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La fascia 700 di Tex


La fascia 700 di Tex  

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  • Collaboratori

Si è discusso spesso sul forum sul fatto che il proliferare di uscite speciali che ha caratterizzato gli ultimi anni andasse tutto a detrimento della serie regolare mensile. Anche se mancano una ventina di numeri all'albo 800, ho pensato che si può iniziare a discutere di questo ottavo centinaio di storie di Tex, anche considerando che da pochi mesi Mauro Boselli non è più il curatore della testata. Di seguito sono tutte elencate in base alla loro data di pubblicazione con qualche mia annotazione e curiosità che ho tratto in parte leggendo i vostri commenti nelle discussioni presenti sul forum, critiche sul quale potete concordare o meno, lascio infatti lo spazio alla presente discussione per sentire la vostra campana. Un sondaggio in alto vi permette di esprimere un giudizio sintetico.

 

 

 

 

 

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701, 702 La regina dei vampiri Gianfranco Manfredi Alessandro Bocci marzo, aprile 2019

 

La quinta storia di Gianfranco Manfredi per la serie regolare, la prima dopo il suo ritorno su Tex, segue i festeggiamenti per il prestigioso traguardo dei 700 numeri raggiunti. La bellissima copertina di Villa, inquietante con i suoi giganteschi pipistrelli e la loro regina incartapecorita, illustra bene il leitmotiv di quest'avventura cupa e claustrofobica. Nel cuore del Messico centrale, la minaccia giunge infatti direttamente dalle antiche civiltà precolombiane con i loro sanguinari culti ancestrali bene esemplificati dalla bruja Eztli che con i suoi arcani poteri non solo comanda al popolo della notte ma sugli altari grondanti del sangue sacrificale, al chiarore della luna piena, attenta alla vita degli archeologi colpevoli di aver depredato dei loro tesori gli antichi e vetusti templi. La storia è pienamente promossa dai lettori che la giudicano una delle migliori uscite dalla penna dell'autore marchigiano. I due albi in edicola nella primavera del 2019 hanno un costo di 3,50 euro. 

 

 

 

 

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703, 704 La seconda vita di Bowen Pasquale Ruju Gianluca Acciarino maggio, giugno 2019

 

Pasquale Ruju inanella una bella storia che vede un po' a sorpresa il ritorno a San Francisco del killer Ken Bowen e del ragazzino Tim, già protagonisti dell'avventura "Il ragazzino rapito" di Tito Faraci e Gianluca Acciarino che era apparsa in edicola appena due anni prima. In effetti nel corso dei primi mesi del 2017, quando la precedente avventura era ancora in fase di stampa, l'autore sardo aveva deciso di darne una continuazione, stimolato forse dalla presenza del disegnatore Acciarino, qui alla sua terza e ultima storia, anche perché Faraci da tempo ha smesso di collaborare alla testata.

 

 

 

 

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705, 706, 707 La maschera di cera Mauro Boselli Michele Benevento luglio, agosto, settembre 2019

 

L'aneddoto è fin troppo conosciuto: nell'ottobre 2014 Mauro Boselli ritrovava il suo soggetto su "La figlia di Satania", un personaggio che era stato protagonista di una delle storie epocali di Gianluigi Bonelli che più aveva amato da bambino, che era stato bocciato sei mesi prima della sua morte dall'editore Sergio Bonelli, contrario al ritorno di figure del passato di Tex che giudicava probabilmente troppo datate, che non aveva degnato darne neppure una sola lettura. Questa storia inaugura un ciclo, ma ancora non si sapeva, sotto il segno del giallo, un genere letterario abbastanza apprezzato dall'autore, che andrà sempre più accentuandosi nel secondo episodio (poco ancora sappiamo del terzo), con Michele Benevento allora esordiente a coadiuvarlo splendidamente con i suoi disegni. Nella storia Mauro Boselli introduce un personaggio destinato a diventare seriale, lo sceriffo della contea di Los Angeles Billy Rowland, realmente esistito, città che fa da scenario per la prima volta nella serie mensile a un'avventura di Tex. Da annotare il piccolo aumento di 40 centesimi sul prezzo di copertina.

 

 

 

 

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708, 708 La tribù dei dannati Pasquale Ruju Alfonso Font ottobre, novembre 2019

 

Cronologicamente è questa la prima storia in cui Pasquale Ruju decide di riprendere un suo vecchio personaggio, Makua, che appariva nell'albo "Mezzosangue" pubblicato nell'autunno 2015, sempre per i disegni di Font, qui più approssimativi del solito. La curiosità è dunque tutta rivolta a seguire la parabola del giovane meticcio, un personaggio abbastanza tormentato, con la sua mano destra che non potrà più impugnare una colt, che tenta di rifarsi una vita in un villaggio di emarginati dopo aver scontato la sua pena. Alla fine è una storia che si lascia leggere, senza eccessivi sussulti e comunque nettamente inferiore alla precedente, in attesa di una ripresa del mezzosangue che concluda il suo percorso di crescita.

 

 

 

 

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710, 711 L'assedio di Mezcali Claudio Nizzi Lucio Filippucci dicembre, gennaio 2020

 

Invitato da Boselli a mandare dall'eremo di Fiumalbo del nuovo materiale in redazione, nei primi mesi del 2017 Claudio Nizzi decide di ripartire da un suo vecchio soggetto risalente al 2008, cioè all'anno in cui decise di ritirarsi in seguito alla richiesta di Canzio che come editor gli aveva suggerito di apportarvi qualche modifica. La storia dalle atmosfere classiche fa troppo l'occhiolino a quella che scrisse trent'anni prima, "I diavoli rossi", senza però riuscire a entusiasmare allo stesso modo, alla fine il suo impianto resta tutto sommato solido (le maggiori perplessità, all'inizio, riguardavano proprio questo aspetto) ma anche soporifera e noiosa.

 

 

 

 

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712, 713 I forzati di Dryfork Jacopo Rauch Giuseppe Prisco febbraio, marzo 2020

 

Nei primi mesi del 2018 Jacopo Rauch scrive la sua prima storia per la serie mensile di Tex, una trama scorrevole dai ritmi molto serrati, un bell'intreccio che riguarda l'evasione (forse tirata un po' per i capelli) di un gruppo di forzati da un penitenziario, robusto e dinamico con i suoi colpi di scena che offrono interessanti variazioni a un tema, quello della fuga, che era diventato una specialità dell'ultimo Faraci, con la differenza che questa volta non delude le aspettative dei lettori.

 

 

 

 

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714, 715 La rupe del diavolo Claudio Nizzi Corrado Mastantuono aprile, maggio 2020

 

Durante la quarantena imposta all'inizio della pandemia del covid, Claudio Nizzi se ne esce con la sua storia migliore (almeno degli ultimi anni), che può contare sull'affascinante ambientazione fluviale canadese ben resa dal disegnatore, i gradevoli siparietti tra Carson e Gros Jean e un buon ritmo narrativo nel raccontare le insidie del viaggio delle Belle Star, a tratti addirittura rocambolesco. Pur con qualche imperfezione la storia è pienamente promossa.

