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TWF - Tex Willer Forum

[Tex Willer N.50/55] Il passato di Cochise


MacParland
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Messaggi consigliati/raccomandati

<span style="color:red">3 ore fa</span>, Exit dice:

Quindi il Tex di Sangue Navajo è schifosamente politicamente corretto perché inizialmente dice a Alce Nero di credere nella Giustizia dei bianchi e va a Fort Defiance a pretenderla?

Doveva consigliargli di preparare un barbecue...

Visto che hai letto "Sangue navajo" ti consiglio di leggere anche questo "Tex Willer" e capirai da solo la differenza.

Nel merito, altri (a cominciare dalla massima autorità, l'autore stesso Boselli) hanno già risposto quello che non avrei saputo esprimere meglio.

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5 hours ago, Letizia said:

La vera questione é (come fatto notare da @Piombo Caldo): é giusto mettere Tex in una situazione del genere?

Ehi, l'avevo fatta notare prima io! Mi snobbi! :P

 

Ecco cosa avevo scritto al riguardo

 

21 hours ago, Diablero said:

Per come si è sviluppata la scena, per me in quella situazione Tex non poteva fare altro.

 

Rimane la domanda "Tex va messo in una situazione in cui non può fare altro che andarsene per non assistere alla tortura?", ma anche qui la risposta dipende da storia a storia. C'è una buona ragione? Non è come vedere Tex che si comporta da piccione, che è sempre sbagliato.

 

Io avrei preferito che Tex non fosse stato presente alla cattura di Querquer, ma questo avrebbe comportato avere Tex assente nella scena della sconfitta dei "big boss". GL Bonelli non avrebbe avuto problemi a farlo (vedere finale de "il figlio di Mefisto") ma mi sa che per i lettori attuali che si lamentano se Tex non appare per 30 pagine, sarebbe stata una cosa molto più intollerabile.

 

L'altra alternativa, di far ammazzare Querquer da Tex prima dell'arrivo di Cochise, mi pare poco "giusta", nelle storie di GL Bonelli spesso la vendetta viene compiuta dalle vittime e non direttamente da Tex (la dama di picche, silver star, il cacciatore di taglie, etc.) e mi è sempre parso appropriato. Qui la vendetta doveva essere di Cochise.

 

E Querquer si meritava quella fine. Ricordiamoci che è diventato ricco non solo ammazzando a tradimento il padre di Cochise e altri guerrieri, ma anche ammazzando donne e bambini. A 25 dollari a scalpo. E lo ha fatto tante volte da diventare ricco... Farlo ammazzare con una fucilata sarebbe stato troppo poco.F

 

Quindi, per me la scena va benissimo. È la mia "seconda scelta" rispetto a Cochise che si vendica senza la presenza di Tex, ma mi rendo conto che non sarebbe stato accettabile per la maggior parte dei lettori. Le altre opzioni sono peggiori.

 

Riprendo il punto cardine: come dice Borden parlando di catarsi, Querquer doveva morire per mano di Cochise o di un altro apache. Farlo uccidere da Tex non sarebbe stata la stessa cosa (e queste cose GL Bonelli le sapeva benissimo, ho fatto un sommario elenco in un post precedente di quante volte la giustizia arriva non per mano di Tex, ma non conteneva che un piccolo esempio delle tante storie in cui succede).

 

Fra le cose molto superficiali se non proprio farlocche che girano fra la cosiddetta "critica" e fra troppi lettori c'è l'idea sbagliata che "nelle storie di GL Bonelli Tex fa sempre giustizia"

 

No. La questione è più complessa e più "etica". Si dovrebbe dire invece che nelle storie di Tex ESISTE LA GIUSTIZIA. proprio come "forza superiore", come caso, come destino ineluttabile. Non sempre, non è un mondo "giusto", è un mondo dove ovunque la povera gente onesta soffre sotto il giogo di prepotenti, delinquenti, politicanti corrotti e sceriffi compiacenti , ma quando entra in campo Tex (e ha la "telecamera" della storia accesa), dove arriva Tex arriva la giustizia, MA NON SEMPRE PER MANO SUA.

 

La cosa "permea" a tal punto le sue storie, che quando la fortuna aiuta Tex, non ti sembra una "botta di culo" gratuita come ti capita leggendo le storie dove Tex è un fortunatissimo "sbirro poco sveglio" che risolve "casi": ti sembra la Mano Del Destino, che lo aiuta a sbaragliare ogni ostacolo. (il mondo di GL Bonelli è sempre un po' "magico", anche nelle storie dove non c'è Mefisto o un mostro ci sono profezie, presentimenti, presagi, e la percepibile presenza di qualcosa che potremmo chiamare "karma", per cui non ti meravigli di vedere che un "cattivo" razzista muoia perchè chi lo poteva salvare è nero e si ricorda i suoi abusi.

