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TWF - Tex Willer Forum

[207/209] L'aquila E La Folgore


ymalpas
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Voto alla storia  

29 utenti hanno votato

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Soggetto e sceneggiatura: Giovanni Luigi Bonelli
Disegni: Aurelio Galeppini
Periodicità mensile: Gennaio 1978 - Marzo 1978
Inizia nel numero 207 a pagina 28 e finisce nel numero 209 a pag. 71



Nel Colorado, una banda di assassini compie sanguinarie rapine ai danni di John Walcott, onesto proprietario delle miniere Golden Well. Un paio di agenti di Pinkerton sono stati freddati durante le indagini e da uno dei due cadaveri è stato sfilato un anello decorato con un'aquila e una folgore. Da Silverton a Durango, Tex e i suoi pards indagano e trovano alcuni alleati, come Pop, un anziano stalliere che funge da informatore, ma altrettanti sono i brutti ceffi che tentano di far loro la pelle, primo fra tutti Horan, il gaglioffo che aveva rubato l'anello con l'aquila e la folgore dal corpo dell'agente ucciso. I predoni sono tutti sul libro paga del banchiere Paul Brady: questi con una mano finanzia la compagnia e con l'altra la rapina, ricattando per debiti di gioco l'imbelle Sam Walcott, fratello di John, comproprietario delle miniere e spia! A Paul Brady, ormai sconfitto da Tex, il destino riserva una fine orribile: quella del topo!

 

 

 

 © Sergio Bonelli Editore

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  • Collaboratori

Mi sono avvicinato a Tex più o meno con questi albi :D , edizione tre stelle, datati 1981, doppioni che mio fratello mi aveva ceduto per farmi avvicinare al mondo di Tex.

Ricordo che mi piacevano molto le copertine della storia precedente di Nolitta: La rupe nera, Tortura, perchè raffiguravano degli indiani; ma ricordo anche che mi intrigava molto :P anche il titolo de L'aquila e la folgore.

Solo tempo dopo ne ho letto la storia, e devo dire che dovrei anche rileggerla perchè non la ricordo bene, il fatto è che il Bonelli di questa storia ( e di quelle successive: Linciaggio e Tucson ) mi ha sempre lasciato un po' indifferente.

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  • 10 mesi dopo...
Guest Wasted Years

Riletta. E riletta oggi, dopo anni di storie molto meno "texiane" appare davvero come un gioiello. Non mancano le incongruenze ed il vero avversario si vede solo alla fine. Però risente del tocco magico di GLB. Che all'epoca era tutt'altro che finito e questa storia è la prova pratica. Bella l'idea di Tiger E Kit che si fanno assoldare per assassinare Tex e Carson, fantastici i dialoghi e i personaggi (mitico lo stalliere POP). Tex è duro come una roccia e Carson è da par suo. Galep era in forma strepitosa e si vede. Una prova terribilmente recente e decisa della classe di GLB e Galep.10

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  • 3 mesi dopo...

A mio parere questa storia è un buon esempio di "western cittadino", ricco di azione, sparatorie e scontri verbali e fisici coi cattivi di second'ordine come vuole la tradizione bonelliana del genere; anche Kit Willer e Tiger hanno un ruolo rilevante ed autonomo nell'azione, in cui si dimostrano perfettamente all'altezza degli altri due pards

quando si fingono cacciatori di taglie e fingono di ammazzarli e quando salvano loro la pelle nel finale ( che si rif?, anche se in maniera alquanto meno drammatica, al modello di una scena analoga in "La legge del più forte"
. Un po' trascurato, semmai, è il versante "investigativo" della vicenda: nonostante Tex, parlandone alla fine con lo sceriffo O'Malley, la definisca un "caso" investigativo, in realtà i pards ottengono le informazioni che loro interessano semplicemente chiedendo notizie alla gente in cui si imbattono ( lo stalliere Pop e il pescatore ex barman ), che si rivela fortunatamente per loro assai bene informata ( stranamente, poi, la gang criminale non prova affatto a spedire Pop al cimitero... ); così, quando arrivano al confronto finale coi principali "cattivi", i due ranger li hanno già inquadrati da un pezzo ( anche se questo non evita loro ogni possibile rischio ). I disegni di Galep, pur senza arrivare a vertici particolari ( e presentando anche qualche esempio di figura macrocefala ), sono di livello buono, e comunque superiore a quello raggiunto da Muzzi, cui usualmente toccavano vicende di questo genere in precedenza. In sintesi, per me:soggetto 7,5 sceneggiatura 8 +disegni 8 - .
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  • 1 anno dopo...
  • Rangers

