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Nolitta e Nizzi: un eterno odi et amo


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Buonasera, apro questo topic che ha il solo scopo, per me, di conoscere meglio i gusti di voi lettori più esperti sugli autori oggetto di dibattito.. e di conoscere le ragioni dietro tali soggettive, lecite preferenze quali che siano.

 

Chiunque vorrà dire la sua sarà il benvenuto, nel rispetto di chi non la pensa allo stesso modo. Ma questo spero sia superfluo sottolinearlo.

 

Riallacciandomi ai discorsi precedenti

@Letiziasu Nolitta sono d’accordo, salverei Cheyenne Club ed El Muerto, entrambe godibili.. passando sopra alcuni punti. Ma per me avete ragione quando affermate che il suo sia un altro modo di intendere Tex, lontano miglia da quello del padre. Non mi riferisco però alla capacità di scrittura, riconosco sia ottima in gran parte della sua produzione texiana e in generale

 

Nizzi invece è un altro discorso, è stato un manierista, nel solco di Bonelli senior. Con alcuni spunti interessanti e storie davvero memorabili per me (La congiura, ad esempio, letta ieri e trovata ottima). Poi però, qualcosa si è rotto in lui (capita) è lentamente c’è stato un inesorabile declino, per me alcune volte al di sotto della sufficienza. Sempre i soliti difetti, sempre le stesse trovate che ormai sappiamo tutti.
 

@Diablerose vuoi qui puoi dirmi se c’è almeno una storia di Nizzi o Nolitta che non ti ha lasciato con l’amaro in bocca, o addirittura piaciuta, se c’è qualcosa che si salva o la loro produzione decennale è interamente da cestinare…

Salvando così solo Bonelli Senior, Boselli (essenziale traghettatore di Tex nella contemporaneità, ma anche lui con un “suo” (giustamente) Tex @Letizia) e forse qualche storia di Manfredi e Ruju?

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<span style="color:red">53 minuti fa</span>, Arthur_Morgan dice:

salverei Cheyenne Club ed El Muerto

El Muerto godibile (per me) manco muerto.

Cheyenne Club, se ti piacciono le interminabili cavalcate, che riempiono metri quadrati di carta e che sono indice di mancanza di idee, va benissimo.

Oh, ho sentito degli spari.

Chi sarà?

Andiamo a vedere.

Devo solo arrivare in cima a quella collina che mi nasconde la vista.

Ecco, sono quasi arrivato alla collina.

Ma che succede laggiù?

Sembrano uomini che sparano.

Scendiamo a vedere.

Sembra la parodia di Marchesini, Lopez e Solenghi di una telenovela sudamericana.

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Posted (edited)
12 minuti fa, Letizia dice:

se ti piacciono le interminabili cavalcate, che riempiono metri quadrati di carta e che sono indice di mancanza di idee, va benissimo.

Mi piacciono, sono scene di “real western life” se ben dosate, ben scritte, contestualizzate e circoscritte.. possono dare un più ampio respiro/drammaticita alla narrazione. Ma se come dici tu servono solo da riempitivo in attesa che venga l’idea, allora no. Quella storia però ha tante di quelle scene memorabili che passo sopra i numerosi difetti

Edited by Arthur_Morgan
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Posted (edited)

OK, è un thread dedicato quindi mi dilungo di più...

 

2 hours ago, Arthur_Morgan said:

@Diablerose vuoi qui puoi dirmi se c’è almeno una storia di Nizzi o Nolitta che non ti ha lasciato con l’amaro in bocca, o addirittura piaciuta, se c’è qualcosa che si salva o la loro produzione decennale è interamente da cestinare…

 

Ci sono due aspetti diversi:

 

1) È una buona storia?

2) È una buona storia DI TEX?

 

---------------

Partiamo da Nolitta: la (2) non l'ha mai presa. Manco di striscio. Il suo Tex è un vero e proprio insulto continuo al personaggio, che se non viene mostrato come uno sbirro inflessibile e un po' fascistoide viene mostrato come un totale idiota che fa solo danni ovunque vada (è un classico delle storie di Nolitta che chi si fida di Tex finisca sempre male, e che alla fine siano altri a risolvere la questione).

 

La (1) l'ha presa una sola volta, la prima, con "il giudice Maddox", ed è proprio la storia in cui Tex viene più stravolto e reso irriconoscibile. È la storia di uno sbirro ottuso e credulone, ligio solo ai regolamenti, che crede ciecamente all'autorità, che impara a costo della vita di un povero ragazzo quanto le autorità siano crudeli e sadiche (Maddox non ha alcun movente economico, proprio gli piace impiccare i capelloni... quanto si vede che è una storia del 1975...).

 

C'è un arco narrativo, una presa di coscienza, è l'UNICA STORIA COMPIUTA CON UN SENSO scritta da Nolitta su Tex. Anche se con Tex non ha proprio niente a che fare.

 

Poi forse si auto-corregge e va meno "a ruota libera", cerca di metterci un Tex più somigliante e meno sbirro... ed è un disastro, per renderlo meno "celerino servo del potere" lo rende un imbelle eternamente indeciso francamente irritante, e le storie perdono ogni senso, sono lunghi polpettoni in cui questo imbelle amleto de' no'altri gira facendo disastri, provocando la morte di innocenti, beccandosi butte in tasta, facendo idiozie una peggio dell'altra, in albi che sembrano fatti apposta per far infuriare chiunque tenga a Tex.

 

Con "il giudice Maddox" se ti scordi che è Tex hai un protagonista che impara, ha un arco narrativo, raggiunge un illuminazione, finisce meglio di come ha cominciato, gli eventi della storia hanno un tema e un senso: hai una storia che parla di qualcosa.