 

Ma vabbè, questa è una divagazione, torniamo sul punto: altri autori pensano che tutti debbano sempre essere sconfitti da Tex, ma Borden conosce meglio il personaggio e qui fa uccidere Querquer da Cochise.

 

Tutte le obiezioni che fa Exit su quello che "poteva fare Tex" per me nascono dal parlare senza avere nemmeno letto la storia. Tex non solo non avrebbe mai potuto salvare Querquer ma si sarebbe reso ridicolo, e persino odioso per il lettore che voleva "giustizia" per le cose che Querquer aveva fatto (quante volte avrei avuto voglia di inveire contro Zagor ogni volta che tipo Lupo De Lupis tradiva indiani amici per salvare assassini perchè era tanto buonino...  e pensare che in altre scene invece era lo stesso Zagor che si faceva prendere dalla furia omicida ed era Cico a impedirgli di uccidere qualcuno. Magari la stessa persona che aveva salvato poche pagine prima...)

 

Quindi, la questione chiave per me è invece: Tex doveva essere presente?

 

Secondo me, i motivi a favore della sua assenza:

1) Secondo me se avesse fatto tutto Cochise tutto quello che ho scritto prima sulla giustizia e la catarsi sarebbe stata maggiore. Non mettendo Tex in scena, GL Bonelli in quei casi poteva andare davvero a ruota libera, sia nella crudeltà (vedere il finale, molto crudo, del numero 176 dove vediamo la tortura dei cacciatori di scalpi per pagine e pagine) che nella "poeticità" (pensate al finale del Figlio di Mefisto, sarebbe stato impossibile con Tex a bordo, e tutto si sarebbe risolto in un banale "arresto"...)

2) Non mette Tex di fronte alla tortura di Querquer, con "andarsene" come unica opzione..

3) Non ci sarebbe stato bisogno di trovare la maniera di fare l'ultimo faccia a faccia fra Tex e Querquer per rendere Tex protagonista del finale, con una scena che come già abbiamo fatto notare in diversi è sì "sborona" e bella ma mette un po' alla prova la sospensione dell'incredulità.

 

Motivi a favore della sua presenza:

1) Tex non può essere assente nella "sfida finale", anche se alla fine viene salvato dai guerrieri di Cochise la telecamera deve essere sempre su di lui nel "scena clou" (non condivido per nulla questo punto di vista che implica che GL Bonelli ha sbagliato un buon terzo dei suoi finali ma vedo che esiste fra molti lettori)

2) Si può ritenere che anche Tex, per quanto molto meno di Cochise, ha motivi per vendicarsi di Querquer e deve essere presente (ma secondo me uno qualunque degli apache presenti ha più motivi di Tex)

3) in questa maniera Tex salva il figlio di Cochise e il suo fratello di sangue, altrimenti sarebbero stati salvati anche loro da Cochise e lui avrebbe fatto ben poco nell'ultimo albo (in realtà per me no, Tex può benissimo salvare i due eroicamente ma rimanendo ferito, oppure Querquer poteva essere fuggito ed essere ritrovato da Cochise più tardi senza Tex presente)

 

Come ho detto, io avrei preferito Tex assente. Ma mi ricordo i tanti che hanno protestato quando il primo albo ha mostrato soprattutto le imprese di Cochise e mi immagino le proteste se Queerquer fosse stato catturato da Cochise con Tex assente, ferito o già andato via, e quindi probabilmente qui Borden ha fatto la scelta migliore... (purtroppo non sono più i tempi di GL Bonelli....)

 

Vorrei fare un "sondaggio informale", vorrei opinioni più che numeri: voi sareste stati più infastiditi dall'assenza di Tex nella cattura di Querquer?

 

 

 

Modificato da Diablero
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablero dice:

Ehi, l'avevo fatta notare prima io! Mi snobbi! :P

Ma no, ma no.

Solo che Piombo l'ha pubblicato mentre scrivevo il commento e mi ha involontariamente suggerito la forma per il concetto che avevo in mente.

Eppoi ho poca memoria e non mi serve ricordare quel che scrivi se sono d'accordo con te.;)

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2 ore fa, Diablero dice:

Tutte le obiezioni che fa Exit su quello che "poteva fare Tex" per me nascono dal parlare senza avere nemmeno letto la storia. Tex non solo non avrebbe mai potuto salvare Querquer ma si sarebbe reso ridicolo, e persino odioso per il lettore che voleva "giustizia" per le cose che Querquer aveva fatto (quante volte avrei avuto voglia di inveire contro Zagor ogni volta che tipo Lupo De Lupis tradiva indiani amici per salvare assassini perchè era tanto buonino...  e pensare che in altre scene invece era lo stesso Zagor che si faceva prendere dalla furia omicida ed era Cico a impedirgli di uccidere qualcuno. Magari la stessa persona che aveva salvato poche pagine prima...)

Leggo Tex da sempre posso dire. Sono passati decenni e ho sempre accettato le scelte che ha fatto (che GLB gli ha fatto fare).