 

 

 

 

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716, 717, 718, 719 Netdahe! Mauro Boselli Ernesto G. Seijas giugno, luglio, agosto, settembre 2020

 

Nel mese di giugno 2016 Mauro Boselli decide di riprendere il seguito di una sua storia disegnata anni prima da Ortiz intitolata "L'indomabile", pubblicata nella primavera del 2014. La copertina del primo albo è una di quelle generiche di Villa che furono scartate all'epoca della pubblicazione del suo Texone (nel 2019). La storia ripropone il personaggio del tenente Castillo che soccomberà qui al fascino della dark lady Manuela de Villafranca, la fredda e sensuale signora di Rancho Verde, una bruna che al lettore ricorda un po' la figura dell'irredentista Manuela Guzman, la bionda messicana discendente da hidalgos spagnoli che si scontrò con Tex nel lontano 1953. L'epilogo della storia, fatto assolutamente inedito, è contenuto nel Maxi Tex "I tre fratelli Bill" che l'autore inizia a scrivere un anno dopo nell'autunno 2017.

 

 

 

 

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719, 720 Sulla cattiva strada Pasquale Ruju Alfonso Font settembre, ottobre 2020

 

Quella dei fratelli Granger, siamesi ma di diversa indole, è una storia noir di transizione (breve senza essere però un semplice riempitivo) che Pasquale Ruju inizia a scrivere per Alfonso Font nell'autunno 2017, che intrattiene piacevolmente i lettori senza far gridare al capolavoro.

 

 

 

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721, 722, 723, 724 Attentato a Montales Pasquale Ruju Stefano Biglia novembre, dicembre, gennaio, febbraio 2021

 

Affaristi privi di scrupolo e politici di un paese straniero, il Guatemala, attentano alla vita di Montales in quella che è la storia più lunga e ambiziosa scritta da Pasquale Ruju, che può contare per l'occasione sui sontuosi disegni di Stefano Biglia, alla sua seconda prova sulla serie mensile. Dopo un avvincente primo e secondo albo la storia cala di tono nella parte finale, con una conclusione che diversi lettori giudicano troppo affrettata. Nel terzo albo, "La negra muerte", compare il bollino per gli ottant'anni della Casa editrice che accompagnerà le uscite di Tex per tutto l'anno. Una menzione particolare alle magistrali copertine di Claudio Villa.

 

 

 

 

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724, 725 Il monaco guerriero Antonio Zamberletti Giuseppe Candita febbraio, marzo 2021

 

La storia di Zamberletti, che fa il suo esordio sulla serie regolare, era destinata in origine a un Maxi Tex e se finisce sul mensile è solo per una serie di favorevoli circostanze: la prima è che Ruju non riuscendo a contenere la storia precedente ambientata in Guatemala nei tre canonici albi aveva chiesto in redazione di poterla allungare di sessanta pagine e la seconda è che la storia destinata a succederle, sempre di 160 tavole, doveva essere quella illustrata da Laura Zuccheri (ambientata a New Orleans) che però lei non aveva potuto portare a termine perché rimasta confinata per cinque mesi in India, senza ovviamente poter lavorare. Il monaco guerriero è l'atletico Lai Chen, maestro cinese dell'arte marziale shaoling e il tema è il soggiogamento dei lavoratori cinesi in una cittadina del Texas in una storia appena sufficiente.

 

 

 

 

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726, 727 Il pistolero vudu Pasquale Ruju Bruno Ramella aprile, maggio 2021

 

Nel mese di aprile, quello degli ottant'anni della Casa editrice, a ogni testata è imposta d'ufficio una copertina generica in cui risalta il protagonista della serie e quella di Tex è una delle poche che riesce a salvarsi. Al bollino si è aggiunto però il triangolino con lo strillo promozionale delle medagliette offerte dei pards, il prezzo dell'albo è infatti passato a 4,40 euro con un drastico aumento di cinquanta centesimi. La storia è di quelle che puntano a creare una certa atmosfera dominata dalla tensione e da una forte componente sovrannaturale, troppo fuori dalle righe per via degli eccezionali poteri mostrati dal protagonista, l'improbabile pistolero Carrillo devoto alla divinità vudu Papa Legba e anche la strega che si annida nella lugubre palude della Louisiana, che prende possesso del corpo di Carson, è tutto eccetto che memorabile. Se la storia si fa leggere, in definitiva la sensazione è proprio quella che l'autore abbia osato troppo e alzato all'inverosimile l'asticella dell'elemento magico.

 

 

 

 

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728, 729 Una colt per Manuela Montoya Mauro Boselli Mauro Laurenti giugno, luglio 2021

 

Il personaggio di Manuela Montoya, la storica fidanzatina di Kit Willer in un'indimenticabile storia d'amore contrastato pubblicata nell'agosto del 1978 con il titolo "I due rivali", solleticava la fantasia dei lettori ma anche quella del curatore di Tex, che aveva approntato una cartella rimasta però vuota nonostante le richieste di un soggetto agli altri autori, che alla fine è venuto per mano di uno storico lettore, l'avvocato Carlo Monni, che accettava l'eccitante sfida di confrontarsi non solo con Tex ma anche con un personaggio che era da accostare con tutta la cautela che imponeva quel tormentato idillio giovanile. Alla fine la storia paga le elevate attese che si erano create nei lettori intorno a questo storico ritorno, la scelta di un disegnatore in evidente fase calante e al suo esordio sulle pagine di Tex, troppo distante con i suoi copiosi neri dal ricordo che ci aveva lasciato il tratto fine e pulito di Erio Nicolò (Mauro Boselli riconoscerà l'errore come editor), una Manuela Montoya esagerata, troppo disinibita e emancipata, anche lei lontana dalla nostalgica rimembranza che ne avevano i lettori.

 

 

 

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729 Bis Agente indiano Mauro Boselli Maurizio Dotti luglio 2021

 

Mentre scrive il ritorno di Manuela Montoya, nel settembre 2020 il curatore è chiamato a pensare anche al primo albo bis, la novità prevista dalla Casa editrice per festeggiare i suoi ottant'anni che cadono nel mese di aprile, ma la pubblicazione è poi spostata di qualche mese all'estate 2021 anche perché la storia era allora ancora ferma a circa ottanta tavole. Alla fine è molto più di un prodotto editoriale da leggere sotto l'ombrellone, identico in tutto e per tutto alle uscite della serie regolare mensile (se si eccettua l'inestetica striscia gialla che campeggia in alto nella copertina), per molti lettori addirittura la migliore storia dell'anno, un unicum bagnato dal successo tanto da spingere la redazione a decidere di farne l'ennesima uscita annuale (presto estesa anche ad altri personaggi della Bonelli). Ai disegni della storia che racconta con qualche incongruenza di come Tex diventò l'agente indiano dei Navajos, l'autore chiama l'amico Maurizio Dotti che per realizzare le 110 pagine deve momentaneamente interrompere la realizzazione del suo Texone.

 

 

 

 

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730, 731 Il mostro del gran lago salato Pasquale Ruju Michele Benevento agosto, settembre 2021

 

Il soggetto è del lettore Antonello Rizzo che partecipa allora al forum di Tex. La copertina de "Il mostro del gran lago salato" con il gigantesco Siats che emerge dalle acque alle spalle di Tex e i caratteri vintage del titolo che ricordano quelli delle pubblicazioni horror della Eerie nascondono in realtà una storia reale e concreta in cui non c'è spazio per l'elemento magico, ne tantomeno per quello etnografico legato alla leggenda indiana di questa creatura mostruosa, che cela infatti dietro la sua maschera un impostore in carne ed ossa, la cui identità è peraltro troppo presto svelata. Tutto sommato siamo di fronte a una buona storia, sicuramente con qualcosa da rivedere, per esempio le tipiche scene ad effetto particolarmente care all'autore, che vive i suoi momenti migliori nelle sequenze narrative caratterizzate da un maggiore spessore drammatico che raggiunge il suo picco con la morte del personaggio di Colter e quindi nel teatrale epilogo.

