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TWF - Tex Willer Forum

[Tex Willer N.50/55] Il passato di Cochise


MacParland
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<span style="color:red">8 minuti fa</span>, borden dice:

Mia figlia non ha quasi fatto temi in classe per tutta la sua carriera scolastica .

Non so di che Liceo si sta parlando. Io mi riferisco allo scientifico. Se fosse il classico dove dovrebbero fare solo quello sarebbe preoccupante. Però non si può generalizzare forse dipende solo dai professori.

<span style="color:red">10 minuti fa</span>, borden dice:

E il fatto che la Ginzburg sia considerata "difficile" ti pare normale e accettabile?

No. Ma la colpa è ANCHE del sistema scolastico. I social hanno contribuito molto perchè ormai la gente è abituata a leggere cose rapide, prova a fare un "wall of text" su qualche social e vediamo se l'algoritmo te lo fa uscire. Il sistema scolastico non aiuta di certo, al posto di insegnare a leggere e ad informarsi ti fa trovare la pappa pronta. Un esempio potrebbe essere la versione che ha dato la scuola de "I promessi sposi" con note a piè di pagina che ti spiegano pure perchè Azzecca-Garbugli si chiama così. 

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CONTIENE

SPOILER

CONTIENE 

SPOILER

 

Sui Monti Chiricahuas cade la neve, placida, lenta, imbiancando il mondo. Fortunatamente, i fuochi sono accesi nelle capanne e col loro crepitare e il loro calore creano la giusta "bolla" per isolarsi dal proprio tempo e tornare indietro, a un'altra era.

 

Un'epoca di guerre feroci, di lotte tra ragazzi che poi diventeranno amici, di inconcepibili e inaccettabili tradimenti. Di sconfitte brucianti che servono da lezione per il futuro e di compagni portati a spalla quando non serve più. 

 

In poche pagine, Boselli condensa l'affascinante vita del grande capo Cochise, scandita da eroismi, amicizie, battaglie dagli esiti alterni e falsi amici: tutta un'esistenza, dipanata davanti ai nostri occhi con penna felice e scorrevole, il cui portato sta nelle parole che il fratello di sangue di Tex rivolge a quest'ultimo, nella "bolla" attorno al fuoco: in guerra nessuno può evitare di assistere al peggio... o di commetterlo. E se fin qui questa grande verità ci sta nella bocca di un grande guerriero che sappia guardare il suo mondo con sguardo disincantato (le ragioni dei giovani sono diverse da quelle degli anziani. La pace è una cosa buona), sorprende invece la volontà di Cochise di non far scorrere altro sangue, neppure quello dell'uomo che ha ucciso suo padre, di quell'uomo che già noi lettori, assetati di sangue più del capo apache, vorremmo morto tanto odioso e vile è stato il suo delitto.

 

Il taglio epico di questa storia non le impedisce di proporre al lettore qualche momento di alleggerimento, come quello, invero brevissimo, del litigio sfiorato tra Cochise e sua moglie Dosteseh: non credo peraltro che sia un'uscita fine a sé stessa, ed anzi è probabile - ma su questo chiedo lumi a @borden - che la sequenza voglia rivelare la forte personalità della donna del capo, e il loro rapporto magari poco ortodosso per i canoni di quel contesto.

 

Sui disegni: leggendo queste pagine, vedendo quella neve cadere, quel fumo salire nella notte, mi sono disposto anch'io a trovare un angolino nella "bolla" e ad ascoltare questa sorta di ballata. Se non ero più a casa mia, ma al calduccio nei pur gelidi monti Chiricahuas, lo devo a De Angelis, che devo ringraziare per questo viaggio quasi gratis.

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Il 18/12/2022 at 14:09, borden dice:

 

È il pensiero stesso del misterioso Longobucco a essere strampalato. La cifra tonda ci sarebbe stata anche senza il bollino.;)

 

Lo invito a non prendere cappello e a ripensarci. Penso che  la storia in questione (non solo il primo albo) meriti.

E spero che prima o poi qualcuno qui parli della storia e non degli stramaledetti bollini...:lol:

Innanzitutto Buon Natale e grazie per l’invito alla lettura. Nulla contro la storia, apprezzo il filone storico e apprezzo la mole di lavoro di approfondimento che c’è dietro. Semplicemente interrompo la collezione per dedicarmi, con tempo e risorse, a completare la serie regolare e i texoni. Tutto qua. Ancora auguri e buon lavoro.

