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TWF - Tex Willer Forum

[Tex Willer N. 77/81] La Banda del Boia


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La banda del Boia

 

Un vecchio avversario torna dal passato di Tex e Gunny Bill
Soggetto: Giorgio Giusfredi
Sceneggiatura: Giusfredi Giorgio
Disegni: Fabio Valdambrini
Copertina: Maurizio Dotti
Arkansas Joe chiede aiuto a Tex e Carson per scovare e catturare la pericolosa Banda del Boia… Uno di quei tagliagole ha ucciso Gil Sands, un ex ranger che dava loro la caccia… Oltre al Boia, della banda fanno parte i due letali fratelli Derry, il feroce choctow Mezzo Scalpo e il cowboy Charlie Goode, antico allievo di Gunny Bill…

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Due gran belle copertine di Dotti.

 

Sta davvero crescendo notevolmente anche sotto questo aspetto Maurizio e le sue cover sono un valore aggiunto a questa riuscita collana.

Tolta qualche piccola perplessità in alcuni episodi "remake", la serie Tex Willer vale ampliamente il prezzo di copertina (rincaro incluso!) altrochè...

 

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Prima parte davvero interessante. Mi è sembrata ben scritta, oltre che ben disegnata. Staremo a vedere l’evoluzione, perché cinque albi sono tanti.. ma la qualità mostrata in questo inizio è incoraggiante 

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Buon primo albo, la storia sembra interessante, anche se per ora vediamo solo il prologo. Mi sembra un Giusfredi sul pezzo e molto ispirato con il personaggio di Tex. Il futuro forse non è così male.🍺🖐

  • Like (+1) 1
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Primo albo davvero interessante.

Originale come storia (dopo la lunga ma non troppo esaltante parentesi dei "remake") e originale come tipologia di scrittura. L'ottimo Giusfredi si conferma garanzia per il futuro. Per quanto riguarda questa prima parte promosso anche Valdambrini. La prima copertina di Dotti, seppur buona, non mi manda in visibilio mentre trovo molto accattivante quella di aprile (anziché se non bollino vi sarà scritto €4,50... Grrr).

  • +1 1
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Buon primo albo anche per me. Con una sorprendente scena “dissacrante” quasi all’inizio: Tex che tiene sotto tiro un avversario, il quale si gira e lo disarma facendogli saltare via la pistola. Com’è possibile? Tex battuto! E così facilmente! Neanche Ruby Scott... Be’, in realtà una spiegazione c’è…

SPOILER SPOILER SPOILER

SPOILER SPOILER

SPOILER

 

Si tratta di un flash-back, di quando Tex era un ragazzino quindicenne, per cui è normale che venga sconfitto e disarmato da un pistolero adulto più abile di lui.

La storia, dicevo, promette bene, una avventura corale boselliana, sia per il gruppo di banditi ben caratterizzati, che per il personaggio “grigio” (non del tutto malvagio) di Goode, sia per i riferimenti al passato del giovane Tex ai tempi della Nueces Valley, ma con uno stile narrativo personale, scorrevole e piacevole da leggere, come un po’ tutte le avventure di Giusfredi finora.

Grande importanza viene data al giovane e spavaldo Arkansas Joe e all’esperto e saggio Gunny Bill: la forza della storia sta proprio nella buona caratterizzazione di tutti i personaggi, sia comprimari che avversari, e nell’interesse che suscita nel lettore, che arriva alla fine dell’albo curioso di saperne di più sul rapporto tra Goode e Gunny Bill, e anche sul misterioso tesoro del “King Cobra”, appena accennato da Carson. Insomma, alla fine della lettura si ha voglia di leggere il seguito tra un mese, cosa non affatto scontata visto che, nelle ultime storie di Tex gigante, dopo il primo albo si intuiva troppo facilmente dove si andava a parare.

 

Dicevo di un Arkansas Joe coprotagonista ben definito come personaggio, ma non altrettanto dal punto di vista grafico: nel senso che, di fatto, continuiamo ad avere nella serie due versioni alternative e parallele di Arkansas Joe (e questo, anche se ormai è stato accettato, resta un po’ assurdo), c’è un Arkansas Joe disegnato da Brindisi (che riprende quello di Galep, alto, tarchiato, capelli neri, viso da pugile), e un Arkansas Joe di Valdmbrini /Giusfredi (media statura, agile e castano, viso da bravo ragazzo, alla Barella).

