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La fine delle strisce e dintorni


Mister P
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  • co fondatore

Il 5 giugno del 1967, con l'albetto L'orrenda notte, #19 della Serie Rodeo, finisce l'epopea delle strisce per il nostro Ranger. Dopo un anno e mezzo sul Gigante comparirono le prime storie inedite.

Ma. Chiunque ha l'occhio allenato avrà notato che, del tutto o in parte, le storie tra La Caccia e Massacro!, escluso ovviamente il #100, erano state concepite per il formato a striscia. È pieno di correzioni redazionali che vanno di 80 in 80 strisce. Inoltre nella prima edizione della Sconfitta, che posseggo, sopravvive un titolino interno.

L'alto numero di episodi fa pensare che l'abbandono dello storico formato sia stato deciso all'ultimo momento. Perché? Un calo delle vendite? Può darsi, ma sarebbe stato troppo repentino. Una nuova strategia editoriale? Può darsi pure, ma rimane il fatto che se così fosse, sarebbe stata decisa di botto.

Se qualcuno sa qualcosa parli.

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La verità pura e semplice è che ad un certo punto Sergio Bonelli si accorse che il Tex Gigante ed il Tre Stelle, pur essendo ristampe vendevano molto di più della serie a striscia. A questo aggiungi che nel giugno 67 il Tex Gigante ristampava materiale di poco più di un anno prima e che presto avrebbe raggiunto la parità. A questo punto prese la decisione di chiudere le strisce e trasferire le storie in lavorazione nel Gigante.

Una cosa che mi sono chiesto in passato è: perché continuare sul Gigante e non varare una nuova serie per presentare le nuove storie? La sola spiegazione che mi è venuta in mente è che non volle farsi sfuggire l'opportunità di festeggiare il numero 100, il primo di tutte le sue pubblicazioni.

Modificato da Carlo Monni
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Riguardo le strisce, e approfitto di questo topic, io c'è una cosa che effettivamente non ho mai capito:

 

Quando sono effettivamente spuntati gli albi del formato odierno? E che transizione c'è stata tra la striscia e il bonellide?

 

Voglio dire: dal 1948 al 1967 Tex uscì solo a striscia. Poi si passò al formato odierno, ma: si continuò a pubblicare normalmente, e quindi cambiò solo il formato, o, come mi sembra di aver capito, col nuovo formato partirono le ristampe, cioè si ripubblicarono le strisce dalla prima all'ultima, adattate? E in tal caso, quanti albi durarono le ristampe e quando si vide effettivamente la prima storia inedita nel nuovo formato bonellide? L'anno e mezzo citato da Mister P mi fa pensare che la ripubblicazione delle strisce durò proprio quel lasso di tempo prima di leggere nuove storie.

 

Questa è una cosa che non ho mai avuto chiara in mente.

Modificato da Gunny
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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

La verità pura e semplice è che ad un certo punto Sergio Bonelli si accorse che il Tex Gigante ed il Tre Stelle, pur essendo ristampe vendevano molto di più della serie a striscia. A questo aggiungi che nel giugno 67 il Tex Gigante ristampava materiale di poco più di un anno prima e che presto avrebbe raggiunto la parità. A questo punto prese la decisione di chiudere le strisce e trasferire le storie in lavorazione nel Gigante.

Vero, ricordo bene quel periodo, tra amici e compagni di scuola, eravamo veramente tanti, e tutti avevano optato per il "gigante", perché la maggior parte voleva poter leggere storie senza aspettare troppe settimane. 