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<span style="color:red">18 ore fa</span>, borden dice:

 

Drammatico! :(

 

Se la scuola non fa qualcosa, il problema non saranno solo i fumetti. Ma quando si criticano le magagne della scuola, si pensa sempre che sia sbagliata quella scuola che non c'è più da decenni. Risultato: peggiora sempre più. Al liceo per esempio non saprebbero più scrivere nemmeno un "pensierino" di quelli che scrivevamo noi alle elementari. E non capiscono, non dico il linguaggio di Dante o Petrarca, ma nemmeno quello di Pascoli che noi alle elementari imparavamo a memoria.

Aggiungi, per noi "grandi" , che siamo vittime dei titolisti che sparano cannonate e se poi vai a leggere l'articolo magari trovi l'esatto contrario di quello che viene detto e uno di fretta nemmeno approfondisce, si accontenta e passa oltre. Esempio recente: in una via centrale di Bologna da qualche anno per Natale vengono installate delle luminarie con frasi di canzoni famose. Quest'anno sono di "Imagine" di John Lennon, un quotidiano monta la polemica sostenendo che sono antireligiose e titola una cosa del tipo "Il vescovo contro il Natale laico". In realtà il Vescovo, cardinale Zuppi, in un'intervista dichiara che la frase in cui Lennon immagina un mondo senza religioni per lui significa il massimo del concetto di pacifismo e nel quale ogni credente ha un suo Dio senza contestare quello degli altri.

Spoiler

annomate 

 

<span style="color:red">18 ore fa</span>, MacParland dice:

Mah… non la vedo così tragica. Nel senso che i temi si fanno eccome! Il problema al massimo è all’esterno. Quando danno da leggere i libri per le vacanze scolastiche si scatena sempre un putiferio. Un esempio potrebbe essere “Lessico Famigliare” o anche qualcosa di Verne, letture considerate troppo difficili. Tra poco risulteranno di difficile comprensione pure le storie Disney di Barks, Scarpa e company. Forse sono i social…

Esistono dati quasi drammatici sull'analfabetismo di ritorno. Sono troppo lontano dal mondo della scuola per dare giudizi, ma se penso che nell'ultimo anno di liceo di mia figlia - 2008, dunque un secolo fa - in quinta l'insegnante di Storia fece saltare a tutta la classe il periodo del Risorgimento perché riteneva giusto spalmare il programma dell'anno solo sul recente passato mi vengono ancora i brividi. E amici e amiche docenti di università mi confermano che gli scritti degli studenti spesso sono da mani nei capelli. 

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1 hour ago, San Antonio Spurs said:

Esistono dati quasi drammatici sull'analfabetismo di ritorno. Sono troppo lontano dal mondo della scuola per dare giudizi, ma se penso che nell'ultimo anno di liceo di mia figlia - 2008, dunque un secolo fa - in quinta l'insegnante di Storia fece saltare a tutta la classe il periodo del Risorgimento perché riteneva giusto spalmare il programma dell'anno solo sul recente passato mi vengono ancora i brividi. E amici e amiche docenti di università mi confermano che gli scritti degli studenti spesso sono da mani nei capelli. 

 

Per uscire un attimo dalle scuole: avete visto la recente  serie Netflix "Wednesday" (Mercoledì)?

 

In una scena, Mercoledì legge uno scritto in Italiano. E dice che ha imparato l'Italiano per leggersi in lingua originale i testi di uno dei suoi idoli, Niccolò Machiavelli

 

Ora, questa non ho potuto verificarla di persona (la serie me la sono vista ovviamente in lingua originale), ma ho letto che il riferimento è stato eliminato dal doppiaggio italiano. Troppo difficile citare Machiavelli ad un pubblico italiano.

 

Se è vero, e non è una bufala di quelle che spuntano tutti i giorni, sarebbe l'ennesimo esempio di doppiaggi che eliminano ogni riferimento storico e culturale considerato "troppo difficile" (il primo doppiaggio di The Big Bang Theory praticamente distrusse la serie, i cui dialoghi erano strapieni di citazioni di film, libri o fumetti).

