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TWF - Tex Willer Forum

[776/777] New Hope


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<span style="color:red">36 minuti fa</span>, borden dice:

nemici dalle motivazioni incompensibili

Be', questo però no, le motivazioni sono comprensibili.

Sono dei razziatori e sono degli assassini che si vogliono vendicare della loro mostruosità uccidendo chiunque, le persone "normali" da cui si sentono esclusi (o da cui si sono autoesclusi) in seguito a un destino a loro sfavorevole che li ha condannati all'inferno. Vogliono creare un inferno anche per gli altri. Le loro motivazioni non sono molto diverse da quelle di Jack Thunder e la sua famiglia di mostri ne "I sette assassini".

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37 minuti fa, Poe dice:

Be', questo però no, le motivazioni sono comprensibili.

Sono dei razziatori e sono degli assassini che si vogliono vendicare della loro mostruosità uccidendo chiunque, le persone "normali" da cui si sentono esclusi (o da cui si sono autoesclusi) in seguito a un destino a loro sfavorevole che li ha condannati all'inferno. Vogliono creare un inferno anche per gli altri. Le loro motivazioni non sono molto diverse da quelle di Jack Thunder e la sua famiglia di mostri ne "I sette assassini".

Non mi convinci affatto. Thunder e soci erano criminali. Non erano cattivi perché gobbi o ciechi: chi pensa questo non ha capito niente! Questi di Manfredi erano onesti minatori e operai. L'incidente ha danneggiato loro il cervello? Tutti coloro che finiscono deturpati odiano l'intera umanità?? Che sciocchezza sesquipedale è mai questa (e anche un po' nazista...)? Capirei se si vendicassero di chi li ha ridotti così: una cattiva organizzazione, banca, boss della finanza, che ne so! Invece se la prendono con dei coloni innocenti. Se la prendono, poi... Ma come? Non sanno fare niente! Non stanno manco in piedi. Mi stupisco che ci sia qualcuno che dia credito a questa roba. Dev'essere merito dei fantastici disegni. Capisco avere apprezzato il prologo bruciante (che come vi avevo detto c'entrava col resto come i cavoli a merenda), ma la storia in sé... L'avessimo scritta io o Nizzi o Ruju come l'avreste giudicata? Suvvia...

Edited by borden
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4 minuti fa, borden dice:

Non mi convinci affatto. Thunder e soci erano criminali. Questi erano onesti minatori e operai. L'incidente ha danneggiato loro il cervello? Tutti coloro che finiscono deturpati odiano l'intera umanità?? Che sciocchezza sesquipedale è mai questa? Capirei se si vendicassero di chi li ha ridotti così: una cattiva organizzazione, banca, boss della finanza, che ne so! Invece se la prendono con dei coloni innocenti. Se la prendono, poi... Ma come? Non sanno fare niente! Non stanno manco in piedi. Mi stupisco che ci sia qualcuno che dia credito a questa roba. Dev'essere merito dei fantastici disegni. Capisco avere apprezzato il prologo bruciante (che come vi avevo detto c'entrava col resto come i cavoli a merenda), ma la storia in sé... L'avessimo scritta io o Nizzi o Ruju come l'avreste giudicata? Suvvia...

E' tutto vero, siamo stati abbagliati dal frizzante prologo (e dai bei disegni, soprattutto dal "trucchetto" di poter vedere particolari finissimi grazie alla lavorazione digitale). 

Ma almeno era una storia corta.

Edited by Dix Leroy
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Riconosco che la storia, che comunque resta a mio avviso molto bella, perda giri nel finale troppo liscio. I nemici insipidi avrebbero potuto dare più battaglia… e la trama avrebbe potuto avere una svolta sicuramente più interessante, più frizzante e inaspettata se si fosse scoperto che magari gli angelici mormoni serbassero un oscuro segreto.. e che magari fossero proprio loro i responsabili dell’incidente accaduto ai minatori, come ho letto in un commento più in alto

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2 ore fa, borden dice:

L'incidente ha danneggiato loro il cervello? Tutti coloro che finiscono deturpati odiano l'intera umanità?? Che sciocchezza sesquipedale

Sarà una sciocchezza però il mondo del fumetto, della narrativa e del cinema (soprattutto horror) è pieno di persone normali che diventano "mostri" e criminali in seguito a incidenti, disgrazie, deturpazioni fisiche, impazzimenti o simili (ovviamente non tutti, solo alcuni in determinate circostanze estreme).

Il primo che mi viene in mente è il Joker di Alan Moore (The Killing Joke): basta "una brutta giornata".

killingjokeimage3.jpeg

Ovviamente Manfredi mica li giustifica, vedi p. 60 Carson "comunque siano andate le cose, per delle belve assetate di sangue non ci sono attenuanti".

 

2 ore fa, borden dice:

Thunder e soci erano criminali. Non erano cattivi perché gobbi o ciechi: chi pensa questo non ha capito niente!

Certo, erano criminali, ma in loro non c'era solo la voglia di rubare, rapinare e razziare, ma anche il sadismo perverso di "deturpare" e uccidere le persone perbene e "normali". Era questo il paragone.

E d'altra parte anche questi di Manfedi mica sono semplicemente  "cattivi perché gobbi o ciechi" :rolleyes:

Mi sembra un po' riduttivo.

 

2 ore fa, borden dice:

la storia in sé... L'avessimo scritta io o Nizzi o Ruju come l'avreste giudicata?

La storia per me è stata in parte deludente, ma nonostante questo non la giudico una ciofeca, un 7 glielo do.

Non capisco però quando mai qui nel forum c'è stato un pregiudizio positivo, o un atteggiamento di indulgenza verso Manfredi. Alla maggior parte dei forumisti il Tex di Manfredi è sempre piaciuto poco o, comunque è stato accettato con molte riserve, tranne 2 o 3 storia acclamate un po' da tutti. Di sicuro non è su Tex che ha dato il meglio di sè.

 

2 ore fa, borden dice:

Mi stupisco che ci sia qualcuno che dia credito a questa roba.

"Questa roba" però è stata approvata, curata e fatta pubblicare da un certo Boselli, mi sembra, prima che andasse in pensione. :lol:

 

2 ore fa, borden dice:

merito dei fantastici disegni

Su questo sono d'accordissimo. :lol:

Edited by Poe
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Appunto. Il criminale cattivo perché maltrattato dalla vita e dalla natura é un cliché orrendo da fumetto di serie Z. (E comunque è UNO. per quale ragione o morso radioattivo qui sono TUTTI DIVENTATI MALVAGI SENZA ALCUNA ECCEZIONE?🙄

 

 

Santo cielo, il VERO Joker è ben altro e non sarà un brutto e vittimistico film recente a rovinare l’immagine originaria dell’anarchico e creativo e libero genio del male. Temo tu abbia frainteso la grandezza del Personaggio. 

QUESTI cattivi non so cosa siano,  sinceramente. Uno scherzo?

 

Vero, l’ho approvata perché credevo dal soggetto che ci sarebbero stati intreccio e motivazione. Manfredi non scriveva soggetti. Lui aveva il privilegio di raccontarteli. E ciononostante, alcuni peggiori di questo per fortuna ho avuto il coraggio di bocciarli.  

 

Detto questo, qualche storia sbagliata ci sta. Non si impicca un Autore a una storia sbagliata né intendo farlo io. Mi son preso però una tantum la libertà di dire ciò che penso di una storia che CI é uscita male, a dispetto dei nostri sforzi e del magistrale disegno di Gomez, lui sì impeccabile. E lo dico perché sono corresponsabile. 

 

 

Edited by borden
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<span style="color:red">6 ore fa</span>, borden dice:

QUESTI cattivi non so cosa siano,  sinceramente.

 

Personalmente trovo che questo aspetto sia uno dei punti di forza della storia:  non è sempre necessario sviscerare completamente le motivazioni di chi compie il male. In letteratura e in cinematografia ci sono esempi sia di ottime storie in cui viene mostrato il perché e il percome, sia di ottime storie in cui il male semplicemente esiste. Un giorno di ordinaria follia è migliore di Un tranquillo weekend di paura

Ecco, New Hope mi è piaciuta anche per il non detto, per l'aver mostrato il come e aver lasciato al lettore il compito di inventare il perché.

