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TWF - Tex Willer Forum

[750/751] Ritorno a Redrock


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<span style="color:red">4 ore fa</span>, Exit dice:

Nessun giudizio anticipato sulla nuova storia. 

 

Sui ritorni citati. Jack Thunder ha imho perso qualcosa con il ritorno. I sette assassini è una buona storia e andava più che bene così. Però di iscrive tra i casi che possono essere giudicati "correrti". Tex l'ha creduto morto perché era logico pensare che fosse così, non per negligenza.

 

Ma la Tigre Nera è già tornata due volte di troppo e davvero non riesco a immaginare cosa possa farmi modificare un giudizio ormai pessimo...

Secondo me è tornata solo una volta di troppo. Il primo episodio vabbè, è nel suo genere un capolavoro, il secondo non arriva ad esserlo, ma secondo me è una storia solida e molto piacevole, pur con qualche caduta che purtroppo faceva da corollario al secondo Nizzi, la terza è proprio brutta.

Io ho buone sensazioni dalla ripresa di Boselli.

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15 ore fa, Poe dice:

Scusate, ma non capisco perché il fatto che in questa storia torni un nemico dato per morto e fortunosamente sopravvissuto, e un altro che era stato arrestato ma che poi è riuscito a evitare il carcere per colpa di un giudice corrotto, dovrebbe minare la giustizia infallibile di Tex, annullare la storia precedente e far inorridire GLB. 

 

Mi permetto di rispondere da una posizione neutra e neutrale, ma che converge sul medesimo giudizio finale.

Da quanto ho capito leggendo @Diablero e @Letizia non è il ritorno in sè a non essere piaciuto, ma il modo con cui si giustifica questo ritorno. Un modo che fa passare da perfetto imbecille un Tex che invece, nelle chiare intenzioni di GLB, aveva tutti gli elementi per considerare davvero chiusa la faccenda. 

Ho riletto "Taglia: duemila dollari" subito prima di "Ritorno a Redrock", quindi con mente fresca e attenta, e non ho avuto il minimo dubbio che GLB l'avesse considerata chiusa lì.

Certo, si poteva benissimo escogitare un ritorno (ne abbiamo già visto qualcuno di inaspettato) ma con motivazioni che rappresentassero una conseguenza, una evoluzione, uno sviluppo spazio-temporale credibile e originale degli eventi chiusi da GLB.

Invece la motivazione è semplicemente che la solida e credibile conclusione data da GLB è stata banalmente sconfessata (il morto non è morto ma si è goduto la bella vita, Spring non è stato condannato ma l'ha fatta franca per insufficienza di prove), e qui la vicenda è come se ripartisse da zero, perfettamente identica a sè stessa. Quest'ultima è esattamente la mia impressione dopo aver riletto l'opera prima di GLB e questa a strettissimo giro di posta. Ecco perchè mi sforzo di giudicare questo albo non come un ritorno, ma come un'opera prima bis (che presa a sè stante non si presta affatto a soverchie critiche di sceneggiatura).

Se ho frainteso, mi scuso e correggetemi pure nella pacata dialettica.

Modificato da PapeSatan
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<span style="color:red">7 minuti fa</span>, PapeSatan dice:

Mi permetto di rispondere da una posizione neutra e neutrale, ma che converge sul medesimo giudizio finale.

Da quanto ho capito leggendo @Diablero e @Letizia non è il ritorno in sè a non essere piaciuto, ma il modo con cui si giustifica questo ritorno. Un modo che fa passare da perfetto imbecille un Tex che invece, nelle chiare intenzioni di GLB, aveva tutti gli elementi per considerare davvero chiusa la faccenda. 

Ho riletto "Taglia: duemila dollari" subito prima di "Ritorno a Redrock", quindi con mente fresca e attenta, e non ho avuto il minimo dubbio che GLB l'avesse considerata chiusa lì.

Certo, si poteva benissimo escogitare un ritorno (ne abbiamo già visto qualcuno di inaspettato) ma con motivazioni che rappresentassero una conseguenza, una evoluzione, uno sviluppo spazio-temporale credibile e originale degli eventi chiusi da GLB.