Altro "Western Cittadino" piacevole. Nonostante gli anni cominciavano a passare, Gianluigi Bonelli era ancora in grado di scrivere una buonissima storia, in cui non manca l'azione più pura. I pards sempre in forma, come ai vecchi tempi. Anche a me è piaciuta l'idea di separare il giovane Kit e Tiger, facendogli vestire i panni di spietati cacciatori di taglie. I cattivi della storia, sono i classici mascalzoni, visti tante volte. Il solito banchiere avido, il solito sceriffo corrotto, il solito personaggio pieno di debiti di gioco che specula alle spalle del fratello. Personaggi classici GLBonelliani, ma che non annoiavano mai. Bellissimo il finale nel covo del banchiere, con i nostri intrappolati e salvati in extremis!Voto: 8 :trapper:

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  • 8 mesi dopo...

Una storia di routine con qualche colpo d'ala come ad esempio l'idea di dividere i 4 pard e presentare Kit e Tiger come cacciatori di taglie anche se con qualche incongruenza, Tiger in un primo momento viene presentato da Kit come incapace di capire la sua lingua ma solo quella navajo salvo poi nelle scene future dimenticare questo particolare. Anche le scene del finto tentativodi uccidere Carson e Tex sono un p? dubbie comunque la storia è discreta da otto risicato.

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  • 4 settimane dopo...

Storia letta e riletta non so quante volte!Fu il mio battesimo di fuoco con Tex!!! (cominciai a leggerlo regolarmente da "Un nido di serpenti")Al di l' "dell'affetto" per questa storia, l'episodio contiene tutti i requisiti necessari;i quattro pard presenti ed attivi, scontri da saloon, conflitti a fuoco (veri e non), sceriffo complice del pezzo grosso, fratello ignaro dell'intrigo, trappola finale ed epilogo a sorpresa. Voto 8

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  • 3 anni dopo...
Gran bella storia, tra le migliori del filone che comprende anche avventure tra le più amate della saga come Lo straniero, La legge del più forte, Canyon Diablo e molte altre, con dei dialoghi parecchio brillanti e divertenti (specie nella prima parte) e con dei comprimari azzeccati. Simpaticissimo lo stalliere Pop. 
 
Nota a margine: Kit Willer ECCEZIONALE! Questo è il Kit che mi piacerebbe sempre vedere (o quasi).
  • +1 1
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Gran bella storia, tra le migliori del filone che comprende anche avventure tra le più amate della saga come Lo straniero, La legge del più forte, Canyon Diablo e molte altre, con dei dialoghi parecchio brillanti e divertenti (specie nella prima parte) e con dei comprimari azzeccati. Simpaticissimo lo stalliere Pop. 
 
Nota a margine: Kit Willer ECCEZIONALE! Questo è il Kit che mi piacerebbe sempre vedere (o quasi).

 

 

 

come non quotarti... anzi Borden ci DEVE regalare un intrepido Kit anche se è un po' difficile perché l'azione deve essere sempre incentrata su di Tex. Però dosando bene gli elementi si può fare. :trapper:

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  • 8 mesi dopo...
  • Sceriffi

Riletta da poco, questa storia si conferma divertente e scorrevole, pur non essendo un capolavoro della serie. Nonostante la trama non particolarmente elaborata, la genialità di GL Bonelli si esalta nel creare situazioni sempre originali che catalizzano l'interesse del lettore: in questo caso l'idea di far agire le due coppie Tex-Carson e Kit-Tiger separatamente, con il giovane Kit nei panni nientemeno che di un cacciatore di taglie assoldato per far fuori Tex e Carson, è una di quelle trovate che si fanno ricordare. Belli anche i diversi personaggi di contorno, soprattutto il mitico e simpaticissimo stalliere Pop. Ho notato anche un Carson decisamente più intraprendente del solito, che non si limita ad ascoltare passivamente le intuizioni di Tex - come purtroppo ci hanno abituato storie più recenti di questa - ma anzi prende più volte l'iniziativa. I dialoghi sono un altro dei punti di forza della storia, in alcuni punti davvero divertentissimi: oltre alle scene con lo stalliere Pop, anche lo scontro - verbale, e non solo - con i due attaccabrighe all'ingresso del saloon strappa decisamente una risata!

