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TWF - Tex Willer Forum

[Romanzi a fumetti 15] La leggenda di Yellow Bird


MacParland
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Uno dei migliori cartonati usciti finora. 

Una storia epica che rimanda alla grande Hollywood che fu, anche se alcune scene orchestrate da Giusfredi mi sono sembrate un po' tamarre, in contrasto con il tono generale dell'opera.

Poco male, si parlerà comunque di un paio di pagine totali su 50.

Giusfredi si conferma uno degli sceneggiatori bonelliani più da tenere d'occhio in questo momento, è in crescita costante praticamente da sempre.

 

Gomez oltre l'immaginabile. Al di là di Dago, è evidente che l'esperienza maturata con il mercato francese ha accresciuto ancora di più il suo stile al punto che non ritengo più un azzardo annoverarlo fra i migliori disegnatori viventi. 

Dovrebbe esserci una storia breve per un Color, ma spero che ci sia modo di far rimanere Gomez in pianta stabile, magari destinandolo anche alla serie regolare. Ricordo che in un'intervista di qualche mese fa lo stesso Boselli si era detto dubbioso su questa possibilità, ma io spero che le reazioni positive (confidando che ci siano perché il cartonato è davvero bello) lo convincano a cambiare idea.

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Comincio subito dal "top": i disegni e la colorazione. Emozionanti e coinvolgenti, semplicemente strepitosi. Molte sequenze hanno un respiro epico enfatizzato dal taglio cinematografico, che esalta il paesaggio e l'azione.

Peró, proprio l'azione é il punto debole di questo albo: paradossalmente, ce n'é troppa.

La trama come ottimamente riassunta in quarta di copertina sarebbe limpidamente lineare, ma sviluppata nell'albo appare ora contorta, ora convulsa, caotica. Nel bilancio tra azione e poetica, la prima, rappresentata principalmente da sparatorie (troppe), sovrasta la seconda, limitata a pochi dialoghi (essenzialmente quelli con la bambina). Yellow Bird ha un ruolo meno centrale di quello che mi sarei aspettato. Forse é giusto cosí: la leggenda deve aleggiare, non invadere. Peró la poetica ne é risultata minimizzata.

La mia seconda lettura, che ho effettuato a distanza di un paio d'ore dalla prima, mi ha confermato la prima valutazione sull'interessante soggetto (voto 7) ma non fluido sviluppo della pur raffinata sceneggiatura (voto 6,5) e ha rafforzato ulteriormente il mio primo giudizio su disegni e colori (voto 9).

Modificato da PapeSatan
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Un ottimo acquisto il cartonato di settembre, Giusfredi imbastisce una trama apparentemente classica con la caccia al disertore e i cheyennes sul sentiero di guerra ma che si intreccia anche con la storia e le gesta della guerriera indiana Yellow Bird. La storia mi è piaciuta molto per la sua poetica ed un certo simbolismo che troviamo in alcune pagine, ed anche per i personaggi che ci vengono presentati come il disertore coraggioso, il padre preoccupato per la sorte del figlio, il caporale testa dura. Tex e Carson poi grazie all'aiuto delle loro colt e winchester saranno i risolutori dell'intera vicenda e i dialoghi tra i due verso la fine rappresentano perfettamente il loro rapporto di stima ed amicizia. In questo albo poi le scene d'azione non mancano di certo e la maggior parte sono ben calibrate anche se ho trovato un paio di scene un po' esagerate come

Spoiler

1)La scena al trading post di Carson che esce allo scoperto dice una battuta molto figa sapendo di avere tre avversari in agguato e li fa fuori senza problemi. 

2) Il combattimento di Tex contro Coyote Bianco in cui naturalmente il nostro ranger riesce a batterlo ma il capo indiano non accetta la sconfitta e aizza i suoi guerrieri verso di lui. Tex con una ferita riesce a resistere finché grazie all'aiuto di Yellow Bird riescono a fuggire.

I disegni di Gomez sono strepitosi accompagnati da un'ottima colorazione danno vita a dei paesaggi favolosi e scene d'azioni molto verosimili. I disegni riescono ad accompagnarti nei freddi territori del Montana, appassionandoti anche alla storia dei personaggi conosciuti con una caratterizzazione azzeccata di ogni personaggio.

