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TWF - Tex Willer Forum

[Maxi Tex N. 31] I Quattro Vendicatori


Sam Stone
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<span style="color:red">4 minuti fa</span>, virgin dice:

Le inevitabilmente incoerenti eredità genetiche e caratteriali ricevute dai miei quattro bisnonni, originari rispettivamente di Mazzarino, Napoli, Pau (laddove per Pau si intenda la capitale storica del Béarn e non l'omonima borgata situa in provincia di Oristano) e Looe, possono in effetti talvolta causare una certa varianza nei miei atteggiamenti.

Che variano dallo scaricatore di porto al Dolce Stil Novo.

Interessante.

Oggi, evidentemente, prevalgono i geni nobiliari.

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Ahimé, non possiedo geni nobiliari, almeno che io sappia.

 

Mi duole tuttavia porre fine a tale excursus sulla mia genealogia che, per quanto ameno, viene a trovarsi fuori argomento rispetto alla discussione.

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Speriamo che al ristorante (o meglio cantina) Tex e Carson trovino solo fagioli, pagnotte e sangre de toro, che è più simpatico e rompe un po' la monotonia alimentare dei due pard (ma non gli(*) viene mai la gotta?)

(*) Gli nel senso di "a loro".

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Letizia dice:

Speriamo che al ristorante (o meglio cantina) Tex e Carson trovino solo fagioli, pagnotte e sangre de toro, che è più simpatico e rompe un po' la monotonia alimentare dei due pard (ma non gli(*) viene mai la gotta?)

(*) Gli nel senso di "a loro".

Ah beh, su questo te la devi prendere con GLB, è lui che li ha alimentati a bistecche, patatine e torte di mele senza altra variazione sul menù:D

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Carson: Cantinero, due bistecche alte tre dita sepolte da una montagna di patatine fritte, due birre fresche e due gigantesche torte di mele. De pronto.

Oste: Lo siento, señor. Solo fagioli, pan y sangre de toro. Y después tortillas.

Carson: Come, come, come? Che paese é mai questo? Niente bistecche? Niente birra? Non ci sono mucche da queste parti?

Oste: Vacas, señor? Claro que sí. Ci sono. Ma non para nosotros. Solo tortillas y fagioli. Si quiere, tambien mescal.

Carson: Oste della malora, ma per chi ci hai preso, per Trinità e Bambino?

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<span style="color:red">16 ore fa</span>, valerio dice:

Beh, certo. A meno di essere completisti vanno fatte delle scelte, mica si possono spendere centinaia di euro per Tex ogni mese. Le uscite sono tantissime, ognuno di noi fa delle scelte.

Io non compro Tex Willer, non compro i Maxi con due storie, non compro i color con le storie brevi e in generale qualunque speciale o fuori serie con storie brevi.

Mentre compro la regolare sempre, i Maxi con una storia e i texoni sempre, chiunque li scriva.

 

Nizzi? Da Nizzi non mi aspetto nulla che non sia, nella migliore delle ipotesi, una buona routine, già da tempo. Nè può essere altrimenti parlando di un ultra ottantenne il cui periodo d'oro è lontano alcuni decenni.

Tuttavia, se compro e leggo opere di autori che resteranno solo nella cronaca di Tex senza mai sfiorare la storia (Ruju, Manfredi, Zamberletti eccetera), non si vede perchè non debba comprare un albo di chi la storia di Tex l'ha scritta, assieme a Bonelli e Boselli.

Quoto in  toto, anche le virgole...e al diavolo le polemiche su questo o quello.

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  • 4 settimane dopo...
45 minutes ago, andreadelussu74@gmail.com said:

Devo ammettere,che Casertano già da questo che prevedo essere la sua prima storia su Tex,ha centrato più che bene i volti di Tex e Carson

Non vorrei sbagliarmi ma sembra che il disegnatore abbia preso ad esempio Majo per disegnare i volti dei protagonisti

 

Non so quali siano stati i tempi di scrittura e se questo Maxi sia stato messo in stand by prima di essere pubblicato per lungo tempo, ma di Casertano sono già usciti un cartonato e un Texone (un anno fa), per cui questo Maxi potrebbe non essere il suo primo colpo su Tex in termini cronologici. Non so se sia uscito altro di Casertano

50 minutes ago, andreadelussu74@gmail.com said:

Ho acquistato e letto tutto d'un fiato questo Maxi Tex

Che dire,tutto mi aspettavo tranne di leggere una storia di un Nizzi in grandissima forma

 

Sulla storia mi riservo di comprarlo alla fine, e a questo punto spero di trovarmi di fronte qualcosa che valga il prezzo del biglietto (poi mica tanto basso ormai). Se così non fosse metterò una pietra sopra l'acquisto degli ultimi Tex in programma di uscire per questo sceneggiatore, anche fossero sulla serie regolare. 