 

Con "El Muerto" ha un tizio che vaga facendo errori su errori per evitare di accettare una sfida a duello, altri ci rimettono per le sue boiate e lui stesso deve venire salvato, fanno alla fine il duello che potevano fare a pagina 5 evitandoci quella lagna insopportabile, e lui vince come sapevano dall'inizio tutti i lettori con un età superiore ai 5 anni. Fine. Sarebbe una storia questa?

 

Cheyenne Club: hai un isterico che fa cose senza senso per pagine e pagine di allungamenti brodi insopportabili, arriva alla fine che ammette che non serve a nulla e non può fare niente, ma arriva la cavalleria a fare il suo lavoro. Ma è una storia o una presa per il ####?

 

-----------

Nizzi: dopo la crisi si può fare un discorso simile a quello di Nolitta, ma andando addirittura in peggio: quasi tutte le storie sono proprio brutte e insensate, unendo l'astio per il personaggio a una scrittura tanto sciatta da risultare dilettantesca

 

Prima della crisi, in generale c'è una cura molto maggiore nella scrittura, non ci sono le paginate di "bang bang ahh" e gli albi fatti con il minimo sindacale di bistecche, patatine e vecchio cammello, ma c'è comunque una rappresentazione inaccettabile di Tex, visto comunque come un rimbambito incapace di capire alcunché se non gli viene spiegato da un origlione e che si salva da agguati dove gli sparano in 20 da tre metri perchè "tutti lo mancano", cioè in generale non c'è per me una vera differenza sostanziale, non è un "altro Nizzi" come dicono molti suoi fan: era lo stesso Nizzi che però ci metteva un minimo di impegno in più.  Quindi si passa comunque da storie davvero brutte a storie "accettabili se ti scordi che quello dovrebbe essere Tex", sempre per lo stesso motivo: FANNO RIDERE (Nizzi è un autore comico, non avventuroso). (Per capirsi, Fuga da Anderville è nella prima categoria, sarebbe una fetenzia anche se quello non fosse Tex), specialmente all'inizio ancora ci sono storie scritte bene quando sono COMICHE e quando deve SOLO RIDICOLIZZARE TEX: la storia assurda in cui Tex si lascia prendere per il naso da tutti e con motivazioni ridicole "organizza" (in realtà manco il piano è suo) una "evasione da Alcatraz" per Barbanera che pare presa da una comica di Ridolini, FA RIDERE. Insomma, FUNZIONA. Ci metti Jerry Lewis al posto di Tex, e sarebbe una sceneggiatura per un film, "il ranger picchiatello"

 

Quindi: post-crisi, una roba inaccettabile e il vero grande errore di Sergio Bonelli, l'averlo mantenuto su Tex in quelle condizioni, addirittura strapagandolo per fargli scrivere nonostante non ne avesse voglia. Pre-crisi, storie inaccettabili fatte comunque meglio alternate a storie comiche scritte meglio che funzionano su al posto di Tex ci metti Jerry Lewis.

 

Prima della crisi però compare una terza categoria di storie che non compare più dopo la crisi: storie di Tex accettabili. Con questo intendo che nessuna di esse può minimamente avvicinarsi alle storie di GL Bonelli, e NON SOLO per la centratura del "personaggio" Tex, ma proprio in generale come storie, meno geniali e molto più "manieristiche", ma funzionano. Di solito c'è un motivo (Tex e Carson sono periferici e non influenzano la trama principale, per esempio, come nel Texone di Ortiz).

 

Sono rare, e se dovessi fare un titolo di esempio farei proprio quello: il texone di Ortiz.  Che è il titolo che ti avrei citato brevemente nel thread dove avevi fatto la domanda sull'esistenza di storie di Tex accettabili da parte di quel duo di ammazza-Tex...

 

Non le ritengo la prova che Nizzi potesse scrivere in generale storie con un Tex "protagonista centrale" accettabile, ma che con maggiore capacità e impegno e più varietà nei temi e nelle trame, gli uscivano delle volte storie in cui la sua rappresentazione di Tex non dava tanto fastidio (un altro esempio è il primo almanacco, anche quella una storia in cui Tex è una comparsa: fa un sacco di boiate e il suo piano è insensato, ma visto che il fulcro della storia è il racconto del vecchio Trapper, delle boiate che fa Tex non te ne accorgi, non ci fai caso)

 

(storicamente, ritengo che all'inizio queste storie dove Tex veniva gabbato o perdeva furono viste da molti lettori come semplicemente "più originali" e "più varie", prima di rendersi conto che non era originalità, ma lo rappresentava davvero sempre così...)

 

 

 

Edited by Diablero
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Grazie @Diableroper questo post, dove spieghi nel dettaglio quello che è il tuo pensiero. Le numerose argomentazioni che porti mi fanno pensare che il tuo non sia un giudizio mosso da astio personale, o un mero tifo fazioso e acritico.
 

Sostanzialmente mi sento di concordare con gran parte di quello che hai scritto. 

Recupererò con piacere “Il giudice Maddox” anche solo per il gusto di leggere una buona storia a questo punto, vediamo se troverò a differenza tua almeno qualche elemento secondo me texiano, e il texone di Nizzi e Ortiz, magari nella ristampa dei texoni di prossima uscita (so che non saresti d’accordo, meglio la versione originale)


 

Anche se con Nizzi mi sento di essere più generoso nel giudizio, e di apprezzare gran parte della produzione diciamo dall’82 al 93, con piccole, piccolissime eccezioni negli anni seguenti (Mescalero station, semplice ma piccola godibile perla).

