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LE ULTIME STORIE DI GIANLUIGI BONELLI


ymalpas
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Ufficialmente l'ultima storia di Gianluigi Bonelli è stata pubblicata nel numero 364 intitolato "Il Medaglione Spagnolo".  Sappiamo che si tratta di una storia sceneggiata, come ha recentemente raccontato Carlo Monni, intorno al 1986 con il titolo provvisorio "Il segreto della Sierra Madre" (che era stato usato appena tre anni prima per un precedente albo di Tex), rivista e corretta da Tiziano Sclavi e poi affidata a Letteri che la illustrò probabilmente nel corso del 1988. La storia, ricca di imperfezioni, rimase quindi nel cassetto per qualche anno finché un titubante Sergio Bonelli non si decise a pubblicarla nel 1991, con tanto di prefazione iniziale. E' una delle rarissime storie di cui non si trovano tavole del disegnatore nel mercato del collezionismo, probabilmente perché non fu mai riconsegnata dall'editore a Letteri, forse a causa della sua lunga giacenza in Via Buonarroti. 

 

Letteri, che dal tardo 1987 smette di illustrare le storie di Nizzi, sempre nel 1988 illustra anche la penultima storia glbonelliana "Terra violenta". Si tratta di una piccola storia a sfondo storico (Skagway e Soapy Smith) che stavolta è Nizzi a rivedere in via di una pubblicazione  che avviene a partire dal febbraio 1989: "In una delle ultime storie che scrisse, Terra violenta, che dovetti leggere e rivedere in sceneggiatura, Tex e Carson vanno in missione a Skagway insieme a Gros-Jean. Nella versione di Bonelli con loro c'era anche Tiger Jack, che in tutta la storia non aveva alcun compito specifico e il suo contributo al dialogo era un "Ugh!" pronunciato una sola volta. Ne parlai con Canzio e togliemmo Tiger". Il fatto che sia Nizzi e non Sclavi a correggere la sceneggiatura, sembrerebbe suggerire che questa storia sia una delle ultime scritte da GLB, se non proprio l'ultimissima. Siamo verosimilmente nel 1987 o nel primo semestre del 1988.

 

 

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Al periodo sclaviano, quindi precedente, appartiene invece la storia "La città corrotta" che Civitelli inizia a disegnare alla fine del 1986 o nei primi mesi del 1987. Anche in questo caso il titolo di lavorazione, "New Orleans", puramente indicativo della location, era già stato usato negli anni sessanta per un albo di Tex. L'albo è bonelliano per circa tre quarti e sclaviano per il resto. Cioè Sclavi sceneggia le pagine mancanti e come è ravvisabile anche dall'immagine postata in alto interviene per correggere i dialoghi scritti da Bonelli padre. La storia funziona, è quindi affidata a un giovane disegnatore, Civitelli, che come Letteri è chiamato dalla redazione a disegnare le ultime storie bonelliane. 

 

La precedente storia illustrata da Civitelli è infatti "Gringos" che lui disegna nel 1986. Sappiamo poco di questa storia, che sicuramente è stata rivista da Sclavi. Quest'ultimo si occupa anche della bonelliana "Il ranch degli uomini perduti" che un altro disegnatore giovane, Claudio Villa, inizia a disegnare nel tardo 1985. 

 

Tra il 1984 e il 1985 vedono la luce altre due storie di Gianluigi Bonelli: una è "Tex 300" disegnata da Galep e revisionata da Sclavi, l'altra è una storia "La minaccia invisibile" nata da un soggetto di Mauro Boselli e Giorgio Bonelli che Letteri disegna nel corso del 1985 e a cui GLB partecipa in maniera marginale. Sempre Sclavi si occupa di rivedere la parte di sceneggiatura da lui scritta, che è rintuzzata in quelle parti che aveva ridondanti. Anche di questa storia non si trovano tavole del disegnatore in vendita.

 

Al 1984, come disegni, appartengono anche le storie "Uno sporco imbroglio" di Monti e "Luna comanche" di Letteri, Del 1983 è invece "Il carro di fuoco" di Ticci e "La foresta pietrificata" di Letteri. Queste storie appartengono probabilmente come sceneggiature al periodo in cui sono state disegnate e mostrano l'esaurimento della vena creativa di GLB.

 

Questo è quanto mi sento di supporre sulle ultime sceneggiature glbonelliane di cui abbiamo parlato tante volte in altre discussioni: un argomento importante che però meritava un suo spazio a parte. Con i contributi di tutti speriamo di poter far luce su questo travagliato periodo.

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<span style="color:red">16 minuti fa</span>, ymalpas dice:

Al 1984, come disegni, appartengono anche le storie "Uno sporco imbroglio" di Fusco

Se non sbaglio, non è Fusco, ma Vincenzo Monti che la disegna.

 

<span style="color:red">19 minuti fa</span>, ymalpas dice:

"Il passaggio segreto" di Letteri

Il titolo è "Luna comanche"

 

Ricapitolando, le ultime storie di GLB, dopo il ritorno di Yama/Mefisto:

 

n. 269 - Il segreto della Sierra Madre (Letteri)      pubblicata nel 1983

- Bandoleros  (Monti)

- Dinamite (Fusco)

- La foresta pietrificata (Letteri)

- Un mondo perduto (Nicolò/ Monti)

- Il carro di fuoco (Ticci)

- Uno sporco imbroglio (Monti)

- Luna comanche (Letteri)

- Tex 300 (Galep)

- La minaccia invisibile (Letteri)

- Il ranch degli uomini perduti (Villa)

- Gringos (Civitelli)

- La città corrotta (Civitelli)

- Terra violenta (Letteri)

n. 364 - Il medaglione spagnolo (Letteri)      pubblicata nel 1991

 

 

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<span style="color:red">15 minuti fa</span>, Poe dice:

Il titolo è "Luna comanche"

 

 

Corretto questi errori. Grazie per la segnalazione!

