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TWF - Tex Willer Forum

[Tex Willer N.50/55] Il passato di Cochise


MacParland
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Messaggi consigliati/raccomandati

<span style="color:red">13 minuti fa</span>, Diablero dice:

 

Cosa MOLTO positiva.

 

La mania "moderna" di mettere il background in ogni vignetta è, narrativamente, SGRAMMATICATA. È l'equivalente fumettistico di questa frase:

"Il cavalere si fermò davanti al roseto fiorito in cui spaccava una bellissima rosa rossa. Mentre attendeva, davanti al roseto fiorito in cui spaccava una bellissima rosa rossa, rifletteva sulle sue prossime mosse, davanti al roseto fiorito in cui spaccava una bellissima rosa rossa. All'improvviso sentì un rumore alle sue spalle, davanti al roseto fiorito in cui spaccava una bellissima rosa rossa..."

 

Il fumetto è un lunguaggio con una sua grammatica. Esattamente come nel linguaggio normale, la ripetizione inutile appesantisce e sembra che sta parlando ad un minorato.

 

Purtroppo, siamo nell'Era di Tafazzi. Lettori che non sarebbero minorati e quindi non avrebbero nessun bisogno di continue ripetizioni insistono che le vogliono "perchè ci devono essere", poi si lamentano che i fumetti attuali sono troppo pesanti da leggere e "com'erano belli i Tex di GL Bonelli..." (a parte le ovvie considerazioni sugli autori, andate a vedere quante vignette di Galep avevano gli sfondi bianchi. Non era "non avere tempo" era SAPER NARRARE CON I DISEGNI. Anche con più tempo non avrebbe riempito quelle vignette di ridicoli dettagli ripetitivi come oggi, avrebbe semplicemente disegnato più pagine))

 

Liberatevi la testa da tutte queste sciocchezze sul "come si devono fare i fumetti" ("con tutti gli sfondi disegnati nei dettagli uguali uguali da vignetta a vignetta), osservate CON I VOSTRI OCCHI cosa VI RENDE PIÙ PIACEVOLE LA LETTURA.

Chissà se Raviola è d'accordo con te.

P.S. Che ti hanno fatto le "i"?

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Letizia dice:

Chissà se Raviola è d'accordo con te.

A onor del vero, nonostante Magnus fosse un maestro immenso anche per ambientazioni e dettagli (il texone ne è un fulgido esempio), negli anni 60 su serie come Satanik e Kriminal, non disdegnava di prediligere l'espressività e il dinamismo dei personaggi rispetto agli sfondi, spesso ridotti al minimo se non monocromatici.

 

Dipendeva, a mio avviso, pure dal formato che costringeva a un montaggio delle vignette più secco e dinamico.

 

In ogni modo, spesso rimpiango molto i tempi in cui autori come Galep, Fusco e Ticci optavano per vignette senza sfondo e riquadro. Ai miei occhi avevano un fascino davvero particolare e spezzavano la monotonia della gabbia bonelliana.

Di Ticci mi ricordo una vignetta di Terra Promessa in cui Tex, lo sceriffo e un gruppo di abitanti corrono verso l'incendio e, al netto di una bella confusione di personaggi in movimento, il fondo è completamente bianco.

Una scelta stilistica davvero moderna ed efficace che rende ancor più dinamica all'occhio la sequenza. 

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5 hours ago, Letizia said:

Chissà se Raviola è d'accordo con te.

Penso di sì:

La-valle-del-terrore.jpg

 

Come tutti i disegnatori bravi, Magnus sa perfettamente che ci sono situazioni in cui lo sfondo dà solo fastidio e peggiora la leggibilità, e va tolto.

 

Poi, entrano in gioco le preferenze personali e la CAPACITÀ di un autore: se guardi le tavole di Magnus, anche su uno sfondo "pieno" i personaggi SPICCANO comunque, l'occhio del lettore viene condotto verso di loro,: Magnus non "aggiunge uno sfondo" ad un disegno che era già completo prima per far contenti i "tafazzi" di turno, ma costruisce spesso la tavola mettendo in evidenza proprio il mondo circostante (che quindi è il soggetto, non lo sfondo) o serve ad evidenziare l'azione, non a confonderla.