 

Sono oltre cinquant'anni che gli adattamenti e i doppiaggi italiani, sistematicamente "semplificano" tutto per "il grosso pubblico". (le produzioni italiani in genere nascono già ultrasemplificate)

 

Negli anni 90 una rivista di anime giapponesi pubblicò una comparazione fra due diversi doppiaggi di uno stesso cartone animato giapponese, nella versione "piratata" degli anni 70 fatta per le TV locali e nella versione successiva "ufficiale" Mediaset.  L'articolo è davvero lungo ed approfondito (la rivista dovrei averla ancora ma non mi ricordo adesso titolo e numero, mannaggia...), ed è sconfortante: il doppiaggio Mediaset STRAVOLGEVA i testi, per EVITARE CHE IL GIOVANE LETTORE PENSASSE. Non per biechi fini totalitari, non era la Spectre che faceva il lavaggio del cervello: era per "renderlo di più semplice comprensione" e aumentare gli ascolti e quindi gli introiti pubblicitari. In tutti i punti in cui in originale il protagonista doveva fare una scelta (tipo, deve compiere una missione ma rapiscono la sua ragazza: fa il suo dovere, o va a salvarla?") nel doppiaggio il dubbio o la scelta viene tolto (nel doppiaggio ha tutto il tempo per fare entrambe le cose e non ha la minima scelta difficile da fare)

 

La cultura non è MAI stata fatta solo con la scuola (saremmo freschi, visto il livello generale degli insegnanti e dei programmi scolastici), è fatta soprattutto di quello che esiste anche FUORI: cosa si trova al cinema e in TV, cosa si trovava una volta nelle riviste, anche nelle disprezzate (dalla critica snob) "riviste femminili" o per il grosso pubblico.

 

Già un danno notevole alla capacità di leggere è stato fatto quando tutto il tempo libero un tempo occupato da riviste o fumetti o periodici è stato occupato dalla TV.  Rendendo la TV il mezzo principale attraverso cui ci arrivavano le STORIE. Ma il danno ulteriore è stato quando la TV, ottenuto il monopolio, ha iniziato a darci storie sempre più omogeneizzate e lobotomizzate.

 

Oggi i ragazzi non hanno solo perso l'abitudine alla lettura, hanno perso anche l'abitudine a CAPIRE LE STORIE, se non sono davvero facili e terra-terra. (e non è una tendenza universale, anche se un po' è successo ovunque, in Italia è molto più grave, altrimenti non ci sarebbe bisogno di fare tutto quel lavoro di "rincoglionimento testi" per il pubblico italiano)

 

E finisce che le "storie" che si guardano su You Tube ormai sono video di gente che fa scoregge con la telecamera nascosta...

 

E in un simile stato di cose vi aspettate che la scuola italiana si erga come ultimo baluardo contro l'ignoranza? Contro la direzione in cui si muove tutto quello che gli sta intorno? Maddai, è ovvio che è la prima che si cala le braghe...

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablero dice:

 

Per uscire un attimo dalle scuole: avete visto la recente  serie Netflix "Wednesday" (Mercoledì)?

 

In una scena, Mercoledì legge uno scritto in Italiano. E dice che ha imparato l'Italiano per leggersi in lingua originale i testi di uno dei suoi idoli, Niccolò Machiavelli

 

Ora, questa non ho potuto verificarla di persona (la serie me la sono vista ovviamente in lingua originale), ma ho letto che il riferimento è stato eliminato dal doppiaggio italiano. Troppo difficile citare Machiavelli ad un pubblico italiano.

 

Se è vero, e non è una bufala di quelle che spuntano tutti i giorni, sarebbe l'ennesimo esempio di doppiaggi che eliminano ogni riferimento storico e culturale considerato "troppo difficile" (il primo doppiaggio di The Big Bang Theory praticamente distrusse la serie, i cui dialoghi erano strapieni di citazioni di film, libri o fumetti).

 

Sono oltre cinquant'anni che gli adattamenti e i doppiaggi italiani, sistematicamente "semplificano" tutto per "il grosso pubblico". (le produzioni italiani in genere nascono già ultrasemplificate)

 

Negli anni 90 una rivista di anime giapponesi pubblicò una comparazione fra due diversi doppiaggi di uno stesso cartone animato giapponese, nella versione "piratata" degli anni 70 fatta per le TV locali e nella versione successiva "ufficiale" Mediaset.  L'articolo è davvero lungo ed approfondito (la rivista dovrei averla ancora ma non mi ricordo adesso titolo e numero, mannaggia...), ed è sconfortante: il doppiaggio Mediaset STRAVOLGEVA i testi, per EVITARE CHE IL GIOVANE LETTORE PENSASSE. Non per biechi fini totalitari, non era la Spectre che faceva il lavaggio del cervello: era per "renderlo di più semplice comprensione" e aumentare gli ascolti e quindi gli introiti pubblicitari. In tutti i punti in cui in originale il protagonista doveva fare una scelta (tipo, deve compiere una missione ma rapiscono la sua ragazza: fa il suo dovere, o va a salvarla?") nel doppiaggio il dubbio o la scelta viene tolto (nel doppiaggio ha tutto il tempo per fare entrambe le cose e non ha la minima scelta difficile da fare)

 

La cultura non è MAI stata fatta solo con la scuola (saremmo freschi, visto il livello generale degli insegnanti e dei programmi scolastici), è fatta soprattutto di quello che esiste anche FUORI: cosa si trova al cinema e in TV, cosa si trovava una volta nelle riviste, anche nelle disprezzate (dalla critica snob) "riviste femminili" o per il grosso pubblico.

