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TWF - Tex Willer Forum

[Romanzi a fumetti 16] Pearl


MacParland
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, PapeSatan dice:

Un semplice giochino per tutti, più facile per quelli della mia generazione.

Cos'altro vi fa venire in mente il cognome (acquisito) di Pearl?

Non si vince niente, solo la mia ulteriore stima e un like al primo che indovina cosa ho in mente. 😉

L'attore William Hart, famoso nei western dell'epoca del muto?

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Augustus McCrae dice:

La serie TV “Hart to hart” (in italiano “Cuore e batticuore”) con Robert Wagner?

Esatto! Il nome del protagonista impersonato da Robert Wagner è appunto Jonathan Hart. Un classico televisivo dei miei anni verdi. Stima accresciuta e like di premio. 👍

<span style="color:red">32 minuti fa</span>, San Antonio Spurs dice:

L'attore William Hart, famoso nei western dell'epoca del muto?

Mi spiace, ottimo e dotto riferimento ma il mio era più terra terra... e recente.

Il pard qui sopra ha indovinato.

Stima immutata, già alta, ma niente premio... 🤒 👍

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<span style="color:red">4 minuti fa</span>, PapeSatan dice:

Un classico televisivo dei miei anni verdi.

Ti ringrazio per la stima (ricambiata) e il "like", meno per avermi ricordato quanto in fretta passano gli anni (la "prima" italiana di Cuore e batticuore" è del 1981) ;)

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<span style="color:red">4 ore fa</span>, PapeSatan dice:

Un semplice giochino per tutti, più facile per quelli della mia generazione.

Cos'altro vi fa venire in mente il cognome (acquisito) di Pearl?

Non si vince niente, solo la mia ulteriore stima e un like al primo che indovina cosa ho in mente. 😉

Solo la migliore rock band degli ultimi trent'anni...Viene da Seattle 😁

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<span style="color:red">57 minuti fa</span>, Diablorojo82 dice:

Solo la migliore rock band degli ultimi trent'anni...Viene da Seattle 😁

Se ci si riferisce al nome può essere, ma io ho scritto "il cognome"... :dubbioso: 

  • +1 1
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<span style="color:red">5 ore fa</span>, PapeSatan dice:

Un semplice giochino per tutti, più facile per quelli della mia generazione.

Cos'altro vi fa venire in mente il cognome (acquisito) di Pearl?

 

A me Pirlo. Andrea Pirlo...

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<span style="color:red">3 minuti fa</span>, Angelo1961 dice:

Il nome però. Per il cognome mi unisco a quelli che... Cuore e batticuore.

Però Pearl si pronuncia all'inglese, non alla lumbard :o 

Risposta già indovinata, dichiaro chiuso il quiz per non divagare in OT.

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Il 24/2/2023 at 08:31, PapeSatan dice:

Un semplice giochino per tutti, più facile per quelli della mia generazione.

Cos'altro vi fa venire in mente il cognome (acquisito) di Pearl?

Non si vince niente, solo la mia ulteriore stima e un like al primo che indovina cosa ho in mente. 😉

Perché acquisito?.

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, juanraza85 dice:

 

Lo aveva preso dal (primo) marito, tale Brett Hart. Lei era nata Pearl Taylor.

Quella storica. Questa è diversa

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1 ora fa, borden dice:

Quella storica. Questa è diversa

Avendo io attinto alla biografia del personaggio storico, ho trovato riportato quanto citato da @juanraza85

Prendo atto che il cartonato reinterpreta il personaggio: la mia precisazione sul cognome "acquisito" voleva appunto evitare che qualcuno, senza la precisazione e leggendo come me le note biografiche storiche, pensasse che nel mio quiz io volessi subdolamente riferirmi al primo cognome Taylor.

Peraltro, Pearl Hart suona molto meglio di Pearl Taylor.

