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[Texone N.41] Ben il bugiardo


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  • Sceriffi

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Soggetto:  Ruju Pasquale

Sceneggiatura:  Ruju Pasquale

Disegni:  Biglia Stefano

Copertina:  Biglia Stefano
 

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A Cloverdale, nel New Mexico, le proverbiali avventure raccontate da Ben O’Leary sulle sue imprese contro i selvaggi Comanche e a fianco di Tex Willer sono note a tutti i suoi amici… Ma la crudele banda dei fratelli Puentes si presenta in città per rapinare la banca e la dura realtà va drammaticamente a sbattere contro la sconfinata fantasia di Ben il bugiardo!

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Ho appena terminato la lettura del nuovo Texone "Ben il bugiardo", di Ruju e Biglia, devo dire che l’ho trovato davvero piacevole sotto ogni aspetto.

La storia è coinvolgente e ben costruita, con un ritmo narrativo dinamico che mi ha tenuto incollati dalla prima all’ultima pagina, quindi bravo Pasquale sotto questo punto di vista.

Ovviamente per me il vero punto di forza dell’albo è l’eccellente lavoro grafico di Biglia: i disegni sono dettagliati, espressivi e potenti, perfettamente in sintonia con l’atmosfera della vicenda. Ogni tavola è ben fatta e studiata, con inquadrature cinematografiche e una resa dei paesaggi davvero di pregio.

In conclusione, è un Texone fresco, divertente e appassionante, che è riuscito a sorprendermi in positivo. 

  • +1 1
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Spoiler

Non mi sono molto chiare le intenzioni di Tex.

Si vuol limitare a liberare la ragazza o vuole eliminare l'intera banda che, a quanto pare, è molto numerosa?

Indipendentemente dalle intenzioni, qual è il suo piano, dopo la ferita di Carson?

È solo contro almeno una ventina di fuorilegge.

Che vuol fare?

Entrare in quella specie di villaggio senza farsi vedere, trovare la prigione della ragazza e, sempre senza farsi vedere, darsela a gambe con lei?

E i banditi?

Che fa?

Li affronta e li fa fuori tutti subito (farli prigionieri la vedo dura) oppure prima mette in salvo la ragazza e poi torna a finire il lavoro?

Meno male che i malfattori sono dei piccioni e praticamente si suicidato tutti, o quasi.

La cosa mi pare un po' strampalata.

 

Che dire poi dell'indiano che, è noto, prima ammazza e poi chiede chi sei, che ascolta, bambino sperduto, le favole di Wendy.

Che tenerone.

 

Tralasciamo la libera traduzione di hermano in fratellone, in uso più sulle rive del Tirso che su quelle del Rio Bravo.

 

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Concordo con Letizia, 

la trama è un pò troppo all'acqua di rose.

 

Va bene una storia semplice e "scorrevole" per assecondare i disegni e dare maggior risalto a questi ultimi, ma qui ci sono molti aspetti troppo semplici e troppo "scorrevoli".

 

La definirei una trama sempliciotta che di più non si può.

 

I disegni invece sono assolutamente di mio gradimento. Ho apprezzato molto il tratto di Biglia. Il texone dell'anno scorso da questo punto di vista mi era rimasto piu indigesto.

 

Direi che la sufficienza arriva, ma solo grazie all'apporto determinante di Biglia, altrimenti non l'avrei data.

Frutto di una media fra il 4,5 della sceneggiatura e l'8 dei disegni.

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SPOILER SPOILER SPOILER

SPOILER

SPOILER

Texone piuttosto fiacco. Una commedia-western che si ispira alla storia “Eroe per caso” di un vecchio almanacco, dilatandola a 240 pagine senza però molta fantasia. Gli avversari, in particolare, sembrano tutti piuttosto imbranati (basta la scena in cui attaccano in massa al buio con una lanterna accesa per farsi impiombare meglio, o attraversano un ponte pericolante sotto il fuoco dei due pards) e con nemici simili l’interesse del lettore cala inevitabilmente. Neanche gli abitanti del paese, che credono ciecamente alle storie di Ben il bugiardo, sembrano particolarmente furbi. È, appunto, una commedia, ma un po’ troppo semplice (da telefilm), lineare e prevedibile, non molto divertente.