Invece la motivazione è semplicemente che la solida e credibile conclusione data da GLB è stata banalmente sconfessata, e qui la vicenda è come se ripartisse da zero, perfettamente identica a sè stessa. Quest'ultima è esattamente la mia impressione dopo aver riletto l'opera prima di GLB e questa a strettissimo giro di posta. Ecco perchè mi sforzo di giudicare questo albo non come un ritorno, ma come un'opera prima bis (che presa a sè stante non si presta affatto a soverchie critiche di sceneggiatura).

Se ho frainteso, mi scuso e correggetemi pure nella pacata dialettica.

 

Certo, tutto chiaro. Sequel che francamente non serviva, ma che essendo stato approvato e pubblicato, dobbiamo prendere per buono. Tex comunque non ne esce sminuito, essendo tutto successo a sua insaputa e con le difficoltà di recupero del corpo dei defunti ... o presunti tali.  Ciò che infastidisce soprattutto, secondo me, sono invece le coincidenze ;)

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Mai cercare parallelismi, specialmente quando non ci sono.

Io guardo solo una storia: "Taglia: duemila dollari".

Ci sono due cattivi ma sono talmente anonimi che GLB non riserva loro neanche una fine decente.

Uno lo fa perire per imperizia e l'altro non lo ca#a nemmeno.

Tex se ne va dopo aver fatto giustizia.

 

E veniamo all'altra storia:

La intitoliamo "Ritorno a Yellowstone", il boss cattivo lo chiamiamo Tolter, lo scagnozzo lo chiamiamo Winter, raccontiamo che sono stati "sconfitti" dal ranger Tom Miller (perché Tex in quel periodo era in Canada), la storia è stupenda e "Taglia: duemila dollari" non solo non è deturpata ma neppure viene in mente a nessuno.

 

Perché non è stato fatto così?

Perché far ritornare un John Doe qualsiasi di cui nessuno ricordava nulla?

 

Lungi da me la malizia.

Lungi da me il pensiero che si sia voluta deturpare una vecchia storia (neanche una delle più belle) di GLB.

 

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7 minuti fa, Letizia dice:

 

 

E veniamo all'altra storia:

La intitoliamo "Ritorno a Yellowstone", il boss cattivo lo chiamiamo Tolter, lo scagnozzo lo chiamiamo Winter, raccontiamo che sono stati "sconfitti" dal ranger Tom Miller (perché Tex in quel periodo era in Canada), la storia è stupenda e "Taglia: duemila dollari" non solo non è deturpata ma neppure viene in mente a nessuno.

 

 

Esattamente.

Un'altra opera prima che non ha nulla che la riallacci alla precedente, semplicemente la clona.

Se però avesse avuto titolo e nomi dei personaggi differenti, qualcuno avrebbe potuto ricordarsi di averla già letta.

Modificato da PapeSatan
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2 ore fa, valerio dice:

Secondo me è tornata solo una volta di troppo. Il primo episodio vabbè, è nel suo genere un capolavoro, il secondo non arriva ad esserlo, ma secondo me è una storia solida e molto piacevole, pur con qualche caduta che purtroppo faceva da corollario al secondo Nizzi, la terza è proprio brutta.

Io ho buone sensazioni dalla ripresa di Boselli.

Dal momento che Nizzi ha abbandonato Tex e che questa non è la sua storia, mi limito a dire che per me era già troppo persino la prima apparizione e non il ritorno.

Purtroppo io e le storie di Nizzi siamo inconciliabili.

Modificato da Exit
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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Grande Tex dice:

bestemmia😂

scherzo ovviamente

le opinioni sono soggettive

d altronde io ho un po' lo stesso problema con Glb

Questo mi sembra insolito. Il tuo nick è Grande Tex. Se non ti piace GLB che del personaggio è il creatore devi ammettere che è strano forte.

:P

  • Haha (0) 3
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è vero, per una valutazione completa e "fair" bisognerebbe leggere la storia intera ma qualcosa si può già dire su questo primo albo.

 

Premetto che non avevo letto "taglia duemila dollari" e quindi per me "Ritorno a Redrock" è stato di fatto il primo approccio con la "storia". 

Nonostante questo ho avuto davvero l'impressione di un remake più che di una continuazione. 

Senza leggere l'antefatto, in questa storia lo si mostra chiaramente, il morto non è morto e quindi torna ad essere il nemico principale, il tirapiedi non è finito in galera quindi torna a vestire i suoi panni.

