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TWF - Tex Willer Forum

Nuovi Aumenti albi Bonelli 2025


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Per me l'aumento a 5,80 potrebbe essere verosimile, perché quando gli albi di Tex costavano 4.90 l'abbonamento veniva 49.90 cioè il prezzo di 10 albi per averne 12, ora é stato annunciato che l'abbonamento passerà a 59.90, quindi se più o meno si deve mantenere lo sconto del "paghi 10 ottieni 12", allora il prezzo degli albi dovrebbe andare a 5.90 (oppure 5.80...).

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  • co fondatore

Anche io mi auguro che si tratti solo di un aumento di 50 centesimi...

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"Ad ogni azione, corrisponde una reazione uguale e contraria"

 

L'aumento dei prezzi è ormai inevitabile e puntuale come le tasse? Di conseguenza "riequilibrio" il bilancio delle spese tagliando ulteriormente (e definitivamente!) sugli extra.

Regolare, texone, Tex Willer e il Book, questa la lista della spesa. Mi spiace, ma maxi, color, magazine, cartonati rimangono in edicola (tranne eclatanti eccezioni). Valuterò col tempo pure se tagliare lo Speciale Tex Willer, semestrale diviene un impegno aggiuntivo che non sempre vale la spesa.

 

Posso comprendere le ragioni dell'editore, ma di certo non si vive di solo Tex, quindi all'aumento dei prezzi, riduco gli acquisti. Equazione triste ma necessaria.

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4 hours ago, ymalpas said:

Infine, le edicole chiudono perché i prodotti in vendita non si vendono come si vendevano prima. Inutile prendersela con la gente che non legge più o con gli smartphone, la verità è che se proponi un prodotto di valore la gente te lo acquista. E TE LO LEGGE!

 

Negli anni settanta Tex vendeva 700000 copie senza uscite collaterali e storie con tutti gli attributi, Zagor Idem, Mister No idem. Oggi quella qualità ce la scordiamo e siamo costretti a pagare di più un prodotto che vale meno e che per questo vende dieci volte di meno. E le edicole chiudono, certo che chiudono, per tutta questa roba che resta invenduta perché è scadente.

 

Ma è un problema non solo della Bonelli ma della carta stampata in generale. Prendiamo i quotidiani nazionali o locali che veramente ci vuole fegato a leggerli, per non dire che a me verrebbe la voglia di andare a picchiarli tutti quanti... Altro che regalare loro uno o due euro al giorno come mi capitava solo trent'anni fa.

 

E le edicole chiudono. E si dà la colpa alle edicole. Ma è come nascondersi dietro un dito che però non nasconde la pochezza di quello che mandi in stampa con rincari la cui ragione di essere è quella di coprire i buchi nei bilanci annuali in cronica perdita. È brutale come analisi ma cercare capri espiatori non aiuterà a salvare il salvabile.

 

Davvero, questa cosa che i fumetti non si vendono perchè chiudono le edicole... come se le edicole chiudessero perchè vogliono chiudere anche se il materiale che vendono venderebbe sfracelli, NON SI PUÒ SENTIRE!!!

 

Come se le edicole non chiudessero PERCHÉ IL MATERIALE PUBBLICATO FA FUGGIRE I LETTORI!

 

DOVREBBERO ESSERE LE EDICOLE A INCAZZARSI PERCHÉ NON VENDONO PIÙ I FUMETTI (e i quotidiani, e le riviste, etc, certamente è un problema generale, ma i fumetti Bonelli non sono certo parte della soluzione).

 

Quando d'estate l'edicola vicina chiudeva, facevo la strada per andare ad un altra. Quando ero in vacanza al mare, si facevano km a piedi con gli amici per arrivare all'edicola aperta più vicina! Ma li avrei fatto per la roba che esce adesso?

 

NO!!!!

 

Potevano aprirmi un edicola direttamente al piano terra del mio condominio, anche se gli passavo davanti ogni giorno... col cavolo che avrei speso i miei soldi a 14 anni per le "chicche" che ci propinano oggi i fumetti Bonelli!

