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TWF - Tex Willer Forum

[762/764] Il Mistero del Monte Rainier


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32 minuti fa, Exit dice:

Vediamo se riusciamo a chiarire alcuni punti.

 

La fortuna di Tex dipende dal genio dei creatori e di molti collaboratori (es. il quartetto che affiancò Galep nel periodo d'oro) e dalla sua UNICITA' (prendo in prestito un termine felicemente introdotto da Diablero).

Di fumetti western ne sono stati proposti tanti e quello col successo più grande e duraturo è questo.

Ce ne sono stati di bellissimi e altrettanto meritevoli, che ora hanno chiuso.

Questa specificità è un valore aggiunto fondamentale che si è costruito nei primi 230 numeri circa.

Va bene l'evoluzione, ma le caratteristiche più importanti non possono essere modificate altrimenti diventa un fumetto western anonimo qualunque.

 

Se uno dei principi fondamentali è che quando arriva lui porta giustizia punendo i colpevoli, è evidente che i sequel che tanto piacciono a Boselli dovrebbero essere eccezionali.

Invece ormai è tutto un secondo atto. Anche nei casi dove mettersi a rimestare vuol dire attirarsi addosso l'ira (si fa per dire) del lettori come nel caso della cavalcata del destino.

I prequel, i sequel e queste diavolerie che vanno tanto di moda adesso (l'ennesimo Avengers, lo spin-off della serie di successo, Star Wars 9⁰ episodio ecc.) a molti piaceranno ma a me, salvo rari casi, hanno stancato da anni.

Boselli in ritardo di decenni sta facendo lo stesso con Tex.

 

Raccontare che fine a fatto Dinamite, oppure inserire un signor nessuno (guarda caso un personaggio storico reale su TW e poi trasportarlo sulle altre testate), dare la versione autentica delle vicende successive alla morte di Lilyth, sono alcuni degli stratagemmi usati mille volte da altri autori e che erano estranei a Tex (vedi unicità) fino a quando Boselli non ha avuto carta bianca.

 

Un'altra questione rilevante è l'insistenza inarrestabile nel rendere Tex realistico. Con GLB era tutto fumoso, ora si conosce tutto: data di nascita, segno zodiacale, primo flirt, il giorno esatto che ha incontrato Cochise e che cosa lo chef ha servito per l'occasione.

Mi sorbisco l'entusiasmante lezione sull'inventore delle patatine fritte (il nome è un altro politicamente e storicamente corretto lo so), ma una bella rivolta apache non la posso più leggere perché nel 1885 i pellerossa (acc. i nativi) erano nelle riserve.

CHI SE NE FREGA!

Voglio gli assalti ai forti, le rapine alle diligenze, i duelli, i free for all, i ranch devastati dal fuoco, anche è soprattutto se INVENTATI di sana pianta.

E al diavolo le credibilità storica.

Invece Boselli e i suoi colleghi non scrivono più niente che non sia stato trovato su en:wiki!

 

Un altro punto fondamentale è il linguaggio. Tex non deve sembrare un sapientone che parla come un bocconiano con la puzza sotto il naso (senza offesa).

Un po' di leggerezza, senza arrivare al ridicolo, la si deve trovare. Pare di leggere un trattato di filosofia del diritto e non un fumetto avventuroso.

E tagliare tutti quei dialoghi monstre  che infestano le vignette, tra cui i famigerati racconti in diretta di quello che i disegni mostrano.

 

Sono inho tutti difetti presenti proprio in questa storia non a caso.

 

Forse Tex sarà meno moderno. Forse ci saranno i critici che affermeranno la cocciutaggine nel continuare a fare i diversi, ma credo che ci divertiremmo tutti molti di più.

Egoisticamente mi basterebbe che fossi anche l'unico :D

Si, ti sei spiegato bene e ora comprendo la tua posizione. Non la condivido, ma mi è chiara.

 

Edited by Il sassaroli
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Che discussione accesa! 😁

Nonostante capisca le posizioni di tutti continuo a stare nel team "il cambiamento non è la fine del mondo". Tex non lo si vuole rendere moderno facendogli vedere un alieno, così è come tutti gli altri (come suggerisce Diablero). Io credo che possa invece essere più moderno perché capace di mostrare un'apertura mentale maggiore di quella che sfoggiava negli anni 50, quando in fin dei conti era un texano bovaro mancato dal grilletto facile e dai modi spicci e i suoi lettori molto più "naif" e semplici.