 

 

 

 

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732, 733, 734, 735 Alla ricerca delle navi perdute Mauro Boselli Giovanni Bruzzo ottobre, novembre, dicembre, gennaio 2022

 

Lo spunto di questa storia è dato da un personaggio storico, Sir John Franklin, uno dei primi esploratori dell'Artico che a bordo delle sue due navi, l'Erebus e la Terror, scomparve tra gli iceberg al largo dell'isola di re Guglielmo mentre era alla ricerca del mitico passaggio a Nord ovest. La lavorazione dei quattro albi si protrae per circa sette anni a causa anche dell'interruzione dovuta al precario stato di salute del disegnatore Giovanni Bruzzo. Il tema restava molto affascinante per l'autore Mauro Boselli che ne aveva tratto la sceneggiatura nei primi anni Novanta di una delle sue prime storie di Zagor, ma la lunga e difficile gestazione l'aveva alla fine anche portato a disamorarsi della storia che stava scrivendo, complice anche la scoperta il 12 settembre 2016 del ritrovamento dell'Erebus in un punto tra l'altro non molto distante da quello in cui l'autore aveva pensato di posizionarne il relitto tra i ghiacci. Sulla storia, la migliore dell'anno o poco ci manca, che molto deve anche all'accoppiata vincente dei personaggi femminili di Dallas e di Kathy Dawn, che appare qui per la prima volta sulla serie mensile, aleggia il mitico capolavoro "Sulle piste del Nord" già a partire dalla copertina del primo albo che rievoca "Tamburi di guerra", per non parlare delle tavole iniziali che sono un omaggio per niente discreto alle pagine che Giovanni Ticci realizzò negli anni settanta per quell'avventura. 

 

 

 

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736, 737 Le frecce dei nemici Pasquale Ruju Giuseppe Prisco febbraio, marzo 2022

 

Pubblicata tra le due monumentali di Boselli, questa di Ruju fa la figura di storia di transizione, un po' crepuscolare, scorrevole ma anche poco originale, incentrata sulla vendetta personale (l'idea è di far riutilizzare le vecchie frecce usate dai nemici contro loro stessi) di un vecchio e stanco capo comanche, Quercia Rossa, sull'uomo dall'infanzia piuttosto travagliata, Chogan, che però gli aveva sterminato la famiglia.

 

 

 

 

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738, 739, 740 Il manicomio del dottor Weyland Mauro Boselli Raul e Gianluca Cestaro aprile, maggio, giugno 2022

 

Nel 2013 "Il segno di Yama" era stato una specie di prologo al grande ritorno di Mefisto in questa nuova avventura che si dipana ora su addirittura sette albi, la più lunga mai ideata per Tex. La prima parte, ambientata a San Francisco, è una storia gotica magnificamente realizzata dai fratelli Cestaro, che omaggia le doti del trasformista Mefisto, cioè il personaggio doppiogiochista e opportunista degli esordi, che veste qui i panni del direttore di un manicomio che ha tra i suoi pazienti il proprio figlio Yama. Non a caso Mauro Boselli ha deciso anche il ripescaggio della sorella Lily Dickart con l'intenzione, evidente, di mettere un po' di ordine nei fatti di questa famiglia, soprattutto dopo l'episodio scritto anni prima da Claudio Nizzi che aveva lasciato aperto più di un interrogativo. Nelle sette copertine è presente un fastidioso logo pubblicitario con la lettera iniziale del nome dell'antagonista presa dalla storia "La gola della morte". La copertina del terzo albo, tratta da una vignetta di Hal Foster, suscita anche una curiosa diatriba tra la Casa editrice e Gianfranco Manfredi.

 

 

 

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741, 742, 743, 744 Sierra Nevada Mauro Boselli Fabio Civitelli luglio, agosto, settembre, ottobre 2022

 

 

La fuga di Mefisto, che doveva essere affidata inizialmente a Piccinelli, è una storia diversa dalla precedente, sicuramente più western e solare, in cui l'autore riprende in mano dei vecchi personaggi come Padma e Narbas e mette a posto tutti i tasselli. Meno riuscita rispetto all'episodio disegnato dai Cestaro, in redazione ci si interroga molto anche sulla bontà della scelta operata, cioè di averla pubblicata subito dopo all'altra. Il finale, che inizialmente era tutt'altro, costringe l'autore ad allungare la conclusione di qualche pagina, per cui l'ultimo albo vanta alla fine ben 130 pagine.

 

 

 

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741 Bis L'eredità del bandito Pasquale Ruju Giovanni Freghieri luglio 2022

 

Nel secondo albo bis, Pasquale Ruju e l'esordiente Freghieri giostrano sull'eredità lasciata da Lamar, un ingente bottino messo da parte da questo incallito rapinatore passato a miglior vita, contesa tra la moglie e il resto dei componenti della sua banda. Storia di routine.

 

 

 

 

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745, 746, 747 Vancouver Pasquale Ruju Corrado Mastantuono novembre, dicembre, gennaio 2023

 

Una vecchia amica di Carson in pericolo, la bella Angela, figura a tutto tondo, la minaccia di morte che incombe su suo marito e più in generale sulla città di Vancouver che nel terzo albo va a fuoco (il grande incendio che distrusse la città il 13 giugno 1886 è il fatto storico alla base del soggetto, bella l'ambientazione canadese), sono gli ingredienti di una storia avvincente dal ritmo sostenuto che va in crescendo, senza inutili tempi morti.

 

 

 

 

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748, 749 La mesa della follia Moreno Burattini Michele Rubini febbraio, marzo 2023

 

Le prove generali di questa storia che verte sul mito delle leggendarie belve vampire del Texas, la prima di Burattini sulla serie regolare, erano state fatte nel decimo Color Tex del novembre 2016 con la breve "Chupacabras!" disegnata dallo stesso Rubini. La prima parte con i suoi terribili misteri che avvolgono la mesa, che si riallaccia a vecchie storie bonelliane come "La regina della notte", è pienamente promossa, ma la narrazione cede il passo nel secondo albo, con il tentativo da parte dell'autore di dare una spiegazione logica all'irrazionale invece di restare sul fantastico puro, per cui il risultato è un western contaminato con richiami all'horror ma privo di reale tensione che convince in definitiva veramente poco. Bollino per i 75 anni!

 

 

 

 

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750, 751 Ritorno a Red Rock Pasquale Ruju Rossano Rossi aprile, maggio 2023

 

L'aumento di altri cinquanta centesimi porta l'albo sulla soglia della banconota dei cinque euro. Questa volta la trovata della Casa editrice riguarda una serie di mini copertine plastificate da allegare agli albi. La copertina generica che si vorrebbe vintage, con il personaggio all'interno del cerchio, estesa a tutte le uscite della Casa editrice, ripropone Tex in posa statica con il fucile in mano alla John Wayne nella medesima posizione in cui si trovava due mesi prima ne "La mesa della follia". Il soggetto è il secondo scritto dal lettore Antonello Rizzo e rappresenta il seguito della storia "Taglia: duemila dollari" pubblicata nell'estate del 1979 con il ritorno di Rick Sanders e Sam Spring. In generale, il gradimento è basso.

