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TWF - Tex Willer Forum

[Maxi Tex N.32] La grande congiura


MacParland
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<span style="color:red">13 ore fa</span>, Leo dice:

Vent'anni fa, quando Nizzi straparlava delle idee pericolose di Boselli, che se avesse continuato su quella china si sarebbe giocato il personaggio, c'era Guarino? No.

In realtà si, Guarino era già in scena .

Ricordo un suo ban da TWO quando difendeva Nizzi a spada tratta e correva l'anno 2003 o 2004! ;)

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16 minutes ago, Letizia said:

Il fatto è, secondo me (e potrei sbagliare), che Tex a Nizzi gli stia sui marroni e che provi un recondito piacere nel farlo fallace, menefreghista e fortunosamente inerte.

Tutto qui.

Quoto.

 

Essendo comunque una interpretazione "psicologica" basata su valutazioni delle sue opere, non può essere "dimostrata", e molte persone si rifiutano persino di considerarla come eventualità (fra questi lo stesso Borden in una discussione con me di qualche anno fa, chissà se adesso ha cambiato idea...).

 

Ma se il Rasoio di Occam ha una qualche validità...  quale spiegazione più ovvia si può trovare per il semplice e verificabile fatto che per DECENNI in TUTTE le storie di Nizzi, Tex ha fatto figure ridicole o per incapacità (venendo sistematicamente salvato da chi andava a salvare e causando danni a chiunque si fidasse di lui), o per meschinità (la caratterizzazione di Tex come di un pigro mangione che non si muove se non riceve ordini da qualcuno) o per pomposità da pallone gonfiato (le innumerevoli figuracce con frasi tipo "la catturerò o non mi chiamo più Tex Willer! Ops, mi è sfuggito!" "Vieni con me, bambino, ti giuro che non corri nessun rischio! Ops, Mi hanno rapito il bambino!"

 

Ancora, dopo DECENNI, la risposta dei "negazionisti dell'ovvio" è semplicemente il negare, il negare sempre ("non è possibile, un autore professionista non lo farebbe mai". così come magari un autore professionista non direbbe le cose che dice Nizzi nelle interviste sui suoi colleghi? In realtà autori professionisti hanno fatto anche di peggio, l'avere un lavoro non implica superiorità morale), ma una possibile spiegazione alternativa che tenga non è stata mai data.

 

Così, appena torna su Tex dopo anni di assenza, la prima cosa che fa è mettere Tex in mutande che chiede scusa... ma no, dai, è SICURAMENTE una mera coincidenza... :lol:

 

28 minutes ago, Letizia said:

L'idea che Nizzi non ha più idee non sta in piedi ed è smentita da quest'ultimo suo lavoro dove le idee ci sono.

 

Questa invece è stata confermata dallo stesso Nizzi (e corrobora l'idea che scrivere Tex gli faccia abbastanza schifo, non sia assolutamente ispirato e sia stato convinto a farlo dopo la crisi dalle cifre spropositate e assolutamente "fuori scala" che Sergio Bonelli gli aveva offerto per non doverlo scrivere lui). Persino nel libro di Guarino spiega come per anni abbia utilizzato idee altrui o suoi vecchi soggetti di storie che aveva scritto per il Giornalino (o abbia scopiazzato sfacciatamente Pratt) perchè quando si trattava di scrivere per Tex, non gli veniva più nemmeno un idea (e ha continuato a scriverlo per VENT'ANNI macinando VOLUTAMENTE una quantità spropositata di pagine, senza idee e senza ispirazione)

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<span style="color:red">53 minuti fa</span>, Letizia dice:

L'idea che Nizzi sia rincoglionito non regge.

parola grossa

ma non é più lo scrittore di un tempo

<span style="color:red">53 minuti fa</span>, Letizia dice:

fatto è, secondo me (e potrei sbagliare), che Tex a Nizzi gli stia sui marroni e che provi un recondito piacere nel farlo fallace, menefreghista e fortunosamente inerte.

scusa ma questa é proprio un' illazione

Se fosse così neanche scriverebbe

Semolicemente le scorciatoie con l eroe che perde é quello che scrivi quando non hai più idee

<span style="color:red">26 minuti fa</span>, Diablero dice:

Quoto.

 

Essendo comunque una interpretazione "psicologica" basata su valutazioni delle sue opere, non può essere "dimostrata", e molte persone si rifiutano persino di considerarla come eventualità (fra questi lo stesso Borden in una discussione con me di qualche anno fa, chissà se adesso ha cambiato idea...).

 

Ma se il Rasoio di Occam ha una qualche validità...  quale spiegazione più ovvia si può trovare per il semplice e verificabile fatto che per DECENNI in TUTTE le storie di Nizzi, Tex ha fatto figure ridicole o per incapacità (venendo sistematicamente salvato da chi andava a salvare e causando danni a chiunque si fidasse di lui), o per meschinità (la caratterizzazione di Tex come di un pigro mangione che non si muove se non riceve ordini da qualcuno) o per pomposità da pallone gonfiato (le innumerevoli figuracce con frasi tipo "la catturerò o non mi chiamo più Tex Willer! Ops, mi è sfuggito!" "Vieni con me, bambino, ti giuro che non corri nessun rischio! Ops, Mi hanno rapito il bambino!"

 

Ancora, dopo DECENNI, la risposta dei "negazionisti dell'ovvio" è semplicemente il negare, il negare sempre ("non è possibile, un autore professionista non lo farebbe mai". così come magari un autore professionista non direbbe le cose che dice Nizzi nelle interviste sui suoi colleghi? In realtà autori professionisti hanno fatto anche di peggio, l'avere un lavoro non implica superiorità morale), ma una possibile spiegazione alternativa che tenga non è stata mai data.

 

Così, appena torna su Tex dopo anni di assenza, la prima cosa che fa è mettere Tex in mutande che chiede scusa... ma no, dai, è SICURAMENTE una mera coincidenza... 

 

a parte il fatto che non succedeva in tutte le storie( poi dipende sempre da cosa considere britta figura o no) ma anzi io me ne ricordo si e no una quindicina ( unite a tante altre mediocri per altri motivi) il fatto é che É QUESTO CHE FAI QUANDO NON HAI IDEE

mettinl eroe in difficoltà ( a coato do brutte figure) perché é l unico modo che hai per movimentare la trama

Vederci dietro chissà quale complotto per rovinare Tex mi sembra delirio complottista amche perché se odiasse tanto il personaggio non tornava a scriverlo

 

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Non ho particolare simpatia per Nizzi e non ho ancora letto la storia (lo farò prima o poi) ma nel frattempo noto che in questa diatriba tutte e due le parti ripetono da anni (e in decine di thread) le stesse cose, senza che nessuno dei partecipanti alla "guerra di religione" si schiodi di un millimetro dalla sua posizione iniziale.

 

Stesse accuse, stesse risposte, stesse analisi psicologiche, stesse obiezioni...

Sembra di leggere una sceneggiatura di Nizzi! ;)

 

Forse entrambi i "partiti" sono d'accordo sulla teoria per cui se ripeti abbastanza volte una cosa, anche una fake news, questa diventa automaticamente vera... :lol:

 

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9 minutes ago, Grande Tex said:

Vederci dietro chissà quale complotto per rovinare Tex

Nessun complotto. Semplicemente quando fai di malavoglia un lavoro che non ti piace per un personaggio che non ti piace, ti "vendichi" prendendo le poche soddisfazioni che ti puoi prendere. Ridicolizzandolo. Poi, quando vedi che puoi farlo e nessuno ti dice niente (anzi, sempre più lettori apprezzano: per me molti di quelli che esaltano Nizzi su Facebook ormai condividono la sua concezione "comica" di Tex, e si divertono a vedere ridicolizzato quel pallone gonfiato), ti senti invincibile e insisti ed esageri.

 

Si arriva addirittura alla frustrazione per il fatto che NON SE NE ACCORGE NESSUNO (all'epoca Nizzi AMAVA discutere con chi gli contestava queste cose: non per "confutarle", quanto perchè gli dava un po' di soddisfazione vedere che qualcuno le sue storie le leggeva davvero: immaginati la frustrazione del mettere cose simili nelle storie... e poi non se ne accorge nessuno! Gli davamo molta più soddisfazioni noi che non i fan adoranti che dimostravano di non leggere le sue storie con la minima attenzione...)