Biglia è sempre bravo.

 

P.S. sul fatto che Tex non abbia un piano preciso e si cacci nella tana del leone da solo, non ci trovo niente di strano. Ha sempre fatto così, in mancanza di alternative e in situazioni anche più pericolose (tipo campo indiano), sperando di liberare la prigioniera e fuggire indisturbato (cosa che ovviamente non succede mai).

Edited by Poe
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Ruju ha diversi problemi, nello scrivere Tex. uno dei principali è...  che non riesce a scrivere Tex!

 

Cioè, non riesce a darci TEX come PROTAGONISTA, non riesce a rendercelo "vivo", a costruire davvero una vicenda sulle sue scelte: Tex nelle sue storie pare muoversi da cliché a cliché, da un "satanasso" a un "vecchio cammello", da una scena dove Tex punta le armi ma non spara mai per primo a un altra scena dove Tex punta le armi ma non spara mai per primo..

 

Non se è per ovviare a questo problema, o perchè proprio gli interessano molto di più gli altri personaggi, ma Ruju nelle sue storie cerca di basarsi su ALTRI personaggi che spingano la storia: cattivi "superumani" come Wolfman o il mostro del lago o il pistolero vudu (con scarsissimi risultati), o... co-protagonisti che gli interessino di più.

 

In questa storia ne abbiamo due: uno è il "bugiardo" del titolo (un personaggio non certo originale, e "l'eroe per caso" citato da Poe già non era originalissimo, me lo ricordo solo io "Cuore che fugge" dalla Storia del West?), e l'altra è la maestrina, il tipico ritratto femminile "moderno" stile "girlboss" delle storie di Ruju.

 

Però stavolta funzionano. E lo dico con una certa sorpresa. Pur essendo un po' un cliché (ma quale personaggio di Ruju non lo è?) nella sua indubbia abilità di cacciaballe Ben risulta simpatico. E a differenza degli altri esempi già citati, non dimostra alla fine capacità da "uomo d'azione", ma continua ad usare la sua capacità di sfornare storie per cavarsela anche contro assassini e rapitori. E anche la maestrina riesce a non diventare un manifesto ma a rimanere un personaggio tutto sommato credibile, anche se abbastanza monodimensionale nella sua assoluta determinazione.

 

Anche i banditi, sono dei cliché ambulanti e abbastanza caricaturali, ma funzionano come minaccia temibile per Ben e Angela (un po' meno per Tex e Carson, per cui servirebbero magari avversari meno caricaturali)

 

Però, come dicevo, devo ammetterlo: erano anni che non leggevo una storia di Ruju che non mi facesse venir voglia di scaraventare via l'albo. Questa storia magari meno "ambiziosa" (per la caratura dei cattivi e l'assenza di peculiarità supereroistiche degli stessi) rispetto alle altre recenti dello stesso autore riesce comunque ad essere leggibile e con personaggi simpatici.

 

Purtroppo una cosa però rimane costante, il fatto che, torniamo sempre al problema di base... il problema delle storie di Tex di Ruju, è proprio il Tex di Ruju.

 

Dovrei esserci abituato alla maniera caricaturale in cui OGNI VOLTA di fronte ad avversari armati e pericolosi si mette tranquillamente in posa plastica, con le armi spianate... e ASPETTA CHE GLI ALTRI SPARINO PER PRIMI! Ormai lo so che gli fa fare sempre questa pantomima idiota, ma no, non mi ci abituo, è insopportabile. BASTA. lo fa a pagina 28 e a pagina 221, e pagina 234 , e non lo fa a pagina 104-110 solo perchè lì fa spari "dimostrativi" stando attento a non colpire nessuno finché non gli sparano contro...

 

Vorrei fare una preghiera al prossimo curatore di Tex, magari potremmo fare una petizione firmata... MULTARE Ruju ogni volta che mette una scena simile in un albo di Tex! Chissà che così magari non la smetta!