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Arthur Morgan dice:

Un ottimo acquisto il cartonato di settembre, Giusfredi imbastisce una trama apparentemente classica con la caccia al disertore e i cheyennes sul sentiero di guerra ma che si intreccia anche con la storia e le gesta della guerriera indiana Yellow Bird. La storia mi è piaciuta molto per la sua poetica ed un certo simbolismo che troviamo in alcune pagine, ed anche per i personaggi che ci vengono presentati come il disertore coraggioso, il padre preoccupato per la sorte del figlio, il caporale testa dura. Tex e Carson poi grazie all'aiuto delle loro colt e winchester saranno i risolutori dell'intera vicenda e i dialoghi tra i due verso la fine rappresentano perfettamente il loro rapporto di stima ed amicizia. In questo albo poi le scene d'azione non mancano di certo e la maggior parte sono ben calibrate anche se ho trovato un paio di scene un po' esagerate come

  Scopri testo nascosto

1)La scena al trading post di Carson che esce allo scoperto dice una battuta molto figa sapendo di avere tre avversari in agguato e li fa fuori senza problemi. 

2) Il combattimento di Tex contro Coyote Bianco in cui naturalmente il nostro ranger riesce a batterlo ma il capo indiano non accetta la sconfitta e aizza i suoi guerrieri verso di lui. Tex con una ferita riesce a resistere finché grazie all'aiuto di Yellow Bird riescono a fuggire.

I disegni di Gomez sono strepitosi accompagnati da un'ottima colorazione danno vita a dei paesaggi favolosi e scene d'azioni molto verosimili. I disegni riescono ad accompagnarti nei freddi territori del Montana, appassionandoti anche alla storia dei personaggi conosciuti con una caratterizzazione azzeccata di ogni personaggio.

 

Gomez una garanzia assoluta. L'albo non l'ho ancora letto, voglio assaporarlo contestualmente ai disegni, nonostante non sia stato scritto da Boselli. Stupenda la rappresentazione dei personaggi nella neve e quella tra la polvere del West.  Essendo un cultore di Gomez dai tempi di Dago, fa un pò strano vedere un personaggio che ricorda esattamente la sua rappresentazione di Giuseppe Verdi, anche lui coinvolto tramite uno stratagemma narrativo nelle vicende del giannizzero nero, nonostante lo scarto temporale. Spero che @borden convinca Gomez a disegnare meno per la Francia e più per la Bonelli !

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Preso. Ma quanto ci metterò a leggerlo? Forse 15 minuti... Almeno ci fossero le 80 pagine... Ma 46 sono troppo poche...

Di solito evito il cartonato per le poche pagine rispetto al prezzo. Ma qui c'era la neve e mi sono lasciato tentare... :)

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<span style="color:red">44 minuti fa</span>, Angelo1961 dice:

Preso. Ma quanto ci metterò a leggerlo? Forse 15 minuti... Almeno ci fossero le 80 pagine... Ma 46 sono troppo poche...

Di solito evito il cartonato per le poche pagine rispetto al prezzo. Ma qui c'era la neve e mi sono lasciato tentare... :)

 

@Angelo1961, sappiamo che non sei venale ... conoscendo da altri forum che frequenti quanto hai speso e continui a spendere in fumetti, ma in questo caso non è proprio da parlarne. Sono 48 pagine certamente, ma di un cartonato inedito e a colori disegnato da Gomez, per 9.90 euro. Direi un affare !

 

Avendo cominciato con Panini le saghe degli Elfi e Nani, sono stato costretto a continuarle tramite Cosmo. Sono 80 pagine certo, ma di un brossurato ridottissimo come formato, copertina miserevole, acquistato dalla Francia bello e pronto, al di là della traduzione elementare, tutto questo per 16.90.

 

Non possiamo lamentarci per il cartonato di Tex :mazza: :D

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Ma non mi riferisco ai soldi. Ma al fatto che, 46 pagine, sono poche. Non ho parlato di prezzo. Mi dispiace che un albo di Tex sfumi in pochi minuti. Proprio perchè sono un "lettore" e nel fumetto cerco la lettura, mi dispiace che duri poco. Alla fine mi resta sempre una punta di delusione.

 

 

 

 

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<span style="color:red">8 minuti fa</span>, Angelo1961 dice:

Ma non mi riferisco ai soldi. Ma al fatto che, 46 pagine, sono poche. Non ho parlato di prezzo. Mi dispiace che un albo di Tex sfumi in pochi minuti. Proprio perchè sono un "lettore" e nel fumetto cerco la lettura, mi dispiace che duri poco. Alla fine mi resta sempre una punta di delusione.