Mi fido fondamentalmente di Borden che l'ha descritta in modo positivo (anche se non troppo), non vorrei avesse fatto come Maccio Capatonda nello spot sul Tavernello ("non è male!!!", dopo averlo assaggiato alla faccia dei pregiudizi degli altri; guardatelo, ne vale la pena)

 

 

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CONTIENE 

SPOILER

CONTIENE 

SPOILER 

 

Tex e Carson sono chiamati dall'esercito perché non ci sono cercatori di piste abili come loro. L'assurdità è che i nostri ritrovano ciò che devono ritrovare praticamente dopo dieci minuti! 

 

Poi si recano da un capostazione, a chiedergli dove fosse finito un certo carro. E quello gli dice: qua non è passato nessun carro. 

Ma sì che è passato, insistono i nostri. 

Ma vi dico di no, guardate il registro. 

 

E i nostri guardano il registro, non c'è traccia di passaggi di carro, e concludono: beh, è vero, non c'è traccia, scusate tanto. 

 

Non volevo credere ai miei occhi! Possibile che Nizzi ormai veda Tex e Carson come due rincitrulliti? E sì che ci ho speso dei soldini per questo Maxi, ed è così lungo... ma chi me lo fa fare? 

 

E invece, da quel momento in poi comincia una storia dinamica, agile, scoppiettante, piena d'azione e con i soliti inserti umoristici nizziani brillanti. 

 

Alla fine di una lunga e movimentata avventura, c'è anche lo spazio per un finale inaspettato, tragico e in una certa misura nobile, sul quale tuttavia nutro alcune riserve: perché mai, infatti, il Colonnello continua ancora a perseguitare Ethan quando ormai conosce il suo destino e sembra essere, al cospetto dei due pards, sinceramente pentito? C'è in questo comportamento una qualche contraddizione, anche se non si può escludere che il vecchio confederato abbia continuato con i suoi atteggiamenti finché ha potuto, per poi rinsavire al momento della sconfitta, quando ha preso atto, definitivamente e una volta per tutte, di essere arrivato al capolinea. 

 

Una storia come questa, non lo nego, mi lascia qualche rimpianto, perché l'ottuagenario Nizzi, incredibilmente, poteva ancora essere utile alla causa. Si è fatto fuori da sé, con la sua protervia e il suo "non saper stare al mondo" (se mi passate l'espressione), ma dal punto di vista dei contributi a Tex, stupefacente a dirsi nel 2022, è un piccolo peccato. 

 

 

 

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Passino le mangiate di bistecche e patatine, con innaffiata di birra. Passino gli origlioni. Ma la scena di Tex e Carson che si scambiano battute su chi ha mangiato di più mi ha fatto cadere le braccia. Non era ironico, non era simpatico, è stato semplicemente ridicolo.

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Aggiungo una domanda: la persona che Tex e Carson incontrano nel ristorante dicono di averla già incontrata in Arizona insieme a Cochise. In quale storia è apparsa?

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<span style="color:red">38 minuti fa</span>, Doudou dice:

Aggiungo una domanda: la persona che Tex e Carson incontrano nel ristorante dicono di averla già incontrata in Arizona insieme a Cochise. In quale storia è apparsa?

 

in nessuna che io ricordi

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  • Rangers

Attenzione ai possibili SPOILER

 

SPOILER

 

Un Maxi che presenta una storia per niente originale.

Quante ne avremo lette di storie così? Ormai non si contano.


Certo alcune sequenze sono carine, come pure il finale abbastanza "amaro".

Nella prima parte e fino all'agguato, mi sembrava un Nizzi decisamente in forma.

La sequenza iniziale penso che sia tra le migliori cose fatte da Nizzi da parecchi anni a questa parte.

Poi purtroppo la storia si perde e personalmente è diventata noiosetta, non so se già l'autore era in "rotta" con la SBE e quindi si sia annoiato lui stesso a scriverla.

 

Disegni molto belli.

Peccato!

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<span style="color:red">4 ore fa</span>, Sam Stone dice:

, non so se già l'autore era in "rotta" con la SBE e quindi si sia annoiato lui stesso a scriverla.