 

Già un danno notevole alla capacità di leggere è stato fatto quando tutto il tempo libero un tempo occupato da riviste o fumetti o periodici è stato occupato dalla TV.  Rendendo la TV il mezzo principale attraverso cui ci arrivavano le STORIE. Ma il danno ulteriore è stato quando la TV, ottenuto il monopolio, ha iniziato a darci storie sempre più omogeneizzate e lobotomizzate.

 

Oggi i ragazzi non hanno solo perso l'abitudine alla lettura, hanno perso anche l'abitudine a CAPIRE LE STORIE, se non sono davvero facili e terra-terra. (e non è una tendenza universale, anche se un po' è successo ovunque, in Italia è molto più grave, altrimenti non ci sarebbe bisogno di fare tutto quel lavoro di "rincoglionimento testi" per il pubblico italiano)

 

E finisce che le "storie" che si guardano su You Tube ormai sono video di gente che fa scoregge con la telecamera nascosta...

 

E in un simile stato di cose vi aspettate che la scuola italiana si erga come ultimo baluardo contro l'ignoranza? Contro la direzione in cui si muove tutto quello che gli sta intorno? Maddai, è ovvio che è la prima che si cala le braghe...

Il baluardo dovrebbe essere la famiglia, ma quando vai in una trattoria o in un ristorante e vedi che tutti hanno in mano uno smartphone e spesso i bambini un tablet per farli star buoni, capisci l'andazzo. La scuola dovrebbe essere comunque un luogo di confine e di inizio, ma di questo passo dobbiamo aspettarci che la matematica venga insegnata solo per le nozioni di base, poi ci pensa la calcolatrice. Infine, mi ripeto, esiste il fenomeno che chiamo dell'Alettura: non capisco quello che leggo, ma quello che voglio interpretare io. Di nuovo un esempio classico: se scrivo su qualche social che la Juventus è di Torino, qualcuno che ribatte "Sì, ma ruba" lo trovo sempre.

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5 ore fa, San Antonio Spurs dice:

la classe il periodo del Risorgimento perché riteneva giusto spalmare il programma dell'anno solo sul recente passato mi vengono ancora i brividi. E

di solito succede il contrario

e cosi ci ritroviamo con una generazione di gente che sa un sacco su Napoleone ma niente su Aldo Moro

3 ore fa, Diablero dice:

E dice che ha imparato l'Italiano per leggersi in lingua originale i testi di uno dei suoi idoli, Niccolò Machiavelli

 

E sì che per il pubblico americano doveva essere ancora più incomprensibile

3 ore fa, Diablero dice:

ho letto che il riferimento è stato eliminato dal doppiaggio italiano. Troppo difficile citare Machiavelli ad un pubblico italiano.

 

no il motivo non è quello

comparando le scene il motivo è che c' erano le istruzioni di un qualcosa i  italiano allora uno chiede alla protagonista " Tu parli italiano?" e lei " Certo perchè leggo Macchiavelli" 

Ma non aveva senso,in un doppiaggio italiano, due che discutono se uno l' italiano lo conosca o no

D' accordo con te comunque che la scuola non dovrebbe essere l' unica a insegnare

D' altra parte,quando ci sono professori che ti vietano di didre ok perchè non è una parola italiana( a me è capitato al liceo) non è facile entrare in empatia con gli studenti

sarebbe bello aprire una discussione apposita

Modificato da Grande Tex
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4 hours ago, Grande Tex said:

no il motivo non è quello

comparando le scene il motivo è che c' erano le istruzioni di un qualcosa i  italiano allora uno chiede alla protagonista " Tu parli italiano?" e lei " Certo perchè leggo Macchiavelli" 

Ma non aveva senso,in un doppiaggio italiano, due che discutono se uno l' italiano lo conosca o no

E non è patetico e condiscendente verso un pubblico considerato totalmente idiota?

 

Danno per scontato che il pubblico sia così rintronato da non capire che, se la serie è ambientata negli USA, tutti in realtà stanno parlando in Inglese. E che quindi se ad un certo punto trovano una scritta in Italiano, e la protagonista dice "è in Italiano" e poi la legge... pensano che rimangano tutti sconvolti e incapaci di capire quello che è successo?