Lasciare Fraser alla mercè dei fantasmi o del suicidio, massacrare di botte Crandall fino a farlo delirare, radere al suolo Huerta, lasciare morire di sete (e stenti) Higgins, distruggere proprietà, commettere furti, incendi, barare, pestare testimoni. Uccidere centinaia di nemici senza battere ciglio.

Con un'unica eccezione.

In una storia bellissima e amatissima: L'idolo di smeraldo.

Il ricordo è legato all'indianina senza nome, uno di quei grandiosi personaggi creati da GLB di cui nulla si sa eppure è impossibile dimenticarsi, anche grazie ai disegni di Fusco, disegnatore mai amato che però era un fenomeno nel rappresentare le belle donne.

Ricordo il dolore - quasi reale - provato per la morte della ragazza e la soddisfazione per la strage di Hualpai.

Ma, ed ero un bambino, rimasi scioccato dall'immagine della deportazione di donne, vecchi e bambini che si vede alla fine. Almeno questi ultimi sicuramente innocenti e Tex per me non può nuocere agli innocenti.

Si potrà dire che uccidendo nemici avrà lasciato orfani e vedove, ma noi non lo sappiamo.

Qui invece si capisce che la vendetta colpirà anche chi nulla c'entra e questo mi ha lasciato l'amaro in bocca.

 

Con questo voglio dire che per quanto sia duro e talvolta spietato, capace di fare spallucce davanti al cadavere di un impiccato, anzi di scherzarci sopra. In grado di non fare una piega davanti alle grida disperate di Brennan, Tex imho non supera mai alcuni limiti.

Spesso cammina sopra i bordi del confine dei suddetti, che non sono definiti, questo si.

Le scene come quella dei cacciatori di scalpi, ma anche quella di Lupo Bianco o i capoccia del Ring (spero di ricordare bene), vanno benissimo.

Ma Tex è solo spettatore. Fosse presente mi aspetterei che intervenisse. Magari ponendo fine alle sofferenze sparandogli ai disgraziati. 

Questo non significa che proverebbe dispiacere per la loro dipartita, ma un uomo giusto la tortura non può digerirla senza problemi.

Può insomma condividere che Querquer subisca la vendetta degli apache, senza che questo significhi che sia indifferente alle modalità.

 

p.s. per favore con citarmi assieme a Zagor perché lo detesto e preferisco dimenticarne persino che esista :lol:

Modificato da Exit
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<span style="color:red">3 ore fa</span>, Diablero dice:

Vorrei fare un "sondaggio informale", vorrei opinioni più che numeri: voi sareste stati più infastiditi dall'assenza di Tex nella cattura di Querquer?

Personalmente non mi avrebbe dato minimamente fastidio l'assenza di Tex nella scena citata.

Il giovane fuorilegge il suo l'aveva compiuto, conducendo una pericolosissima indagine da infiltrato in una banda di valenti avversari, non vedo perchè un lettore si sarebbe dovuto lamentare. In fondo la vendetta era di Cochise e non poteva essere diversa; un indomito guerriero Apache non può provare pietà per l'infido omicida del padre, nonchè di donne e bambini!

 

La scelta di Mauro è stata diversa e tutto sommato non è così inaccettabile, Tex è ancora molto giovane e non può impedire al più saggio fratello di sangue di privarsi della sacrosanta rivalsa, comunque, anch'io come Diablero, avrei visto meglio un faccia a faccia con Tex fuori scena. 

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Sarà che non sono uno zuccherino, che ho un dito di guscio di porcellana sopra il cuore, che sotto sotto sono peggio di Querquer, ma io non sposterei di una virgola tutto quello che il Bos ha scritto.

 

1) Tex deve essere presente quando Querquer viene catturato.

2) Tex deve sapere che Cochise lo torturerà per ore.

3) Tex non deve interferire minimamente con la decisione del capo Apache perché la rispetta anche se non la approva.

4) Tex non è consenziente e non ha la minima responsabilità del destino di Querquer.

5) Cochise deve far sapere a Tex che può non assistere alla tortura (perché conosce Tex e sa che lui non approva).

6) Tex non assiste alla tortura e se ne va amareggiato.

 

Ma non lo vedete il bello racchiuso in questi sei punti?

Toglietene anche solo uno e quello che rimane è una zagorata.

Quando nel West ci si rivolgeva ad uno schiavo, non lo si chiamava black ma nigger.

Palla di neve, limoncino, scagnozzo.

Togliete questi termini dalle pagine di GLB se le volete rovinare.

Io ho degli amici neri e cinesi ma non li ho mai chiamati con simili appellativi che però in Tex sono bellissimi.

 

Ma sono solo mie opinioni.

 

 

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7 ore fa, Letizia dice:

Sarà che non sono uno zuccherino, che ho un dito di guscio di porcellana sopra il cuore, che sotto sotto sono peggio di Querquer, ma io non sposterei di una virgola tutto quello che il Bos ha scritto.