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Aggiungo un po' di pepe alla questione, pur rischiando l'OT.

 

Avete notato che dopo il famoso incidente sugli sci, databile tra il 1974 e il 1975, GLB non scrive quasi più per Galep?

 

Mi spiego:

 

"Cacciatori di scalpi" è proprio del 1975, quindi probabilmente è una storia già scritta o addirittura già terminata al momento dell'incidente.

 

"Tex 200" e "Tex 300" sono due albi celebrativi che era ovvio avrebbe fatto Galep.

 

"I figli del sole" è una storia di Yama, anche qui era ovvio che avrebbe dovuto farla Galep.

 

L'unica storia che sembra riallacciare la vecchia coppia al di là di quelle che dovevano "per forza" fare insieme è "L'aquila e la folgore", peraltro una delle mie storie preferite del celebre duo (forse un po' troppo lunga, ma ok).

 

Per il resto Galep ha disegnato storie di Nolitta prima e Nizzi poi.

Con GLB quasi solo storie "obbligate", mi si passi il termine.

 

Mi sembra molto improbabile che i due avessero litigato (colleghi affiatati per decenni e poi uno scaxxo da anziani? Possibile, eh, però insomma...), così come faccio fatica a immaginare Sergio Bonelli che dice "adesso questo me lo prendo io".

 

Uno dei tanti misteri di quel periodo destinato a rimanere insoluto, credo.

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<span style="color:red">22 minuti fa</span>, Laramie dice:

Avete notato che dopo il famoso incidente sugli sci, databile tra il 1974 e il 1975, GLB non scrive quasi più per Galep?

Può essere dovuto al fatto che, avendo forzatamente ridotto il numero di tavole sceneggiate a causa delle precarie condizione di salute, la redazione abbia preferito affidare Galep (disegnatore "principe" della serie, nonchè artista molto proficuo e celere) a sceneggiatori che potessero garantirgli un numero più elevato di tavole. Non credo affatto che possano esserci alla base motivi di screzi e dissapori artistici; suppongo purtroppo che si trattò di una scelta obbligata.

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Ottimo topic! Approvo!

 

Sergio Bonelli aveva un rapporto particolare con Galep, più da amici che da autore ed editore (quando Galep ha vissuto per un po' a casa dei Bonelli raccontava che andavano al cinema, e anche dopo prima che si trasferisse lontano era proprio Bonelli in persona che andava a casa di Galep e ritirare le tavole). Facile che, quando c'era la scelta se scrivere per un autore o per l'altro, preferisse Galep (poi magari questa possibilità non c'era sempre, dipendeva da chi finiva prima la storia che stava disegnando).

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Visto che si è parlato tante volte di questo argomento in diversi thread sarebbe utile riportare qui le varie informazioni (anche per farle ritrovare a quelli come me che quando le cercano non le trovano mai)

 

Alcuni punti fermi, almeno a quanto ne so: GL Bonelli consegnava le sceneggiature intere, non "a pagine" come si fa oggi, quindi da una parte i tempi tecnici prima della pubblicazione si allungano e dall'altra era più facile tenere nel cassetto una storia considerata "debole" visto che nessuno aveva ancora iniziato a disegnarla. E secondo me di storie "recuperate dal cassetto" ce ne sono state tante alla fine.

 

Facevo i conti sulle tavole pubblicate di GL in un post recente, ed ecco alcuni dati presi da quel post:

---------------------------------

Le storie pubblicate nel 1976 erano state quelle coinvolte in quello "stop", ma se andiamo a vedere gli anni successivi, dal 1977 in poi, vengono pubblicate:

nel 1977,  815 pagine di GL Bonelli e 505 di Nolitta

nel 1978, 1297 pagine di GL Bonelli e 23 di Nolitta

nel 1979, 744 pagine di GL Bonelli e 576 di Nolitta

Sono, in media 950 pagine di GL Bonelli all'anno, e 370 di Nolitta. Un calo del 30% della produzione per GL Bonelli rispetto NON al suo "massimo", ma rispetto semplicemente a quello che Tex richiedeva prima (non sappiamo quante pagine avrebbe potuto sceneggiare in più, ricordiamo che ai tempi aveva ancora cose extra tipo il cartonato che doveva fare con Galep e quello con Ticci e la collaborazione con i francesi)

 

Un calo simile non può essere dovuto solo a "vecchiaia" (aveva meno di 70 anni), ci dovevano già essere altri problemi.

 

Che peggiorano rapidamente: L'intervista citata da Carlo è del 1986, vediamo le annate precedenti:

nel 1984 GL Bonelli fa 431 tavole, altri (Nolitta + Nizzi) 889

nel 1985 GL Bonelli fa 435 tavole (di cui le 110 del numero 300 probabilmente pronte da tempo), gli altri (soprattutto Nizzi e qualche Nolitta) 885

nel 1986 GL Bonelli fa 308 tavole (con l'aiuto di Boselli), gli altri (Nizzi da solo) 912.

Sono passati solo 5 anni, ma la media è crollata a 390 pagine all'anno, poco più di un terzo di 5 anni prima!