 

 

La storia  di almeno un paio di anni fa quindi escluderei problemi di quel genere

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10 ore fa, Sam Stone dice:

Un Maxi che presenta una storia per niente originale.

Quante ne avremo lette di storie così? Ormai non si contano.

serialità si chiama...e meno male, poffarbacco.

 

Ho comprato il Maxi solo perchè sapevo che a scriverlo era stato Nizzi: ciò garantiva appunto serialità, magari un po' di sonno tra una pagina e l'altra:D...ma c'è dell'altro anche: onestamente, dopo tanti mesi di maghi e occultismo (commenterò in altro thread la storia di Mefisto), volevo leggere una storia Western vecchio stampo...con origlioni e patatine? ovviamente ci sono, e chissenefrega in fondo :rolleyes:...

 

Spoiler

la storia non è originale,ma è texiana...ci sono un sacco di cose che mi sono piaiute, tra cui l'innesto del quartetto di "gentlemen" del Vecchio Sud che si vendicano di un aguzzino, i paesaggi western, le sparatorie...la storia corre liscia, lineare, con alcune semplificazioni narrative (ad esempio la morte accidentale del primo avversario, l'origlione nascosto nell'armadio, il boscaiolo che si siede a fianco a  Carson e Tex in treno causa sigaro, etc...)...ma il finale è di livello.a parer mio, un bel personaggio quello del colonnello confederato "grigio" in tutti i sensi...Strano, Nizzi li ha sempre derubricati in bianco e nero :lol:;)

 

Il 9/10/2022 at 17:14, Leo dice:

Una storia come questa, non lo nego, mi lascia qualche rimpianto, perché l'ottuagenario Nizzi, incredibilmente, poteva ancora essere utile alla causa.

esatto...il resto è Storia...a 84 anni a qualche sceneggiatore alle prime ma anche alle seconde armi Nizzi potrebbe forse insegnare ancora qualcosa. Detto ciò, gli acciacchi dell'età si intravedono tra pagina e pagina...l'ironia non è più spumeggiante come un tempo, si intravede la fatica di scrivere quasi trecento pagine di sceneggiatura...ma la storia si lascia legger volentieri perchè è una storia in cui Tex e Carson sono gli assoluti protagonisti...solo questo conta per me e vale il prezzo dell'albo

Modificato da Barbanera
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  • Sceriffi
Spoiler

Complessivamente mi è piaciuta. 

 

Mancano ancora diverse storie del Nizzi 3.0, chiamiamolo così, tra cui l'altro Maxi lungo di Nizzi/Alessandrini che misteriosamente è stato sostituito, ma giudico l'operato dell'autore di Fiumalbo in modo positivo, tralasciando lo scivolone dell'ultima breve per il Color e qualche scena parecchio ambigua in una storia parecchia discussa, le altre storie di Nizzi vanno dal gradevole all'interessante. 

Non parliamo più del top player degli anni '80 e primi '90 ma nemmeno dell'autore bollito dei primi anni del nuovo millennio. 

 

E' un peccato che abbia rotto con la Bonelli perchè riusciva a scrivere storie lunghe, parecchio lunghe, cosa fondamentale in una testata come Tex e soprattutto conosceva i personaggi. E le sue svaccate venivano arginate da un curatore attento come Boselli. 

 

Veniamo al punto: Nizzi gestisce alcune scene in modo strano, sembra che prima voglia farti incacchiare per poi dire "stavo scherzando". Un esempio è la scena alla stazione, prima Tex non quaglia niente dal colloquio con il capo stazione, una volta uscito, grazie al classico "soffia" Tex capisce che Jarvis in realtà gli ha mentito. E lì mi stavano cadendo le braccia, ancora la classica soffiata da parte di terzi! Poi, per fortuna, Tex entra e agisce da Tex, suonandogliele di brutto. O ancora: 

Tutte le volte in cui si parla di tuberi e bistecche, però ogni scena al ristorante o a tavola è funzionale alla storia, ad esempio l'incontro con Baker o l'agguato fuori dal Saloon. 

Apro parentesi, si è discusso a lungo sulla scena "tamarra" con Carson esposto alla luce nell'ultimo cartonato, mentre qui ho apprezzato la costruzione della scena, per niente tamarra. Prima Tex chiede se: 

"C'è un'uscita sul retro?"

E una volta aver scovato gli appostamenti dei nemici, pensa:

"Posso aggirarli e prenderli alle spalle" 

Senza ricorrere a scene tamarre o forzate. 