L'unico che era morto, si capisce per certo da quanto leggo qui nel forum (e poi verificato da me leggendo taglia duemila dollari) viene sostituito dal fratello. Tra l'altro le dinamiche sono molto simili se non identiche, c'è la banca, le concessioni aurifere, la stessa città...

 

Sinceramente, l'impressione è che si sia presa la conclusione di una vecchia storia e si sia detto, ok raccontiamola di nuovo facendo tornare tutti gli attori in scena. Mancano forse le idee su delle belle storie?

C'è modo e modo di far tornare i cattivi, se proprio si deve (ma questi cattivi erano davvero così rilevanti da meritare un ritorno?). Non si poteva tornare a Redrock per una nuova minaccia, rappresentata magari da qualcun altro? O magari riportando in scena solo un nemico (il fratello del tuerto)?

 

Ho scoperto poi di avere "taglia duemila dollari" in collezione, tra i tanti Tex acquistati per mercatini e ancora da leggere.

Ovviamente ho recuperato la storia, non epocale, ma bella. Tex è gagliardo, senza fronzoli, insomma è il Tex di GLB.

 

Non credo che la nuova storia rovini la vecchia. Seppur ritengo vero che non fosse il caso di mostrare in un solo colpo così tanti "fallimenti di Tex", ci può anche stare far tornare un nemico e ci sta ovviamente che non tutti i cattivi finiti al gabbio poi si facciano tutti gli anni in galera (siamo realistici in fondo, Tex è il primo ad esserlo quando si parla di giudici e sceriffi).

Ma l'impressione è che sia davvero troppo e che manchi della fantasia. La sceneggiatura non aiuta, pallida rispetto all'originale.

La storia di GLB non è rovinata, GLB voleva morto il  banchiere e in galera il tirapiedi. 

Poi qualcuno ha deciso di inventarsi una cosa diversa per fare un'altra storia. 

 

Eviterei di dargli troppo peso o di incattivirsi sulla cosa, semplicemente sarà questa seconda storia a sbattere il muso sulla prima e semmai a rimetterci e finita lì. 

L'unica cosa è sperare in una seconda parte godibile in termini di trama per salvare la baracca. 

 

Concludo dicendo che certi ritorni possono essere stucchevoli o dar l'impressione di essere messi li a forza. Penso ad un parallelo con Zagor dove ogni tre per due torna qualcuno. L'ultimo ritorno di Mortimer ad esempio, una storia che aveva davvero poco da dire e che mi ricorda molto questa qui di Tex. 

Inventarsi nemici sopravvissuti miracolosamente ci sta, ma solo se si ha davvero qualcosa da raccontare.

 

Sono un po' deluso, trattandosi anche di un albo a modo suo celebrativo, ma c'è da dire che confrontarsi con una storia di GLB richiede anche coraggio e credo questa storia non volesse ovviamente "rovinare" ma semmai "omaggiare" e forse si è incappati in un eccesso

 

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POSSIBILE SPOILER 

 

Letto oggi il primo albo di questa storia. Devo dire che, pur non presentando finora pecche particolari, la prima cosa che mi è venuta spontanea pensare è stata che del ritorno di Spring e Holmer non si sentiva granché il bisogno.  Sfugge un po' il motivo di riesumare due antagonisti abbastanza scialbi, perduti nelle nebbie del tempo, che non sono stati tra quelli che, nella saga texiana, hanno fatto epoca o hanno lasciato un'impronta particolare. La loro vicenda poteva insomma, a mio avviso, ben dirsi conclusa nella storia precedente.  Detto questo, i complimenti a Barbanera per il suo secondo soggetto su Tex sono comunque d'obbligo: la storia è abbastanza scorrevole e la vicenda della falsa accusa ai danni dello sceriffo Sander si preannuncia interessante. Vedremo gli sviluppi nel secondo albo. 

Per quanto riguarda i disegni, quelli di Rossi riconciliano per me con il Tex classico che abbiamo imparato ad amare. In una parte di flash back, anche se il tratto è diverso, mi hanno richiamato fortemente, come in  un deja vu, i disegni di Nicolò nella storia anni '70. 

Spicca fortemente la differenza con quelli del Maxi in edicola, dai volti quasi caricaturali: forse qualcuno potrà dire che il tratto di Rossi non è particolarmente originale ma, personalmente, sono questi i disegni che vorrei vedere su Tex.