Proprio in virtù di questa caratterizzazione è stato costruito ancorato al mondo reale, fedele solo all'esperienza e a ciò che si può toccare con mano (e possibilmente prendere a revolverate).

Divertente, ma ahimè per me anacronistico.

Accettare che dopo 80 anni di storie l'eroe titolare sistematicamente rifiuti di prendere in considerazione la possibilità che esista un mondo al di là del naturale dopo che ci hanno fatto vedere in tutte le salse magia, voodoo, aldilà, demoni ecc non fa onore alla sua intelligenza.

È un uomo che in fondo dopo il periodo iniziale è stato costruito negli anni come acuto, intuitivo, cercatore di piste,capace di prevedere quasi infallibilmente le mosse degli avversari, conoscitore e giudice istintivo degli uomini.

Insomma una persona dotata chiaramente di un intelletto superiore al 90% dei poveri diavoli che incontra, ma che si dovrebbe per forza mettere il prosciutto sugli occhi quando ha a che fare con qualcosa di anormale in modo da rimanere uguale al texano del 1948.

Da lettore "moderno" credo che restare fedeli a se stessi, nei valori fondamentali,sia importante per un personaggio seriale storico, ma credo anche che mostrare una certa evoluzione, una maggiore risposta alle esperienze vissute e dei meccanismi mentali più allineati alla nostra epoca lo renda più interessante.

Sul fatto poi che l'horror vada bene mentre la fantascienza no, non colgo dove sia il problema. Tex è già contaminato col fantastico da sempre: non vedo perché inalberarsi se una volta ogni qualche decade questo elemento fantastico viene declinato verso la fantascienza. Fantascienza peraltro molto Golden Age, all'acqua di rose: non stiamo parlando di Star Trek o hard sci-fi di Greg Egan (per chi lo conosce). Quindi se vogliamo mantiene anche quel sapore retrò che non si sposa malaccio con un western nato nel dopoguerra.

Peraltro fantascienza non significa mostrare per forza i cellulari, così come modernizzare non implica che al villaggio Navajo ci sia il wifi.

Ribadisco che anche io preferisco le storie realistiche e aggiungo che non sono amante dei ritorni e dei sequel, fondamentalmente perché detesto quando i personaggi (o nemici) hanno le "plot armour", cioè non muoiono mai perché così deve essere, per riciclarli in futuro.

È anche vero però che dopo 80 anni scrivere sempre e solo di rapine, assalti al treno,avidi proprietari terrieri, cacciatori di taglie e rivolte indiane può solo portarci (questo sì )a riraccontare allo sfinimento sempre la stessa, prevedibile storia.

Sorry per la lungaggine: non amo scrivere "pipponi", ma l'argomento mi stuzzica 🙂

Edited by Il Berna
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Però mi sia permesso: in un'ottica così caldeggiata di ammodernamento a tutti costi, che senso hanno alcuni paletti noti del tipo che il nostro non possa agire in Europa?

 

Sia chiaro, non sono un fautore di una simile odissea dal sapore zagoriano, ma a mio avviso trovo più logico uno stratagemma così per dare verve alla serie, rispetto all'invasione di creature extraterrestri, raggi laser, scienziati folli come Hellingen e voli stellari.

 

Ovviamente ognuno conserva le sue idee e posizioni, ma purtroppo, sebbene stimi molto Mauro, la scelta di dare un sequel alla già poco riuscita "Il mondo perduto" a me poco è piaciuta, al netto di una storia comunque ben scritta.

 

 

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Adesso, Il Berna dice:

villaggio Navajo ci sia il wifi.

Però, dai, non sarebbe bello un Tex che dicesse: Alexa, suona Apache degli Shadows.

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Però mi sia permesso: in un'ottica così caldeggiata di ammodernamento a tutti costi, che senso hanno alcuni paletti noti del tipo che il nostro non possa agire in Europa?

 

Mamma mia, Tex in Europa. E a fare che? A prendere a pugni un parlamentare? (era la risposta di Gianluigi Bonelli a chi gli proponeva una cosa simile).

Edited by joe7
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Adesso, joe7 dice:

Però mi sia permesso: in un'ottica così caldeggiata di ammodernamento a tutti costi, che senso hanno alcuni paletti noti del tipo che il nostro non possa agire in Europa?