Poi c'erano quelli  che compravano Diabolik,Kriminal, Satanik erano quelli che venivano a scuola (nautico) in treno dalla regione, li prendevano anche per il formato, stava comodamente nella tasca della giacca. 1966 bei tempi per i fumetti. ;):old:

<span style="color:red">7 minuti fa</span>, Gunny dice:

Riguardo le strisce, e approfitto di questo topic, io c'è una cosa che effettivamente non ho mai 

Voglio dire: dal 1948 al 1967 Tex uscì solo a striscia. Poi si passò al formato odierno, ma: si continuò a pubblicare normalmente, e quindi cambiò solo il formato, o, come mi sembra di aver capito, col nuovo formato partirono le ristampe, cioè si ripubblicarono le strisce dalla prima all'ultima, adattate? E in tal caso, quanti albi durarono le ristampe e quando si vide effettivamente la prima storia inedita nel nuovo formato bonellide? L'anno e mezzo citato da Mister P mi fa pensare che la ripubblicazione delle strisce durò proprio quel lasso di tempo prima di leggere nuove storielline. 

A parte l'introvabile 1 serie, la serie gigante inizio nel 1958 (vado a memoria) e non era neanche mensile. 

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La "latitanza" di storie nuove di Tex in edicola venne ricordata per anni, ma non ricordo nessuno che rimpianse le strisce,

anche perché erano veramente pochi quelli che le conservavano, per cui comprare i "giganti" per molti non era rileggere, ma leggere per la prima volta le storie, invece di accontentarsi di puntate sparse e raccattate qua e là...

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  • co fondatore
4 ore fa, Carlo Monni dice:

A questo aggiungi che nel giugno 67 il Tex Gigante ristampava materiale di poco più di un anno prima e che presto avrebbe raggiunto la parità.

Era fermo a un anno e mezzo dal #63 (gennaio 1966).

 

1 ora fa, Gunny dice:

Riguardo le strisce, e approfitto di questo topic, io c'è una cosa che effettivamente non ho mai capito:

 

Quando sono effettivamente spuntati gli albi del formato odierno? E che transizione c'è stata tra la striscia e il bonellide?

 

Voglio dire: dal 1948 al 1967 Tex uscì solo a striscia. Poi si passò al formato odierno, ma: si continuò a pubblicare normalmente, e quindi cambiò solo il formato, o, come mi sembra di aver capito, col nuovo formato partirono le ristampe, cioè si ripubblicarono le strisce dalla prima all'ultima, adattate? E in tal caso, quanti albi durarono le ristampe e quando si vide effettivamente la prima storia inedita nel nuovo formato bonellide? L'anno e mezzo citato da Mister P mi fa pensare che la ripubblicazione delle strisce durò proprio quel lasso di tempo prima di leggere nuove storie.

 

Questa è una cosa che non ho mai avuto chiara in mente.

No, ditemi che non ho letto questa roba, ditemelo.

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2 ore fa, Gunny dice:

Voglio dire: dal 1948 al 1967 Tex uscì solo a striscia

Questo non è esatto: la serie a striscia è uscita in quegli anni, mentre la "gigante seconda serie" viene varata dieci anni dopo la prima striscia. E comunque prima c'erano già le raccoltine, gli albi d'oro e la prima "gigante".

Quindi nel periodo 1968/1969 la ristampa degli episodi finisce e poco prima del numero 100 cominciano le storie inedite scritte per quel formato. Forse le edicole erano più intasate da Tex di adesso, ma almeno erano sempre le stesse avventure, per cui uno poteva concentrarsi sulla collezione che più gli interessava. Molti vennero convinti a fare la "Tre Stelle" in quanto  pubblicizzata come "L'edizione definitiva"... magari!

Modificato da Dix Leroy
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  • co fondatore
<span style="color:red">6 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:

e poco prima del numero 100 cominciano le storie inedite scritte per quel formato.

Inedite e basta. La prima scritta per il nuovo formato è il #100, seguita da Chinatown.

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<span style="color:red">4 minuti fa</span>, Mister P dice:

Inedite e basta. La prima scritta per il nuovo formato è il #100, seguita da Chinatown.

Non mi incanti pard. "Vendetta Indiana" dura esattamente come l'albo gigante che la ristampa. Non può essere un caso.