 

Altro problema è il dare la precedenza alle "scene tipiche" anche quando non hanno senso. Tipo mettere la scena "tipica" di Tex al ristorante che mangia bistecche a pagina 78. una scena che "stona" spaventosamente con l'urgenza di inseguire i rapitori di Angela, che in qualunque momento potrebbero magari stuprarla e poi ucciderla per non essere rallentati.

 

Intendiamoci: non dico che Tex dovrebbe correre dietro come un treno dietro ai rapitori sfiancando il cavallo senza mangiare o bere, è chiaro che comunque non li può raggiungere in cinque minuti di corsa e quindi può mangiare qualcosa. il problema è la RAPPRESENTAZIONE di questa cosa. Se ci venisse mostrata comunque una cena fatta in fretta, con Tex che dice che non ha tempo da perdere, farebbe ben altro effetto di quella mostrata invece nel fumetto, in cui Tex viene mostrato prendersela calma e agire quasi con una certa flemma. Il problema insomma è il tono e uno "stop" che in quel punto.  Visto che poche pagine dopo (pagina 92) è lo stesso Tex a dire a Carson che devono muoversi in fretta visto che quei banditi hanno fin troppo vantaggio...

 

(come illogicità comunque nulla batte la scena a pagina 56: i banditi hanno scorrazzato per tutta la città sparando all'impazzata, stanno inseguendo lo sceriffo per ucciderlo dopo aver ucciso il vice, sono entrati nella banca con le armi spianate... e Angela entra tranquillamente per "portare la colazione" senza essersi accorta di nulla! :laughing: )

 

A parte questo: una certa disinvoltura nelle coincidenze per far avvenire proprio le cose che servono a Ruju (su quel ponte passano DUE CAVALLI senza problemi e poi le assi si sfasciano con il peso del solo Carson? Deve aver esagerato ultimamente con le patatine fritte...  :lol: )

 

Ma, tutto sommati... temevo peggio. Stavolta Ruju porta a casa almeno le basi: una storia che si legge con due protagonisti interessanti. Nulla di eclatante, e probabilmente scorderò questa storia ben presto, ma molto meglio delle altre sue prove che ho letto negli ultimi anni. Dispiace che il giudizio, già non eccelso, debba essere diminuito per quei "vizi ricorrenti" che ho descritto tipo la scena-fotocopia con Tex che si mette in mostra e schiva le pallottole, giusto per "fare il tamarro": basterebbe così poco per evitarle, e invece le infila in ogni singola storia...

 

Ma vabbè, il texone l'ho preso ovviamente per i disegni di Biglia, ero rassegnato alla solita storia di Ruju e invece è stata meglio di quello che mi aspettavo, pur non essendo nulla di speciale: pretendere che non ci mettere proprio nessuna delle sue "scene tipiche" sarebbe stato pretendere troppo! :P

  • +1 1
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<span style="color:red">10 ore fa</span>, Poe dice:

sul fatto che Tex non abbia un piano preciso e si cacci nella tana del leone da solo, non ci trovo niente di strano

Non è la mancanza di un piano che stona, è la mancanza di intenzioni.

Cosa vuol fare Tex, qual è il suo scopo?

Ok, liberare la prigioniera.

E poi?

 

<span style="color:red">9 ore fa</span>, Diablero dice:

temevo peggio

Mi stupisci.

Vai a pranzo, vorresti bistecca e patatine, ma ti aspetti filetti di serpente.

Ti portano fagioli in scatola e dici: mhm, che buoni!

Un vecchio adagio dice: aspettati il peggio, non sarai mai deluso.

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3 hours ago, Letizia said:

Un vecchio adagio dice: aspettati il peggio, non sarai mai deluso.

Magari! purtroppo è un detto bugiardo: ultimamente sto leggendo spesso Tex aspettandomi il peggio... e sono deluso lo stresso!  :lol:

 

Stavolta, per una volta, Ruju non è sceso sotto le mie scarse aspettative: è già qualcosa! (di questi tempi poi)

 

Ora se solo la piantasse di riempire le sue storie di tamarrate...

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Storia che, come approfondito nell'interessante e riccamente illustrata prefazione, rende omaggio ad un particolare tipo di letteratura popolare, ovvero quella dei classici Dime Novel Americani di fine Ottocento e primi Novecento, fatti di storie semplici e un pò ingenue dove in 16/32 pagine si raccontavano con un certo brio, fatti di grandi piccoli eroi o presunti tali. 