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Il sassaroli dice:

 

Personalmente trovo che questo aspetto sia uno dei punti di forza della storia:  non è sempre necessario sviscerare completamente le motivazioni di chi compie il male. In letteratura e in cinematografia ci sono esempi sia di ottime storie in cui viene mostrato il perché e il percome, sia di ottime storie in cui il male semplicemente esiste. Un giorno di ordinaria follia è migliore di Un tranquillo weekend di paura

Ecco, New Hope mi è piaciuta anche per il non detto, per l'aver mostrato il come e aver lasciato al lettore il compito di inventare il perché.

Contento te…  Ribadisco che qui non è un singolo, ma una comunità di gente normale che senza motivazioni fantascientifiche o religiose impazzisce. Assurdo. Mai visto. 

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10 ore fa, borden dice:

Il criminale cattivo perché maltrattato dalla vita e dalla natura é un cliché orrendo da fumetto di serie Z

10 ore fa, borden dice:

Santo cielo, il VERO Joker è ben altro e non sarà un brutto e vittimistico film recente a rovinare l’immagine originaria dell’anarchico e creativo e libero genio del male. Temo tu abbia frainteso la grandezza del Personaggio. 

No, no, non ho frainteso, io non parlavo del vero Joker - mi sembrava chiaro -, ma di quello di Alan Moore in "The Killing Joke", non proprio un fumetto di serie Z. :lol:

 

Comunque, a parte quello, secondo me Manfredi, come ho già scritto, si è ispirato a "Le colline hanno gli occhi" (e al remake) in cui una famiglia di selvaggi cannibali assale i viandanti. Lì la regressione allo stato selvaggio è motivata con esperimenti nucleari fatti nel deserto, che avrebbero deformato fisicamente e mentalmente la simpatica famigliola di assassini.

 

Qui Manfredi ha sostituito le radiazioni con una causa più ottocentesca, l'esplosione di una miniera, i superstiti rimasti sepolti per giorni, sfigurati, con la paura di non essere più accettati dalla società, chiusi nella loro rabbia e mostruosità.

E' poco realistico? Sì, ma c'è anche la famosa sospensione dell'incredulità, e nel fumetto e nel cinema si è visto di peggio, persone che precipitano con l'aereo in una giungla o in un'isola e da civilizzate regrediscono allo stato selvaggio e violento, per esempio. Comunità o famiglie isolate e primitive, chiuse in se stesse con comportamenti completamente folli, ecc.

 

Non voglio difendere una storia che nel complesso non mi ha convinto, ma il problema non mi sembrano tanto le motivazioni dei cattivi, quanto piuttosto il mancato sviluppo dell'intreccio e dei personaggi nella seconda parte (che è solo fatta di sparatorie e trappole), e il manicheismo dell'impianto generale (i cattivi tutti cattivi e i Mormoni tutti buoni).

 

Comunque, questa non mi pare la peggiore storia degli ultimi 13 anni, alcune di Nizzi, Il pistolero vudu, Il messaggero cinese, La città nascosta di Faraci, quella sui Chupracabras che più stereotipata non si può, e qualcun'altra che dimentico a me sono risultate più indigeste.

 

Spero almeno che l'ultima di Manfredi disegnata da Majo sia migliore. Puoi anticiparci qualcosa? E' una buona storia secondo te? E' in dirittura d'arrivo? Uscirà sulla regolare? Grazie in ogni caso.

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Non commento altre storie, ci mancherebbe. E non ricordo affatto l’ultima di Manfredi. Forse è buona, di sicuro ha il marchio del suo stile eccentrico. 

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C'è tanto da commentare. Inizio da Gomez:

 

On 7/10/2025 at 6:54 PM, Juan Ortega said:

Lo diceva in una live di Otto Bit di un paio di settimane fa.
Mi sembra abbia detto che disegna solo in digitale da 4/5 anni.

 

Grazie! Ho ritrovato il video e me lo sono guardato.

 

A parte confermare tutte le difficoltà che ha avuto con il colore e con il dover "lasciare fuori" cose per far spazio al colorista (confermando la mia opinione che il fumetto a colori spesso è un disegno più "povero" e comunque un disegno in cui invece di avere 100% Gomez hai praticamente 50% Gomez e 50% qualcun altro che magari non è bravo come Gomez, praticamente come farlo inchiostrare da un altro) dice alcune cose interessanti sul digitale.

 

Ha iniziato ad usarlo per cose minime nel 1999 ed è passato al "tutto digitale" nel 2014, quindi quasi tutto Dago e "Verso L'Oregon" hanno almeno le matite fatte a mano, e il resto più o meno digitale a seconda del periodo e della necessità.

 

Ma ha detto altre cose: l'intervista è stata postata nel settembre 2022, e non è stata "in diretta" quindi era stata registrata tempo prima. E nell'intervista Gomez parla della "storia lunga di 160 pagine su testi di Manfredi che sta facendo (praticamente nei ritagli di tempo fra gli impegni per la Francia, i Cartonati e Tex Willer) DA TEMPO.

 

A quanto detto da Boselli, la decisione di spostare Rick Master sulla regolare è del "finire dello scorso autunno": intendeva dicembre 2024 o 2023? Credo più probabile il 2023, ma in ogni caso, è più di un anno dopo questa intervista. Inoltre...  se la storia Boselli ha finito di sceneggiarla a Gennaio 2025 oltretutto come poteva intervenire prima senza sapere quante pagine sarebbe durata la sua storia? Come faceva a sapere quante pagine tagliare da quella di Manfredi?

 

Addirittura Carlo Monni diceva che la storia era finita a fine 2023...

 

Quindi, dire che si possono affermare con certezza alcune cose:

1) la storia ha avuto una lunga lavorazione, probabilmente per la "bassa priorità" rispetto a storie più urgenti perchè in continuity (Tex Willer) o in collane con poco materiale pronto (i cartonati, che diverse volte hanno dovuto pubblicare ristampe)

2) La prima parte è stata disegnata da Gomez pensando che sarebbe stata disegnata per un color, e anzi fa riferimento nell'intervista a "disegni che sono stati fatti rifare da Boselli e Giusfredi perchè ci metteva troppi dettagli in b/n per un albo a colori": si riferiva solo ai cartonati?

3) Quando Boselli fa accorciare la storia di Manfredi e Gomez, è stata già iniziata da anni, e quindi i tagli sono soprattutto verso l'ultima parte

 

A quanto risale la sceneggiatura di Manfredi? 

 

il primo riferimento nel forum risale a settembre 2022, ma è un semplice riferimento ad un commento video di Giusfredi. All'epoca Manfredi aveva chiuso i rapporti con la Bonelli, quindi la sceneggiatura doveva essere precedente e affidata solo in seguito a Gomez. (Infatti nel post facebook citato in quel thread Manfredi nel 2021 diceva che c'erano almeno 600-700 pagine sue di Tex sceneggiate ancora da pubblicare). È possibile che invece la sua sceneggiatura sia successiva al marzo 2021 ma Gomez da come ne parlava non pareva aver cominciato a lavorarci da poco...

 

Comunque della sceneggiatura parlo nel prossimo post. parliamo di disegni.

 

Assodato che non è una "impressione" il fatto che il disegno sia stato fatto volontariamente più "spoglio" per lasciare spazio al colorista (e altrettanto assodato che Gomez faceva una fatica boia a lasciare spazio al colorista e per questo ci sono ancora vignette piene di dettagli, e da qui il contrasto che si nota da come sono per esempio disegnati gli alberi e i personaggi), a me la storia è piaciuta, anche nei disegni.

 

DOPO Aver letto il commento sul fatto che fosse tutto digitale e l'attacco di Sassaroli ai disegni, sono tornano a riguardarmeli, con più attenzione ai disegni e non all'intreccio.

 

Le pagine segnalate dal Sassaroli non mi sono sembrate così terribili, sono cose magari imputabili al dover "lasciare spazio al colorista". E l'impostazione dei personaggi, del movimento, le prospettive, etc sono sempre quelle magistrali di Gomez.

 

Però riguardando i disegni iniziali, ho notato anch'io qualcosa.

 

Pagina 70 del primo albo, guardate il cappello del mormone e il fucile della prima vignetta: è una mia suggestione al sentir parlare di "digitale"...  o anche a voi sembrano copia-incollati? Ci sono altri oggetti che hanno un aspetto similmente "copiaincollato", specie all'inizio...

 

E la proporzione del braccio sinistro del mormone nella seconda vignetta della stessa pagina...