 

Come quando prendono i riferimenti agli anchorman americani, e ci mettono battute su Mike Bongiorno o su "C'è posta per te"...  messe in bocca a persone che vivono a New York!

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<span style="color:red">39 minuti fa</span>, Diablero dice:

E non è patetico e condiscendente verso un pubblico considerato totalmente idiota?

 

Danno per scontato che il pubblico sia così rintronato da non capire che, se la serie è ambientata negli USA, tutti in realtà stanno parlando in Inglese. E che quindi se ad un certo punto trovano una scritta in Italiano, e la protagonista dice "è in Italiano" e poi la legge... pensano che rimangano tutti sconvolti e incapaci di capire quello che è successo?

 

Come quando prendono i riferimenti agli anchorman americani, e ci mettono battute su Mike Bongiorno o su "C'è posta per te"...  messe in bocca a persone che vivono a New York!

Ma infatti!

Miracolo a Sant'Anna è godibile solo in lingua originale.

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablero dice:

non è patetico e condiscendente verso un pubblico considerato totalmente idiota?

 

Danno per scontato che il pubblico sia così rintronato da non capire che, se la serie è ambientata negli USA, tutti in realtà stanno parlando in Inglese. E che quindi se ad un certo punto trovano una scritta in Italiano, e la protagonista dice "è in Italiano" e poi la legge... pensano che rimangano tutti sconvolti e incapaci di capire quello che è successo?

 

chissà

forse alcuni spettatori così sciocchi lo sono davvero

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Ormai è assodato : con questa serie Boselli sta scrivendo un lungo romanzo storico. L'inizio di questa storia fa il paio con quello di Juan Cortina : un albo introduttivo in cui viene raccontato nel dettaglio il contesto storico, cui seguirà la storia vera e propria con Tex tra i protagonisti. Rispetto alla storia di Cortina però qui il tutto è sviscerato ancor più nel dettaglio, grazie anche all'escamotage di Cochise in veste di narratore protagonista dei fatti narrati...ne risulta di fatto un albo che è anche storia autoconclusiva. Riguardo le accuse di "spiegazionismo" e "logorrea" mosse da qualcuno : non credo proprio che questo sia il caso ! Anzi, ho trovato tutto molto fluido e ritmato : piuttosto penso che a qualche lettore possa dar fastidio la sovrabbondanza di dati, nomi e nozioni-cosa peraltro inevitabile, se si vuole raccontare la Storia-...Non è il mio caso : tra i miei scrittori preferiti figurano Tolkien ed Ellroy, e in generale mi piacciono le storie con molta carne al fuoco. Comunque : la storia è molto avvincente nella sua tragicità, infiammata da scene d'azione  epiche e realistiche insieme, e anche di una certa brutalità. Inoltre mi sto pure facendo una certa cultura sulla Storia del vecchio west:P Ho solo un dubbio : nella vendetta di Santa Rita del Cobre...davvero i Chiricahuas risparmiarono donne e bambini, o è si tratta di licenza narrativa per non "rendere antipatici" gli Apaches ? De Angelsi spettacolare come sempre.

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Il 26/12/2022 at 09:29, Testa di Vitello dice:

Ormai è assodato : con questa serie Boselli sta scrivendo un lungo romanzo storico. L'inizio di questa storia fa il paio con quello di Juan Cortina : un albo introduttivo in cui viene raccontato nel dettaglio il contesto storico, cui seguirà la storia vera e propria con Tex tra i protagonisti. Rispetto alla storia di Cortina però qui il tutto è sviscerato ancor più nel dettaglio, grazie anche all'escamotage di Cochise in veste di narratore protagonista dei fatti narrati...ne risulta di fatto un albo che è anche storia autoconclusiva. Riguardo le accuse di "spiegazionismo" e "logorrea" mosse da qualcuno : non credo proprio che questo sia il caso ! Anzi, ho trovato tutto molto fluido e ritmato : piuttosto penso che a qualche lettore possa dar fastidio la sovrabbondanza di dati, nomi e nozioni-cosa peraltro inevitabile, se si vuole raccontare la Storia-...Non è il mio caso : tra i miei scrittori preferiti figurano Tolkien ed Ellroy, e in generale mi piacciono le storie con molta carne al fuoco. Comunque : la storia è molto avvincente nella sua tragicità, infiammata da scene d'azione  epiche e realistiche insieme, e anche di una certa brutalità. Inoltre mi sto pure facendo una certa cultura sulla Storia del vecchio west:P Ho solo un dubbio : nella vendetta di Santa Rita del Cobre...davvero i Chiricahuas risparmiarono donne e bambini, o è si tratta di licenza narrativa per non "rendere antipatici" gli Apaches ? De Angelsi spettacolare come sempre.