 

Vedere questa per esempio:

La-valle-del-terrore2.jpg

 

Lo sfondo non appare (o appare appena sfumato) per tutta la pagina, e quando poi alla fine appare in tutta la sua magnificenza... direste che è Tex il fulcro di quella vignetta? Direi che in questa tavola Magnus ha disegnato SOLO le cose che voleva mettere in primo piano, e non ha messo nemmeno uno "sfondo"...

 

Davvero, dire che Magnus non sapeva quanto era più efficace a volte il non disegnare lo sfondo fa un po' ridere...  :lol:

 

Milady-nel-3000-Magnus-1980.jpg

 

 

 

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11 ore fa, Dix Leroy dice:

Esatto. Peccato che i disegnatori non se la sentano di scrivere sul forum, per mia esperienza personale (anche se non in maniera professionistica), il brutto di disegnare fumetti è che anche la miglior sceneggiatura dopo un po' viene a noia e si vorrebbe aver finito per passare alla prossima. La cosa peggiore è fare le matite e anche le chine (la noia al quadrato!).

 

 

Per la verità De Angelis è stato entusiasta di questa storia sino alla fine. Ciò non toglie che quando ha ricevuto la seguente non vedeva l'ora di iniziarla. Idem Brindisi. Gomez mi risponde entusiasta via mail ogni volta che legge una scena che gli piacerà disegnare. 

 

Per fortuna non tutti la pensano come te. A qualcuno piace fare il proprio lavoro. 

 

PS. Sullo sfondo e sul suo uso ha ragione Diablero. Io tendo a far TOGLIERE, non aggiungere, e quando qualcuno mette qualcosa in più, un personaggio, un oggetto non citato in sceneggiatura, glielo faccio levare. 

Modificato da borden
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<span style="color:red">11 ore fa</span>, Condor senza meta dice:

Di Ticci mi ricordo una vignetta di Terra Promessa in cui Tex, lo sceriffo e un gruppo di abitanti corrono verso l'incendio e, al netto di una bella confusione di personaggi in movimento, il fondo è completamente bianco.

Una scelta stilistica davvero moderna ed efficace che rende ancor più dinamica all'occhio la sequenza. 

Terra promessa è, anche per l'eccelsa qualità proprio dei disegni (io contino a preferire il primo Ticci al Ticci più maturo, sebbene questo ultimo sia più 'proprio' come segno grafico), rimane una storia da top ten in assoluto, ed il merito è anche per vignette come quella che hai citato e che ho subito identificato. 

E se rimane impressa a distanza di così tanti anni dalla sua uscita...

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<span style="color:red">7 ore fa</span>, gilas2 dice:

Terra promessa è, anche per l'eccelsa qualità proprio dei disegni (io contino a preferire il primo Ticci al Ticci più maturo, sebbene questo ultimo sia più 'proprio' come segno grafico), rimane una storia da top ten in assoluto, ed il merito è anche per vignette come quella che hai citato e che ho subito identificato. 

E se rimane impressa a distanza di così tanti anni dalla sua uscita...

Ticci è un artista unico. Il suo tratto, sebbene in continua evoluzione come è fisiologico che sia, rimane sempre fresco, attuale, non incline a invecchiare. Oltretutto già negli anni sessanta mostrava una modernità di chi era già avanti anni luce e non è un caso se ha rappresentato da sempre un riferimento per tutti i disegnatori che si sono interfacciati su Tex.

 

Mi scuso per l'OT, ma ci tenevo a elogiare uno dei più grandi maestri del fumetto italico. Poi come non citare i suoi paesaggi superlativi. :wub:

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<span style="color:red">11 ore fa</span>, borden dice:

Per la verità De Angelis è stato entusiasta di questa storia sino alla fine. Ciò non toglie che quando ha ricevuto la seguente non vedeva l'ora di iniziarla. Idem Brindisi. Gomez mi risponde entusiasta via mail ogni volta che legge una scena che gli piacerà disegnare. 