 

Rileggendo la storia, mi sembra che all'inizio ci siano alcune "scorciatoie", del tipo "copia-incolla" o anatomie un po' schizzate. Forse necessità di produrre o troppa fiducia nella capacità del digitale, non so. 

 

Però non me ne ero accorto in prima lettura. la storia mi aveva preso, e questo è l'importante. Forse ancora Gomez non riesce ad avere con il digitale la qualità che aveva prima (dopotutto lo usa per velocizzare...) ma comunque la qualità per me è ancora alta. I disegni sono promossi.

 

Adesso posto sulla sceneggiatura, per favore qualcuno post qualcosa in mezzo per non farmi concatenare i post...  :lol:

 

 

 

 

 

 

 

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On 7/10/2025 at 6:34 PM, borden said:

Invece, ora che non sono più il curatore, posso dire che non ho capito la storia? :D

 

E ci ho lavorato anch'io! Ma a volte mi è capitato, con Manfredi... Non capivo che cosa mi stesse raccontando. Un mio limite. Che nulla toglie alla sua bravura e originalità.

 

Posso azzardare una chiave di lettura. Come l'ho vista io.

 

Ci sono dei lavoratori. Sfruttati, vessati, spinti a lavorare in condizioni disumane, per il profitto di gente che non hanno nemmeno mai visto. Al massimo vedono i SORVEGLIANTI, cioè gente incaricata soprattutto di tenerli a bada che non si ribellino. L'unica "legge e ordine" del luogo.

 

Questi lavoratori vengono forzati a lavorare in condizioni pericolose, e alla fine c'è un incidente, che li rende esseri mostruosi, orrendi, che vivono nel continuo dolore delle loro ferite e delle loro ustioni.

 

Dove si sfoga la loro rabbia, il loro odio? NON verso chi li ha sfruttati, ma verso altra povera gente. Uccidono gli indiani e prendono come schiavo un bambino, da sfruttare. 

 

Sono all'ultimo gradino, e se la prendono con chi sta peggio di loro, di un altro colore e più giovani, a cui affidano i lavori più umili, in cambio di percosse e prepotenze, come schiavi.

 

Ubbidiscono, come sempre, all'autorità di chi li bastonava prima e li comanda adesso, spingendoli ad attaccare altra povera gente, che odiano ferocemente senza motivo, "io mi sono fatto un mazzo a lavorare e oggi sono pieno di dolori, perchè loro devono vivere in pace? Voglio che stiano peggio di me"

 

L'incidente alla fine non ha "reso" mostri quegli uomini, ha "solo" reso evidente la loro mostruosità interiore, gli ha dato la scusa per fare il male che, come tutti, desiderano fare. Ma lo fanno solo a quelli più deboli. Ai sorveglianti, obbediscono. Rispettano il manganello. Amano il manganello quando si abbatte sui più deboli. Che loro odiano. Magari se ci fosse un referendum per limitare i morti sul lavoro, non si presenterebbero nemmeno a votare...

 

E la gente del paese? Così bigotta e superstiziosa, così pronta a accanirsi contro un bambino, ma terrorizzati da ogni rumore o da ogni stormire di foglia? Che sarebbero pronti anche a linciare un bambino per la "sicurezza", e magari ci approverebbero un decreto liberticida?

 

Per me il tutto è una metafora della società. (forse della "società moderna" ma non credo, dopotutto è ambientata nel 1800). E una visione dell'umanità come essenzialmente vile, opportunista e crudele con i più deboli e servile verso i violenti.

 

Ed è una visione che ho visto in generale in molte cose postate da Manfredi, quando ancora ogni tanto leggevo cosa scriveva su facebook.

 

[Apro una parentesi: come avevo già scritto tempo fa proprio su Manfredi, Facebook fa un sacco male agli autori. E alla gente in generale. L'algoritmo vuole "l'engagement" e quindi ti mostra le cose che ha visto ti fanno reagire, cioè che ti fanno INCAZZARE. Ti mostra un flusso continuo di cose che non solo ti rendono tossicodipendente a quella sensazione di rabbia, frustrazione, indignazione - l'indignazione social è la droga del nuovo millennio - ma che ti MOSTRA IL PEGGIO DEGLI ALTRI. Ti spinge a credere che gli altri esseri umani siano, in generale, delle merde.

 

Ma questa non è una delle discriminanti "filosofiche" fra destra e sinistra? La sinistra dice di unirsi per far valere i propri diritti, la destra dice che tutti gli altri vogliono fo77erti e prendere la tua roba, e devi essere più svelto degli altri e farti avanti a spintoni... basta pensarci un attimo e capisci come gli algoritmi di Facebook, Twitter, etc abbiano spianato la strada a Trump e al dilagare delle idee di destra nel mondo occidentale (tipo il "facciamo la guerra noi prima che ci attacchino gli altri, presto!!!")

 

L'effetto che vedo in particolare su molta gente di sinistra (quella vera anni 70, non la parodia Renziana attuale), che era già disillusa da decenni di berlusconismo e renzismo, se non diventano di destra (o peggio, Renziani anche loro), è il disprezzo assoluto per quelle che un tempo si chiamavano "classi operaie", apertamente odiate come "traditrici" o "fasciste" (senza rendersi conto di stare prendendo questa visione praticamente dall'equivalente moderno dell'Istrituto Propaganda Luce e dal MinCulPop)

 

Scusate la parentesi politica, ma questa chiave di lettura della storia È politica. Comunque chiudo qui la parentesi]

 

Se arrivi a questo livello di pessimismo sull'umanità, non hai bisogno di motivare il sadismo e la crudeltà degli ex minatori: basta vedere il comportamento dei Mormoni che non hanno avuto nessun incidente. Probabilmente i minatori avrebbero ucciso comunque gli indiani perchè di un altra razza. Avrebbero attaccato comunque New Hope, perchè di un altra religione. O perchè semplicemente gliel'ha detto il loro sorvegliante. Uccidere, depredare, stuprare, le altre comunità non è forse quello che ha sempre fatto l'umanità nei secoli? Reietti, fuori dalla "società civile", gli ex minatori danno semplicemente sfogo ai loro desideri repressi. 

 

Sono mostri, come tutti.

 

---------------

 

Se accetti (almeno per la durata della storia) questa visione da incubo dell'umanità, cioè accetti le premesse della storia, vedi come comunque Manfredi è abile a "vendertela": la sparatoria iniziale è una divagazione per far partire la storia, ma già ci mostra un mondo dove la legge non solo è corrotta e al soldo dei violenti, ma addirittura gode all'idea di uccidere a tradimento (guardate il vicesceriffo). Chi chiede aiuto viene ignorato (tranne che da Tex e Carson), lungo la strada vedono solo segni di violenza, il trading post saccheggiato e il gestore ucciso, poi arrivano a New Hope e invece della tipica comunità di brava gente da salvare, sono descritti come fanatici deficienti incapaci di raziocinio, pronti a considerare un bambino una creatura mostruosa... la storia ci mostra una visione desolante dell'umanità prima ancora di farci vedere il primo "mostro"!

 

A me la storia è piaciuta. Per i disegni "mostruosi" in senso buono e anche perchè Manfredi è bravo a farti entrare piano piano in questa visione terrificante dell'umanità. Senza "spiegoni" e lungaggini. i dialoghi sono secchi e divertenti (o drammatici).

 

Mi è piaciuta l'inversione del "trope" della dinamite, con Tex e Carson che per una volta devono affrontare avversari che la usano!

 

E grazie, grazie, nell'alto dei cieli, IL TEX DI MANFREDI NON È TAMARRO! Come purtroppo sono non solo il Tex di Ruju, di Faraci, di Recchioni e di gran parte degli autori "moderni", ma purtroppo pure il Tex di Giusfredi (ma ve lo ricordate il Carson che esce sotto il lampione a fare il tamarro nel cartonato di Gomez e Giusfredi?)

 

Guadate come il Tex di questa storia AGISCE IN MANIERA INTELLIGENTE. Pianifica. Pone trappole. Fa costruire fortificazioni. Cerca di prevedere le mosse degli avversari. Deo Gratias!

 

Sappiamo già invece come avrebbe agito il Tex di Ruju, Faraci, Recchioni, e purtroppo Giusfredi: Tex e Carson sarebbero usciti nella main street, magari sotto a un lampione, a dire due battutine "cool" tipo action movie anni 80-90, e poi pagine e pagine di bang bang zip zip aahh ahhh, insomma, la solita noia...

