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TWF - Tex Willer Forum

[Tex Willer N.50/55] Il passato di Cochise


MacParland
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<span style="color:red">2 ore fa</span>, borden dice:

 

È il pensiero stesso del misterioso Longobucco a essere strampalato. La cifra tonda ci sarebbe stata anche senza il bollino.;)

 

Lo invito a non prendere cappello e a ripensarci. Penso che  la storia in questione (non solo il primo albo) meriti.

E spero che prima o poi qualcuno qui parli della storia e non degli stramaledetti bollini...:lol:

 

Aspetto la saga con ansia. Sabato il n. 50 non era ancora uscito in edicola ed ormai mi è noto che lunedì non vi siano consegne di fumetti.

 

Ancora due giorni quindi ...

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Ho letto l'albo e devo dire che per me non è un problema il fatto che Tex non sia protagonista fino a questo momento della storia, storia che fin da subito mi sta appassionando e che non vedo l'ora di proseguire.

 

Un paio di riflessioni.

 

- Durante il racconto si parla dei tradimenti dei messicani e delle successive rappresaglie degli apaches, una delle quali viene effettuata contro il villaggio di Santa Rita del Cobre. La vicenda che ha coinvolto il paese in questione è già stata narrata nei nn. 259-261 della serie principale, con dinamiche diverse rispetto alla storia in TW.

Se volessi farmi del male ora dovrei lambiccarmi il cervello per giustificare il fatto che ci sono due storie che riguardano lo stesso episodio storico ma sono in contraddizione fra loro, ma a me questa situazione non preoccupa minimamente perché ho un approccio strettamente fumettistico verso Tex e non mi sono mai sentito coinvolto dal desiderio di dare una coerenza cronologica alle sue storie o il fare un confronto con la Storia.

 

- Uno dei giovani che affronta il battesimo del fuoco e diventa guerriero insieme a Cochise è Delkay, colui che sarà presente nel maxi Tex coi tre fratelli Bill.

 

Adesso aspetto di leggere il seguito e mi spiace per Longobucco e la sua scelta di fermarsi in base a un criterio così effimero.

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Sempre molto interessanti i video promozionali del nostro Borden. :)

 

Piccola curiosità personale: dal minuto 3:22 del video, una piccola parte in basso a destra della stampa della prossima copertina che Mauro tiene in mano, è oscurata. Cosa si cela dietro quel piccolo cerchio opaco? Non credo un aumento di prezzo, visto che il logo apposito si trova a sinistra. Inoltre nella schermata piena della copertina (minuto 2:39), non si scorge nulla di particolare, quindi mi sfugge cosa possa esserci nell'anteprima di stampa, da indurre il creatore del video a oscurarlo.

 

Chissà se Mauro vorra svelarci questo arcano! :D

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Non ha decisamente deluso le mie aspettative, questo primo albo della storia con coprotagonista Cochise. In realtà, in questa prima parte il giovane Tex riveste solamente il ruolo di ascoltatore, ma comunque sia un ascoltatore che ha il raro privilegio di ascoltatore dalla voce del capo dei Chiricahuas Tsokanende il ricordo delle sue gesta giovanili, per terminare col racconto del vile massacro di una cinquantina di apaches.

 

Non solo un racconto che chiunque ascolterebbe con il massimo desiderio, ma soprattutto il pretesto (anche se, forse, può essere ritenuto tale fino ad un certo punto) che, verosimilmente sin dal prossimo albo, condurrà Tex in una nuova avventura all'insegna dell'azione e della lotta ad un'ingiustizia, in primissima persona.

 

Come sempre rimarchevole la capacità di Boselli di mescolare sapientemente le gesta immaginifiche del Nostro con fatti che affondano nella Storia con la S maiuscola, in questa circostanza illustrati da un De Angelis in grande spolvero, il cui tratto pulito ma al contempo estremamente evocativo ben si presta ad una storia del genere.