 

La vera domanda da tempo non è "come facciamo a far arrivare i nostri fumetti ai giovani", ma è "ma perchè un giovane dovrebbe buttare via tempo e soldi in sta roba quando c'è di meglio in giro?"

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Se il prezzo di Tex sarà superiore a 5,40€ comincerò a considerare il recupero di vecchi numeri su ebay in alternativa all'acquisto mensile dell'inedito. Tanto per me che non li ho letti è come se fossero storie nuove.

Mi dispiace solo che così facendo non finanzierò il talento di sceneggiatori e disegnatori.

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<span style="color:red">5 ore fa</span>, ymalpas dice:

Per me che mi prendo all'inizio del mese con dieci euro (banconota) il Tex e lo Zagor, dover tirare fuori la moneta da un euro (o due) fa molta differenza. Psicologicamente, non monetariamente. 

Intendevo proprio questo

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<span style="color:red">49 minuti fa</span>, Arthur_Morgan dice:

Intendevo proprio questo

Ma perchè non cambiare la banconata se è quello il problema ? Anzichè quella da 10 quella da 20, tanto il resto te lo davano comunque anche prima.

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5 minuti fa, Tex_Willer90 dice:

Ma perchè non cambiare la banconata se è quello il problema ? Anzichè quella da 10 quella da 20

Perché così l'impatto psicologico sarebbe ancora maggiore: avrebbe l'impressione che per prendere due fumetti servano 20€.

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Probabilmente questo spiega anche il trasferimento della storia di Rick Master sulla regolare. Essendo un evento "particolare" è più appetibile rispetto ad altre storie e quindi, dal punto di vista aziendale, l'aumento per i lettori è più digeribile. 

Nel mio caso pesa più il sentirmi preso in giro che l'aumento di per se.

Edited by SaWi
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10 ore fa, Diablero dice:

 

Davvero, questa cosa che i fumetti non si vendono perchè chiudono le edicole... come se le edicole chiudessero perchè vogliono chiudere anche se il materiale che vendono venderebbe sfracelli, NON SI PUÒ SENTIRE!!!

 

Come se le edicole non chiudessero PERCHÉ IL MATERIALE PUBBLICATO FA FUGGIRE I LETTORI!

 

 

 

 

Secondo la tua "logica" :lol:  le edicole diminuiscono perché i prodotti non sono buoni... quindi i QUOTIDIANI sono scritti male e pubblicano brutte notizie, non come i quotidiani di una volta! (non diminuiscono perchè la gente non legge più e guarda Netflix e lo smartphone...)!

 

Anche le  drogherie sono scomparse perché i loro prodotti sono pessimi (non perché la gente preferisce acquistare  gli stessi prodotti al supermercato dove può parcheggiare la macchina)!

 

Le panetterie chiudono perché i fornai di oggi sono pigri -può darsi... (non perché i clienti ormai comprano terribile pane in busta al supermercato)!

 

I cinema chiudono perchè le poltroncine sono scomode e i film brutti (non perché ormai gli stessi film li vediamo dal divano di casa sulle piattaforme... )

 

Dimmi, dall'alto della tua intelligenza, perché chiudono le librerie?  Dickens, Austen e Tolstoj certo non sono più di moda...

 

Perché in quasi tutti i piccoli centri urbani (ma oramai anche a Milano e a Parigi) i negozi, TUTTI i negozi familiari, stanno SPARENDO? Perché vendono pessimi prodotti? O non perché gli acquirenti ordinano ormai su Amazon persino le scarpe? (e davvero non capisco come facciano!)

Edited by borden
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  • co fondatore
<span style="color:red">28 minuti fa</span>, borden dice:

O non perché gli acquirenti ordinano ormai su Amazon persino le scarpe? (e davvero non capisco come facciano!)

Quello che dico a mia sorella e a mio cognato :D .

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Borden, il tuo discorso avrebbe una logica... SE I FUMETTI NON LI VENDESSERO ANCHE AL SUPERMERCATO! :lol:

 

E in ogni caso, è comunque una logica "rovesciata".