 

In generale poi c’è stato un incontrovertibile declino qualitativo trascinato per tutti gli anni novanta e primi duemila, con poche eccezioni sufficienti.
Per quanto riguarda il secondo ritorno, le storie per me sono state sufficienti ma non di più. Tanto potenziale sfruttato al minimo da un grande autore che SA scrivere ma che non provava neanche lontanamente ad osare, non avendo stimoli probabilmente. Non so se le ricorderò tra anni o avrò voglia di rileggerle (la grande congiura,  i quattro vendicatori, il segreto della vecchia missione spagnola, falco giallo… queste per me sono state le meno peggio, piacevoli da leggere e supportate da bei disegni, dove la cosa migliore è stata la quasi assenza di sfondoni o tipici grossolani difetti che ti fanno venire voglia di chiudere l’albo, come il finale no sense del soldato fuggiasco)

 

Ultimo appunto: La congiura, letta ieri, per me è una bella storia, insolita, costruita bene, dalle atmosfere che ti catturano. Si perde un po’ nel finale, ma tiene nell’insieme. La caratterizzazione dei personaggi è ottima (Barbanera ruba la scena) e la trama è incalzante.. forse in alcune scene (evasione) ci vuole una forte sospensione dell’incredulità e qui inizia ad abusare delle sue tipiche botte di… fortuna, marchio di fabbrica per sbrogliare le vicende... ma c’è poco da spiegare, se una storia ti prende… 

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  • co fondatore
<span style="color:red">6 ore fa</span>, Diablero dice:

(Per capirsi, Fuga da Anderville è nella prima categoria, sarebbe una fetenzia anche se quello non fosse Tex)

Ecco, qui non concorderemo mai.

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Posted (edited)
8 ore fa, Diablero dice:

La (1) l'ha presa una sola volta, la prima, con "il giudice Maddox", ed è proprio la storia in cui Tex viene più stravolto e reso irriconoscibile. È la storia di uno sbirro ottuso e credulone, ligio solo ai regolamenti, che crede ciecamente all'autorità, che impara a costo della vita di un povero ragazzo quanto le autorità siano crudeli e sadiche (Maddox non ha alcun movente economico, proprio gli piace impiccare i capelloni... quanto si vede che è una storia del 1975...).

 

C'è un arco narrativo, una presa di coscienza, è l'UNICA STORIA COMPIUTA CON UN SENSO scritta da Nolitta su Tex. Anche se con Tex non ha proprio niente a che fare.

 

Poi forse si auto-corregge e va meno "a ruota libera", cerca di metterci un Tex più somigliante e meno sbirro... ed è un disastro, per renderlo meno "celerino servo del potere" lo rende un imbelle eternamente indeciso francamente irritante, e le storie perdono ogni senso, sono lunghi polpettoni in cui questo imbelle amleto de' no'altri gira facendo disastri, provocando la morte di innocenti, beccandosi butte in tasta, facendo idiozie una peggio dell'altra, in albi che sembrano fatti apposta per far infuriare chiunque tenga a Tex.

 

Con "il giudice Maddox" se ti scordi che è Tex hai un protagonista che impara, ha un arco narrativo, raggiunge un illuminazione, finisce meglio di come ha cominciato, gli eventi della storia hanno un tema e un senso: hai una storia che parla di qualcosa.

 

Con "El Muerto" ha un tizio che vaga facendo errori su errori per evitare di accettare una sfida a duello, altri ci rimettono per le sue boiate e lui stesso deve venire salvato, fanno alla fine il duello che potevano fare a pagina 5 evitandoci quella lagna insopportabile, e lui vince come sapevano dall'inizio tutti i lettori con un età superiore ai 5 anni. Fine. Sarebbe una storia questa?

Mah! Non sarei così accomodante nemmeno per Il Giudice Maddox. Se vogliamo vederci di buono quell'evoluzione del personaggio che dici, però non si può passare sopra al fatto che la storia è di una prevedibilità disarmante (tranne quando Tex tira fuori le manette! Ecco quello è sicuramente un bel colpo di scena: è lo stesso effetto che farebbe Diabolik se tirasse fuori la tessera dei servizi segreti uzbeki).

Insomma, la giudicherei passabile (senza Tex, ovviamente) se fosse un "libero" di Lanciostory del '75, ma se nello stesso periodo fosse uscita su "Un uomo un'avventura" l'avrei giudicata un passo falso.

 

Per quanto riguarda El Muerto, invece, credo di non avere abbastanza parole per denigrare questa "boiata pazzesca". Per conto mio non c'è proprio nulla di salvabile. 

Edited by Il sassaroli
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<span style="color:red">6 ore fa</span>, Mister P dice:

Ecco, qui non concorderemo mai.

A dire il vero non condivido affatto nemmeno l'appellativo. Una storia può piacere o meno, essere valida o no, ma quando la si giudica bisognerebbe comunque usare il massimo rispetto anche nei termini usati. 

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Titolo: 
Per un pugno di dollari.

