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TWF - Tex Willer Forum

[Speciale Tex Willer N.5] Rancheras


MacParland
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4 hours ago, Diablorojo82 said:

Naturalmente l'aggettivo "Speciale " è pubblicitario però qualcosa di "diverso" nelle uscite precedenti c'era ma non in questa.

Borden lodevolmente ci prova. Quando le scrive lui cerca di fare di storie che abbiano qualcosa di particolare (ma c'è un rischio anche lì, vedi lo speciale di Recchioni che per me è tutt'ora la storia peggiore di Tex Willer)

 

Però con la casa editrice che ti moltiplica continuamente le uscite diventa una lotta contro i mulini a vento. Qui non c'era il tempo materiale di fare qualcosa apposta e ha dirottato una storia regolare. Ma anche dopo, cosa fa? Deve trovare qualcosa di "speciale" ogni anno per 2 Tex Willer Special, 1 Tex Bis, i Maxi, etc ?  E poi quando Tex Willer special diventerà bimestrale?

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<span style="color:red">8 minuti fa</span>, Diablero dice:

Borden lodevolmente ci prova. Quando le scrive lui cerca di fare di storie che abbiano qualcosa di particolare (ma c'è un rischio anche lì, vedi lo speciale di Recchioni che per me è tutt'ora la storia peggiore di Tex Willer)

 

Però con la casa editrice che ti moltiplica continuamente le uscite diventa una lotta contro i mulini a vento. Qui non c'era il tempo materiale di fare qualcosa apposta e ha dirottato una storia regolare. Ma anche dopo, cosa fa? Deve trovare qualcosa di "speciale" ogni anno per 2 Tex Willer Special, 1 Tex Bis, i Maxi, etc ?  E poi quando Tex Willer special diventerà bimestrale?

Concordo con le tue preoccupazioni.

 

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Come più volte ribadito, in merito alla proliferazione delle uscite, sono dello stesso parere di Diablero.

 

In effetti, anche volendo usare come attenuante le esigenze di marketing che stanno alla base di scelte simili, ultimamente il numero di pubblicazioni si è elevato all'ennesima potenza e ciò alla lunga incide sulla qualità e sul lavoro degli autori impegnati sulla testata.

 

In passato Tex era la serie ammiraglia della casa editrice e sulle sue pagine ci finivano i disegnatori migliori della scuderia, così come si prestava massima attenzione agli sceneggiatori da dover mettere all'opera, per non spiazzare più di tanto i lettori abituali; oggi dovendo fronteggiare una mole così imponente di tavole annuali, il povero Borden non può più permettersi di badare troppo per il sottile e vuoi o non vuoi si finisce con il dover estendere l'invito ad apparire anche a degli autori non del tutto consoni al livello blasonato della testata.

 

Di fatto quella che prima era una serie diamante che si basava su una nicchia di professionisti d'eccellenza, diviene una "multinazionale" di avventure che punta più ai numeri e agli incassi rispetto alla qualità.

 

Conoscendo l'amore e la passione che Mauro spende per il personaggio, ed essendo costretto per doveri contrattuali ad attenersi agli ordini dei "piani alti", immagino che spesso alcuni bocconi amari è costretto a ingoiarli.

Un vecchio detto siculo recita che "u sceccu si 'ntacca unni voli u patruni (l'asino si lega dove comanda il padrone) ma son convinto che il buon Borden non lesina urli in difesa della saga quando le "proposte indecenti" della direzione si fanno più ardite (Tex Willer docet).

 

Far divenire semestrale lo speciale in questione, decidendo su due piedi senza adeguato preavviso, a mio avviso è una boiata, e come già chiaramente spiegato dal curatore, ha costretto gli addetti ai lavori a dirottare una storia sul formato per coprire l'uscita. Purtroppo è la dura legge del mercato, comandano i numeri e le ragioni sentimentali vengono sacrificate in nome delle legge di marketing.