(e stiamo parlando di date di PUBBLICAZIONE, quindi il calo è avvenuto l'anno precedente...)

 

Nel 1987 GL Bonelli fa solo 268 pagine.

Nel 1988 GL Bonelli fa ZERO pagine, fa tutto Nizzi.

Nel 1989, GL Bonelli fa 157 pagine, ma ormai è chiaro che sono "cose rimaste nel cassetto".

-----------------------------

 

Sempre da quel post, una delle prime tavole de "il ritorno del Carnicero"  (pagina 90 di Tex 279 del gennaio 1984) la prima storia scritta da Nizzi (anche se fu pubblicata per seconda) riporta "Fernando Fusco 82".  Ho cercato altre "date" in quella storia, c'è un altro "Fernando Fusco 82" a pagina 13, a pagina 36, a pagina 56, a pagina 73 del 280, a pagina 46 e 64 del 281 (Marzo 1984), ed è solo a pagina 90 del 281 che vediamo il primo "Fernando Fusco 83", praticamente alla fine della storia.

 

Fusco quindi ha disegnato circa 220 pagine di questa storia nel 1982. Anche tenendo buono il dato delle "almeno 30 pagine al mese" indicato da Carlo Monni in quel thread, ci saranno voluti almeno 7 mesi, più magari le vacanze d'estate, l'avrà iniziata in primavera nel 1982, quando Nizzi avrà consegnato la sceneggiatura di 248 pagine.  Quindi in quel periodo Nizzi scrive questa storia circa 2 anni prima della pubblicazione. (immagino che questo valore sia "elastico" in base a quanto è veloce un disegnatore e a quanto sia lunga la storia, a due disegnatori consegni la storia lo stesso giorno e il più veloce che deve fare meno pagine te la consegna un anno prima del più lerto che magari ha una storia più lunga)

 

La storia precedente di Fusco è "Dinamite", scritta da GL Bonelli, pubblicata nel numero 274-275. E notiamo una cosa "strana": la firma qui è "Fernando Fusco, 83". Cioè, è stata disegnata DOPO "il ritorno del carnicero".

 

È una storia di sole 124 pagine, che Fusco disegna probabilmente a partire da Febbraio 1983 (dovendo terminare le ultime tavole del ritorno del carnicero), ci metterà circa 4 mesi... e viene pubblicata già a Agosto 1983. pochissimi mesi dopo.

 

Cosa ci può dire questo? Con certezza niente (potrebbero esserci stati mille motivi), ma un motivo che ritengo probabile è che visto il calo di vendite (davvero sensibile nei primi anni 80) e la consapevolezza di Sergio Bonelli che le sue storie fossero meno gradite dai lettori, quando c'era una storia di GL Bonelli pronta le si facesse "saltare la fila" e si pubblicava il prima possibile. Qui c'era la storia del Carnicero pronta da 7 mesi ma pubblicano prima la successiva.  (questo magari spiega anche perchè sia stata pubblicata dopo la seconda storia di Nizzi, che invece era già stata pubblicata a Luglio,  e durando solo 162 pagine sarà stata fatta in un lampo da Nicolò)

 

Boselli all'epoca era già in redazione anche se nella "sede distaccata", chissà se può confermare questa cosa...

 

La storia precedente di Fusco, "la scogliera dell'orrore" su testi di Nolitta è stata pubblicata fra il dicembre 1981 e il febbraio 1982, e le ultime "firme" che contiene sono (pagina 34 del 256) "Fernando Fusco 81". e (pagina 47, 76  e 91 del 256) "Fernando Fusco 82".

 

Questo ci dà un indicazione sulle reale velocità "annua" di Fusco all'epoca (circa 288 pagine, facciamo 300 perchè non possiamo essere tanto precisi, in media 25 tavole al mese anche se ci saranno stati mesi da 30 e mesi da ferie)

 

Questa storia però ha un altro "mistero". Andate a pagina 91 di Tex 254 (la quarta pagina della storia). lo leggete anche voi "Fernando Fusco, 79" o la mia è una copia fallata?  :P

 

Se notate è anche un fusco "diverso" da quello della storia successiva, disegna Tex ancora con il volto che usava per le prime storie.

 

Nel numero 255, ancora "Fernando Fusco 79" a pagina 13, ma a pagina 106, "Fernando Fusco 1981". Visto che Fusco faceva come detto 300 pagine all'anno, come hanno fatto a passare 2 anni in 90 pagine? Ovvio che la storia è stata sospesa. Come mai?

 

La risposta arriva, forse, se cerchiamo dentro Tex 248 (giugno 1981), "il marchio di Satana". A pagina 5. "Fernando Fusco, 80".

 

Troviamo sempre "Fernando Fusco 80" a pagina 21, 50, 101,  e nel numero 249 a pagina 12, mentre a pagina 24 inizia "Fernando Fusco 81". È una storia esattamente di 2 albi (caso raro all'epoca), 220 pagine, disegnato "in mezzo" a "la scogliera dell'orrore".  Sono circa 130 le pagine firmate con "80" quindi significa che poco dopo la metà del 1980 Fusco, che stava disegnando "la scogliera dell'orrore", la sospende e disegna questa sceneggiatura di GL Bonelli, almeno fino ai primi 3-4 mesi del 1981. E viene poi pubblicata già nel giugno 1981, praticamente subito.

 

Insomma, l'idea che le storie di GL Bonelli "avessero la precedenza" e venissero disegnate il prima possibile (a costo di interrompere la realizzazione di quelle di Nolitta) trova altre conferme, e se fosse vera semplificherebbe molto il problema di capire quando sono state realizzate le varie sceneggiature "non messe nel cassetto".

