesse e curiosità?

Meglio "I contrabbandieri di Lagrange" oppure, più semplicemente, "I contrabbandieri" o, più articolato, "I contrabbandieri della baia"? Io, se fossi un neofita, troverei più allettanti le seconde versioni, perché non devo temere di essermi perso le apparizioni precedenti del personaggio o i prodromi della vicenda, temendo quindi di non capire pienamente l'albo.

Che ne pensate?

Modificato da PapeSatan
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<span style="color:red">52 minuti fa</span>, PapeSatan dice:

Riprendo un tema che avevo già avviato in altra discussione: l'uso di nomi propri nei titoli degli albi.

Nella serie "Tex Willer" abbiamo finora il 60% di titoli contenenti nomi propri, cioé più di 1 su 2. La tendenza sta prendendo piede anche nelle altre collane texiane.

Ció da un lato denota la sempre maggiore difficoltà nel trovare titoli originali (mentre i nomi propri, potenzialmente infiniti, rappresentano un naturale e facile elemento di differenziazione). Dall'altro, peró, titoli cosï deterministici tolgono quell'aura di fantasia e immaginazione nel lettore che non sta seguendo assiduamente e continuativamente la saga, perché circoscrivono il contesto e creano l'aspettativa a un preciso nome o luogo, che per il lettore occasionale potrebbe risultare non familiare.

Meglio un titolo come "Trappola per Jim Callahan" oppure, per fare un esempio, "Trappola mortale" o "La diabolica trappola", se sono un occasionale da invogliare ad acquistare l'albo con interesse e curiosità?

Meglio "I contrabbandieri di Lagrange" oppure, più semplicemente, "I contrabbandieri" o, più articolato, "I contrabbandieri della baia"? Io, se fossi un neofita, troverei più allettanti le seconde versioni, perché non devo temere di essermi perso le apparizioni precedenti del personaggio o i prodromi della vicenda, temendo quindi di non capire pienamente l'albo.

Che ne pensate?

 

 

Che le altre sono troppo generiche e già utilizzate. Ti eri già risposto da solo.

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  • co fondatore
<span style="color:red">11 ore fa</span>, Poe dice:

Mi sembra un autore ancora acerbo, ma se diventerà come Andreucci vale la pena aspettare la sua maturazione!

Se è l'Atzori che dico io (non ho l'albo sotto mano) è tutt'altro che acerbo.

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12 minutes ago, Mister P said:

Se è l'Atzori che dico io (non ho l'albo sotto mano) è tutt'altro che acerbo.

Classe 1963, lavora alla Bonelli dal 1995 (copertine di Legs)

 

Fino al 2017 a quanto ne so ha fatto solo Legs e Nathan Never, e questa è la sua prima storia di Tex a parte una breve per il color 14, quindi mi pare ovvio che abbia cercato di rifarsi ai disegnatori che l'hanno preceduto sulla serie Tex Willer...

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Come non detto. Pensavo fosse un giovane disegnatore esordiente, o quasi.

Diciamo allora che anche a 59 anni si può sempre migliorare...:lol:  Soprattutto nelle espressioni dei visi (ma non solo).

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Man mano che la Bonelli diventa sempre più "Texcentrica" (attualmente contando anche le ristampe e facendo un conto spannometrico mi sa che il 40% delle uscite Bonelli dell'ultimo anno riguardano Tex) saranno sempre di più mi sa i disegnatori di Nathan Never che si trasferiranno su Tex (che non e poi necessariamente un male, De Angelis si è rivelato adattissimo per il western, ma non tutti sono De Angelis...)

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Appena finito di leggere, una nota su Atzori: è enormemente evoluto e migliorato da quando apparve ormai diversi anni fa su Nathan Never, tanto che si fa quasi fatica a riconoscerlo. C'è, come han notato altri, anche un po' del primo Ticci e un po' di più del tardo Monti in effetti, ma nell''approcciare Tex a qualche modello bisogna pur rifarsi... 

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Il 22/9/2022 at 03:18, Diablero dice:

I disegni di Atzori per me non sono al livello degli altri disegnatori di questa serie, e quel che è peggio, peggiorano progressivamente nel corso dell'albo, come se si fosse impegnato di più all'inizio per poi preoccuparsi di meno (o forse era solo il ritardo con le consegne, capita...) con sproporzioni evidenti. 

 

Concordo; di certo Brindisi, De Angelis e Del Vecchio sono di tutt'altra categoria, a mio modesto parere.

 

Ho notato anch'io parecchia incostanza qualitativa tra le varie tavole: alcune, come quella di pagina 38, sono di buona fattura, ma di contro trovo che quella di pag. 43 sia davvero brutta. Le vignette 3-4 sono inchiostrate con tratto troppo grossolano e rappresentano delle fattezze di Tex tirate via e alquanto sproporzionate (soprattutto il profilo della 4); inoltre è davvero "curioso" il cavallo che bruca l'erba nella prima vignetta, con una testa piccola e collo da giraffa. :D

 

Come già detto in un precedente commento, rivedo molto lo stile di Monti nei contrasti e in alcuni primi piani, ma non mancano visi molto stilizzati come quello di Katy a pagina 30, che sembra opera di Torti e sproporzioni fastidiose come quelle che appaiono nella rissa a pag.11: le prime due vignette non danno sensazione di proporzioni armoniose e pure alcune torsioni di busto (Tex nella vignetta 4 di tav. 13) mi sembrano alquanto eccessive.

 

Nel complesso, finora, la prova di Aztori non mi sembra idonea per la serie Tex Willer, ma comprendo che ci muoviamo nel campo minato dei giudizi personali e potrei essere contestato da chi invece trova adatto il suo stile alquanto dinamico.

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