 

1) Tex deve essere presente quando Querquer viene catturato.

2) Tex deve sapere che Cochise lo torturerà per ore.

3) Tex non deve interferire minimamente con la decisione del capo Apache perché la rispetta anche se non la approva.

4) Tex non è consenziente e non ha la minima responsabilità del destino di Querquer.

5) Cochise deve far sapere a Tex che può non assistere alla tortura (perché conosce Tex e sa che lui non approva).

6) Tex non assiste alla tortura e se ne va amareggiato.

 

Ma non lo vedete il bello racchiuso in questi sei punti?

Toglietene anche solo uno e quello che rimane è una zagorata.

Quando nel West ci si rivolgeva ad uno schiavo, non lo si chiamava black ma nigger.

Palla di neve, limoncino, scagnozzo.

Togliete questi termini dalle pagine di GLB se le volete rovinare.

Io ho degli amici neri e cinesi ma non li ho mai chiamati con simili appellativi che però in Tex sono bellissimi.

 

Ma sono solo mie opinioni.

 

 

Io sono d'accordo con te.

Tex è fratello di sangue di Cochise, partecipa profondamente al suo sentimento e, in un certo qual modo, è come se nella giustizia a Querquer Cochise e Tex fossero una sola persona. Quindi giusta sia la punizione inflitta tra sofferenze sia la presenza consapevole, "in diretta", di Tex, seppur oculatamente defilata.

Modificato da PapeSatan
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Però, che carogna quel Cochise!

Torturare così un essere umano.

Mi è proprio scaduto.

E pensare che mi era pure simpatico!

 

Vorrei solo farvi notare una cosa dimenticata nel mio post precedente: la geniale bravura di @borden (non ti montare la testa^_^) racchiude tutta l'epicità e il pathos descritte nei miei sei punti in una sola paginetta.

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Letto "Assedio Disperato". Albo densissimo, secco e veloce che chiude alla grandissima una storia sontuosa. Le tre linee narrative principali giungono a conclusione, all'insegna di un'asprezza non-consolatoria che si pone come miglior sbocco possibile di una vicenda tragica che affonda le radici nel tradimento e nell'infamia.

Tra le cose che personalmente più ho apprezzato :

- Il "colpo al cappello" iniziale, abile e più credibile variazione sul "colpo di striscio alla tempia":lol:

- la tortura di Tex : Tex torna ad essere in difficoltà seria, ferito nel corpo e vulnerabile, ma sempre indomito ! Come nelle prime storie di GLB : "Uno contro Venti", "Il Sindacato dell'Oppio". Come ne "La sconfitta", "In nome della Legge", o "La collera di Tex" di Segura. Qui lo vediamo in posizione fetale, perso nell'oblio del dolore.

-Idquahon, mentre tortura Tex, confessandogli la profonda delusione del tradimento, mista alla stima che comunque prova per lui. Che gran personaggio ! E di contro i sensi di colpa di Tex per averne tradito la fiducia, pur essendo di poco sfuggito alla morte per mano sua. Una scena potente, che nella finezza delle sfumature riesce a restituire il purissimo senso dell'Onore di due grandi uomini posti su fronti opposti.

-Il ritrovamento degli ostaggi torturati a morte dai Chiricahuas...a differenza della storia su Juan Cortina, dove aveva un po' glissato su questo aspetto, Boselli non arretra di fronte alle derive più aspre e controverse della vicenda...tra l'altro almeno uno dei cadaveri mi pare scuoiato ?

- I due assedi, quello del ranch dato alle fiamme e-soprattuto- quello finale, estenuante, col trio di valorosi feriti nel corpo che resiste con metodo e tenacia sulla sommità del colle, e riporta alla mente tanti dei momenti più drammatici usciti dalla penna di GLB

- De Angelis : solo applausi per lui. Penso che questa storia sia da annoverare tra le vette di quella che è una carriera mastodontica. La scena dell'assedio al ranch, con le fiamme che si uniscono al rosseggiare (anche se è in b/n) del tramonto, la sintesi tra cura dei particolari e resa atmosferico/emotiva è qualcosa di inumano.

- Il finale : il più bello e giusto possibile immaginabile. Tex lascia la vendetta al suo Fratello di sangue. Non avrebbe potuto (e voluto) fare diversamente. Anche se lui l'avrebbe portata a termine con "modalità" diverse (ma questo non vuol dire che "non approvi"). Tex è quello che lascia un uomo ferito e disarmato a farsi sbranare dai lupi, mentre le anime delle sue vittime ne tormentano gli ultimi istanti. E che manda altri uomini su una canoa senza pagaie a sfracellarsi nelle rapide del Colorado. Ma di che stiamo parlando.

 

A mio giudizio la storia più bella, fin qui, di "Tex Willer". Capolavoro.