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  • co fondatore

Rileggi il mio messaggio di testa.

E non capisco cosa c'entri Vendetta Indiana, che per di più fu aumentata di due strisce.

 

 

Modificato da Mister P
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18 minuti fa, Mister P dice:

Rileggi il mio messaggio di testa.

E non capisco cosa c'entri Vendetta Indiana, che per di più fu aumentata di due strisce.

Ho riletto: è perfettamente logico che le storie siano state adattate, cosa che si fece sempre, anche solo per togliere i titoletti e i riassunti.

Se la storia fosse stata allungata di venti pagine o sforbiciata sarei d'accordo con te, ma si tratta di una cosa modesta e magari l'intervento era stato fatto prima (per la stampa su striscia!). Comunque la prima vignetta di Vendetta Indiana contenente solo il titolo è evidente sia stata fatta apposta perché nelle strisce non era mai stata fatta una apertura del genere, mentre nella seconda vignetta nella parte sinistra è evidente l'intervento per allungare il disegno cancellando il titolo originale. Ma ce ne sono a centinaia di esempi del genere, prima e dopo la chiusura della serie a striscia. Il formato non andava più, tutti i lettori seguivano la ristampa nella "gigante" e non aveva più senso proseguire in quella maniera.

La sospensione della striscia avvenne anche per dare fiato ai disegnatori: le storie lunghe sono più impegnative da realizzare.

"La sconfitta" è stata scritta/realizzata prima o dopo "Fort Apache"?

Modificato da Dix Leroy
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  • co fondatore
<span style="color:red">8 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:

Se la storia fosse stata allungata di venti pagine o sforbiciata sarei d'accordo con te, ma si tratta di una cosa modesta e magari l'intervento era stato fatto prima (per la stampa su striscia!).

 

(questo tuo intervento mi fa propendere per la superiorità morale dei collezionisti :P)

 

No, p. 129: prima striscia inedita, la seconda e la terza sono l'allungamento di un'unica striscia.

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<span style="color:red">4 minuti fa</span>, Mister P dice:

 

(questo tuo intervento mi fa propendere per la superiorità morale dei collezionisti :P)

 

No, p. 129: prima striscia inedita, la seconda e la terza sono l'allungamento di un'unica striscia.

Probabilmente sono io che sono incapace di farmi capire. Non interverrò più su questa discussione.

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  • co fondatore
19 minuti fa, Dix Leroy dice:

La sospensione della striscia avvenne anche per dare fiato ai disegnatori: le storie lunghe sono più impegnative da realizzare.

Seguendo questa logica, ogni tanto si dovrebbe mettere in pausa il mensile per lasciare respirare i disegnatori.

 

19 minuti fa, Dix Leroy dice:

"La sconfitta" è stata scritta/realizzata prima o dopo "Fort Apache"?

Prima, no?

Modificato da Mister P
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<span style="color:red">11 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:

Non mi incanti pard. "Vendetta Indiana" dura esattamente come l'albo gigante che la ristampa. Non può essere un caso.

 

A volte mi chiedo se ci sei o ci fai.:craniate:

La ristampa delle strisce dura esattamente fino a pag, 68 del n. 96 uscito nell'ottobre 1968.

"Vendetta indiana"  uscì originariamente sui numeri 1/5 della Serie Rodeo, l'ultima a striscia. "Vendetta indiana" era, appunto il titolo del n. 5..