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<span style="color:red">20 ore fa</span>, Poe dice:

 

 

Grazie @Poe per questo video.

 

Traspare evidente nelle parole e nel volto tutta la passione che ha sorretto @bordennell'immaginare questa ambiziosa saga che sono certo non deluderà nessuno.

 

E anche la scelta di farci intravedere le fonti bibliografiche (quindi non soltanto sitografiche) alla base di questa lunga cavalcata storica e non solo, la dice lunga sul suo impegno e quello di De Angelis nel raggiungere tale obiettivo.

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Logorroico e noioso oltre ogni mia resistenza, Se nel 1973 o giù di lì  ho abbandonato Alan Ford, una cinquantina di anni dopo posso anche abbandonare Tex Willer, surrogato. In entrambi i casi si trattava del numero 50, si vede che è destino e che nulla accade per caso. Allora era per l'abbandono di Magnus, adesso è per la rottura di scatole dell'infinità di spiegoni di parole nelle didascalie. Sarà tendenza, sarà moda,, ma passo e chiudo.

Modificato da San Antonio Spurs
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<span style="color:red">28 minuti fa</span>, San Antonio Spurs dice:

Logorroico e noioso oltre ogni mia resistenza, Se nel 1973 o giù di lì  ho abbandonato Alan Ford, una cinquantina di anni dopo posso anche abbandonare Tex Willer, surrogato. In entrambi i casi si trattava del numero 50, si vede che è destino e che nulla accade per caso. Allora era per l'abbandono di Magnus, adesso è per la rottura di scatole dell'infinità di spiegoni di parole nelle didascalie. Sarà tendenza, sarà moda,, ma passo e chiudo.

 

Logorroico e noioso? No !

 

Detto così e con tanta veemenza ho preso l'albo arrivato in edicola soltanto quest'oggi e in meno di 15 minuti l'ho divorato.

 

Avrei voluto gustarlo con calma domani, ma dovevo necessariamente verificare queste accuse.

 

Francamente, a mio avviso, nulla di così lontano da un albo noioso, anzi molto interessante, fra l'altro di logorroico non vi ho trovato nulla.

 

Forse si potrebbe dire albo introduttivo, sarebbe comunque un complimento a @borden perché come scrive le premesse lui ... mai nessuno al mondo.

 

La saga si sviluppa in 6 albi perchè il tema è ampio e articolato. Una premessa ricca di fatti e parole è quindi quasi d'obbligo, ma comunque non annoia per nulla.

 

Io direi di non scendere a quota 50, sarebbe un grosso errore.

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, San Antonio Spurs dice:

Se nel 1973 o giù di lì  ho abbandonato Alan Ford, una cinquantina di anni dopo posso anche abbandonare Tex Willer, surrogato. In entrambi i casi si trattava del numero 50

Male. Molto male! Pessimo momento per abbandonare Alan Ford: dopo il numero 50 c'è "Il ritorno di Superciuk" (n. 51), poi tante altre belle storie, come "In Transilvania c'è un castello che...", "Natale col vampiro", "Superciuk colpisce ancora", ecc. ecc. ecc. Magnus in realtà se ne andò col n. 75.

 

Ognuno fa le sue scelte, per carità, ma io non rinuncerei assolutamente a tre cose di Tex: la regolare, il Texone e Tex Willer. Il resto è un optional, ma queste tre serie sono imperdibili, imho.

Abbandonare solo perché ogni tanto Boselli è un po' troppo puntiglioso nella ricostruzione storica? Come si vede dal video, si è letto un sacco di libroni su Cochise, dovrà pure utilizzarli in qualche modo! :lol: A me non dà fastidio, ma capisco che qualcuno possa stufarsi, però mica sarà tutta così, la storia, già dal prossimo albo si capisce che l'avventura entrerà nel vivo con un ritmo più sostenuto.

Senza contare che la serie Tex Willer fra un po' promette di diventare più interessante di prima - secondo le anticipazioni - con il periodo che andrà dalla Mano rossa, a Montales, alla Guerra Civile... E' una serie viva, insomma, non una serie-zombi, come altre.