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5 ore fa, Testa di Vitello dice:

Letto "Assedio Disperato". Albo densissimo, secco e veloce che chiude alla grandissima una storia sontuosa. Le tre linee narrative principali giungono a conclusione, all'insegna di un'asprezza non-consolatoria che si pone come miglior sbocco possibile di una vicenda tragica che affonda le radici nel tradimento e nell'infamia.

Tra le cose che personalmente più ho apprezzato :

- Il "colpo al cappello" iniziale, abile e più credibile variazione sul "colpo di striscio alla tempia":lol:

- la tortura di Tex : Tex torna ad essere in difficoltà seria, ferito nel corpo e vulnerabile, ma sempre indomito ! Come nelle prime storie di GLB : "Uno contro Venti", "Il Sindacato dell'Oppio". Come ne "La sconfitta", "In nome della Legge", o "La collera di Tex" di Segura. Qui lo vediamo in posizione fetale, perso nell'oblio del dolore.

-Idquahon, mentre tortura Tex, confessandogli la profonda delusione del tradimento, mista alla stima che comunque prova per lui. Che gran personaggio ! E di contro i sensi di colpa di Tex per averne tradito la fiducia, pur essendo di poco sfuggito alla morte per mano sua. Una scena potente, che nella finezza delle sfumature riesce a restituire il purissimo senso dell'Onore di due grandi uomini posti su fronti opposti.

-Il ritrovamento degli ostaggi torturati a morte dai Chiricahuas...a differenza della storia su Juan Cortina, dove aveva un po' glissato su questo aspetto, Boselli non arretra di fronte alle derive più aspre e controverse della vicenda...tra l'altro almeno uno dei cadaveri mi pare scuoiato ?

- I due assedi, quello del ranch dato alle fiamme e-soprattuto- quello finale, estenuante, col trio di valorosi feriti nel corpo che resiste con metodo e tenacia sulla sommità del colle, e riporta alla mente tanti dei momenti più drammatici usciti dalla penna di GLB

- De Angelis : solo applausi per lui. Penso che questa storia sia da annoverare tra le vette di quella che è una carriera mastodontica. La scena dell'assedio al ranch, con le fiamme che si uniscono al rosseggiare (anche se è in b/n) del tramonto, la sintesi tra cura dei particolari e resa atmosferico/emotiva è qualcosa di inumano.

- Il finale : il più bello e giusto possibile immaginabile. Tex lascia la vendetta al suo Fratello di sangue. Non avrebbe potuto (e voluto) fare diversamente. Anche se lui l'avrebbe portata a termine con "modalità" diverse (ma questo non vuol dire che "non approvi"). Tex è quello che lascia un uomo ferito e disarmato a farsi sbranare dai lupi, mentre le anime delle sue vittime ne tormentano gli ultimi istanti. E che manda altri uomini su una canoa senza pagaie a sfracellarsi nelle rapide del Colorado. Ma di che stiamo parlando.

 

A mio giudizio la storia più bella, fin qui, di "Tex Willer". Capolavoro.

Grazie per la bella recensione. Considerando che alcuni scrivono (non solo qui) che molleranno Tex Willer a causa di questa storia, le tue parole sono un balsamo...;):laugh:

Modificato da borden
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<span style="color:red">31 minuti fa</span>, borden dice:

Grazie per la bella recensione. Considerando che alcuni scrivono (non solo qui) che molleranno Tex Willer a causa di questa storia, le tue parole sono un balsamo...;):laugh:

Chi molla questa collana a causa di questa storia, secondo me, non ha capito niente di Tex e si merita solo BANG BANG AH BANG BANG.

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Aggiungo che le prossime storie in  lavorazione, tutte  quelle iniziate e previste sino almeno al 2025, sonoTUTTE DI DUE, TRE, MASSIMO QUATTRO ALBI.

Modificato da borden
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<span style="color:red">44 minuti fa</span>, borden dice:

Aggiungo che le prossime storie in  lavorazione, tutte  quelle iniziate e previste sino almeno al 2025, sonoTUTTE DI DUE, TRE, MASSIMO QUATTRO ALBI.

Spero che la motivazione sia meramente redazionale (ad esempio per via dei tempi di lavorazione, ecc.), o comunque per ragioni pratiche e non per eventuali polemiche che possono esserci state per la lunghezza delle storie.

 

È vero che si possono fare ottime storie anche solo con due albi a disposizione (vedi alcuni Speciali), o addirittura con uno solo, però è innegabile che le storie più apprezzate di questa serie siano quelle dai quattro albi in su e che queste lunghe avventure siano un po' la cifra stilistica di Tex Willer e che contribuiscono a differenziarla dalla serie classica.

 

Auspico quindi un ripensamento, sia pure a partire dal 2025.

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<span style="color:red">14 minuti fa</span>, Laramie dice:

Spero che la motivazione sia meramente redazionale (ad esempio per via dei tempi di lavorazione, ecc.), o comunque per ragioni pratiche e non per eventuali polemiche che possono esserci state per la lunghezza delle storie.