 

Trama:
Joe arriva in un paese dove spadroneggia la famiglia Smith i cui due nipoti, Red e Gray, sono in lotta tra loro per ereditare l'intera fortuna e il potere dello zio Black.
Gray raccoglie tutte le ricchezze razziate nel paese e, con la sua banda, i Grigi, cerca di nasconderle.
Red, con la sua banda dei Rossi, lo imprigiona e si impossessa della cassa del tesoro che però è vuota.
Black chiede a Joe di liberare il nipote Gray, racchiuso in una segreta del palazzo di famiglia, occupato dalla banda dei Rossi.
Joe e il suo caro amico Silver riescono a liberare Gray grazie a Silver che sacrifica la sua vita per salvare Joe e Gray.
Del tesoro però nessuna traccia: Gray giura che non ha la più pallida idea di dove si trovi.
Ma Joe non gli crede, nemmeno quando Gray muore tra le sue braccia, ucciso dalla banda dei Rossi.
Red rimane misteriosamente ucciso da sconosciuti.
Passano vent'anni.
Il vecchio Black, diventato ancor più ricco e potente, ormai malato terminale, rivela a Joe di aver rubato il tesoro e di aver ucciso il nipote Red per paura di essere smascherato e gli chiede di riabilitare la memoria dei nipoti.
Joe, incazzato come una belva per essere stato preso per i fondelli, manda Black "a farsi impiccare all'albero più vicino".
Black però si spara un colpo in testa.

 

Se qualcuno avesse proposto un tal soggetto a GLB, avrebbe rischiato veramente una corda insaponata attorno al collo.
Eppure, strano ma vero, una storia così (ho apportato "leggeri" mascheramenti per non farla riconoscere subito) è stata pubblicata, l'abbiamo letta tutti e qualcuno la giudica un vero capolavoro.
 

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8 hours ago, Il sassaroli said:

Mah! Non sarei così accomodante nemmeno per Il Giudice Maddox. Se vogliamo vederci di buono quell'evoluzione del personaggio che dici, però non si può passare sopra al fatto che la storia è di una prevedibilità disarmante (tranne quando Tex tira fuori le manette! Ecco quello è sicuramente un bel colpo di scena: è lo stesso effetto che farebbe Diabolik se tirasse fuori la tessera dei servizi segreti uzbeki).

Insomma, la giudicherei passabile (senza Tex, ovviamente) se fosse un "libero" di Lanciostory del '75, ma se nello stesso periodo fosse uscita su "Un uomo un'avventura" l'avrei giudicata un passo falso.

Non dissentiamo tanto su questo punto, "buona" non vuol dire "capolavoro", non si avvicina non dico ai Tex di GL Bonelli ma nemmeno alle storie che faceva Nolitta all'epoca su Zagor e Mister No. Però come libero di Lanciostory sarebbe stata buona! :lol:

 

Ed è comunque molto meglio de "L'Uomo del Texas", pubblicata su Un Uomo Un Avventura...  :angry:

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<span style="color:red">8 minuti fa</span>, Diablero dice:

Ed è comunque molto meglio de "L'Uomo del Texas", pubblicata su Un Uomo Un Avventura...  :angry:

 

Mamma mia, che monnezza. Spesi pure novantanove centesimi per comprarlo, in un empito di imbecillità (circostanza invero non infrequente).

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<span style="color:red">17 minuti fa</span>, Diablero dice:

Ed è comunque molto meglio de "L'Uomo del Texas", pubblicata su Un Uomo Un Avventura...  :angry:

 

Una storia oscena, concordo. Di Nolitta. Il suo western era talmente crepuscolare da essere addirittura idiota. -_-

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Vorrei pure io contribuire in piccolo perché ricordo bene le mie reazioni "di pancia" quando uscirono prima "caccia all'uomo e poco oltre "El Muerto". Si tenga conto che avevo 14 anni ed ero già appassionatissimo di Tex avendo "debuttato" come lettore con Fantasmi nel deserto (n 177) e nello stesso mese usciva come ristampa il 138 Tragico assedio con i pards più Montales più Pat asseragliati contro i messicani. Non sapevo niente di Nolitta ero fermo a quel G.L. Bonelli nel frontespizio che in Caccia all'uomo e poi anche in El Muerto non compariva e, guarda caso entrambe le storie mi davano un nonsoche' di fastidioso che ricordo di aver provato anche per la ben più ambiziosa i ribelli del Canada e ancora per il segno di Cruzado. Ancora oggi faccio fatica a dare una definizione a quel senso di fastidio. Di primo impatto si passava da personaggi tutti di un pezzo a come vogliamo definirla, introspezione psicologica? Tormento interiore? Qualunque cosa sia, mi dava fastidio allora e me lo da' ancora oggi. Scavalcando per ora Nizzi nel cui merito non entro perché mi mancano pezzi importanti del primo periodo che tanti dicono il migliore, mi limito a dire che il Tex di Boselli,  a parte il respiro alto di gran parte della sua produzione,  l'introspezione psicologica e i conflitti interiori quando ci sono li sviluppa eccome, ma sono sempre organici alla vita stessa, alla pulsazione interna delle storie. Caccia all'uomo El Muerto etc perdipiu' arrivando come primo stacco al canone GBonelliano, danno ancora oggi l'idea di aver voluto per forza introdurre un "anti-tex" che è il negativo dell'eroe che fino a quel momento tutti avevano conosciuto. Senza aver la forza di sostenere e rendere fino in fondo l'operazione. 

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Posted (edited)

"Caccia all'uomo" era assurdo.

 

Tex era considerato lì come un orco orrendo, da parte di criminali che si comportavano come candidi, puri uomini innocenti.

 

Quando lui cerca Andy Wilson nel locale, uno di loro lo guarda male e dice "Ma da quando avete della gentaglia simile, quello è un ranger!" E la ragazza che parlava con Tex, appena sa che lui è un ranger, scappa come una pazza urlando: "SCAPPA, ANDY, SCAPPAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!" manco fossero arrivati i Tontos Macautes.

 

Quando Andy scappa, Tex pesta uno degli amici di Andy (un CANDIDO, PURO, SCEVRO, INNOCENTE amico... lì sono tutti candidi :rolleyes: ) e tutti lo guardano male perchè picchia un povero innocente. Poi una ragazza, fidanzata del candido scevro puro, supplica in lacrime Tex di non picchiare più il suo caro amore,  che lei dirà dove si trova Andy. Lui ringrazia, se ne va, e tutti lo guardano male mentre si allontana, dicendo che verrà un giorno in cui quel bastardo sbirro finirà male e pagherà per quello ce ha fatto.