Modificato da PapeSatan
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1) Sulla "gabbia tradizionale" ("Classica Francese",. non bonelliana!): se le cose diventano "tradizionali" è perchè funzionano.  E i fumetti si leggono meglio quando la sequenza di lettura è ovvia. Come ogni regola QUELLI BRAVI possono anche trasgredirla se c'è un senso (o anche no, per "Watchmen", uno dei massimi capolavori del fumetto, Alan Moore usò una rigidissima gabbia con cui fece "numeri" tali da far vergognare gli sbordatori di vignette, fra cui un intero albo simmetrico), ma ho visto fin troppi fumetti resi illeggibili dal voler "rompere le gabbie" alla "pene di segugio"...

 

Certo, i disegni a tutta pagina sono spettacolari. Ma portano poco avanti la storia. Con tavole a tutta pagina questa storia durava 200 pagine. (e oggi, un sacco di albi francesi anche per questo si leggono in 10 minuti). Se poi le tavole le disegna Moebius importa poco se dura 10 minuti, ma mica tutti sono Moebius...

 

Tutto questo per dire che, nonostante Tex e Carson si vedano poco, questo è uno dei cartonati più "Texiani" nel tipo di narrazione e nei tempi, appunto per lo spazio dato alle vicende (magari a scapito delle tavole a tutta pagina, che sono vignette che riempiono lo spazio di 12 vignette...)

 

Certo, magari uno può dire che in una collana "anomala" come questa cerca una narrazione "non texiana", come per esempio quella di Yellow Bird. Che porta ad una domanda banale: dato per evidente che i disegni di Yellow Bird sono più spettacolari, quale personaggio si ricorda di più, Yellow Bird o Pearl?

 

È più importante il testo o i disegni?  (e i disegni, devono essere belli e spettacolari, o devono saper raccontare?)

 

Oggi sembra che l'uso del formato francese implichi il dare più importanza ai disegni, ma è un pregiudizio italiano, dato da un certo senso di inferiorità rispetto ai principali disegnatori francesi. Non tutti sono Moebius e in molti albi francesi il testo è chiaramente la cosa più importante

 

2) "Dime novel": non mi ha dato il minimo fastidio, anche perchè (forse a torto) ho dato per scontato che tutti i lettori sappiano cos'erano.  Mi sarei aspettato più proteste per la mancata traduzione del bigliettino di pagina 30: non tutti i lettori sanno l'inglese.

 

3) Le "licenze storiche": è un tema su cui pensavo recentemente dopo aver letto delle proteste degli eredi di Lidia Poet per il recente sceneggiato Netflix

e delle parole della figlia di Moro: (cito dalla fine di un articolo al riguardo: "Maria Fida Moro, la figlia dello statista ucciso dalle Brigate Rosse, ha affermato su Esterno notte, il film su Aldo Moro di Marco Bellocchio: “O si decide che siamo personaggi storici, e allora si rispetta la storia, o si decide che siamo personaggi privati e allora ci si lascia in pace”.)

 

In realtà i "personaggi storici" vengono sempre "stiracchiati" da tutte le parti per prendere una posizione o l'altra nei dibattiti contemporanei (sarei curioso di sapere se il preambolo "protofemminista" che era ben poco "proto" di pagina 26 sia un fatto storico, cioè se davvero Pearl abbia detto quelle parole...), anche quando non ci si prendono le larghissime "libertà" che si prendono quando ne raccontano la storia.

 

Un bruttissimo effetto collaterale è che la gente, dopo aver "visto il film", CREDE di conoscere "la vera storia" di qualcuno... e inizia a spargere balle e ignoranza (quanta gente è magari convinta che Wallace fu l'amante delle regina come in "Bravehart"? Una regina che non conobbe mai e che all'epoca della sua morte aveva 9 anni? Quanta gente si è commossa all'idea che Freddie Mercury sapesse di essere malato al tempo del Live Aid, quando invece non solo non lo sapeva ma probabilmente non si era ancora infettato?). Perché purtroppo quando nei film (e nei libri) vedono "tratto da una storia vera" incredibilmente CI CREDONO! (regola nota e da osservare sempre: quando scrivono "tratto da" il 95% è completamente falso, il 5% di verità basta, come per le arance nelle aranciate. Se scrivono "liberamente tratto da" o "ispirato da" vuol dire che non arrivano manco al 5%...)

 

Anche qui, confrontate la Perla (bionda) di questo albo con la Pearl (bruna) nel thread di juanraza85...