 

A noi lettori rimane solo l'amarezza di dover scegliere cosa prendere o lasciare in edicola (scelta che diventerà sempre più marcata visto che temo anch'io, come Diablero, che si continuerà a trovare nuove idee di speciali da iniettare sul mercato per far cassa), ma non nego che ciò mi mette molto tristezza, soprattutto al pensiero di ciò che succederà quando Mauro, ultimo baluardo di un vecchio modo di concepire il fumetto, deciderà di godersi il suo meritato riposo. 

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Condor senza meta dice:

Come più volte ribadito, in merito alla proliferazione delle uscite, sono dello stesso parere di Diablero.

 

In effetti, anche volendo usare come attenuante le esigenze di marketing che stanno alla base di scelte simili, ultimamente il numero di pubblicazioni si è elevato all'ennesima potenza e ciò alla lunga incide sulla qualità e sul lavoro degli autori impegnati sulla testata.

 

In passato Tex era la serie ammiraglia della casa editrice e sulle sue pagine ci finivano i disegnatori migliori della scuderia, così come si prestava massima attenzione agli sceneggiatori da dover mettere all'opera, per non spiazzare più di tanto i lettori abituali; oggi dovendo fronteggiare una mole così imponente di tavole annuali, il povero Borden non può più permettersi di badare troppo per il sottile e vuoi o non vuoi si finisce con il dover estendere l'invito ad apparire anche a degli autori non del tutto consoni al livello blasonato della testata.

 

Di fatto quella che prima era una serie diamante che si basava su una nicchia di professionisti d'eccellenza, diviene una "multinazionale" di avventure che punta più ai numeri e agli incassi rispetto alla qualità.

 

Conoscendo l'amore e la passione che Mauro spende per il personaggio, ed essendo costretto per doveri contrattuali ad attenersi agli ordini dei "piani alti", immagino che spesso alcuni bocconi amari è costretto a ingoiarli.

Un vecchio detto siculo recita che "u sceccu si 'ntacca unni voli u patruni (l'asino si lega dove comanda il padrone) ma son convinto che il buon Borden non lesina urli in difesa della saga quando le "proposte indecenti" della direzione si fanno più ardite (Tex Willer docet).

 

Far divenire semestrale lo speciale in questione, decidendo su due piedi senza adeguato preavviso, a mio avviso è una boiata, e come già chiaramente spiegato dal curatore, ha costretto gli addetti ai lavori a dirottare una storia sul formato per coprire l'uscita. Purtroppo è la dura legge del mercato, comandano i numeri e le ragioni sentimentali vengono sacrificate in nome delle legge di marketing.

 

A noi lettori rimane solo l'amarezza di dover scegliere cosa prendere o lasciare in edicola (scelta che diventerà sempre più marcata visto che temo anch'io, come Diablero, che si continuerà a trovare nuove idee di speciali da iniettare sul mercato per far cassa), ma non nego che ciò mi mette molto tristezza, soprattutto al pensiero di ciò che succederà quando Mauro, ultimo baluardo di un vecchio modo di concepire il fumetto, deciderà di godersi il suo meritato riposo. 

Applausi al condorl! :ok:

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Comincio subito dalle due grandi pecche e delusioni che questa storia si porta dietro :

1) Tex non si accoppia con nessuna delle due ranchere, e non entro neppure nel merito dell'ultima vignetta allusiva. Non serve a nulla sfatare il cliché ridicolissimo dell'astinenza perenne di Tex, se poi non se ne approfitta in storie come questa...

2) Il mancato catfight tra le due ranchere, scongiurato sul più bello da un Tex pure guastafeste.

Tolti dunque i due maggiori motivi di interesse che il soggetto-basico, ma non brutto in sé- offriva, cosa rimane ? Una di quelle storie in cui Tex deve "cercare di non fare danno" e uccidere meno persone possibile : cosa che gli viene peraltro agevolata da avversari che non centrerebbero un ippopotamo a due metri, e sparatorie random in cui le cose succedono un po' per caso. Discreti i disegni di Giardo.