 

Scusate, ma i criminali siete VOI. Invece vi comportate come se foste dei cittadini innocenti tartassati da Jesse James. 

 

E' uno dei tanti motivi per cui trovavo questa stupida storia davvero straniante. Sembrava che il mondo di Tex si fosse rovesciato, con un Tex criminale e i criminali che per la verità sono tutti dei candidi gigli di campo.

 

Ridicolo. 

Edited by joe7
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Grazie a tutti per i vostri articolati commenti, la passione che ci mettete e che ci accomuna è di grande ispirazione per un giovane lettore come me che tanto ancora ha da scoprire, imparare, valutare

 

 

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  • Sceriffi

Discorso davvero interessante. Chiaramente su Tex è meglio Bonelli di Nolitta, viste le poche pagine del secondo, ma lo reputo molto più fresco. Molte delle più grandi (per il grande pubblico, non per me, non tutte, almeno) storie di Bonelli hanno sempre lo stesso approccio, avevo già parlato delle analogie fra "Terra promessa" e "Sulle piste del nord", ma anche "Vendetta indiana" e "Sangue Navajo" e diverse altre storie. Mentre Nolitta ha portato Zagor su Tex, sia da un punto di vista negativo con la piccionaggine, ma anche positivo con una varietà di trame notevole.

 

Per quanto concerne Nizzi, beh.. Io fino a prima del 500 lo preferisco di molto rispetto a Bonelli. I personaggi stupidi non avevano ancora preso il sopravvento, un umorismo davvero azzeccato (l'unico tra i successori) e poi vicende interessanti con personaggi particolari che un si distaccano dai comprimari introdotti da Bonelli: Zeke Colter, Cobra, Tigre Nera, Linch Weyss, Nuvola Bianca, Howard Walcott...

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Provo a dire la mia. 

 

Il problema di Nolitta su Tex è il modo in cui Tex agisce. Agisce da arrogante e prende di continuo cantonate. Ho riletto di recente Sasquatch ed è una storia con tanta atmosfera, ma in cui Tex sembra sempre un fesso, preso in giro da tutti (lo so, ma l'ho letta per capire perché Burattini volesse farci un prequel). 
Tex deve essere messo in difficoltà, Tex può anche non vincere sempre, ma deve essere il cattivo della storia a essere migliore di lui. 

Nella mia edizione di Tutto Tex (adesso sto comprando le strisce), nella storia di Mefisto, la gola della morte, c'è un fine dell'episodio, non ricordo alla fine di che striscia, con Mefisto che scappa e Tex che crede i due Kit morti. 

In Nolitta Tex viene sconfitto perché sottovaluta gli avversari. Nella storia Caccia all'uomo, non riesco ancora a capire perché Tex non estragga la pistola e affronti i due vice sceriffo come meritano...

 

In Nizzi invece a parte il periodo iniziale di assestamento (L'uomo nell'ombra, Fuga da Anderville - due storie orribili, senza se e senza ma) poi si mette in sella, cercando di replicare le storie di Bonelli Senior, accentuando la commedia (insistere sul travestimento di Carson da frate, mi ha sempre fatto ridere). 
Spesso e volentieri, però inserisce cose che non hanno alcun senso. 

Nelle paludi della Luisiana, per esempio, Tex crede a Stingo, un tizio che ha conosciuto da dieci minuti, e non allo sceriffo Nat che conosce da anni.

 

Inoltre Nizzi è uno scrittore di gialli, spesso e volentieri le sue storie ruotano intorno al colpo di scena (la croce fiammeggiante)  o intorno all'intrigo che viene intessuto (se qualcuno mi spiega perché Oliveira deve far fuggire Tex dalla prigione, aiutato da Cobra Galindez, perché io ancora non me lo spiego). 

Inanella parecchi remake mascherati: L'uomo con la frusta è In nome della legge, il Bisonte Bianco è Silver Star, I predatori del grande nord è Sulle piste del nord, Documento d'accusa vuole essere Apache Kid.
Con la storia Furia Rossa finisce il periodo "d'oro" di Nizzi che contiene alcune buone storie. 
Salverei: i texoni 1-2-4-6

E le storie della regolare: La leggenda della vecchia missione, Sioux (anche questa troppo arzigogolata), i predatori del grande nord, I cospiratori, la tigre nera e Furia rossa. 

Nessuna di queste storia è scevra da imperfezioni (la tigre nera, ad esempio, in cui Tex commette una sciocchezza dietro l'altra). 

 

Dopo la Tigre Nera partono una serie di storia una più improbabile dell'altra. Alle volte leggo i commenti dei forumisti su albi che ho appena riletto (come il Texone di Milazzo e mi chiedo, come una storia con quel Tex imbelle, possa piacere o il Texone di Parlov, in cui ci sono una serie di bangbang irritanti).

Se proprio devo scegliere qualcosa da salvare, c'è la storia il presagio, con Civitelli che non è male. L'uomo senza passato, parte bene, ma svacca nel finale. Il resto va dall'imbarazzante all'impresentabile, con vette come Documento d'accusa, che è appena stata ristampata in cartonato, non si sa per quale motivo. Forse in redazione non l'ha letta nessuna. 

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  • 2 weeks later...

Ho più volte citato il Texone n. 1 Tex il grande come una delle poche storie di Nizzi che mi sono piaciute.

