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TWF - Tex Willer Forum

[Romanzi a fumetti 16] Pearl


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Uscita: 17/02/2023 

Soggetto:  Boselli Mauro

Sceneggiatura:  Boselli Mauro

Disegni:  Zuccheri Laura

Colori:  Leoni Annalisa

Copertina:  Zuccheri Laura 

 

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A diciott’anni rapinava diligenze… A venti finì dietro le sbarre… A ventuno evase da Yuma. La strada di Pearl Hart, ragazza dalla pistola facile, incrocia quella di Tex Willer e Kit Carson. Tre leggende del West s’incontrano e cavalcano assieme, nei deserti infuocati e nelle polverose main streets della vecchia Arizona! 
 


© Sergio Bonelli Editore

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Quali, visto che la realtà storica è inequivocabile e l'immagine ripresa in copertina è la più classica del soggetto in questione? Poi, El Diario de Isleta era pur sempre del 1901, se non ricordo mal, a inizio della saga sulla vendetta contro Teller e Brennan.

 

Modificato da San Antonio Spurs
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1 ora fa, San Antonio Spurs dice:

Quali, visto che la realtà storica è inequivocabile e l'immagine ripresa in copertina è la più classica del soggetto in questione? Poi, El Diario de Isleta era pur sempre del 1901, se non ricordo mal, a inizio della saga sulla vendetta contro Teller e Brennan.

 

 

Il tuo Post è per me incomprensibile. Non capisco che cosa hai capito e neppure che cosa cerchi di dirci...;)

 

 

Il mio, sebbene fosse chiaro, lo spiego ulteriormente

 

Sono pagine NON DEFINITIVE e CON ERRORI-. Comprendes?:D

Modificato da borden
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Vuole forse dire che la prima rapina di Pearl è datata 1899, quindi che Tex ha 61 anni... :D E Carson 75:lol:. Questo è quello che un pignolo delle date come me, potrebbe rilevare!

 

Ma la prima rapina di Pearl non è un fatto storico universalmente conosciuto come per esempio la Guerra Civile, per cui... quando Tex incontra la Storia.. Tanto peggio per la Storia... B)

Modificato da Angelo1961
errore ortografico
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<span style="color:red">5 ore fa</span>, Angelo1961 dice:

Vuole forse dire che la prima rapina di Pearl è datata 1899, quindi che Tex ha 61 anni... :D E Carson 75:lol:. Questo è quello che un pignolo delle date come me, potrebbe rilevare!

 

Ma la prima rapina di Pearl non è un fatto storico universalmente conosciuto come per esempio la Guerra Civile, per cui... quando Tex incontra la Storia.. Tanto peggio per la Storia... B)

 

 

Esatto.

 

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15 ore fa, borden dice:

 

Il tuo Post è per me incomprensibile. Non capisco che cosa hai capito e neppure che cosa cerchi di dirci...;)

 

 

Il mio, sebbene fosse chiaro, lo spiego ulteriormente

 

Sono pagine NON DEFINITIVE e CON ERRORI-. Comprendes?:D

Dico due sole cose, inequivocabili: la posa della ragazza in copertina è identica a quella di una foto ufficiale di Pearl datata a cavallo del vecchio e del nuovo secolo. La seconda: ho ricordato un fatto noto, ovvero la lettura di una copia di giornale datato 1901.
Ci sarebbe da aggiungere una fonte 
https://www.farwest.it/?p=14391
che fissa a maggio del 1899 la data della prima rapina e c'è la mia volontà di non proseguire nella discussione. Non lo dico per polemica, ma perché da parte mia non ne ho perso l'interesse. Ribadisco: senza polemica.

Modificato da San Antonio Spurs
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Per me c'è grande differenza tra l'utilizzo di un personaggio storico singolo, spostato magari di 20-30 anni per incastrarlo storicamente con Tex, soprattutto se si tratta di un personaggio non fondamentale della storia Americana (per dire, non c'è una storia con Washington che io sappia in Tex). Quello sarebbe folle.

 

Diverso è anche fare una storia dove appare un automobile o dove la trama gira intorno ad eventi sballati storicamente, in modo palese.

 

Licenza poetica con Pearl per quanto mi riguarda, meglio ancora in certi casi se "ci si ispira a" senza riferimenti troppo specifici (anche se non mi pare sia questo il caso), situazione inverosimile e secondo me poco interessante l'uso di personaggi troppo importanti che non possono essere spostati nella storia (la storia quella vera) come pedine, e men che meno di tecnologie o eventi storici messi a casaccio. 

 

Insomma, ok il realismo, il rispetto della storia, ma ok anche la poesia e la possibilità di romanzare, senza però mettere un piede in fallo con eventi esageratamente improbabili. 