 

Sicuramente l'impazienza nel vedere la fine delle storie è una mia mancanza e uno degli svariati motivi per cui (nonostante i riscontri avuti nel mostrare ciò che sapevo fare) ho deciso che fare il "fumettaro" non era proprio la mia strada. Poi adesso con l'avanzare dell'età la situazione è ulteriormente peggiorata, anche da semplice lettore: mentre ancor oggi adoro le vecchie trame compresse e "spicce" sia italiane sia americane (Stan Lee/Jack Kirby su tutti ovviamente), provo sempre maggior insofferenza per le storie tirate fino all'ultima tavola disponibile, magari con l'aggiunta del volume "defadicante" in attesa del prossimo mega-mattone (o per quanto riguarda i comics, dell'ennesimo tediante crossover). Ed è lo stesso con i telefilm: riguardo volentieri le serie anni settanta/ottanta (pur con i loro difetti) mentre non riesco a farmi piacere quasi nulla sia stato prodotto in questo millennio.

Per dire anche "La Mano Rossa" alla fine stroppia, perché in fondo si tratta di un'avventura e del suo sequel all'interno di una singola storia. L'eliminazione della banda riformata per me avrebbe dovuto essere pubblicata in seguito.

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Man mano che si avvicina alla bocca del leone, aumentano i pericoli per Tex, costretto ora a guardarsi dalla marmaglia americana e messicana al servizio del redivivo Santiago Querquer, mentre in compenso sembra essersi guadagnato il rispetto di Skybuck e degli altri due indiani. Ciò detto, impossibile non constatare e non rimanere ammirati di come il giovane Willer, in qualsiasi circostanza, riesca sempre a cavarsela: se, il mese scorso, era riuscito nel tempo di un amen a convincere i tre rurales a fingere di cadere a terra morti, stavolta riesce a convincere l'arruolatore di Querquer a prenderlo tra i suoi uomini gabbando con la malizia di un esperto avventuriero uno dei suoi sgherri, e riuscendo così a compiere un ulteriore passo verso la conoscenza faccia a faccia del gran capo (il passo decisivo, facile intuirlo, avverrà ad inizio del prossimo numero).

 

Parallelamente, tra l'esercito americano e gli Apaches di Cochise i venti di guerra soffiano sempre più impetuosi, per quanto il capo degli Tsokanende stia facendo quanto nelle sue possibilità pur di evitare lo scontro, dovendosi però scontrare con l'ottuso ed ostinato orgoglio del tenente Bascom. Sono estremamente curiosi di vedere, nei prossimi due albi, come la vicenda di Tex andrà ad intersecarsi con quella di Cochise: sono più che sicuro che ne vedremo delle belle.

Modificato da juanraza85
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<span style="color:red">54 minuti fa</span>, juanraza85 dice:

Man mano che si avvicina alla bocca del leone, aumentano i pericoli per Tex, costretto ora a guardarsi dalla marmaglia americana e messicana al servizio del redivivo Santiago Querquer, mentre in compenso sembra essersi guadagnato il rispetto di Skybuck e degli altri due indiani. Ciò detto, impossibile non constatare e non rimanere ammirati di come il giovane Willer, in qualsiasi circostanza, riesca sempre a cavarsela: se, il mese scorso, era riuscito nel tempo di un amen a convincere i tre rurales a fingere di cadere a terra morti, stavolta riesce a convincere l'arruolatore di Querquer a prenderlo tra i suoi uomini gabbando con la malizia di un esperto avventuriero uno dei suoi sgherri, e riuscendo così a compiere un ulteriore passo verso la conoscenza faccia a faccia del gran capo (il passo decisivo, facile intuirlo, avverrà ad inizio del prossimo numero).

 

Parallelamente, tra l'esercito americano e gli Apaches di Cochise i venti di guerra soffiano sempre più impetuosi, per quanto il capo degli Tsokanende stia facendo quanto nelle sue possibilità pur di evitare lo scontro, dovendosi però scontrare con l'ottuso ed ostinato orgoglio del tenente Bascom. Sono estremamente curiosi di vedere, nei prossimi due albi, come la vicenda di Tex andrà ad intersecarsi con quella di Cochise: sono più che sicuro che ne vedremo delle belle.