 

 

 

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752 Fratello di Sangue Giorgio Giusfredi Alfonso Font giugno 2023

 

La prima storia di Giorgio Giusfredi esce un po' a sorpresa nel mese di giugno perché nelle pubblicazioni per la serie regolare previste per l'anno era da tempo programmata una storia di tre albi di Ruju e Seijas, "Le quattro vedove nere", che doveva precedere l'uscita nel mese di settembre dell'albo numero 755 dedicato ai settantacinque anni di Tex e dal momento che non era ancora ultimata serviva almeno una storia di appena 110 pagine, che Font realizza in tutta fretta, da affiancare a un'altra di due albi già pronta (vedi sotto, "Wolfman è vivo"). Le escursioni nel passato dei personaggi da parte dell'autore, qui si narra di come Aquila della Notte e Tiger Jack siano diventati fratelli di sangue, si rivelano anche in quest'albo autoconclusivo pienamente riuscite. La copertina di Claudio Villa rievoca quella del numero 109 "Massacro" e presenta i tre pards in un'inedita versione giovanile, Tex con la storica giacca a frange di galleppiniana memoria.

 

 

 

 

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753, 754 Wolfman è vivo Pasquale Ruju Pasquale Del Vecchio luglio, agosto 2023

 

Nell'estate del 2017, nel momento dell'uscita in edicola della prima storia del bieco Wolfman, che appariva allora per la prima volta nei numeri 684 e 685 della serie regolare, Pasquale Ruju decideva di ripetere l'esperienza maturata appena qualche mese prima quando aveva ripreso in mano il ritorno di Bowen (vedi sopra) scrivendo questa volta la seconda storia però del suo villain approfittando della splendida caratterizzazione che ne dava allora il maestro spagnolo Alfonso Font, anche se a realizzarla sarà tuttavia chiamato Pasquale del Vecchio (curiosamente qui alla sua ultima, per ora, avventura realizzata per la serie mensile).

 

 

 

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753 Bis Sulle tracce di Kit Carson Antonio Zamberletti Sandro Scascitelli luglio 2023

 

Il titolo ricorda da vicino quello di una vecchia storia di Tex, "Sulle tracce di Tom Foster", mentre la copertina di Villa omaggia invece quella dell'albo "Ore disperate". Questa storia che sa di un riempitivo che può bene figurare in questo format estivo, una non proprio originale caccia all'uomo, vede Kit Carson ferito e braccato dallo sceriffo Rothman di San Andreas nel Texas, dopo aver ucciso in una sparatoria il fratello di Rob Clayton, il padrone della città. Disegni come al solito molto dettagliati e personali per Sandro Scascitelli che fa qui il suo esordio sul mensile.

 

 

 

 

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755 La cavalcata del destino Mauro Boselli Claudio Villa settembre 2023

 

L'idea alla base di questo albo autoconclusivo, molto contestata, era di farne una storia celebrativa che contemplasse il ritorno di Lilyth sulla base di uno spunto fornito da Graziano Frediani, cioè la sua vendetta ultima sulla canaglia Higgins sul quale pesava materialmente la responsabilità della sua morte. Proprio la presenza del butterato scatena le polemiche perché è vista come una riscrittura del finale de "Il giuramento". Per il resto è una storia d'azione che si lascia ben leggere, con il suo finale commovente che giunge al cuore. L'albo conta più di 130 pagine ed è impreziosito da una serie di studi preparatori realizzati dal disegnatore, da più di vent'anni assente sulla serie regolare (più precisamente dall'ottobre 2002).

 

 

 

 

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756, 757, 758, 759 La Tigre colpisce ancora Mauro Boselli Andrea Venturi ottobre, novembre, dicembre, gennaio 2024

 

Nel settembre 2017, con "La Tigre colpisce ancora", Mauro Boselli per la prima volta fa di un personaggio creato da Claudio Nizzi il protagonista di una sua storia. Non solo, riprende anche in parte l'idea che era originariamente contenuta nel soggetto dell'autore modenese, che era stato bocciato nel 2006 dall'editore, che prevedeva un lungo inseguimento lungo l'oceano Pacifico fino al Borneo, in cui Tex e il principe Sumankan avrebbero alla fine stretto un'alleanza. Si vocifera all'inizio addirittura di una collaborazione dei due autori su una storia scritta a quattro mani, alla fine molto più prosaicamente Nizzi si limita a dare il suo consenso. Dopo un primo albo dai fili forse troppo aggrovigliati, in cui è data una spiegazione logica al ritorno del personaggio che nella precedente avventure si era schiantato sopra un masso, i restanti tre albi sono avventura pura combinata a magistrali colpi a effetto, fino al drammatico epilogo con l'uscita di scena della Tigre. 

 

 

 

 

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760, 761 La pattuglia scomparsa Pasquale Ruju Alfonso Font febbraio, marzo 2024

 

Di nuovo la coppia Ruju e Font questa volta nei selvaggi territori canadesi del grande Nord dove i due pards, in compagnia di Jim Brandon, seguono le tracce di una pattuglia scomparsa mentre il solo sopravvissuto, il tenente Louis Lagarde, affronta l'imprevedibile succedersi degli eventi e i suoi propri fantasmi personali. Pur senza toccare eccessivi picchi narrativi, con il suo romantico epilogo (ma anche qualche sbadiglio), la storia si lascia abbastanza apprezzare. Con il numero 761 Claudio Villa festeggia i suoi primi trent'anni da copertinista.

 

 

 

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762, 763, 764 Il mistero del monte Rainier Mauro Boselli Alessandro Bocci aprile, maggio, giugno 2024

 

"Il mistero della montagna", titolo di lavorazione di questa storia in cui Boselli dà un seguito all'avventura "Un mondo perduto" (e con l'extraterrestre in parte anche a "La valle della luna"), cerca di rimettere un po' di ordine in quel di fantascientifico presente nella serie di Tex. Non si tratta peraltro del soggetto giovanile che scrisse intorno al 1983, andato perduto, che non fu utilizzato da Gianluigi Bonelli che paternamente gli preferì quello ideato dal figlio Giorgio. La storia convince solo in parte.

 

 

 

 

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765, 766 La collera di Falco Giallo Claudio Nizzi Giovanni Ticci luglio, agosto 2024

 

Siamo nel Montana tra le terre sacre degli Shoshones ricche di metallo giallo che ovviamente fa gola a faccendieri e affaristi che tentano di metterci le mani, trama vista e rivista, con Tex che non trova di meglio che accompagnarli in Canada (il titolo di lavorazione era "Fuga verso il confine"). Si vocifera dietro le quinte che Giovanni Ticci (qui probabilmente alla sua ultima opera in due albi, a ottantaquattro anni ha chiesto di poter lavorare d'ora in avanti con storie brevi), se vogliamo usare un eufemismo, si sia divertito davvero poco a disegnarla e a confermare il suo scarso entusiasmo basterebbe fare un paio di conti perché messi da parte i suoi problemi di salute dal maggio 2018 ci ha messo addirittura sei anni per portare a termine questa fatica facendo comunque un lavoro enorme. I testi invece sono irritanti.

 

 

 

 

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765 Bis Un covo di vigliacchi Antonio Zamberletti Frederic Volante luglio 2024

 

Zamberletti, specialista di questi albi bis, stavolta affiancato da Volante che debutta sul mensile con delle pregevoli tavole, segue i due pards sulla scia del ricco bottino di una banca fino al covo dei rapinatori a Maddox Rock in una storia lineare e ricca di intrighi. Senza infamia e senza lode. Da par suo Claudio Villa confeziona l'ennesima cover generica su fondo bianco per questo speciale.

