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Siete favorevoli all'aumento costante delle uscite "fuori serie" di Tex?


Poe
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Siete favorevoli all'aumento costante delle uscite "fuori serie" di Tex?  

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<span style="color:red">16 minuti fa</span>, texwiller.cover dice:

Quando è uscito un Magazine con episodi editi? O ti riferisci appunto a quelli: "Tex presenta" (Yuma Kid, 3 Bill, ecc)?

 

Che non sono Tex Magazine ma Avventura Magazine. Non si conoscono nemmeno le uscite  ma si pretende lo stesso di criticarle.

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33 minuti fa, Carlo Monni dice:

 

Che non sono Tex Magazine ma Avventura Magazine. Non si conoscono nemmeno le uscite  ma si pretende lo stesso di criticarle.

https://shop.sergiobonelli.it/tex/2021/12/22/albo/tex-magazine-2022-1021192/

Per esempio Tex Magazine 2022, due storie inedite (una con Montales)

Sarei io che non conosco le uscite? ;)

 

Aggiungo un PS, degli albi col logo Tex ma che non presentano inediti di Tex (ad esempio di altri personaggi, o ristampe di episodi già editi) me ne interessa così poco che non guardo nemmeno il titolo :D

Estiqaatsi (che era un capo Cherokee tra l'altro) degli Avventura Magazine :indianovestito: 

Modificato da gilas2
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Appunto! I Tex Magazine hanno solo storie inedite!

<span style="color:red">1 ora fa</span>, gilas2 dice:

https://shop.sergiobonelli.it/tex/2021/12/22/albo/tex-magazine-2022-1021192/

Per esempio Tex Magazine 2022, due storie inedite (una con Montales)

Sarei io che non conosco le uscite? ;)

 

Aggiungo un PS, degli albi col logo Tex ma che non presentano inediti di Tex (ad esempio di altri personaggi, o ristampe di episodi già editi) me ne interessa così poco che non guardo nemmeno il titolo :D

Sinceramente non ho capito nulla di ciò che hai scritto 

Hai detto che acquisti solo i Magazine con storie inedite! Quali sarebbero quindi quelli che lasci in edicola?😂

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, texwiller.cover dice:

Appunto! I Tex Magazine hanno solo storie inedite!

Sinceramente non ho capito nulla di ciò che hai scritto 

Hai detto che acquisti solo i Magazine con storie inedite! Quali sarebbero quindi quelli che lasci in edicola?😂

Eppure ho scritto in un italiano comprensibile: "degli albi col logo Tex ma che non presentano inediti di Tex (ad esempio di altri personaggi, o ristampe di episodi già editi) me ne interessa così poco che non guardo nemmeno il titolo "

 

PER ESEMPIO:

 

https://shop.sergiobonelli.it/tex/2022/08/24/albo/avventura-magazine-2022-tex-presenta-i-grandi-eroi-di-g-l-bonelli-i-3-bill-1022053/

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48 minuti fa, gilas2 dice:

degli albi col logo Tex ma che non presentano inediti di Tex (ad esempio di altri personaggi, o ristampe di episodi già editi

Che sono Avventura Magazine (ora conosci il titolo della testata)

Con un: "Me ne infischio degli Avventura Magazine" rendevi tutto meno complicato!😂

Modificato da texwiller.cover
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<span style="color:red">13 ore fa</span>, gilas2 dice:

 

Alla fine è il mercato stesso che decide quali campano e quali scompaiono, non la nostra (a dir poco varia) opinione di un gruppo ristrettissimo (e quindi di fatto ininfluente sui numeri totali del venduto) di componenti di un forum (che già lo strumento del forum è a dir poco ormai obsoleto tranne in rarissimissimi casi, come questo).
 

Non sminuirei il valore di questa "minoranza", fatta in larghissima parte da esperti e dotti cultori della materia, comunque tutti innamorati del fumetto.