 

Il fatto che Nizzi se ne fregasse di Tex e della Bonelli è dimostrato chiaramente dai semplici numeri: in un periodo in cui PER SUA STESSA AMMISSIONE, NON AVEVA PIÙ IDEE, cercava di tenere Boselli e chiunque altro "fuori dalla porta" accentrando su di sè più disegnatori e più pagine possibile. Come si fa a dire che era scoppiato per il "superlavoro"... quando, VOLONTARIAMENTE, dopo la crisi macinava (alla carlona) molte, molte più pagine di quante ne avesse mai fatte prima? Quando VEDI che non hai più idee, e comunque dici "faccio tutto io! Tutto io! Faccia più pagine che posso, a costo di farle pessime" quale può essere secondo te la motivazione? Affetto per il personaggio no, altrimenti saresti tu a farti da parte o comunque favoriresti il ricambio. Amor proprio no, altrimenti scriveresti meno ma meglio, per non sputtanarti. Necessità? No, gli autori c'erano, era lui che non li voleva fare entrare. L'unica spiegazione plausibile sono semplicemente I SOLDI: facendo così Nizzi ha guadagnato cifre spropositate che nessun autore Bonelli ha mai guadagnato, né prima né dopo. Credo che all'epoca fosse l'autore di fumetti che guadagnava di più in tutto il mondo (escluse le royalties ovviamente, molti autori guadagnano tanto per quelle, parlo di "page rate" per i non detentori dei diritti e basta)

 

22 minutes ago, Grande Tex said:

amche perché se odiasse tanto il personaggio non tornava a scriverlo

Lui NON VOLEVA tornare a scriverlo, dopo la crisi dei primi anni 90.

 

Pare che per convincerlo a tornare (cosa che lui assolutamente NON VOLEVA FARE) Sergio Bonelli arrivò a offrirgli cifre spropositate. Quello che avevo sentito dire io all'epoca, dal "passa parola" degli informati, era che gli aveva offerto più del doppio dell'autore Bonelli più pagato dell'epoca. Ciascuna delle pagine che macinava a macchinetta svogliatamente nei decenni successivi gli è stata stra-pagata cifre assurde e totalmente fuori mercato, Nizzi con Tex è diventato ricco pur non avendo nessun diritto sui personaggi. (quindi, altro che "vittima dello sfruttamento" come dicono ancora i suoi fan, Nizzi con la Bonelli ha trovato la gallina dalle uova d'oro, è diventato ricco producendo a macchinetta migliaia di pagine, ma poteva benissimo vivere benissimo e diventare ricco lo stesso curando la qualità. Solo che sarebbe stato meno ricco)

 

Per anni non ho detto nulla al riguardo (anche se la voce su queste cifre assurde era in giro sin dalla metà degli anni 90, confermata sottobanco da più fonti) perchè era solo una voce su cui non avevo riscontri citabili, poi ultimamente anche Boselli ha confermato che era l'autore di gran lunga più pagato alla Bonelli (anche se non ha detto le cifre, quindi non so se, come avevo sentito, era più del doppio di chiunque altro o se la differenza era minore)

 

Non so se quanto è tornato richiamato da Boselli avesse conservato quel page rate, ma se è così, direi che spiegano ampiamente "perchè sia tornato", senza dover tirare fuori motivazioni da libro Cuore (inoltre, le persone con cui aveva litigato, Sergio Bonelli e Canzio, non c'erano più...)

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1 ora fa, Letizia dice:

L'idea che Nizzi non ha più idee non sta in piedi ed è smentita da quest'ultimo suo lavoro dove le idee ci sono.

Mmm.. dove sarebbero le idee in quest'ultimo Maxi?

Non parlo solo del soggetto trito e ritrito, dei personaggi bidimensionali già visti centinaia di volte (il pezzo grosso complottista che fuma il sigaro, l'ufficiale guerrafondaio imbecille, l'indiano ribelle, ecc.), ma anche delle singole scene o situazioni o location... Tutto riciclato da altre storie sue o di Bonelli, senza la minima variante.

 

Poi questo Maxi può piacere lo stesso, a volte piacciono anche storie già viste ma fatte bene (dipende dai gusti). Anche a me a volte non dispiacciono alcune storie di Dylan Dog che non aggiungono niente di nuovo al già visto ma sono gradevoli da leggere.

Sta di fatto che - al di là del giudizio positivo o negativo - le idee qui non ci sono neanche un po'... E di idee nuove Nizzi non ne ha più da vent'anni, come minimo.

Boselli e Ruju invece ci provano sempre a fare qualcosa di originale, magari solo un antagonista diverso dal solito, un' ambientazione mai vista prima, un personaggio storico inedito, ecc. Nizzi no, sempre la solita minestra, sempre i soliti personaggi.

(Ma d'altra parte come anche GLB nell'ultimo periodo, diciamo dopo il 250. Solo che quel periodo è durato poco, quello di Nizzi più di vent'anni di storie senza un minimo di fantasia).

 

Sul fatto che Nizzi amasse o non amasse il personaggio Tex... A volte mi viene da pensare - ma è solo una mia ipotesi da semplice lettore - che fin dall'inizio gli piacesse più la versione di Nolitta che di GLB.

Modificato da Poe
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43 minuti fa, Diablero dice:

Quando VEDI che non hai più idee, e comunque dici "faccio tutto io! 

43 minuti fa, Diablero dice:

 

 

perché non voleva che altri lo scrivessero per orgoglio personale  probabilmente

43 minuti fa, Diablero dice:

Semplicemente quando fai di malavoglia un lavoro che non ti piace per un personaggio che non ti piace, ti "vendichi" prendendo le poche soddisfazioni che ti puoi prendere.

se a Nizzi non piacesse Tex non avrebbe scritto tante buone storie all inizio

e non credo che adesso abbia questo disperato bisogno di soldi

Sinveramente pensare a una vendetta tipo " Ah ah ora vi ridicolizo un personaggio brutti str* nzi" mi pare ridicolo

Non é molto più semplice pensare che si sia detto:" Uff non so cosa scrivere buttiamoci dentro le prime cose che mi vengono in mente"? 

43 minuti fa, Diablero dice:

Lui NON VOLEVA tornare a scriverlo, dopo la crisi dei primi anni 90.

 

intendevo negli ultimi anni

43 minuti fa, Diablero dice:

PER SUA STESSA AMMISSIONE, NON AVEVA PIÙ IDEE

e io che ho detto? 

43 minuti fa, Diablero dice:

L'unica spiegazione plausibile sono semplicemente I SOLDI:

oh su questo sono d' accordo

 

Modificato da Grande Tex
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Allora...Finito di leggere ora questo bel malloppo e ne darò la mia analisi (poi leggerò gli altri commenti).

Peccato veramente perché fino a pagina 120/130 la storia intrigava. C'è una congiura politica, ci sono i 4 pards che si dividono i compiti, c'è qualche siparietto. Poi dopo ho notato una serie di sbavature (e io sono un lettore molto distratto).

Spoiler spoiler spoiler 

 Partiamo dalla tipica cena finale per festeggiare la riuscita della missione. Ad un certo punto lo sceriffo vecchiarello di Flagstaff sparisce e resta solo quello di Gallup. Boh.

Poi ad un certo punto(pagina 175) Griffith, che ormai deve solo far uccidere Parker, dice di non sapere dove si trovi. Però a pagina 75 Boyd gli dice che Parker è nel suo ranch. Possibile che in 100 pagine Griffith non faccia una benemerita mazza per chiudere il piano?

Queste cose mi hanno dato fastidio. Mi sto Diablerizzando? 🤔

Al netto degli errori di Carson (lui e MacParland si fanno "sfuggire" Boyd, o nella stalla quando devono liberare Parker si fa scoprire e addirittura spara) la storia ad un certo punto si riempie di militari (Jules che avvisa Tex e poi sparisce), il pallone gonfiato Grossman e il generale Braystone (senza dimenticare di citare il generale Davis).

Nizzi mi sembra che sia partito da un'idea poi ha volute mettere dentro un po' tutto (anche i vecchi segnali di fumo) ma ad un certo punto ha perso i fili della trama e dei comportamenti.