Seguendo l'ordine di uscita originale la storia avrebbe dovuto apparire tra lil n. 92 e 93 invece fu anticipata rispetto all'ultima storia della Serie Cobra e ti dirò di più fu anche manipolato l'ultimo episodio della storia precedente intitolato "Una manciata di smeraldi" (n. 56 della Serie Cobra) che nella versione pubblicata sul n. 90 consta di 106 strisce invece delle 80 originali risultato quasi sicuramente ottenuto ingrandendo le vignette piuttosto che aggiungendone di nuove anche se ammetto che essendo passati più di 57 anni da quando ho letto l'albo a striscia forse la mia memoria non è tanto attendibile. quella che invece è sicuramente attendibile è la mai affermazione che rispetto all'edizione a striscia furono aggiunte quattro vignette distribuite nella parte finale in cui Arlington è trascinato dal cavallo di Nashiya per arrivare a 128 pagine precise. Lo so con assoluta sicurezza perché ho fatto personalmente il raffronto tra l'albo a striscia e la versione del n. 91.

Morale della favola: Sergio Bonelli voleva a tutti i costi che la storia di esordio di Ticci fosse ristampata in volume unico. Perché? La mia è solo un'ipotesi ma penso che fosse rimasto molto colpito dai disegni di Ticci e voleva dar loro un'edizione di pregio nell'unico modo in cui poteva permetterselo nel 1968.

 

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  • co fondatore
<span style="color:red">9 minuti fa</span>, Carlo Monni dice:

fu anche manipolato l'ultimo episodio della storia precedente intitolato "Una manciata di smeraldi" (n. 56 della Serie Cobra) che nella versione pubblicata sul n. 90 consta di 106 strisce invece delle 80 originali risultato quasi sicuramente ottenuto ingrandendo le vignette piuttosto che aggiungendone di nuove anche se ammetto che essendo passati più di 57 anni da quando ho letto l'albo a striscia forse la mia memoria non è tanto attendibile.

Io ricordo l'aggiunta di sole 12 strisce. Forse dimentichi che fu pure allungato il finale di Morte di un soldato nell'albo precedente.

Le strisce di Una manciata di smeraldi erano inedite e si riconoscono perché Galep fa anche le chine.

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  • co fondatore

È un po' difficile che gli siano sfuggiti i titolini interni spesso a metà pagina nei primi 96 numeri.

O i numeri delle strisce all'angolo basso delle vignette.

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<span style="color:red">22 minuti fa</span>, Mister P dice:
37 minuti fa, Dix Leroy dice:

La sospensione della striscia avvenne anche per dare fiato ai disegnatori: le storie lunghe sono più impegnative da realizzare.

Seguendo questa logica, ogni tanto si dovrebbe mettere in pausa il mensile per lasciare respirare i disegnatori.

 

Ben detto!

Il dare respiro ai disegnatori non c'entra un accidente. La mole di lavoro rimase sostanzialmente la stessa e non è affatto vero che le storie lunghe sono più impegnative da realizzare, sono semplicemente più lunghe. "Gli sterminatori" è lunga meno di 40 pagine ma vita la tecnica di realizzazione usata fu per Galep più impegnativa di quasi tutte le altre storie più lunghe da lui realizzate prima e dopo.

Un disegnatore fa X pagine al mese e quando ha finito una storia passa subito a farne un'altra. Il numero di pagine di cui è composta una storia  serve al massimo  ad avere un'idea di quanto tempo gli ci vorrà a finirla. Tutto qua.

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  • co fondatore

Comunque, per riprendere le fila del discorso, rimane il dubbio: se Sergione era deciso a far sospendere la pubblicazione a strisce, perché ci sono ben 6 episodi, a partire da La Caccia concepiti per quel formato per un totale di 12 numeri (#100 escluso)? Ecco perché ho parlato di decisione presa dalla sera alla mattina e non pianificata. Mi sembra solo di ricordare che Gilas e Massacro presentano gli interventi redazionali solo per metà storia ma dovrei rivedere bene e ora non posso.

Modificato da Mister P
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8 hours ago, Carlo Monni said:

Tex Gigante ed il Tre Stelle, pur essendo ristampe vendevano molto di più della serie a striscia. A questo aggiungi che nel giugno 67 il Tex Gigante ristampava materiale di poco più di un anno prima e che presto avrebbe raggiunto la parità.