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Ormai sappiamo per certo, che questo episodio filler, pensato originariamente per la serie mensile di Tex Willer, è stato dirottato nello speciale invernale, per coprire la seconda uscita, nell’anno in cui la pubblicazione è stata resa semestrale.

Non stupisce quindi che il livello non è eccelso, visto che presumibilmente Ruju lo ha composto nella fase di stanca che lo ha caratterizzato in passato.

 

A guardare il bicchiere mezzo pieno, viene da pensare che non è stato un male che una storiellina così insipida non sia finita sulla regolare, con tanto di due mesi di attesa per poterla leggerla tutta intera. Ma al contempo, se si valuta il bicchiere mezzo vuoto, si biasima la scelta redazionale di raddoppiare anche questo format e soprattutto la mia decisione di aver investito denaro per questo episodio senza pretese.

 

Finora non ho perso nessuno speciale di Tex Willer, ma dopo la prima grande delusione con Recchioni, la prova evitabile su Mefisto e questa ulteriore “copertura editoriale” senza lode, comincerò a valutare di caso in caso se vale la pena comprare due volte all’anno albi di questo format.

“A ogni azione, corrisponde una reazione uguale e contraria” quindi se la Bonelli è libera di moltiplicare a proprio piacimento le uscite per esigenze di marketing, anche il sottoscritto comincerà a porre le ragioni di bilancio dinanzi "al cuore" e farà una selezione più corposa di ciò che conviene acquistare in edicola.

 

Riflessione: anche per tentar di captare lettori come me, si è pensato durante il varo di Bonelli Classic?

Perché onestamente, invece di acquistare speciali senza mordente o ambizioni, conviene usufluirne in digitale. Si risparmia qualche soldino (forse!) molto spazio in libreria (questo sicuro!) Valuterò! Chiusa riflessione.

 

Ma torniamo all’episodio: soggetto non originale (già una storia non riuscitissima di Nizzi verteva su una faida alimentata da biechi individui esterni); Ruju per “particolareggiare” lo spunto ci mette due donne al vertice ed entrambe saranno ammaliate dal giovane Tex. Basta questo aspetto per rendere interessante il tutto? Per me no, visto che la trama è prevedibile, noiosa e i personaggi poco riusciti, soprattutto il soprastante delinquente, vera anima nera della vicenda.

 

Tex mette pace, anche troppo facilmente fra le due ricche allevatrici, punendo il rubagalline di turno, e l’autore nell’epilogo ci lascia presagire a un bel “triangolare della pace” fra il giovane bandito e le due avvenenti donne. Beato lui. :P:D

 

Personalmente ho trovato molto esagerate le scene in cui Dinamite ci viene mostrato come un supereroe. Passi l’intesa col padrone che lo porta a mettersi in azione col semplice fischio (questa ci sta) ma che l’indomito stallone riesca a saltare il muro di cinta del ranch (prima vignetta di pag. 71) è dura da digerire. Che bisogno c’è di esagerare così tanto? In questo Ruju è recidivo.

 

I disegni di Giardo, sebbene non trascendentali, non mi sono dispiaciuti.

Discreta la rappresentazione di Tex giovane e delle donne, da migliorare la continuità di resa nella lunga distanza. Alcune fattezze dei cowboys mi hanno vagamente ricordato la mano di Nicolò.

 

Nel complesso, episodio dimenticabile e mediocre, che non ti lascia tanta voglia di rileggerlo.

Speriamo che nel 2023 torni Zagor a popolare questi lidi. Il mio voto finale è 5

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L'albo in questione può essere oggetto di due distinte recensioni.

 

Considerando la storia in sé, la mia valutazione è positiva. Il soggetto non è originale, ma è poi ben declinato in una sceneggiatura in cui stonano soltanto le qualità da supereroe di Dinamite. La maliziosa conclusione - ricordando, peraltro, che la malizia è negli occhi di chi legge ;) - mi ha fatto sorridere. Belli i disegni.