 

I cinema staccano meno biglietti perchè i film non li vede più nessuno? No, perchè li vedono ALTROVE, in streaming. Al cinema costa di più e ci si deve spostare. Ma in edicola il prodotto costa UGUALE e ANZI, la Bonelli ci dice che sta chiudendo proprio la sala "che non ti fa spostare", l'edicola: che paragone è?

 

Prendiamo un paragone dove la roba costa uguale, che hai fatto tu: "Anche le  drogherie sono scomparse perché i loro prodotti sono pessimi (non perché la gente preferisce acquistare  gli stessi prodotti al supermercato dove può parcheggiare la macchina)!"

L'hai scritto tu: "la gente preferisce acquistare  gli stessi prodotti al supermercato dove può parcheggiare la macchina"

 

Infatti, anche a me non risulta che i produttori di quei prodotti stiano giustificando gli aumenti di prezzo con "la chiusura delle drogherie"...  :laugh:

 

I fumetti Bonelli si trovano nei supermercati, negli autogrill, in abbonamento, online, si possono spedire, e comunque le edicole, anche se in calo, sono comunque una rete di punti vendita molto più estesa, per esempio, delle librerie: eppure i libri si sono venduti anche con così pochi punti vendita. Perché voi non ci riuscite?

 

Come fa Harry Potter a vendere milioni di copie in una rete di punti vendita da qualche migliaio di esercenti, mentre voi sostenere che non vendete più di centomila copie (al massimo) in una rete di punti vendita molto più capillare e con molti più esercenti?

 

Eppure, negli anni 70, con il grande, massimo boom dei fumetti... le edicole erano poche. Nei decenni successivi le licenze sono state moltiplicate a vanvera (e anche per questo poi molte hanno chiuso). Adesso non so se siamo scesi sotto gli anni 70 di nuovo, ma come mai all'epoca la Bonelli riusciva a vendere tanti fumetti in così poche edicole?

 

Capisco che, anche umanamente, sia più bello raccontarsela come "là fuori ci sono milioni di persone che amerebbero i nostri fumetti, se solo non vivessero a 4 ore di macchina dall'edicola più vicina" (una situazione tipica italiana! :lol: ), ma a un certo punto, bisogna anche accettarla la realtà: che ci sono in giro maniere di usare quei cinque euro che danno molta più soddisfazione.

 

Le edicole chiudono non solo perchè i fumetti non vendono più un tubo, ma anche perchè i giornali non vendono più un tubo? Vero. Ma in quel caso, la gente non compra il giornale perchè le notizie le trova online nei siti degli stessi giornali, scritte dagli stessi giornalisti, e "in tempo reale". Voi non avete quella concorrenza, pure la pirateria nel fumetto italiano non mi pare così rilevante e non arriva prima della copia stampata come nei quotidiani.

 

Comunque, nel mio piccolo comune c'erano negli anni 70 tre edicole, quando Tex vendeva 700.000 copie. Poi sono salite a 7 edicole più almeno 4 supermercati quando hanno dato la licenza anche a quelli (e all'epoca gli edirori piangevano - con molte più ragioni secondo me - perchè con così tante edicole le copie da esposizione erano un costo eccessivo). Ora sono calate di nuovo a 3 edicole e a almeno due supermercati che tengono ancora il reparto edicola che io sappia. Significa che per comprarsi un fumetto devi farti ancora un po' di strada in bicicletta come negli anni 70, oh che dramma. Eppure, vedevo la pila di fumetti Bonelli assottigliarsi PRIMA che chiudessero le edicole, che strano...

 

Ovvio che 700.000 copie non le vendi più. Ma non perchè calino le edicole: per la concorrenza di 400 canali TV più i satellitari, internet, smartphone, etc: è il prodotto "fumetto" che ormai non è più competitivo. il PRODOTTO, NON il punto vendita! Che chiude perchè non vendono più i prodotti, non il viceversa!

 

Rimane un altro mistero: se il "tappo" è dato dal numero di edicole, e i fumetti sono bellissimi e se ne venderebbero centomila copie se ci fossero abbastanza edicole...  perchè alcuni vendono dieci volte quello che vendono altri? Ci sono "edicole di Schrödinger" che sono aperte per Tex e sono chiuse per Martin Mystere?