 

 

 

 

In effetti sarei anch'io favorevole a vedere un numero di pagine maggiore, ma solo se lo disegna Gomez o pochissimi altri, altrimenti diventa l'ennesimo color solo più grande.

Questa collana dovrebbe rimanere qualcosa di distintivo, un tocco di bacchetta magica, fugace ma incisiva, e non ricalcare cliché già visti, la cui realizzazione più corposa richiederebbe oltretutto più tempo tra un'uscita e l'altra e il rischio di non incontrare la disponibilità di maestri disegnatori abitualmente impegnati in altro, come è il caso di Gomez.

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Il 21/9/2022 at 14:02, Poe dice:

Forse qualche dialogo in più e qualche scena d'azione in meno sarebbero stati meglio, ma noi lettori non siamo mai contenti, di solito ci lamentiamo del contrario.

Vedi i post su Boselli per Sierra Nevada.:smile:

 

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Ripeto spesso un concetto che porto avanti. Il formato "alla francese" funziona quando lo scrivono i francesi. Se leggo un albo di XIII o Durango, mi sembra lunghissimo, nonostante abbia poco più di 40 pagine. Se leggo uno di questi Tex cartonati, finisce in un attimo. Perchè (ma potrei sbagliare), un albo alla francese scritto in Italia è semplicemente un albo italiano ristretto. 

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<span style="color:red">12 minuti fa</span>, Angelo1961 dice:

Ripeto spesso un concetto che porto avanti. Il formato "alla francese" funziona quando lo scrivono i francesi. Se leggo un albo di XIII o Durango, mi sembra lunghissimo, nonostante abbia poco più di 40 pagine. Se leggo uno di questi Tex cartonati, finisce in un attimo. Perchè (ma potrei sbagliare), un albo alla francese scritto in Italia è semplicemente un albo italiano ristretto. 

 

In effetti non hai torto @Angelo1961. In Francia, elaborando l'album in 6/12 mesi, infilano dentro molti più cambi di scena e quindi la storia risulta più articolata. In tema di soggetto però vi sono poche differenze. Il massimo della stringatezza per numero di vicende presentate, era presente negli albi anteguerra e post-bellici fino agli anni Cinquanta, de Gli Albi dell Intrepido. Consiglierei molti giovani sceneggiatori e gli irriducibili della perdita di tempo, di avere l'umiltà di leggerli e trarne ottimi insegnamenti. Chissà se @bordenmolti anni addietro, si è mai avvicinato a questa tipologia di fumetti puntando, come leggiamo, sulla sostanza.

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Jeff_Weber dice:

 

In effetti non hai torto @Angelo1961. In Francia, elaborando l'album in 6/12 mesi, infilano dentro molti più cambi di scena e quindi la storia risulta più articolata. In tema di soggetto però vi sono poche differenze. Il massimo della stringatezza per numero di vicende presentate, era presente negli albi anteguerra e post-bellici fino agli anni Cinquanta, de Gli Albi dell Intrepido. Consiglierei molti giovani sceneggiatori e gli irriducibili della perdita di tempo, di avere l'umiltà di leggerli e trarne ottimi insegnamenti. Chissà se @bordenmolti anni addietro, si è mai avvicinato a questa tipologia di fumetti puntando, come leggiamo, sulla sostanza.

 

Come  al solito, Jeff, non capisco che cosa stai dicendo. Quale tipologia? Quale sostanza? Spiegati meglio, di grazia.

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, borden dice:

 

Come  al solito, Jeff, non capisco che cosa stai dicendo. Quale tipologia? Quale sostanza? Spiegati meglio, di grazia.

 

Riassunto

 

1) In Francia producono album in 6/12 mesi, così vi sono più cambi di scena e la storia appare ad Angelo più articolata di quelle italiane.

2) In termini di soggetto fra un album francese e un Tex cartonato io vedo poche differenze, non credo che quest'ultimo sia più scarno, ma essenziale.

3) Erano essenziali i fumetti anteguerra e post-bellici fino agli anni Cinquanta, de Gli Albi dell Intrepido. Volevo consigliare molti giovani sceneggiatori e gli irriducibili autori della perdita di tempo (ho fatto altre volte i loro nomi), di avere l'umiltà di leggere gli Albi dell'Intrepido  per trarne ottimi insegnamenti per evitare sbrodolamenti e annoiare il lettore.