In realtà no. Un "gigante" ti Tex come quelli attuali (110 pagine, 328 strisce) contiene meno strisce dei corrispondenti settimanali (328 strisce al mese sono 3936 strisce all'anno, che sono meno di 80x52=4160.  Se il problema fosse stato SOLO il raggiungimento, gli bastava calare le pagine del gigante da 126 a 110 (come effettivamente fece con il numero 93, mentre ancora stavano ristampando le strisce). Avrebbe potuto continuare le strisce.  Al momento del cambio da 126 a 110 pagine, stavano ancora ristampando strisce di un anno prima ("l'orrenda notte", l'ultima striscia, è del giugno 1967 e venne ristampata nel numero 95 del settembre 1968. Le strisce non avrebbero MAI raggiunto i Giganti perchè dal numero 93 la distanza AUMENTAVA. (di 224 strisce all'anno, cioè circa 3 settimane. Sono passati 55 anni da allora, se le strisce fossero proseguite oggi sarebbero ristampate dopo circa 4 anni)

 

Quindi alla fine la motivazione è semplicemente economica: non vendevano abbastanza da potere continuare a pubblicarle, i lettori si vede che erano passati tutti al "gigante" a costo di attendere un anno per leggere le storie nuove. (Per me con una serie come la Tre Stelle che stava ristampando tutto dall'inizio, e i nuovi lettori che partivano da subito con il gigante...  le vendite delle strisce (che erano pure aumentate di prezzo con l'aumento di pagine, da 30 lire a 50 lire - notare che anche qui, avevano messo "in linea" il prezzo delle strisce con quello dei giganti, un albo gigante al prezzo "da striscia" costava 50 x 376/80 =  235 lire, contro le 200 della ristampa Gigante) devono essere precipitate!)

 

(Una stranezza relativa al cambio da 126 a 110 pagine: Sergio Bonelli che chiedeva scusa ogni volta che aumentava il prezzo, non scrisse una parola sulla diminuzione delle pagine...)

 

Tornando a parlare della "distanza" fra strisce e gigante, prima del passaggio alle 80 pagine diminuiva molto più rapidamente. Questo aumento di foliazione avvenne nel 1964. Fino a quel momento in un anno uscivano 52x32= 1664 strisce (pensateci: usciva l'equivalente di circa 5 albi attuali di Tex ALL'ANNO...), mentre il gigante ne pubblicava [(126*3)-2] 376 al mese x 12= 4512, quindi ogni anno il gigante si "mangiava" 2848 strisce,  "guadagnando" 89 settimane (quindi, in un anno il gigante ristampava 141 strisce, quasi 3 anni di strisce: il triplo della serie inedita). Quando uscì la prima serie brossurata, la Nebraska (luglio 1964) i giganti erano ad un anno e mezzo di distanza (la prima Nebraska fu ristampata nel gennaio 1966, quindi il "distacco" in quel momento era di 18 mesi)). Se non fossero intervenuti aumentando il numero di pagine sarebbero stati raggiunti in meno di 2 anni.

 

Lì è "strana" una cosa: la matematica era nota. Sapevano che avevano al massimo due anni. Perché nei primissimi albi a striscia brossurati si vede che sono albi a 32 strisce "adattati"? Anche qui, pare una decisione dell'ultimo minuto... forse fino a poco tempo prima avevano piani diversi? Il 1964 è credo il momento in cui Tex Gigante fa il vero boom (la Tre stelle che ripartiva da uno aveva una distribuzione molto più capillare e meno estemporanea dei rari volumi aperiodici degli anni 50).  Chissà, forse il piano inizialmente era di chiudere la Tex Gigante o di cambiare personaggio (come era stato fatto con la Zenith) sostituendola con la tre stelle (ristampe successive, come fanno da anni con la tre stelle, la tuttotex, la nuova ristampa, tex classics, etc.). Poi però arriva il distributore a dire "i giganti stanno andando via come il pane, stampatene di più!!!!" e Bonelli ha dovuto aumentare in fretta e furia la produzione di strisce...