 

In questo Ruju riesce bene, imbastendo una bella fiaba western che lascia con un sorriso sulle labbra dopo la rapida lettura. E in questo specifico contesto le cosiddette "tamarrate" sono correttamente di casa, a differenza delle storie di maggior peso specifico di @borden

 

Relativamente alla parte grafica, ottimo Biglia, sebbene i suoi disegni non mi facciano impazzire come quelli di altri Maestri dei texoni.

 

Una curiosità alla quale mi farebbe piacere se Ruju rispondesse, riguarda il cognome del protagonista, O'Leary, forse ispirato a quello dell'attore doppiato da Pasquale per oltre 20 anni nella soap opera più lunga della storia, ovvero Guiding Light - classe 1937.

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1 ora fa, Jeff_Weber dice:

Storia che, come approfondito nell'interessante e riccamente illustrata prefazione, rende omaggio ad un particolare tipo di letteratura popolare, ovvero quella dei classici Dime Novel Americani di fine Ottocento e primi Novecento, fatti di storie semplici e un pò ingenue dove in 16/32 pagine si raccontavano con un certo brio, fatti di grandi piccoli eroi o presunti tali. 

 

In questo Ruju riesce bene, imbastendo una bella fiaba western che lascia con un sorriso sulle labbra dopo la rapida lettura. E in questo specifico contesto le cosiddette "tamarrate" sono correttamente di casa, a differenza delle storie di maggior peso specifico di @borden.

 

Volendo proporre questo omaggio alle Dime Novel avrei optato piu per il color con storie brevi che per il texone da 220 pagine. La lunghezza del texone mal si sposa col concetto di dime novel, mentre le storie brevi a colori sarebbero state perfette.

 

Avrei preferito sul Texone una storia piu matura... e non intendo necessariamente una storia alla Per l'onore del Texas, semplicemente una storia si scorrevole e veloce, ma più "seria".

Edited by cuervojones
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<span style="color:red">3 ore fa</span>, cuervojones dice:

Avrei preferito sul Texone una storia piu matura... e non intendo necessariamente una storia alla Per l'onore del Texas, semplicemente una storia si scorrevole e veloce, ma più "seria".

 

Anch'io. Il Texone è la pubblicazione più prestigiosa e la preferita di molti lettori. Deve proporre storie di un certo peso, come le ultime di Borden e dello stesso Manfredi, non basta che siano disegnate superbamente. Ben il bugiardo è una storiellina carina, senza grossi cattivi e con un character debole e poco originale come per l'appunto Ben. Lo aspettiamo tutto l'anno, il Texone, è l'appuntamento di inizio estate, che si risolva così è una beffa amara...

  • +1 1
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<span style="color:red">5 ore fa</span>, Diablero dice:

aspettandomi il peggio... e sono deluso lo stresso

Se ti aspetti la pioggia e arriva un uragano, non ti sei aspettato il peggio.

Sei stato quasi ottimista.

Nulla può essere peggiore del peggio.

Devi rivedere i tuoi parametri in fatto di aspettative. 

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Leo dice:

 

Anch'io. Il Texone è la pubblicazione più prestigiosa e la preferita di molti lettori. Deve proporre storie di un certo peso, come le ultime di Borden e dello stesso Manfredi, non basta che siano disegnate superbamente. Ben il bugiardo è una storiellina carina, senza grossi cattivi e con un character debole e poco originale come per l'appunto Ben. Lo aspettiamo tutto l'anno, il Texone, è l'appuntamento di inizio estate, che si risolva così è una beffa amara...

È vero ti aspetti una punta di diamante della produzione annuale anche se questo va un po' meglio di quello dello scorso anno davvero mediocre. Due anni fa, con "per l'onore del Texas" l'ultimo Texone degno davvero di tale appellativo. 

  • +1 1
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222 pagine invece di 224. Mi dispiace per il taglio delle pagine complessive del fumetto.