 

 

 

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Ricapitoliamo le date "scoperte" di queste storie (cronologia Fusco). Penso che Nolitta consegnasse le storie "a pagine" quindi per lui non ci sono date di consegna

 

- "La valle infuocata", prima parte, sceneggiatura di Guido Nolitta, disegnata dal 1979 a circa metà del 1980 e sospesa, 232 pagine in tutto con entrambe le parti, pubblicata nei numeri 254-256 (dicembre 1981-febbraio 1982)

- "Il marchio di Satana", sceneggiatura di GL Bonelli consegnata a metà del 1980, disegnato da metà 1980 fino ai primi mesi del 1981, 220 tavole, pubblicata nei numeri 248-249 (Giugno-Luglio 1981)

- "La valle infuocata", seconda parte, sceneggiatura di Guido Nolitta, disegnata dai primi mesi del 1981 fino all'inizio 1982 (proprio a ridosso della pubblicazione, qui Fusco è stato davvero veloce a fare le ultime...),l 232 pagine in tutto con entrambe le parti, pubblicata nei numeri 254-256 (dicembre 1981-febbraio 1982)

- "Il ritorno del Carnicero", prima sceneggiatura di Nizzi consegnata ad inizio 1982, disegnata nel 1982 fino a gennaio 1983, pubblicata sui numeri 279-281 (gennaio-marzo 1984)

- "Dinamite", , sceneggiatura di GL Bonelli consegnata probabilmente a fine 1982,disegnato da inizio a meta 1983, 124 tavole, pubblicata nei numeri 274-275 (agosto-settembre 1983)

Purtroppo, "dinamite" è l'ultima storia di GL Bonelli disegnata da Fusco, quindi ai fini di questo thread non ci interessano, vediamo però le precedenti:

 

"La Carica dei Navajos", di 139 pagine, testi di GL Bonelli, non ha date (o almeno io non le ho viste) pubblicata nei numero 168-169 (ottobre-novembre 1974)

"Il giudice Maddox", di 265 pagine, testi di Guido Nolitta, non ha date (o almeno io non le ho viste) pubblicata nei numero 183-185 (gennaio-marzo 1976)

 

"I ribelli del Canada", di 381 pagine, testi di Guido Nolitta, qui le date finalmente CI SONO: la prima pagina della storia (pagina 87 del 203) ha "Fernando Fusco 76"

sempre date del 76 si trovano a pagina 103, 111, e nel numero 204 a pagina 17, 22, 35, 61, 71

La data del 1977 si trova nel numero 204 a pagina 88 e 102, non sto a controllare il 205, nel 206 è a pagina 19, 28, 39, 61, 83, 110, e nel numero 207 a pagina 27 (l'ultima0

Quindi suppongo che la storia sia iniziata nella seconda metà del 1976 (e la cosa mi lascia perplesso, cos'ha disegnato Fusco nella prima metà del 1976 dopo la pubblicazione della sua storia precedente?) e terminata a fine 1977, per essere pubblicata poi nei numeri 203-207 (settembre 1977-gennaio 1978, cioè  è molto probabile che la storia sia stata pubblicata mentre Fusco stava realizzando le ultime pagine, quindi non c'erano tutte quelle pagine di storie di GL Bonelli di scorta o le avevano già consumate)

 

"Guerra sui Pascoli", la storia successiva, è di GL Bonelli, di 233 pagine.   Fusco la data subito "78" (pagina 53, l'ottava) segno che aveva terminato "i ribelli del canada" a fine 1977, ma mi pare impossibile che i tempi di stampa siano stati così brevi (l'ultimo albo dei ribelli del Canada è datato gennaio 1978), forse si era preso qualche settimana di vacanza dopo quella sfacchinata...

Comunque la data rimane "1978" per tutto il resto della storia, che fu pubblicata puntualmente a partire dal 217 del novembre 1978 (ma erano davvero strettissimi con i tempi, se si ammalava un disegnatore come facevano?)

 

"il clan dei Cubani", la successiva, è ancora di GL Bonelli, dura 317 pagine, e non ho trovato date. Cosa che mi lascia perplesso (capirei se avesse iniziato o smesso da un certo numero, ma non questo non metterle, metterle, non metterle e di nuovi rimetterle...) ma ci starebbe giusto giusto il tempo di farla fra il 1978 e il 1979 (fu pubblicata a partire da Novembre 1979)

 

"Ore Disperate", la successiva, ancora di GL Bonelli, dura 208 pagine, è datata "Fernando Fusco 79" (pagina 23 del 241) e mantiene la stessa datazione fino al numero successivo a pagina 40, per cambiare poi a pagina 56 dove passa a "Fernando Fusco 1980". Pubblicata nei numeri 241-242 (novembre-dicembre 1980, addirittura qualche mese dopo, stavano ricostruendo un po' di margine...

 

Sarebbe bello fare una cronologia simile per quel periodo per tutti i disegnatori, ma purtroppo gli altri non datavano le tavole...  :rolleyes:

 

 

 

 

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<span style="color:red">11 ore fa</span>, Laramie dice:

Avete notato che dopo il famoso incidente sugli sci, databile tra il 1974 e il 1975, GLB non scrive quasi più per Galep?

 

C'era anche  una regola implicita alla Bonelli per cui a un nuovo autore (Nolitta, Nizzi) andasse affiancato un disegnatore veterano riconoscibilissimo dai lettori, e chi meglio di Galleppini? Provate a pensare a"El Muerto" disegnata da un altro disegnatore.