 

Altro punto di forza è il finale parecchio amaro, che richiama altri classici del passato scritti proprio da Nizzi. 

 

 

 

<span style="color:red">20 ore fa</span>, Doudou dice:

Aggiungo una domanda: la persona che Tex e Carson incontrano nel ristorante dicono di averla già incontrata in Arizona insieme a Cochise. In quale storia è apparsa?

 

Spoiler

No. Ma in genere quando c'è anche solo un piccolo richiamo o un'analogia con una storia del passato viene riportata la storia con il classico asterisco. 

Qui ad esempio c'è il richiamo alla scena di "Tex il Grande", ma potrei fare tantissimi altri esempi, come la scena de "La regina dei vampiri" in cui Tex dice: 

"So già come si fermano treni in corsa" (non dice proprio questo, vado a memoria e sotto il rimando al ventiquattresimo Maxi, "Il cavallo di ferro".

 

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Barbanera dice:

Ho comprato il Maxi solo perchè sapevo che a scriverlo era stato Nizzi: ciò garantiva appunto serialità, magari un po' di sonno tra una pagina e l'altra:D...ma c'è dell'altro anche: onestamente, dopo tanti mesi di maghi e occultismo (commenterò in altro thread la storia di Mefisto), volevo leggere una storia Western vecchio stampo...con origlioni e patatine? ovviamente ci sono, e chissenefrega in fondo :rolleyes:...

 

  Scopri testo nascosto

la storia non è originale,ma è texiana...ci sono un sacco di cose che mi sono piaiute, tra cui l'innesto del quartetto di "gentlemen" del Vecchio Sud che si vendicano di un aguzzino, i paesaggi western, le sparatorie...la storia corre liscia, lineare, con alcune semplificazioni narrative (ad esempio la morte accidentale del primo avversario, l'origlione nascosto nell'armadio, il boscaiolo che si siede a fianco a  Carson e Tex in treno causa sigaro, etc...)...ma il finale è di livello.a parer mio, un bel personaggio quello del colonnello confederato "grigio" in tutti i sensi...Strano, Nizzi li ha sempre derubricati in bianco e nero :lol:;)

Stesso mio pensiero…

la saga di Mefisto è stata bella e mi ci vorrà del tempo per metabolizzarla per bene, ma avevo voglia di un po’ di sano western polveroso, di ranch, pistolettate e corse a cavallo

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Nessuno ha parlato della splendida prova di Casertano.

Ancora non ho letto la storia, ma ho guardato i disegni - il motivo principale per cui ho comprato questo Maxi - e non posso che essere ammirato dal talento e dalla professionalità di Casertano, che ha disegnato velocemente ben 330 pagine senza un minimo calo nella qualità, neanche nel finale, come invece spesso capita ad altri. Lui no, è perfetto dall'inizio alla fine.

 

Sinceramente, prima del Texone pensavo che non fosse adatto a disegnare il genere western e invece piano piano sta diventando una colonna portante della serie.  Anzi, non tanto piano, visto i suoi ritmi di lavoro.

 

Quello che colpisce di più sono i visi, la loro espressività, i bellissimi primi e primissimi piani, la caratterizzazione che fa di tutti i personaggi, ognuno con una faccia molto diversa da quella degli altri.

Spesso i disegnatori definiscono bene solo i personaggi principali e abbozzano quelli secondari, facendoli a volte somiglianti tra loro, magari con un po' di barba o baffi per distinguerli, o comunque senza dargli una personalità caratteristica. Casertano invece li differenzia tutti, ad ognuno dà un volto ben preciso, si sforza continuamente di contraddistinguere anche le comparse (gli avventori del saloon, per esempio), non solo come viso, espressione, tratti facciali, taglio dei capelli, ma anche come abbigliamento, con cappelli, abiti, calzoni molto diversi tra loro. Una galleria di volti e varia umanità.

Il tutto in paesaggi e in un'atmosfera classicamente western.

Forse l'ho già detto, ma dopo il Sud-Ovest sarebbe bello vederlo all'opera anche in una storia cittadina (Boston, New York, Chicago), dove potrebbe fare ancora meglio. B)

 

In quanto alla storia, ancora non l'ho iniziata, ma ho già notato diverse scene attorno a tavole imbandite... :rolleyes:

Modificato da Poe
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Bella storia senza se e senza ma, Anche un accenno di nizziata quando Tex quasi cade nel tranello iniziale, viene subito risolta e superata alla grande. Un Tex senza tentennamenti, tutto d'un pezzo, sicuro di sé e di quello che fa.  Un Tex vero! Molto meglio del precedente malloppone di Mississipi ring. Disegni ottimi.