Se un museo ha centomila visitatori e tra questi vi sono Sgarbi, Bonito Oliva, Argan, Zeri, Barbieri, Brandi riuniti in un forum ad esprimere opinioni e giudizi, da direttore di quel museo mi preoccuperei non solo di vendere biglietti di ingresso ma anche di allestire o migliorare i contenuti espositivi analizzando i pareri di quei pochi esperti. E in tema di qualità e critica costruttiva, i pochi esperti contano almeno quanto i centomila, se non di più. Questo forum non costituisce probabilmente un campione rappresentativo dell'intera platea di lettori, ma certamente è il campione più esigente e selettivo.

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L'esempio che fai imho non è quello giusto.

Noi siamo i visitatori del museo. Al massimo possiamo dire di averlo già visitato o di aver studiato con più interesse l'arte pittorica.

Quindi valiamo cone i centomila. Ma se non ci hai fatto caso le aziende e anche i musei spesso chiedono il gradimento dei visitatori.

E pur potendo non tenerne conto, direi che non è logico liquidarlo con "non ha nessun valore perché molti non restituiscono il modulo compilato.

È come se gli Uffizi, museo apprezzatissimo con milioni di accessi, da domani riempisse le sale di quadri di artisti meno quotati, finendo per relegare i capolavori in un cantuccio, solo perché crede che esponendo più opere tutti sono più felici e c'è sempre la possibilità che uno entri perché si trova un quadro di Exit!

Un'azienda dovrebbe sempre saper ascoltare il cliente e se in un sondaggio libero si esprime una chiara preferenza per me dovrebbe far riflettere.

 

E comunque liquidare il tutto con: "Voi non siete esperti di vendita di fumetti, in SBE si." mi fa un po' sorridere.

Perché esistono esempi SBE.

Mai letto MM però un tempo aveva collaterali. Che fine hanno fatto?

NN era una selva di pubblicazioni. C'era stato anche uno spin-off (vedi Tex Willer ora) di discreto successo (Legs Weaver) e tanti albi speciali es. Agenzia Alfa che sono stati chiusi e non mi stupirei che la moria proseguisse.

All'obiezione che Tex è un'altra cosa faccio notare la chiusura del Tre Stelle che era in edicola da decenni. E non vale la scusa che pubblicava storie troppo vicine alla serie inedita, altrimenti non si capirebbe perché le riproposizioni continua dal nunero uno (CSAC e il Classic)

Per me è la qualità che fa la differenza.

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<span style="color:red">6 ore fa</span>, PapeSatan dice:

Non sminuirei il valore di questa "minoranza", fatta in larghissima parte da esperti e dotti cultori della materia, comunque tutti innamorati del fumetto.

Se un museo ha centomila visitatori e tra questi vi sono Sgarbi, Bonito Oliva, Argan, Zeri, Barbieri, Brandi riuniti in un forum ad esprimere opinioni e giudizi, da direttore di quel museo mi preoccuperei non solo di vendere biglietti di ingresso ma anche di allestire o migliorare i contenuti espositivi analizzando i pareri di quei pochi esperti. E in tema di qualità e critica costruttiva, i pochi esperti contano almeno quanto i centomila, se non di più. Questo forum non costituisce probabilmente un campione rappresentativo dell'intera platea di lettori, ma certamente è il campione più esigente e selettivo.

Le minoranze di esperti, d'arte (ma non solo d'arte) spesso, sono composte di gente con la puzza sotto il naso. Che magari vuole vedere solo musei con capolavori e schifa la maggioranza di visitatori che frequenta volentieri la mostra dei manifesti della pubblicità anni '50, o quella delle scatole di latta per biscotti e caramelle.  E' bene che ci siano anche queste mostre, non solo il Reina Sofia per mostrarci la Guernica.

Io leggo fumetti dal 1968, Tex da sempre e, con continuità, dal 1973, ho ovviamente letto tutti i suoi albi salvo qualche color di mini e un paio di cartonati (e ho tutto nella mia libreria assieme a migliaia di altri fumetti). Ma non mi reputerei mai un esperto di Tex, o, peggio ancora, un suo studioso. Sono semplicemente un lettore di Tex che lo legge per divertimento. 