 

In effetti albo di transizione, ben fatto come sempre, le cui vicende potevano tuttavia essere incluse nell'albo precedente e forse in quello successivo, così da accontentare coloro che preferiscono saghe più brevi. A me non dispiace questa dilatazione, però vi sono anche altri pareri e l'interesse può essere un pò smorzato. Un soprassalto alla linearità di questo albo la presenza di Lilith.

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Personalmente sto trovando molto interessante la storia.

 

A differenza dell'episodio con Cortina, in cui forse Mauro ha un po' esagerato con personaggi e sottotrame, rischiando di disorientare  il lettore, qui il "doppio binario" narrativo sta scorrendo bene e la lettura non la trovo affatto appesantita.

 

L'ultimo albo (ma anche quello precedente a dire il vero) l'ho gustato tutto d'un fiato e con sempre maggior interesse.

 

Mi sento di rivolgere i miei complimenti per la stesura della sceneggiatura, finora molto funzionale.

Ultimamente (me compreso!) passiamo più tempo a lamentarci di proliferazione di uscite, rincari e scelte di marketing odiose, e ci stiamo dimenticando di dare il giusto peso a ciò che più conta: il valore delle storie! E questa in questione merita un plauso. :clapping:

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Letto "Nel Covo di Don Santiago". Ma come prosegue bene questa storia. Adoro questa narrazione dilatata, attentissima ai particolari. Siamo davvero dalle parti della narrativa western più classica : e secondo me, anche azzardare paragoni con il fumetto western anni 70...a questo punto risulta limitante. Ho davvero apprezzato l'apparizione della giovane Lilyth -purtroppo spoilerata dalla preview del sito Bonelli- De Angelis dal canto suo è la perfetta controparte grafica alla scrittura di Boselli, nel dar vita a un Sudovest vivido, particolareggiato, e al contempo ammantato da una dolente atmosfera di tragedia imminente. 

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  • 4 settimane dopo...

Meno male che c'è "Tex Willer" a rallegrare le uscite in edicola. Personalmente è la serie a fumetti che più mi diverto a leggere, e che garantisce sempre (o quasi) storie di qualità. Anche la quinta e penultima puntata, "Missione di sangue", scorre via che è un piacere, con un crescendo di tensione che porterà nel prossimo e conclusivo numero al gran finale.

Particolarmente riusciti i personaggi Shawnee e il loro rapporto con Tex, ma in generale tutti gli indiani, da Delkay a Thazay e in precedenza Cochise, vengono valorizzati e descritti minuziosamente (da Boselli e da De Angelis).

 

In quest'albo, rispetto agli altri, la Storia lascia spazio alla totale fantasia, così seguiamo le avventure di Tex dall'inizio all'ultima pagina, e lo vediamo finalmente incontrare James Kirker, l'ex cacciatore di scalpi che ora cerca di rifarsi una verginità come allevatore e aspirante uomo politico. 

Nell'ultimo albo James Kirker morirà o vivrà, per poi ritornare? Chissà. (Io dico di no). Di sicuro non moriranno Delkay e Tahzay che, pur essendo in grave pericolo, sappiamo avere un futuro in albi successivi della regolare e dei Maxi, e questa è forse l'unica piccola pecca nel raccontare storie del passato: che si sa già che alcuni personaggi non possono concludere qui il loro cammino. Ma questo, d'altra parte, è inevitabile.

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<span style="color:red">5 ore fa</span>, Poe dice:

Nell'ultimo albo James Kirker morirà o vivrà, per poi ritornare? Chissà. (Io dico di no).

 

Il vero James Kirker è morto nel 1852 ma in questa storia è ben vivo 7 od 8 anni dopo, quindi propendo anche io per il no,

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Acquistato e letto ieri il penultimo albo di questa storia che a mio avviso, se contraddistinta come confido da una conclusione ad hoc, potrebbe assurgere all'epocalità. 