 

Mamma mia, Tex in Europa. E a fare che? A prendere a pugni un parlamentare? (era la risposta di Gianluigi Bonelli a chi gli proponeva una cosa simile).

Beh se è per questo Bonelli non aveva fatto accettare a Tex nemmeno la presenza dell'alieno, eppure adesso il nostro sembra aver assistito a una puntata di Voyager :D, quindi... :)

 

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Allora...Letta questa trittica. Partiamo dagli aspetti positivi : i disegni di Bocci e l'ambizione del Bos.

La veste grafica secondo me è il vero punto forte della storia. Belle  le ambientazioni e curati i personaggi. Egregio lavoro quello di Bocci.

Passando alla sceneggiatura, Bosello rislolvera il monte Rainier, i mutanti e tira dal cilindro ben due alieni.

Certe cose su Tex non mi piacciono però a parte questo, stavolta la ciambella dei personaggi(uno dei punti di forza di Boselli) non riesce.

Nessuno tra i tanti resta impresso e tra professori, cacciatori, donne indiane, mutanti, il materiale c'era.

Buona la gestione dei quattro pards, alcune trovate forse sono azzardate (l'indiana Klamath da anni da sola, Tex in versione scalatore) e il finale è a libera interpretazione in alcuni punti.

Non ho capito la scena del "din din" ad esempio.

Comunque globalmente una storia che si lascia leggere ma alla fine è un elefante che ha partorito un topolino.

 

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Tex in Europa? Dopo la recente avventura nel Borneo non mi stupirei di vedere Tex giungere in Europa o in Africa. E dopo quest'ultimo episodio non mi stupirei nemmeno di vederlo atterrare sulla Luna :lol:

 

 

Sì, Letizia, lo so che si dice allunare.

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L'Africa di fine 800? Meraviglio scenario per qualche avventura texianissima! In Egitto assieme a El Morisco a svelare qualche mistero. E poi a sud, nell'Africa nera, alle prese con tribù cannibali. 

E l'Europa? Chissà quali intrighi aspettano di essere smascherati da Tex e suoi pards. 

Dai, @borden, datti da fare! Sono certo che le idee già ci sono. Ne verrebbe fuori una magnifica trasferta da pubblicare sul maxi.

 

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Arrivo leggermente in ritardo, ma, come al solito, arrivo.

 

Letto anche il terzo albo: bene, ma non benissimo.

 

Ricco di azione, mistero, situazioni, eccetera, ma anche di qualche clamorosa ingenuità (la ragazza indiana che sopravvive per anni nei cunicoli del monte Rainier) e di qualche svarione (alla fine la presenza di Gros-Jean è abbastanza superflua, per non parlare del motivo, stiracchiato, per il quale ha chiamato i quattro pards).

 

Alla fine la mia sensazione è che questo tipo di storie siano sì texiane al 100% (ho letto a sprazzi qualche intervento e non condivido sul fatto che questa storia non sia in linea con Tex), ma che, per qualche strana ragione, non siano mai pienamente riuscite, almeno secondo me.

Sia "La valle della luna" che "Un mondo perduto", entrambe rilette di recente, sono due storie che mi hanno convinto poco proprio per il modo in cui trattano l'argomento fantascientifico che non era nelle corde di Bonelli.

 

E non mi citate Judok, per piacere, che se quella è fantascienza io sono un bisonte.

 

"il mistero del monte Rainier" fa meglio delle due storie alle quali si riallaccia, ma l'impressione generale rimane quella che la fantascienza è una materia difficilissima da maneggiare su Tex a prescindere da chi la scrive.

 

Bocci ottimo, ma non eccezionale: qualche vignetta risente molto del tratteggio e degli effetti vari (non ha usato i retini, Deo gratias), ma si tratta indiscutibilmente di un disegnatore di prim'ordine.

 

Faccio un'ultima digressione sulla distriba "svelare tutto vs non svelare niente": è chiaramente un finto problema perché innanzitutto c'è sempre la stramaledetta percezione soggettiva in base alla quale ciò che per Tizio è indispensabile spiegare per Caio è del tutto superfluo e amen. 

Per quanto mi riguarda, in una storia di alieni, ma in generale in qualunque storia, c'è qualcosa che deve essere SEMPRE spiegato: la motivazione dei personaggi, anche e soprattutto se sono gli antagonisti della vicenda.

 

E qui ce l'abbiamo.