4) Mi chiedevo @borden se la tua esperienza di sceneggiatore che tendenzialmente non sbrodola, sia anche frutto di letture anche stringate, ma efficaci come gli Albi dell'Intrepido.

5) Non credo siano i miei messaggi incomprensibili, forse un pò articolati. Sono relatore di centinaia di tesi, scrivo lavori scientifici in inglese e articoli di critica letteraria in francese. Nessuno si è finora lamentato :rolleyes:

 

 

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38 minuti fa, Jeff_Weber dice:

 

Riassunto

 

1) In Francia producono album in 6/12 mesi, così vi sono più cambi di scena e la storia appare ad Angelo più articolata di quelle italiane.

2) In termini di soggetto fra un album francese e un Tex cartonato io vedo poche differenze, non credo che quest'ultimo sia più scarno, ma essenziale.

3) Erano essenziali i fumetti anteguerra e post-bellici fino agli anni Cinquanta, de Gli Albi dell Intrepido. Volevo consigliare molti giovani sceneggiatori e gli irriducibili autori della perdita di tempo (ho fatto altre volte i loro nomi), di avere l'umiltà di leggere gli Albi dell'Intrepido  per trarne ottimi insegnamenti per evitare sbrodolamenti e annoiare il lettore.

4) Mi chiedevo @borden se la tua esperienza di sceneggiatore che tendenzialmente non sbrodola, sia anche frutto di letture anche stringate, ma efficaci come gli Albi dell'Intrepido.

5) Non credo siano i miei messaggi incomprensibili, forse un pò articolati. Sono relatore di centinaia di tesi, scrivo lavori scientifici in inglese e articoli di critica letteraria in francese. Nessuno si è finora lamentato :rolleyes:

 

 

 

 

5) Ti prendo un po' in giro. Mi diverte. Ma è vero che sei troppo sintetico.

 

Naturale che conosco sia gli Albi dell'Intrepido che gli album francesi classici dagli anni Venti in poi. Diciamo da Becassine e Tintin sino a XIII e Thorgal?

 

Ma i fumetti Bonelli  necessitano di altri ritmi. E' impossibile per noi e per i nostri lettori riassumere un'intera scena d'azione con due vignette e una didascalia come in Mortimer e Blake e nel primo Blueberry. E già a partire da Bernard Prince e Comanche le storie si rarefanno anche da loro, in quanto a intrighi e contenuti.

 

Oggi, come spesso ho detto, anche i fumetti franco begli sono totalmente diversi. Provare per credere. C'è di tutto e alcuni si leggono in cinque minuti.

 

Quella dell'intensità narrativa è una mezza verità che appartiene al massimo agli anni Sessanta-Settanta e alle serie più classiche.

 

 

Modificato da borden
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Letto. Gomez è una garanzia e basta a dare un ampia sufficienza ad una trama un po' esile (anche se Giusfredi ci prova a complicarne la spiegazione per millantare una maggiore complessità). Ma sta bene così, tanto è un albo da guardare più che da leggere.

 

Però su un paio di scene arrivo a tirare le orecchie a Giusfredi: come ha già rilevato Poe, ci sono punti all'inizio in cui i nostri eroi sono eccessivamente "tamarri", tanto che sono tornato a verificare i credits per assicurarmi che non l'avesse scritto Recchioni (e invece era davvero Giusfredi, boh, sarà un fatto generazionale, questa tamarraggine onnipresente)

 

Cosa intendo per scene tamarre? Quelle che tempo a borden stigmatizzava (giustamente) a Faraci, scene in cui i pards fanno "gli sboroni" con la tranquillità di chi sa che è l'eroe della storia e che vincerà.

 

Per esempio, Carson che a pagina 20 esce, completamente allo scoperto, illuminato nella notte da una lampada (quindi è piuttosto improbabile che possa vedere nell'oscurità) ad affrontare 3 tipi in agguato. Pur sapendo che c'è una porta sul retro (ci manda il suo amico)

 

Il Carson che conosco io li affronta sì 3 tizi appostati, ma non è scemo: è quello che ne "il passato di Carson", di fronte ad UN SOLO avversario in agguato, esce LUI dal retro per prenderlo alle spalle. Perché essere abili e coraggiosi non è uguale ad essere scemi.