 

 

 

 

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767, 768, 769 Le quattro vedove nere Pasquale Ruju Ernesto G. Seijas settembre, ottobre, novembre 2024

 

La storia era prevista per l'estate del 2023 ed esce con il ritardo di un anno a causa della malattia (e poi della morte il 28 marzo 2023) di Ernesto Garcia Seijas che gli aveva impedito ampiamente di rispettare le scadenze (aveva disegnato appena 144 tavole), gli subentra poi Giovanni Freghieri che realizza le restanti 186 tavole in poco meno di un anno. Charity Brockman, Ramona Valjean, Daisy Maxwell e Isabel Gallardo sono quattro belle e eleganti donne assetate di vendetta che si coalizzano contro Tex che le ha rese tutte quante vedove. Spunto originale per una storia senza infamia e senza lode che si lascia leggere volentieri ma eccessivamente lunga e che si sgonfia con l'andare.

 

 

 

 

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770, 771 Il soldato fuggiasco Claudio Nizzi Giovanni Bruzzo dicembre, gennaio 2025

 

Non è un mistero che questa storia alla "Soldato blu", per dirla come Claudio Nizzi, lui l'avesse in mente per farne il Texone di Biglia. Quando venne a sapere dallo stesso disegnatore che però lui stava già disegnando uno speciale su testi di Ruju (il numero 41 "Ben il bugiardo"), l'autore modenese perse definitivamente la pazienza con il curatore. Durante la telefonata Mauro Boselli replicò inutilmente che lo speciale era già stato assegnato e che per la sua storia avrebbe potuto comunque contare su Giovanni Bruzzo, ma Nizzi non volle intendere ragione e la sua collaborazione alla testata si interruppe bruscamente come la chiamata in corso. Il soggetto di questa storia, che a questo punto dovrebbe essere l'ultimissima di Claudio Nizzi sulla serie mensile, a dire il vero è di quelli abbastanza prevedibili pur partendo da buoni propositi. L'idea del fuggiasco tenente Kirby che diserta dopo essersi opposto a un massacro di inermi indiani, esattamente come già si era visto per esempio in "Vendetta indiana", e deve scegliere tra la giovane indiana che l'ha aiutato e la figlia del comandante, pur mutuata dal film di John Ford "Il massacro di Fort Apache", poteva infatti essere valido ma la sceneggiatura non è per niente brillante e patisce di varie incongruenze se non di vere e proprie illogicità nella narrazione. 

 

 

 

 

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772, 773 Il morso dello scorpione Pasquale Ruju Yannis Ginosatis febbraio, marzo 2025

 

La storia d'amore del domatore di cavalli navajo Julio, malvisto dai mandriani razzisti, e della bella vedova Elaine proprietaria del ranch a Lincoln County dove lui lavora, sullo sfondo della minaccia incombente della banda del feroce El Escorpion, dopo un buon inizio delude nella sua seconda parte risultando alla fine poco coinvolgente, priva di pathos e di sussulti.

 

 

 

 

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774, 775, 776 Rick Master, detective Mauro Boselli Michele Benevento marzo, aprile, maggio 2025

 

Nella primavera del 2019 Mauro Boselli inizia a scrivere la sceneggiatura di quello che inizialmente doveva essere un Maxi Tex ambientato a San Francisco in cui Tex avrebbe fatto la conoscenza, dopo i tre fratelli Bill, di un altro personaggio seriale nato dalla penna di Gianluigi Bonellli, ovvero il simpatico detective privato Rick Master. La storia poi finisce sulla serie regolare anche perché rappresenta, a sorpresa, il sequel della storia della figlia di Satania che lascia campo aperto a una terza storia conclusiva del ciclo, che possiamo già definire uno dei meglio riusciti della serie mensile.  Il costo degli albi, intanto, è passato a 5,80 euro con un aumento deciso di novanta centesimi: il gadget immancabile in omaggio è il primo numero "La mano rossa" della nuova versione cartonata e censurata delle avventure di Tex.

 

 

 

 

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777, 778 I dimenticati Gianfranco Manfredi Carlos Gomez giugno, luglio 2025

 

Questa storia era destinata a un Color Tex ma in redazione si opta alla fine per la serie regolare riducendola di 10 tavole rispetto alle originarie 160 prima che fosse affidata al disegnatore, decisione che sembra essere stata presa prima della scomparsa dell'autore, venuto meno il 24 gennaio 2025, si ignoravano infatti le reali condizioni di salute di Manfredi. Illustrata dal maestro argentino Gomez, qui al suo esordio sulla serie regolare, la sceneggiatura ispirata al film di Wes Craven "Le colline hanno gli occhi" conta su un'ambientazione del tutto particolare, una foresta cupa e spettrale in cui si annidano i minatori della Franklin Mountain Mine orribilmente sfigurati, vittime di un'esplosione, tanto da apparire quasi dei demoni mostruosi e crudeli che incombono minacciosi sulla cittadina mormone di New Hope. La storia ha un ritmo serrato e si lascia apprezzare alla lettura anche se le motivazioni che spingono i minatori non paiono inattaccabili.

 

 

 

 

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777 Bis La rapina della Wells Fargo Jacopo Rauch Sandro Scascitelli luglio 2025

 

Il ritorno di Rauch sul mensile, seppure nello speciale estivo, a partire da un soggetto abusatissimo, la rapina a un convoglio della Wells Fargo, con il bottino che ricade interamente nelle mani di una donna alla faccia della banda Mason che le dà la caccia ignorandone tuttavia l'identità, è ancora una volta sapientemente costruito. Parata di attori hollywoodiani nelle tavole illustrate con la solita maestria da Sandro Scascitelli.

 

 

 

 

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778, 779 L'orrendo massacro Paquale Ruju Fabio Civitelli agosto, settembre 2025

 

Basandosi sulla leggenda di John Ware che fece la Storia nello stato dell'Alberta dove era giunto nel 1882 dal Texas, Pasquale Ruju ne ricostruisce la vita prima (e dopo) il suo arrivo in Canada che resta ancora oggi storicamente oscura. Ma alla leggenda raccontata dall'autore manca quella parvenza di magico che avvolge delicatamente le migliori storie, John Ware appare poco più di un esperto cowboy, anche l'elemento razziale che poteva essere una buona base di partenza è volutamente ignorato, le sequenze si susseguono telefonate in modo abbastanza artificiale e se la storia si lascia comunque leggere, ai lettori pare comunque un'occasione persa. Il disegnatore Fabio Civitelli rinuncia al puntinismo per ritornare a uno stile che ne aveva caratterizzato gli esordi e il fatto non dispiace.

 

 

 

 

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780, 781 L'argento di Socorro Gianfranco Manfredi Majo ottobre, novembre 2025

 

Dopo la scomparsa dell'autore, in redazione si dà la priorità alla pubblicazione della sua ultima fatica. La copertina di Villa non potrebbe meglio esemplificare il contenuto del primo albo, molto movimentato e ricco di sparatorie, ambientato nella cittadina mineraria di Socorro dove, la trama non è molto originale, dominano i soprusi dei prepotenti sui più deboli, in questo caso il colonnello Larkin a capo del presidio militare che si accaparra con la forza le concessioni dei minatori che hanno trovato nei tunnel delle loro miniere dei ricchi filoni d'argento, con i due pards però a fungere da angeli custodi che sembrano tirati direttamente dalle pagine dell'Apocalisse. Una delle migliori storie di Gianfranco Manfredi, splendidamente assecondato ai disegni da Mario Rossi, in arte Majo.