Voto: 8.

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  • 3 anni dopo...
  • co fondatore

Di questa storia, che non rileggo da un po', erano riportate le prime due pagine della sceneggiatura nel mio libro di testo della seconda media... mi fece diventare curioso sul mestiere dello sceneggiatore.

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Storia western eccellente, con i 4 pard che lavorano a gruppi di due per sgominare la banda che rapina i carichi d oro della miniera di Walcott.Banda che  ha ucciso il figlio dell amico di Tex.Texas e Kansas (così Tex e Carson) arrivano a Silverton e,grazie all' aiuto del vecchio e simpatico Pop, riescono piano piano a mettere il sale sulla coda ai componenti della congrega che assalta le diligenze. Scopriranno ben presto che il gran burattinaio è il banchiere succhia sangue Brady, che non solo applica tassi da usura alle sue vittime creditizie,ma in più ruba l oro a Walcott per entrare in possesso della sua miniera.Adrenaliniche le scene finali,con Tex e Carson intrappolati nella cantina della casa di Brady,che rischiano della grossa di fare la fine del topo morendo annegati dal momento che il malvivente ha azionato un congegno per allargare la cantina,bloccando ogni via di uscita

Azzeccata l idea di assegnate a Kit la parte di Indio Billy, cacciatore di taglie fasullo.

Dialoghi magnifici,con Tex che dà del manico di scopa ad uno dei furfanti :lol2:

Oppure quando spara alla mano di uno dei banditi e gli dice "d ora in avanti potrai usare quella mano per zappare nell' orto,ma non più per tenere in mano una 45":D

Oppure quando Carson dice al portiere dell' albergo "che hai da dire sui nostri nomi?sono nomi bellissimi e l ultimo che ha avuto a che ridere è finito fuori dalla finestra":clapping:

 

Io,per davvero,non so come facesse Glb ad essere così geniale nelle sceneggiature.le sue storie dei primi 200 numeri hanno un che di magico...

 

 

Modificato da Barbanera
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  • Sceriffi
<span style="color:red;">6 ore fa</span>, Barbanera dice:

Dialoghi magnifici,con Tex che dà del manico di scopa ad uno dei furfanti :lol2:

 

Quella scena fa spanciarsi... una delle più divertenti in assoluto :lol:

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  • 2 settimane dopo...

Cittadina anomala e molto ben fatta. La scena dell'ingresso di Tex e Carson nel saloon di Silverton è quanto di più Texiano ci possa essere e lo stratagemma di far assoldare come killer dei due pards gli altri due è semplicemente geniale e, secondo me, é stato inserito in questa storia da GLB che si era pentito di non averlo fatto in "Canyon Diablo", dove c'erano tutti i presupposti
per farlo (ma è solo una mia congettura, ovviamente).

Voto alla storia: 8,2

Voto ai disegni: 8,5

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  • 2 settimane dopo...

Come direbbe il vecchio Carson: Se questa non è una storia con i fiocchi, mi mangio il cappello! :D Citazione a parte, la saga settantennale del ranger poggia il suo longevo successo su solide fondamenta, quali episodi epici e grandi autori, ma anche simili storie "minori" contribuiscono a rendere celebre la collana.