 

E il tipo di battute? Invece del solito stantio teatrino con "vecchio cammello" e "satanasso" stancamente ripetuto (spesso a sproposito) tipico delle storie di Ruju o Nizzi, abbiamo pagina 98 "ho il tuo fucile" "ti manca il mio piombo", il "pessima scelta" di pagina 93 (detto DOPO averli fatti secchi, non PRIMA da tamarro!), o "l'appassionato taglialegna" di pagina 46.

 

Insomma, per me se ne accetti le premesse, questa storia è la migliore pubblicata su Tex da anni!

 

il problema è che non puoi accettare queste premesse su Tex: un eroe "solare" come Tex funziona se SALVA GENTE CHE VALE LA PENA SALVARE: altrimenti perde tutta la sua ragione di esistere! Se l'umanità è così spregevole, perchè salvarla?

 

Ma una storia ogni tanto? Che (purtroppo, anche per la morte di Manfredi) non potrà ripetersi? Si può accettare. Tex e Carson hanno incontrato due gruppi di persone che non sono certo il massimo come esseri umani, ma è un caso, gli altri nelle altre comunità che salveranno le prossime volte sono meglio.

 

Per me poi questa storia presenta, racchiuse, le motivazioni per cui Manfredi sarebbe stato un OTTIMO autore di Tex, ma anche un PESSIMO autore di Tex. Perché le capacità di scrivere un ottimo Tex le aveva tutte. E a volte l'ha scritto, un ottimo Tex. Con dialoghi secchi e incisivi (e quindi sarebbe stato un buon contraltare alternandosi alla verbosità di Boselli). E praticamente credo fosse l'unico altro autore Bonelli in grado di scrivere un Tex non tamarro.

 

Ma allo stesso tempo si "ribellava" a Tex, cercando (non so quanto consciamente) di farlo andare in derive strane. per ideologia, o magari per l'indignazione che si notava sempre di più nei suoi post. 

 

@Poe dice che si aspettava che i minatori alla fine non fossero dei mostri e che parte della responsabilità fosse di New Hope. io no, non avevo COSÌ POCA FIDUCIA in Manfredi come sceneggiatore, sarebbe stata la cosa più banale e scontata possibile! (ma proprio per questo in un altra testata Bonelli o con Ruju come sceneggiatore non ho dubbi che sarebbe stato così).

Anzi, Manfredi "smonta" questa cosa, facendo dire ai suoi mostri assurde scuse sul fatto che sarebbero giustificati nel far del male agli altri perchè sono brutti e rejetti...  mi pare una vera e propria stoccata a Dylan Dog e a un sacco di narrazioni "vittimiste" moderne che ci vogliono raccontare che i cattivi hanno sempre motivi ed è colpa dei buoni, tipo certe rielaborazioni Disney di Crudelia Demon o Malefica...

Manfredi fa dire a Tex e Carson cosa pensa di tutte queste scuse a pagina 60 del secondo albo. Tex non è Dylan Dog, non pensa che essere mostruosi fuori sia una buona scusa per essere mostruosi dentro. E niente giustifica le azioni degli ex minatori.

 

 

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Eccomi @Diablero, faccio per te da spartiacque. 

 

Concordo su tutto quanto hai scritto sulla parte grafica di questa storia. Sei meglio di Sherlock Holmes !

 

Ti anticipo sulla discussione della storia e sceneggiatura, sebbene in maniera quasi telegrafica.

 

La storia non mi è dispiaciuta affatto. Non sempre queste richiedono un'articolazione spinta come quelle di @borden che, ribadisco a scanso di equivoci, continuano a piacere come sempre o quasi. E questa storia non la richiedeva un'articolazione spinta perchè, in definitiva, un vecchio canovaccio utilizzato in tutte le salse e ambientazioni nella lunga storia dei fumetti della SBE.

 

Poteva andar bene per Tex, come per Zagor, Magico Vento, Nathan Never, Martin Mystere, Dylan Dog, Dampyr e Dragonero ... e credo che i più bravi di me sapranno ritrovare, con dovizia di particolari, questa stessa vicenda che mostra dei "mostri" vendicativi (freaks, esseri mutati, esseri di in un'altra dimensione, comuni cittadini vittime di una pandemia, ecc.) come in tante storie già pubblicate. Qui i "mostri" sono messi a confronto con altri strani tipi, i Mormoni che per quanto brava gente ... sono visti come "strani" e che considerano alieno anche un nativo vissuto fra i "diavoli".

 

Ebbene, forse la morale di tutta la storia di Manfredi è che ognuno di noi può essere considerato "mostro" dal nostro prossimo, per le motivazioni più varie (aspetto fisico, etnia, religione, status sociale, credo politico, ecc.).

 

Forse soltanto su Julia soggetto e sceneggiatura avrebbero necessitato di un adattamento più profondo.

 

Basta ...voto complessivo 7

 

 

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16 minutes ago, Jeff_Weber said:

Eccomi @Diablero, faccio per te da spartiacque. 

 

Era già passato abbastanza tempo e avevo già postato sulla sceneggiatura, ma grazie lo stesso! :P

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<span style="color:red">3 minuti fa</span>, Diablero dice:

 

Era già passato abbastanza tempo e avevo già postato sulla sceneggiatura, ma grazie lo stesso! :P

 

Vado a letto tardi per leggere fumetti e mi sveglio presto per leggere fumetti, dato che non riesco a farlo durante la giornata. Quindi, a parte qualche ora di sonno, tempo ne era passato ben poco 😴

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A me ha convinto proprio perché ambigua, strana e senza giustificazioni. 
 

Spoiler

crepano uno dopo l'altro senza essere mai davvero un pericolo, sono cattivi quasi senza ragione, o meglio, la ragione ci appare paradossale e incomprensibile (come dice giustamente Borden), non sono perfidi, o lo sono in modo strano, e ci si puo' quasi parlare (la vecchia!), dall'altro lato i Mormoni sono un po' scemotti, un po' crudeli pure loro e poco degni di essere salvati. 

Tex sembra quasi confuso a momenti, anche se prosegue deciso perché come sempre sa cosa fare (giustizia), ma in fondo non capisce bene cosa sia successo, o meglio, cerca di capirlo (guarda i graffiti etc), ma poi si arrende e si tiene all'essenziale a cio' che contza;
e ti chiedi sti qui cosa vogliano; si potrebbe pensare che il capo li ha un pochino tutti soggiogati in una setta sanguinaria (i graffiti con il sangue dove tutti seguono un uomo a cavallo come lui, non sono li per dirci sta cosa ?), e credo che sia in fondo questa la chiave della loro crudeltà stupida, accentuata dall'isolamento.
Ma di solito sti tipi di cattivi sono ben raccontati; al centro il loro carisma e la loro capacità di tenere sotto controllo gli adepti che si sacrificano per loro. Qui l'apparizione del kattivone è rapida: rapidissima.
 

Per me la storia vale proprio perché sembra quasi mettere Tex e Carson che risultano terribili e efficaci, tanto da farmi paura in certi momenti, di fronte a una realtà difficile da accettare e capire, dove tutti sono ambigui. Pure Toby, il giovane apache, risulta ambiguo; da un momento all'altro mi attendevo una rivelazione che mostrasse lui come il vero cattivo; e come non sorprendersi della sottotrama vecchia Toby ? 
 

Manfredi ci mostra i limiti dei personaggi che amiamo. Non so se era questo che voleva Manfredi, ma questo mi lascia sta storia: di fronte alla realtà complessa e senza facili risposte, la giustizia è l'unica risposta, ma ci lascia insoddisfatti; ci sembra di non aver capito un granché. 

Oppure, più semplicemente, Manfredi non c'aveva spazio per delineare bene trame e sottotrame e personaggi che aveva immaginato più complessi.
 

Non lo sapremo mai, credo. 

 

E ovvio, voglio dialoghi cosi ogni volta: rapidi ironici decisi intensi. Una goduria leggerli. :colt:

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50 minuti fa, giulpo dice:

A me ha convinto proprio perché ambigua, strana e senza giustificazioni. 
 

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crepano uno dopo l'altro senza essere mai davvero un pericolo, sono cattivi quasi senza ragione, o meglio, la ragione ci appare paradossale e incomprensibile (come dice giustamente Borden), non sono perfidi, o lo sono in modo strano, e ci si puo' quasi parlare (la vecchia!), dall'altro lato i Mormoni sono un po' scemotti, un po' crudeli pure loro e poco degni di essere salvati. 