 

Nulla da dire, stavolta il nostro Bos ha reso decisamente la vita complicata al giovane Tex, inducendolo a cacciarsi nella tana del lupo, nello specifico al cospetto del redivivo don Santiago Querquer, che immediatamente coglie l'occasione di metterlo alla prova. Vedremo come il Nostro riuscirà a sgusciare fuori da questo scomodo frangente, ed al contempo sono altrettanto curioso di assistere all'epilogo della resa dei conti tra Cochise e l'ottuso Bascom. 

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Letto "Missione di Sangue". Madonna cosa sta diventando questa storia. Mi pento e mi genufletto per aver dubitato e non aver capito, all'inizio. Qui si parte con un duello al coltello, e che duello ! Uno dei più belli visti negli ultimi anni, da far rosolare di invidia Ruju:lol: Poi la vicenda si snoda in un clima di tensione sotterranea crescente. Tahzay e Delkay assurgono al ruolo di coprotagonisti, e si approda in conclusione a un'annunciata doppia missione (il duo Chiricahua da una parte, Tex inseguito da tutti i Coyoteros, dall'altra) che in vista del prossimo-e conclusivo- lascia in sugo anzichenò. Ma l'elemento di maggior drammaticità è sicuramente garantito da Idquahon, ex amico tradito, destinato a tramutarsi in avversario traboccante risentimento.B) Come sempre la scrittura meticolosa di Boselli (la precisione circa tracce da seguire, appostamenti etc.), conduce nei territori della narrativa avventurosa più pura, portando a livelli massimi di immedesimazione e immersione. Quando il tuttofare del convento aveva apostrofato Don Santiago come "Chupacabra", avevo pensato facesse riferimento a qualche sua macabra caratteristica (fisica o comportamentale:D) mentre mi trovo a constatare che non ci sia nulla di tutto ciò. Poco male;) Invece, in tutto questo, l'unica nota per me davvero negativa, arriva nell'ultima pagina : in tutto il parlare che si è fatto ultimamente di "colpi di fortuna", gli unici due che, A ME, SOGGETTIVAMENTE, danno veramente fastidio sono :1) Tex che schiva un colpo di un agguato perché si abbassa/sposta all'ultimo secondo 2) Tex colpito di striscio alla tempia. Devo ahimè constatare che il secondo rimane sempre gettonatissimo, nonostante, a mio avviso, sia un escamotage narrativo ridicolissimo se usato una volta sola, addirittura stucchevole se reiterato qualche centinaio di volte come avviene su Tex. Pazienza, ormai so che è tornato prepotentemente di moda, e tocca farci l'abitudine.;)

Capitolo disegni : De Angelis qui sforna, "semplicemente", uno dei suoi capolavori grafici più grandi di sempre ! L'uso dei chiaroscuri, negli ambienti e nei volti, è qualcosa di sbalorditivo, alcune delle vignette in "campo lungo" sembrano delle foto...

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<span style="color:red">52 minuti fa</span>, Testa di Vitello dice:

 ;) Invece, in tutto questo, l'unica nota per me davvero negativa, arriva nell'ultima pagina : in tutto il parlare che si è fatto ultimamente di "colpi di fortuna", gli unici due che, A ME, SOGGETTIVAMENTE, danno veramente fastidio sono :1) Tex che schiva un colpo di un agguato perché si abbassa/sposta all'ultimo secondo 2) Tex colpito di striscio alla tempia. Devo ahimè constatare che il secondo rimane sempre gettonatissimo, nonostante, a mio avviso, sia un escamotage narrativo ridicolissimo se usato una volta sola, addirittura stucchevole se reiterato qualche centinaio di volte come avviene su Tex. Pazienza, ormai so che è tornato prepotentemente di moda, e tocca farci l'abitudine.;)

 

 

Ma senza nulla togliere alla tua analisi, colpo di fortuna forse è, ma che non corrisponde né all'1. né al 2....;)

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La storia prosegue con buon ritmo e si prepara per un gran finale.