 

Ma se si accettasse la sconvolgente rivelazione secondo cui se vendi ventimila copie è perchè ti vogliono leggere proprio solo ventimila persone, magari?

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9 ore fa, frank_one dice:

Perché così l'impatto psicologico sarebbe ancora maggiore: avrebbe l'impressione che per prendere due fumetti servano 20€.

Sarà perchè ho sempre pagato con la 20 euro ma non la vedo così e di tagli ne farò pure io, ma non perchè psicologicamente mi da problema pagare con quel taglio, ma più perchè il gioco (tempo, intrattenimento) non vale più la candela.

Edited by Tex_Willer90
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Per me è il media fumetto (popolare italiano) ormai ad aver chiuso il suo percorso. Io da vecchio lettore preferisco in ogni caso una storia vecchia a una nuova, che l'abbia già letta o meno. Non mi sento più di consigliare un fumetto a un giovane, se è un vecchio albo perché non è stato scritto per lui mentre quello nuovo francamente nemmeno. Nei due albi di Rick Master della Collana Rodeo ci sono 4 avventure (200 pagine contando copertine e un frontespizio) e c'è tutto quello che il personaggio poteva e sapeva offrire. Le ho rilette almeno una decina di volte, non è certo il capolavoro di Bonelli, ma è godibile. Pensate al fatto che il suo ritorno sulle pagine di Tex raddoppierà in due mesi il numero complessivo di tavole a lui dedicate e pur essendo nella percentuale di lettori che davvero lo conosce, non sono poi così elettrizzato dall'evento (ma è probabile che li comprerò, dopo mesi di abbandono).

Stasera invece finirò l'ultima striscia anastatica di Zagor e un pizzico di tristezza c'è.

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Diablero dice:

Borden, il tuo discorso avrebbe una logica... SE I FUMETTI NON LI VENDESSERO ANCHE AL SUPERMERCATO! :lol:

 

E in ogni caso, è comunque una logica "rovesciata".

 

I cinema staccano meno biglietti perchè i film non li vede più nessuno? No, perchè li vedono ALTROVE, in streaming. Al cinema costa di più e ci si deve spostare. Ma in edicola il prodotto costa UGUALE e ANZI, la Bonelli ci dice che sta chiudendo proprio la sala "che non ti fa spostare", l'edicola: che paragone è?

 

Prendiamo un paragone dove la roba costa uguale, che hai fatto tu: "Anche le  drogherie sono scomparse perché i loro prodotti sono pessimi (non perché la gente preferisce acquistare  gli stessi prodotti al supermercato dove può parcheggiare la macchina)!"

L'hai scritto tu: "la gente preferisce acquistare  gli stessi prodotti al supermercato dove può parcheggiare la macchina"

 

Infatti, anche a me non risulta che i produttori di quei prodotti stiano giustificando gli aumenti di prezzo con "la chiusura delle drogherie"...  :laugh:

 

I fumetti Bonelli si trovano nei supermercati, negli autogrill, in abbonamento, online, si possono spedire, e comunque le edicole, anche se in calo, sono comunque una rete di punti vendita molto più estesa, per esempio, delle librerie: eppure i libri si sono venduti anche con così pochi punti vendita. Perché voi non ci riuscite?

 

Come fa Harry Potter a vendere milioni di copie in una rete di punti vendita da qualche migliaio di esercenti, mentre voi sostenere che non vendete più di centomila copie (al massimo) in una rete di punti vendita molto più capillare e con molti più esercenti?

 

Eppure, negli anni 70, con il grande, massimo boom dei fumetti... le edicole erano poche. Nei decenni successivi le licenze sono state moltiplicate a vanvera (e anche per questo poi molte hanno chiuso). Adesso non so se siamo scesi sotto gli anni 70 di nuovo, ma come mai all'epoca la Bonelli riusciva a vendere tanti fumetti in così poche edicole?