Passando dal lato dei disegni quelli di Alessandrini non mi hanno entusiasmato però neppure mi hanno infastidito. Ha un suo stile.

Comunque peccato per questa storia che stava nascendo bene ma poi secondo me si è persa.

Il 7/4/2023 at 11:53, valerio dice:

Letto un pò in fretta, ad ogni modo mi pare che ci siano sia i pregi che i difetti soliti di Nizzi.

Partiamo dai difetti e direi che sono difetti di sceneggiatura, nel senso che, come spesso accade, i nostri si ritrovano a risolvere quasi ogni situazione per botte di fortuna, suggerimenti e cose del genere, tra cui la più ridicola di tutte è il tipo che in pratica confessa tutto mentre dorme, perchè parla nel sonno, e la prostituta che sta con lui va a spifferare tutto a Tex. Davvero eccessivo. Ma quasi tutto è dominato dalla fortuna e dal caso, compreso il ritrovamento di Parker, il salvataggio di Kit da parte di quel vecchietto simpatico eccetera.

Quindi sceneggiatura che, pur essendo anche lodevolmente articolata, fa uso delle solite scappatoie.

 

I pregi sono nei dialoghi e nella caratterizzazione dei pards (parzialmente squalificata, però, appunto dalle scorciatoie che Nizzi sceglie).

Dialoghi divertenti e anche abbastanza frizzanti e un Tex che, un pò come accadeva ai vecchi tempi, spazzola i cattivi e anche i gallonati senza troppi complimenti.

Divertentissima l'incursione dal padrone della banca pestato come un tappeto e Tex che bussa alla sua porta usando...la testa del suo segretario:D. Ecco, queste sono cose da vecchio Nizzi.

Ma, ripeto, la sceneggiatura si avvale troppo di scorciatoie e posso solo dare una sufficienza, strappata proprio per queste scene divertenti e vecchio stile, che comunque fanno un gran piacere, lo ammetto.

Disegni buoni, anche se visi un pò squadrati e certamente Alessandrini ha un tratto molto peculiare che può anche non piacere.

 

Bravo Valerio. Ci sono cose gustose del vecchio Nizzi poi le scorciatoie ma anche dei fili e dei comportamenti di alcuni personaggi che lasciano perplessi.

Il 9/4/2023 at 19:12, Leo dice:

Le congiure, Nizzi le sa proprio fare, si muove bene tra politicanti, intrallazzatori e militari corrotti. Da Le rapide del Red River a La Congiura, da Fiamme sull'Arizona a Attentato a Santa Fe, dalla splendida saga messicana a Gli Uomini che uccisero Lincoln, lo sceneggiatore modenese dimostra sempre di avere la penna felice, quando coinvolge Tex in simili trame.

 

Certo, La grande congiura non è esente da pecche. I colpi di fortuna si sprecano, alcune situazioni sono tiratissime, come quella del bandito che parla nel sonno. Tecnicamente non sarà la sua migliore sceneggiatura, ma è una storia divertente, briosa, con alcuni momenti semplicemente spassosi. Con i quattro pards che si dividono (Kit e Tiger da un lato, Tex e Carson dall'altro, poi anche questi ultimi due sono costretti dalle circostanze a dividersi), c'è praticamente spazio - e in qualche misura gloria - per tutti. A leggere queste pagine, sembra di respirare la fragranza, la freschezza, di certi Nizzi d'antan, quando l'autore di Fiumalbo era al vertice della sua vena artistica. E fatemi dire che quando una storia fila liscia così, quando dimostra una frizzantezza e così tante "bollicine" - sorprendenti se si pensa all'età anagrafica di chi ha scritto l'avventura in questione - beh, un po' me ne infischio di alcune situazioni border line, di alcuni snodi sui quali Nizzi avrebbe potuto impegnarsi di più. Mi ha divertito, e tanto mi basta, e lo ha fatto con una storia piena zeppa di suoi "déjà vu", con una sceneggiatura talmente trita e ritrita da essere quasi oltraggiosa, tanto che non mi capacito come una variante di una trama così abusata possa ancora farmi passare un'ora e mezza di appagamento.

 

Sono forse diventato io più di bocca buona? Stanco dai mille impegni quotidiani, spengo il cervello e leggo col pilota automatico?  Sono domande che mi pongo un po', da quando mi accorgo di essere un po' più pigro, come lettore, e meno pignolo. Ma è solo la mia pigrizia, solo la mia stanchezza, a farmi appassionare a una trama vecchia e stravecchia? O è l'abilità dell'ottuagenario sceneggiatore, a consentirmi di procurarmi del sano divertimento con una trama old style così ben condita di siparietti divertenti, di bei dialoghi, di tanta azione resa in maniera appassionante?

 

La verità è che gli ultimi due maxi di Nizzi mi sono davvero piaciuti. Non capisco i tre alla sceneggiatura, opinioni naturalmente ma per me incomprensibili, limite mio. Condivido chi ne vede i difetti, tanti, ma non tali da guastarmi il piacere di una lettura fresca, dissetante. Ed è da qui che vedo che Borden ci aveva visto giusto, a richiamare questo veterano che in passato ce ne ha fatte vedere di tutti i colori. Ha quasi ammazzato Tex, nella fascia post 500, e il suo arruolamento mi aveva fatto pensare a un Boselli alla canna del gas. E invece Mauro ci aveva visto giusto: non aveva, purtroppo, previsto le bizze di una persona incontenibile, incontenibile anche nel fatto di parlare a sproposito. Questo è stato il vero peccato di Borden, questo il vero limite di Nizzi. Ma come autore, a quest'età è ancora un vecchio leone. Peccato, davvero.

Di solito concordo con te e fino ad un certo punto me la stavo godendo poi certe "domande" me le ponevo? Ho iniziato a tornare indietro nella lettura, a controllare alcune cose, a notare le troppe sbavatura o i fili che non riuscivo a capire. Peccato perché per quasi metà Maxi ero stato catturato. 

Il 9/4/2023 at 20:02, Juan Ortega dice:

Che bravo @Leo !:clapping:

Non è solo un commento alla storia in questione ma un bel ritratto dell'autore di Fiumalbo o almeno di un aspetto del suo rapporto con Tex e, mi permetto di dire, anche con te stesso.

Le sue bizze mi hanno sempre infastidito, sia nel passato più remoto (tipo l'intervista di anni fa da me postata) che in quello più recente (il pubblico attacco frontale a Boselli).

Episodi inutili e francamente patetici.

Ma come autore io continuerò a vedere il bicchiere mezzo pieno, per le tante belle storie che ci ha regalato, mettendo da parte invece quelle deludenti, che non sono poche.

Non credo che stanchezza e pigrizia possano "ammorbidire" un giudizio; passare un'ora e mezza di appagamento come dici tu, oggi è tutt'altro che scontato per un fumetto, così come un libro o un film.

A volte c'è voglia di capolavori, a volte di "semplici" letture rilassanti.

Mi hai fatto venire voglia di acquistarlo: magari lo stroncherò con un bel 3 ma non me ne pentirò;)

Anche io vedrò il bicchiere mezzo pieno con Nizzi. Però questa storia è dal lato mezzo vuoto (almeno per metà).

Il 9/4/2023 at 21:30, Leo dice:

 

Grazie Juan per l'apprezzamento :) . Non credo che lo stroncheresti con un 3, a mio parere non lo merita. Resta il fatto che la storia potresti anche disprezzarla, come accaduto a Poe, che non capisce come ci si possa accanire a far scrivere Tex a Nizzi.

 

Circa il mio modo di essere lettore, mi rendo conto di essere effettivamente meno attento, leggo con maggiore velocità. Prima non ero così, davo molta importanza alla coerenza dei singoli snodi narrativi. Non voglio dire di essere radicalmente cambiato, ma leggo con più... accondiscendenza, e non so questa mia nuova predisposizione da dove derivi.