 

E il rischio (anzi, la certezza) dei personaggi tamarri è questo: si comportano da scemi. Le due cose sono indissolubilmente legate:un tamarro è uno tanto sicuro di sè che "fa lo scemo", correndo rischi assolutamente inutili, convinto che tanto essendo l'eroe non rischia nulla.

 

Quella scena è il top della tamarraggine, ma ce ne sono altre: Tex che cavalca allo scoperto contro un gruppo di indiani che potrebbe sforacchiare a distanza, Yellow Bird che attacca con un bastone un gruppo di indiani armati di fucili a ripetizione,  Tex che sfida a duello il capo indiano per impedire che inseguano il caporali... dopo che li ha appiedati facendo fuggire i cavalli (e non capisco cosa impedisce comunque agli indiani di inseguire il caporale)

 

Molto meglio i dialoghi, non solo lo scambio finale fra Tex e Carson già citati, ma un po' tutti i dialoghi nel corso della storia.  Per me già adesso Giusfredi "fa parlare" i pard meglio di tanti altri, dovrebbe solo stare attento alla tamarraggine...

  • +1 3
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<span style="color:red">17 ore fa</span>, KitWiller dice:

@Angelo1961 Dipende, alcuni italiani disegnano e scrivono per glenat, con risultati più che ottimi.

Beh, mas in questo caso si tratta di "francesi". Sono andato veloce e allora mi sono spiegato male. Intendevo dire i fumetti prodotti per i francesi e quelli prodotti per gli italiani. Insomma i fumetti editi dalla Francia (anche se disegnati da "stranieri") e quelli editi in Italia (anche da artisti non italiani, come del resto in questo caso)

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<span style="color:red">7 minuti fa</span>, Angelo1961 dice:

Beh, mas in questo caso si tratta di "francesi". Sono andato veloce e allora mi sono spiegato male. Intendevo dire i fumetti prodotti per i francesi e quelli prodotti per gli italiani. Insomma i fumetti editi dalla Francia (anche se disegnati da "stranieri") e quelli editi in Italia (anche da artisti non italiani, come del resto in questo caso)

 

Già chiarissimo @Angelo1961. Ribadisco che in Francia, avendo a disposizione più tempo per far uscire gli album, le storie sono più meditate e hanno più cambi di scena, sono più articolate e si leggono in più tempo di quelle italiane "alla francese". A mio parere però i soggetti italiano sono in genere di pari peso o più robusti. Poi @bordendiceva che oggi molti album francesi si leggono molto velocemente e @KitWiller segnalava il ruolo di Glenat che ancora produce ottimi fumetti. E infatti i fumetti francesi che si leggono oggi in pochi minuti non sono editi da Glenat ;)

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<span style="color:red">6 ore fa</span>, Jeff_Weber dice:

 

Già chiarissimo @Angelo1961. Ribadisco che in Francia, avendo a disposizione più tempo per far uscire gli album, le storie sono più meditate e hanno più cambi di scena, sono più articolate e si leggono in più tempo di quelle italiane "alla francese". A mio parere però i soggetti italiano sono in genere di pari peso o più robusti. Poi @bordendiceva che oggi molti album francesi si leggono molto velocemente e @KitWiller segnalava il ruolo di Glenat che ancora produce ottimi fumetti. E infatti i fumetti francesi che si leggono oggi in pochi minuti non sono editi da Glenat ;)

 

 

 

Mi interesserebbe avere qualche titolo di queste serie recenti, ma "intense". 

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<span style="color:red">56 minuti fa</span>, borden dice:

 

 

 

Mi interesserebbe avere qualche titolo di queste serie recenti, ma "intense". 

 

Fra cose recenti, la saga delle regine nere, in parte pubblicata da Historica Mondadori e disegnata anche da Gomez conta certamente storie intense.

 

Se invece prendi le serie Soleil, molte le leggi molto velocemente. Io avevo iniziato con Panini, Elfi e Nani ... adesso mi trovo anche con Orchi e Maghi, pubblicati da Cosmo e sono tutte storie Soleil, belle quanto si vuole, ma poco intense.

 

Comunque ero io a dire a @Angelo1961 che anche i cartonati di Tex hanno molto "succo" benché si leggano velocemente.

 

Ovviamente i tuoi @borden sono più intensi, quello disegnato da Breccia il più veloce da leggere, quest'ultimo ancora non l'ho letto, ma i disegni sono uno spettacolo e per i dialoghi non ci saranno stati problemi come è già stato detto, in questo caso ti potevi permettere di modificare senza rincrescimento di nessuno.