 

Capisco che, anche umanamente, sia più bello raccontarsela come "là fuori ci sono milioni di persone che amerebbero i nostri fumetti, se solo non vivessero a 4 ore di macchina dall'edicola più vicina" (una situazione tipica italiana! :lol: ), ma a un certo punto, bisogna anche accettarla la realtà: che ci sono in giro maniere di usare quei cinque euro che danno molta più soddisfazione.

 

Le edicole chiudono non solo perchè i fumetti non vendono più un tubo, ma anche perchè i giornali non vendono più un tubo? Vero. Ma in quel caso, la gente non compra il giornale perchè le notizie le trova online nei siti degli stessi giornali, scritte dagli stessi giornalisti, e "in tempo reale". Voi non avete quella concorrenza, pure la pirateria nel fumetto italiano non mi pare così rilevante e non arriva prima della copia stampata come nei quotidiani.

 

Comunque, nel mio piccolo comune c'erano negli anni 70 tre edicole, quando Tex vendeva 700.000 copie. Poi sono salite a 7 edicole più almeno 4 supermercati quando hanno dato la licenza anche a quelli (e all'epoca gli edirori piangevano - con molte più ragioni secondo me - perchè con così tante edicole le copie da esposizione erano un costo eccessivo). Ora sono calate di nuovo a 3 edicole e a almeno due supermercati che tengono ancora il reparto edicola che io sappia. Significa che per comprarsi un fumetto devi farti ancora un po' di strada in bicicletta come negli anni 70, oh che dramma. Eppure, vedevo la pila di fumetti Bonelli assottigliarsi PRIMA che chiudessero le edicole, che strano...

 

Ovvio che 700.000 copie non le vendi più. Ma non perchè calino le edicole: per la concorrenza di 400 canali TV più i satellitari, internet, smartphone, etc: è il prodotto "fumetto" che ormai non è più competitivo. il PRODOTTO, NON il punto vendita! Che chiude perchè non vendono più i prodotti, non il viceversa!

 

Rimane un altro mistero: se il "tappo" è dato dal numero di edicole, e i fumetti sono bellissimi e se ne venderebbero centomila copie se ci fossero abbastanza edicole...  perchè alcuni vendono dieci volte quello che vendono altri? Ci sono "edicole di Schrödinger" che sono aperte per Tex e sono chiuse per Martin Mystere?

 

Ma se si accettasse la sconvolgente rivelazione secondo cui se vendi ventimila copie è perchè ti vogliono leggere proprio solo ventimila persone, magari?

 

 

Il canale delle edicole è ahimè non sostituibile.  Anche i negozi di dischi non ci sono più ma i dischi NON SI VENDONO neanche su Amazon e i cantanti fanno i  concerti. La lettura tira meno in assoluto perché ci sono i cellulari e le serie televisive. Il fumetto appartiene al passato come le opere liriche. Dato che nessuno riesce a invertire la tendenza, come è accaduto alle opere liriche, vuol dire che è il tipo d'intrattenimento che non appartiene più a questo tempo e che sta diventando di nicchia e in futuro produrrà solo ristampe per i pochi amatori (come le opere liriche). I singoli contano poco o niente. E' il passare del tempo. Chi va a teatro?

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  • Rangers

Concordo.

Restando su Tex, tu puoi riportare in vita anche Gianluigi Bonelli e far uscire oggi i suoi numerosi capolavori, ma sai quanto gliene frega alle nuove generazioni?

E' proprio cambiato l'intrattenimento e la lettura purtroppo è stata sostituita da qualcosa con cui non puoi competere attualmente.

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<span style="color:red">34 minuti fa</span>, borden dice:

 

 

 

Il canale delle edicole è ahimè non sostituibile.  Anche i negozi di dischi non ci sono più ma i dischi NON SI VENDONO neanche su Amazon e i cantanti fanno i  concerti. La lettura tira meno in assoluto perché ci sono i cellulari e le serie televisive. Il fumetto appartiene al passato come le opere liriche. Dato che nessuno riesce a invertire la tendenza, come è accaduto alle opere liriche, vuol dire che è il tipo d'intrattenimento che non appartiene più a questo tempo e che sta diventando di nicchia e in futuro produrrà solo ristampe per i pochi amatori (come le opere liriche). I singoli contano poco o niente. E' il passare del tempo. Chi va a teatro?