L’Arkansas Joe di Brindisi/Boselli l’abbiamo appena visto nella storia di “El Diablo” (ma anche nel n. 26 “El paso del norte” e anche in “Guerre di frontiera”, Tex n. 498), quello di Valdambrini ha fatto la sua prima comparsa nella storia di “El Cangrejo” e ora ritorna qui. È più giovane, sbarazzino e simpatico, ma non assomiglia neanche un po’ all’altro). Il lettore poco attento probabilmente pensa che siano due personaggi diversi.

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  • +1 2
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Rispetto alla storia del Cangrejo qui lo ha disegnato, per fortuna, un po' più grande e robusto, però troppo differente rispetto alla storia disegnata da Brindisi. Queste cose non dovrebbero succedere. Pero succedevano anche ai tempi di Bonelli padre, pasta pensare alla differenza tra il Chocise mingherlino e vecchio di Letteri e quello giovane e massiccio di Fusco.:old:🙋‍♂️

K'uu-ch'ihs;)

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  • Sceriffi
<span style="color:red">11 ore fa</span>, Poe dice:

Buon primo albo anche per me. Con una sorprendente scena “dissacrante” quasi all’inizio: Tex che tiene sotto tiro un avversario, il quale si gira e lo disarma facendogli saltare via la pistola. Com’è possibile? Tex battuto! E così facilmente! Neanche Ruby Scott... Be’, in realtà una spiegazione c’è…

SPOILER SPOILER SPOILER

SPOILER SPOILER

SPOILER

 

Si tratta di un flash-back, di quando Tex era un ragazzino quindicenne, per cui è normale che venga sconfitto e disarmato da un pistolero adulto più abile di lui.

La storia, dicevo, promette bene, una avventura corale boselliana, sia per il gruppo di banditi ben caratterizzati, che per il personaggio “grigio” (non del tutto malvagio) di Goode, sia per i riferimenti al passato del giovane Tex ai tempi della Nueces Valley, ma con uno stile narrativo personale, scorrevole e piacevole da leggere, come un po’ tutte le avventure di Giusfredi finora.

Grande importanza viene data al giovane e spavaldo Arkansas Joe e all’esperto e saggio Gunny Bill: la forza della storia sta proprio nella buona caratterizzazione di tutti i personaggi, sia comprimari che avversari, e nell’interesse che suscita nel lettore, che arriva alla fine dell’albo curioso di saperne di più sul rapporto tra Goode e Gunny Bill, e anche sul misterioso tesoro del “King Cobra”, appena accennato da Carson. Insomma, alla fine della lettura si ha voglia di leggere il seguito tra un mese, cosa non affatto scontata visto che, nelle ultime storie di Tex gigante, dopo il primo albo si intuiva troppo facilmente dove si andava a parare.

 

Dicevo di un Arkansas Joe coprotagonista ben definito come personaggio, ma non altrettanto dal punto di vista grafico: nel senso che, di fatto, continuiamo ad avere nella serie due versioni alternative e parallele di Arkansas Joe (e questo, anche se ormai è stato accettato, resta un po’ assurdo), c’è un Arkansas Joe disegnato da Brindisi (che riprende quello di Galep, alto, tarchiato, capelli neri, viso da pugile), e un Arkansas Joe di Valdmbrini /Giusfredi (media statura, agile e castano, viso da bravo ragazzo, alla Barella).

L’Arkansas Joe di Brindisi/Boselli l’abbiamo appena visto nella storia di “El Diablo” (ma anche nel n. 26 “El paso del norte” e anche in “Guerre di frontiera”, Tex n. 498), quello di Valdambrini ha fatto la sua prima comparsa nella storia di “El Cangrejo” e ora ritorna qui. È più giovane, sbarazzino e simpatico, ma non assomiglia neanche un po’ all’altro). Il lettore poco attento probabilmente pensa che siano due personaggi diversi.

iUR7gUG.jpg HKt3NAn.jpg

Oddio, non vorrei sbagliarmi, ma queste foto le postai io quando notai l’errore nella storia del Cangrejo. Mi sa che misi pure quella di Marcello per fare il confronto.

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<span style="color:red">8 ore fa</span>, MacParland dice:

Oddio, non vorrei sbagliarmi, ma queste foto le postai io quando notai l’errore nella storia del Cangrejo.

Esatto! Le ho riutilizzate, visto che sono ancora attuali e chiare per fare un confronto... ;)

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Per quanto Valdambrini ha fatto sulla storia un egregio lavoro, reputo che la rappresentazione "barelliana" di Arkansas Joe sia un errore, visto che il personaggio aveva delle fattezze definite da Galep e che Brindisi e Mauro hanno tutto sommato rispettato nella loro prova.