La datazione è il meno. Questa "Pearl" è davvero un personaggio diverso. Ed è ovvio che sia così: il mondo di Tex non è quello reale, i personaggi anche "storici" apparsi in Tex non sono mai DAVVERO quelli "reali".

 

Però, avendo usato lo stesso nome, la stessa immagine della foto, e avendo sottolineato che si tratta di un personaggio storico... il 99% dei lettori sarà convinto che adesso "conoscono la vera storia di Pearl Hart"

 

Preferisco quando si ammette che si prende "ispirazione", magari cambiando un minimo il nome o il cognome, in maniera da chiarire subito al lettore che il tal personaggio texiano è "liberamente ispirato a " e non "è proprio lei e questa è la sua storia!". Lo trovo più onesto e rispettoso sia dei lettori che dei personaggi.

 

(diverso è il caso quando il personaggio in questione sta lì proprio SOLO come appiglio con la "storia ufficiale" tipo Cortina e i vari rangers "storici" su Tex Willer, ma lì, anche se si prendono lo stesso un sacco di libertà, il legame con la storia almeno è più stretto)

 

4) Del personaggio di Pearl mi è piaciuto il fatto che invece di presentare la solita Vittima Innocente del Patriarcato, ci fanno vedere una simpatica "paracula" che ci marcia abbastanza (impagabile la scena della lettera della madre) e che cerca denaro e avventure. Si intravede una vita difficile (quando la ritroviamo adulta è già una prostituta da saloon) ma invece di farci vedere la litania sulle sue disgrazie, la storia narra giustamente la sua "evasione" da quella vita in una vita più avventurosa al fianco di un "romantico" fuorilegge (che fa non poca fatica a mettersi nel ruolo che gli ha designato quella furia scatenata...)

 

È vero che Tex e Carson sono molto indulgenti con lei (in pratica le evitano di tornare in galera nonostante sia assolutamente colpevole di tutte le cose di cui viene accusata, oltre che ad altri crimini commessi a Kansas City su cui fanno ammuina), ma questa non è una novità, da sempre, sin dai primissimi albi a striscia, "Tex Willer non spara alle donne" e in generale le tratta con i guanti. È un tipo di "cavalleria d'altri tempi" che mi piace che Tex conservi anche oggi. Così come mi piace il fatto che non vengano rappresentati come gli ennesimi gonzi abbindolati dagli occhioni di una donna (soprattutto Carson, che ultimamente rischia di cadere nello stereotipo) ma che siano perfettamente consapevoli del fatto che è colpevole.

 

5) Incongruenza non tanto logica quanto narrativa: a pagina 38 Joe abbandona Pearl ne cuore della notte, di nascosto, dicendo pure che cambierà nome, e Pearl lo maledice. Una pagina dopo (dopo due anni) Joe sa perfettamente dove sta lei, anche se lei tiene segreta la sua identità al punto da farsi ricattare.

Ora, non è che chieda una lunga (e improbabile) spiegazione su come lui abbia saputo il suo nuovo indirizzo. il problema non è tanto l'assenza di spiegazione quanto l'assenza di senso. Se si voleva che sapesse dove andava bastava farli separare amichevolmente. Il cambio da "non voglio più vederti, non cercarmi" a "le ho mandato dei soldi e so dove abita" è troppo brusco.  Se si voleva mantenere il "tradimento" e l'abbandono di Joe era meglio se Joe davvero non ne sapeva nulla e il bounty hunter la trovava tramite altri informatori.

 

6) La Zuccheri qui è un po' più frettolosa e meno curata che nel Texone, ma è ancora efficacissima nel "raccontare per immagini" e nel far "recitare" i personaggi. Peccato sapere che questa sarà la sua ultima storia di Tex

 

7) Va bene che si vedono poco, ma in questa storia Tex e Carson non hanno nessuna scena "da tamarro" (e non le ha nemmeno Pearl), non ci sono "scenette tipiche texiane da sceneggiatore di Boris", non ci sono "colpi di scena" stratelefonatissimi (ci sono "sorprese" nel corso della storia, tipo Tex che tira fuori la grazia, ma quando parlo di "colpo di scena" fra virgolette in miera denigratoria mica mi riferisco ai veri colpi di scena, mi riferisco a certe pantomime che strizzano l'occhio al lettore facendogli sapere con largo anticipo che sta per arrivare la "sorpresona"), e, insomma, è una bella storia ben raccontata. Parrebbe il minimo, ma è stata un annata tanto grama che viene voglia di festeggiare...