 

 

 

Il messaggio sarà aggiornato periodicamente con le nuove uscite fino al numero 800.

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Grazie a @ymalpas per il prezioso lavoro fatto. 

Centenario di molto inferiore rispetto al precedente, secondo il mio modesto parere. Non mancano anche qui le storie ambiziose, ma che spesso, e per ragioni differenti, non raggiungono l'obbiettivo (vedi la seconda di Mefisto- a proposito quale doveva essere il finale originale, a cui hai fatto riferimento?- quella della Tigre Nera e anche quella delle Navi perdute). 

 

Un Ruju in decisa fase calante, con pochi guizzi oltre la sufficienza e tanta mediocrità (interessante solo Vancouver, ma con il problema che ferma il duello finale, per raccontarcelo in flashback, come se i lettori non sapessero che Artiglio d'Orso sarebbe morto). Interessante Guatemala, ma che si affloscia sul finale. 

Ricordo la bruttissima sequenza del periodo Covid: Il monaco, il pistolero Vudu, Manuela Montoya (per ragioni differenti davvero memorabile in negativo). 

Tante storie interlocutorie, e alcune che non ricordo affatto o inutili (i Chupacabras, Il pistolero e il bambino, le frecce dei nemici, i gemelli diversi, John Ware, lo scorpione, le vedove, Wolfman 2, Redrock 2 ), tante storie brutte (quelle di Nizzi in primis, ma anche i Bis, eccetto il primo Boselli Dotti). 

Vediamo come va a finire per un consuntivo finale...  

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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Geronimo dice:

Non mancano anche qui le storie ambiziose, ma che spesso, e per ragioni differenti, non raggiungono l'obbiettivo

 

Giudizio forse un po' troppo severo, sono tutte storie solide che mancano del quid per essere considerate veri capolavori, ma tutte di alto livello, sia per Boselli (le due della figlia di Satania, la prima dei Cestaro su Mefisto che per me è la migliore del centinaio, la seconda di Civitelli è comunque classica, quelle dell'Artico e del Borneo sono riuscite, l'unica che mi ha deluso è quella del monte Rainier) sia per Ruju (Vancouver e Guatemala, peccato che non ne scriva di più, quella sulle vedove non è malaccio).

 

 

<span style="color:red">2 ore fa</span>, Geronimo dice:

a proposito quale doveva essere il finale originale, a cui hai fatto riferimento?

 

La prima idea che ebbe Boselli e che riguardava lo scontro finale di Tex con Mefisto e con un altra ambientazione. Ne ha parlato in qualche intervista e adesso non ricordo quale.

 

 

<span style="color:red">2 ore fa</span>, Geronimo dice:

Ricordo la bruttissima sequenza del periodo Covid: Il monaco, il pistolero Vudu, Manuela Montoya (per ragioni differenti davvero memorabile in negativo). 

 

Qui sono d'accordo anche se tutte meriterebbero una seconda lettura che non ho mai fatto.

 

 

<span style="color:red">2 ore fa</span>, Geronimo dice:

Tante storie interlocutorie, e alcune che non ricordo affatto o inutili

 

Questo è il vero problema di questo centinaio dominato dalla presenza di Ruju che spesso tende ad accontentarsi, ma anche degli altri che non hanno fatto meglio, come Zamberletti o Nizzi. Manfredi è stato altalenante, come era suo solito, ma le storie della strega e l'ultima sull'argento di Socorro sono più che buone. Rauch ha scritto appena due o tre storie, ma non è mai banale. Peccato che lo si veda così poco sulle pagine di Tex.

 

Per il resto un centinaio contrassegnato da un rincaro del costo di copertina che è quasi raddoppiato (da 3,50 a 5,80) e che subirà sicuramente un altro aumento prima del numero 800, le copertine spesso sporcate da bollini o triangolini, le patacche allegate, le copertine generiche in occasione degli eventi speciali, tutto in nome del marketing selvaggio.

 

 

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Ciao @ymalpas, d'accordo con te su tutto o quasi. 

Sulle storie di Boselli la seconda di Mefisto non mi è proprio piaciuta. Ho avuto l'impressione che cercasse di rimettere tutto a posto, partendo da Fuorilegge (n3) fino al Mefisto di Nizzi e la ciambella non è riuscita col buco. Belle scene, qua e là, idee interessanti come al solito... E l'ho letta di seguito all'altra, da sola, ma nulla. Storia ambiziosa che per me resta bruttina. 
La prima di Mefisto con i Cestaro è invece molto bella, fino alla questione del coltello dimenticato di fianco a Tex...

La storia della Tigre Nera invece mi ha davvero annoiato. Nella prima parte cercava di risolvere svariati problemi delle precedenti storie (tipo i seguaci del Vudu, cose che si poteva fare, per me, in un'altra storia) e nella seconda i personaggi continuavano a parlarsi addosso. 
Le navi perdute, secondo me, scontava l'assenza di un avversario forte. 

La storia sul Monte Rainer a me non è piaciuta, ma la ricordo poco per poter entrare nei dettagli. 

Il dittico con Benevento, invece è molto bello, anche se, la seconda storia, quella con Rick Master, risente di una partenza troppo lenta e troppo raccontata.

 

Per Ruju invece diciamo che entrambe le storie ambiziose non sono male (Vancouver, Guatemala) se fossero state più asciutte sarebbero state imperdibili, ma sono entrambe interessanti. 

 

Il vero problema sono le tante storie interlocutorie. In questo centinaio hanno esordito almeno 3 nuovi sceneggiatori (Rauch, Giusfredi e Barbieri) ma non sono ancora riuscito a inquadrare nessuno dei 3. Anche perché hanno scritto pochissimo. Il migliore, ad ora, sembra Giusfredi, ma gli altri due hanno prodotto così poco che non saprei. Le due storie in li sta di Rauch, per esempio, nemmeno me le ricordo, e le ho lette entrambe, ma per una ragione o per l'altra non ricordo nulla (stesso discorso per storie come le 4 vedove). 
 

 

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@ymalpas è molto più generoso di me nei giudizi, a volte di poco, a volte con voti positivi che meriterebbero un duello all'alba dietro il convento dei carmelitani scalzi (la "cavalcata..."). 

 

io guardo questa sequenza di storie che giudico in gran parte scarse o pessime... e mi rendo conto che non ce ne è manco una che giudicherei "bella". Alcune sono discrete o sufficienti, ma sono giudizi del tipo "vabbè, questa volta si sopporta" o "si riesce a leggere", mai una cosa tipo "che bella storia che ho letto" che invece capitavano una volta, magari fra una schifezza e l'altra di Nizzi, ma c'erano (e ci sono state fino praticamente a ridosso del 700). Da qui il mio voto "pessimo": un crollo qualitativo generale, che ha portato Ruju ben sotto al livello della mia sopportazione (le sue ultime non le ho lette), e Boselli... al livello che aveva prima Ruju.