G.L. Bonelli tornato saldamente in sella dopo alcuni tentennamenti, riprende seriamente le redini dell'ispirazione e sforna un episodio degno di nota. Partendo da un classico, ma sempre funzionale soggetto, l'autore cesella una sceneggiatura dinamica e divertente, che corre via spedita come un treno sopra i binari della fantasia. Merito anche di dialoghi superbi, azzeccati, divertentissimi e mai troppo verbosi, d'altronde la maestria del Bonelli nel riempire i baloons con testi esplosivi, è il suo marchio di fabbrica. Il villain di turno è l'avido banchiere Brady, un affarista senza scrupoli che pur di far soldi, ingannerebbe pure il diavolo; un autentico vampiro al cui confronto il famigerato Conte Dracula è un povero vegetariano. Il piano di impossessarsi della miniera di Walcott, destabilizzandola con numerosi furti e sfruttando il fratello del proprietario minerario, strozzato dai debiti di gioco, è degno di un infido verme della sua risma. Solo la brillante azione dei quattro pards, in forma smagliante, farà in modo che torni a trionfare la giustizia. L'episodio è zeppo di scene memorabili come la scoppiettante e divertente scazzottata nel saloon contro Bill "manico di scopa" Reno, o la brillante idea di far assoldare Kit e Tiger dalla banda per eliminare i due presunti "esperti di esplosivi" Tex e Carson. Molto ben caratterizzata è la personalità dello stalliere Pop, un furbastro di quattro cotte che si rivela un valido alleato nella indagine, così come si rendono preziose le informazioni del vecchio pescatore, che plausibilmente con i suoi sensi di risentimento, mette i due pards sulla giusta strada, dipingendo il quadro chiaro su Brady. Uniche due note stonate a mio avviso, in primis la leggerezza di Horan che indossa il sigillo sottratto alla sua vittima, azione degna da essere premiata con la targa "L'imbecille dell'anno" e la sequenza finale sulla casa del fiume, molto avvincente, ma non del tutto originale e troppo simile ad altre situazioni già viste sulla saga. Pure il duello finale fra le due anime nere che si uccideranno a vicenda, suona come un epilogo troppo scontato e già visto. Ottima la gestione dei quattro pards, soprattutto i due Kit, con un Carson molto propositivo e acuto e il piccolo Willer molto deciso e intraprendente. Buoni i disegni di Galep, tranne qualche sbavatura nel finale. A tal proposito, come non menzionare la splendida inquadratura della copertina dell'albo "L'aquila e la folgore" a cui fa da contrappasso la bruttissima ultima vignetta dell'episodio, che sembra essere stata disegnata da un'altra mano o da un Galep dopo una bottiglia di Chianti. :P Il mio voto finale è 8

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  • 2 anni dopo...

Riletto questo episodio dopo decenni.

Il western classicissimo di Bonelli e i disegni che ricordano la mia infanzia di Galep fanno un bell'effetto, così come i dialoghi vecchio stampo, così scorretti ed esaltanti nel loro essere insultanti e coloriti verso i cattivi.

Un pò troppa verbosità però. Troppe chiacchiere e quindi azione che procede a strappi, con troppi tempi dilatati.

Bello Pop, il vero protagonista della storia, peccato che alla fine Tex e company non lo vadano a salutare.

Storia, come dicevo, classicissima, che proposta oggi parrebbe la soita pappa, mentre è poi il sale di Tex e della serie, certo c'è molto di antico in queste vecchie storie, nel bene e nel meno bene.

I pards in forma, Tiger che troppo spesso si limita a staz zitto e dire ugh, ma che verso la fine si sveglia, Carson che a differenza de "l'oro del colorado" non brontola e non fa il vecchio scassaballe per tutta la storia ma è anzi molto deciso, addirittura vince una scommessa con Tex (cosa più unica che rara) ed è forte e sicuro, molto bene anche Kit, giovane e sicuro di se, Tex sempre all'altezza. Quindi piuttosto bene, con troppe lungaggini però. Parti ironiche un pò risicate, se non in un paio di occasioni, ma appunto qui GLB sceglie di presentare un Carson più duro e meno crapulone/brontolone.

Galep porta con se un odore di giovinezza (la mia) e fa affiorare dolci ricordi, ma onestamente se paragonato a molti dei disegnatori che lo hanno succeduto, finisce per sembrare poco più di un onesto mestierante.

 

GLB 6.5/7

Galep 6

 

  • Confuso (0) 1
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  • 6 mesi dopo...

Storia classica, si direbbe quasi di routine, e in tono un po' minore rispetto alle tre che la precedono in questo centinaio.

La trama è abbastanza semplice con elementi già visti abbondantemente in passato (il fratello simil-Caino, l'affarista senza scrupoli, lo sceriffo connivente con la banda, ecc.).

In questo contesto un po' anonimo GL Bonelli riesce a far impennare l'attenzione e il piacere della lettura con alcuni dei suoi tratti distintivi; innanzitutto i dialoghi, sempre calzanti e spesso sopra le righe (vedi il trattamento di Tex a Keno e al losco sceriffo), dando quel tocco di "texianità" che è sempre piacevole e rassicurante.

In secondo luogo la caratterizzazione dei personaggi minori, come il simpatico sceriffo di Durango O'Malley, irlandese simpatico e onesto e, soprattutto, il vecchio Pop, vera anima oscura (in senso positivo) delle trame orchestrate da Tex&Co.

Nel contesto della storia è ingranaggio insostituibile, rappresentato con grande maestria da Bonelli.

Belli i disegni di Galep, ancora in buona forma.

Lettura piacevole ma non indimenticabile.

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