Il Texone è del 1988 e Nizzi ha cominciato a scrivere Tex nel 1983, quindi non è certo la sua prima storia, visto che si destreggiava con il ranger già da cinque anni.

Naturalmente mi riferisco alle date di pubblicazione che possono anche differire da quelle della scrittura.

 

Ma veniamo alla sceneggiatura.

C'è da dire che la "comicità" abbonda: Pat ne combina di tutti i colori, forse un po' troppo, ma la cosa non dà fastidio e anzi può risultare anche piacevole.

Ci sono poi citazioni alle famose bistecche e patatine ma, a parte che se ne parla soltanto e non si vedono scene al ristorante, ci possono stare: siamo nel 1988 e ancora non siamo andati in overdose.

E poi I dialoghi sono frizzanti, il che non guasta.

Insomma, fin qui tutto bene.

I più rognosi direbbero che usare Thompson e sua figlia come esca non è proprio da Tex.

Ma la cosa non è proprio così.

Il ritorno di padre e figlia alla loro dimora è difficile configurarlo come "esca": i due ritornano a casa sotto la protezione di Tex e Carson e, se fossero rimasti in albergo, forse avrebbero corso più rischi.

Inoltre, durante il primo attentato subito con i Thompson nella stanza vicina, cosa avrebbe dovuto fare Tex per evitar loro di correre dei rischi?

Insomma, nessun difetto di sceneggiatura.

Anzi i due pard si dimostrano lungimiranti nel prevedere i due attentati.

Unico neo, ma solo di neo si tratta, è la cella comunicante con l'esterno tramite una finestrella da cui si poteva far pervenire al carcerato la qualsiasi cosa: colt, lime, coltelli, dinamite, veleno ...

Non proprio il non plus ultra ma accettabile.

 

Ma arriviamo al nocciolo.

Tex, cercando il secondo fratello e la donzella rapita, si fa rinchiudere "comeunpiccione" in una segreta senza porte o finestre.

E già perché Tex doveva prevedere la cosa e portarsi dietro un paio di mattoni (io ce li ho sempre addosso) per impedire che il muro girevole (lo sanno tutti che i muri girano) potessero richiudersi.

Ci sta, eccome se ci sta.

Eppoi, andiamo, arriva il cattivo un po' scemo che, non solo libera Tex ma lo aiuta, anche se inconsciamente, a far giustizia con l'astuto Patterson.

Ma dai, ma non si poteva trovare un metodo un po' più intelligente per risolvere la cosa?

No, capp[x]ri, non si poteva (bella la x a oscurare la parolaccia, vero?).

È una figata.

 

Sceneggiatura promossa a pieni voti.

È una bella storia.

È di Nizzi.

Non è la prima storia di Nizzi.

Tex non fa la figura del piccione.

Sono contenta di averla riletta.

La rileggerò.

 

Adesso se qualcuno mi dice che amo Nizzi, rintraccio nome, cognome, indirizzo e vengo a ucciderlo.

 

 

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33 minutes ago, Letizia said:

Ho più volte citato il Texone n. 1 Tex il grande come una delle poche storie di Nizzi che mi sono piaciute.

Il Texone è del 1988 e Nizzi ha cominciato a scrivere Tex nel 1983, quindi non è certo la sua prima storia

 

Attenzione che quella storia è stata ANNI "nel cassetto" in attesa di un occasione per pubblicarla!

 

Non ricordo le date esatte, ne avevo letto nei Fumo di China dell'epoca ma non posso consultarli adesso...  bisognerebbe vedere se Buzzelli cita le date in qualche intervista, comunque il fatto che l'abbia scritta Nizzi fa capire che non può essere antecedente al suo arrivo su Tex nel 1983 (non si può fare un discorso tipo "non avrebbero affidato una storia così importante all'ultimo arrivato", quella storia NON ERA IMPORTANTE, era semplicemente la prima storia di un nuovo disegnatore, doveva essere pubblicata sul mensile, fu poi Sergio Bonelli a chiuderla in un cassetto per anni temendo la reazione dei lettori. L'idea di fare un albo celebrativo per "sbolognarla" e non buttare via i soldi gli è venuta solo anni dopo)

 

Sulla storia, anche a me era piaciuta all'epoca (eravamo reduci da un decennio di storie di Nolitta una peggio dell'altra), e questo mi fa sospettare che sia stata proprio una delle primissime di Nizzi (ci sono altre storie fra le primissime dove Tex non fa figure da piccione, dopo le prime due, dove le fa)

 

Trovate le info! (In un post di Ymalpas, dove se no? :lol: )

 

https://texwiller.ch/index.php?/topic/476-texone-n-01-tex-il-grande/&do=findComment&comment=43666

 

"Buzzelli finì la storia nel 1985. C'è una storica intervista che ce lo conferma, quella rilasciata al n° 22 della rivista FUMO DI CHNA del 1985."

 

Da un altro post di Ymalpas, una citazione diretta dell'intervista su FdC:

 

E’ lo stesso disegnatore a raccontare come andarono le cose, in una intervista pubblicata sul n° 22 di Fumo di China (prima serie) datato febbraio 1985:

“Incontravo spesso Sergio Bonelli nelle varie manifestazioni – spiega Buzzelli - Una volta, cinque anni fa, mi propose di fare Tex. Io gli promisi che l’avrei fatto volentieri, ma poi non ho mai trovato il tempo. Un anno fa decisi di telefonargli, domandandogli se era ancora disponibile a farmelo fare. Poi, quando l’ho fatto, era un’enormità di lavoro: 224 pagine. L’ho fatto meglio che potevo, ma penso che non ne farò un altro. Il testo è molto buono, la sceneggiatura è perfetta, quindi l’ho disegnato volentieri. Inizialmente ho fatto del mio meglio per disegnare come Galleppini e gli altri disegnatori abituali (Bonelli me lo aveva raccomandato!); ma questa è stata un’impresa quasi impossibile, perché se uno vuol fare un disegno agile e scorrevole non ce la fa a seguire un altro stile, un altro tratto. Infatti molte cose del mio Tex penso che disorientino i lettori abituali. Bonelli lo teme, e ha detto che forse farà un’edizione speciale, un volumetto doppio, nel quale dirà appunto che è un Tex particolare, fatto da Buzzelli”.  