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Texone godibile e trama originale e ingegnosa per come ci ripresenta i personaggi che conosciamo in stile dime novel. I disegni di Biglia sono meravigliosi, ma forse davvero poco adatti all'intento rischiesto. Ci voleva qualcuno con uno stile più classico western, che ricordasse di più le copertine e l'immaginario di quel momento storico.
--

incredibile che nessuno qui, o quasi, dei commentatori abbia capito la cornice entro cui sta storia si dipana... 

Spoiler

eppure è abbastanza chiara e si rende esplicita del tutto alla fine, quando scopriamo che è Ben che ci ha appena raccontato la sua storia...
davvero siamo tutti cosi smaliziati da fare analisi per ogni centimetro di dialogo e ogni microdettaglio di scena -moda e attitudine, ahimé legata al nerdismo imperante- ma siamo allo stesso tempo incapaci di cogliere l'ovvio, cioè CHI sta parlando/raccontando la storia? Ecco, in sto caso non è l'onnisciente narratore d'abitudine, ma Ben il bugiardo, e questo fa tutta la differenza.


Complimenti a Ruju anche per la scelta dello snodo narrativo di Gato che sa apprezzare la narrazione e la parola e risparmia Ben. Che lo storytelling sia parte costitutiva e fondamentale di molte culture nord-americane si è detto mille volte. Ma di solito se ne accenna solo per far la scenetta di Carson che ne ha piene le scatole di lunghi discorsi; qui invece diventa parte del meccanismo della storia. 
 

 

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, giulpo dice:

Ecco, in sto caso non è l'onnisciente narratore d'abitudine, ma Ben il bugiardo, e questo fa tutta la differenza.

 

Non colgo tutta questa differenza... però se tu sei rimasto soddisfatto e appagato pienamente sono felice per te... 

 

Ahimè resto purtroppo della mia precedente opinione. Cioè che dalla sceneggiatura del Texone mi aspettavo meno "esercizi di stile" e più qualità western in senso stretto.

 

Sono altri a mio avviso gli spazi dove "osare" con minor rischio di far danni, e nel caso specifico ho già detto anche in che tipo di uscita avrei osato l'esperimento dime novel.

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1 ora fa, giulpo dice:

cioè CHI sta parlando/raccontando la storia? Ecco, in sto caso non è l'onnisciente narratore d'abitudine, ma Ben il bugiardo, e questo fa tutta la differenza.

E il fatto che sia Ben a raccontare giustifica la piattezza della storia e la mancanza di logica degli avvenimenti?

A questo punto 

Spoiler

Tex poteva anche cadere nel burrone sepolto sotto una bella frana, tanto era tutta una montagna di frottole.

 

Ma in fondo lo sai che hai ragione?

La storia è una vera schifezza perché non c'è niente di vero, è tutto inventato, è tutto parto della fantasia ingenua e infantile di Ben il bugiardo.

E io, furba, che ho speso 11 euro credendo di acquistare un texone di Ruju e invece mi trovo tra le mani una dime novel di un certo O'Leary dal valore di 10 centesimi.

Farò causa alla SBE e chiederò indietro € 10,90.

 

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<span style="color:red">15 minuti fa</span>, Letizia dice:

E il fatto che sia Ben a raccontare giustifica la piattezza della storia e la mancanza di logica degli avvenimenti?

A questo punto 

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Tex poteva anche cadere nel burrone sepolto sotto una bella frana, tanto era tutta una montagna di frottole.

 

Ma in fondo lo sai che hai ragione?

La storia è una vera schifezza perché non c'è niente di vero, è tutto inventato, è tutto parto della fantasia ingenua e infantile di Ben il bugiardo.

E io, furba, che ho speso 11 euro credendo di acquistare un texone di Ruju e invece mi trovo tra le mani una dime novel di un certo O'Leary dal valore di 10 centesimi.

Farò causa alla SBE e chiederò indietro € 10,90.

 

Si ma non è che devi prenderla sul personale, eh. 

Non l'ho trovata piatta, ma lo stile che tu citi come piatto e la mancanza di logica è parte di quello stile di storie che piacciono a Ben... Non ci vuole UmbertoEco per capirlo. Ma davvero 

Spoiler

il ponte sospeso non vi ha fatto suonare nessun campanello proprio per la sua voluta e ricercata ingenuità come soluzione?