 

Per cui, la base del soggetto mi attira e credo sia perfettamente in linea con Tex e il modo di raccontarlo.

Poi all'inizio anche GLB, che se ne fregava della storia ma scriveva di getto, mise Tex a ridosso del 1900. Certo un errore che poi andava sistemato secondo molti, ma lo si può considerare anche come un evento unico, magari in linea generale utile ad una storia. Una frase messa lì che non cambia certo l'essenza del personaggio e non inficia per quanto mi riguarda la qualità della storia.

Continuo a leggere quella didascalia con un sorriso e mi godo la storia. A volte il dover incastrare tutto può diventare un esercizio meccanico, meglio una licenza poetica in più, Tex non è un fumetto storico in primis, ma un fumetto su un personaggio che esce vincente da ormai centinaia di duelli e situazioni improbabili. Già questo non è inquadrabile e credibile "storicamente". Per cui, bene il lavoro "storico" ma non leghiamoci le mani per questo, a mio modesto parere

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, LedZepp dice:

Insomma, ok il realismo, il rispetto della storia, ma ok anche la poesia e la possibilità di romanzare, senza però mettere un piede in fallo con eventi esageratamente improbabili. 

 

In un fumetto che di tanto in tanto prende in prestito spunti dalla Storia con la S maiuscola, credo sia pressoché inevitabile che gli autori al contempo si concedano licenze più o meno poetiche nel riportare tali eventi. Del resto, credo sia questa l'essenza del fumetto e la novità che esso porta, altrimenti parleremmo di una mera, ennesima narrazione di un fatto storico ;)

 

Ciò detto, devo confessare di non conoscere molto bene Pearl Hart, il che costituirà sicuramente una curiosità e, soprattutto, uno stimolo in più in fase di approccio alla lettura del cartonato. Del resto, come abbiamo più volte constatato, il Bos è una garanzia in fatto di mix tra Storia e fantasia, senza sottovalutare il fatto che i disegni siano stati affidati alla bravissima Laura Zuccheri (personalmente, sono felice di tornare a vederla all'opera), che a giudicare dalla copertina e dalle tavole in anteprima sembra aver davvero svolto un ottimo lavoro.

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Le licenze GL Bonelli se le è sempre prese, avanti e indietro nella storia del West, quindi, nella serie regolare anche questo è canonico.

 

Altrimenti dobbiamo buttare via Comanche, Giubbe Rosse, Mucchio Selvaggio, Trappers (!!!) e più di metà della saga!

 

Suvvia...

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Dove era la Fata Madrina quando Cenerentola veniva maltrattata?

Perché si è decisa a intervenire solo per consentirle di partecipare al gran ballo e non già prima per evitarle violenze ed umiliazioni?

E perché mai fare un incantesimo "a tempo"? Non poteva forse consentire a Cenerentola di concludere la sua serata speciale?

Ancora, perché carrozza, cocchieri, vestiti tornano ad essere quel che erano prima dell'incantesimo, e le scarpette no?

Infine, che numero di piede doveva avere Cenerentola per essere l'unica a cui le scarpe di cristallo calzavano? Scarpe di cristallo, poi,,, chi sa come le dovevano dolere i piedi!

 

Le mie figlie tutte queste domande non se le pongono, e guardano il cartone animato della Disney ancora incantate.

 

Ecco, a volte in questo forum facciamo come quelli che si pongono un sacco di domande sulla coerenza della fiaba nella versione Disney, e si perdono la magia del capolavoro di animazione!

 

Come giustamente osserva Borden, la saga del Tex è fatta di incoerenze: il telefono a New York, mentre nelle praterie ancora vivono liberi i Comanche; trappers che vanno a caccia nei boschi del nord, mentre Pat guida la Ford T; un cavallo di nome Dinamite, quando ancora la dinamite non era stata brevettata.

E Montales? Vogliamo interrogarci sulla plausibilità storica di Montales?

 

Aspettiamo di leggere l'avventura con Pearl Hart: se la storia sarà bella, ci importa così tanto dell'anacronismo?

 

 

Modificato da F80T
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Il 18/1/2023 at 23:12, F80T dice:

Dove era la Fata Madrina quando Cenerentola veniva maltrattata?

Perché si è decisa a intervenire solo per consentirle di partecipare al gran ballo e non già prima per evitarle violenze ed umiliazioni?

E perché mai fare un incantesimo "a tempo"? Non poteva forse consentire a Cenerentola di concludere la sua serata speciale?

Ancora, perché carrozza, cocchieri, vestiti tornano ad essere quel che erano prima dell'incantesimo, e le scarpette no?