 

Se l'intervista è stata pubblicata a Febbraio 1985 sarà stata fatta nel 1984 (i tempi della stampa, specie per una fanzine all'epoca, non sono quelli del web), quindi la storia è stata sceneggiata nel 1983. E quindi sarebbe davvero una delle primissime di Nizzi (di Nizzi esce una storia nel 1983 di sole 158 pagine del velocissimo Nicolò, ma credo sia stata comunque iniziata nel 1982, ed era la seconda che aveva scritto, mentre la prima, Il ritorno del carnicero, dell'ancora più veloce Fusco, fu pubblicata nel 1984. Fusco per fortuna datava le tavole, e le prime hanno la data del 1982, quindi Nizzi ha iniziato a scrivere Tex nel 1982, ma all'inizio l'avranno messo alla prova non facendogli fare subito tutte le storie. La terza storia infatti è disegnata da Letteri, che aveva disegnato la storia di GL Bonelli immediatamente precedente al ritorno del Carnicero e quindi solo dopo gli hanno assegnato la storia di Nizzi, è pubblicata nel 1984. Questa terza storia è la primissima in cui DAVVERO Tex in pratica viene gabbato dal "cattivo" che si prende gioco di lui e vincerebbe senza una botta di fortuna non facesse arrivare a Tex un "biglietto origlione" - Nizzi aveva fatto fare figuracce a Tex nelle due storie precedenti, ma non di questo livello - ed è stata iniziata nel 1983. Tutte le altre storie di Nizzi escono nel 1985 DOPO LA PUBBLICAZIONE DI QUEL FUMO DI CHINA, e sono di disegnatori che presumo essere molto più veloci di Buzzelli, autore di graphic novel abituato a ritmi più lenti.. Quindi per me il Texone è la terza o la quarta storia di Tex di Nizzi!!!)

 

Aggiungo che io ADORO Buzzelli come disegnatore (e mi piacciono pure le sue storie), e mi sono sempre comprato tutto quello che pubblicava dalla "Rivolta dei Racchi" in poi. Era un disegnatore molto quotato, che lavorava per la Francia e pubblicava illustrazioni sui grandi periodici d'attualità, mi aveva stupito scoprire che stava facendo un "umile" storia di Tex...  e poi dopo scoprire che la Bonelli l'aveva chiusa in cassetto mi aveva mandato in agitazione, chiedevamo a Sergio Bonelli ogni volta che lo incontravamo a Lucca quando lo avrebbe pubblicato... può darsi che il Texone sia nato anche per l'estenuante rottura di scatole a rispondere alle nostre domande! :lol:

 

 

 

 

(tutta la parte dopo "trovate le info" è un post successivo postato un ora dopo, che il software del forum ha concatenato)

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10 ore fa, Diablero dice:

Attenzione che quella storia è stata ANNI "nel cassetto" in attesa di un occasione per pubblicarla!

11 ore fa, Letizia dice:

Naturalmente mi riferisco alle date di pubblicazione che possono anche differire da quelle della scrittura.

Naturalmente non ero al corrente di tutte le informazioni che mi hai dato e che ho letto con piacere.

Ti allego, in ordine di uscita, i mensili di Nizzi, dal primo a quello uscito in contemporanea del Texone nel giugno 1988.

Scusa per la formattazione un po' spartana, ma non sono al PC e con lo smartphone di meglio non si può fare.

Se vai sul mio sito, puoi fare meglio di così e ricerche con altri autori.

 

1 273 198307 ALLEATI PERICOLOSI GUIDO NOLITTA, CLAUDIO NIZZI GIOVANNI TICCI, ERIO NICOLO'

