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TWF - Tex Willer Forum

La fine delle strisce e dintorni


Mister P
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  • co fondatore
<span style="color:red">2 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

Solo le collane di ristampe mantennero fino al 1968 la foliazione a 130 pagine.

Zenith e Cowboy passano a 100 pp nel giugno del 1967, mentre Tex scende di sole 16 pp e non 32 nel luglio 1968. Anche questo avrà voluto dire qualcosa.

 

<span style="color:red">2 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

Ogni tot tempo azzerava la numerazione delle strisce e ripartiva con una nuova serie dal numero 1.

Lo facevano anche le altre case editrici (la Dardo ogni 21 strisce ad esempio).

Anche la Zenith ha una prima serie e una seconda serie.

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3 hours ago, Carlo Monni said:
18 hours ago, Diablero said:

Anche qui, molto prosaicamente, la risposta per me è "non si chiude la serie che vende un sacco". Non c'era ancora la mania collezionistica dei "numeri 1", si preferiva proseguire (vedere l'esempio di Zagor, senza ripartire la numerazione della Zenith)

 

Qui potrei smentirti, perché il vizietto di ripartire da 1 la casa  editrice ce l'ha sempre avuto.

Come ha già detto Mister P, era usanza comune nelle striscie andare per "serie". Credo che sia un "istinto naturale delle specie in via di estinzione": di fronte ad un sacco di serie che chiudevano per scarse vendite, il ricominciare dal numero 1 era vista probabilmente sia come una maniera di "rilanciare" una testata, sia di non far "paura" ad eventuali nuovi acquirenti (all'epoca procurarsi gli arretrati credo che fosse praticamente impossibile, tirature basse + riutilizzo immediato per raccolte + assenza di negozi specializzasti, nemmeno i negozi di fumetti usati a metà prezzo esistevano ancora).  E infatti quando è stata riscoperta questa usanza? Con l'attuale "crisi del fumetto"...

 

Negli anni 60 la Bonelli non era in crisi, e vedendo che i lettori continuavano ad aumentare, ripartire dal numero 1 voleva dire rischiare che smettessero, invece che aumentare... se noti, TUTTI gli esempi che fai sono più vecchi, quando iniziano a pubblicare gli inediti nella Gigante (1968) è un pezzo che non lo fanno più.

 

Se Sergio Bonelli avesse considerato così importante arrivare al numero 100 per "gloria aziendale", poteva semplicemente lasciare allungare una serie a striscia, ne aveva già pubblicate 973...

 

Insomma, più che chiedersi perchè non aveva chiuso la gallina dalle uova d'oro che stava facendo sfracelli in edicola, io mi chiederei il senso della domanda... perchè mai avrebbe dovuto fare una boiata simile?

 

3 hours ago, Carlo Monni said:

 

18 hours ago, Diablero said:

Ma 5 albi a striscia sono 400 strisce! L'arcano si spiega osservando che la striscia 5, "vendetta indiana", contiene già l'inizio della storia successiva di Letteri (cosa abbastanza inconsueta0, e quindi non arriva alla striscia 400.

 

Con il passaggio degli albi a stroscia da 32 ad 80 pagine accadde che la fine della prima storia della Serie Nebraska non coincidesse con la fine dell'albo., questo perché la sceneggiatura era stata scritta in capitoli di 32 strisce l'uno.  Ciò accadde ancora anche se raramente. 

 

Sì, ma avviene appunto per cambiamenti di foliazione o per altre cause "contingenti", qui parliamo di una storia pubblicata quando la foliazione è stabile a 80 strisce da anni, da ben prima che venisse scritta la sceneggiatura.  E di una storia che sarebbe stato facilissimo allungare un po' per coprire le pochissime strisce che mancavano alla fine dell'albo (solo 24 strisce, 8 pagine attuali... ). Gli unici motivi che mi sembrano plausibili sono problemi di Ticci che li hanno obbligati a stringere (ma di sole 8 pagine?) o appunto l'idea di pubblicarlo in un singolo volume. Non ce lo vedo invece GL Bonelli, dopo decine di storie di lunghezza precisa per le strisce, mettersi a dire "non so come riempire 8 pagine, questa la chiudo prima"

 

Fra l'altro, a causa della ristampa "anticipata" Vendetta Indiana è stata la sequenza di strisce ristampata prima ("vendetta Indiana" fu pubblicata a cavallo fra Febbraio e Marzo 1967, e ristampata nel gigante numero 91 nel Maggio 1968, quindi 14 mesi dopo. Ma le modifiche necessarie per poterne permettere la pubblicazione in un solo albo iniziano due storie prima (le storie di Galep e Letteri precedenti vengono allungate per la pubblicazione in volume, per permettere di far partire "vendetta indiana" da inizio volume. Probabilmente intervenire su due storie di due autori diversi contemporaneamente era più veloce e facile dell'allungare una sola storia di tutte le pagine necessarie). Se pensiamo che ci sono tempi "tecnici" fra la consegna delle tavole e la pubblicazione, e che un minimo di tempo anche velocisti come Galep e Letteri avranno impiegato per disegnare le pagine aggiuntive (e che probabilmente non saranno state allungate "a sentimento" ma le tavole nuove saranno state sceneggiate, o da GL Bonelli o in redazione), il tempo fra la pubblicazione di "Vendetta Indiana" e la decisione di ristamparlo così si accorcia parecchio.