 

<span style="color:red">8 ore fa</span>, Diablero dice:

Le storie pubblicate nel 1976 erano state quelle coinvolte in quello "stop", ma se andiamo a vedere gli anni successivi, dal 1977 in poi, vengono pubblicate:

nel 1977,  815 pagine di GL Bonelli e 505 di Nolitta

nel 1978, 1297 pagine di GL Bonelli e 23 di Nolitta

nel 1979, 744 pagine di GL Bonelli e 576 di Nolitta

 

All'epoca dell"incidente GL Bonelli aveva circa una settantina di anni. Tex vendeva in edicola (inedito mensile) più di 500.000 copie, era cioè nel momento di massimo fulgore. GLB si era stancato e lo stop molto aveva dovuto influenzarlo se non a smettere di scrivere, almeno a rallentare la sua produzione. Qui entra in scena Nolitta, che ha al suo attivo il successo di Zagor (nel 1976 pubblica la storia dei russi, Kandrax il mago e Tigre) e dal 1975 c'è anche Mister No. Sappiamo che Sergio Tex proprio non se la sentiva di scriverlo, anche avendo le altre due testate da seguire. Alla fine degli anni settanta, in attesa dell'arrivo di Nizzi che si materializzerà solo nel 1981 (circa cinque anni dopo), molla del tutto Zagor (nel 1979 aumenta la produzione texiana). Il preteso controllo di GLB sulle sue sceneggiature sono solo frasi di circostanza di Sergio, probabilmente per rassicurare i lettori.

 

Vediamo la situazione nei primi anni ottanta da un'intervista alla fanzine Fumo di China di Marcheselli e Spiritelli a GLB, per me molto esemplificativa:

 

E’ stanco di fare il Tex?
Sono stanco sì. Andrò avanti a scrivere ancora per un anno o due, dopodiché, ho già avvertito mio figlio, basta. Basta ragazzi,per piasée! La mia vita è attaccata alla macchina da scrivere per continuare a sfornare delle storie, e a settantaquattro anni non è che se ne abbia sempre voglia. A proposito, se le interessa, adesso sto scrivendo un episodio che disegna Vincenzo Monti...


Monti? ‘E il primo Tex che fa?
Ha già messo le mani in qualche albo, per aiutare i suoi colleghi (Inchiesta pericolosa, nota mia). 

 

Non sarà quel disegnatore che ha finito l’episodio iniziato da Nicolò poco tempo fa?
No, quello era Francesco Gamba. Comunque non mi chieda altro sulla produzione perché io mi disinteresso della casa editrice. Quasi non so nemmeno che cosa esce. I l figlio mi manda tre o quattro albi di quelli che escono in edicola, ma io l’unica cosa che faccio è di metterli negli scaffali della mia libreria, insieme agli altri.

 

Non ci dica così...
Ma cosa devo fare? A volte non li rileggo neppure, sennò mi sorgono mille dubbi. Spesso mi verrebbe voglia di dire: “Sergio, per favore, l’ultima pagina non mi
piace, rifacciamola
”. Ma so che è impossibile e so anche che quando la sceneggiatura è uscita dalle mie mani non la rivedrò più.

 

Dopo Fusco passiamo ora a Monti.

 

<span style="color:red">9 ore fa</span>, Diablero dice:

Insomma, l'idea che le storie di GL Bonelli "avessero la precedenza" e venissero disegnate il prima possibile (a costo di interrompere la realizzazione di quelle di Nolitta) trova altre conferme, e se fosse vera semplificherebbe molto il problema di capire quando sono state realizzate le varie sceneggiature "non messe nel cassetto".

 

Ottimo lavoro, di sicuro interesse. Dobbiamo rivedere di molto la teoria delle storie rimaste nel cassetto. Oltre a "Il medaglione scomparso", bisogna andare alle storie che precedono il 300 e cercare di trarne delle indicazioni.

 

La storia "Uno sporco imbroglio", disegni di Monti, è stata cucita giustapponendo due storie completamente distinte ( quella della truffa ai danni dei navajos e quella del rapimento del banchiere e di sua figlia; la sutura si ha a pag. 8 del n. 293 ). La prima storia che dà il titolo all'albo dura esattamente 73 pagine, la seconda "Gli ostaggi" ne ha invece 82.

 

Sappiamo che Monti ha iniziato a disegnare le sue storie texiane a partire dai primi anni ottanta (1981), cioè la prima parte di "Inchiesta pericolosa" che copre 127 pagine, dopo le quali subentra Ticci (da pag. 112  del n. 263 "Le terre calde" e disegna più o meno l'ultimo albo che mancava). Perché una storia disegnata a due mani? Monti si era rivelato lento e per mandare in edicola la storia nell'estate 1982 servì affiancargli il veloce Ticci. Ma nella storia si notano comunque due parti, come è stato già fatto notare da un altro forumista, quella di Monti ricca di azione e quella di Ticci in cui l'azione diminuisce e lascia spazio ai complotti di Turpin.

 

Quando Monti lascia in sospeso questa storia che è chiaro non riuscirà a finire, siamo nel 1982, in redazione gli danno una storia di un albo "Bandoleros" (pubblicata a aprile 1983) e quindi il disegnatore si vede consegnare la parte finale di una sceneggiatura , molto sforbiciata, che Nicolò ha lasciato interrotta per la sua morte: "Un mondo perduto".