Tex sembra quasi confuso a momenti, anche se prosegue deciso perché come sempre sa cosa fare (giustizia), ma in fondo non capisce bene cosa sia successo, o meglio, cerca di capirlo (guarda i graffiti etc), ma poi si arrende e si tiene all'essenziale a cio' che contza;
e ti chiedi sti qui cosa vogliano; si potrebbe pensare che il capo li ha un pochino tutti soggiogati in una setta sanguinaria (i graffiti con il sangue dove tutti seguono un uomo a cavallo come lui, non sono li per dirci sta cosa ?), e credo che sia in fondo questa la chiave della loro crudeltà stupida, accentuata dall'isolamento.
Ma di solito sti tipi di cattivi sono ben raccontati; al centro il loro carisma e la loro capacità di tenere sotto controllo gli adepti che si sacrificano per loro. Qui l'apparizione del kattivone è rapida: rapidissima.
 

Per me la storia vale proprio perché sembra quasi mettere Tex e Carson che risultano terribili e efficaci, tanto da farmi paura in certi momenti, di fronte a una realtà difficile da accettare e capire, dove tutti sono ambigui. Pure Toby, il giovane apache, risulta ambiguo; da un momento all'altro mi attendevo una rivelazione che mostrasse lui come il vero cattivo; e come non sorprendersi della sottotrama vecchia Toby ? 
 

Manfredi ci mostra i limiti dei personaggi che amiamo. Non so se era questo che voleva Manfredi, ma questo mi lascia sta storia: di fronte alla realtà complessa e senza facili risposte, la giustizia è l'unica risposta, ma ci lascia insoddisfatti; ci sembra di non aver capito un granché. 

Oppure, più semplicemente, Manfredi non c'aveva spazio per delineare bene trame e sottotrame e personaggi che aveva immaginato più complessi.
 

Non lo sapremo mai, credo. 

 

E ovvio, voglio dialoghi cosi ogni volta: rapidi ironici decisi intensi. Una goduria leggerli. :colt:

 

Condivido la tua analisi "nascosta" e quella di @Diablero.

Edited by Jeff_Weber
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5 ore fa, Diablero dice:

@Poe dice che si aspettava che i minatori alla fine non fossero dei mostri

Non so perché ultimamente i miei post vengono travisati e mi si fa dire cose che non ho detto.:lol:

Forse non sono chiaro io, ma avevo scritto questo:

 

Il 10/07/2025 at 23:36, Poe dice:

 Cercare di "umanizzare" i mostri vittima dell'esplosione, magari rendendo alcuni di loro meno malvagi 

Questo non significa che alla fine della storia doveva risultare che i mostri non fossero mostri o che i loro omicidi fossero giustificati, ci mancherebbe, significa solo che a mio parere la storia avrebbe funzionato meglio se il gruppo di venti mostri assassini avesse avuto qualche sfumatura in più al suo interno, che qualcuno di loro magari avesse avuto dei dubbi sul proprio operato e sulla vita assurda che conducevano, dei ripensamenti, delle nostalgie o simili, in modo da non renderli un unico blocco compatto di psicopatici dementi.

La storia ne avrebbe giovato e forse anche la metafora "politica" (dipende poi da come li caratterizzi).

 

5 ore fa, Diablero dice:

facendo dire ai suoi mostri assurde scuse sul fatto che sarebbero giustificati nel far del male agli altri perchè sono brutti e rejetti...  mi pare una vera e propria stoccata a Dylan Dog e a un sacco di narrazioni "vittimiste" moderne che ci vogliono raccontare che i cattivi hanno sempre motivi ed è colpa dei buoni,

In realtà la donna non accampa assurde scuse, semplicemente racconta a Tex i fatti e le cause, ma non giustifica il loro comportamento. A p. 58 dice: "La verità è che alla fine mostri lo siamo diventati davvero". Spiegare le cause di un comportamento non significa necessariamente giustificarlo. Non mi sembra insomma che questi mostri facciano le vittime, ammazzano e basta.

 

5 ore fa, Diablero dice:

parte della responsabilità fosse di New Hope. io no, non avevo COSÌ POCA FIDUCIA in Manfredi come sceneggiatore, sarebbe stata la cosa più banale e scontata possibile

In quanto ai Mormoni, se alla fine si fosse scoperto che loro (o semplicemente il loro leader) avevano avuto una corresponsabilità per esempio nello scoppio della miniera, la storia a mio parere ne avrebbe guadagnato in complessità.

Banale, scontato? Può darsi, ma tutti i soggetti sono scontati, dipende da come li sceneggi. Anche il finale di questa storia, se vogliamo, è banale e scontato con Tex che ammazza tutti i cattivi cattivissimi e salva i buoni buonissimi.

Anche perché Manfredi all'inizio i Mormoni li presenta come ottusi fanatici intolleranti che vedono il diavolo in un ragazzino indiano e poi nel finale, nell'ultima pagina, invece fa dire a Tex "la vostra è una comunità di brava gente". Non mi sembra del tutto coerente...

 

Insomma, un po' più di grigi e sfumature, secondo me avrebbero migliorato questa storia. 

 

E non credo nemmeno che c'entri il numero delle pagine, 150 p. sono sufficienti, soprattutto per chi era abituato su Magico Vento a sintetizzare storie "incasinate" in sole 96 pagine. 

Edited by Poe
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@Diablero, che analisi impeccabile!

Concordo su tutto e mi hai anche fatto ricredere sulla responsabilità dell’incidente alla miniera a causa dei mormoni, sarebbe stata una scelta banale. La storia così come presentata da Manfredi va benissimo. Però, come dice @Poe, qualche sfumatura di grigio nelle caratterizzazioni degli abitanti di New Hope non avrebbe guastato nella resa complessiva della storia

Una nota stonata, nel rocambolesco finale, è la scelta (ovvia) di far uccidere la donna anziana alla giovane ragazza del villaggio. Non poteva che essere così, avrebbe ucciso un bambino con una ferocia negli occhi vista raramente (e sembrava così buona nelle prime tavole) dunque lo meritava. Ma non da Tex che, se non erro (correggetemi) non ha mai colpito una donna (forse sparò a Mitla? Non ricordo @Diablero

La nota stonata, dicevo, nell’affettato finale è che la giovane ragazza non mostra nessun segno di cedimento emotivo dopo aver ucciso la donna.. un po’ improbabile

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<span style="color:red">9 ore fa</span>, Diablero dice:

 

Posso azzardare una chiave di lettura. Come l'ho vista io.

 

Ci sono dei lavoratori. Sfruttati, vessati, spinti a lavorare in condizioni disumane, per il profitto di gente che non hanno nemmeno mai visto. Al massimo vedono i SORVEGLIANTI, cioè gente incaricata soprattutto di tenerli a bada che non si ribellino. L'unica "legge e ordine" del luogo.

 

Questi lavoratori vengono forzati a lavorare in condizioni pericolose, e alla fine c'è un incidente, che li rende esseri mostruosi, orrendi, che vivono nel continuo dolore delle loro ferite e delle loro ustioni.

 

Dove si sfoga la loro rabbia, il loro odio? NON verso chi li ha sfruttati, ma verso altra povera gente. Uccidono gli indiani e prendono come schiavo un bambino, da sfruttare. 

 

Sono all'ultimo gradino, e se la prendono con chi sta peggio di loro, di un altro colore e più giovani, a cui affidano i lavori più umili, in cambio di percosse e prepotenze, come schiavi.

 

Ubbidiscono, come sempre, all'autorità di chi li bastonava prima e li comanda adesso, spingendoli ad attaccare altra povera gente, che odiano ferocemente senza motivo, "io mi sono fatto un mazzo a lavorare e oggi sono pieno di dolori, perchè loro devono vivere in pace? Voglio che stiano peggio di me"

 

L'incidente alla fine non ha "reso" mostri quegli uomini, ha "solo" reso evidente la loro mostruosità interiore, gli ha dato la scusa per fare il male che, come tutti, desiderano fare. Ma lo fanno solo a quelli più deboli. Ai sorveglianti, obbediscono. Rispettano il manganello. Amano il manganello quando si abbatte sui più deboli. Che loro odiano. Magari se ci fosse un referendum per limitare i morti sul lavoro, non si presenterebbero nemmeno a votare...

 

E la gente del paese? Così bigotta e superstiziosa, così pronta a accanirsi contro un bambino, ma terrorizzati da ogni rumore o da ogni stormire di foglia? Che sarebbero pronti anche a linciare un bambino per la "sicurezza", e magari ci approverebbero un decreto liberticida?