In realtà, se non ricordo male, il massacro di Santa Rita del Cobre è già comparso in passato nella serie regolare una e forse anche due volte 

Sicuramente in n. 259 "Segnali di fumo" e seguenti disegnata da Ticci

Ma mi pare ci fossero dei riferimenti in una storia più recente con flashback su Montales 

Modificato da gilas2
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Il titolo non dava adito a dubbi, però la testata si chiama Tex Willer e potevo pensare andasse diversamente. Scottato dai troppi "Passati" che almeno a me hanno stancato, non ho comprato l'albo. Però un mio caro amico più tollerante con l'andazzo degli ultimi anni, mi ha prestato l'albo assicurandomi che ne valeva la pena.

Sarà. Ma arrivato a pagina 30 ho chiuso e restituito il volume. Non fa per me.

Tex spettatore no. Si dirà che non contano il numero delle pagine in cui è protagonista, ma che lasci il segno. E come fa a incidere se la storia è di un altro?

Cochise non è un pard, su questo non concordo con Diablero che mi pare equipari il capo apache sulla base del frontespizio (o come vogliamo chiamare la tavola con il titolo incorniciato) a Carson, Tiger e Kit, che peraltro con Gianluigi Bonelli non hanno mai oscurato il loro leader.

In un albo speciale forse potrei soprassedere, ma ormai l'albo speciale è quello con Tex unico protagonista.

 

Quello che non capisco è come si possa paragonare questo Tex Willer con quello della Mano Rossa.

Il ritmo è persino più compassato che nella serie classica. Mentre nel '48 sparava e ammazzava, pestava e distruggeva edifici, qui non fa nulla!

A parte ascoltare e parlare.

Uno che non sprecava mai fiato è diventato logorroico.

 

E non riesco a capacitarmi dell'entusiasmo per tutto questa ricerca di realismo e conformità a fonti storiche. Tanto vale leggersi un bel manuale, così da gareggiare a chi trova più richiami. Lasciarsi andare alla fantasia come ai bei tempi, quelli si davvero divertenti e  entusiasmanti, no.

 

Con TW ho chiuso senza troppi rimpianti. Magari leggerò solo le storie scritte da autori nuovi sperando in un miracolo. Divertitevi pure voi...

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<span style="color:red">3 ore fa</span>, Exit dice:

Il titolo non dava adito a dubbi, però la testata si chiama Tex Willer e potevo pensare andasse diversamente. Scottato dai troppi "Passati" che almeno a me hanno stancato, non ho comprato l'albo. Però un mio caro amico più tollerante con l'andazzo degli ultimi anni, mi ha prestato l'albo assicurandomi che ne valeva la pena.

Sarà. Ma arrivato a pagina 30 ho chiuso e restituito il volume. Non fa per me.

Tex spettatore no. Si dirà che non contano il numero delle pagine in cui è protagonista, ma che lasci il segno. E come fa a incidere se la storia è di un altro?

Cochise non è un pard, su questo non concordo con Diablero che mi pare equipari il capo apache sulla base del frontespizio (o come vogliamo chiamare la tavola con il titolo incorniciato) a Carson, Tiger e Kit, che peraltro con Gianluigi Bonelli non hanno mai oscurato il loro leader.

In un albo speciale forse potrei soprassedere, ma ormai l'albo speciale è quello con Tex unico protagonista.

 

Quello che non capisco è come si possa paragonare questo Tex Willer con quello della Mano Rossa.

Il ritmo è persino più compassato che nella serie classica. Mentre nel '48 sparava e ammazzava, pestava e distruggeva edifici, qui non fa nulla!

A parte ascoltare e parlare.

Uno che non sprecava mai fiato è diventato logorroico.

 

E non riesco a capacitarmi dell'entusiasmo per tutto questa ricerca di realismo e conformità a fonti storiche. Tanto vale leggersi un bel manuale, così da gareggiare a chi trova più richiami. Lasciarsi andare alla fantasia come ai bei tempi, quelli si davvero divertenti e  entusiasmanti, no.

 

Con TW ho chiuso senza troppi rimpianti. Magari leggerò solo le storie scritte da autori nuovi sperando in un miracolo. Divertitevi pure voi...

Non capisco il motivo di questo post.

Non ti piace l'albo in questione: benissimo, è un tuo sacrosanto diritto.

Non parteciperai più a questo forum: benissimo, anche questo è un tuo sacrosanto diritto.