 

Nel 1984 gli viene infine affidata "Uno sporco imbroglio". Sono, come detto, due piccole storie distinte, affidate non a caso a lui. Sono polverose storie rimaste nel cassetto ? La loro lunghezza non ne permette la pubblicazione, servirebbe allora uno Sclavi che in redazione ancora non si occupa di rimettere in sesto e portare a 110 tavole le storie brevi di GLB (come farà in seguito, probabilmente tra il 1985 e il 1987,  con "La città corrotta o "Il medaglione spagnolo"). Si sceglie quindi la strada della cucitura.

 

Sappiamo che la storia "Geronimo", disegni di Ticci del 1983, contiene una clamorosa svista che esclude qualsiasi serio lavoro di controllo redazionale (il capo Apache Delgadito viene presentato a Tex due volte in due momenti diversi della storia). Sergio Bonelli nella Posta di Tutto Tex si spinge a dire che il vecchio Bonelli aveva scritto le due sequenze a distanza di diverso tempo l'una dall'altra e nello scrivere la seconda si era semplicemente dimenticato della prima.

 

Insomma tra il 1983 e il 1984 si pubblicano fondi di cassetto (rivisti e completati da GLB alla bell'e meglio o fuse tra loro) oppure abbiamo semplicemente un autore stanco che non riesce più a scrivere storie di 110 pagine o 220 pagine? A quelle già nominate si deve aggiungere "Dinamite" disegnata nel 1983 da Fusco (122 pagine) e la "Luna comanche" di Letteri di 159 pagine, disegnata invece nel 1984. In seguito Sergio trova in Sclavi il supervisore che cercava: sappiamo che nel 1985 a lui è affidata la bozza bonelliana de "La minaccia invisibile". Per circa un biennio lui si occupa di rattoppare le storie di GLB (gli succederà poi per un breve periodo Nizzi), molto probabilmente a partire dal numero 300, in previsione della loro uscita in edicola. Ma neanche Sclavi può fare miracoli, "Il medaglione spagnolo" resta così nel cassetto almeno per qualche anno.

 

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  • co fondatore

Un'altra cosa: GLB mantiene uno standard abbastanza elevato sino a Il marchio di Satana (che personalmente considero il suo ultimo classico). In séguito scriverà o storie ancora leggibili ma con scarso mordente (con un paio di mezze eccezioni) o episodi insufficienti e/o stanchi (principalmente gli ultimi per ovvi motivi). Come mai questo calo improvviso?

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Tra il numero 170 e il 364 moltiplica inoltre il numero dei soggetti scritti su richiesta dei figli o altri:

 

Fantasmi nel deserto

Assalto al treno

Linciaggio

I due rivali

I quattro evasi

Un mondo perduto

La minaccia invisibile

 

Almeno sette storie di poco più di una trentina che ancora gli restavano da scrivere, in una decina d'anni: circa il 25 % della sua produzione: è un autore che ha speso tutte le sue energie.

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  • co fondatore

Il mistero della miniera su un soggetto del figlio Giorgio.

Non sapevo che Fantasmi nel deserto e Il quinto uomo fossero derivate da soggetti altrui.

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  • Collaboratori

Soggetti o suggerimenti. Forse ho confuso il quinto homo con il mistero della miniera. Quella con i Tuareg, così strana, fu suggerita dal figlio Sergio da quanto ricordo.

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Con le dovute eccezioni prima o poi ognuno si stanca del lavoro che fa. Che sia per una malattia, per l'età che avanza o più semplicemente perché si ha dato tutto. Purtroppo non tutti possono e riescono a fermarsi in tempo, mentre qualcun altro non si accorge del calo ma nessuno osa farglielo notare, che per me è la cosa peggiore. Il declino di Bonelli padre sembra stato abilmente camuffato dalla redazione per lungo tempo, perché altrimenti Tex avrebbe rapidamente chiuso e come del resto oggi era la testata traino che dava sicurezza e stabilità economica.

Oggi conoscendo i fatti e facendo congetture (piuttosto sensate), si rivela una condizione abbastanza triste sul tramonto del patriarca del fumetto, ma purtroppo è la vita.

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  • co fondatore
<span style="color:red">1 ora fa</span>, ymalpas dice:

Forse ho confuso il quinto homo con il mistero della miniera

Sì, probabile.

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1 hour ago, Dix Leroy said:

Con le dovute eccezioni prima o poi ognuno si stanca del lavoro che fa.

Ma di solito quando accade si vede. Si vede da quello che fa, e da come smette.

 

Quando Nizzi si è stancato davvero, ha smesso. Punto. Se si fosse preoccupato dei casini in cui lasciava la casa editrice l'avrebbe annunciato prima per dare il tempo di trovare sostituti, poi avrebbe smesso lo stesso, solo un po' più tardi.

 

G.L. Bonelli faceva "solo" 1320 pagine all'anno, e avrebbe potuto farne molte di più (il suo "allievo" Boselli ne fa regolarmente più di 2000 nel tempo che gli rimane dopo aver fatto il curatore di Tex e Dampyr, e GL Bonelli non faceva il curatore...). Aveva una barca (su cui si divertiva a sparare alle bottiglie in acqua), si faceva le sue vacanze, non era una vita da "povero sfruttato incatenato al tavolo di lavoro". Dopo l'incidente, passa a 900 pagine all'anno.

 

Sono in media 2,5 pagine al giorno.