 

Per me il tutto è una metafora della società. (forse della "società moderna" ma non credo, dopotutto è ambientata nel 1800). E una visione dell'umanità come essenzialmente vile, opportunista e crudele con i più deboli e servile verso i violenti.

 

Ed è una visione che ho visto in generale in molte cose postate da Manfredi, quando ancora ogni tanto leggevo cosa scriveva su facebook.

 

[Apro una parentesi: come avevo già scritto tempo fa proprio su Manfredi, Facebook fa un sacco male agli autori. E alla gente in generale. L'algoritmo vuole "l'engagement" e quindi ti mostra le cose che ha visto ti fanno reagire, cioè che ti fanno INCAZZARE. Ti mostra un flusso continuo di cose che non solo ti rendono tossicodipendente a quella sensazione di rabbia, frustrazione, indignazione - l'indignazione social è la droga del nuovo millennio - ma che ti MOSTRA IL PEGGIO DEGLI ALTRI. Ti spinge a credere che gli altri esseri umani siano, in generale, delle merde.

 

Ma questa non è una delle discriminanti "filosofiche" fra destra e sinistra? La sinistra dice di unirsi per far valere i propri diritti, la destra dice che tutti gli altri vogliono fo77erti e prendere la tua roba, e devi essere più svelto degli altri e farti avanti a spintoni... basta pensarci un attimo e capisci come gli algoritmi di Facebook, Twitter, etc abbiano spianato la strada a Trump e al dilagare delle idee di destra nel mondo occidentale (tipo il "facciamo la guerra noi prima che ci attacchino gli altri, presto!!!")

 

L'effetto che vedo in particolare su molta gente di sinistra (quella vera anni 70, non la parodia Renziana attuale), che era già disillusa da decenni di berlusconismo e renzismo, se non diventano di destra (o peggio, Renziani anche loro), è il disprezzo assoluto per quelle che un tempo si chiamavano "classi operaie", apertamente odiate come "traditrici" o "fasciste" (senza rendersi conto di stare prendendo questa visione praticamente dall'equivalente moderno dell'Istrituto Propaganda Luce e dal MinCulPop)

 

Scusate la parentesi politica, ma questa chiave di lettura della storia È politica. Comunque chiudo qui la parentesi]

 

Se arrivi a questo livello di pessimismo sull'umanità, non hai bisogno di motivare il sadismo e la crudeltà degli ex minatori: basta vedere il comportamento dei Mormoni che non hanno avuto nessun incidente. Probabilmente i minatori avrebbero ucciso comunque gli indiani perchè di un altra razza. Avrebbero attaccato comunque New Hope, perchè di un altra religione. O perchè semplicemente gliel'ha detto il loro sorvegliante. Uccidere, depredare, stuprare, le altre comunità non è forse quello che ha sempre fatto l'umanità nei secoli? Reietti, fuori dalla "società civile", gli ex minatori danno semplicemente sfogo ai loro desideri repressi. 

 

Sono mostri, come tutti.

 

---------------

 

Se accetti (almeno per la durata della storia) questa visione da incubo dell'umanità, cioè accetti le premesse della storia, vedi come comunque Manfredi è abile a "vendertela": la sparatoria iniziale è una divagazione per far partire la storia, ma già ci mostra un mondo dove la legge non solo è corrotta e al soldo dei violenti, ma addirittura gode all'idea di uccidere a tradimento (guardate il vicesceriffo). Chi chiede aiuto viene ignorato (tranne che da Tex e Carson), lungo la strada vedono solo segni di violenza, il trading post saccheggiato e il gestore ucciso, poi arrivano a New Hope e invece della tipica comunità di brava gente da salvare, sono descritti come fanatici deficienti incapaci di raziocinio, pronti a considerare un bambino una creatura mostruosa... la storia ci mostra una visione desolante dell'umanità prima ancora di farci vedere il primo "mostro"!

 

A me la storia è piaciuta. Per i disegni "mostruosi" in senso buono e anche perchè Manfredi è bravo a farti entrare piano piano in questa visione terrificante dell'umanità. Senza "spiegoni" e lungaggini. i dialoghi sono secchi e divertenti (o drammatici).

 

Mi è piaciuta l'inversione del "trope" della dinamite, con Tex e Carson che per una volta devono affrontare avversari che la usano!

 

E grazie, grazie, nell'alto dei cieli, IL TEX DI MANFREDI NON È TAMARRO! Come purtroppo sono non solo il Tex di Ruju, di Faraci, di Recchioni e di gran parte degli autori "moderni", ma purtroppo pure il Tex di Giusfredi (ma ve lo ricordate il Carson che esce sotto il lampione a fare il tamarro nel cartonato di Gomez e Giusfredi?)

 

Guadate come il Tex di questa storia AGISCE IN MANIERA INTELLIGENTE. Pianifica. Pone trappole. Fa costruire fortificazioni. Cerca di prevedere le mosse degli avversari. Deo Gratias!

 

Sappiamo già invece come avrebbe agito il Tex di Ruju, Faraci, Recchioni, e purtroppo Giusfredi: Tex e Carson sarebbero usciti nella main street, magari sotto a un lampione, a dire due battutine "cool" tipo action movie anni 80-90, e poi pagine e pagine di bang bang zip zip aahh ahhh, insomma, la solita noia...

 

E il tipo di battute? Invece del solito stantio teatrino con "vecchio cammello" e "satanasso" stancamente ripetuto (spesso a sproposito) tipico delle storie di Ruju o Nizzi, abbiamo pagina 98 "ho il tuo fucile" "ti manca il mio piombo", il "pessima scelta" di pagina 93 (detto DOPO averli fatti secchi, non PRIMA da tamarro!), o "l'appassionato taglialegna" di pagina 46.

 

Insomma, per me se ne accetti le premesse, questa storia è la migliore pubblicata su Tex da anni!

 

il problema è che non puoi accettare queste premesse su Tex: un eroe "solare" come Tex funziona se SALVA GENTE CHE VALE LA PENA SALVARE: altrimenti perde tutta la sua ragione di esistere! Se l'umanità è così spregevole, perchè salvarla?

 

Ma una storia ogni tanto? Che (purtroppo, anche per la morte di Manfredi) non potrà ripetersi? Si può accettare. Tex e Carson hanno incontrato due gruppi di persone che non sono certo il massimo come esseri umani, ma è un caso, gli altri nelle altre comunità che salveranno le prossime volte sono meglio.

 

Per me poi questa storia presenta, racchiuse, le motivazioni per cui Manfredi sarebbe stato un OTTIMO autore di Tex, ma anche un PESSIMO autore di Tex. Perché le capacità di scrivere un ottimo Tex le aveva tutte. E a volte l'ha scritto, un ottimo Tex. Con dialoghi secchi e incisivi (e quindi sarebbe stato un buon contraltare alternandosi alla verbosità di Boselli). E praticamente credo fosse l'unico altro autore Bonelli in grado di scrivere un Tex non tamarro.

 

Ma allo stesso tempo si "ribellava" a Tex, cercando (non so quanto consciamente) di farlo andare in derive strane. per ideologia, o magari per l'indignazione che si notava sempre di più nei suoi post. 

 

@Poe dice che si aspettava che i minatori alla fine non fossero dei mostri e che parte della responsabilità fosse di New Hope. io no, non avevo COSÌ POCA FIDUCIA in Manfredi come sceneggiatore, sarebbe stata la cosa più banale e scontata possibile! (ma proprio per questo in un altra testata Bonelli o con Ruju come sceneggiatore non ho dubbi che sarebbe stato così).

Anzi, Manfredi "smonta" questa cosa, facendo dire ai suoi mostri assurde scuse sul fatto che sarebbero giustificati nel far del male agli altri perchè sono brutti e rejetti...  mi pare una vera e propria stoccata a Dylan Dog e a un sacco di narrazioni "vittimiste" moderne che ci vogliono raccontare che i cattivi hanno sempre motivi ed è colpa dei buoni, tipo certe rielaborazioni Disney di Crudelia Demon o Malefica...

Manfredi fa dire a Tex e Carson cosa pensa di tutte queste scuse a pagina 60 del secondo albo. Tex non è Dylan Dog, non pensa che essere mostruosi fuori sia una buona scusa per essere mostruosi dentro. E niente giustifica le azioni degli ex minatori.