Con tutto il rispetto possibile, se il discorso è questo mi viene da domandarmi perchè non si chiuda la baracca visto che avete perso le speranze anche voi....

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  • Rangers
<span style="color:red">10 minuti fa</span>, Tex_Willer90 dice:

Con tutto il rispetto possibile, se il discorso è questo mi viene da domandarmi perchè non si chiuda la baracca visto che avete perso le speranze anche voi....

Non hai pensato che ancora il guadagno c'è?

Forse molti pensano che a scrivere e disegnare lo facciano persone puramente per divertimento, ma sai quante persone lavorano grazie alla SBE?

Chiudendo come mangiano tutte queste persone?

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I fumetti Bonelli che comperavo - adesso non lo faccio più - non valgono i soldi con cui li acquisto.

 

Le storie di adesso sono penose da anni, e le prendevo solo perché almeno erano sullo stile classico ed erano comunque leggibili. Ed avevano

un prezzo alto, ma accettabile se tagliavi altre cose. 

 

Ma adesso questi fumetti che valgono poco ce li stanno vendendo a prezzi da strozzinaggio, quindi devo chiudere definitivamente con gli acquisti.

 

Non siamo delle vacche da mungere: il latte è finito. Quindi non prendo più Tex nè nient'altro della Bonelli. L'unica eccezione è forse il Texone, che esce solo una volta all'anno.

 

Ormai non ci sto più dentro: sto riempiendo la casa di storie scarse che non rileggerò mai.

 

Non so se può essere di consolazione per la Bonelli, ma non prendo più neanche i manga (tranne One Piece e Spy x Family) e nemmeno Topolino. Non hanno più niente da raccontare, o sono comunque ripetitivi e sono diventati costosissimi anche loro.

 

Non posso neanche rivenderli al mercato dell'usato perchè nessuno li vuole, o me li prendono a un euro al chilo, come fanno le fumetterie. Quindi li butto via.

 

Tengo le storie migliori così le posso rileggerle quando voglio: ma coi fumetti nuovi, di qualunque genere siano, ho chiuso. Il latte da mungere è finito.

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<span style="color:red">20 minuti fa</span>, Sam Stone dice:

Non hai pensato che ancora il guadagno c'è?

Forse molti pensano che a scrivere e disegnare lo facciano persone puramente per divertimento, ma sai quante persone lavorano grazie alla SBE?

Chiudendo come mangiano tutte queste persone?

Si ci ho pensato e mi stupisce ancora di più quanto scritto dal Boss.
Non ho mai pensato che a scrivere e disegnare fosse "il primo che passa", non so quante persone lavorano in SBE ma presumo parecchie
Mangiano trovandosi un'altro lavoro/azienda ? Magari eh, come tocca a tutti almeno una volta nella vita.

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Non intervengo sul discorso edicole, perché non so cosa potrei dire. 

Però a livello generale, mi sembra che la Bonelli sia molto confusa.  E' sbarcata in Libreria e mi sembra che non abbia racimolato nessun grosso successo (forse qualche volume unico?). Le prime serie sono arrivate a conclusione e si sono fermate (K-11, Sottosopra, Quei 2), altre sono state sospese (il confine) e da un annetto le uniche che vanno avanti sono Nero, Eternity e la Divina congrega (a parte Senz'anima che comunque ha il traino di Dragonero). 

Nessun annuncio di serie nuove (l'unica cosa annunciata è il fumetto su Rocky Marciano) e la presentazione di serie francesi. 

 

Perché tutto questo discorso in questo topic?

Perché se la Bonelli avesse azzeccato una serie da Libreria, da 100mila copie a numero, forse avrebbero potuto attendere per questo aumento, o per la riorganizzazione delle testate. 

Trasferire il formato da edicola in libreria, è stata una strategia fallimentare. Non basta aggiungere il colore e tenere lo stesso tipo di narrazione dilatata da serie da edicole. 
Spero che questi mesi di silenzio, senza alcuna novità in libreria (e per novità parlo di nuove serie) servano per aggiustare il tiro. E per raggiungere finalmente un successo...