 

Da notare una cosa strana: il famigerato bollino del n. 50, che nelle intenzioni avrebbe dovuto spronare all'acquisto dei numeri successivi, sta spingendo invece qualcuno a dire: "mo' mi fermo qui, alla cifra tonda!" :laugh:

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3 ore fa, San Antonio Spurs dice:

Logorroico e noioso oltre ogni mia resistenza, Se nel 1973 o giù di lì  ho abbandonato Alan Ford, una cinquantina di anni dopo posso anche abbandonare Tex Willer, surrogato. In entrambi i casi si trattava del numero 50, si vede che è destino e che nulla accade per caso. Allora era per l'abbandono di Magnus, adesso è per la rottura di scatole dell'infinità di spiegoni di parole nelle didascalie. Sarà tendenza, sarà moda,, ma passo e chiudo.

 

 

Non potrei essere più in disaccordo.

 

Logorroico? Ma neanche per idea. Si parla il giusto.

 

Noioso? Al contrario, l'ho trovato appassionante e molto scorrevole.

 

infinità di spiegoni' ma dove?

 

Infinità di parole? Di nuovo: ma dove?

 

Vuoi mollare' Liberissimo di farlo, ma se queste sono davvero le tue motivazioni, mi chiedo cosa tu abbia letto. Non sembra proprio quello che ho letto io. 

Certe volte davvero non ti capisco.

 

 

Modificato da Carlo Monni
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11 ore fa, Poe dice:

Male. Molto male! Pessimo momento per abbandonare Alan Ford: dopo il numero 50 c'è "Il ritorno di Superciuk" (n. 51), poi tante altre belle storie, come "In Transilvania c'è un castello che...", "Natale col vampiro", "Superciuk colpisce ancora", ecc. ecc. ecc. Magnus in realtà se ne andò col n. 75.

 

Ognuno fa le sue scelte, per carità, ma io non rinuncerei assolutamente a tre cose di Tex: la regolare, il Texone e Tex Willer. Il resto è un optional, ma queste tre serie sono imperdibili, imho.

Abbandonare solo perché ogni tanto Boselli è un po' troppo puntiglioso nella ricostruzione storica? Come si vede dal video, si è letto un sacco di libroni su Cochise, dovrà pure utilizzarli in qualche modo! :lol: A me non dà fastidio, ma capisco che qualcuno possa stufarsi, però mica sarà tutta così, la storia, già dal prossimo albo si capisce che l'avventura entrerà nel vivo con un ritmo più sostenuto.

Senza contare che la serie Tex Willer fra un po' promette di diventare più interessante di prima - secondo le anticipazioni - con il periodo che andrà dalla Mano rossa, a Montales, alla Guerra Civile... E' una serie viva, insomma, non una serie-zombi, come altre.

 

Da notare una cosa strana: il famigerato bollino del n. 50, che nelle intenzioni avrebbe dovuto spronare all'acquisto dei numeri successivi, sta spingendo invece qualcuno a dire: "mo' mi fermo qui, alla cifra tonda!" :laugh:

 

Concordo su tutto anche sul bollino considerato talvolta un traguardo per avere poi l'"alibi" per scendere, non per un calo della qualità di una serie, ma per mille altri motivi che esulano la fruizione fumettistica (motivi economici, mancanza di spazio, moglie rompigljona, età, calo della vista  ecc.) :(

Modificato da Jeff_Weber
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Vista la virulenza di certe rispose mi chiedo se siamo ancora su un forum di discussione, dove ognuno dice la sua opinione, giusta o sbagliata  che sia, oppure dobbiamo essere tutti proni sul pensiero unico bonelliano. 

Leggero' questa storia tra 5 mesi, per scelta, ma rispetto S. A. S per quello che ha scritto, mi sembra sia un suo diritto legittimo. 