 

Come già detto, "A regime" con 80 strisce alla settimana, le strisce pubblicate in un anno erano 4160 . Mentre il Gigante ne pubblicava [(126*3)-2] = 376 al mese x 12= 4512, la differenza è di sole 352 strisce, circa 4 albetti e mezzo, cioè grossomodo 1 mese. In quella maniera avevano ridotto di molto la "velocità" con cui la Gigante si "mangiava" il distacco, e probabilmente pensavano di andare avanti ancora un bel po' (per questo le storie dopo il 95 sono state iniziate nel formato a striscia da 80 pagine). Magari pensavano di poter durare fino a quando fossero stati quasi in contemporanea, senza lasciare troppo tempo senza nuovi Tex. Per interrompere così repentinamente le strisce a costo di lasciare per oltre un anno i lettori senza un Tex nuovo, le vendite delle strisce devono essere davvero andate a picco negli ultimi mesi, e rappresentare una perdita secca...

 

9 hours ago, Carlo Monni said:

Una cosa che mi sono chiesto in passato è: perché continuare sul Gigante e non varare una nuova serie per presentare le nuove storie? La sola spiegazione che mi è venuta in mente è che non volle farsi sfuggire l'opportunità di festeggiare il numero 100, il primo di tutte le sue pubblicazioni.

Anche qui, molto prosaicamente, la risposta per me è "non si chiude la serie che vende un sacco". Non c'era ancora la mania collezionistica dei "numeri 1", si preferiva proseguire (vedere l'esempio di Zagor, senza ripartire la numerazione della Zenith)

 

2 hours ago, Mister P said:

Comunque, per riprendere le fila del discorso, rimane il dubbio: se Sergione era deciso a far sospendere la pubblicazione a strisce, perché ci sono ben 6 episodi, a partire da La Caccia concepiti per quel formato per un totale di 12 numeri (#100 escluso)? Ecco perché ho parlato di decisione presa dalla sera alla mattina e non pianificata. Mi sembra solo di ricordare che Gilas e Massacro presentano gli interventi redazionali solo per metà storia ma dovrei rivedere bene e ora non posso.

 

Sono tutte storie "iniziate" nel formato a 80 strisce, ma terminate quando sapevano già che ci sarebbe stato il cambio.

 

Facci caso: sono 1 di Galep (la sconfitta), una di Letteri (il signore dell'abisso), una di Muzzi (la caccia), una di Nicolò (Gilas), una di Ticci (Massacro), sono quelle "in lavorazione" in quel momento (è sicuro che anche "il giuramento" sia stato iniziato in quel formato? In quel caso "la sconfitta" doveva già essere terminata, visto che lì i segni dell'origine "a striscia" è chiarissima)

 

3 hours ago, Carlo Monni said:

quella che invece è sicuramente attendibile è la mai affermazione che rispetto all'edizione a striscia furono aggiunte quattro vignette distribuite nella parte finale in cui Arlington è trascinato dal cavallo di Nashiya per arrivare a 128 pagine precise.

 

126 ad essere precisi, cioè 376 strisce. Ma 5 albi a striscia sono 400 strisce! L'arcano si spiega osservando che la striscia 5, "vendetta indiana", contiene già l'inizio della storia successiva di Letteri (cosa abbastanza inconsueta0, e quindi non arriva alla striscia 400. Questo mi fa pensare che già all'epoca Bonelli pensasse ad una pubblicazione in un albo singolo, e si sia semplicemente sbagliato di 2 strisce nel conteggio...

 

 

 

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  • co fondatore
4 ore fa, Diablero dice:

Sono tutte storie "iniziate" nel formato a 80 strisce, ma terminate quando sapevano già che ci sarebbe stato il cambio.