Se ho capito bene gli esempi di Exit, non fanno che confermare la tesi di noi "allarghisti". Sarà sempre il mercato a decidere. Se le cose non funzionano, l'editore chiude, ma finché ci sono utili va avanti. 

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1 ora fa, Angelo1961 dice:

Le minoranze di esperti, d'arte (ma non solo d'arte) spesso, sono composte di gente con la puzza sotto il naso.

Per l'arte ci andrei cauto: la merda in lattina o le tele bianche tagliate hanno il loro perchè, anche se magari non lo comprendiamo. "Quello lo facevo anch'io!" è uno dei luoghi comuni più ricorrenti. Poi il critico d'arte ce lo spiega e quindi finalmente capiamo perchè Piero Manzoni o Lucio Fontana stanno al MoMA (e non solo) e noi in poltrona. Quello che dici è vero soprattutto per i critici cinematografici europei, che a Cannes o a Venezia premiano sempre e solo emerite boiate che fanno dormire (in stile "corazzata Potiomkin", per intenderci). Da questo punto di vista, gli Oscar americani sono molto più aderenti alla realtà del botteghino.

Riguardo ai fumetti, un esperto è uno che ha esperienza, anche solo pratica, e non necessariamente cultura accademica, quindi fa testo comunque. Riguardo a Tex in particolare, appartengo alla tua stessa categoria.

<span style="color:red">2 ore fa</span>, Exit dice:

L'esempio che fai imho non è quello giusto.

Noi siamo i visitatori del museo. Al massimo possiamo dire di averlo già visitato o di aver studiato con più interesse l'arte pittorica.

Quindi valiamo cone i centomila. Ma se non ci hai fatto caso le aziende e anche i musei spesso chiedono il gradimento dei visitatori.

E pur potendo non tenerne conto, direi che non è logico liquidarlo con "non ha nessun valore perché molti non restituiscono il modulo compilato.

È come se gli Uffizi, museo apprezzatissimo con milioni di accessi, da domani riempisse le sale di quadri di artisti meno quotati, finendo per relegare i capolavori in un cantuccio, solo perché crede che esponendo più opere tutti sono più felici e c'è sempre la possibilità che uno entri perché si trova un quadro di Exit!

Un'azienda dovrebbe sempre saper ascoltare il cliente e se in un sondaggio libero si esprime una chiara preferenza per me dovrebbe far riflettere.

 

E comunque liquidare il tutto con: "Voi non siete esperti di vendita di fumetti, in SBE si." mi fa un po' sorridere.

Perché esistono esempi SBE.

Mai letto MM però un tempo aveva collaterali. Che fine hanno fatto?

NN era una selva di pubblicazioni. C'era stato anche uno spin-off (vedi Tex Willer ora) di discreto successo (Legs Weaver) e tanti albi speciali es. Agenzia Alfa che sono stati chiusi e non mi stupirei che la moria proseguisse.

All'obiezione che Tex è un'altra cosa faccio notare la chiusura del Tre Stelle che era in edicola da decenni. E non vale la scusa che pubblicava storie troppo vicine alla serie inedita, altrimenti non si capirebbe perché le riproposizioni continua dal nunero uno (CSAC e il Classic)

Per me è la qualità che fa la differenza.

Esordisci dicendo che l'esempio del museo non è quello giusto ma concludi con la mia stessa opinione. Forse non ho compreso alcuni tuoi passaggi, ma mi pare che stiamo dicendo la stessa cosa: il numero è commercialmente importante ma, per usare le tue stesse parole, "noi valiamo come i centomila" ("se non di più", avevo aggiunto io). Idem per quanto riguarda l'importanza della qualità.

Modificato da PapeSatan
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Angelo1961 dice:

Sarà sempre il mercato a decidere. Se le cose non funzionano, l'editore chiude, ma finché ci sono utili va avanti. 