 

Certo, mi sembra ora di essere più vicino agli utenti di facebook, che prima criticavo per la superficialità di certi giudizi, che ai pards del forum. Da quello che leggo su FB, anche questa storia è piaciuta molto (e in questo senso continuo a credere che Borden non si accanisca a far scrivere Nizzi, ma abbia invece le sue ragioni), mentre qui leggo dissensi anche molto aspri. Continuo a ritenere che il forum sia frequentato da utenti mediamente più competenti e più attenti, e in questo senso più meritevoli di attenzione da parte mia. Però, certe stroncature, se pure mi paiono convincenti sul piano razionale e per la qualità con cui sono scritte, nel fondo del mio "inconscio" non mi convincono, perché io mi sono divertito, e tutti questi difetti - che ci sono - non mi sono parsi così gravi, non tali almeno da comminare a questa fatica nizziana una stroncatura netta. Non è un capolavoro, continuo a ritenere, ma assolve perfettamente al suo compito di divertire, proponendo un buon Tex. E' una storia senza "nemmeno una scintilla di fantasia", come dice Poe, ma proprio questo la rende ai miei occhi più attraente, perché nonostante proponga situazioni straviste, pure riesce ancora a divertirmi. E non diverte solo me, a giudicare ai commenti sui social. E credo si sia divertito anche Nizzi. 

Eh sì Leo...Poi metti sul piatto della bilancia il "divertimento " e le sbavature per vedere il risultato della bilancia. Sul Forum concordo con te perché ci sono molti pards attenti, preparati ed esigenti. Io non credo di essere così però stavolta la mia bilancia è più esposta alle sbavature. 

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<span style="color:red">9 ore fa</span>, Augustus McCrae dice:

 

Non ho particolare simpatia per Nizzi e non ho ancora letto la storia (lo farò prima o poi) ma nel frattempo noto che in questa diatriba tutte e due le parti ripetono da anni (e in decine di thread) le stesse cose, senza che nessuno dei partecipanti alla "guerra di religione" si schiodi di un millimetro dalla sua posizione iniziale.

 

Stesse accuse, stesse risposte, stesse analisi psicologiche, stesse obiezioni...

Sembra di leggere una sceneggiatura di Nizzi! ;)

 

Forse entrambi i "partiti" sono d'accordo sulla teoria per cui se ripeti abbastanza volte una cosa, anche una fake news, questa diventa automaticamente vera... :lol:

 

 

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Il 11/4/2023 at 09:42, Barbanera dice:

un detto Cinese dice

"Quando bevi l'acqua da un pozzo, non dimenticare mai chi ha scavato quel pozzo"

motto applicabile anche a Tex. Quando leggi Tex, non dimenticare mai chi ha creato Tex (Glb) ma anche chi ha sopportato il peso di Tex per tanti anni, prendendosi pure un esaurimento (Nizzi). Nizzi è stato strapagato dalla Bonelli, non meritandosi il suo cachet? Se anche fosse, chissenefrega, in fondo...sulla tv pubblica e generalista hanno strapagato (e continuano) a strapagare,con i nostri soldi per giunta, incapaci. la  Cosa pubblica è amministrata (spesso) da incapaci. Nel caso di Nizzi il problema è molto diverso: si odia e si ama col paraocchi, a prescindere...la critica legittima, che va applicata (o andrebbe applicata) a tutti gli autori (che devono essere criticati in modo costruttivo, non distruttivo, come invece avviene in modo scientifico e puntuale per Nizzi). Questo è uno dei motivi per cui mi sono stufato di scrivere e prendere parte alle discussioni su questo forum. Premessa doverosa: io a Nizzi non devo assolutamente nulla, non sono suo amico, non l'ho mai frequentato nè tantomeno sono un suo scherano col paraocchi: ma francamente mi dà molto fastidio vederlo sempre additato come un vecchio S.....o che da venti anni sputa nel piatto dove mangia. Si arriva addirittura a insinuare che non siA mai stato capace di scrivere Tex (CRITICA LEGITTIMA MA INSENSATA).Anzi, addirittura qualcuno dice che ad un certo punto abbia fatto apposta  ad affossare Tex per divertimento e gaudio e/o per rabbia nei confronti della Casa Editrice...la cosa si commenta da sola

 

dopo la solita premessa, analizziamo la trama

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274 pagine di sceneggiatura fitta, con una trama non certamente inedita ma che mostra come in questo genere di storie Nizzi metta più impegno del solito. tante sottotrame, tanti personaggi "di passaggio" o di "contorno" utili alla prosecuzione della storia, che si dipana e si delinea pagina dopo pagina: l'azione è continua, i passaggi tra una scena e l'altra sono veloci ma ben delineati, non vi è un eccesso di spiegazionismo, anzi, la trama è molto glbonelliana: pochi fronzoli molta azione e Tex granitico sole, cui però Nizzi con maestria affianca i pard, dando ad ognuno compiti ben precisi. l'innesto di Mac Parland e di Pinkerton sono azzecati.

la trama scorre via placida e in modo soddisfacente, a tratti brillante, dopo una lettura di un paio d'ore...un finale interessante, in cui Nizzi esprime il suo odio o quantomeno avversione nei confronti dei politicanti (mi è molto piaciuto).

per concludere, la trama è da 8-, i disegni da 5/6 (in alcune vignette i personaggi paiono pupazzi imbalsamati).

Ennesima buona prova di Nizzi, dopo il suo secondo ritorno texiano...mi sono divertito, e non ho troppo maledetto i dieci euro spesi per acquistare il maxi :lol:. e, per l'ennesima volta, mi dispiace davvero il modo in cui Nizzi ha preso commiato da Tex...84 anni suonati e non sentirli, per Diana.

il colonnello si era beccato già una bella battuta da Tex nelle pagine precedenti (scena comica?no texiana)...era  verde dalla rabbia, cercava ovviamente il pretesto per "fregare" Tex, che in questo caso avrebbe mancato alla sua promessa e non poteva certo nuovamente "riempire" di botte il tacchino gallonato, senza il rischio di farsi fucilare dai soldati. Il generale che "toglie la castagne dal fuoco" a Tex io l'ho semplicemente inteso come la punizione gerarchica e l'umiliazione di un militare inetto che non solo è stato già ridicolizzato da Tex in precedenza (aveva senso ripetere una nuova battuta a pugni??io credo di no) ma che perde le sue spalline e il rispetto definitivo dei suoi sottoposti, cosa che per un militare di carriera è peggio di uno battuta a pugni...per me è stato perfettamente riuscita la scena, anzi, mi ha profondamente divertito.

 

 

prossimo mese darò una mia valutazione sulla storia di Pasquale con soggetto a  mio nome. grazie  a tutti.

Ciao Barbanera. Gli aspetti positivi che tu hai visto della storia li ho riconosciuti. Però certe cose che stonano? Non ne hai trovate nella sceneggiatura?

Il 11/4/2023 at 18:26, Thor983 dice:

Completamente d'accordo. Il calo delle copie vendute rientra in una crisi generale del fumetto, di cui si è già ampiamente parlato altrove.

 

Non concordo assolutamente sul discorso dello sbafarsi le torte e della logica, di cui i lettori non si accorgerebbero. Per me la faccenda è molto più semplice: non gli interessa. La maggior parte dei lettori compra un fumetto per rilassarsi, passare un'oretta di svago e pure per farsi qualche risata o provare delle emozioni. Non si mette a sezionare le storie vignetta per vignetta per valutare la coerenza di quanto è scritto con le idee di GLB oppure per vedere se sono stati rispettati alla lettera i canoni (veri o presunti) del personaggio. Questo lo possiamo fare noi su un forum (che come hai giustamente notato è diversissimo da facebook), ma la maggior parte dei lettori se ne sta stravaccata in poltrona con il fumetto in mano, e se alla fine della lettura è soddisfatto, disegnatore e sceneggiatore avranno fatto il loro lavoro, indipendentemente da chi siano e per la gioia della casa editrice. Ed il lettore, spesso, non conoscerà nemmeno i nomi di sceneggiatore e disegnatore, e non per ignoranza ma perchè non gli interessa saperlo: non è rilevante per quello che lui (il lettore) cerca in una storia.

Il lettore medio non è stupido, ed è in grado di distinguere una buona storia da una ciofeca: ma non sta scrivendo una tesi su come si fa una sceneggiatura, vuole solo svagarsi. Quindi, certe "cadute" (vere o presunte) non gli interessano, o comunque non le considera rilevanti nell'ambito complessivo della storia.

