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TWF - Tex Willer Forum

[513/514] Le Foreste Dell' Oregon


ymalpas
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Voto alla storia  

51 utenti hanno votato

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Riletta questa storia, non certo tra le migliori di Nizzi.

Il soggetto era anche intrigante, così come l'ambientazione, ma ho trovato il tutto molto molto noioso. Si, c'è qualche modesto colpo di scena (Il capo boscaiolo che è il sabotatore, il finale..peraltro abbastanza inutile), ma tutto scorre piattamente e senza nerbo, impedendo al lettore di produrre un vero interesse.  L'unico che si salva è Gross Jean, che appare in buona forma e anzi più sveglio di Tex e Carson. Bella la scena in cui Tex e Carson entrano nel saloon e Goss Jean ha praticamente sfasciato il locale e messo ko una ventina di persone, questo mi ha strappato una risata.

Carson sconfortante. Completamente inoperante per tutta la storia.

Finale inutile.

Copertina del secondo albo inspiegabile.

Mah.

Venturi molto bene, bel tratto elegante.

Nizzi 5

Venturi 8

Modificato da valerio
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  • 6 mesi dopo...

L'idea alla base della storia di per sé non sarebbe stata neanche banale, benché non inedita, tuttavia la trama si sviluppa con una tale prevedibilità che, nel leggerla o rileggerla, ogni volta le pagine scorrono con impressionante velocità. Nessun guizzo particolare, al netto dell'assenza di errori marchiani, purtroppo pienamente in linea con l'allora incipiente perdita di inventiva di Nizzi.

 

Ordinaria amministrazione, quella che a Tex e Carson tocca dirimere, senza che Gros-Jean abbia modo di esprimersi come al suo solito, tra maldestrezza con le armi da fuoco e forza erculea; tali sono la piattezza e la relativa facilità della missione, tolta la liberazione del ragazzino in ostaggio da parte di Tex, che il gigante canadese stavolta funge sostanzialmente da mera fonte di segnalazione dell'ingiustizia perpetrata ai danni del suo amico Leroux.

 

Se i protagonisti non brillano più di tanto, pressoché impalpabile l'apporto degli altri personaggi che appaiono, sia tra gli amici, come Leroux, sia tra gli antagonisti, vale a dire Shannon ed i suoi sgherri, ivi compreso Mitchell. Di fatto inutile ai fini dell'epilogo della vicenda, infine, la morte di Shannon - in procinto di arrendersi - per mano dell'operaio tedesco della cartiera: una scena che nulla aggiunge e nulla toglie, per cui a mio avviso avrebbe potuto tranquillamente essere evitata. Di contro, avrebbe certo avuto più senso un cameo di tale mister Lawrence, il proprietario della cartiera che, di fatto, costituiva il vero obiettivo delle mire e delle prepotenze di Shannon.

 

Una storia dalla trama mediocre, insomma, che stenta decisamente a raggiungere la sufficienza. Peccato per i bei disegni di Andrea Venturi, benché personalmente mi sia parso di ravvisare un po' di imprecisione, qua e là, nel tratteggiare i volti dei personaggi.

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  • 1 anno dopo...

Difficile valutare questa storia, recuperata per la prima volta in questi giorni. 

Bisognerebbe separare albo 1 da albo 2 ma purtroppo la storia è unica.

Parte bene, l'idea è buona, l'ambientazione interessante, supportata dai disegni del bravo Venturi. 

Nel primo albo il mistero sul sabotatore è ancora vivo e ben tenuto in piedi.

Nel secondo  albo la storia si svacca subito, col capo boscaiolo che ha un atteggiamento da subito sospetto e che mette in scena una pantomima che anche il Tex meno in forma dovrebbe svelare. 

E invece no, i pards non muovono un sospetto su di lui (almeno da quello che ci è dato vedere) ma questo è supportato dal fatto che Tex lo smaschera solo e soltanto grazie alla testimonianza (che botta di culo) del ragazzino che assiste all'omicidio. 

In sostanza con o senza Tex, il capo boscaiolo sarebbe stato beccato. 

La differenza è che Tex ci mette del suo per fare danno.

Invita il ragazzino ad accusare pubblicamente l'assassino dicendogli che nessuno potrà fargli più del male ora, e una pagina dopo indovina che succede????

Il ragazzino si ritrova con un'arma puntata alla testa e viene rapito di fronte a un Tex patetico che implora di liberarlo in cambio della libertà dell'assassino. 

Non contento, Tex lascia passare da quel che si capisce diversi giorni prima di buttarsi e liberare il ragazzo (mi pare un paio buoni prima della liberazione), perché in fondo lui è sicuro di se "al ragazzino non faranno nulla". 

Gros-Jean pare l'unico intelligente della comitiva, peccato appaia relativamente poco.

Sul finale stendiamo un velo pietoso, infilato a forza per far apparire fino all'ultimo Tex come uno sbirro cieco e ottuso. 

Direi che una sceneggiatura veramente sbagliata si abbina ad un soggetto dal gran potenziale e a disegni sicuramente belli. 

Non credo avrò la forza di rileggerla, o al massimo ne rileggerò solo la prima parte per apprezzarne alcune scene simpatiche e i disegni.

Ho votato con un 4, ora capisco le critiche alle storie di Nizzi di questa fascia, il fatto che debba recuperarla o rileggerla (dopo aver dimenticato ogni storia di quel periodo) quasi tutta mi preoccupa. Ma non è un caso che lessi Tex a cavallo degli anni 2001-2003, quando avevo circa 12 anni, sia storie vecchie che inediti, e anche se di quel periodo non ricordo molto, posso immaginare come mai io abbia smesso di comprarlo. Pian piano metto insieme i pezzi dei traumi adolescenziali

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