 

Non è "solo" un problema di mera stanchezza degli autori, o sovrapproduzione, anche se ovviamente avranno avuto la loro parte: ci sono dietro anche SCELTE EDITORIALI CLAMOROSAMENTE SBAGLIATE, con insulsi "ritorni", fastidiosissime retcon del passato che variano dall'insensato all'offensivo, e una serie di storie che a parte il fatto che spesso sono pure verbose o piene di scene tamarre... sono proprio il peggio per Tex sin dalle intenzioni! ("facciamo tornare Tizio, cerchiamo uno straccio di idea anche scarsa per farlo tornare, stravolgendo il suo personaggio!", "diamo una spiegazione per il fatto che il cappello di Tex in quella scena 50 anni fa si era spostato fra una vignetta e l'altra", o "prendiamo questa storia iconica e roviniamola, dai!")

 

Ma dopotutto, lo sapeva anche Sergio Bonelli che certe cose stancano...

 

On 10/12/2025 at 3:44 PM, ymalpas said:

L'aneddoto è fin troppo conosciuto: nell'ottobre 2014 Mauro Boselli ritrovava il suo soggetto su "La figlia di Satania", un personaggio che era stato protagonista di una delle storie epocali di Gianluigi Bonelli che più aveva amato da bambino, che era stato bocciato sei mesi prima della sua morte dall'editore Sergio Bonelli, contrario al ritorno di figure del passato di Tex che giudicava probabilmente troppo datate, che non aveva degnato darne neppure una sola lettura.

 

Sergio Bonelli aveva cercato di fermare questa "ritornite acuta" che aveva preso gli autori (anche su Zagor aveva cercato di fermare i ritorni dei suoi vecchi personaggi), ma una volta scomparso lui... è tracimata la sua diga, e da allora sia arrivati in piena narrazione Marvel, "tutti tornano, sempre, e spesso).

 

Guardo questo elenco di storie, e a parte quelle di Manfredi e Beneventi (e di Nizzi che ha problemi pure peggiori ma almeno non quello), Ruju e Boselli sembrano incapaci di frenare questa "ritornite"... vedo il ritorno di Bowen, la Figlia di Satania, Il ritorno di Mefisto, il ritorno del figlio di Mefisto, il ritorno della zia del figlio di Mefisto, il ritorno della Tigre Nera, il Figlio della Tigre Nera, il ritorno di Makua, il ritorno del Tenente Castillo, il ritorno di Montales, il ritorno di Manuela Montoya, il ritorno di Gros-Jean (2 volte!) il ritorno di Kathy Dawn, il ritorno di Dallas, il ritorno dei Chupacabras e il ritorno di "tutti gli alieni mai apparsi su Tex", e ben DUE "seguiti" infami che insultano le storie precedenti, mostrando che entrambe le volte nelle storie precedenti Tex era stato in realtà fregato come un fesso!

 

Sono più capaci di scrivere storie, o fanno solo seguiti infami, remake e "ritorni di" o "figli di" o "il ritorno dei figli di"? Posso dire che i "ritorni di" e soprattutto certi "seguiti" e la massa di retcon MI HANNO SCASSATO LE BALLE?

 

E il peggio è che non vedo segnali di risalita. Temevo per Tex un lento declino, e invece è arrivato un repentino crollo qualitativo, e uno stravolgimento di caratteristiche essenziali della serie.

 

Poi, alcune note sparse...

 

On 10/12/2025 at 3:44 PM, ymalpas said:

Invitato da Boselli a mandare dall'eremo di Fiumalbo del nuovo materiale in redazione, nei primi mesi del 2017 Claudio Nizzi decide di ripartire da un suo vecchio soggetto risalente al 2008, cioè all'anno in cui decise di ritirarsi in seguito alla richiesta di Canzio che come editor gli aveva suggerito di apportarvi qualche modifica.

Questa storia è "l'araldo"  del crollo successivo. In tante cose: torna Nizzi (e già qui siamo al masochismo acuto e la dimostrazione che chi dice che la proliferazione delle uscite non fa danni dice cavolate... hanno dovuto far tornare Nizzi, più danno di così...), con una storia BOCCIATA che stavolta VIENE APPROVATA (insomma, "oggi siamo più di bocca buona, va bene tutto!)... alla fine hanno sconfessato Canzio e dato ragione a Nizzi!

 

On 10/12/2025 at 3:44 PM, ymalpas said:

Quella dei fratelli Granger, siamesi

 

???  :lol:

 

 

 

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Per cominciare i complimenti a Ymalpas, per proseguire mi accorgo che c'è una netta distinzione fra le mie storie preferite e le altre: le prime sono quelle più lunghe - tranne Netdahe e Il mistero del monte Rainier - fra le seconde, nessun albo bis ha raggiunto la sufficienza. Anno nero il 2021: dal monaco guerriero al pistolero vudu da Manuela non quella di Julio Iglesias al mostro del gran lago salato. Ho poco apprezzato il ritorno di diversi comprimari, ho trovato di mio gusto la suddivisione degli eventi per il ritorno di Mefisto, a parte il finalone da crogiolo contenente fisica, metafisica, filosofia, esoterismo, corna, bicorna, agli e frattagli per ritrovarsi almeno con uno Yama definitivamente scimunito e un Mefisto "redimorto". Mi aspettavo di più dalla storia di Rick Master, idea magari condizionata dal fatto che il finale aperto spinge a credere nell'ennesimo ritorno. Tiro alcune somme: su 81 albi, 33 li ha sceneggiati Ruju, 32 Boselli, 8 Nizzi. I diversi disegnatori sono stati 28+1 (il secondo dei Cestaro) e tranne Laurenti li ho promossi tutti. Infine, le copertine: alcune sono state in stile "anni d'oro", ovvero generiche e anche con fondo monocolore. Sempre di altissima qualità: la più dinamica quella di "Attentato a Montales", la più attraente "Vancouver", la più inquietante "Il manicomio del Dottor Weyland", la più malinconica "Il soldato fuggiasco", la più vintage "Alla ricerca delle navi perdute", la più improbabile "Il morso dello scorpione", la più iconica "Il trionfo di Mefisto", e la più evocativa "Artiglio d'orso), le mie preferite "La vetta degli spiriti" e "I guerrieri della tundra".

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Intanto un grazie a ymalpas per il titanico sforzo. La fascia 700- è stata quella che mi ha fatto smettere di comprare Tex. Di per sé è un risultato importante, ma non è tutta colpa di questa testata e dei suoi autori. Tutto intorno si è formato qualcosa di ingestibile, che ogni settimana mi portava a entrare in edicola e comprare un inedito che poi non mi interessava più leggere, lasciando perdere le iniziative di marketing, i "fuori serie", i cartonati "imperdibili", le patacche e il cofanetto per metterle via e non pensarci più.

Narrativamente ammetto che ci sono stati periodi molto peggiori, che avvenivano in un periodo in cui comunque compravo e non leggevo, ma la pila di "giornaletti ancora da leggere" era molto meno ingombrante e metteva meno soggezione.

Il titolo che per me simboleggia questo periodo texiano è senza dubbio "Sulla cattiva strada".

Forse la copertina che mi piace meno è proprio la 701, mentre scorrendo questa pagina sono visivamente attratto sempre da quelle monocromatiche con i personaggi in primo piano eppure l'ultima è comunque molto suggestiva.

L'ultima che ho letto davvero è quella del ritorno della Montoya (letta in attesa della revisione dell'auto), ma delle altre proprio non ho che un flebile e annoiato ricordo.

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Grazie veramente a chi ha curato questo lavoro. 