Giusto. Ma fino a un certo punto.

Un editore sagace, oltre a pensare all'utile immediato, deve pur porsi un minimo di programmazione futura, a maggior ragione in questi periodi molto difficili per il settore.

 

Continuare a percorrere la via dello sfruttamento intensivo della testata, ti donerà sì un utile immediato, ma rischia di pregiudicarti il percorso futuro in una testata con quasi 80 anni di storia alle spalle.

 

Ti porto un esempio: se un albero di ulivo non viene adeguatamente curato e pulito, dapprima, nei primi anni, con l'aumentare di rami e ramaglie ti darà pure qualche chilo di olive in più, ma se continui a lasciarlo nell'incuria e permetti "l'impagliamento", è destinato a cessare la produzione nel giro di un lustro.

 

Capisco che si vuol contenere l'emorragia di lettori, ma non si pensa che scelte forzate possano rivelarsi peggiori del male che si vuole curare e rischiare di portare alla chiusura? Puntare solo su Tex, diluendolo a tutti costi anche a discapito della , qualità è un grosso rischio, visto che preclude le altre serie della casa editrice e se Tex dovesse di colpo cedere nei numeri, come la mettiamo?

 

Ovviamente per noi seduti dietro a una tastiera è facile sentenziare e criticare, ma capisco che non è la stessa cosa per gli addetti ai lavori. Però, non me ne voglia la SBE, pare che si sia deciso di navigare a vista e questo non è un gran bel segno.

 

Si è come su un veliero in balia di un ciclone tropicale: issare tutte le vele ti aiuterà a percorrere più strada ma se non è sufficiente per portarti fuori "dall'occhio" è inevitabile fracassare tutta l'alberatura.  

  • +1 1
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<span style="color:red">30 minuti fa</span>, Condor senza meta dice:
2 ore fa, Angelo1961 dice:

Sarà sempre il mercato a decidere. Se le cose non funzionano, l'editore chiude, ma finché ci sono utili va avanti. 

Giusto. Ma fino a un certo punto.

Un editore sagace, oltre a pensare all'utile immediato, deve pur porsi un minimo di programmazione futura, a maggior ragione in questi periodi molto difficili per il settore.

 

Continuare a percorrere la via dello sfruttamento intensivo della testata, ti donerà sì un utile immediato, ma rischia di pregiudicarti il percorso futuro in una testata con quasi 80 anni di storia alle spalle.

 

Ti porto un esempio: se un albero di ulivo non viene adeguatamente curato e pulito, dapprima, nei primi anni, con l'aumentare di rami e ramaglie ti darà pure qualche chilo di olive in più, ma se continui a lasciarlo nell'incuria e permetti "l'impagliamento", è destinato a cessare la produzione nel giro di un lustro.

 

Capisco che si vuol contenere l'emorragia di lettori, ma non si pensa che scelte forzate possano rivelarsi peggiori del male che si vuole curare e rischiare di portare alla chiusura? Puntare solo su Tex, diluendolo a tutti costi anche a discapito della , qualità è un grosso rischio, visto che preclude le altre serie della casa editrice e se Tex dovesse di colpo cedere nei numeri, come la mettiamo?

 

Ovviamente per noi seduti dietro a una tastiera è facile sentenziare e criticare, ma capisco che non è la stessa cosa per gli addetti ai lavori. Però, non me ne voglia la SBE, pare che si sia deciso di navigare a vista e questo non è un gran bel segno.

 

Si è come su un veliero in balia di un ciclone tropicale: issare tutte le vele ti aiuterà a percorrere più strada ma se non è sufficiente per portarti fuori "dall'occhio" è inevitabile fracassare tutta l'alberatura.  