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<span style="color:red">5 ore fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

 

Sono curioso. Davvero la Zuccheri molla Tex? Perché? 

 

Chi ha detto che è lei che non lo vuole più fare? A me è parso, invece, di capire che per varie ragioni Boselli ritenga che non la si possa impiegare in storie lunghe sulla serie regolare ma solo in storie relativamente brevi sulle serie collaterali. Insomma, che ci siano problemi di produttività, poi, magari, mi sbaglio anch'io

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Il 26/2/2023 at 01:11, PapeSatan dice:

Avendo io attinto alla biografia del personaggio storico, ho trovato riportato quanto citato da @juanraza85

Prendo atto che il cartonato reinterpreta il personaggio: la mia precisazione sul cognome "acquisito" voleva appunto evitare che qualcuno, senza la precisazione e leggendo come me le note biografiche storiche, pensasse che nel mio quiz io volessi subdolamente riferirmi al primo cognome Taylor.

Peraltro, Pearl Hart suona molto meglio di Pearl Taylor.

 

Una vita quella di Pearl Hart votata all'avventura ... per dura necessità, ma soprattutto per deliberata scelta.

 

La storia raccontata da @borden funziona perfettamente a livello narrativo come un orologio svizzero, accompagnata da disegni funzionali alla trama senza mai prevaricare o soltanto risaltare sulla stessa. Un vantaggio quindi per la leggibilità, ma al tempo stesso non proprio un capolavoro grafico.

 

In realtà, abbiamo appreso, che la vera storia di Pearl Hart è parecchio più complessa, controversa e un bel pò differente rispetto a quanto viene raccontato dal nostro in questo piacevole albo alla francese.

 

Collaterale il ruolo di Tex e Kit ma perfettamente centrato, un pò tirata per i capelli la scena del manichino utilizzato al posto della protagonista per catturare la banda di coloro che perseguitavano Pearl, piuttosto toccanti e romantiche certe scene di fantasia.

 

Su questo tema, parlo dell'uso della fantasia, forse ci sarebbe da dibattere e lungamente.

 

Ma preferisco evitare.

 

Mi chiedo soltanto, perché non utilizzare un nome fittizio per la protagonista e scrivere esclusivamente nei redazionali che la storia fosse basata su quella di Pearl Hart?

 

L'avrei preferito, come avrei preferito una scelta simile nell'ottimo albo precedente di Giusfredi disegnato magnificamente da Gomez, sebbene in quel caso proprio lo sceneggiatore ha rimescolato con maggiore "furbizia" le carte rispetto a questo album dedicato a Pearl.

 

Sempre diretto e franco @borden ha dato senza remore ed incertezze una sua completa e personale interpretazione al personaggio rispetto a come ci è stato presentato da @juanraza85 in altro topic, traducendo e adattando fonti storiche.

 

Qualcuno potrebbe ribattere che anche Dumas & Co, ovvero Maquet e i suoi numerosi "negri", abbiano riscritto la Storia rendendola anche più interessante nei roman-feuilletons, precursori dei dime novels qui citati da Tex.

 

E in effetti come non dare ragione a queste affermazioni. Io però ritengo che attualmente, con la possibilità di facili riscontri in rete attraverso fonti disparate, quando non serve imporre il nome reale di un personaggio storico scarsamente conosciuto come proprio Pearl Hart ... perché riscrivere pesantemente la sua storia? Un nome fittizio sarebbe bastato.

 

Si tratta di un punto di vista, il mio personale. Per il resto, ecco le mie votazioni:

 

Giudizio sceneggiatura: 9

Giudizio disegni: 7

 

Modificato da Jeff_Weber
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Il 8/3/2023 at 14:16, Jeff_Weber dice:

Io però ritengo che attualmente, con la possibilità di facili riscontri in rete attraverso fonti disparate, quando non serve imporre il nome reale di un personaggio storico scarsamente conosciuto come proprio Pearl Hart ... perché riscrivere pesantemente la sua storia? Un nome fittizio sarebbe bastato.