 

Altra valutazione è quella che riguarda la storia nel contesto della collana.

Lo speciale Tex Willer è nato con un'affascinante e originale racconto di fantasmi, che mi è piaciuto molto.

Il secondo numero, quello dedicato a Sam Willer, ha avuto un finale del tutto sconclusionato. Ma l'idea era, anche qui, originale.

L'incontro tra Tex e Zagor ha soddisfatto una spasmodica attesa di molti (non mia). L'esito a me non è piaciuto granché, ma mi pare di essere stato in minoranza.

Il quarto albo, quello dedicato a Mefisto, aveva anch'esso il pregio di proporci un personaggio tanto importante, quanto in realtà ignoto agli appassionati di Tex. Anche qui non mancano gli aspetti problematici, ma si tratta di un albo meritevole dell'attribuzione della qualifica di specialità.

 

E questo? Si tratta, evidentemente, di una storiella carina, ma che niente ha di speciale, e che viene pubblicata in questa collana solo perché la casa editrice ha inteso aumentare ancora il numero delle uscite di Tex.

 

Ebbene, posso anche capire la prospettiva dell'editore, ma il gioco è pericoloso, perché l'aumento della produzione può giovare economicamente nel breve periodo, ma non è detto che non porti danni nel lungo periodo, conducendo a una disaffezione dei lettori

 

Per esempio, il mio edicolante ha dimenticato di mettere nella mazzetta dei giornali che mi conserva il Color Tex. Ebbene, mi sono guardato dal richiederlo. D'altra parte, non mi mancano gli albi da leggere. In questo momento, effettivamente, devo ancora gustarmi gli ultimi numeri della serie regolare e di Tex Willer, mentre un mucchietto di almeno trenta strisce aspetta che le prenda in mano. Posso fare a meno del Color. E forse, in futuro, anche dei Maxi, dei cartonati etc.

Modificato da F80T
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Il 10/12/2022 at 22:57, Diablero dice:

Ancora con questa leggenda urbana secondo cui gli Speciali dovrebbero essere "speciali"?  :laughing:

 

È solo pubblicità. Se credete davvero che uno speciale abbia qualcosa di "speciale" solo perchè c'è scritto "speciale" sopra, vuol dire che credete davvero che se bevete una Red Bull vi crescono le ali?

 

Ci si può provare, a renderli "un po' diversi" con cose tipo autori diversi dal solito, effetti o colori strani, storie particolari, ma questo li può rendere al massimo "diversi", poi per vedere se sono davvero "speciali" bisogna vedere il risultato. E si può fare finché gli speciali sono POCHI, non quando FAI PIÙ SPECIALI CHE ALBI REGOLARI, ORMAI.

 

Ma non vi rendete conto che ad essere "speciale" ormai... è la serie regolare? Che viene per quanto possibile "protetta" dalla roba che finisce su Color, magazine o maxi o bis?

 

Aggiorniamo i conti: ogni anno adesso escono

12 albi della serie regolare   (1320 pp,  52,80€)

1 Albi bis       (110 pp, 4,40€)

12 albi di Tex Willer   (744 pp, 42€)

2 Speciali Tex Willer  (256 pp, 12,80€)

1 Texone  (224 pp, 9,90€)

2 Color Tex  (320 pp, 15,80€)

2 Maxi Tex  (656 pp,  17,80 €)

2 cartonati formato "francese"  (92 pp,  19,80 €)

1 Tex Magazine (110 pp, 8,50€)

 

Già così sono TRENTACINQUE uscite (tre tex al mese...) cioè 3832 pagine e 184 Euro, se ci aggiungiamo anche le strisce inedite (che non si sa ancora se saranno 6 o 9) arriviamo a QUARANTUNO O QUARANTAQUATTRO Tex all'anno.