Ricordava a tratti certe ingenuità del primo Bonelli, che in effetti da quella tradizione lunga veniva. Certo, i lettori smaliziati di oggi lo possono digerire solo come pastiche e come gioco nel gioco, perché esaminano tutto al microscopio del loro nerdismo, ma ripeto, non pensavo che sto microscopio li rendesse talmente ciechi da non riuscire più a vedere in quale contesto si inserisce una storia. A parziale scusante, possiamo dire che la scelta di Biglia per questa sceneggiatura non ha aiutato. Ci voleva qualcuno di molto più astratto e sognante o molto classico.

 

  • +1 1
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<span style="color:red">7 minuti fa</span>, giulpo dice:

voluta e ricercata ingenuità

Ma come, prima parli di evidente ingenuità e poi parli di microscopio?

Non ci vuole il microscopio per trovare cose evidenti.

Un vecchio adagio dice: se sei in India e vedi tutto grigio, stai guardando il culo di un elefante.

E non ci vuole il microscopio per vederlo.

 

E poi le storie non devono piacere a Ben, devono piacere a me.

  • +1 2
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Penso che l'idea che il tutto sia raccontato da Ben sia un vero e proprio "viaggio in una elucubrazione mentale" per giustificare le ingenuità... e poi dicono che si guardano le storie con il microscopio quando si fanno notare cose evidenti! :lol:

 

Per me si usa più spesso il microscopio per cercare di negarle, le cose evidenti...

 

Fra le cose evidenti, c'è il fatto che i racconti di Ben sono rappresentati con una grafica evidente proprio per far capire che non si tratta di flashback (ne parla molto Biglia nel video de Lo Spazio Bianco linkato alcuni post fa), e ribadiscono "abbiamo fatto quello sforzo per non far confondere il racconto di Ben con un flashback o qualcosa di realmente avvenuto", cioè per non confonderlo CON IL RESTO DELLA STORIA. Che senso avrebbe avuto se tutta la storia fosse un racconto di Ben?

 

Inoltre come finisce la storia? "Ben non avrebbe più raccontato bugie". Dire che tutta la storia è una bugia di Ben raccontata dopo gli aventi significa cancellare il finale della storia e l'intero arco narrativo del personaggio, che non avrebbe quindi imparato niente dall'aver provocato la morte dello zio con le sue bugie.

 

Non solo quindi è una elucubrazione mentale senza basi nel racconto, ma se magari fosse vera, farebbe precipitare il livello della storia a "barzelletta" (con l'aggravante "tecnica" dell'essere anche realizzata in modo fuorviante e incoerente mostrando i racconti di Ben in modo diverso)

 

 

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Letizia dice:

Ma come, prima parli di evidente ingenuità e poi parli di microscopio?

Non ci vuole il microscopio per trovare cose evidenti.

Un vecchio adagio dice: se sei in India e vedi tutto grigio, stai guardando il culo di un elefante.

E non ci vuole il microscopio per vederlo.

 

E poi le storie non devono piacere a Ben, devono piacere a me. 

XD ma il microscopio è vostro, mica il mio ;)
Mica deve piacerti per forza.

-
Il microscopio rende incapaci di vedere il quadro che si svela in modo EVIDENTE alla fine, attardandosi su dettagli tipo la critica 

Spoiler

al tipo che ha la lampada e si fa impallinare nel buio della grotta.

Certo che la storia del ponte è "naif", ma è proprio un classico di sto tipo di avventura; suvvia avete una conoscenza vasta di stratagemmi letterari e narrativi vari no? Non vedete che è troppo evidente ?
-
E in fondo, se sei d'accordo nel definirlo ingenuo è proprio perché il ponte sospeso dal quale il cattivo cade, HA una storia e questa storia è quella delle avventure semplici dirette e senza fronzoli che diventeranno poi i fumetti che conosciamo etc etc. 
 