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Sono a metà lettura e per fortuna ci sono i disegni di Casertano. Ci sono lievi spoiler forse per cui nel dubbio avverto.

 

Sceneggiatura svogliata. Qualcuno qui confonde la serialità con l'utilizzo a valanga di cliché usati e stra-abusati anche a distanza di poche pagine e per più volte.

La serialità è la riproposizione di tematiche classiche della serie, indiani, sceriffi bastardi, potenti di turno che tengono in pugno la città etc., ma le patatine e le torte di mele a iosa con Tex e Carson che si perdono in imboscate e origlioni a causa di queste fanno parte semmai della serialità di un autore ma non del personaggio per come concepito. Per cui per me questi sono cliché che gestiti in questo modo passano dall'essere simpatici intramezzi al chiaro segno di mancanza di idee e di voglia (e direi anche di rispetto per chi legge e paga).

 

Interessante il soggetto, che seppur abbastanza classico (seguire la pista dei cattivi di turno) introduce una variabile carina (i cani e la scena iniziale della vendetta con tutto il background che porta a quella vendetta).

La storia di per sé sta andando avanti grazie alle origliate, prima alla stazione, poi in casa del maggiore (il primo dei vendicatori ad essere beccato). 

Inutile soffermarsi su Tex e Carson che battibeccano in modo stucchevole su chi ha mangiato più patatine o torta di mele, per diverse vignette, per poi dopo una pausa breve ripartire con la stessa solfa.

In 120 pagine circa ci sono state già due abbuffate. 

Andrebbe anche bene, per carità, si sa che Nizzi era partito su Tex col piglio del giallista ed è finito a fare il filone commedia della serie, ma che le abbuffate vengano usate come espediente per fa perdere tempo ai pards...anche no.

In più occasioni Tex e Carson se la prendono comoda (in fondo pensano loro, non corrono rischi, nessuno sa che sono sulle tracce degli assassini, se....certo), e poco importa se al di là di tutto il buon senso suggerirebbe di non giggioneggiare a prescindere troppo con una sola pista da seguire e tracce che si perdono e si ritrovano a fatica.

 

Ma fermarsi a far bagordi nei ristoranti perché tanto c'è tempo e di conseguenza beccarsi imboscate e origlioni che riescono ad anticipare puntualmente le loro mosse... beh è solo un modo facile facile per chi sceneggia di mandare avanti quella che è una storiella senza pretese. 

Da leggere a cervello spento.

 

Se dovessi raccomandarlo agli appassionati direi, per i disegni si, ma con tutte le storie che escono e i vari speciali, a meno che non abbiate tempo a sufficienza per leggere tutto, questo albo è il più sacrificabile tra gli ultimi usciti.

Meglio la regolare, meglio il Tex Willer, meglio le ristampe sugli extra Tex Willer, meglio il color La gazza ladra, meglio l'ultimo Texone, meglio l'ultimo cartonato. Decisamente. 

E se siete stanchi di Mefisto e magia e vi serve qualcosa di classico, beh, avete una serie di oltre 700 numeri, sono certo che grazie alla famosa "serialità se ne possano trovare di ben superiori a questa, con qualche anonimo sceriffo o una masnada di acchiappagalline che prova a tenere in pugno un paese sperduto dove Tex e Carson arrivano puntualmente a sparigliar le carte

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<span style="color:red">6 minuti fa</span>, LedZepp dice:

Ma fermarsi a far bagordi nei ristoranti perché tanto c'è tempo e di conseguenza beccarsi imboscate e origlioni che riescono ad anticipare puntualmente le loro mosse... beh è solo un modo facile facile per chi sceneggia di mandare avanti quella che è una storiella senza pretese. 

Da leggere a cervello spento.

Ho già risposto sopra: 

<span style="color:red">14 ore fa</span>, MacParland dice:

Tutte le volte in cui si parla di tuberi e bistecche, però ogni scena al ristorante o a tavola è funzionale alla storia, ad esempio l'incontro con Baker o l'agguato fuori dal Saloon. 