 

 

Sono completamente d'accordo a metà sul doppio di tutto. Scherzi a parte, un'ottima analisi per una storia davvero insolita ed anche per certi versi insoluta. Ho apprezzato anche i disegni, pure se a volte le tavole sembrano zeppe di particolari come quelle del Corvo sulla Settimana Enigmistica e in altre Tex sembra un imitatore che imita le fattezze di Tex. ma avercene di storie "sospese" così, con i confini sottilissimi e a volte schizofrenici di tutti i personaggi secondari. Ed una sola certezza di innocenza assoluta: quella del piccolo indiano.

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Non è facile recensire una storia del grande Manfredi, adesso che non è più fra noi.

 

Vuoi o non vuoi la stima e il dispiacere per la sua scomparsa, ti toglie imparzialità e quella lucidità necessaria per poter commentare in modo equo e obiettivo un'opera.

 

Comunque cerco di farlo, ribadendo un concetto che ho sempre ripetuto in passato e che anche dopo la lettura di "New Hope" torna a materializzarsi nella mia mente: Gianfranco è stato un grandissimo artista, oltre che scrittore colto e dalla spiccata classe narrativa. Il suo contributo al fumetto è stato importante; serie dello spessore come "Magico Vento" non spuntano tutti i giorni come i funghi e anche le sue sceneggiature per Dylan Dog e altre serie hanno avuto il loro valore.

Su Tex Gianfranco ha sempre faticato a ingranare, le sue storie spesso sono state originali e caratteristiche, ma raramente hanno lasciato il segno. La saga non rientrava nella sua sfera evidentemente e anche questa breve opera, che necessità editoriali hanno traslocato sulla regolare, conferma la regola suddetta.

 

Suppongo che la lunga genesi della storia, contraddistinta da sospensioni, modifiche, cambi di saga ove pubblicarla hanno inciso nella resa della stessa. Ho avuto l'impressione che la trama, sia stata via via semplificata e non abbia rispettato in pieno l'idea di soggetto. Spunto che, concordo con Borden, trovo alquanto deficitario.

Sarà che non sono mai stato un grande amante delle storie con le comunità improbabili segregate in misteriosi anfratti e che vengono alla luce dopo decenni, solo per essere sconfitti da Tex e soci. Soggetti simili mi hanno fatto sempre storcere il muso ogni talvolta i vari Bonelli, Nizzi, Faraci li hanno usati per comporre storie di questo filone.

 

L'episodio di Manfredi può pure essere catalogato in questo schema, con un'aggravante costituita dal fatto che questa comunità di minatori, ovvero gente normalissima in apparenza, dopo uno spiacevole incidente nelle galleria, viene colta da una follia collettiva che li induce a trasformarli in mostri assetati di sangue. 

Ho letto alcune chiavi di lettura precedenti che cercano di spiegare una plausibilità a questo aspetto, ma fatico a cambiare idea. Il soggetto soffre di una forzatura originaria che non mi convince e che son certo, fosse stato un forumista o un non addetto ai lavori a proporlo, non avrebbe visto luce.

 

Oltre a questo aspetto, pure la sceneggiatura è troppo superficiale e non si sodfferma minimamente alla caratterizzazione dei personaggi e alla loro psiche. E' positivo per la leggibilità di una storia dite? Mica tanto! Va bene evitare spiegoni e stucchevoli flashback, ma dinanzi a una mutazione così repentina e collettiva, qualche approfondimento interiore o varietà era necessaria per gonfiare il valore della prova.

Qui ci si riduce a una secca azione, con assalti, sparatorie, piani di difesa e scene telefonate, che non fanno altro che infarcire le tavole e rendere un mero riempitivo questo breve episodio. Poi gli avversari sono davvero poca cosa, visto che non riescono minimamente a impensierire i nostri, sebbene dispongano pure di dinamite. Ha ragione Mauro: sembra a tratti che faticano a stare in piedi.

 

Personalmente, con l'amaro nell'animo visto che il grande Gianfranco non è più fra noi, non riesco a reputare sufficiente la storia; solo i disegni sempre molto performanti e di classe di Gomez, aiutano a sollevare di quel punto il complessivo, e portare a 6 il mio voto finale, ma per il resto l'episodio non mi ha particolarmente soddisfatto.

 

Poche note positive: l'incipit avvincente e secco, sebbene slegato e i dialoghi molto efficaci, con Tex e Carson rappresentati tutto sommato in maniera meno "originale" rispetto ad altre precedenti apparizione dell'autore, ma per il resto la storia pecca di soggetto e sviluppo.

 

Ho notato che inizialmente il mormone fa accenno a creature demoniache che parlano una lingua sconosciuta e pure il giovane indiano porta un nome strano, che poco ha a che fare con l'idioma nativo. Si desume che inizialmente l'idea fosse quella di rappresentare gente strana (tipo gli antagonisti di Boselli nel n.600), poi di colpo, al netto da orrende mutilazioni dovute dall'esplosione, i "dimenticati" sono semplici minatori americani, che ovviamente parlano la stessa lingua dei nostri e che assalgono New Hope per un odio ancestrale contro l'umanità. Beh, io ci vedo una virata in corso di relizzazione, magari Gianfranco non se l'è sentita di osare troppo o ha perso interesse via via della composizione.

 

Capitolo disegni: sebbene legittime, trovo esagerate le critiche mosse a Gomez. L'argentino è uno dei migliori maestri all'opera sulla saga e il suo stile, molto personale e riconoscibile, lo reputo sontuoso.

Magari il livello medio è un tantino più basso rispetto ad altre sue prove, ma anche su questo aspetto ha potuto contribuire la genesi dell'opera. Vuoi o non vuoi, sospendere e dare altre priorità, per riprendere a tempi morti la storia, può influire nella concentrazione di un artista e magari, inconsapevolmente, portare a tirare via qualche vignetta pressato dai tempi.

L'uso del digitale nel suo caso, non gli impedisce di mantenere uno stile caldo e molto interessante, tuttavia rimango dell'idea che le prima parte sia stata realizzata in ottica di colorazione succesiva e al momento in cui si è saputo che andava spostata sul Bianco e nero, lo stile è tornato molto dettagliato e carico di retini e chiaroscuri, utili per tale tecnica.

 

Le fattezze di Tex sono poco canoniche, ma trovo siano accettabili, la dinamicità delle scene d'azione eccezionale. Un artista di estremo valore che è una gran fortuna vederlo arruolato definitivamente sulla nostra serie del cuore. Il mio voto finale è 6

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<span style="color:red">54 minuti fa</span>, Condor senza meta dice:

Non è facile recensire una storia del grande Manfredi, adesso che non è più fra noi.

 

Vuoi o non vuoi la stima e il dispiacere per la sua scomparsa, ti toglie imparzialità e quella lucidità necessaria per poter commentare in modo equo e obiettivo un'opera.

 

Comunque cerco di farlo, ribadendo un concetto che ho sempre ripetuto in passato e che anche dopo la lettura di "New Hope" torna a materializzarsi nella mia mente: Gianfranco è stato un grandissimo artista, oltre che scrittore colto e dalla spiccata classe narrativa. Il suo contributo al fumetto è stato importante; serie dello spessore come "Magico Vento" non spuntano tutti i giorni come i funghi e anche le sue sceneggiature per Dylan Dog e altre serie hanno avuto il loro valore.

Su Tex Gianfranco ha sempre faticato a ingranare, le sue storie spesso sono state originali e caratteristiche, ma raramente hanno lasciato il segno. La saga non rientrava nella sua sfera evidentemente e anche questa breve opera, che necessità editoriali hanno traslocato sulla regolare, conferma la regola suddetta.

 

Suppongo che la lunga genesi della storia, contraddistinta da sospensioni, modifiche, cambi di saga ove pubblicarla hanno inciso nella resa della stessa. Ho avuto l'impressione che la trama, sia stata via via semplificata e non abbia rispettato in pieno l'idea di soggetto. Spunto che, concordo con Borden, trovo alquanto deficitario.

Sarà che non sono mai stato un grande amante delle storie con le comunità improbabili segregate in misteriosi anfratti e che vengono alla luce dopo decenni, solo per essere sconfitti da Tex e soci. Soggetti simili mi hanno fatto sempre storcere il muso ogni talvolta i vari Bonelli, Nizzi, Faraci li hanno usati per comporre storie di questo filone.