Non è che la gente abbia abbandonato Tex per le nizzate (qualcuno sicuramente lo avrà fatto, ma in numeri limitati), ma perchè c'è stato un calo fisiologico che ha coinvolto (e continua a coinvolgere) l'intero mondo del fumetto. Sennò il calo ci sarebbe stato solo su Tex, e non sulle altre testate. Uscendo dall'ambito Bonelli, Topolino arrivò a vendere anche più di un milione di copie per certi numeri. Oggi credo viaggi intorno alle 20-30.000 copie, probabilmente pure meno. E qui le politiche di marketing della Bonelli o Nizzi non c'entrano nulla.

Poi, dire che Nizzi abbia scacciato tutti quelli che ragionano sulle storie (la "selezione particolare"), IMHO è abbastanza offensivo per la stragrande maggioranza degli attuali lettori della testata, che così appaiono come una banda di ingenui incapaci di riconoscere una buona storia e che in sostanza continuano per inerzia a comprare un fumetto, incuranti dei contenuti. Può essere una tua opinione, che hai tutto il diritto di avere e che rispetto, ma che ma non condivido. E comunque eviterei una simile generalizzazione.

Da "Poi" fino a "generalizzazione" è da applausi e concordo al 100% 😁

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablorojo82 dice:

Poi ad un certo punto(pagina 175) Griffith, che ormai deve solo far uccidere Parker, dice di non sapere dove si trovi. Però a pagina 75 Boyd gli dice che Parker è nel suo ranch

 

Me l'ero posta anch'io, questa domanda, pur avendo letto il Maxi in modalità "spensierata". E poiché nonostante tutta la spensieratezza ancora mi faccio rovinare, talvolta, la lettura da passaggi troppo alla cartona, mi sono immediatamente dato la spiegazione che Boyd non sappia dove sia il ranch di Griffith, che è nascosto tra i budelli dei monti. Lo stesso Tiger, più tardi, dice a Carson che il ranch è nascosto tra i canyon, e non è infatti un caso che sia stato scelto quel posto "clandestino" per nascondere un prigioniero scottante come Parker.

 

<span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablorojo82 dice:

solito concordo con te e fino ad un certo punto me la stavo godendo poi certe "domande" me le ponevo

 

Concordavi forse col mio vecchio me :D

 

Ormai, l'ho già detto, mi chiedo che razza di lettore io stia diventando. Prima certe sbavature mi rovinavano la lettura, mi facevano venire voglia di buttare via l'albo. Prendi la storia di Ruju sulla strega che devia le pallottole e si impossessa del corpo di Carson. Io quella la trovai davvero impubblicabile, me ne dissi sconcertato, ma lo sconcerto più grosso era che me la fosse letta pure con gusto! Ma cavolo, prima sarebbe stato disgusto. Sto invecchiando male, forse, ma a che pro pormi domande pure su temi così leggeri? A scanso di equivoci, le ultime storie di Nizzi non mi hanno mai provocato sconcerto, ma solo sano divertimento ;)

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<span style="color:red">23 minuti fa</span>, Leo dice:

 

Me l'ero posta anch'io, questa domanda, pur avendo letto il Maxi in modalità "spensierata". E poiché nonostante tutta la spensieratezza ancora mi faccio rovinare, talvolta, la lettura da passaggi troppo alla cartona, mi sono immediatamente dato la spiegazione che Boyd non sappia dove sia il ranch di Griffith, che è nascosto tra i budelli dei monti. Lo stesso Tiger, più tardi, dice a Carson che il ranch è nascosto tra i canyon, e non è infatti un caso che sia stato scelto quel posto "clandestino" per nascondere un prigioniero scottante come Parker.

 

 

Concordavi forse col mio vecchio me :D

 

Ormai, l'ho già detto, mi chiedo che razza di lettore io stia diventando. Prima certe sbavature mi rovinavano la lettura, mi facevano venire voglia di buttare via l'albo. Prendi la storia di Ruju sulla strega che devia le pallottole e si impossessa del corpo di Carson. Io quella la trovai davvero impubblicabile, me ne dissi sconcertato, ma lo sconcerto più grosso era che me la fosse letta pure con gusto! Ma cavolo, prima sarebbe stato disgusto. Sto invecchiando male, forse, ma a che pro pormi domande pure su temi così leggeri? A scanso di equivoci, le ultime storie di Nizzi non mi hanno mai provocato sconcerto, ma solo sano divertimento ;)

Ho capito che è nascosto il ranch...Però io una cosa devo fare (uccidere Parker), mi devo porre il problema e risolverlo o provarci.🤔

Comunque ti capisco con la storia della strega😁😁

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<span style="color:red">5 minuti fa</span>, Diablorojo82 dice:

Ho capito che è nascosto il ranch...Però io una cosa devo fare (uccidere Parker), mi devo porre il problema e risolverlo o provarci.🤔

Comunque ti capisco con la storia della strega😁😁

 

E chi dice che nel frattempo non l'abbia fatto, ma in maniera infruttuosa? Sa che Griffith aveva un ranch nascosto tra i canyons, ma non sa dove rintracciarlo né dove trovare i complici del suo defunto socio. Si starà spremendo le meningi, ma nel frattempo la storia ci fa vedere le azioni dei pards. Se i complici ci sono, prima o poi verranno in paese a cercare il loro capo; se non ci sono, prima o poi Parker morirà di fame.

 

Resta insomma una (presunta) incongruenza che non trovo grave, che non mi guasta la lettura della storia. Trovo che molte storie di Tex, a guardarle col lanternino, prestino il fianco a critiche per snodi narrativi non sempre fluidi o credibili. 

 

In questo topic mi sono sentito rivolgere critiche assolutamente gratuite sul fatto che io accuserei alcuni di vivisezionare le storie. Mi sono girate le scatole perché io invece non prendevo posizione, parlavo solo di modi di lettura alternativi: c'è chi ama vivisezionare le storie, dove in "vivisezionare" non ci mettevo alcun accento polemico, intendevo solo dire che alcuni sono portati per analisi approfondite, spesso argute, dotte e azzeccate; e chi invece legge in relax gustandosi il risultato complessivo. Chiedevo RISPETTO per entrambi i modi di leggere quello che resta un cavolo di fumetto, non un trattato da cui dipende il futuro dell'umanità. Io questo rispetto qui non ce lo vedo, si scrive invece che chi legge in un determinato modo non sa leggere! Ce l'ho ovviamente con Diablero, il cui atteggiamento è davvero stancante. So che sto rialimentando il flame, ma non me ne importa nulla. Nello stesso giorno sono rimasto ammirato dalla sua recensione sul film La grande bellezza e mi sono incavolato per le sue consuete talebane uscite su chi apprezza Nizzi. 

 

Addirittura Andrea67 parla di curatore da censurare, e PapeSatan, un utente con cui vado solitamente d'accordo, accusa Nizzi di scrivere deliberatamente male per andare contro Boselli.

 

Ma quanti contro-Guarino ci sono qua dentro, ragazzi? Scusate la vis polemica di un ex pompiere, ma davvero quando c'è Nizzi di mezzo leggo delle cose davvero antipatiche, ecco perché dico che sto rivalutando Facebook, che nella sua superficialità pare comunque più equilibrato di certe posizioni qui.

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Nizzi non ha più idee?

Le sue storie sono sempre uguali a sé stesse?

I personaggi sono stereotipati?

Allora provate voi a mettere su una storia che possa essere pubblicata: due o tre personaggi visti e rivisti, una situazione scontata, due o tre botte di fortuna che ti portino alla risoluzione del caso senza la fatica di inventarti chissà cosa, una bella rimescolata e il gioco è fatto.

Mi direte: ma noi non siamo mica scrittori, sceneggiatori o soggettisti.

Neanch'io.

Però nel mio piccolo qualcosa ho scritto su Tex.

Ma così non ci riesco, mi viene più facile scrivere cose originali, senza un filo conduttore che mi tiene le mani legate.

Quando inizio non ho la più pallida idea di come finirò.

Credetemi, ci vuole maestria per fare un collage di cose che hai già scritto, bisogna sapere come usare il filo che unisce tutti i pezzi di un puzzle.

Ci vogliono idee.

Nizzi dice che non ha più idee?

Mente.

E forse non sa neanche di mentire.

Nizzi scrive sempre le stesse cose?