 

È vero che si possono fare ottime storie anche solo con due albi a disposizione (vedi alcuni Speciali), o addirittura con uno solo, però è innegabile che le storie più apprezzate di questa serie siano quelle dai quattro albi in su e che queste lunghe avventure siano un po' la cifra stilistica di Tex Willer e che contribuiscono a differenziarla dalla serie classica.

 

Auspico quindi un ripensamento, sia pure a partire dal 2025.

 

 

No, no, le ragioni sono sempre artistiche, diciamo. Le prossime storie, parlo delle mie,  sono più incalzanti e sono giuste così. 

 

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3 ore fa, borden dice:

 

 

No, no, le ragioni sono sempre artistiche, diciamo. Le prossime storie, parlo delle mie,  sono più incalzanti e sono giuste così. 

 

L'incremento estemporaneo di pagine che abbiamo visto ne "Il trionfo di Mefisto" é destinato a rimanere un caso isolato o potremo rivederlo anche in "Tex Willer" nel caso in cui la ragione artistica imponga un leggero sforamento delle canoniche 62 pagine effettive? Visto che su albo già snello non sarebbe opportuna una conclusione di storia che spezzi l'unità dell'albo... oppure potrebbe apparire forzato l'arrotondamento per eccesso all'albo intero...

Modificato da PapeSatan
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2 ore fa, PapeSatan dice:

L'incremento estemporaneo di pagine che abbiamo visto ne "Il trionfo di Mefisto" é destinato a rimanere un caso isolato o potremo rivederlo anche in "Tex Willer" nel caso in cui la ragione artistica imponga un leggero sforamento delle canoniche 62 pagine effettive? Visto che su albo già snello non sarebbe opportuna una conclusione di storia che spezzi l'unità dell'albo... oppure potrebbe apparire forzato l'arrotondamento per eccesso all'albo intero...

 

 

????

 

 

Significa che non capisco le due ultime frasi.

 

In quanto alla prima domanda, la risposta è sì. Mai in Tex Willer.

 

Tra l'altro, incredibilmente, abbiano ricevuto una valanga di critiche per quelle sedici pagine in più (regalate). Per questo, in Casa editrice, siamo tutti d'accordo: col cavolo che lo rifacciamo!

 

 

(e invece stiamo per rifarlo! Se qualcuno ci critica ancora per un regalo, lo vado a cercare con la Colt o gli rispondo per le rime...)

 

Modificato da borden
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<span style="color:red">15 minuti fa</span>, borden dice:

(e invece stiamo per rifarlo! Se qualcuno ci critica ancora per un regalo, lo vado a cercare con la Colt o gli rispondo per le rime...)

 

Posso ardire di chiedere dove e per quale storia?

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<span style="color:red">12 minuti fa</span>, borden dice:

 

 

????

 

 

Significa che non capisco le due ultime frasi.

 

In quanto alla prima domanda, la risposta è sì. Mai in Tex Willer.

 

Tra l'altro, incredibilmente, abbiano ricevuto una valanga di critiche per quelle sedici pagine in più (regalate). Per questo, in Casa editrice, siamo tutti d'accordo: col cavolo che lo rifacciamo!

 

 

(e invece stiamo per rifarlo! Se qualcuno ci critica ancora per un regalo, lo vado a cercare con la Colt o gli rispondo per le rime...)

 

Sulle ultime due frasi cerco di spiegarmi meglio:

supponiamo che una storia pur scritta per la foliazione di "Tex Willer" (62 pagine effettive) risulti necessitare, per un naturale ed ottimale compimento, di qualche pagina in più rispetto a un multiplo di 62 (es. 62+62+62+12), come appunto avvenuto occasionalmente per "Il trionfo di Mefisto" nella serie classica: sarebbe possibile, in via eccezionale, farla uscire in 3 albi da 62+62+74 pagine invece che in 4 da 62 o in 3 da 62, col rischio che in 4 albi sappia di brodo allungato e in 3 di brodo troppo ristretto? Non contemplo l'opzione di farla concludere nelle prime 12 pagine di un albo da 62 per non spezzare in due un albo che per sua natura nasce già succinto e con sub-episodi da tenere in una certa misura autoconsistenti. Però mi hai già risposto e non capisco proprio le critiche di chi si è lamentato delll'aumento (gratis) delle pagine: mica l'avete fatto su una storia di Nizzi? :lol:

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<span style="color:red">6 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Posso ardire di chiedere dove e per quale storia?

Per l'albo celebrativo di Villa di settembre, almeno così mi è parso di capire in una live con Giusfredi... 