Infine, che numero di piede doveva avere Cenerentola per essere l'unica a cui le scarpe di cristallo calzavano? Scarpe di cristallo, poi,,, chi sa come le dovevano dolere i piedi!

 

Le mie figlie tutte queste domande non se le pongono, e guardano il cartone animato della Disney ancora incantate.

 

Ecco, a volte in questo forum facciamo come quelli che si pongono un sacco di domande sulla coerenza della fiaba nella versione Disney, e si perdono la magia del capolavoro di animazione!

 

Come giustamente osserva Borden, la saga del Tex è fatta di incoerenze: il telefono a New York, mentre nelle praterie ancora vivono liberi i Comanche; trappers che vanno a caccia nei boschi del nord, mentre Pat guida la Ford T; un cavallo di nome Dinamite, quando ancora la dinamite non era stata brevettata.

E Montales? Vogliamo interrogarci sulla plausibilità storica di Montales?

 

Aspettiamo di leggere l'avventura con Pearl Hart: se la storia sarà bella, ci importa così tanto dell'anacronismo?

E non la vogliono capire ehhhhhh

 

A spaccare il capello non in quattro ma in duecentocinquantaseiesimi.... OO

 

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Il 18/1/2023 at 23:12, F80T dice:

 

[...] Come giustamente osserva Borden, la saga del Tex è fatta di incoerenze: il telefono a New York [...]

Ho un vuoto di memoria: in quale albo compare il telefono?

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Di recente è apparso nella storia L'ombra del Maestro, ambientata a New York.

Ma si vede anche ne L'eroe del Messico, dove però è da intendersi quale evidente anacronismo.

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In una delle prime storie c'è sicuramente un telefono, mentre l'automobile è nella storia di Pat. :)

 

Ma il telefono c'è anche nella storia di Rick Masters che presto incontrerà Tex, per cui... 

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Sia chiaro che il telefono NON è anacronistico affatto, appartenendo di diritto all'epoca di Tex. I TRAPPERS sono largamente anacronistici!

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  • 4 settimane dopo...

Appena finito di leggere, decisamente un ottimo cartonato. Boselli sembra decisamente essersi specializzato in storie di questo tenore, veri e propri affreschi di epopea western in cui, al netto di qualche legittima e necessaria "licenza poetica", coesistono armoniosamente sia il substrato che poggia sulla Storia sia, soprattutto, l'impianto fantasioso dell'adattamento della biografia di Pearl Hart all'universo texiano.

 

I più puristi potrebbero forse obiettare sul ruolo probabilmente un po' defilato di Tex e Carson nell'economia della sceneggiatura di questo cartonato, tuttavia i due pards come loro costume sanno farsi valere e risultare decisivi nei momenti che contano, da veri fuoriclasse, e ciò a mio parere sbaraglia qualsiasi obiezione :P.

 

Sono altresì molto soddisfatto del ritorno sulle pagine di Tex di Laura Zuccheri, anche lei a quanto pare sulla via della specializzazione nell'illustrazione di avventure in cui Tex incontra un pezzo di Storia. A distanza di qualche anno dalla sua precedente prova sul Texone, posso affermare di aver ritrovato ed apprezzato ancora una volta il suo tratto pulito e curato ma al tempo stesso molto attento ai dettagli, a mio avviso ben valorizzato anche in versione color, per merito del buonissimo lavoro dell'esordiente Annalisa Leoni.

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Storia che mantiene pienamente le aspettative. Un cartonato tra Ken Parker e Storia del West, nel senso che, come l'eroe di Berardi, qui Tex e Carson cedono il palcoscenico a Pearl (si evince anche dalla sua centralità nella copertina), tenendosi ai margini della scena, e riservandosi il diritto di intervenire solo nei momenti importanti, con la sicurezza, la calma e la decisione delle vecchie volpi, sagge e ormai abituate a tutto. E, come anche nei migliori albi di Gino D'Antonio, qui viene fuori il ritratto di una ragazza del West sfrontata, vivace, indipendente e intraprendente, un po' matta e incosciente, con toni in bilico tra commedia (ma senza esagerare) e dramma. Una quasi suffragetta del West, in certi momenti del processo, sempre costretta a cavarsela come può, ossia in qualsiasi modo lecito e non lecito, in un mondo di uomini con regole fatte da uomini. Il risultato è un albo veramente divertente e piacevole. Classico nel senso migliore del termine.

Da antologia la scena di Carson che si fa lavare la schiena da Pearl nella tinozza, che poi Tex userà per mezzo affogarvi il suo viscido sfruttatore!