Modificato da Jim Brandon
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Contiene SPOILER SPOILER...

 

 

Allora...Ho fatto uno strappo alla regola leggendo il primo albo e non avendo la storia completa.

Ero curioso...Perché andare a riprendere una vecchia storia di GLB (che ho letto da poco)? Storia carina che si basava molto sui dialoghi e dove qualche personaggio era riuscito altri mi erano sembrati ridicoli(El Tuerto).

In questa Ruju si concentra su Sander, minatore galantuomo incastrato da un banchiere e dal suo tirapiedi con GLB, diventato nel frattempo sceriffo.

Ad oggi Ruju non aggiunge niente. Riporta in vita il banchiere, fa assolvere il banchiere e al posto del Tuerto ci mette il fratello (Mandero) a dir poco dimenticabile.

Mancano i dialoghi di GLB (quindi il sale di quella storia) e non ho capito il senso di questa. Vedremo nel secondo albo...

Il 8/4/2023 at 21:31, Diablero dice:

Non penso che sarò in grado di dare un giudizio obbiettivo su questa storia. Anche se ci sono parti che mi sono piaciute, e Ruju almeno per ora riesce a non ricadere nei soliti difetti. Ma la storia mi ha preso male da subito, proprio per il suo soggetto (sorry, Barbanera), quindi non è una questione di sceneggiatura e disegni: per me questa è una storia "sbagliata" già dall'idea di base.

 

Però qui devo usare il tag "spoiler"

 

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La storia è un po' troppo un "remake" (lo stesso boss, lo stesso tirapiedi, la stessa vittima a cui fanno la stessa cosa - accusato di un crimine anche se innocente - persino gli Apaches tornano, e guidati dal fratello dell'unico "cattivo" che era stato mostrato come sicuramente deceduto in scena. Già che c'erano potevano dire che era suo fratello gemello e dargli una benda sull'occhio... ). Un buon seguito dovrebbe prendere come premesse il finale della storia precedente e sviluppare su quelle, NON annullarle (il morto non è morto, il condannano non è condannato, gli apaches sono andati via ma comunque ne arrivano degli altri) per ripartire dal punto di partenza....

Ma non è questo il problema principale. Se fosse solo quello mi avrebbe solo fatto sorridere, ci avrei fatto qualche battuta, e poi avrei giudicato la storia. Il problema è la CONSEGUENZA della scelta di "annullare" la storia precedente e ritornare al punto di partenza.

Se accettiamo questa storia come "in canone", significa che la storia "taglia di 2000 dollari" di GL Bonelli in realtà ha questo finale:

1) Il boss, responsabile di un sacco di morti e di prepotenze, se la cava senza un graffio. Perde gran parte del suo denaro ma ne rimane abbastanza da renderlo comunque ricco e in pochissimi anni tornare a fare il banchiere. Continua a vivere nel lusso mentre le sue vittime sono sottoterra.

2) Il capo dei tirapiedi, ladro e assassino, si fa beffe della sicurezza di Tex, con qualche testimone prezzolato la fa franca facendo marameo alla sua vittima sconfitta, mentre Tex se ne va in giro per i fatti suoi ignaro di tutto.

Significa dire, retroattivamente, che non solo TEX HA PERSO, ma che i principali colpevoli l'hanno fregato (uno riuscendo a scappargli da sotto il naso, l'altro rendendo inutili tutte le "prove" di Tex) e se la sono spassata per (come minimo) 6 anni.

E questo, scusate ma non lo accetto. Questo è andare a pasticciare le storie di GL Bonelli con le dita sporche di marmellata

Molto raramente i nemici di Tex delle storie di GL Bonelli tornavano. Ricordo solo Mefisto, Yama, Proteus e Brennan e Teller. I primi 3 sono nemici "super" molto particolari, gli ultimi due tornano in una storia particolarissima che racconta il colpo peggiore che Tex abbia mai subito, dove "perde" ben altro che un caso giudiziario. Ma nelle altre storie, SE TEX FA GIUSTIZIA, TEX FA GIUSTIZIA.

E il minare questa certezza è uno dei motivi per cui la mania dei ritorni, che ha già fatto danni notevoli in Zagor (aveva ragione Sergio Bonelli a proibire i ritorni dei suoi personaggi...), è pericolosa anche per Tex.