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<span style="color:red">17 minuti fa</span>, joe7 dice:

I fumetti Bonelli che comperavo - adesso non lo faccio più - non valgono i soldi con cui li acquisto.

Che generalizzazione ingenerosa!

Negli ultimi anni ho letto molte storie Bonelli eccellenti, qualcuna che non è piaciuta, ma poche completamente insoddisfacenti (quasi tutte di Martin Mystère). 

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<span style="color:red">43 minuti fa</span>, joe7 dice:

Ma adesso questi fumetti che valgono poco ce li stanno vendendo a prezzi da strozzinaggio, 

 

Strozzinaggio 5 euro per 112 pagine di fumetto inedite (dietro cui ci sono anni di lavoro)?

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@joe7 qui più che un problema della Bonelli credo che sia un problema tuo. 

Io trovo ancora un sacco di cose interessanti da leggere. Certo non tutte cose nuove perché (a quel che mi sembra) escono pochi fumetti avventurosi nuovi ( quasi tutti giapponesi o francesi) mentre altrove ci si sta focalizzando su fumetti intimisti e realistici. 

Però giusto per fare un esempio Adam Wild e Saguaro, usciti pochi anni fa, avrebbero potuto avere miglior sorte se non abbandonati a sé stessi. Saguaro aveva una scrittura solida, ma un parco disegnatori di basso livello (opinione personale) ed è stato abbandonato in edicola perché bisognava puntare su fumetti gggiovani come Orfani (e comunque è durato 35 albi). 
Adam Wild aveva bisogno di tempo, come tutte le serie di Manfredi e anche di una struttura redazionale che aiutasse Manfredi a non eccedere in alcuni suoi eccessi. 
I fumetti belli potrebbero esserci, il problema è dargli il tempo di crescere e maturare... Speriamo possa accadere ancora... 

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Ogni rincaro è una brutta notizia per l'acquirente e porta un po' di sconforto.

Tuttavia, a mio avviso, bisogna mantenere la freddezza di giudizio ed evitare commenti "di pancia" eccessivi che rischiano davvero di diventare ingenerosi e ingiusti nei confronti di chi lavora nel settore.

 

Anche volendo ammettere che un calo qualitativo nei decenni possa esserci stato, anche per via di non adeguati ricambi generazionali fra gli autori, dubito fortemente che il crollo del format sia dovuto solo a quello.

Non sto qui nuovamente a sindacare su quali cause possono aver contribuito a indebolire le "nuvole parlanti" nel tempo, di certo la consapevolezza che il format appaia alle nuove generazioni come un intrattenimento desueto e con scarso appeal è forte e temo che anche se si sfornassero capolavori a raffica, il riscontro di vendite non sarebbe proporzionale e comunque andrebbe a fiammate come accade ormai in molti altri settori.

 

Eviterei pure il termine "strozzinaggio" visto che cinque e passa euro sono una cifra sì alta, ma che comunque la si impiega per l'acquisto di un pacco di sigarette.

Preciso di non voler essere l'avvocato difensore della redazione e che sarò uno dei primi a tagliare le uscite extra in edicola, ma dobbiamo rassegnarci che l'andazzo è questo ed evitare di cercare capri espoiatori. Il fumetto popolare è ormai al tramonto e chi lo ama dovrà rassegnarsi a prezzi e prodotti di nicchia. 

 

Di certo, avendo la passione per il disegno, capisco perfettamente quanto lavoro e fatica ci sia dietro la realizzazione di un albo e non mi permetterò mai di dire che gli autori siano dei ladri che rubano i miei soldi. Se reputo che la qualità non soddisfa più i miei standard mollo e amen, nessuno mi obbliga. Ma onestamente non siamo ancora così in basso con Tex, dai! 

 

Altro esempio: anche i concerti sono aumentati un botto: colpa anche quella della qualità degli artisti? Che si fa in questi casi si accusano gli organizzatori o ci si regola di conseguenza vagliando con più attenzione quali spettacoli andare vedere e quali no? 

 

 

  

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