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Il 26/5/2023 at 10:24, Testa di Vitello dice:

Letto "Assedio Disperato". Albo densissimo, secco e veloce che chiude alla grandissima una storia sontuosa. Le tre linee narrative principali giungono a conclusione, all'insegna di un'asprezza non-consolatoria che si pone come miglior sbocco possibile di una vicenda tragica che affonda le radici nel tradimento e nell'infamia.

Tra le cose che personalmente più ho apprezzato :

- Il "colpo al cappello" iniziale, abile e più credibile variazione sul "colpo di striscio alla tempia":lol:

- la tortura di Tex : Tex torna ad essere in difficoltà seria, ferito nel corpo e vulnerabile, ma sempre indomito ! Come nelle prime storie di GLB : "Uno contro Venti", "Il Sindacato dell'Oppio". Come ne "La sconfitta", "In nome della Legge", o "La collera di Tex" di Segura. Qui lo vediamo in posizione fetale, perso nell'oblio del dolore.

-Idquahon, mentre tortura Tex, confessandogli la profonda delusione del tradimento, mista alla stima che comunque prova per lui. Che gran personaggio ! E di contro i sensi di colpa di Tex per averne tradito la fiducia, pur essendo di poco sfuggito alla morte per mano sua. Una scena potente, che nella finezza delle sfumature riesce a restituire il purissimo senso dell'Onore di due grandi uomini posti su fronti opposti.

-Il ritrovamento degli ostaggi torturati a morte dai Chiricahuas...a differenza della storia su Juan Cortina, dove aveva un po' glissato su questo aspetto, Boselli non arretra di fronte alle derive più aspre e controverse della vicenda...tra l'altro almeno uno dei cadaveri mi pare scuoiato ?

- I due assedi, quello del ranch dato alle fiamme e-soprattuto- quello finale, estenuante, col trio di valorosi feriti nel corpo che resiste con metodo e tenacia sulla sommità del colle, e riporta alla mente tanti dei momenti più drammatici usciti dalla penna di GLB

- De Angelis : solo applausi per lui. Penso che questa storia sia da annoverare tra le vette di quella che è una carriera mastodontica. La scena dell'assedio al ranch, con le fiamme che si uniscono al rosseggiare (anche se è in b/n) del tramonto, la sintesi tra cura dei particolari e resa atmosferico/emotiva è qualcosa di inumano.

- Il finale : il più bello e giusto possibile immaginabile. Tex lascia la vendetta al suo Fratello di sangue. Non avrebbe potuto (e voluto) fare diversamente. Anche se lui l'avrebbe portata a termine con "modalità" diverse (ma questo non vuol dire che "non approvi"). Tex è quello che lascia un uomo ferito e disarmato a farsi sbranare dai lupi, mentre le anime delle sue vittime ne tormentano gli ultimi istanti. E che manda altri uomini su una canoa senza pagaie a sfracellarsi nelle rapide del Colorado. Ma di che stiamo parlando.

 

A mio giudizio la storia più bella, fin qui, di "Tex Willer". Capolavoro.

 

Concordo esattamente su ciascuno dei punti della recensione. Grande storia, mensione speciale al personaggio Idquahon e per quanto riguarda la fine di Querquer francamente non mi ha dato fastidio che Tex sappia quale essa sia e non faccia nulla per opporsi al suo fratello di sangue Conchise.

 

Se proprio vogliamo fare una critica, comunque blanda a questa lunga e memorabile saga per sceneggiatura e disegni, direi il finale.

 

Il nostro @borden ci ha abituati sia su Tex sia su Dampyr a finali sempre adeguati e ben fatti, ma molto stringati in termini di pagine sceneggiate.

 

Non dico di sbrodolare ... ma forse qui avrei preferito almeno 2-3 pagine in più per accennare alla fuga di Felix, al figlio di Conchise e tutti gli altri personaggi di rilievo della storia.

 

Sappiamo che ci sarà un seguito a queste vicende e conosciamo già il futuro di Felix, ad esempio, dal redazionale a inizio albo, ma personalmente avrei dato qualche soddisfazione in più ai lettori con un finale di maggior respiro.

Modificato da Jeff_Weber
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Tra venerdì e sabato ho recuperato la storia nella sua interezza, e pur trovandola buona non mi ha convinto come le altre "lunghe" su Tex Willer. Sicuramente interessante l'episodio storico dell'affare Bascom, che per quanto mi riguarda nella prima parte ha catalizzato l'interesse rispetto alle vicende con protagonista Tex. Proprio alcuni aspetti di queste ultime non mi hanno convinto invece più di tanto, in particolare l'escamotage dell'incontro con i tre rurales secondo me richiede un po' troppa sospensione d'incredulità...così come la "stima" (forse non è la parola gusta) che Tex nutre per Idqhuaon,comprensibile a parti inverse, e i conseguenti patemi d'animo nel dover "tradire" la parola datagli la trovo un filo eccessiva, essendo il delaware a tutti gli effetti un macellaio e cacciatore di scalpi. Altro punto a mio avviso poco credibile è la facilità con cui ad un certo punto il nostro e Dalkay vanno e vengono dal rifugio di Don Santiago, descritto come un covo segretissimo, ma alla fin fine scarsamente sorvegliato e non così irraggiungibile...in generale la costruzione di diverse situazioni mi è parso un pò forzata rispetto al solito e pertanto la vicenda risulta a mio avviso complessivamente meno riuscita.