Ma anche se i "ritorni" comportano spesso questo rischio, si può comunque mitigare, far tornare il nemico dopo un evasione, o comunque in maniera che non "annulli" la prima storia. Qui in questa storia invece ci si sono buttati a pesce. La "vittoria" di Tex viene totalmente azzerata, è una vittoria illusoria con Tex se ne va via alla fine senza capire niente e alle sue spalle tutto torna come prima. Con i "cattivi" che ridono.

E non capisco. Barbanera aveva detto nel thread sulla storia originale che era una storia che amava, che aveva anche un significato personale. E non ti sei accorto che la stavi distruggendo? Io le storie che amo le vorrei PROTEGGERE. Quando hanno annunciato il seguito e i prequel di Watchmen li avrei strangolati e per me quelle storie non esistono. Se mi fanno un seguito di "massacro" dove Fraser si è salvato, giuro che prendo il treno e faccio una scena in via Buonarroti che Neo che entra alla centrale di polizia in Matrix insieme a Trinity al confronto è una scena pacifica e tranquilla. Non capisco, davvero la mentalità di qualcuno che dice "come amo questa storia. Sovvertiamone il finale rovesciandolo, dai!"

 

 

Per questo non posso giudicare serenamente questa storia. Perché per me, questa storia non esiste. Non è mai esistita. Preferisco conservare intatta la storia originale.

 

 

Concordo sulla parte del remake. A me quello ha dato più fastidio. Stessa situazione. Annullare la storia precedente? Visione "estrema" che non mi ha disturbato però non ho capito il motivo di questa storia. Cosa sta dando di gustoso? Vedremo il secondo albo...

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Onestamente non capisco perché molti scrivano che é un remake quando ovviamente non lo é, almeno nell'accezione comune del termine. Aspettiamo comunque almeno di vedere il resto!

Per me già il fatto che non sia una storia fantastica non é un merito da poco! Grande Barbanera, continua così! (detto con una certa invidia, eh...)

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  • Collaboratori

La storia si legge bene anche se è tutto un susseguirsi di coincidenze. Tex e Carson che ritornano a Redrock dopo cinque anni, trovano Rick Sanders sceriffo e fin qui va bene. Ma ecco che rispuntano d'incanto anche i vecchi antagonisti, Spring e Holmer e fa capolino un improbabile cugino di El Tuerto che replica le gesta del defunto. E tutto avviene contemporaneamente. Ecco queste cose sono da evitarsi: sarebbe bastato nella sceneggiatura specificare che l'arrivo di Tex a Redrock è dovuto PROPRIO a una chiamata di Sanders, ora sceriffo, perché da qualche tempo ha avuto delle noie con i vecchi nemici e tutto diventa plausibile. Messa così invece è poco credibile e non so, ma a me basta questo per falsare la storia, altro che origlioni!

  • Grazie (+1) 2
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, ymalpas dice:

La storia si legge bene anche se è tutto un susseguirsi di coincidenze. Tex e Carson che ritornano a Redrock dopo cinque anni, trovano Rick Sanders sceriffo e fin qui va bene. Ma ecco che rispuntano d'incanto anche i vecchi antagonisti, Spring e Holmer e fa capolino un improbabile cugino di El Tuerto che replica le gesta del defunto. E tutto avviene contemporaneamente. Ecco queste cose sono da evitarsi: sarebbe bastato nella sceneggiatura specificare che l'arrivo di Tex a Redrock è dovuto PROPRIO a una chiamata di Sanders, ora sceriffo, perché da qualche tempo ha avuto delle noie con i vecchi nemici e tutto diventa plausibile. Messa così invece è poco credibile e non so, ma a me basta questo per falsare la storia, altro che origlioni!

Senza contare gli attentati casualmente falliti, tranne l'ultimo fallito per merito di Tex.

Se gli attentatori fossero stati un po' meno pirla o se Tex fosse arrivato qualche ora dopo, addio Rick e addio storia.

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Il 11/4/2023 at 10:59, borden dice:

 

 

Vi ricordo che Jack Thunder lo credevo morto anch'io... :laugh:

 

 

Poi era impossibile cercarlo sotto le macerie della miniera e- toh!-nessuno sapeva dell'uscita secondaria...