Ma voi pensate che Tex non faccia sempre le stesse cose?

Volete un Tex originale, che non si è mai visto?

Mettetelo a combattere Ares con l'aiuto delle Amazzoni (magari dopo una piacevole notte con una ventina delle più carine) e siamo a posto.

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Come dico spesso, l'originalità è sopravvalutata. È una cosa che interessa quelli che trattano i fumetti (o i film o qualsiasi altra cosa) come la settimana enigmistica per trovare le "fonti" e le "citazioni". Una maniera di "leggere" senza passione, senza gusto e credo senza nemmeno tanto divertimento che si è diffusa con gli autori "citazionisti" e fanzinari dagli anni 80 (quello è il loro pubblico, chi si assomiglia si piglia...)

 

Il problema tipico di Nizzi non è la scarsa "originalità". Certo, ci sono autori che riescono a fare cose originali anche su Tex (GL Bonelli spesso, alla faccia delle boiate sulle sue storie tutte uguali, e anche Borden ci prova e a volte ci riesce), ma nessuno lo chiede o lo pretende, in un fumetto seriale.

 

Il problema tipico di Nizzi è la scarsa VARIETÀ.

 

GL Bonelli non era "originale" perchè in tutte le sue storie Tex usava lo stesso linguaggio colorito, con continue nuove invenzioni linguistiche.

 

Il problema di Nizzi quando prova ad emularlo, non è che non dovrebbe usare lo stesso linguaggio colorito. È che usa SEMPRE E SOLO DUE COSE: "Satanasso" e "vecchio cammello". Si è persa la varietà del linguaggio.

 

I mezzi con cui Tex trova informazioni nelle storie di GL Bonelli sono sempre gli stessi: Tex segue tracce, o inganna i cattivi fingendosi uno di loro, o parla con le vittime, o provoca i cattivi per farli scoprire, o lascia andare un pesce piccolo se fa i nomi, o minaccia qualcuno di lasciarlo agli indiani o alle sue vittime desiderose di vendette, oppure sbatacchia il cattivo come un tappeto facendolo volare per la stanza, o contatta un rivale, o usa un veggente o uno srregone, o viene contattato da uno spirito, o qualcuno sente cose per caso e gliele racconta.  NESSUNO di questi metodi è "originale", e GL Bonelli li ha usati tutti più volte. Ma c'è una VARIETÀ tale che non sai prima di leggere le pagine successive quale userà adesso.

 

Nizzi usa sempre e solo origlioni. Puoi prevedere che qualunque mistero ci sia, un origlione svelerà tutto a Tex per mandare avanti la storia a calci. Si è persa la varietà.

 

Questa valutazioni la puoi fare su TUTTO, anche sul tipo di storie: con GL Bonelli avevi western classici, gialli, magia, storie militari contro indiani, vendette, etc..   Nizzi fa sempre e solo "gialli" abbastanza semplici.

 

In questo senso "non ha idee":: gli serve l'idea di base iniziale, una cosa che non dovrebbe mancare mai a nessun autore professionista (come si dice, le idee valgono un soldo la dozzina, bisogna poi svilupparle), e se gli manca deve essere un vero e proprio blocco psicologico causato dal suo rigetto per Tex. Ma una volta partito con lo spunto, gli basta collegare i puntini da 1 a 47, visto che sa già cosa succederà (Tex troverà un origlione, mangerà bistecche e patatine - anche il menù dei ristoranti era più vario con GL Bonelli - poi un altro origlione, altre bistecche e patatine, qualche battuta in cui spiegherà a Carson le cose più evidenti, qualche agguato dove Tex se la caverà sempre perchè i "cattivi" non lo prendono da tre metri senza altra spiegazione, insomma, diventa una partita a domino con sempre le stesse tessere...

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<span style="color:red">50 minuti fa</span>, Leo dice:

 

E chi dice che nel frattempo non l'abbia fatto, ma in maniera infruttuosa? Sa che Griffith aveva un ranch nascosto tra i canyons, ma non sa dove rintracciarlo né dove trovare i complici del suo defunto socio. Si starà spremendo le meningi, ma nel frattempo la storia ci fa vedere le azioni dei pards. Se i complici ci sono, prima o poi verranno in paese a cercare il loro capo; se non ci sono, prima o poi Parker morirà di fame.

 

Resta insomma una (presunta) incongruenza che non trovo grave, che non mi guasta la lettura della storia. Trovo che molte storie di Tex, a guardarle col lanternino, prestino il fianco a critiche per snodi narrativi non sempre fluidi o credibili. 

 

In questo topic mi sono sentito rivolgere critiche assolutamente gratuite sul fatto che io accuserei alcuni di vivisezionare le storie. Mi sono girate le scatole perché io invece non prendevo posizione, parlavo solo di modi di lettura alternativi: c'è chi ama vivisezionare le storie, dove in "vivisezionare" non ci mettevo alcun accento polemico, intendevo solo dire che alcuni sono portati per analisi approfondite, spesso argute, dotte e azzeccate; e chi invece legge in relax gustandosi il risultato complessivo. Chiedevo RISPETTO per entrambi i modi di leggere quello che resta un cavolo di fumetto, non un trattato da cui dipende il futuro dell'umanità. Io questo rispetto qui non ce lo vedo, si scrive invece che chi legge in un determinato modo non sa leggere! Ce l'ho ovviamente con Diablero, il cui atteggiamento è davvero stancante. So che sto rialimentando il flame, ma non me ne importa nulla. Nello stesso giorno sono rimasto ammirato dalla sua recensione sul film La grande bellezza e mi sono incavolato per le sue consuete talebane uscite su chi apprezza Nizzi. 

 

Addirittura Andrea67 parla di curatore da censurare, e PapeSatan, un utente con cui vado solitamente d'accordo, accusa Nizzi di scrivere deliberatamente male per andare contro Boselli.

 

Ma quanti contro-Guarino ci sono qua dentro, ragazzi? Scusate la vis polemica di un ex pompiere, ma davvero quando c'è Nizzi di mezzo leggo delle cose davvero antipatiche, ecco perché dico che sto rivalutando Facebook, che nella sua superficialità pare comunque più equilibrato di certe posizioni qui.

Quella di Griffith non l'ho vista come incongruenza ma come un qualcosa che non mi quadrava. Come ad esempio nella scena finale dove al ristorante di Flagstaff a festeggiare non c'è il vecchio sceriffo ma quello di Gallup (o altre sbavature). Stavolta ho notato certe cose che hanno annacquato un po' le cose buone.

Globalmente è da 6 però la prima parte era gustosissima invece.

Cioè di Nizzi bis ne ho lette di peggiori (il color Un capestro per Kit Willer ad esempio) questa mi ha lasciato un po' così.

Poi certi toni, certe affermazioni sopra le righe sono per me da stigmatizzare.

 

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<span style="color:red">9 minuti fa</span>, Diablorojo82 dice:

Quella di Griffith non l'ho vista come incongruenza ma come un qualcosa che non mi quadrava. Come ad esempio nella scena finale dove al ristorante di Flagstaff a festeggiare non c'è il vecchio sceriffo ma quello di Gallup (o altre sbavature). Stavolta ho notato certe cose che hanno annacquato un po' le cose buone.

Globalmente è da 6 però la prima parte era gustosissima invece.

Cioè di Nizzi bis ne ho lette di peggiori (il color Un capestro per Kit Willer ad esempio) questa mi ha lasciato un po' così.

Poi certi toni, certe affermazioni sopra le righe sono per me da stigmatizzare.

 

 

Ma ci sta che la trovi una storia da sei. Per me vale di più, ma capisco la tua posizione su alcune superficialità evitabili. 

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<span style="color:red">6 minuti fa</span>, Diablero dice:

Come dico spesso, l'originalità è sopravvalutata. È una cosa che interessa quelli che trattano i fumetti (o i film o qualsiasi altra cosa) come la settimana enigmistica per trovare le "fonti" e le "citazioni". Una maniera di "leggere" senza passione, senza gusto e credo senza nemmeno tanto divertimento che si è diffusa con gli autori "citazionisti" e fanzinari dagli anni 80 (quello è il loro pubblico, chi si assomiglia si piglia...)