 

Detta in due parole, molto sbrigativa, ma c'è: gli alieni sono naufraghi, la loro navicella è precipitata e ci hanno messo anni a ripararla. Andreev lascia la terra sia per intraprendere la più grande avventura mai sognata da un uomo sia per curare Olev. 

 

Di più, per me, non è necessario spiegare.

 

Alla fine a questa storia mi sento di dare un 7 abbondante. So già che qualcuno non sarà d'accordo, ma questo voto non è da intendersi come un giudizio scolastico, ma sul mio livello di gradimento.

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<span style="color:red">5 ore fa</span>, frank_one dice:

Sì, Letizia, lo so che si dice allunare

No no, si dice atterrare.

Il sole, la terra e la luna sono i più importanti (per noi) corpi celesti, eppure non gli abbiamo dato un nome.

Sono nomi comuni di cose e non nomi propri.

E, poiché sono nomi comuni, hanno il plurale.

Sistema solare con due soli, terre desolate, lune di Giove.

Saturno è un nome proprio e non ha il plurale.

Si dice atterrare su Marte e, se la terra avesse un nome proprio, si direbbe atterrare su NomeProprio.:rolleyes:

Adesso, Laramie dice:

navicella è precipitata e ci hanno messo anni a ripararla

A me non piacciono le spiegazioni.

Però non ho capito che caspita ci sono venuti a fare sulla Terra.

L'aria è irrespirabile (non ditemi che non lo sapevano: noi lo sappiamo ad esempio di Venere pur non essendoci mai andati), il materiale radioattivo che usano come carburante se lo sono portati da casa loro, la nostra tecnologia è di scarso interesse, le nostre abitudini sociali sono poco raccomandabili (eravamo e siamo guerrafondai).

Sono venuti a conquistarci?

Bella figura che hanno fatto.

Proprio come i pifferai che sono andati per suonare e sono stati suonati.

E il bello è che si sono suonati da soli.

Insomma io ho la vaga impressione che gli alieni siano stati chiamati da Boselli per poter scrivere questa tripla.

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Adesso, Letizia dice:

No no, si dice atterrare.

Il sole, la terra e la luna sono i più importanti (per noi) corpi celesti, eppure non gli abbiamo dato un nome.

Sono nomi comuni di cose e non nomi propri.

E, poiché sono nomi comuni, hanno il plurale.

Sistema solare con due soli, terre desolate, lune di Giove.

Saturno è un nome proprio e non ha il plurale.

Si dice atterrare su Marte e, se la terra avesse un nome proprio, si direbbe atterrare su NomeProprio.:rolleyes:

Sole (con S maiuscola) è il nome proprio di una stella. 

Luna (con L maiuscola) è il nome proprio di un satellite. 

Terra (con T maiuscola) è il nome proprio di un pianeta.

Per estensione con un linguaggio un po' aulico e scrivendo l'iniziale minuscola, sole può indicare anche un'altra stella, luna può indicare anche un altro satellite (non esclusivamente naturale), terra può indicare un altro pianeta (in genere compatibile con la vita terrestre).

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<span style="color:red">10 minuti fa</span>, Il sassaroli dice:

Sole (con S maiuscola) è il nome proprio di una stella. 

Luna (con L maiuscola) è il nome proprio di un satellite. 

Terra (con T maiuscola) è il nome proprio di un pianeta.

Per estensione con un linguaggio un po' aulico e scrivendo l'iniziale minuscola, sole può indicare anche un'altra stella, luna può indicare anche un altro satellite (non esclusivamente naturale), terra può indicare un altro pianeta (in genere compatibile con la vita terrestre).

Sporco di terra, terra fertile, terra di Siena naturale, terra di confine, la mia terra, terre rare: con significato di polvere, humus, colore, territorio, casa, elementi chimici.

Chissà quanti altri significati ho tralasciato. 

Non c'è bisogno della lettera maiuscola, basta il contesto.

Sta di fatto che SOLE, TERRA e LUNA sono corpi celesti senza nome proprio.

Se usiamo l'iniziale maiuscola (e magari un paio di specchi) possiamo fare tutto quello che ci pare.

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  • co fondatore
13 ore fa, Diablorojo82 dice:

Non ho capito la scena del "din din" ad esempio.

Eh?

 

2 ore fa, Laramie dice:

Sia "La valle della luna" che "Un mondo perduto", entrambe rilette di recente, sono due storie che mi hanno convinto poco proprio per il modo in cui trattano l'argomento fantascientifico che non era nelle corde di Bonelli.