2 274 198308 UN DIABOLICO INTRIGO CLAUDIO NIZZI, GIAN LUIGI BONELLI ERIO NICOLO', FERNANDO FUSCO

3 279 198401 CAVALCATA SELVAGGIA GIAN LUIGI BONELLI, CLAUDIO NIZZI GUGLIELMO LETTERI, FERNANDO FUSCO

4 280 198402 IL RITORNO DEL CARNICERO CLAUDIO NIZZI FERNANDO FUSCO

5 281 198403 IL GIUSTIZIERE CLAUDIO NIZZI FERNANDO FUSCO

6 285 198407 UN RANGER DEL TEXAS GIAN LUIGI BONELLI, CLAUDIO NIZZI GIOVANNI TICCI, GUGLIELMO LETTERI

7 286 198408 I DELITTI DEL LAGO GHIACCIATO CLAUDIO NIZZI GUGLIELMO LETTERI

8 287 198409 L'UOMO NELL'OMBRA CLAUDIO NIZZI GUGLIELMO LETTERI, GALEP

9 293 198503 GLI OSTAGGI GIAN LUIGI BONELLI, CLAUDIO NIZZI VINCENZO MONTI, FABIO CIVITELLI

10 294 198504 FUOCO INCROCIATO CLAUDIO NIZZI FABIO CIVITELLI

11 295 198505 IL PASSAGGIO SEGRETO CLAUDIO NIZZI, GIAN LUIGI BONELLI FABIO CIVITELLI, GUGLIELMO LETTERI

12 296 198506 LUNA COMANCHE GIAN LUIGI BONELLI, CLAUDIO NIZZI GUGLIELMO LETTERI, VINCENZO MONTI

13 297 198507 GLI AVVOLTOI CLAUDIO NIZZI VINCENZO MONTI, GIOVANNI TICCI

14 298 198508 TERRITORIO NEMICO CLAUDIO NIZZI GIOVANNI TICCI

15 299 198509 FUGA DA ANDERVILLE CLAUDIO NIZZI GIOVANNI TICCI

16 301 198511 LA LOCANDA DEI FANTASMI CLAUDIO NIZZI GUGLIELMO LETTERI

17 302 198512 LA PORTA CHIUSA CLAUDIO NIZZI GUGLIELMO LETTERI, FERNANDO FUSCO

18 303 198601 MESSAGGERO DI MORTE CLAUDIO NIZZI FERNANDO FUSCO

19 304 198602 AQUILA DELLA NOTTE CLAUDIO NIZZI FERNANDO FUSCO, FABIO CIVITELLI

20 305 198603 LA TAVERNA SUL PORTO CLAUDIO NIZZI FABIO CIVITELLI

21 306 198604 I COSPIRATORI CLAUDIO NIZZI FABIO CIVITELLI

22 307 198605 IL GIORNO DELLA PAURA CLAUDIO NIZZI FABIO CIVITELLI, JESUS BLASCO

23 308 198606 IL RITORNO DELLA MANO ROSSA CLAUDIO NIZZI JESUS BLASCO

24 309 198607 ACQUA ALLA GOLA CLAUDIO NIZZI, GIAN LUIGI BONELLI, MAURO BOSELLI JESUS BLASCO, GUGLIELMO LETTERI

25 312 198610 GLI STRANGOLATORI GIAN LUIGI BONELLI, CLAUDIO NIZZI CLAUDIO VILLA, GALEP

26 313 198611 LA CAVERNA DEI THUGS CLAUDIO NIZZI GALEP

27 314 198612 LABIRINTO MORTALE CLAUDIO NIZZI GALEP, FERNANDO FUSCO

28 315 198701 SANGUE SUL FIUME CLAUDIO NIZZI FERNANDO FUSCO

29 316 198702 IL BISONTE BIANCO CLAUDIO NIZZI FERNANDO FUSCO, GUGLIELMO LETTERI

30 317 198703 L'INAFFERRABILE PROTEUS CLAUDIO NIZZI GUGLIELMO LETTERI, GIOVANNI TICCI

31 318 198704 IMBOSCATA AL BLACK CANYON CLAUDIO NIZZI GIOVANNI TICCI

32 319 198705 IL RAGAZZO SELVAGGIO CLAUDIO NIZZI, GIAN LUIGI BONELLI GIOVANNI TICCI, FABIO CIVITELLI

33 321 198707 L'ARMA DEL MASSACRO GIAN LUIGI BONELLI, CLAUDIO NIZZI FABIO CIVITELLI, VINCENZO MONTI

34 322 198708 IL PUEBLO NASCOSTO CLAUDIO NIZZI VINCENZO MONTI

35 324 198710 ATTENTATO A WASHINGTON CLAUDIO NIZZI GUGLIELMO LETTERI

36 325 198711 LA MORTE SCENDE DAL CIELO CLAUDIO NIZZI GUGLIELMO LETTERI

37 326 198712 BERSAGLIO TEX WILLER CLAUDIO NIZZI GUGLIELMO LETTERI, JESUS BLASCO

38 327 198801 I RAPINATORI DEL MISSOURI CLAUDIO NIZZI JESUS BLASCO

39 328 198802 IL MULINO ABBANDONATO CLAUDIO NIZZI JESUS BLASCO, CLAUDIO VILLA

40 329 198803 GLI SPIRITI DEL DESERTO CLAUDIO NIZZI CLAUDIO VILLA

41 330 198804 IL FIUME SOTTERRANEO CLAUDIO NIZZI CLAUDIO VILLA, FERNANDO FUSCO

42 331 198805 NELLE PALUDI DELLA LOUISIANA CLAUDIO NIZZI FERNANDO FUSCO

43 332 198806 ACQUE MORTALI CLAUDIO NIZZI FERNANDO FUSCO

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Il titolo è fuorviante. Davvero Sergio Bonelli e Claudio Nizzi hanno vissuto due fasi della propria vita caratterizzate da amore e odio. Nella prima fase Nizzi era visto come il salvatore della patria, molto ascoltato in redazione e dallo stesso Sergio che quando lo presentò alla madre per la prima volta disse più o meno: "ecco l'uomo che ci dona il pane quotidiano". Sia sempre lodato, ma anche no. Dopo il 2000 infatti la crisi dei rapporti diventa sempre più evidente, con la redazione che a un certo punto boccia ogni soggetto che Nizzi presenti (si, ne presenta diversi ovviamente, in modo che qualcuno finisce anche per essere sciaguratamente anche pubblicato), un tira e molla estenuante, poi il litigio finale con Sergio non ricordo più dovuto a che cosa, forse la lingua lunga e tagliente, il suo ritiro quando ormai Sergio l'ha già rimpiazzato con Boselli (che gli sceneggia i due texoni), D'Antonio, Ruju e Faraci. Del suo ritorno nel 2017, deve ringraziare soprattutto Boselli ( e sappiamo bene anche come l'ha fatto). Difficilmente leggeremo il suo nome nel numero di luglio nello spazio riservato al curatore al posto di Boselli. Tranquilli.

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