 

Suppongo l'errore sia da dividere con Giusfredi, che magari si sta passando un vezzo volontario (ha vinto qualche scommessa calcistica con Borden? :P:D)

Tuttavia sbagliare è umano, perseverare è diabolico e come fatto notare dal pard Poe, in una saga moderna e molto attenta ai dettagli, questa differenza stona -_-.

 

Per il resto l'episodio promette bene e mi fornisce l'ulteriore conferma che un soggetto "libero dai vincoli storici della saga" funziona decisamente meglio nell'economia della prova. E non per ribadire vecchi concetti: albi ben fatti come la "Tex Willer" meritano il prezzo di listino (seppur maggiorato!) :lol:

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  • 3 weeks later...

Letto anche il secondo albo… la storia scorre via bene, e riesce ad appassionare. Interessantissima la caratterizzazione dei personaggi “secondari”, che in realtà sono i veri protagonisti almeno nei primi due albi, Gunny e Goode. Ma è giusto così, per un flashback, che Tex sia un po’ in ombra, sicuramente sarà determinante nel proseguo della vicenda. Dunque, secondo albo che almeno per me conferma le aspettative alte. Disegni poi molto buoni, forse solo la resa grafica del fumo (cosa comunque difficile per ogni disegnatore) mi ha lasciato un po’ di amaro in bocca, ma comunque un ottimo Valdambrini

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  • 2 weeks later...

Complici feste e ponti vari ho preferiti leggere uno dopo l'altro i primi due albi di questa storia di Giusfredi e Valdambrini senza aspettare i numeri finali. 

 

La storia appassiona certamente grazie all'alternanza di vicende in presa diretta e flashback di un Tex appena adolescente. 

 

Gunny e Goode sono i protagonisti principali e ben caratterizzati, ma conosciamo meglio anche Arkansas Joe (qui in versione ibrida, scuro di capelli e qualche anno in più della precedente prova di Valdambrini, ma più giovane rispetto quello di Galep/Brindisi). 

 

E incontriamo anche il papà di Tex.

 

Spero che gli albi successivi raccontino anche qualcosa a carattere storico, come ci ha abituato bene @borden, per dare un pò di profondità a tutta la vicenda, finora comunque ben strutturata.

 

La prova di Valdambrini mi sembra invece troppo tirata via di fretta. Troppe vignette con personaggi soltanto abbozzati, anatomie approssimative e non dettagliate, sfondi quasi inesistenti. Che peccato ...

 

Ho trovato nel secondo albo un "sinché" tipico delle storie scritte da @borden. Emulazione di Giusfredi o zampino del maestro in fase di revisione?

  • +1 1
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  • co fondatore

Il secondo albo è altrettanto buono, anche se un paio di sequenze richiedono una forte sospensione dell'incredulità. Disegni sempre nella norma.

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  • 4 weeks later...

https://texwillerblog.com/os-tres-esbocos-iniciais-o-lapis-a-tinta-da-china-e-as-cores-originais-de-maurizio-dotti-para-tex-willer-79/

 

Che ne dite delle varie versioni della copertina questo mese in edicola? Io avrei preferito la seconda bozza che mostra i tre protagonisti di questa avventura del passato di Tex.

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Posted (edited)

Sempre interessante poter effettuare una breve incursione nel processo creativo che sta a monte delle copertine di Tex (Willer)...

Personalmente, apprezzo molto la scelta finale, con una scena molto dinamica e che fa cogliere il tempismo di Tex, che prende alla sprovvista quel terzetto di indiani in sella al fido e possente Dinamite, mentre quella lodata da @Jeff_Weber, pur avendo un tono forse più "epico" (e rimanendo comunque bella, da quel che si può intuire), mi pare un po' meno originale. Tra l'altro, la raffigurazione di Arkansas Joe, come si vede in quel bozzetto, a me fa un po' venire in mente, come fattezze fisiche, un Kit Willer che è ben al di là da venire.

L'unico vero disappunto lo esprimo tra la differenza di colorazione dell'ultima bozza e la copertina andata in edicola.

Al di là della perdita di definizione delle montagne sullo sfondo e l' "uccisione" della chioma della pianta dalla cui macchia esce all'improvviso Tex, sono i colori molto meno naturali e più forzati come tinte a far perdere non poco al fascino della versione originale. Peccato davvero, perché la tavola originale di Dotti era molto più bella rispetto a quella, pur notevole, che abbiamo la possibilità di vedere sull'albo

Edited by dario63
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Posted (edited)

Il primo bozzetto, senza ombra di dubbio. Spero venga recuperato in altra occasione. La seconda scelta come dice Dario fa pensare a Kit Willer con Tex e Carson. Ancora una volta la moderna caratterizzazione grafica di Arkansas Joe crea problemi.