Non concordo. Di sicuro GLB credeva poco ne La valle della luna, ma ha comunque realizzato un gioiellino pieno di suspence. L'altra storia invece non funziona perché per l'autore era terminato il periodo d'oro.

Edited by Mister P
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3 hours ago, Laramie said:

Per quanto mi riguarda, in una storia di alieni, ma in generale in qualunque storia, c'è qualcosa che deve essere SEMPRE spiegato: la motivazione dei personaggi, anche e soprattutto se sono gli antagonisti della vicenda.

Spiegalo a Lovecraft...  :lol:

 

In generale, a far vendere un autore è l'abilità di creare emozioni nel lettore. Emozioni, NON spiegazioni. Gran parte della letteratura Horror si basa su emozioni tipo paura, ansia, etc che sono evocabili proprio con l'ignoto, l'oscurità, il mistero.

 

Con gli "spiegoni", evochi al massimo l'emozione nerd del "ci sono riuscito a conciliare gli alieni del numero 23 con quelli del numero 445 e collegarli, e ci ho aggiunto anche il gatto del numero 67 dicendo che era il gatto della vicina di fronte! Sono un genio!"

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Mister P dice:

Eh?

 

Non concordo. Di sicuro GLB credeva poco ne La valle della luna, ma ha comunque realizzato un gioiellino pieno di suspence. L'altra storia invece non funziona perché per l'autore era terminato il periodo d'oro.

Devo leggere i numeri 55/56 prima per apprezzare alcune cose presumo...😅

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  • co fondatore
Adesso, Diablorojo82 dice:

Devo leggere i numeri 55/56 prima per apprezzare alcune cose presumo...😅

Anatema!

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Diablero dice:

Spiegalo a Lovecraft...  :lol:

Accolgo, in parte, l'obiezione su Lovecraft.

Dico in parte perché anche Lovecraft comunque quando serve le informazioni base le fornisce: ne "Il richiamo di Cthulhu", ad esempio, viene detto chi sono gli Antichi, da dove arrivano e cosa vogliono, non è che lasciano queste cose all'immaginazione del lettore. 

Non viene detto che film guardano, con chi vanno a letto, quale squadra tifano o che lavoro fanno (cioè no, il lavoro ce l'hanno, spaccare tutto), ma questa è infatti la differenza tra spiegare le motivazioni di un personaggio e spiegare tutto, ma proprio tutto su quel personaggio, anche il superfluo.

 

Ma appunto: in realtà sul tema abbiamo opinioni più simili di quanto si possa pensare. Quando dico che le motivazioni del personaggio devono essere spiegate intendo, magari un po' approssimativamente, che all'interno del racconto devono essere presenti tutte le informazioni NECESSARIE alla loro comprensione. 

Lo spiegazionismo è un'altra cosa.

 

Per intenderci: su "L'isola della paura" di Zagor, Hellingen dice a Zagor, e quindi al lettore, quali sono le sue motivazioni e si ferma lì. Il lettore capisce, perché gli viene detto, che lo scienziato vuole conquistare il mondo con Titan perché è un pazzo maniaco con serissimi problemi di autostima. Fine, non serve altro. Le motivazioni necessarie ci sono tutte, perché ci devono essere.

 

In "Mad doctor", storia uscita una decina di anni fa, si racconta che Hellingen ha lavorato ad Altrove, che i suoi colleghi lo insultavano, che faceva gli esperimenti segreti, eccetera. Ecco, questo è spiegazionismo.

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Adesso, Paxa dice:

Ha ragione Il sassaroli: hanno la maiuscola. https://it.m.wikipedia.org/wiki/Terra

 

<span style="color:red">7 ore fa</span>, Letizia dice:

Se usiamo l'iniziale maiuscola (e magari un paio di specchi) possiamo fare tutto quello che ci pare.

 

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Ma quanto è bella pagina 80 del terzo albo? Quella in cui Kit guarda nell'oblò dell'astronave. Ha anche un che di metaforico: guardare dentro e contemporaneamente (poiché la superficie del vetro è trasparente ma anche un po' riflettente) guardarsi dentro.

Se al posto di Kit ci fosse stato Tex sarebbe stato un modo perfetto per rappresentare la sua accettazione del mistero come fenomeno di realtà a cui non si può più fare a meno che credere.