 

Facci caso: sono 1 di Galep (la sconfitta), una di Letteri (il signore dell'abisso), una di Muzzi (la caccia), una di Nicolò (Gilas), una di Ticci (Massacro), sono quelle "in lavorazione" in quel momento (è sicuro che anche "il giuramento" sia stato iniziato in quel formato? In quel caso "la sconfitta" doveva già essere terminata, visto che lì i segni dell'origine "a striscia" è chiarissima)

Allora, ho notato una cosa. La Caccia, La Sconfitta e Il Giuramento nascono per le strisce, solo che nella parte finale vengono allungate (cosa che per altro era successa pure con Morte di un soldato e Una manciata di diamanti, senza dimenticare l'aggiunta di una striscia ne L'enigma della lancia, per motivi più che ovvi (che storia veniva dopo ;) ?). Nel caso di Giustizia! viene tagliata una striscia per gli stessi motivi. Anche il finale de La carovana dell'oro viene allungato.

El Morisco rispetta la lunghezza prevista, salvo l'interpolazione di strisce sciolte (mi vengono in mente nel #101 la panoramica con Pablito che giace nel deserto e la vignetta lunga a p. 113 con Eusebio che sta per entrare nella stanza in cui ci sono i pards col "brujo").

Su Gilas e Massacro ho già detto.

 

4 ore fa, Diablero dice:

126 ad essere precisi, cioè 376 strisce. Ma 5 albi a striscia sono 400 strisce! L'arcano si spiega osservando che la striscia 5, "vendetta indiana", contiene già l'inizio della storia successiva di Letteri (cosa abbastanza inconsueta0, e quindi non arriva alla striscia 400. Questo mi fa pensare che già all'epoca Bonelli pensasse ad una pubblicazione in un albo singolo, e si sia semplicemente sbagliato di 2 strisce nel conteggio...

No crech, come si direbbe ad Alghero. L'inizio di una storia all'interno di una striscia era inconsueto ma non impossibile (è accaduto altre volte su Tex, ma l'ho visto pure in alcuni albetti di Zagor e del Piccolo Ranger). Secondo me, il Grande Vecchio non se l'è sentita di allungare il brodo e ha terminato lì, per altro sbarellando la storia successiva (interventi redazionali all'interno delle strisce! Peraltro li ho notati pure nell'episodio del Piccolo Ranger contro gli zombi).

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<span style="color:red">12 ore fa</span>, Diablero dice:

(Una stranezza relativa al cambio da 126 a 110 pagine: Sergio Bonelli che chiedeva scusa ogni volta che aumentava il prezzo, non scrisse una parola sulla diminuzione delle pagine...)

 

Se non ricordo male i primissimi numeri della Prima Serie Gigante del 1954 n (meglio nota come 1/29 che in realtà era una raccolta delle rese degli Albi d'Oro) avevano 192 pagine e costavano  150 lire ma quasi subito scesero a 160 pagine al prezzo di 200 lire.  e queto rimase lo standard sia per la successiva seconda serie, ovvero l'attuale serie regolare, che la Collana Zenith dedicata alle ristampe delle altee serie della casa editrice.

A partire dall'ottobre 1962 c'è un altro taglie si passa a 128 pagine. Tutte le nuove collane varate dal 1966 in avanti avranno 96 pagine. Solo le collane di ristampe mantennero fino al 1968 la foliazione a 130 pagine.

La riduzione del numero di pagine era, secondo men un evidente tentativo di mantenere il prezzo stabile.