 

 

ATTENZIONE SPOILER

 

 

Però  secondo me "Missione di Sangue" ha un difetto,  e non di poco conto:

Il giovane Tex si disinteressa del giovane Felix Ward, non cerca di salvarlo perché "non aveva tempo per lui"..la priorità è  salvare quelli del ranch "double t"..secondo me il nostro eroe poteva fuggire con Felix! Invece ha delegato la sorte del ragazzo a Delkay! 

 

Modificato da laredo
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<span style="color:red">19 ore fa</span>, borden dice:

 

Ma senza nulla togliere alla tua analisi, colpo di fortuna forse è, ma che non corrisponde né all'1. né al 2....;)

E mi fa moltissimo piacere sentire ciò. Grazie Borden;)

<span style="color:red">31 minuti fa</span>, laredo dice:

La storia prosegue con buon ritmo e si prepara per un gran finale.

 

 

ATTENZIONE SPOILER

 

 

Però  secondo me "Missione di Sangue" ha un difetto,  e non di poco conto:

Il giovane Tex si disinteressa del giovane Felix Ward, non cerca di salvarlo perché "non aveva tempo per lui"..la priorità è  salvare quelli del ranch "double t"..secondo me il nostro eroe poteva fuggire con Felix! Invece ha delegato la sorte del ragazzo a Delkay! 

 

SPOILER

 

 

Non è un supereroe Marvel...già prende un rischio immane ad allontanarsi dal campo. Dovendo scegliere, Tex, dà priorità all'evento più urgente e potenzialmente tragico : evitare una strage di innocenti in un Ranch. Per salvare il ragazzo ci sarà eventualmente tempo più tardi. Mi piace che venga raccontato un Tex eroico ma "possibile", a maggior ragione nel contesto di una serie dal taglio più realistico, quale Tex Willer.

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<span style="color:red">27 minuti fa</span>, Testa di Vitello dice:

E mi fa moltissimo piacere sentire ciò. Grazie Borden;)

SPOILER

 

 

Non è un supereroe Marvel...già prende un rischio immane ad allontanarsi dal campo. Dovendo scegliere, Tex, dà priorità all'evento più urgente e potenzialmente tragico : evitare una strage di innocenti in un Ranch. Per salvare il ragazzo ci sarà eventualmente tempo più tardi. Mi piace che venga raccontato un Tex eroico ma "possibile", a maggior ragione nel contesto di una serie dal taglio più realistico, quale Tex Willer.

Beh ..non è che salvando anche il ragazzo diventa automaticamente un supereroe Marvel..

Secondo me Tex aveva il dovere di portar via prima il ragazzo, tra l'altro pedina fondamentale per la fine dello sconto tra Cochise e le giacche azzurre

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, laredo dice:

Beh ..non è che salvando anche il ragazzo diventa automaticamente un supereroe Marvel..

Secondo me Tex aveva il dovere di portar via prima il ragazzo, tra l'altro pedina fondamentale per la fine dello sconto tra Cochise e le giacche azzurre

 

Il tuo problema è che sei troppo rigido.

Portandosi dietro il ragazzo Tex sarebbe stato inevitabilmente rallentato in un momento in cui era fondamentale essere veloci per trovare il ranch Double T. In più lo avrebbe esposto ai rischi dell'imminente scontro.

C'è anche da notare che già Boselli si è preso alcune libertà cin la Storia ma non credo che voglia stravolgerla e Felix Ward non è stato liberato da Tex nella realtà. OK, nemmeno da Delkay, ma almeno lui è un Apache.

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<span style="color:red">34 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Il tuo problema è che sei troppo rigido.

Portandosi dietro il ragazzo Tex sarebbe stato inevitabilmente rallentato in un momento in cui era fondamentale essere veloci per trovare il ranch Double T. In più lo avrebbe esposto ai rischi dell'imminente scontro.

 

Mmmm una ragione valida, anzi validissima..ma che posso solo immaginare con la mia fantasia..

Nei suoi baloon Tex non esprime questo pensiero, dice solo che non ha tempo per lui..