Ho invece trovato pienamente soddisfacente l'albo finale con tortura di Tex ed assedio alla collina. In merito ai personaggi mi è piaciuta molto la caratterizzazione di Cochise nel momento in cui è costretto alla guerra, così come anche quella di Delkay (che mea culpa non ricordavo protagonista negativo del maxi con i tre Bill) mentre risulta meno interessante la figura di Tazhay e non così memorabile neanche lo stesso Kircher.

Una buona storia come detto, che mette le basi per sviluppi futuri, ma che in definitiva per me rimane un gradino sotto alle migliori della serie.

 

 

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Ce ne fossero di storie così. Pero anch'io considero la storia dei Seminole e dei due disertori un pochino superiori. In certe situazioni davvero critiche Tex ne esce con troppa facilità, e si stenta quasi a crederci.🙋‍♂️

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  • 2 settimane dopo...

Mi risulta più facile recensire una cattiva storia che una riuscita bene.

Quindi, ho ben poco da scrivere su questa appassionante vicenda, valorizzata da una sceneggiatura vivacissima ma equilibrata e disegnata impeccabilmente da De Angelis.

Probabilmente si tratta, insieme a l'Agente Federale, della storia più bella pubblicata su Tex Willer; e, pur senza sminuire la splendida Pearl, il racconto più riuscito dell'ultimo biennio.

Complimenti a Boselli e a De Angelis!

 

Giusto a chiosa, sulla polemica circa Tex che lascia Querquer alla vendetta di Cochise, la scena non mi ha punto disturbato.

 

Come è stato da più utenti osservato, Tex non era nelle condizioni di intervenire: un autorevole capo indiano, più anziano e suo fratello di sangue, era fermamente intenzionato a fare giustizia dell'assassino del padre, uno schifoso scalpatore di donne e di bambini. Ovviamente, era intenzionato a fare giustizia secondo i suoi parametri culturali, che pretendevano una lenta agonia. E, se anche oggi la cosa ci appare un orrore, una giusta prospettiva storica ci evidenzia che sino al 1828 la legge inglese prevedeva che i traditori venissero sottoposti alla pena dell'hanged, drawn and quartered (trascinati legati a un cavallo sino al patibolo, impiccati, decapitati con la spada e squartati). Più in generale, giustizia e vendetta erano due concetti che - soprattutto lontano dai circoli intellettuali europei - ancora si confondevano. Dunque, Cochise voleva (e doveva, nella sua prospettiva) far soffrire il proprio prigioniero, per retribuirlo delle sofferenze provocate.

 

In questo contesto, cosa avrebbe dovuto fare il giovane Tex, che è uomo giusto, ma che - come mi pare che si possa affermare - intende anch'egli la giustizia come retribuzione per il male fatto? Uccidere egli stesso Querquer, privando il suo amico e protettore di quello che questi riteneva essere un suo diritto? Ergersi su un piedistallo culturale e stigmatizzare le barbare intenzioni  del capo Apache? Mi sembra piuttosto ridicolo, tanto più che in alcune occasioni Tex ha inferto ai propri nemici una pena dolorosa e angosciante, sia pure solo sul piano psicologico (penso soprattutto a Fraser e a Brennan).

 

Più seria è l'obiezione di chi afferma che l'Autore avrebbe potuto evitare di porre Tex in quella situazione.

 

Ma, a mio avviso, tale obiezione vale solo se si affermi che la fine di Quarquer, nell'ecosistema culturale in cui opera il nostro eroe, è ingiusta. Se invece accogliamo una concezione retributiva (che non ci appartiene culturalmente come italiani del XXI secolo, ma appartiene al mondo di Tex), ecco allora che non c'è alcun problema se il nostro giovane eroe è presente, pur rattristato, alla fine del criminale.

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Il 26/5/2023 at 23:19, borden dice:

 

 

????

 

 

Significa che non capisco le due ultime frasi.

 

In quanto alla prima domanda, la risposta è sì. Mai in Tex Willer.

 

Tra l'altro, incredibilmente, abbiano ricevuto una valanga di critiche per quelle sedici pagine in più (regalate). Per questo, in Casa editrice, siamo tutti d'accordo: col cavolo che lo rifacciamo!

 

 

(e invece stiamo per rifarlo! Se qualcuno ci critica ancora per un regalo, lo vado a cercare con la Colt o gli rispondo per le rime...)

 

Per me potete aggiungere quante pagine volete :P Non vi critico di sicuro, anzi vi aiuto a formare una "posse" per dal la caccia ai criticoni :D

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