 

<span style="color:red">13 ore fa</span>, Diablero dice:

Anche qui, molto prosaicamente, la risposta per me è "non si chiude la serie che vende un sacco". Non c'era ancora la mania collezionistica dei "numeri 1", si preferiva proseguire (vedere l'esempio di Zagor, senza ripartire la numerazione della Zenith)

 

Qui potrei smentirti, perché il vizietto di ripartire da 1 la casa  editrice ce l'ha sempre avuto. Ogni tot tempo azzerava la numerazione delle strisce e ripartiva con una nuova serie dal numero 1. Quando decise di ristampare il Piccolo Ranger chiuse "Gli Albi del Cowboy" e ripartì da 1 con la seconda serie. Idem quando iniziò la pubblicazione del Comandante Mark con la Nuova Collana Araldo che ripartiva da 1 ma in appendice continuava la storia di Alan Mistero dal n. 5 della serie precedente.

Zagor fu messo nella Zenith e non in una collana sua perché Sergio era convinto che la sua serie a striscia presto avrebbe chiuso. Non immaginava che proprio da quel 1965 avrebbe cominciato un'ascesa irresistibile.

Pensiero personale: se ai testi di Zagor fosse rimasto G.L. Bonelli probabilmente Zagor avrebbe chiuso sul serio. 

 

<span style="color:red">13 ore fa</span>, Diablero dice:

126 ad essere precisi, cioè 376 strisce.

 

Io hp contato le pagine dell'albo escluse le copertine.

 

 

<span style="color:red">13 ore fa</span>, Diablero dice:

Ma 5 albi a striscia sono 400 strisce! L'arcano si spiega osservando che la striscia 5, "vendetta indiana", contiene già l'inizio della storia successiva di Letteri (cosa abbastanza inconsueta0, e quindi non arriva alla striscia 400.

 

Con il passaggio degli albi a stroscia da 32 ad 80 pagine accadde che la fine della prima storia della Serie Nebraska non coincidesse con la fine dell'albo., questo perché la sceneggiatura era stata scritta in capitoli di 32 strisce l'uno.  Ciò accadde ancora anche se raramente. 

 

<span style="color:red">13 ore fa</span>, Diablero dice:

Questo mi fa pensare che già all'epoca Bonelli pensasse ad una pubblicazione in un albo singolo, e si sia semplicemente sbagliato di 2 strisce nel conteggio...

 

Questo lo escluderei, sinceramente.

 

 

<span style="color:red">13 ore fa</span>, Diablero dice:

Il 1964 è credo il momento in cui Tex Gigante fa il vero boom

Di questo sono sicurissimo anche io: il 1964, o più probabilmente la fine del 1963, è l'anno della svolta.

Intendiamoci: Tex è stato sostanzialmente un successo fin dall'inizio, un successo lento ma costante. 60.000 copie alla settimana negli anni a50 possono sembrare poche se confrontate con le 400.000 di Capitan Miki e del Grande Blek ma per una piccola casa editrice come l'Audace/ Araldo era all'epoca erano davvero tante e continuavano ad aumentare lentamente ma sicuramente. Che Tex vendesse e vendesse bene è dimostrato dal fatto che già dal 1952 aveva una ristampa in grande formato, il cosiddetto Albo d'Oro e le raccolte a striscia ma è quasi sicuramente tra il 1963 ed il 1964 che arriva ad essere davvero uno dei fumetti più venduti, se non addirittura il più venduto dopo Topolino. Il Tex Gigante diventa stabilmente mensile, viene varata una nuova ristampa identica alla precedente e l'albo a striscia viene allineato agli altri della casa editrice passando da 32 pagine spillate a 30 lire ad 80 brossurate a 50. Con una grossa differenza però: mentre le altre serie sono quindicinali Tex resta settimanale e  questo vuol dire che il lavoro per gli autori era quasi triplicato (era due volte e mezzo per la precisione). a me pare evidente che a quel punto il pubblico stava avendo fame di Tex.

Il dato interessante resta quello che il Tex Gigante e la Tre Stelle avessero pian piano cominciato a vendere più della serie inedita. Attenzione a non trarre conclusioni errate: non ci furono crolli delle vendite ma semplicemente un sorpasso ed alla fine questo convinse Sergio  che il formato a striscia aveva fatto il suo tempo almeno per Tex. 

 

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