 

Concordo pienamente con il pard Condor. Sono anche io dell'avviso che la cosiddetta proliferazione di albi extra possa sì portare ad un aumento degli utili nel breve/medio periodo, ma nel lungo periodo tale scelta di anteporre la quantità alla qualità (perché, nei fatti, viene inevitabilmente a determinarsi ciò) rischia di essere un effetto boomerang, ovvero rischia di indurre un certo numero di lettori ad un progressivo disamoramento verso la testata, con conseguente più o meno graduale calo degli utili.

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Ma io credo che la SBE ormai non si stia rivolgendo più neanche al pubblico di Tex nella sua interezza ma conti ormai quasi esclusivamente sui collezionisti e i completisti (che sono tantissimi). Altrimenti come si potrebbe spiegare il fatto che più cala il numero di lettori ("normali", perchè collezionisti e completisti non ci pensano nemmeno di abbandonare Tex) e più aumentano le pubblicazioni (anche extra edicola)? Non credo minimamente che la SBE lo faccia per attirare nuovi lettori, sia perchè ai nuovi non gliene frega niente di Tex, sia perchè comunque il ricambio non sarebbe sufficiente nemmeno per andare in pari.

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, PapeSatan dice:

Quello che dici è vero soprattutto per i critici cinematografici europei, che a Cannes o a Venezia premiano sempre e solo emerite boiate che fanno dormire (in stile "corazzata Potiomkin", per intenderci).

 

Forse il tuo esempio è ironico (e questo renderebbe superfluo il mio commento) ma anche se Fantozzi ci ha suggerito il contrario, "La corazzata Potëmkin" rapportato al suo anno di produzione (1925) e ai mezzi tecnici dell'epoca (per non parlare dei significati, ma questo aprirebbe un altro capitolo) è un capolavoro e Ėjzenštejn è un genio.

 

Non è un caso se un riconosciuto maestro come De Palma lo ha omaggiato nel bellissimo "The Untouchables - Gli intoccabili" quasi ricalcando frame per frame una sua famosa scena.

 

La critica è uguale in tutti i settori (arte, cinema, letteratura, sport), per un'ampia percentuale di "esperti" vale il vecchio detto "Quelli bravi fanno, gli altri diventano critici". :D

 

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Non credo facciano programmazioni stile uliveto. Il bacino ormai è quello, circoscritto, estinti noi, si estinguerà il fumetto. O questo fumetto.  Per cui, credo, la casa editrice raccoglie con reti a strascico. 

Ma non lo fa solo nelle pubblicazioni. Vengono proposte variant cover con le copertine di prova scartate, cofanetti con la stella di ranger, vecchie storie già pubblicate decine di volte in un nuovo formato, la ristampa delle prime strisce in fora originale non censurata, cross-over con personaggi improbabili di altre case editrici, iniziative, secondo me, inutili per un fruitore di fumetti, eppure molti restano impigliati in queste reti. 

Perchè si cerca di incassare il più possibile. 

 

PapeSatan. Gli esempi che tu citi sono frutto di intuizioni geniali. Non mi riferivo a cose così. Non a caso ho citato a titolo di esempio una mostra di manifesti pubblicitari o di scatole di latta.

Per esempio, il Tex Willer wanted box...

All'interno di una scatola di metallo con dettagli in rilievo, delle dimensioni di 18 x 25 x 9 cm, i fan del ranger bonelliano possono trovare quattro edizioni diverse di "Vivo o morto", il numero uno di Tex Willer: quella regolare, una variant con copertina di Claudio Villa, una variant che riporta in copertina un avviso di taglia per Tex e una variant con in copertina un effetto a sorpresa tutto da... scoprire! Inoltre, la confezione include la ristampa anastatica della prima raccoltina a striscia di Tex e il manifesto dell'avviso di taglia.

Ma, sinceramente, di questa chincaglieria, cosa può fregare a un lettore di Tex?  Guardarsela ogni tanto e goderne?  :D

 

Questi sono soldi, secondo me, più mal spesi che non per aver acquistato un color che poi non mi è piaciuto. 

Quattro edizioni diverse di Vivo o morto? Quattro? E che me ne faccio? 