Il bozzetto poi scelto è un bel disegno, ma non è una copertina efficace.

Edited by Dix Leroy
  • +1 1
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<span style="color:red">54 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:

Il primo bozzetto, senza ombra di dubbio. Spero venga recuperato in altra occasione. La seconda scelta come dice Dario fa pensare a Kit Willer con Tex e Carson. Ancora una volta la moderna caratterizzazione grafica di Arkansas Joe crea problemi.

Il bozzetto poi scelto è un bel disegno, ma non è una copertina efficace.

 

In effetti, Arkansas Joe potrebbe far pensare a Kit Willer... sebbene la caratterizzazione grafica in questa storia sia più vicina all'originale. 

 

Di certo la copertina scelta, anche a me sembra non particolarmente efficace, specie con quella confusione di figure la cui colorazione finale ha un pò appiattito il tutto. 

 

Ho visionato di persona due copertine originali di Dotti e confermo siano tutto un altro mondo rispetto alla resa grafica editoriale.

 

Comunque, molto più piacevoli le prime due copertine di questa storia.

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Jeff_Weber dice:

Ho visionato di persona due copertine originali di Dotti e confermo siano tutto un altro mondo rispetto alla resa grafica editoriale.

 

Sorprendente. Dato che a differenza che in Tex i colori restano esattamente quelli originali. 

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<span style="color:red">52 minuti fa</span>, borden dice:

Sorprendente. Dato che a differenza che in Tex i colori restano esattamente quelli originali. 

 

Parlo di resa grafica d'insieme ! Francamente in termini di dinamica anatomica Dotti non è certo un Villa o un Piccinelli, le sue figure hanno il più delle volte qualcosa di "legnoso" nella stampa finale. Invece, le copertine originali da me visionate, me lo posso spiegare soltanto in termini di chiaro/scuro dei colori, trasmettono molto più dinamismo e anzi presentano le figure quasi uscir fuori in 3D dal disegno. Mi sembra sia complessivamente un complimento.

  • +1 1
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<span style="color:red">10 ore fa</span>, Jeff_Weber dice:

 

Parlo di resa grafica d'insieme ! Francamente in termini di dinamica anatomica Dotti non è certo un Villa o un Piccinelli, le sue figure hanno il più delle volte qualcosa di "legnoso" nella stampa finale. Invece, le copertine originali da me visionate, me lo posso spiegare soltanto in termini di chiaro/scuro dei colori, trasmettono molto più dinamismo e anzi presentano le figure quasi uscir fuori in 3D dal disegno. Mi sembra sia complessivamente un complimento.

"Legnoso" non direi,almeno nella versione in bianco e nero.

Le figure del maestro Dotti secondo me sono più snelle rispetto rispetto ai colleghi Villa/Piccinelli

 

Io sono piccinelliano.doc al 100%,ovvero compro Zagor perchè è lui a disegnare le copertine.

Il Tex giovane di Dotti è tuttavia superlativo, ha qualcosa di magico, quell'eleganza che spesso si perde nelle figure muscolose di Alex, che ammiro tantissimo.

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Posted (edited)
11 ore fa, Jeff_Weber dice:

 

Parlo di resa grafica d'insieme ! Francamente in termini di dinamica anatomica Dotti non è certo un Villa o un Piccinelli, le sue figure hanno il più delle volte qualcosa di "legnoso" nella stampa finale. Invece, le copertine originali da me visionate, me lo posso spiegare soltanto in termini di chiaro/scuro dei colori, trasmettono molto più dinamismo e anzi presentano le figure quasi uscir fuori in 3D dal disegno. Mi sembra sia complessivamente un complimento.

Perdonami, ma non capisco il complimento che diventa una critica, quando il disegno è SEMPRE LO STESSO IDENTICO. La cattiva Bonelli è capace di rovinare qualcosa anche quando non cambia niente??

Edited by borden
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  • co fondatore
<span style="color:red">1 ora fa</span>, borden dice:

Perdonami, ma non capisco il complimento che diventa una critica, quando il disegno è SEMPRE LO STESSO IDENTICO. La cattiva Bonelli è capace di rovinare qualcosa anche quando non cambia niente??

Conta che ti abbia dato un +.

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<span style="color:red">14 ore fa</span>, borden dice:

Sorprendente. Dato che a differenza che in Tex i colori restano esattamente quelli originali. 

 

Il colore della camicia di Tex nella versione stampata non mi pare quello dell'originale di Dotti...

 

Ilustracao-para-a-capa-de-Tex-Willer-79-
i miss u tumblr

  • +1 1
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