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30 minuti fa, Jeff_Weber dice:

 

Fra cose recenti, la saga delle regine nere, in parte pubblicata da Historica Mondadori e disegnata anche da Gomez conta certamente storie intense.

 

Se invece prendi le serie Soleil, molte le leggi molto velocemente. Io avevo iniziato con Panini, Elfi e Nani ... adesso mi trovo anche con Orchi e Maghi, pubblicati da Cosmo e sono tutte storie Soleil, belle quanto si vuole, ma poco intense.

 

Comunque ero io a dire a @Angelo1961 che anche i cartonati di Tex hanno molto "succo" benché si leggano velocemente.

 

Ovviamente i tuoi @borden sono più intensi, quello disegnato da Breccia il più veloce da leggere, quest'ultimo ancora non l'ho letto, ma i disegni sono uno spettacolo e per i dialoghi non ci saranno stati problemi come è già stato detto, in questo caso ti potevi permettere di modificare senza rincrescimento di nessuno.

 

Forse allora mi dovrebbe rispondere qualcun altro, per es Angelo.  ;)  Visto che tu mi dai ragione.:D

 

 

E che cosa sono'ste regine nere? Titoli, autori? Non riesco a trovarle. 

 

 

Trovate.     Ma hanno più pagine.

 

 

Modificato da borden
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<span style="color:red">57 minuti fa</span>, borden dice:

 

Forse allora mi dovrebbe rispondere qualcun altro, per es Angelo.  ;)  Visto che tu mi dai ragione.:D

 

 

E che cosa sono'ste regine nere? Titoli, autori? Non riesco a trovarle. 

 

 

Trovate.     Ma hanno più pagine.

 

 

 

Infatti, non mi sono mai lamentato dei cartonati alla francese di Tex. 

 

A loro lunga vita ...

 

Quelle francesi cui si faceva riferimento sono tutte storie in più album, poi @borden anche Mondadori nella serie Historica li riuniva a gruppi di 4, poi 3, infine 2. Poi smise, come smise Panini di pubblicare BD.

 

https://m.bedetheque.com/serie-32908-BD-Reines-de-sang-Alienor-la-Legende-noire.html

 

https://m.bedetheque.com/serie-35651-BD-Reines-de-sang-Isabelle-la-Louve-de-France.html

 

https://m.bedetheque.com/serie-55120-BD-Medicis.html

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Il 23/9/2022 at 19:58, Diablero dice:

Per esempio, Carson che a pagina 20 esce, completamente allo scoperto, illuminato nella notte da una lampada (quindi è piuttosto improbabile che possa vedere nell'oscurità) ad affrontare 3 tipi in agguato. Pur sapendo che c'è una porta sul retro (ci manda il suo amico)

Caro Diablero

a me sembra che i "tre piccioni" lascino nella neve fresca le impronte (vignetta 2 di pag. 20)  che indicano le direzioni che hanno preso ed il vecchio Carson le nota subito, illuminate dalla lanterna (vignetta 1 di pag. 20) quindi intuisce le loro posizioni. Questo giustifica la sua sicurezza . Il Giusfredi  sceneggia la tavola in modo encomiabile e coerente ( bellissima anche la vignetta di Carson sorridente messa in contrasto al "Piccione" dietro l'albero. A me questi passaggi divinamente disegnati da Gomez , mi hanno invece divertito moltissimo. Altro che "Tamarrata":P

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C'è  una cosa che mi è poco chiara.

Si tratta di un volume a colori.

Chiamatelo come vi pare ma questo è.

Gli autori sono tre, ma in copertina ne sono citati solo due.

E' vero che all'interno si rimedia a questa "dimenticanza".

Perché i coloristi non compaiono mai in copertina?

I colori di Matteo Vattani sono stupendi.

Io direi che il merito maggiore della parte grafica vada a lui e non a Gomez, cui non si può certo negare l'alto valore artistico.

Ma come sarebbe stata una pagina in BN senza l'intervento di Vattani?

Perché, Bos, non fai in modo, se è possibile, di mostrarcene una?