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, PapeSatan dice:

Quello che dici è vero soprattutto per i critici cinematografici europei, che a Cannes o a Venezia premiano sempre e solo emerite boiate che fanno dormire

Ahahahah... Non so se hai mai visto Cyclò, un film vietnamita che ha vinto il festival di Venezia del 1995.. Io all'epoca, per captatio benevolentiae di una tizia intelettualoide, l'ho visto... Brrrrr

  • Haha (0) 2
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Fare sondaggi non porta da nessuna parte.

Solo il tempo ci potrà dire se la SBE ha fatto male o bene ad aumentare le uscite periodiche di Tex.

E per far ciò, servirebbe una sfera di cristallo, il solo modo per sapere se sono esatte le previsioni di Tizio oppure quelle di Caio, per non parlare di quelle di Sempronio.

Si dà il caso che io ne abbia una, regalatami da una mia amica fattucchiera.

Quindi, se volete sapere, chiedete a me.

Dunque vediamo, aspettiamo che la nebbia all'interno della sfera si diradi, ecco ci siamo quasi ... et voilà.

 

La sfera mi dice che il 99% abbondante delle previsioni risulta sbagliato.

Volete una prova?

Avete visto "Blade Runner" del 1982?

Ricordate la telefonata di Harrison Ford?

Se non la ricordate, andatevela a rivedere.

La vicenda si svolge nel 2019, più di tre anni fa.

La previsione per quanto riguarda la maggior parte della tecnologia è futuribile ancora oggi, ma per quanto riguarda le telecomunicazioni, mamma mia!

Che fine hanno fatto gli smartphone?

Non li hanno ancora inventati e probabilmente, secondo il film, li inventeranno nel 3019.

  

Quindi è inutile cercare di fare previsioni, non ne azzeccherete una su un milione.

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<span style="color:red">58 minuti fa</span>, Angelo1961 dice:

Ahahahah... Non so se hai mai visto Cyclò, un film vietnamita che ha vinto il festival di Venezia del 1995.. Io all'epoca, per captatio benevolentiae di una tizia intelettualoide, l'ho visto... Brrrrr

 

Captatio benevolentiae finalizzata a cosa? :D ;)

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Cita

Ahahahah... Non so se hai mai visto Cyclò, un film vietnamita che ha vinto il festival di Venezia del 1995.. Io all'epoca, per captatio benevolentiae di una tizia intelettualoide, l'ho visto... Brrrrr

Cyclò me lo ricordo un bel film...una rilettura più cruda di "Ladri di Biciclette", aggiornata alla situazione vietnamita dell'epoca...una "variazione" sul neorealismo italiano. Nella lista dei film vincitori di Venezia (ma anche Cannes, Berlino etc.) c'è MOLTO di peggio.

Comunque la degenerazione dei festival del cinema alla cloaca che sono attualmente è iniziata circa da una ventina d'anni, da quando sono progressivamente diventati cassa di risonanza della propaganda Woke e politicamente corretta a senso unico. Ma da quel punto di vista gli Oscar sono pure peggio...pura auto-celebrazione dell'elite che si da di gomito tutta compiaciuta mentre annusa le proprie scurregge. 

Modificato da Testa di Vitello
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<span style="color:red">5 minuti fa</span>, Testa di Vitello dice:

Comunque la degenerazione dei festival del cinema alla cloaca che sono attualmente è iniziata circa da una ventina d'anni, da quando sono progressivamente diventati cassa di risonanza della propaganda Woke e politicamente corretta a senso unico. Ma da quel punto di vista gli Oscar sono pure peggio...pura auto-celebrazione dell'elite che si da di gomito tutta compiaciuta mentre annusa le proprie scurregge. 

 

Prosaico ma efficace :lol2:

 

Sono pienamente d'accordo (guarda caso la mia ultima gita al Lido è del 2003...)

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<span style="color:red">4 ore fa</span>, Leo dice:

 

Captatio benevolentiae finalizzata a cosa? :D ;)

Finalizzata ad arrivare "la"!