 

L'episodio di Manfredi può pure essere catalogato in questo schema, con un'aggravante costituita dal fatto che questa comunità di minatori, ovvero gente normalissima in apparenza, dopo uno spiacevole incidente nelle galleria, viene colta da una follia collettiva che li induce a trasformarli in mostri assetati di sangue. 

Ho letto alcune chiavi di lettura precedenti che cercano di spiegare una plausibilità a questo aspetto, ma fatico a cambiare idea. Il soggetto soffre di una forzatura originaria che non mi convince e che son certo, fosse stato un forumista o un non addetto ai lavori a proporlo, non avrebbe visto luce.

 

Oltre a questo aspetto, pure la sceneggiatura è troppo superficiale e non si sodfferma minimamente alla caratterizzazione dei personaggi e alla loro psiche. E' positivo per la leggibilità di una storia dite? Mica tanto! Va bene evitare spiegoni e stucchevoli flashback, ma dinanzi a una mutazione così repentina e collettiva, qualche approfondimento interiore o varietà era necessaria per gonfiare il valore della prova.

Qui ci si riduce a una secca azione, con assalti, sparatorie, piani di difesa e scene telefonate, che non fanno altro che infarcire le tavole e rendere un mero riempitivo questo breve episodio. Poi gli avversari sono davvero poca cosa, visto che non riescono minimamente a impensierire i nostri, sebbene dispongano pure di dinamite. Ha ragione Mauro: sembra a tratti che faticano a stare in piedi.

 

Personalmente, con l'amaro nell'animo visto che il grande Gianfranco non è più fra noi, non riesco a reputare sufficiente la storia; solo i disegni sempre molto performanti e di classe di Gomez, aiutano a sollevare di quel punto il complessivo, e portare a 6 il mio voto finale, ma per il resto l'episodio non mi ha particolarmente soddisfatto.

 

Poche note positive: l'incipit avvincente e secco, sebbene slegato e i dialoghi molto efficaci, con Tex e Carson rappresentati tutto sommato in maniera meno "originale" rispetto ad altre precedenti apparizione dell'autore, ma per il resto la storia pecca di soggetto e sviluppo.

 

Ho notato che inizialmente il mormone fa accenno a creature demoniache che parlano una lingua sconosciuta e pure il giovane indiano porta un nome strano, che poco ha a che fare con l'idioma nativo. Si desume che inizialmente l'idea fosse quella di rappresentare gente strana (tipo gli antagonisti di Boselli nel n.600), poi di colpo, al netto da orrende mutilazioni dovute dall'esplosione, i "dimenticati" sono semplici minatori americani, che ovviamente parlano la stessa lingua dei nostri e che assalgono New Hope per un odio ancestrale contro l'umanità. Beh, io ci vedo una virata in corso di relizzazione, magari Gianfranco non se l'è sentita di osare troppo o ha perso interesse via via della composizione.

 

Capitolo disegni: sebbene legittime, trovo esagerate le critiche mosse a Gomez. L'argentino è uno dei migliori maestri all'opera sulla saga e il suo stile, molto personale e riconoscibile, lo reputo sontuoso.

Magari il livello medio è un tantino più basso rispetto ad altre sue prove, ma anche su questo aspetto ha potuto contribuire la genesi dell'opera. Vuoi o non vuoi, sospendere e dare altre priorità, per riprendere a tempi morti la storia, può influire nella concentrazione di un artista e magari, inconsapevolmente, portare a tirare via qualche vignetta pressato dai tempi.

L'uso del digitale nel suo caso, non gli impedisce di mantenere uno stile caldo e molto interessante, tuttavia rimango dell'idea che le prima parte sia stata realizzata in ottica di colorazione succesiva e al momento in cui si è saputo che andava spostata sul Bianco e nero, lo stile è tornato molto dettagliato e carico di retini e chiaroscuri, utili per tale tecnica.

 

Le fattezze di Tex sono poco canoniche, ma trovo siano accettabili, la dinamicità delle scene d'azione eccezionale. Un artista di estremo valore che è una gran fortuna vederlo arruolato definitivamente sulla nostra serie del cuore. Il mio voto finale è 6

 

Sulle fattezze del Tex disegnato da Gomez, a me sembrano perfettamente canoniche con lo standard "riassuntivo" imposto da decenni nelle copertine da Villa, sebbene le interpretazioni in 80 anni siano state variabilissime. Considerando soltanto due pilastri come Galleppini e Ticci, si potrebbe disegnare Tex in maniera estrenamente variabile, mentre Gomez utilizza il modello di Villa e non se ne discosta per tutta la storia, con l'esclusione di una vignetta (pagina 17, ultima in basso, dove il nostro sembra sia stato appeso come in cencio ad asciugare al sole). Condivido che la parte apparsa nel numero precedente sia più  "linea chiara", quindi adatta ad una eventuale colorazione, rispetto ai disegni più particolareggiati di questo albo che avrebbero perso in resa se fossero stati ... tinteggiati.

 

Su soggetto e sceneggiatura resto dell'idea che sarebbero andati bene per quasi tutte le testate Bonelli, essendo quasi stereotipi, ma vi ho visto anche quanto segnalato da @Diablero ed altri, quindi ho valutato complessivamente in maniera più positiva rispetto, ad esempio, al giudizio personale di @borden.

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Storia di poco conto, che potrebbero tranquillamente ristampare senza i baloon per permetterci di godere a pieno dell'unico punto forte: i disegni di Gomez.

Quest'ultimi li ho trovati davvero qualcosa di diverso, eccezionali. Qualcuno ha comunque mosso delle critiche, tutte vere. In qualche occasione ho trovato alcune vignette incomplete, come se alcuni elementi fossero stati abozzati e poi ci si fosse dimenticati di tornare a definirli meglio ed è innegabile che qui e lì ci si sarebbe aspettato qualche dettaglio in più, come negli alberi della foresta, resi un po' grossolanamente. La differenza tra parti rese tradizionalmente (in particolar modo i volti, suppongo) e parti realizzate digitalmente (tutto.. il resto?) è netta, ben distinguibile grazie ad un diverso spessore delle linee e forse anche grazie ad una diversa fluidità e organicità del tratto. Però, che diavolo, io ho adorato queste tavole PROPRIO per questo! È come se queste "imperfezioni" ci permettessero di osservare più da vicino il metodo di lavoro dell'artista e francamente non chiedo di meglio!

DISEGNI: 9+

 

La storia, mah. Buon incipit (la sparatoria) e sequenze finali (la difesa del villaggio) ben sceneggiate, ma nel mezzo manca sostanza. Spesso si dice che una storia non ha nè capo nè coda, questa invece è solo capo e coda: manca il corpo.

Tex e Carson salgono fino in cima alla montagna e fanno quattro chiacchere con la donna per poi tornare a difendere il villaggio. Che senso ha? Mancano delle parti importanti, come dare un senso ai comportamenti degli ex-minatori. Non ci sarebbe voluto molto, bastava aggiungere una scena verso il finale nella quale uno dei "mostri" veniva catturato e, interrogato, fornisse un insight circa i sentimenti e le motivazioni del suo popolo. In un momento di lucidità avrebbe anche potuto provare vergogna per quanto fatto e chiedere scusa prima di morire. Sarebbe stato un bel momento, soprattutto se accompagnato dalle reazioni (più o meno) pentite dei mormoni: si sarebbero resi conto di aver trattato come bestie degli esseri umani, esattamente come fatto con Toby ad inizio della storia. Elementi di sviluppo dei personaggi come questo sono totalmente assenti dalla storia, dove tutto appare statico ed immutabile e ci si ferma alla superficie.

STORIA: 6-, ma TANTO meno.

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Storia che non sta molto in piedi, certo che se la metti giù come la ha messa giù  Diablero può risultare anche ottima.:old:

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<span style="color:red">5 minuti fa</span>, Piombo Caldo dice:

Storia che non sta molto in piedi, certo che se la metti giù come la ha messa giù  Diablero può risultare anche ottima.:old:

Vero, così come spesso facendo il percorso inverso, anche storie funzionali possono essere smontate seguendo un filo logico personale e passare per incompiute. ;)

 

Personalmente questo breve episodio mi ha ricordato storie deboli di Faraci sulla saga e come allora criticai Tito, non vedo perchè non debba farlo adesso con quella che reputo una storiellina davvero impalpabile.

 

Bene Gomez, ma il talento di Manfredi mi va di ricordarlo con lavori decisamente più riusciti di questo!

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