 

Per me non è per nulla improbabile che la cosa sia stata decisa mentre Vendetta indiana stava venendo pubblicata a striscia (e sarebbe bello sapere di chi è stata l'idea della pubblicazione in volume unico: la decisione finale ovviamente poteva essere solo di Sergio Bonelli, ma l'idea l'aveva avuta lui o era stata proposta da GL Bonelli? Si sa che GL Bonelli stravedeva per Ticci, e lo considerava il suo disegnatore preferito su Tex (e gli scriveva delle gran storie...).

 

Chissà se qualcuno in contatto con Ticci potrebbe chiedergli qualcosa al riguardo... 

 

4 hours ago, Carlo Monni said:

Il dato interessante resta quello che il Tex Gigante e la Tre Stelle avessero pian piano cominciato a vendere più della serie inedita. Attenzione a non trarre conclusioni errate: non ci furono crolli delle vendite ma semplicemente un sorpasso ed alla fine questo convinse Sergio  che il formato a striscia aveva fatto il suo tempo almeno per Tex. 

 

A farmi pensare ad un tracollo nelle vendite delle strisce che avesse portato la testata in rosso è proprio la repentinità del passaggio, con tutte le storie in lavorazione che devono avere le tavole iniziali e finali sbianchettate e ridisegnate... la matematica era nota, se fosse stata una decisione presa con largo anticipo si poteva far terminare quelle storie e poi partire con quelle per il gigante. Oltretutto, sempre per la matematica, il chiudere le strisce SUBITO ADESSO, NON ASPETTIAMO NEMMENO DI PUBBLICARE QUELLE GIÀ DISEGNATE, non ha "anticipato" la pubblicazione nel gigante di un giorno. Alla fine il gigante andava per la sua strada, non c'erano difficoltà nei tempi tecnici per la ristampa (erano ancora distanti 18 mesi, c'erano ancora anni di tempo prima del sorpasso, e oltretutto se il passaggio a 110 pagine era già previsto si sapeva che il sorpasso non sarebbe mai avvenuto)

 

Se le serie a striscia rendevano ancora soldi, chiudendole Sergio Bonelli ha rinunciato a dei soldi senza avere NULLA in cambio. Non era nemmeno "stufo delle strisce a prescindere", le serie di Zagor e del Piccolo Ranger andarono avanti ancora un bel po', perchè chiudere proprio Tex?

 

La risposta più ovvia (e credo anche la più probabile) credo che sia che, semplicemente, le strisce di Tex non rendevano più soldi, erano un costo e non un guadagno. E la cosa se è avvenuta è avvenuta in maniera abbastanza rapida (altrimenti le storie successive sarebbero partite direttamente senza le testatine delle strisce)

 

(fra l'altro chiudendo subito si lasciavano i lettori più di un anno senza storie nuove, se si poteva evitare senza rimetterci un sacco di soldi l'avrebbero fatto)

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  • co fondatore

Diably, ti contraddici: se le decisioni le prendevano all'ultimo momento come sembra, come potevano, ai primi di marzo del 1967, con il #77 in edicola, già stabilire un volume unico per Morte all'alba/Vendetta indiana? Sai perché dico che non fu premeditato?

Ho visto il finale originale di Morte d'un soldato. È talmente compresso da essere quasi incomprensibile. In quel caso GLB aveva voluto rispettare la normale conclusione di un albo a striscia, a discapito della chiarezza. Nel caso di Vendetta indiana ha deciso di fregarsene della lunghezza degli albi e di dargli un finale degno, vada come vada. Probabilmente solo in fase di pianificazione in vista della chiusura delle strisce, quando bisogna calcolare in che numero inizieranno le storie inedite per l'annuncio in terza di copertina dell'Orrenda notte, ci si accorge che la storia è lunga quasi un albo e, data la qualità elevata dei disegni, si pensa al volume unico. Ma ciò non spiega alcune cose. Togliendo gli allungamenti a Morte di un soldato e Fuga nella notte, Giustizia sarebbe potuta entrare perfettamente nei numeri #90-91 e lasciare il #92 a Vendetta Indiana. Però il finale originale di Morte di un soldato era quello che era e quindi GLB decise di riparare a quell'"errore" e allungarlo per renderlo comprensibile. Questo è ciò che penso.

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