E ti tocca anche guardarlo tutto, guai se ti addormenti. 

Parlo per esperienza personale. 

Che poi il tutto non è stato neanche un granché. 

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Il 26/1/2023 at 12:36, gilas2 dice:

(ad esempio prendo il Magazine solo se ci sono episodi inediti e solo di Tex, non di altri personaggi).

 

Questo è ciò che hai scritto e mi sembra abbastanza chiaro: tu il Magazine, sottinteso di Tex perchè è di lui che stiamo parlando qui, lo compri solo se ci sono storie inedite e solo di Tex e non di altri personaggi. Peccato che. 1) il Tex Magazine presenta da sempre solo e soltanto storie inedite e mai ristampe. 2) la sua formula prevede anche una storia breve di un altro personaggio appartenente al mondo di Tex 3) anche il suo predecessore l'Almanacco del West, presentava solo storie inedite. 4) Il Magazine che pubblica le ristampe degli eroi creati da G.L. Bonelli non è il Tex Magazine ma l'Avventura Magazine.

Ribadisco, quindi, che hai fatto molta confusione. E tanto per aggiungere confusione a confusione, cosa fai per confutare l'affermazione che Tex Magazine contiene solo storie inedite e che le ristampe sono solo sull'Avventura Magazine? Mi citi il secondo Tex Magazine del 2018 che appunto conteneva due storie inedite... cioè mi dai ragione pretendendo al tempo stesso di darmi torto.

Qualunque cosa volessi dire, l'hai detta male.

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Perché continuiamo a discutere sui gusti e sulle scelte, quando è evidente che l'assioma "Mi piace, lo compro, non mi piace (più) lo lascio" è ormai una regola consolidata? Parafrasando, ognuno è fabbro delle sue scelte e mi pare accertata l'impermeabilità della SBE alle opinioni, tantomeno su misura ridotta come nel caso di questo forum, per altre strategie e programmano che riguardano i numeri di vendita. A qualcuno l'aumento della produzione non piace e ne fa un discorso di qualità. Bene discutiamo sulla qualità e non sulla quantità, io aborro alla Mughini un campionato di calcio di Serie A con così tante squadre, ma se ne devo parlare giudico i risultati delle singole squadre, non mi perdo a contarle. Poi, cambiando sport, la NBA a 23 squadre era molto più affascinante dell'attuale, ma la regressione non riguarda solo la dilazione delle franchigie ma il gioco in sé. Io credo che il patrimonio di sceneggiatori e disegnatori della Bonelli possa reggere lo stato delle cose attuale, posso contemporaneamente credere che alcuni contenuti extra potrebbero essere dirottati sul mensile, ma sulle strategie di marketing non sono in grado di poter dare un giudizio attendibile. Altro discorso, e concludo, è quello di chi dice che per ragioni che vanno dallo spazio al costo, si limita nell'acquisto. Ci stana allora nel merito c'è una sicura vena di tristezza per l'impossibilità o la scelta obbligate.

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<span style="color:red">11 ore fa</span>, Augustus McCrae dice:

 

Forse il tuo esempio è ironico (e questo renderebbe superfluo il mio commento) ma anche se Fantozzi ci ha suggerito il contrario, "La corazzata Potëmkin" rapportato al suo anno di produzione (1925) e ai mezzi tecnici dell'epoca (per non parlare dei significati, ma questo aprirebbe un altro capitolo) è un capolavoro e Ėjzenštejn è un genio.

 

Non è un caso se un riconosciuto maestro come De Palma lo ha omaggiato nel bellissimo "The Untouchables - Gli intoccabili" quasi ricalcando frame per frame una sua famosa scena.

 

La critica è uguale in tutti i settori (arte, cinema, letteratura, sport), per un'ampia percentuale di "esperti" vale il vecchio detto "Quelli bravi fanno, gli altri diventano critici". :D

 

Ovviamente ero ironico, era solo lo spunto per citare la famosa "recensione" di Fantozzi. Personalmente lo considero tra i capolavori di quel periodo, insieme a "Metropolis" e "Cabiria".