 

Il problema tipico di Nizzi non è la scarsa "originalità". Certo, ci sono autori che riescono a fare cose originali anche su Tex (GL Bonelli spesso, alla faccia delle boiate sulle sue storie tutte uguali, e anche Borden ci prova e a volte ci riesce), ma nessuno lo chiede o lo pretende, in un fumetto seriale.

 

Il problema tipico di Nizzi è la scarsa VARIETÀ.

 

GL Bonelli non era "originale" perchè in tutte le sue storie Tex usava lo stesso linguaggio colorito, con continue nuove invenzioni linguistiche.

 

Il problema di Nizzi quando prova ad emularlo, non è che non dovrebbe usare lo stesso linguaggio colorito. È che usa SEMPRE E SOLO DUE COSE: "Satanasso" e "vecchio cammello". Si è persa la varietà del linguaggio.

 

I mezzi con cui Tex trova informazioni nelle storie di GL Bonelli sono sempre gli stessi: Tex segue tracce, o inganna i cattivi fingendosi uno di loro, o parla con le vittime, o provoca i cattivi per farli scoprire, o lascia andare un pesce piccolo se fa i nomi, o minaccia qualcuno di lasciarlo agli indiani o alle sue vittime desiderose di vendette, oppure sbatacchia il cattivo come un tappeto facendolo volare per la stanza, o contatta un rivale, o usa un veggente o uno srregone, o viene contattato da uno spirito, o qualcuno sente cose per caso e gliele racconta.  NESSUNO di questi metodi è "originale", e GL Bonelli li ha usati tutti più volte. Ma c'è una VARIETÀ tale che non sai prima di leggere le pagine successive quale userà adesso.

 

Nizzi usa sempre e solo origlioni. Puoi prevedere che qualunque mistero ci sia, un origlione svelerà tutto a Tex per mandare avanti la storia a calci. Si è persa la varietà.

 

Questa valutazioni la puoi fare su TUTTO, anche sul tipo di storie: con GL Bonelli avevi western classici, gialli, magia, storie militari contro indiani, vendette, etc..   Nizzi fa sempre e solo "gialli" abbastanza semplici.

 

In questo senso "non ha idee":: gli serve l'idea di base iniziale, una cosa che non dovrebbe mancare mai a nessun autore professionista (come si dice, le idee valgono un soldo la dozzina, bisogna poi svilupparle), e se gli manca deve essere un vero e proprio blocco psicologico causato dal suo rigetto per Tex. Ma una volta partito con lo spunto, gli basta collegare i puntini da 1 a 47, visto che sa già cosa succederà (Tex troverà un origlione, mangerà bistecche e patatine - anche il menù dei ristoranti era più vario con GL Bonelli - poi un altro origlione, altre bistecche e patatine, qualche battuta in cui spiegherà a Carson le cose più evidenti, qualche agguato dove Tex se la caverà sempre perchè i "cattivi" non lo prendono da tre metri senza altra spiegazione, insomma, diventa una partita a domino con sempre le stesse tessere...

Secondo me sei troppo "basico" su Nizzi. Poi se anche fosse, dipende quelle due/tre cose come le gestisci. Detto questo certi stratagemmi per uno sceneggiatore o una certa ridondanza di personaggi o caratteristiche possono infastidire o farti sentire a casa. Il profumo della solita spezia nella pietanza. Pietanza da valutare però in generale secondo me.

 

<span style="color:red">3 minuti fa</span>, Leo dice:

 

Ma ci sta che la trovi una storia da sei. Per me vale di più, ma capisco la tua posizione su alcune superficialità evitabili. 

Ho letto dei 3...Bah...

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<span style="color:red">6 minuti fa</span>, Diablorojo82 dice:

Ho letto dei 3...Bah...

 

E ci starebbe pure, perché alla fine una storia può anche essere totalmente disprezzata. È il contorno che a me dispiace, e che trovo esagerato. Perché qui si dice che:

1) Nizzi non ha mai saputo scrivere Tex

2) molti utenti che lo apprezzano non sanno leggere

3) Nizzi scrive deliberatamente male in odio al curatore

4) il curatore sarebbe quasi da licenziare per aver permesso il ritorno del mostro.

 

Io non sono solitamente polemico e non mi va di intervenire, ma se ne leggono di ogni qua quando si parla di Nizzi. L'ho odiato anch'io, fumettisticamente parlando, in un certo periodo in cui non compravo più le storie di Tex quando c'era Nizzi sul tamburino, ma da qui a gettare il bambino con l'acqua sporca, o ad accusare Nizzi di scrivere male oggi scientemente, ce ne corre, no?

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Che poi ad ogni storia di Nizzi si leggono le stesse cose. Tra l'altro magari anche senza aver letto la storia, partendo con discorsi generali. Fui facile vaticinatore quando predissi temporali in apertura di topic:D

Modificato da valerio
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1 ora fa, Letizia dice:

Nizzi scrive sempre le stesse cose?

Ma voi pensate che Tex non faccia sempre le stesse cose?

Volete un Tex originale, che non si è mai visto?

Mettetelo a combattere Ares con l'aiuto delle Amazzoni (magari dopo una piacevole notte con una ventina delle più carine) e siamo a posto.

Boselli  cerca sempre di inserire elementi innovativi (innovativi per Tex, non in assoluto) nelle sue storie. Solo negli ultimi anni: la ricerca delle navi perdute Erebus e Terror, il manicomio di San Francisco gestito da Mefisto, lo sviluppo del personaggio di Padma, la figlia di Satania a Los Angeles, tutta l'avventura a New York col Maestro, il recente cartonato su Pearl, per non parlare di personaggi interessanti su Tex Willer: Kate Warne, Lincoln, l'agente federale, la recente su Cochise, ecc. ecc. Tutti personaggi tridimensionali, con un loro carattere, non stereotipati (o solo in parte). Tutte storie che mescolano situazioni classiche, cliché del passato ma con elementi originali (originali per Tex).

 

Anche Ruju ci ha provato (con alterne fortune): storie in Guatemala e a Vancouver (luoghi mai visti prima su Tex), personaggi inediti o poco sfruttati: la gazza ladra (mai vista prima su Tex una ladra professionista), il pistolero voodoo, mezzosasangue tormentati come Makua, o indiani che hanno vissuto con i bianchi divisi tra due culture come Johnny il selvaggio, pistoleri pentiti ("Le catene della colpa"), sicari in cerca di riscatto come Bowen, vecchie fiamme di Kit Carson, antagonisti come Wolfman o Artiglio d'orso, ecc. ecc. (ripeto: con alterne fortune).

 

Semplifichiamola così: nel fumetto seriale - non solo in Tex - si alternano storie "in parte originali" e "storie di routine". "Il figlio di Mefisto" e "Una campana per Lucero" sono storie originali, "Taglia: duemila dollari" è una storia di routine.

Negli ultimi vent'anni Nizzi ha scritto solo storie di routine e - a mio parere - anche poco riuscite (si possono fare anche storie di routine interessanti).

Tito Faraci, per dire, non aveva più idee e ha smesso, Nizzi invece ha continuato (perché a molti piace).

 

Poi l'"originalità" (sempre parziale, è chiaro, perché tutto è già stato scritto, se vogliamo filosofeggiare) non è solo nel soggetto ma anche nelle singole trovate: scontri a fuoco costruiti bene, snodi narrativi che filano lisci, dialoghi tra i personaggi un po' più vari dei solito, psicologie un po' più complesse, riferimenti alla Storia del West, ecc. ecc.:  tutte cose che Boselli, per esempio, cerca di curare in tutte le sue storie, anche quelle meno riuscite, mentre altri invece non ci pensano nemmeno a variare o solo a prestarvi attenzione.

 

La verità è che Nizzi non solo non ha più idee da un pezzo, ma pensa che vada bene così, che la ripetizione del sempre uguale (con un po' di rimescolamento delle carte) vada bene e sia quello che vogliono in molti. Un po' come Chiaverotti su Dylan Dog, insomma. 