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Il 14/06/2024 at 17:13, Magic Wind dice:

qui unisce i puntini e collega gli alieni del Rainier a quello de La valle della luna (il senso di tirare in ballo quella vecchia storia sinceramente mi sfugge e si può spiegare solo con la pretesa di congiungere in maniera unitaria diversi episodi della collana lasciati volutamente non spiegati, razionalizzando così le storie pregresse e uccidendo ogni sense of wonder del lettore

Secondo me la spiegazione potrebbe essere semplice: Boselli, nel momento in cui ha deciso di fare il seguito di "Un mondo perduto", si è accorto che la storia aveva punti di contatto con "La valle della luna", ossia che gli alieni sono simili nell'aspetto (o almeno quel poco che ne vediamo) e il fatto che nel "Mondo perduto"  lo scienziato dice che non erano atterrati solo sul Monte Rainer ma in molti altri luoghi della Terra. Per cui Boselli ha unito i puntini tra le due storie.

 

D'altra parte perché in una serie western (non di fantascienza) raccontare due diverse "visite" sulla Terra? Meglio mostrare che ce n'è stata una sola con due conseguenze diverse. Una basta e avanza nel mondo di Tex.

 

Probabilmente ha agito anche il suo amore (a volte eccessivo) per la continuity, come si vede bene in "Dampyr" o anche in "Tex Willer".

 

Infine, nel momento che Boselli ha deciso di "far prendere coscienza" a Tex dell'esistenza degli alieni, ha fatto in modo di fargli capire che anche in precedenza aveva avuto un "incontro ravvicinato", per cui tanto valeva unire le due storie rendendo gli omini verdi appartenenti alla stessa razza.

 

Quello che a me però non sembra è che "razionalizzando le storie pregresse si uccida ogni sense of wonder". O meglio, in generale hai ragione al cento per cento, ma in questo caso no, perché la "razionalizzazione" qui riguarda il personaggio che ora capisce (Tex), mentre il lettore aveva già compreso nella "Valle della luna" cos'era successo e chi era l'avversario.

Qui Boselli non ha mica fatto una ret-con (come col ritorno di Higgins, che va a modificare "Il giuramento"), qui la storia passata resta uguale e se il lettore va a rileggersela non gli cambia proprio niente rispetto alla prima volta che l'aveva sfogliata, tutto resta come prima.

 

1 ora fa, frank_one dice:

Ma quanto è bella pagina 80 del terzo albo?

In questo "Monte Rainer" di "sense of wonder" ce n'è molto, secondo me.

 

Noto solo che il sarcasmo usato da diversi lettori (non parlo solo del forum) per questa storia, non è mai stato usato per avventure simili (nel senso di "fantastiche") scritte da GLB.  (Tra l'altro sembra quasi che gli alieni su Tex li abbia inventati Boselli e non GLB).

E sono pronto a scommettere quello che volete che se, non so, "La piramide misteriosa" o ancora meglio "Il fiore della morte" (storia di solito elogiata più o meno da tutti, me compreso) la scrivesse oggi qualcun altro, verrebbe subito stroncata e lo sceneggiatore preso per i fondelli. "Piante aliene su Tex!!!!". "Tex che non fa nulla e spara solo a qualche riccio assassino!!!!!" "Ma dai, che boiata!" "Non sanno più cosa inventarsi 'sti sceneggiatori moderni!!!!" "Arridateci Nizzi!!!" "Arridateci il vero West di GLB!". :lol:

 

Per dire, che secondo me molti (non tutti) usano due pesi e due misure in base a CHI scrive le storie, invece di valutarne il valore indipendentemente dallo sceneggiatore. :lol:

Edited by Poe
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Minchia, se gli alieni  sono atterrati in molti altri posti sulla Terra li vedremo sicuramente di nuovo, magari a Tucson o giù nello Yucatan. 🙋‍♂️

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<span style="color:red">7 ore fa</span>, Poe dice:

Per dire, che secondo me molti (non tutti) usano due pesi e due misure in base a CHI scrive le storie, invece di valutarne il valore indipendentemente dallo sceneggiatore. :lol:

 

Esatto

Un'altra espressione del segamentalismo di qualche post fa, per cui se l'ha scritto X invece di Y e X mi sta sulle balle allora è sicuramente una boiata e faccio le pulci anche ai punti ed alle virgole.

E chi osa contraddirmi lo mando affangala.

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