Potrei dire, come te: se sei in India e pensi di vedere tutto grigio, è perché stai guardando il culo di un elefante. :) 

Per Diablero: Non vedo il problema dei racconti di Ben son sincero... Va da sé che quelli sono i racconti nel racconto, e andavano differenziati dal resto del 

Spoiler

macroracconto di Ben. :) Poi rido, permettimi, quando dici che la mia teoria non ha basi :) Stiamo parlando di letteralmente la fine della storia.
Cioè sei capace di negare che il quadro della narrazione sia Ben che racconta sta storia ? Davvero? Pure di fronte alle 3 pagine finali e la didascalia ci accompagna nella cucina di Ben e della moglie, che stan raccontando la vicenda ai loro figli...Dire che è senza basi, è un affronto alla mia e tua intelligenza. 



 

 

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<span style="color:red">3 minuti fa</span>, giulpo dice:

XD ma il microscopio è vostro, mica il mio ;)

Non hai capito.

Non serve il microscopio per vedere l'evidenza.

XD per cosa sta?

Per Diana, PerDiGiorno, Perdincibacco?

 

<span style="color:red">7 minuti fa</span>, giulpo dice:

Mica deve piacerti per forza.

Hai ragione (e non sto scherzando): sto comprando cose che non mi piacciono.

Sono proprio scema.

 

<span style="color:red">11 minuti fa</span>, giulpo dice:

il ponte sospeso dal quale il cattivo cade, HA una storia

Giuro che non ci ho capito granché. 

Però è una bella frase.

Un po' surreale (e forse strampalata), ma bella (parafrasando Notting Hill).

 

<span style="color:red">17 minuti fa</span>, giulpo dice:

la mia teoria non ha basi

Anche qui sarei tentata di risponderti, ma grazie no (sempre parafrasando NH).

Non voglio privare questo piacere a @Diablero.

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@giulpo    Rileggitele quelle tre pagine finali...

 

"vostro padre HA CAMBIATO TUTTI I NOMI".

 

Quindi, non ci potevano essere Tex Willer e kit Carson.

 

"ciò che ha scritto È LA PURA VERITÀ", con il controllo successivo dello stesso Tex Willer che ne certifica l'esattezza.

 

Quindi, in ogni caso, se il racconto "è la pura verità" non può essere diverso dagli avvenimenti reali, tranne che nei nomi.

 

Questa è un avventura di Mex Tiller e Kit Parson?

 

Tutto quello che sappiamo del romanzo scritto da Ben:

1) I protagonisti non si possono chiamare Tex, Carson Ben o Angela

2) Ma per tutto il resto, NON C'È NULLA DI FALSO.

 

Ti lascio fare 1+2 per vedere dove finisce la tua teoria sul fatto che il racconto sia pieno di cose assurde perchè è Ben si sta inventando fandonie...  :lol:

 

Però ti dò atto che come difesa dello sceneggiatore, "ci sono magagne perchè evidentemente stava simulando un autore incapace che aveva scritto un romanzo con questa storia nel 1800" almeno è originale...  :P

 

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Ma diavolo di un @Diablero, leggi bene:

<span style="color:red">12 minuti fa</span>, Diablero dice:

vostro padre HA CAMBIATO TUTTI I NOMI

Bugia: lo si evince dal fatto che NON ha cambiato i nomi di Tex e Carson.

 

<span style="color:red">18 minuti fa</span>, Diablero dice:

ciò che ha scritto È LA PURA VERITÀ

Bugia: troppo illogico per essere vero.

 

<span style="color:red">21 minuti fa</span>, Diablero dice:

Tex Willer che ne certifica l'esattezza

Bugia: Tex che certifica lo dice un bugiardo e non ci sono riscontri, tipo una dichiarazione firmata da Tex e controfirmata da un avvocato.

 

<span style="color:red">19 minuti fa</span>, Diablero dice:

Ma per tutto il resto, NON C'È NULLA DI FALSO

Bugia: vedi sopra.

 

Insomma Ben è bugiardo (lo dice anche il titolo) e tutto quello che racconta sono fandonie.

È molto probabile che:

- Ben non abbia mai conosciuto Tex

- Angela non sia mai stata rapita 

- lo zio sia di là a preparare il caffè.

 

Ripeto, rivoglio indietro € 10,90.

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