Ma perché ce lo vieni a dire?

Vuoi fare dei proseliti?

Non ti piace andartene in silenzio?

Temi che qualcuno si chieda come mai sei sparito?

Mah!

 

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<span style="color:red">5 ore fa</span>, Letizia dice:

Non capisco il motivo di questo post.

Non ti piace l'albo in questione: benissimo, è un tuo sacrosanto diritto.

Non parteciperai più a questo forum: benissimo, anche questo è un tuo sacrosanto diritto.

Ma perché ce lo vieni a dire?

Vuoi fare dei proseliti?

Non ti piace andartene in silenzio?

Temi che qualcuno si chieda come mai sei sparito?

Mah!

 

 

Sacrosanto diritto di ciascuno avere delle preferenze.

 

Ma questo recente accanimento verso le storie del giovane Tex Willer di @borden proprio non lo capisco.

 

Una persona abituata a leggere fumetti ad ambientazione western e che continui a farlo nel 2022 ... non avendo oltre 90 anni, credo NON possa non apprezzare storie come queste. 

 

Inspiegabile, almeno per me :blink:

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10 ore fa, Letizia dice:

Non capisco il motivo di questo post.

Non ti piace l'albo in questione: benissimo, è un tuo sacrosanto diritto.

Non parteciperai più a questo forum: benissimo, anche questo è un tuo sacrosanto diritto.

Ma perché ce lo vieni a dire?

Vuoi fare dei proseliti?

Non ti piace andartene in silenzio?

Temi che qualcuno si chieda come mai sei sparito?

Mah!

 

In effetti hai ragione. Perché dire in un forum di Tex che questo TW non c'entra con il fumetto che dovrebbe rappresentare?

Era un commento come altri, a te non interessa, però non è detto che a qualcun altro forse si.

Io non li leggo mica tutti, molti li salto a seconda di chi li posta. Quelli di Diablero li leggo sempre, i tuoi li by-passo e infatti non li cito mai.

E francamente che qualcuno si chieda se sono sparito me ne frega nulla, giusto per rispondere al tuo quesito.

Modificato da Exit
Piccola correzione.
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<span style="color:red">4 ore fa</span>, Jeff_Weber dice:

Ma questo recente accanimento verso le storie del giovane Tex Willer di @borden proprio non lo capisco.

A dire il vero pard, personalmente non vedo tutto questo accanimento nello specifico. 

 

Come ogni opera, ad alcuni utenti può piacere e altri meno.

In casi come questo, finisce che i commenti negativi sono destinati a fare più "rumore", ma ritengo che in un forum tematico sia sacrosanta la critica, soprattutto se espressa con garbo ed educazione, come finora è stato fatto.

 

Se @Exit non apprezza l'andazzo della serie e decide di smettere, motivando la sua decisione con giudizi personali (opinabili come ogni giudizio ma al contempo degni di rispetto) non vedo perchè non possa scriverlo. 

Poi ognuno di noi è libero di condividere il suo pensiero o scrollare e andare avanti. :)

 

 

 

 

 

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<span style="color:red">37 minuti fa</span>, Exit dice:

i tuoi li by-passo

E il motivo sembra evidente: sai leggere nel futuro.

<span style="color:red">16 minuti fa</span>, Condor senza meta dice:

ognuno di noi è libero di condividere il suo pensiero

Non mi piacciono le stroncature.

Capisco le critiche, anche feroci (sempre nel rispetto degli altri), ma solo se hanno la finalità di contribuire a migliorare ciò che si critica.

Possono essere critiche giuste o sbagliate, soggettive od oggettive ma, secondo il mio parere, devono essere costruttive.

Far conoscere la propria opinione agli altri è inalienabile, ma quando contribuisce ad aumentare la capacità di critica altrui e non è fine a sé stessa, solo allora vale veramente la pena di leggerla.

 

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Premesso che non ho letto l'albo, io di stroncatura non ne  vedo, solo delle critiche sull'albo in questione, pensiero mio soggettivo pure questo. Forse bisognava aspettare tutta la storia, ma se dopo 30 pagine ti viene a noia, qualcosa  vorra' pur dire.

A me di solito succede che mi addormento. 

Quello che però noto da un po' di tempo e' che se non fai parte di un certo pensiero, si esce con frasi tipo "inspiegabile". Cosa c'è di inspiegabile se uno non la pensa come te? 

Come al solito concordo con il Condor al 100%. 

<span style="color:red">2 ore fa</span>, Condor senza meta dice:

A dire il vero pard, personalmente non vedo tutto questo accanimento nello specifico. 