 

Non ha senso come "calo per avere il tempo per riposarmi e divertirmi".  Il tempo ce l'aveva già. Se ne vuoi di più, cali UN PO' , non così tanto. Se sei stanco, magari vai avanti per QUALCHE ANNO a ritmo piano, per dare il tempo di trovare i sostituti, poi smetti.

 

Nolitta deve sostituirlo, di corsa. Anche se ha già due testate da scrivere, con personaggi SUOI, deve abbandonare Zagor e ridurre l'impegno su Mister No per mettersi a fare Tex. che non gli piace e non è nelle sue corde. E lo farebbe perchè GL Bonelli "si è stufato"? Non sta in piedi.

 

Potrebbero essere tanti i motivi e le spiegazioni per un calo simile. Problemi di salute che riducono il tempo per cui si può lavovare o la produttività? Cure o Terapie riabilitative che portano via un sacco di tempo? Si possono fare tante ipotesi. Ma hanno in comune che si tratta di un rallentamento forzato, non volontario. Così, con un rallentamento "subito" più che "voluto", il calo progressivo che si vedrà successivamente, ha un senso.

 

E soprattutto, uno che "è stanco di scrivere Tex" è uno che prima ti scrive roba tipo "i Fucili di Shannon" o "Fort Sahara", NON uno che pochi mesi prima ti ha scritto "il laccio nero", cacciatori di scalpi", "canyon diablo" e poi ti scriverà "Tucson" o "il marchio di Sanata"

 

Io credo che invece, se l'avesse sostenuto la salute, GL Bonelli avrebbe tanto voluto continuare a scrivere Tex (e lo prova anche il fatto che, anche quando non ne era più in grado, chiedeva la collaborazione di altri sviluppando la sceneggiatura di Boselli e del figlio o parlava di riuscire a scrivere un giorno il ritorno di Mefisto...)

 

Nessuna "voglia di vacanza" o "stanchezza di Tex", dunque. Non ne trovo alcuna traccia. Trovo invece tracce evidenti di un fortissimo attaccamento al personaggio e del desiderio di continuare a scriverlo, per quanto si riesce a fare, anche quando il risultano non viene ritenuto pubblicabile e deve essere rifatto da Sclavi o Nizzi (ma credete davvero che GL Bonelli avrebbe scritto pagine in cui un personaggio si presenta due volte perchè "era stanco di scrivere Tex"?)

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Purtroppo condivido quanto detto da Diablero. Tutti gli indizi portano a ipotizzare che il brusco cambiamento di produzione di Bonelli sia dovuto a gravi cause esterne.

Problemi (suppongo anche abbastanza seri) che hanno via via intaccato la sua effervescente produttività. :(

 

Qualsiasi sia stata la reale causa, possiamo solo rispettare il ricordo di questo grandissimo artista e rendergli infinitamente grazie per la preziosa eredità artistica che ci ha donato. 

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  • co fondatore
Il 2/6/2023 at 02:08, Diablero dice:

Quindi suppongo che la storia sia iniziata nella seconda metà del 1976 (e la cosa mi lascia perplesso, cos'ha disegnato Fusco nella prima metà del 1976 dopo la pubblicazione della sua storia precedente?)

In che anno ha smesso di disegnare Lone Wolf?

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38 minutes ago, Mister P said:

In che anno ha smesso di disegnare Lone Wolf?

Ho cercato online ma ho trovato solo le date in cui ha iniziato Lone Wolf (1968) e la data in cui ha iniziato ad occuparsi di Tex (1973, anche se il sito Bonelli parla di 1974 probabilmente perchè fanno riferimento alle date di pubblicazione)

 

Ho gli albettini pubblicati nel 1988 con la ristampa, ma non ci sono indicazioni sulle date di pubblicazione, e anche le firme non sono datate (curiosità: Grecchi e Fusco si firmavano "L. Grek e Bobby Flint")

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<span style="color:red">15 ore fa</span>, Diablero dice:

Ma di solito quando accade si vede. Si vede da quello che fa, e da come smette.

 

Quando Nizzi si è stancato davvero, ha smesso. Punto. Se si fosse preoccupato dei casini in cui lasciava la casa editrice l'avrebbe annunciato prima per dare il tempo di trovare sostituti, poi avrebbe smesso lo stesso, solo un po' più tardi.

 

G.L. Bonelli faceva "solo" 1320 pagine all'anno, e avrebbe potuto farne molte di più (il suo "allievo" Boselli ne fa regolarmente più di 2000 nel tempo che gli rimane dopo aver fatto il curatore di Tex e Dampyr, e GL Bonelli non faceva il curatore...). Aveva una barca (su cui si divertiva a sparare alle bottiglie in acqua), si faceva le sue vacanze, non era una vita da "povero sfruttato incatenato al tavolo di lavoro". Dopo l'incidente, passa a 900 pagine all'anno.

 

Sono in media 2,5 pagine al giorno.

 

Non ha senso come "calo per avere il tempo per riposarmi e divertirmi".  Il tempo ce l'aveva già. Se ne vuoi di più, cali UN PO' , non così tanto. Se sei stanco, magari vai avanti per QUALCHE ANNO a ritmo piano, per dare il tempo di trovare i sostituti, poi smetti.

 

Nolitta deve sostituirlo, di corsa. Anche se ha già due testate da scrivere, con personaggi SUOI, deve abbandonare Zagor e ridurre l'impegno su Mister No per mettersi a fare Tex. che non gli piace e non è nelle sue corde. E lo farebbe perchè GL Bonelli "si è stufato"? Non sta in piedi.