<span style="color:red">36 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

 

 

C'è anche da notare che già Boselli si è preso alcune libertà cin la Storia ma non credo che voglia stravolgerla e Felix Ward non è stato liberato da Tex nella realtà. OK, nemmeno da Delkay, ma almeno lui è un Apache.

..E Tex è fratello di sangue di Cochise ;) una libertà in più o in meno..

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Testa di Vitello dice:

E mi fa moltissimo piacere sentire ciò. Grazie Borden;)

SPOILER

 

 

Non è un supereroe Marvel...già prende un rischio immane ad allontanarsi dal campo. Dovendo scegliere, Tex, dà priorità all'evento più urgente e potenzialmente tragico : evitare una strage di innocenti in un Ranch. Per salvare il ragazzo ci sarà eventualmente tempo più tardi. Mi piace che venga raccontato un Tex eroico ma "possibile", a maggior ragione nel contesto di una serie dal taglio più realistico, quale Tex Willer.

 

 

Appunto.Sarebbe stata una scelta assurda, e per questo c'è Delkay. Tex non è Berlusconi che fa tutto lui... :D  E neanche un lettore voglioso di  gesta eroicamente assurde. ^_^ Sa demandare e usare il buonsenso. Se ha detto che ci avrebbe pensato dopo, QUESTO FARA'. ;)

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Avevo subito riconosciuto Delkay non appena era apparso in questa storia, ma non mi ricordavo in che storia avesse tradito Cochise. Boselli lo dice nell'introduzione e quindi sono andato a riguardare l'albo. Pubblicato TRE ANNI FA.

 

E ho trovato questo:

MAXI-TEX-27-151.jpg

 

Ma con quanto anticipo le pianifica le storie borden? :P

On 4/21/2023 at 4:09 PM, borden said:

 

Ma senza nulla togliere alla tua analisi, colpo di fortuna forse è, ma che non corrisponde né all'1. né al 2....;)

Contento di saperlo, visto che condivido il fastidio di @Testa di Vitello per certi cliché ormai troppo sfruttati...  B)

 

Su Felix, lasciando da parte i supereroi, proprio perchè ho riguardato (non l'ho riletto tutto, ma diverse scene sì) il Maxi dei tre Bill, ho visto questo:

MAXI-TEX-27-89.jpg

E concordo. Tex corre rischi in prima persona, non li fa correre agli altri. (È una delle cose che mi disgustato nella storia del cartonato "Aguas Negras", non si possono prendere simili svarioni nella caratterizzazione di Tex).

 

Felix è un ostaggio prezioso e dove sta in quel momento non corre pericoli immediati, nessuno ha intenzione di fargli del male. Certo, si trova comunque in mezzo ad assassini e quindi non è che possa dormire sonni tranquilli, ma almeno al momento non è in pericolo immediato.

 

Tex sta tentando una fuga già rischiosissima: se riesce può tornare a prendere Felix con più uomini (dopo aver salvato quelli che invece SONO in grave pericolo immediato), se fallisce metterebbe a rischio Felix se fosse con lui...

 

Il Tex di GL Bonelli era astuto, tanto abile con il cervello che con le pistole. I suoi successori hanno ignorato questo aspetto della sua personalità fino a trattarlo come un emerito babbeo ligio solo al regolamento che non saprebbe risolvere un caso manco in cento anni senza origlioni. Sono contento che Boselli abbia recuperato nelle sue storie questo aspetto dal suo personaggio (anche se in una versione più "spericolata", tanto da mettersi nei guai per le troppe astuzie, come in questa storia)

 

 

 

 

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<span style="color:red">10 ore fa</span>, borden dice:

 

 

Appunto.Sarebbe stata una scelta assurda, e per questo c'è Delkay. Tex non è Berlusconi che fa tutto lui... :D  E neanche un lettore voglioso di  gesta eroicamente assurde. ^_^ Sa demandare e usare il buonsenso. Se ha detto che ci avrebbe pensato dopo, QUESTO FARA'. ;)

Prendo atto che solo io e  Berlusca abbiamo avuto l'idea di salvare  subito il ragazzino :lol:;)

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