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1 hour ago, ciro said:

Caro Diablero

a me sembra che i "tre piccioni" lascino nella neve fresca le impronte (vignetta 2 di pag. 20)  che indicano le direzioni che hanno preso ed il vecchio Carson le nota subito, illuminate dalla lanterna (vignetta 1 di pag. 20) quindi intuisce le loro posizioni. Questo giustifica la sua sicurezza . Il Giusfredi  sceneggia la tavola in modo encomiabile e coerente ( bellissima anche la vignetta di Carson sorridente messa in contrasto al "Piccione" dietro l'albero. A me questi passaggi divinamente disegnati da Gomez , mi hanno invece divertito moltissimo. Altro che "Tamarrata":P

Sì, è assolutamente ovvio e il disegno lo evidenzia bene (pure troppo, il fatto che non si siano resi conto delle orme che lasciavano descrive in pratica i tre come davvero piccioni di paese totalmente sprovveduti, tanto che Carson probabilmente avrebbe potuto limitarsi a sculacciarli. Significa anche che si sono messi d'accordo sulla soglia, invece di allontanarsi, parlare fra loro senza farsi sentire e tornare, ma la mia critica era sul comportamento di Carson non quello dei tre piccioni, quindi lasciamo stare.

 

Quindi, nessuna dimenticanza e disattenzione, le orme le ho notate anch'io, come tutti, grazie.

 

Solo che sono totalmente IRRILEVANTI. Carson non deve sparare alle orme. Le orme non sparano a Carson. Carson sapeva già benissimo che si erano messi in agguato, già prima di uscire dal saloon. Le ormi gli dicono solo la DIREZIONE in cui sono.

 

O meglio, glielo dicono finché le vede. Cioè per pochi metri al massimo.

 

Non so se abiti in città o in campagna. Ma se sei mai stato in campagna, ti sei mai trovato nel buio, con una luce sopra di te, uscire da una casa, a guardare nella notte (e non nei lampioni di una città)?

 

L'hai visto a quanti metri vedi?

 

Carson esce da solo. Le orme sono un "bonus" che lo aiuta, ma ATTENZIONE, ragionaci un minimo: quando Carson decide di USCIRE SOLO in una SOGLIA ILLUMINATA contro TRE KILLER IN AGGUATO, ancora non sa che le orme gli daranno un aiuto.

 

Per questo sono totalmente irrilevanti nel fatto che Carson si comporta da TAMARRO. Cioè DA SCEMO. Buttando via (almeno qui) l'immagine di esperto Ranger che ne sa una più del diavolo, si mostra invece borioso e sbruffone come un piscialetto appena arruolato.

 

Ma sul fatto che Carson si comporti da EMERITO COGLIONE non devi fidarti di me: TE LO MOSTRA LA STORIA.

 

Perché, mentre io ho notato benissimo le orme, tu non hai notato a pagina 21, prima striscia, un bandito che SPARA 2 COLPI ALLA SCHIENA DI CARSON DA 4 METRI e, incredibilmente... lo manca!

 

È la stessa storia a farci vedere che Carson si fa sparare alle spalle come un cretino (essendo TAMARRO, i due termini sono sinonimi), e si salva SOLO PERCHÉ È IL PROTAGONISTA DELLA STORIA. Che è quello su cui contano i personaggi tamarri per salvarsi nonostante agiscano da scemi boriosi..

 

Insomma, una purissima "Recchionata", assolutamente indifendibile.

 

Non rendiamo il vecchio cammello l'ennesimo tamarro da "fumetto moderno", please....

 

P.S.:

47 minutes ago, Letizia said:

I colori di Matteo Vattani sono stupendi.

Io direi che il merito maggiore della parte grafica vada a lui e non a Gomez, cui non si può certo negare l'alto valore artistico.

Ma come sarebbe stata una pagina in BN senza l'intervento di Vattani?

 

In b/n? Migliori.

 

Ho letto migliaia di pagine di Gomez, quasi tutte in b/n, ma anche a colori, colorati da vari coloristi alla Eura, Aurea, da vari coloristi francesi e ora dalla Bonelli. In b/n sono meglio. Come la maggior parte dei disegnatori di scuola italiana o argentina, disegnano in b/n, pensano in b/n, bilanciano la tavola per il b/n. Il colore li "copre" e basta.

 

Poi, ci saranno coloristi migliori o peggiori, che fanno più danni o meno danni, ma per me Gomez è sempre meglio in b/n (e infatti mi dispiace abbastanza che la sua prossima storia sia pubblicata su un color, preferirei che la colorazione fosse messa sulle tavole dei disegnatori peggiori, o si scegliessero disegnatori che si colorano da soli o che disegnano per il colore, tipo quelli Disney)

Modificato da Diablero
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