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Ho letto anch'io questo primo capitolo di questa nuova avventura di Tex e l'ho trovato molto gradevole: certo, essendo incentrato sul passato di Cochise ci sono lunghi flash back e inoltre il ruolo di Tex è marginale, ma in una storia sviluppata su sei albi mi pare che questo sia più che comprensibile. Anzi, a mio gusto, questa ambientazione accurata rende ragione di un'evoluzione del personaggio di Cochise che fino ad ora non era stata sviluppata e l'ho apprezzata anche per la possibilità di farci percepire alcuni aspetti della vita quotidiana e alcuni valori tipici della cultura di quel popolo indigeno. Molto belli i disegni, giustamente lodati da tanti interventi prima di me.

Sulla questione del bollino, proprio non capisco tanto ardore polemico. A me non ha disturbato affatto: posso capire che quello utilizzato per le sette puntate del ritorno di Mefisto possa aver fatto storcere il naso a qualcuno, ma qui questo intervento è davvero contenuto e, in fondo, anche comprensibile.

Di fatto, lo sappiamo, certi numeri hanno assunto nella nostra cultura un significato più rilevante di altri: per quanto convenzionale, non mi pare che questa situazione sia così disdicevole o censurabile. Alzi la mano chi, raggiungendo la soglia dei cinquant'anni, non abbia avvertito una sorta di trepidazione più intensa all'approssimarsi di quella soglia (che ovviamente si può associare anche alla consapevolezza un po' più netta dell'implacabile scorrere del tempo, che non ci può lasciare indifferenti). E che quindi la casa editrice abbia voluto enfatizzare questo passaggio con un innocuo bollino a me non ha per nulla creato disagio (tanto più che è un'indicazione "una tantum").

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<span style="color:red">57 minuti fa</span>, borden dice:

Ehm--- Chiunque è libero di fare ciò che crede. Probabilmente Spurs non apprezza questa serie, è legittimo.

Appunto. 

Non ricordo abbia mai detto che la serie di TW  non gli piaccia in toto, ma solo quest'ultimo albo. 

Ma potrei anche sbagliarmi. 

 

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<span style="color:red">35 minuti fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

Appunto. 

Non ricordo abbia mai detto che la serie di TW  non gli piaccia in toto, ma solo quest'ultimo albo. 

Ma potrei anche sbagliarmi. 

 

 

 

Beh, sarebbe strano. Un solo albo per perdere la fiducia in una serie? E nel suo autore?

 

Cose che capitano, eh? Sono certo di averlo fatto anch'io, per capriccio, umore, semplice arbitrio o noia sopraggiunta. Ma non si trattava in alcun caso del mio personaggio preferito e  via andando... Per questo suppongo che la formula Tex Willer  in fondo non gli piacesse e che questa sia stata per lui la cosiddetta "ultima goccia".

 

Agli altri dico che ovviamente questo albo storico (dove non ci  sono "spiegoni", che c'è da spiegare?, semmai didascalie in prima persona!) è ovviamente il prologo introduttivo e che già nel prossimo, come si evince dalla copertina, lo stile sarà completamente diverso, con una lunga scena speciale di sfida quasi senza parole.

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  • Sceriffi

Il commento migliore secondo me l'ha scritto Borden. Ognuno fa come vuole. Noi abbiamo un vantaggio enorme: conosciamo tutte o quasi le storie in lavorazione e le storie migliori devono ancora arrivare... Perchè perdersi il primo incontro tra Tex e Carson, la Mano Rossa, la guerra civile e sugli speciali Carson, Tex e Zagor e Zeke Colter? E poi per un solo albo. 