 

Questo è semplicemente "spremere il limone" ormai oltre ogni decenza. Le uscite di Tex sono TRIPLICATE in poco più di un decennio! E c'è chi ancora pensa ad "occasioni speciali", ad un "regalo ai lettori"?

 

(per fare un confronto, ecco i dati del 2010:

12 albi della serie regolare  (1320 pp,  32,40 €)

1 Texone (224 pp, 5,80 €)

1 Maxi (328 pp, 6 €)

1 Almanacco (110 pp, 5,70 €)

Cioè, in totale, QUINDICI uscite, 1982 pagine e 49,90 Euro. La spesa è quasi QUADRUPLICATA...)

 

Cioè, il povero Borden ormai deve sfornare 4000 pagine di Tex all'anno, il doppio di dodici anni fa, e le volete pure "speciali"?  :laughing:

 

Mi pare ovvio che, ormai, alla Bonelli, l'ultimo a cui frega ancora qualcosa della qualità di Tex è Borden. Per la casa editrice siamo una mucca da mungere, e hanno visto che tanto, compriamo qualunque cosa...

Diablero, qui in tutta sincerità ti meriti un applauso! 👏

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L'aggettivo "Speciale" in questo albo deve inteso come "Extra", "Aggiuntivo", "Bis", perchè di "Speciale" inteso come "particolare" o "con una ben precisa connotazione" non ha nulla, come invece lo sono stati tutti i precedenti, che hanno illustrato situazioni appunto particolari, uniche: l'incontro con Zagor, un episodio di vita di Sam Willer, il giovane Mefisto, le particolari storie di Natale del primo numero.

Preso perciò come un simpatico "extra", la lettura mi è risultata gradevole, con una trama già vista ma comunque ben strutturata, ma il protagonista avrebbe potuto essere tranquillamente Lucky Luke, ma non quello ironico di Morris ma quello di Terence Hill rubacuori.

Due eccessi stonano: 1) Tex che si libera dal cappio al collo sparando alla corda, che si spezza al primo colpo, da dietro la schiena con le mani legate; 2) la vignetta finale, più da epilogo di 007 che da Tex Willer.

Suggerisco un seguito alla storia: dopo aver posto fine alla faida armata, le due donne avviano una nuova faida, ancor più violenta, per contendersi il bel giovane e stabilire chi delle due avrà il piacere di sollazzarsi con lui; Tex, però, che non è 007, scappa, come Trinità con Sarah e Giuditta nel finale di "Lo chiamavano Trinità".

I miei voti:

soggetto e sceneggiatura: 6

disegni: 6,5 (puliti e dinamici, sarebbe stato un 7 pieno se Tex fosse stato rappresentato meno belloccio e più brutto, sporco e cattivo, come era quello dei primordi di Galep).

Modificato da PapeSatan
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Di tutti gli Speciali della collana "Tex Willer", questo non è il peggiore, ma è senz'altro il più fiacco.

 

Pazienza la trama banale (non sono di quelli che pretende originalità a tutti i costi), ma personaggi e dialoghi sono davvero insulsi.

Le due rancheras, che dovrebbero costituire il tratto distintivo, si vedono molto meno di quanto ci si aspetterebbe e di fatto sono personaggi intercambiabili. Quello che dice o fa una, potrebbe dirlo o farlo l'altra e non cambierebbe assolutamente nulla. Solo il colore dei capelli le differenzia!

 

Nel tentativo di vivacizzare la vicenda, Ruju inserisce sparatorie a più non posso, ma anche queste dopo un po' vengono a noia dato che si risolvono in uno scontato "tiro al piccione". Tex è un eccellente tiratore, va bene, ma la facilità con cui si sbarazza da solo di LEGIONI di avversari raggiunge il parossismo.

 

Nel complesso lo preferisco al terribile Speciale su Sam Willer. Questo almeno non mi ha fatto venire il nervoso mentre lo leggevo, mi ha solo annoiato. Ma in futuro non comprerò più a scatola chiusa questo genere di albi.

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