 

In quanto alla Tigre, prima di criticare, aspettate che esca la storia, perdinciribacco!:old:

 

E il motivo per cui la faccio tornare (oltre al desiderio di una storia malese che aveva lo stesso Nizzi) è che la sua uscita di scena per opera di Devlin è davvero  FIACCA ed eseguita con evidente sprezzatura polemica... Addirittura il personaggio di Nizzi stava battendo Tex!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una delle pagine più ignobili della storia di Tex..il nostro eroe sconfitto in duello fu davvero uno dei punti più bassi della carriera di Nizzi.

 

Su Ritorno a Redrock, prima parte molto deludente,  condivido le analisi dei critici.  Salvo solamente il tratto classico di Rossi, il suo Tex è sempre un bel vedere.

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Come credo sia stato già sottolineato da altri pards, anche io devo dire di aver trovato un po' forzata la casualità degli eventi, nello specifico Tex e Carson che passano da Redrock proprio allorquando Sam Spring decide di intraprendere un'offensiva atta a fare fuori il vecchio nemico Rick Sanders, ora sceriffo della cittadina.

 

A proposito di quest'ultimo, poi, non ho apprezzato la contraddizione tra due affermazioni rilasciate a pochissima distanza di tempo l'una dall'altra: prima sostiene che negli ultimi tempi la vita a Redrock non abbia riservato sorprese, mentre a seguito del tentativo di accoltellamento ai suoi d'anni si sforza di riconoscere che vi erano già stati episodi strani, e giunge alla conclusione che dietro essi possa esserci la mano del vecchio nemico Spring.

 

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Storia che non mi ha preso finora, spero che il prossimo albo la tiri un po' su.

I pards che arrivano in città per caso stona un po',  era più credibile che fosse stato Sanders a chiamarli, ed era meglio che Spring fosse uscito di galera recentemente  con un nuovo processo magari allestito dal banchiere.

Altra cosa che per mè ha stonato è stata la scena con la dinamite. Da quando in qua per andare alla ricerca di un delinquente Tex riempie le sacche del cavallo di esplosivo.

Buoni i disegni, anche se io gli  vorrei un po' più sporchi e polverosi.

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Ho finalmente finito di leggere l'albo (qua ormai tocca leggerlo a spezzoni, il tempo è tiranno) devo dire che non mi è dispiaciuto come numero, ho apprezzato la rottura della gabbia in un paio di pagine, la storia scorre abbastanza bene e aspetto il finale, ormai prossimo, per tirare le somme perché ritengo che al momento alcune cose tornino poco (o comunque siano sviluppate per stare in due albi e quindi un po' accelerate), spero vivamente che non si risolva tutto in una classica sparatoria gigante ma che ci sorprendano con una conclusione più ricercata. 

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Letto il secondo albo che si può sintetizzare con una sola parola: Noia.

L'ho trovato pesante, lento, pieno di scene inutili, prevedibile.

A che pro tirare in ballo una vecchia storia per scriverne un seguito così scialbo.

E non so come far arrivare allo sceneggiatore il messaggio che deve darci un taglio con questi suoi personaggi tormentati, di cui almeno a me non frega nulla.

Basta anche con scene degne di un Harmony come le moine tra Sanders e moglie. Uno strazio.

Più leggo Ruju e più mi domando se abbia la più pallida idea di cosa sia Tex.

Sono ormai convinto di no.

 

Giudicare il disegnatore è un'impresa, perché, tra che mi addormentavo o che saltavo pagine, l'unica cosa che ho notato è come somigli a Civitelli.

Mi piacerebbe vedere il suo vero stile invece che quello dell'illustre collega.

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Exit dice:

Letto il secondo albo che si può sintetizzare con una sola parola: Noia.

L'ho trovato pesante, lento, pieno di scene inutili, prevedibile.

A che pro tirare in ballo una vecchia storia per scriverne un seguito così scialbo.

E non so come far arrivare allo sceneggiatore il messaggio che deve darci un taglio con questi suoi personaggi tormentati, di cui almeno a me non frega nulla.

Basta anche con scene degne di un Harmony come le moine tra Sanders e moglie. Uno strazio.

Più leggo Ruju e più mi domando se abbia la più pallida idea di cosa sia Tex.