 

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Premesso che leggere un fumetto con il cervello acceso mi toglierebbe il piacere di leggerlo e la sua funzione fondamentale, per me ovviamente, cioè il relax.  Ma quello che (dal mio punto di vista) non capisco del tuo intervento LedZepp e il paragone con le altre uscite concomitanti. Perchè "sacrificabile?" Perchè "meglio altro"? Cioè, io concordo che ci sia "altro di meglio" (il Tex Willer, la mefistoleide), però, se meglio significa "meglio scegliere altro", non concordo perchè si "può" (e io penso che in questo caso si "deve") leggere questo e quello, senza dover scegliere. Che sarebbe una autoimposta limitazione, in fondo è una buona lettura, non una ciofeca. Leggiamo tutto! :)

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17 minutes ago, Angelo1961 said:

Premesso che leggere un fumetto con il cervello acceso mi toglierebbe il piacere di leggerlo e la sua funzione fondamentale, per me ovviamente, cioè il relax.  Ma quello che (dal mio punto di vista) non capisco del tuo intervento LedZepp e il paragone con le altre uscite concomitanti. Perchè "sacrificabile?" Perchè "meglio altro"? Cioè, io concordo che ci sia "altro di meglio" (il Tex Willer, la mefistoleide), però, se meglio significa "meglio scegliere altro", non concordo perchè si "può" (e io penso che in questo caso si "deve") leggere questo e quello, senza dover scegliere. Che sarebbe una autoimposta limitazione, in fondo è una buona lettura, non una ciofeca. Leggiamo tutto! :)

Io invece lo leggo col cervello acceso e mi rilasso anche al tempo stesso.

Non comprendo il nesso tra cervello spento e relax.

Molti hobby richiedono l'uso di un minimo di cervello e mica sono stressanti!

Ma tralasciando il modo in cui ognuno legge (ma ripeto, io in genere leggo con un minimo di testa, e non faccio enormi distinzioni tra un fumetto e un romanzo, cerco in entrambi un minimo di credibilità e qualità), ma il mio discorso è abbastanza circolare.

Le uscite sono tante, i soldi spendibili per tutte sono molti, e spesso la quantità non va di pari passo con la qualità, non è neanche un mistero e credo sia intuibile che molti lettori non acquistino tutto per vari motivi (spazio, soldi, tempo etc.,) e quindi come in ogni aspetto della vita si facciano delle scelte. Tra l'altro ho dimenticato di citare le strisce, lettura settimanale aggiuntiva che di certo non fa mancare il classico vecchio Tex a chi si è stancato di Mefisto.

 

Se la premessa di una frase poi è "se dovessi raccomandarlo" come esordisco io, ti dico che al momento c'è una tale possibilità di scelta e di offerta che questo tra tutti gli albi recenti in termini di storia mi pare davvero il più scadente al netto dei bei disegni. E quindi essendo un forum di opinioni, al momento non mi sentirei di consigliarlo e ho provato a spiegare il perché.

Qual è il problema? Ti stupisce che io faccia un paragone tra la qualità delle storie e delle serie disponibili per Tex?

Dopo aver speso quasi 9 euro per patatine e torte di mele che appesantiscono i pard e li fanno arrivare puntualmente in ritardo col nemico, direi che la critica non è nemmeno così tanto arzigogolata.... boh, io mi stupisco un po' della tua risposta in realtà, certo che si può leggere tutto e io il Maxi l'ho comprato, ma poi lo sto leggendo e onestamente potendo tornare indietro forse risparmierei quei soldi o lo cercherei al mercatino. Solo i disegni meritano il prezzo, a meno che, ripeto, non si abbia altro da leggere e allora ci sta prendersi questo Tex per riempire un paio di serate in attesa di altro. Ma lo dico con 0 entusiasmo

1 hour ago, MacParland said:

Ho già risposto sopra: 

 

Che è quello che dico io ma con accezione negativa. La scelta di gozzovigliare  e di proporre un cliché abusato serve a rendere facile la scrittura ed è funzionale in tal senso alla storia.

Tex deve incontrare un tizio, mandiamolo al ristorante così poi c'è materiale anche per due tre tavole di battibecco con Carson su chi mangia di più magari. Tex deve finire in un'imboscata o serve dare un vantaggio all'origlione di turno e al nemico? Facciamo mangiare Tex che se la prende comoda e cavalca appesantito.

 

Ma quante torte di mele si mangia Carson? Sono a metà albo ed è patetico, non più simpatico. 

Non si tratta di leggere col cervello acceso o spento, qui siamo sul patetico. Anche col cervello spento, è una noia mortale la ripetizione di situazioni simili a distanza di poche pagine, solo per trascinare la storia senza sforzi

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