Da notare anche la citazione del vecchio direttore di Yuma ucciso da un'amante per evadere, cioè Lily Dickart in "Sierra Nevada". Come ora quello nuovo con Pearl, i direttori del carcere di Yuma sono davvero sfortunati con le donne!

Disegni e colori da applauso.

Che farà ora la Zuccheri? Spero tante altre belle storie.

Modificato da Poe
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Finito di leggere.

La storia mi è piaciuta molto e faccio finta di non notare che Tex e Carson non ne sono i veri protagonisti; trattandosi di un volume speciale, accetto questo tipo di racconto.

Buoni i disegni di Laura Zuccheri anche se mi era piaciuta più sul color. 

Un appunto da fare a Boselli:

Non capisco perché scegliere il formato alla francese se poi viene usata quasi sempre ( tranne rare eccezioni) la gabbia bonelliana.

Non so se sia " colpa" della sceneggiatura o della disegnatrice, ma questo volume è lontanissimo dai lavori fatti da Gomez, Font e Guera.

Detto questo, sono molto soddisfatto e faccio i complimenti al Bos.

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<span style="color:red">36 minuti fa</span>, Gas Gas dice:

La storia mi è piaciuta molto e faccio finta di non notare che Tex e Carson non ne sono i veri protagonisti. 

L'ho notato anch'io, e (orrore per i puristi?)  non mi ha dato nessun fastidio. 

<span style="color:red">40 minuti fa</span>, Gas Gas dice:

Buoni i disegni di Laura Zuccheri anche se mi era piaciuta più sul color. 

E anche sul Texone. 

<span style="color:red">42 minuti fa</span>, Gas Gas dice:

Non capisco perché scegliere il formato alla francese se poi viene usata quasi sempre ( tranne rare eccezioni) la gabbia bonelliana.

Non so se sia " colpa" della sceneggiatura o della disegnatrice, ma questo volume è lontanissimo dai lavori fatti da Gomez, Font e Guera.

Concordo. 

<span style="color:red">44 minuti fa</span>, Gas Gas dice:

Detto questo, sono molto soddisfatto e faccio i complimenti al Bos.

Anch'io. So che molti non lo comprano, ma questi son 10 € spesi bene. :old:

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Gas Gas dice:

Finito di leggere.

La storia mi è piaciuta molto e faccio finta di non notare che Tex e Carson non ne sono i veri protagonisti; trattandosi di un volume speciale, accetto questo tipo di racconto.

Buoni i disegni di Laura Zuccheri anche se mi era piaciuta più sul color. 

Un appunto da fare a Boselli:

Non capisco perché scegliere il formato alla francese se poi viene usata quasi sempre ( tranne rare eccezioni) la gabbia bonelliana.

Non so se sia " colpa" della sceneggiatura o della disegnatrice, ma questo volume è lontanissimo dai lavori fatti da Gomez, Font e Guera.

Detto questo, sono molto soddisfatto e faccio i complimenti al Bos.

 

Concordo totalmente. 

Di certo una tavola un pò meno gabbia bonelliana avrebbe giovato ai disegni degnissimi, ma non eccezionali.

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<span style="color:red">55 minuti fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

 questi son 10 € spesi bene. :old:

Si, ben spesi.

Per il resto vedo che siamo in totale sintonia. 

<span style="color:red">27 minuti fa</span>, Jeff_Weber dice:

disegni degnissimi, ma non eccezionali.

In affetti da Laura Zuccheri mi aspettavo molto di più. 

Una che ha lavorato per il mercato francese avrebbe dovuto movimentare di più le tavole, invece sembra letteralmente ingabbiata. 

Magari è stata costretta dal tipo di sceneggiatura...non saprei.

  • +1 1
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2 ore fa, Gas Gas dice:

 

Un appunto da fare a Boselli:

Non capisco perché scegliere il formato alla francese se poi viene usata quasi sempre ( tranne rare eccezioni) la gabbia bonelliana.

Non so se sia " colpa" della sceneggiatura o della disegnatrice, ma questo volume è lontanissimo dai lavori fatti da Gomez, Font e Guera.

 

 

Scelta di Laura, con cui all'inizio non concordavo, ma, alla luce del risultato, la condivido. Il racconto è più denso del solito e meno dispersivo. Gli albi classici francesi (Mortimer, Vaillant, Blueberry) sono così-

<span style="color:red">34 minuti fa</span>, Gas Gas dice:

 

Una che ha lavorato per il mercato francese avrebbe dovuto movimentare di più le tavole, invece sembra letteralmente ingabbiata. 

Magari è stata costretta dal tipo di sceneggiatura...non saprei.

 

 

Guarda i suoi albi francesi, sono così

Modificato da borden
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