 

Mi sono fatto la stessa domanda ed alla fine mi sono detto che è una valutazione che spetta all'autore. Del resto non è nemmeno la prima volta che accade e con revisioni o anacronismi anche pesanti. I fratelli Dalton non sono stati uccisi da Tex nel deserto dell'Arizona mentre tentavano di raggiungere il Messico ma a Coffeyville in Kansas durante una rapina. Te non era in Bolivia nel 1908 a testimoniare la presunta fine di Butch Cassidy e Sundance Kid. Nè è stato coinvolto nelle sfortunate vicende di Apache Kid. In tempi più recenti, John Behan, già Sceriffo della Cochise County, il cui capoluogo era Tombstone, all'epoca della sfida all'OK Corral e successivamente direttore della prigione di Yuma è morto nel 1912 a Tucson di arteriosclerosi causata dalla sifilide e non ucciso sa Lily Dickart, che peraltro è un personaggio immaginario, intorno al 1885.

Sono licenze narrative che gli autori si prendono talvolta ed anche se possiamo criticarle e magari dobbiamo farlo, non ci resta che accettarle una volta che sono state fatte.

  • +1 1
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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

 

Mi sono fatto la stessa domanda ed alla fine mi sono detto che è una valutazione che spetta all'autore. Del resto non è nemmeno la prima volta che accade e con revisioni o anacronismi anche pesanti. I fratelli Dalton non sono stati uccisi da Tex nel deserto dell'Arizona mentre tentavano di raggiungere il Messico ma a Coffeyville in Kansas durante una rapina. Te non era in Bolivia nel 1908 a testimoniare la presunta fine di Butch Cassidy e Sundance Kid. Nè è stato coinvolto nelle sfortunate vicende di Apache Kid. In tempi più recenti, John Behan, già Sceriffo della Cochise County, il cui capoluogo era Tombstone, all'epoca della sfida all'OK Corral e successivamente direttore della prigione di Yuma è morto nel 1912 a Tucson di arteriosclerosi causata dalla sifilide e non ucciso sa Lily Dickart, che peraltro è un personaggio immaginario, intorno al 1885.

Sono licenze narrative che gli autori si prendono talvolta ed anche se possiamo criticarle e magari dobbiamo farlo, non ci resta che accettarle una volta che sono state fatte.

 

Infatti, possiamo soltanto accettarle una volta che sono fatte queste scelte. Ribadisco comunque che al di là della decisione di @borden la storia appassiona e fluisce bene per l'intero album. 

 

Rimanendo comunque in tema di banditesse, proprio stamane leggevo di quanto numerose esse fossero (cosa alquanto risaputa), ma soprattutto quante siano state protagoniste di Dime Novels, fra reali e totalmente di fantasia.

 

E questo non lo conoscevo ancora ... 

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Però il fatto di fare riferimento preciso (ed esplicito) ad una persona reale, cambiandone la biografia al punto di spostarla vent'anni nel passato, provoca un bel paradosso...

 

Nell'ultima vignetta si parla di "Pearl Hart l'ultima rapinatrice di diligenze". Negli anni 80 del 1800? è un clamoroso falso storico! Sminuisce tutte le rapinatrici che ci sono state dopo (quindi, oltretutto è un falso storico antifemminista che sminuisce le imprese delle donne).

 

Soprattutto, ignora le gesta della VERA ultima rapinatrice di diligenze, che le rapinava vent'anni dopo. Una tale omonima, Pearl Hart...  :laugh:

 

 

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Kit Carson esploratore, cacciatore, guida e agente indiano, ufficiale dell' esercito nordista, massone, sterminatore di bisonti, moderato repressore di Apache e soprattutto Navajo.

Morto nel 1868 a 59 anni.

Il pard di Tex è un omonimo o è il più clamoroso dei falsi storici?

Se accettiamo il Carson di Tex, non c'è limite alle varianti letterarie dei personaggi realmente esistiti presenti su Tex.

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