 

Però non si può dire che non abbia ragione. L'albo è molto prolisso ed eccede in dettagli storici che avrei potuto apprezzare maggiormente sulla regolare. Leggendo degli albi in particolare mi è sembrato che le 62 pagine ogni tanto stiano strette e mi sono ritrovato a leggere storie con un ritmo da serie regolare, poca azione e tanti dialoghi. Capisco che questa storia sia incentrata su Cochise ma era necessario dedicare un intero albo in retrospettiva alla storia del grande capo indiano, in una collana che è già ambientata stabilmente nel passato? Perchè se parti subito con un albo prolisso dove Tex è pure spettatore, il lettore casuale o poco in linea con lo spirito della serie ti molla, non parliamo nemmeno del quinto o del sesto albo, cioè quelli conclusivi, ma del primo, quindi qualche lettore potrebbe giustamente pensare: "Ma chi la regge sta' storia per altri cinque mesi" infatti se parti così ci può stare che qualche lettore lasci la serie. 

Modificato da MacParland
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42 minuti fa, MacParland dice:

Il commento migliore secondo me l'ha scritto Borden. Ognuno fa come vuole. Noi abbiamo un vantaggio enorme: conosciamo tutte o quasi le storie in lavorazione e le storie migliori devono ancora arrivare... Perchè perdersi il primo incontro tra Tex e Carson, la Mano Rossa, la guerra civile e sugli speciali Carson, Tex e Zagor e Zeke Colter? E poi per un solo albo. 

 

Però non si può dire che non abbia ragione. L'albo è molto prolisso ed eccede in dettagli storici che avrei potuto apprezzare maggiormente sulla regolare. Leggendo degli albi in particolare mi è sembrato che le 62 pagine ogni tanto stiano strette e mi sono ritrovato a leggere storie con un ritmo da serie regolare, poca azione e tanti dialoghi. Capisco che questa storia sia incentrata su Cochise ma era necessario dedicare un intero albo in retrospettiva alla storia del grande capo indiano, in una collana che è già ambientata stabilmente nel passato? Perchè se parti subito con un albo prolisso dove Tex è pure spettatore, il lettore casuale o poco in linea con lo spirito della serie ti molla non parliamo nemmeno del quinto o del sesto albo, cioè quelli conclusivi, ma del primo quindi qualche lettore potrebbe giustamente pensare: "Ma chi la regge sta' storia per altri cinque mesi" infatti se parti così ci può stare che qualche lettore lasci la serie. 

 

 

Osservazione interessante e può darsi che altri la pensino così. Ma non si può accontentare chiunque o scrivere per un ipotetico lettore che ama cose diverse da quel che ama chi scrive. Io trovo Cochise di per sè affascinante e la sua intera giovinezza è narrata in fondo in meno di 40 pagine (per dire la "prolissità"), in cui ci sono in realtà molte scene d'azione e drammatiche, dal primo scontro dei ragazzi alla morte del cugino al massacro a Galeana. Se questo è noioso o poco interessante, allora non ci capisco niente io, di avventura, di indiani e di fumetti... Beh, è possibile... ;)

Modificato da borden
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  • Sceriffi
45 minuti fa, borden dice:

 

 

Osservazione interessante e può darsi che altri la pensino così. Ma non si può accontentare chiunque o scrivere per un ipotetico lettore che ama cose diverse da quel che ama chi scrive. Io trovo Cochise di per sè affascinante e la sua intera giovinezza è narrata in fondo in meno di 40 pagine (per dire la "prolissità"), in cui ci sono in realtà molte scene d'azione e drammatiche, dal primo scontro dei ragazzi alla morte del cugino al massacro a Galeana. Se questo è noioso o poco interessante, allora non ci capisco niente io, di avventura, di indiani e di fumetti... Beh, è possibile... ;)

 

A parte lo strano flex, il problema è che 40 pagine non sono sempre 40 pagine. 

Per un fumetto Disney sono tutto, per un Manga sono niente. Per Tex Willer sono tante, molte, praticamente 2/3 di albo. Quindi se su 62 ne trovo 40 che parlano del passato di un personaggio in una serie ambientata nel passato la probabilità che un lettore possa non apprezzare è alta. 