 

 

Modificato da Poe
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<span style="color:red">4 minuti fa</span>, Poe dice:

Boselli  cerca sempre di inserire elementi innovativi (innovativi per Tex, non in assoluto) nelle sue storie. Solo negli ultimi anni: la ricerca delle navi perdute Erebus e Terror, il manicomio di San Francisco gestito da Mefisto, lo sviluppo del personaggio di Padma, la figlia di Satania a Los Angeles, tutta l'avventura a New York col Maestro, il recente cartonato su Pearl, per non parlare di personaggi interessanti su Tex Willer: Kate Warne, Lincoln, l'agente federale, la recente su Cochise, ecc. ecc. Tutti personaggi tridimensionali, con un loro carattere, non stereotipati (o solo in parte). Tutte storie che mescolano situazioni classiche, cliché del passato ma con elementi originali (originali per Tex).

 

Anche Ruju ci ha provato (con alterne fortune): storie in Guatemala e a Vancouver (luoghi mai visti prima su Tex), personaggi inediti o poco sfruttati: la gazza ladra (mai vista prima su Tex una ladra professionista), il pistolero voodoo, mezzosasangue tormentati come Makua, o indiani che hanno vissuto con i bianchi divisi tra due culture come Johnny il selvaggio, pistoleri pentiti ("Le catene della colpa"), sicari in cerca di riscatto come Bowen, ecc. ecc. 

 

Semplifichiamola così: nel fumetto seriale - non solo in Tex - si alternano storie "in parte originali" e "storie di routine". "Il figlio di Mefisto" e "Una campana per Lucero" sono storie originali, "Taglia: duemila dollari" è una storia di routine.

Negli ultimi vent'anni Nizzi ha scritto solo storie di routine e - a mio parere - anche poco riuscite (si possono fare anche storie di routine interessanti).

Tito Faraci, per dire, non aveva più idee e ha smesso, Nizzi invece ha continuato (perché a molti piace).

 

Poi l'"originalità" (sempre parziale, è chiaro, perché tutto è già stato scritto, se vogliamo filosofeggiare) non è solo nel soggetto ma anche nelle singole trovate: scontri a fuoco costruiti bene, snodi narrativi che filano lisci, dialoghi tra i personaggi un po' più vari dei solito, psicologie un po' più complesse, riferimenti alla Storia del West, ecc. ecc.:  tutte cose che Boselli, per esempio, cerca di curare in tutte le sue storie, anche quelle meno riuscite, mentre altri invece non ci pensano nemmeno di variare.

 

 

Si, quello che più critico al Nizzi degli ultimi 20 anni sono appunto i soggetti poco coraggiosi, cosa che prima non era (Fuga da Anderville, tutta la saga Messicana con Tex al patibolo, la tigre nera con un nuovo vilain di gran spessore, la storia di Tiger di Furia Rossa, Kit che perde la memoria e si mette contro Tex ne l'uomo senza passato, gli albi su Custer, l'attentato al presidente degli Stati Uniti e la trasferta a Washington etc...solo per fare alcuni esempi sono soggetti del tutto originali, belli e stimolanti). Ma negli ultimi 20 anni ii soggetti si sono molto appiattiti e semplificati. Appunto, ormai prende scorciatoie, sia nel soggetto che deve essere semplice, che nello svolgimento. Tuttavia qualche zampata qua e là c'è ancora, con qualche scena davvero divertente.

Boselli è il contrario, ci mette dentro tanta e a volte troppa roba, perdendo di vista talvolta la centralità dell'eroe ed eccedendo in complicazione. Però quando riesce a gestire tutto bene ed è ispirato, può uscire il capolavoro epocale.

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Una cosa è chiara fin dalle prime interviste di Nizzi: per lui scrivere Tex era fin dall'inizio solo ed esclusivamente un lavoro, nulla di più. Ha candidamente ammesso che lui Tex da bambino e da ragazzo lo aveva letto solo saltuariamente e perfino che non lo apprezzava particolarmente. Da bravo professionista si è letto tutte o quasi le storie di G.L. Bonelli, così dice ed io sono disposto a credergli. Il problema è che ne ha ricavato una formula in stile matematico. Ha ridotto le storie ad una serie di "funzioni" a cui poi si è attento scrupolosamente. 

Io, che pure ho apprezzato quelle storie, ho sempre definito Nizzi manierista proprio per questo motivo. Nelle sue primissime storie si ritrovano spesso intere sequenze prese pari pari da vecchie storie di GLB. Prendiamo "Gli strangolatori", storia che pure mi è piaciuta: l'inizio è ripreso pari pari da quello di "Terrore nella savana" trasferendo l'azione dalle paludi della Florida alla foresta di Brazoria compreso il fatto che l'ultimo superstite scappa lasciandosi trasportare dall'acqua e quando viene ritrovato stringe in pugno qualcosa strappato ai suoi aggressori. E di esempi così ne potrei citare altri.3

Mi si dirà: ma per gli altri non è forse un lavoro? Ovviamente ma c'è un grossa differenza; Boselli, Manfredi, Ruju, Rauch, Burattini, quale che sia l'opinione che si ha sulla qualità delle loro storie, hanno tutti letto Tex da ragazzi ed a loro piace scriverlo, è una grossa differenza.

Diablero ha ragione quando smentisce Nizzi sul fatto che che le storie di G.L. Bonelli iniziano tutte allo stesso modo ossia con qualcuno che gli affida una missione perché non è assolutamente vero. Ci sono diverse varianti ed in alcuni casi, per esempio in "Diablero" c'è anche un articolato prologo. 

Che Nizzi inconsciamente detesti Tex può essere vero. Dal suo libro intervista con Guarino traspare tutta la sua delusione ed insoddisfazione per essere stato di fatto costretto a lasciare Nick Raider per dedicarsi a Tex in via esclusiva ed attribuisce anche a questo la sua crisi creativa. Diciamolo francamente, perché non è certo un'eresia: Sergio Bonelli e Decio Canzio hanno sbagliato nell'intestardirsi a volergli far scrivere Tex a tutti i costi..

Nizzi ha poi finito per convincersi di essere l'unico capace di scrivere Tex come si deve e di questo la responsabilità è anche di certi fan estremisti.

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17 minutes ago, valerio said:

Che poi ad ogni storia di Nizzi si leggono le stesse cose. Tra l'altro magari anche senza aver letto la storia, partendo con discorsi generali. Fui facile vaticinatore quando predissi temporali in apertura di topic:D

Ma se ho persino detto che questo albo di Nizzi mi ha dato una grandissima soddisfazione! :angry:

 

(quando l'ho lasciato in edicola...  :P )

 

A parte gli scherzi, noterai che non ho detto NULLA su questa storia, appunto perchè non l'ho letta (e non ho nessuna intenzione di leggerla, io con Nizzi ho CHIUSO), e ho risposto SOLO quando si parlava D'ALTRO.

 

Certo che si si usano i commenti ad una storia di Nizzi per fare affermazioni su Nizzi, sui lettori di Tex in generale, su quelli che "vivisezionano le storie", su Bonelli e GL Bonelli, etc, poi non è che si possa invocare come difesa "non hai letto la storia, quindi non puoi fare affermazioni generali sui Tex. Noi sì.

 

E la lista postata da Leo è quella sì una provocazione, visto che mette insieme cose dette da utenti diversi e che nessuno pensa globalmente 9la 1 e la 3 sono mutualmente esclusive, la 3 stata avanzata come ipotesi per negare la 1, non si possono mettere insieme come se fosse un programma elettorale. E, personalmente, anche se vengo tirato per la giacchetta da inizio thread, non mi riconosco in NESSUNA di quelle affermazioni e alcune le ho pure contestate...)

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<span style="color:red">24 minuti fa</span>, Diablero dice:

la lista postata da Leo è quella sì una provocazione, visto che mette insieme cose dette da utenti diversi e che nessuno pensa globalmente 9la 1 e la 3 sono mutualmente esclusive, la 3 stata avanzata come ipotesi per negare la 1, non si possono mettere insieme come se fosse un programma elettorale. E, personalmente, anche se vengo tirato per la giacchetta da inizio thread, non mi riconosco in NESSUNA di quelle affermazioni e alcune le ho pure contestate...)

 

Circa il fatto che alcuni non saprebbero leggere, mi pare che l'affermazione fosse proprio tua.

 

La lista poi riporta affermazioni non attribuibili a una persona, è solo una sequela di cose lette in questa discussione, dette da più persone, quindi nulla di provocatorio nei confronti di qualcuno in particolare. In generale, quelle affermazioni riportano il sentiment del topic. 

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