 

Potrebbero essere tanti i motivi e le spiegazioni per un calo simile. Problemi di salute che riducono il tempo per cui si può lavovare o la produttività? Cure o Terapie riabilitative che portano via un sacco di tempo? Si possono fare tante ipotesi. Ma hanno in comune che si tratta di un rallentamento forzato, non volontario. Così, con un rallentamento "subito" più che "voluto", il calo progressivo che si vedrà successivamente, ha un senso.

 

E soprattutto, uno che "è stanco di scrivere Tex" è uno che prima ti scrive roba tipo "i Fucili di Shannon" o "Fort Sahara", NON uno che pochi mesi prima ti ha scritto "il laccio nero", cacciatori di scalpi", "canyon diablo" e poi ti scriverà "Tucson" o "il marchio di Sanata"

 

Io credo che invece, se l'avesse sostenuto la salute, GL Bonelli avrebbe tanto voluto continuare a scrivere Tex (e lo prova anche il fatto che, anche quando non ne era più in grado, chiedeva la collaborazione di altri sviluppando la sceneggiatura di Boselli e del figlio o parlava di riuscire a scrivere un giorno il ritorno di Mefisto...)

 

Nessuna "voglia di vacanza" o "stanchezza di Tex", dunque. Non ne trovo alcuna traccia. Trovo invece tracce evidenti di un fortissimo attaccamento al personaggio e del desiderio di continuare a scriverlo, per quanto si riesce a fare, anche quando il risultano non viene ritenuto pubblicabile e deve essere rifatto da Sclavi o Nizzi (ma credete davvero che GL Bonelli avrebbe scritto pagine in cui un personaggio si presenta due volte perchè "era stanco di scrivere Tex"?)

 

 

Era stanco, sì, ma non di Tex. Rimpiango di non aver esaudito il suo desiderio di aiutarlo a scrivere una storia in collaborazione. Ma, essendo io ormai in forze alla Casa editrice, la mia lealtà era ormai divisa e la mia libertà condizionata...  Per sette anni mi fu impedito di scrivere una sola riga di fumetti... ;) 

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<span style="color:red">10 ore fa</span>, borden dice:

 

 

Era stanco, sì, ma non di Tex. Rimpiango di non aver esaudito il suo desiderio di aiutarlo a scrivere una storia in collaborazione. Ma, essendo io ormai in forze alla Casa editrice, la mia lealtà era ormai divisa e la mia libertà condizionata...  Per sette anni mi fu impedito di scrivere una sola riga di fumetti... ;) 

 

Forse mi sono perso qualcosa, ma a cosa ti riferisci @borden in tutto questo messaggio? Lealtà, libertà condizionata, impedito di scrivere una sola riga di fumetti !

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La lealtà andava alla Casa editrice e alle decisioni di Sergio. Sergio aveva respinto (senza leggerla) la sceneggiatura del Maestro(che infatti non riconobbe quando GL gliela ripresentò sotto altro titolo) e ormai puntava su Nizzi. Non volevamo pensasse che eravamo dei complottatori. Sulla scrittura credevo lo sapeste ormai tutti. Sergio disse che mi aveva assunto come redattore e avrei dovuto fare prima una lunga gavetta e mica chiunque poteva  sceneggiare fumetti  (in realtà questa regola della gavetta valeva solo per me, naturalmente... :D  Il fatto di essere amico, alleato, assistente e diciamo allievo del padre non deponeva a mio favore, anzi, al contrario! ;))

Modificato da borden
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Qualcuno ha mai calcolato le pagine disegnate dai vari disegnatori di Tex negli anni 70-80? Ho controllato su Dime Web ma mi pare che anno per anno ci sia solamente il disegnatore che ha fatto più pagine. Mentre avere i totali di ciascun disegnatore nel corso di più anni in quel periodo permetterebbe di calcolare con maggiore precisione la reale velocità che avevano all'epoca e capire quando avevano iniziato a disegnare una storia.

 

(stavo pensando di mettermi a farlo io quel calcolo, ma ci vuole un sacco di tempo, se esiste già da qualche parte sarebbe meglio...)

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Non posso dire una parola che possa essere confermata dai fatti: io non c'ero. Ma io nelle ultime storie di Bonelli padre vedo stanchezza e tanta ripetitività. Ma a uno che ha inventato il personaggio, lo ha portato avanti tanti anni praticamente da solo sfornando centinaia di belle storie non riesco a volergliene. Può anche essere che senza i problemi di salute GianLuigi avrebbe scritto sceneggiature fino a cento anni, ma alla fine avrebbe stancato i suoi lettori, me compreso. I colpi di genio, l'alternanza tra avventura e umorismo, il suo western contaminato di ogni genere letterario... non c'erano più da tempo. Anche la storia del Mondo Perduto in fondo delude le aspettative, anche se sono secoli che non leggo più qualcosa di vagamente avvicinabile. Quella del dinosauro e quella dei vichinghi sono la cosa più vicina al "salto dello squalo".

Quando è arrivato Nizzi si è visto subito che la barca si stava rimettendo dritta, anche se non è poi durato molto e il West di Tex non era più lo stesso.

Dispiace moltissimo che a Boselli sia stata imposta una lunga gavetta e non abbia potuto affiancare il suo maestro come sarebbe dovuto accadere. Purtroppo anche i Sergi Bonelli a volte sbagliavano. Io per esempio divoravo i libretti degli speciali estivi e conservo con cura tutti gli albi di TuttoWest dove c'era una rubrica godibilissima, a volte più del fumetto presentato.

Modificato da Dix Leroy
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