 

E capisco chi non apprezza questo tipo di storie, la testata si chiama "Tex Willer" e molti lettori vorrebbero solo lui e qualche altro comprimario, non un personaggio che oscura Tex per tutto l'albo. Ripeto: per me ogni tanto le 62 pagine vengono gestite in un modo abbastanza particolare e questo passato di Cochise è un esempio.

Modificato da MacParland
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L'albo è introduttivo ed è palese che la "vera narrazione" partirà dalla prossima uscita.

 

Credo che influisca parecchio in alcuni giudizi non positivi, l'assenza di Tex (non potrebbe essere altrimenti visto che è un flashback nel passato di Cochise), ma già dal prossimo mese dovremmo rifarci vedendolo in piena azione.

 

L'introduzione sul passato di Cochise ragazzino è una scelta comprensibile dell'autore ma magari su un albetto di 64 pagine rischia di delegare troppo ai margini il protagonista; l'avrei vista più adatta su un Magazine a lui solo dedicato.

 

Ormai mi par chiaro che i ritmi narrativi della serie, dopo un primo episodio dai tempi serrati, si siano attestati in linea con la regolare, anche per via delle storie ben intrecciate di Mauro che richiedono un adeguato sviluppo e alcuni albetti lasciano l'impressione di essere "brevi".

Sulla serie le storie di Borden sono le più interessanti e ricche, ma credo che siano quelle che più di altre varrebbe la pena leggere tutte di fila, ma chi riesce ad aspettare sei mesi senza godersi la lettura dell'albo?

 

Un albo un tantino prolisso ma più agevole rispetto ad alcune sessioni della storia con Cortina. Fa parte dello stile dell'autore ormai una narrazione che predilige nozioni e dettagli anche a discapito della fluidità, ma come ogni sua opera va analizzata e giudicata alla fine, nella sua completezza.

 

Il sottoscritto apprezza molto sulla nuova serie la continuity e l'abbozzo di cronologia del passato del nostro eroe, incastrando gli episodi nei buchi lasciati dal grande Bonelli, ma non vorrei che il desiderio di dare anche una ferrea plausibilità con la vera storia del west, rischi di vincolare troppo la fantasia e gli spunti narrativi. Mauro si è spesso difeso bene su questo campo sulla regolare, ma alla lunga si rischia di rimanere imbrigliati. Documentazione e nozioni storiche vanno bene, ma la fantasia e l'avventura, a mio avviso, hanno sempre l'assoluta precedenza in un fumetto come Tex.

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2 ore fa, MacParland dice:

Però non si può dire che non abbia ragione. L'albo è molto prolisso ed eccede in dettagli storici che avrei potuto apprezzare maggiormente sulla regolare.

 

La serie Tex Willer è dall'inizio che è molto più vicina alla Storia del West della regolare, la seguo dal primo numero e gli eventi storici narrati sono sempre vicini o addirittura collimano con le sue vicende. L'affermazione che apprezzeresti meglio questo sulla regolare è ridicola, allora vatti a rileggere i numeri 259-260-261 dove c'è un Mangas Coloradas che fugge da Santa Rita del Cobre, quando invece lì non c'è mai stato. D'accordo io mi baso su Wikipedia e non sui libroni presenti sulla scrivania di Borden in sede di presentazione, comunque se Borden ha presentato l'agguato di Santa Rita come io l'ho letto su Wiki credo che sia l'interpretazione giusta.

E poi la solita storia di Tex al centro della scena, ma avete già la regolare, il texone, i color, i romanzi, il maxi, il magazine, e aggiungo pure lo Speciale TexWiller  non vi basta?

Modificato da ggaaco
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<span style="color:red">6 ore fa</span>, borden dice:

Ehm--- Chiunque è libero di fare ciò che crede. Probabilmente Spurs non apprezza questa serie, è legittimo.

 

Se Spurs definisce una testata così interessante come Tex Willer ... un surrogato, ciò vorrà dire qualcosa e trova la scusa del numero 50! per abbandonare. Secondo me, pessima scelta, nulla di logorroico o noioso finora. 

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