Sono ormai convinto di no.

 

Giudicare il disegnatore è un'impresa, perché, tra che mi addormentavo o che saltavo pagine, l'unica cosa che ho notato è come somigli a Civitelli.

Mi piacerebbe vedere il suo vero stile invece che quello dell'illustre collega.

Monti (al limite Della Monica, nelle sue rare apparizioni su Tex), non Civitelli. Di Civitelli non c'è nulla.

 

Soggetto: pur con i limiti del 'perchè voler riprendere un soggetto minore dell'epopea texiana', gli sviluppi non sono così telefonati come ci si potrebbe aspettare (es. l'introduzione del cinico boss del boss) 

Quella che soffre invece è la sceneggiatura, che non mostra mai trovate 'mordenti' o dialoghi che vadano aldilà del prevedibile.

Complessivamente, un onesto albo di passaggio, anche se non rimarrà particolarmente memorabile.

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Letto anch'io il secondo albo, e speravo che la seconda parte fosse un po'  migliore della prima, invece è stata una vera delusione. Scene senza nessuna credibilità a partire dal tavolino con delle tracce di polvere d'oro, al processo con sceriffo che una volta cè e una volta non cè e nessuno se ne preoccupa. Sembrano tutte scene messe lì per far andare avanti la storia, ma la mandano avanti malissimo. Le ultime storie di Ruju non mi sono piaciute.

Rossi mi piace per i paesaggi, meno quando disegna gli interni delle case o i villaggi, perché ci sono troppe linee fatte con il righello.

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Secondo albo preso e letto in due step, perché si fa davvero fatica a finirlo, dato che la noia regna sovrana: non è davvero una buona indicazione per un fumetto che dovrebbe essere fonte di svago (cosa che, per dire, non mi è successa con l'ultimo maxi di Nizzi).

Le idee latitano e le soluzioni narrative sono poco credibili (es. il vice sceriffo costretto a confessare davanti al giudice). Mi sembra che Ruju stia subendo un'involuzione (anche se il top in negativo, difficilmente eguagliabile, lo ha raggiunto già, con la strampalata storia de "il Pistolero vodoo").  In questo caso, inoltre, penso che sia stata sbagliata la scelta di riprendere una dimenticabile storia minore e farne un sequel che, oltretutto, ricalca quasi completamente la trama originaria. 

La cosa migliore sono i disegni.

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CONTIENE SPOILER

Secondo albo che scorre via pulito, liscio, chiaro, come l'acqua di un torrente di montagna sotto un ponte, ma che, come quell'acqua, non scava alcun solco. Se ci dimentichiamo per un attimo che vorrebbe essere il sequel di "Taglia duemila dollari", la trama si lascia leggere, ma nella sua leggerezza e facilità di lettura c'è sia il pregio che il difetto di questa storia.

Il processo-farsa prometteva bene (Tex che argutamente cerca di smontare la falsa testimonianza), sarebbe stato bello che durasse di più, con un teso contraddittorio tra l'accusa e Tex che vi si oppone con logica, ma poi tutto si risolve in una semplice confessione del vicesceriffo estorta a suon di legnate da Tex. Superfluo mostrare il poco plausibile ritrovamento di qualche granello di polvere d'oro a casa del vicesceriffo quando era chiaro (e Tex lo dice esplicitamente) che solo il vicesceriffo poteva aver messo a bella posta il sacchetto d'oro nell'ufficio dello sceriffo.

Anche il personaggio di Goltry, l'unico nuovo rispetto a "Taglia duemila dollari", non ha granchè rilevanza ai fini dell'intreccio, senonchè il suo coinvolgimento destinato a rimanere impunito (e difatti Tex si dà da fare per "punirlo" a modo suo) lascia presagire che potremo ritrovarcelo in un sequel del sequel.

In conclusione, una storia di gradevole lettura, non eccelsa ma neanche da insufficienza se la si considera un'OPERA PRIMA e non un sequel.

Curiosamente, l'ultima frase dell'albo, pronunciata da Carson, è emblematica della "sufficienza" di questa storia: "Non credete che oggi sia UNA UNA magnifica giornata?" (sì, con l'articolo ripetuto due volte).

I miei voti:

soggetto e sceneggiatura: 6

disegni: 7

 

Modificato da PapeSatan
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