 

Come ogni opera, ad alcuni utenti può piacere e altri meno.

In casi come questo, finisce che i commenti negativi sono destinati a fare più "rumore", ma ritengo che in un forum tematico sia sacrosanta la critica, soprattutto se espressa con garbo ed educazione, come finora è stato fatto.

 

Se @Exit non apprezza l'andazzo della serie e decide di smettere, motivando la sua decisione con giudizi personali (opinabili come ogni giudizio ma al contempo degni di rispetto) non vedo perchè non possa scriverlo. 

Poi ognuno di noi è libero di condividere il suo pensiero o scrollare e andare avanti. :)

 

 

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Io invece capisco le reazioni di rifiuto di alcuni. Boselli con questa serie è partito "morbido", con le prime due storie che avevano un taglio più classicamente Texiano e puramente avventuroso-e la prima era addirittura un remake- Poi però ha alzato sempre più l'asticella, per dare alla luce una sua "creatura" personalissima, che rilegge il personaggio e la sua mitologia alla luce della lezione del Romanzo Storico, ma anche, azzarderei, a quella del fumetto western di Gino d'Antonio e Olliver-Serpieri. Mi sembra normale che chi ha un approccio più "rigido" (del tipo : Tex deve essere sempre protagonista e risolutivo ; se ci sono due pagine consecutive senza Tex non è Tex) possa non apprezzare...

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Primo di sei capitoli di questa nuova storica avventura. Capitolo introduttivo che serve per ben capire il contesto storico, il giovane Tex Willer ha il privilegio di udire dalle parole di Cochise il passato degli Apache Chiricahuas, delle tante battaglie che hanno dovuto combattere contro i messicani e di come Cochise stesso abbia mosso i primi passi da giovane guerriero per arrivare alla sua posizione di prestigio. Praticamente  la storia potrebbe reggersi in piedi solo con questo albo. IMHO è piaciuta molto sia perché mi piacciono molto le storie degli indiani e sia perché apprezzo molto l'aderenza storica che si cerca di dare. Tex al momento rimane semplice spettatore, la cosa non disturba e va comunque giudicata fra cinque mesi.

Meravigliosa la copertina di Dotti, sicuramente degna di un cinquantesimo tanto da rendere inutile e un po fastidioso il "bollone".

Ho impegnato un po per interagire con i disegni di De Angelis, ma quando il mio occhio ha capito come leggerli lì ha trovati davvero incantevoli.

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A parte che Exit o, meglio, Texit, deve tener fede al nome che si è scelto. Però io penso che il contesto reale in cui vengono inserite le vicende del giovane Tex, siano una bella occasione (oltre che per una buona lettura) anche per un approfondimento storico svagandoci.  Conoscere il contesto storico non ha importanza secondaria poi, nemmeno nella serie principale. Almeno, quando c'è l'accenno, sappiamo di cosa si tratta.

In ogni caso resta sempre un bel western da leggere anche se, una tantum, Tex latita o è poco presente. Anche senza arrivare ai (positivi) estremi dell'albo su Mefisto. 

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La "storia ufficiale" può essere invasiva e ammazzare ogni tensione riempiendo tutto di spiegoni, cameo, e guest star storiche, o può essere un arricchimento e un valore in più. Come sempre, dipende COME LE FAI le cose. Per me (finora almeno) in questa storia Borden sta usando le vicende di Cochise nel secondo modo.

 

Certo che se l'obiezione non è che le parti storiche abbiano difetti particolari, ma che "si vede poco Tex", non capisco come si possano reggere albi come "il figlio di Mefisto". o "il passato di Carson"...  :P

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Ma tieni presente che questo "poco" Tex è per ora (non) visto su 66 pagine di una storia da 400 pagine. Magari nelle successive 330 ci sarà un'abbuffata di Tex. Fermo restando che, anche se vedremo Tex con il contagocce, per me non avrà importanza. 

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Più che la parziale tendenza a defilare Tex dalle storie (non è sempre così a onor del vero) ciò che più mi preoccupa è il notare che, recentemente, Mauro sembra a tratti perdere un po' di fluidità narrativa nello sviluppare le sue intricate trame.

 

Alcuni esempi sono la storia dei Nethade, il ritorno della Montoya, Sierra Nevada e parzialmente l'episodio con Cortina su Tex Willer.

 

A mio avviso, visto che toccano a lui le storie più importanti (Ruju e altri sono solo comprimari) a volte rischia di strafare.

Qualche episodio più classico e arioso, come lui sa ben comporre, non guasterebbe. :) 

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