A mio gusto, ritengo invece una "ca**ta pazzesca" il sopravvalutatissimo e superpremiato "La grande bellezza", che in un moderno remake del film di Fantozzi userei al posto della corazzata. 

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<span style="color:red">12 ore fa</span>, Angelo1961 dice:

Non credo facciano programmazioni stile uliveto. Il bacino ormai è quello, circoscritto, estinti noi, si estinguerà il fumetto. O questo fumetto.  Per cui, credo, la casa editrice raccoglie con reti a strascico. 

Ma non lo fa solo nelle pubblicazioni. Vengono proposte variant cover con le copertine di prova scartate, cofanetti con la stella di ranger, vecchie storie già pubblicate decine di volte in un nuovo formato, la ristampa delle prime strisce in fora originale non censurata, cross-over con personaggi improbabili di altre case editrici, iniziative, secondo me, inutili per un fruitore di fumetti, eppure molti restano impigliati in queste reti. 

Perchè si cerca di incassare il più possibile. 

 

PapeSatan. Gli esempi che tu citi sono frutto di intuizioni geniali. Non mi riferivo a cose così. Non a caso ho citato a titolo di esempio una mostra di manifesti pubblicitari o di scatole di latta.

Per esempio, il Tex Willer wanted box...

All'interno di una scatola di metallo con dettagli in rilievo, delle dimensioni di 18 x 25 x 9 cm, i fan del ranger bonelliano possono trovare quattro edizioni diverse di "Vivo o morto", il numero uno di Tex Willer: quella regolare, una variant con copertina di Claudio Villa, una variant che riporta in copertina un avviso di taglia per Tex e una variant con in copertina un effetto a sorpresa tutto da... scoprire! Inoltre, la confezione include la ristampa anastatica della prima raccoltina a striscia di Tex e il manifesto dell'avviso di taglia.

Ma, sinceramente, di questa chincaglieria, cosa può fregare a un lettore di Tex?  Guardarsela ogni tanto e goderne?  :D

 

Questi sono soldi, secondo me, più mal spesi che non per aver acquistato un color che poi non mi è piaciuto. 

Quattro edizioni diverse di Vivo o morto? Quattro? E che me ne faccio? 

 

Bravo @Angelo1961 :D

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<span style="color:red">5 ore fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

Finalizzata ad arrivare "la"!

 

 

<span style="color:red">12 ore fa</span>, Angelo1961 dice:

 

PapeSatan. Gli esempi che tu citi sono frutto di intuizioni geniali. Non mi riferivo a cose così. Non a caso ho citato a titolo di esempio una mostra di manifesti pubblicitari o di scatole di latta.

Per esempio, il Tex Willer wanted box...

All'interno di una scatola di metallo con dettagli in rilievo, delle dimensioni di 18 x 25 x 9 cm, i fan del ranger bonelliano possono trovare quattro edizioni diverse di "Vivo o morto", il numero uno di Tex Willer: quella regolare, una variant con copertina di Claudio Villa, una variant che riporta in copertina un avviso di taglia per Tex e una variant con in copertina un effetto a sorpresa tutto da... scoprire! Inoltre, la confezione include la ristampa anastatica della prima raccoltina a striscia di Tex e il manifesto dell'avviso di taglia.

Ma, sinceramente, di questa chincaglieria, cosa può fregare a un lettore di Tex?  Guardarsela ogni tanto e goderne?  :D

 

Questi sono soldi, secondo me, più mal spesi che non per aver acquistato un color che poi non mi è piaciuto. 

Quattro edizioni diverse di Vivo o morto? Quattro? E che me ne faccio? 

Su questo concordo al 100%,

Per non parlare della fascia di wampum inclusa in un altra scatola di latta... che neanche negli ovetti Kinder... 😪

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