 

La fascia 700 si segnala per me per storie ottime (figlia di Satania, navi perdute, Rick Master), alcune delle altre non le ho lette, una valutazione a parte sul finale di Mefisto e C. ambizioso ma non del tutto riuscito, altre storie meno riuscite e tanti troppi riempitivi. Gli ultimi Nizzi deprimenti soprattutto il soldato fuggiasco, troppi Ruju  dopo le 4 vedove fiasco clamoroso di un soggetto che per riuscire avrebbe avuto bisogno di un coraggio estraneo alle regole canoniche se ci resti dentro non può che fallire miseramente come è stato. Le speranze sono riservate a molte storie di Boselli già annunciate e la cosa che preoccupa è che oltre non si vede molto altro all'orizzonte salvo qualche segnale incoraggiante da quanto scritto altrove da Giusfredi e Barbieri. 

Il vero scrigno prezioso ad ora è tex willer non la regolare.

Sui ritorni infine: sono contrario agli integralismi in ambo le direzioni sia niente ritorni che ritorni a tutti i costi. Higgings ebbene sì poteva esserci risparmiato :lol:

Ma altrI ritorni perché no se son ben corposi. Dawn e Dallas inseme mi hanno deliziato. Come non attendere con grande curiosità Juan Cortina con Pedro e Miguel (I migliori caratteri inventati da Boselli per me), Lily Dickart, la misteriosa mrs Dark e naturalmente Lena e Donna? Boselli da a queste storie il respiro da ",commedia umana " che si sovrappone all'ambiente western ed è una grande pittura di caratteri e profili psicologici.

 

Resta infine il quesito di che ne sarà di Kit Willer e Tiger Jack, ai box da molto tempo. Ogni volta che leggo che nella prossima storia "Tex e Carson vanno di qua Tex e Carson vanno di là" mi viene una sorta di apprensione mista a un vago senso di "viale del tramonto".

Edited by Tracce358
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Il 18/10/2025 at 20:11, Dix Leroy dice:

L'ultima che ho letto davvero è quella del ritorno della Montoya (letta in attesa della revisione dell'auto)

Sei uno Speedy Reader o ti eri presentato con una Fiat 124 del 1971?

<span style="color:red">23 ore fa</span>, Tracce358 dice:

Resta infine il quesito di che ne sarà di Kit Willer e Tiger Jack, ai box da molto tempo. Ogni volta che leggo che nella prossima storia "Tex e Carson vanno di qua Tex e Carson vanno di là" mi viene una sorta di apprensione mista a un vago senso di "viale del tramonto".

Sono d'accordo, anche perché la presenza di tutti e quattro i pard spesso dà l'occasione per dare un po' di respiro alle storie, suddividendole in eventi paralleli di protagonisti separati. Altrimenti il rischio è quello del solito monologo spiegatizio di sex imbeccato da qualche domanda beccacciona di Carson o da un sua imprecazione riguardante Giosafatte o Matusalemme.

Il 17/10/2025 at 16:19, Diablero dice:
Il 12/10/2025 at 15:44, ymalpas dice:

Quella dei fratelli Granger, siamesi

 

???  :lol:

 

Nati a Bangkok avevano la doppia nazionalità. E la denominazione Thailandia parte dal 1949.:D

Il 17/10/2025 at 10:20, ymalpas dice:

Per il resto un centinaio contrassegnato da un rincaro del costo di copertina che è quasi raddoppiato (da 3,50 a 5,80) e che subirà sicuramente un altro aumento prima del numero 800, le copertine spesso sporcate da bollini o triangolini, le patacche allegate, le copertine generiche in occasione degli eventi speciali, tutto in nome del marketing selvaggio.

Anche se non ci riguarda direttamente, ma è significativo dello spirito dei tempi della SBE in questo periodo, le copertine di tutti gli altri personaggi mensili ridisegnate sulla base di alcune celebri di Tex. Come se per celebrare l'anniversario di un quotidiano, in un determinato giorno tutti gli altri uscissero con la prima pagina in comune per quello che riguarda la grafica (Beh, se il festeggiato fosse "Il Tempo" ci divertiremmo non poco).

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<span style="color:red">26 minuti fa</span>, San Antonio Spurs dice:

Sei uno Speedy Reader o ti eri presentato con una Fiat 124 del 1971?

In realtà è una 128 berlina verde del '74!

Mi piacerebbe potermi vantare, ma la dura realtà è che sei anni fa l'ho venduta, prima che cominciasse a perdere i pezzi per strada, ma da quel che so è stata restaurata e gira ancora!

Ora ho un'altra simpatica vettura, andata fuori di produzione proprio dal 2025 e da quel che sento comincia a essere un pezzo da collezione tra gli appassionati di utilitarie giapponesi.

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Per me finora è stato un buon centinaio: abbiamo (re)incontrato diversi personaggi con diverse ambientazioni anche atipiche. Sicuramente molto meglio del centinaio dopo il 500. Ringrazio molto Ymalpas per l'eccellente lavoro :)

C'è tuttavia qualche storia che mi ha lasciato perplesso come la vicenda sul monte Rainier. Forse alcune storie sono state troppo ambiziose o che andavano meglio su altri fumetti (per esempio Zagor). Ci sono stati molti ritorni, forse in un futuro questo centinaio sarà ricordato principalmente per questo....

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Il 18/10/2025 at 22:12, Tracce358 dice:

Come non attendere con grande curiosità Juan Cortina con Pedro e Miguel (I migliori caratteri inventati da Boselli per me), Lily Dickart, la misteriosa mrs Dark e naturalmente Lena e Donna? Boselli da a queste storie il respiro da ",commedia umana " che si sovrappone all'ambiente western ed è una grande pittura di caratteri e profili psicologici.

Resta infine il quesito di che ne sarà di Kit Willer e Tiger Jack, ai box da molto tempo. Ogni volta che leggo che nella prossima storia "Tex e Carson vanno di qua Tex e Carson vanno di là" mi viene una sorta di apprensione mista a un vago senso di "viale del tramonto".

 

 

Beh, delle tre mie storie future che attendi, in almeno due c'è il quartetto al completo. Ma, ora più che mai, non posso essere responsabile delle scelte degli altri sceneggiatori... ;)

Edited by borden
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Io ho votato buono stando un po' di manica larga.

Il problema di questo centinaio sono le troppe storie mediocri e che paiono scritte con il pilota automatico, accanto a qualcuna comunque di buon livello, ma purtroppo con Borden in calo capolavori o storie davvero memorabili zero.

Così al volo direi:

Migliori: Bowen, Satania, navi perdute, agente indiano, nel complesso Mefisto, Vancouver, Rainier e Rick Master.

Peggiori: Mezcali, rupe, pistolero, Manuela, lago salato, mesa, Red rock, Falco Giallo, cavalcata.

Delusioni personali: Il ritorno della tigre nera, forse dovrei rileggerla ma ho l'impressione di un polpettone abbastanza indigesto man mano che proseguiva...oltre alla già citata Cavalcata del destino, probabilmente non necessaria e comunque non riuscita.

Edited by Il Biondo
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<span style="color:red">40 minuti fa</span>, Il Biondo dice:

Il problema di questo centinaio sono le troppe storie mediocri e che paiono scritte con il pilota automatico, accanto a qualcuna comunque di buon livello, ma purtroppo con Borden in calo capolavori o storie davvero memorabili zero.

I capolavori (o comunque le storie memorabili) in questi 6 anni dal 2019 al 2025 ci sono stati, ma al di fuori della serie regolare:

Texoni: quelli di Carnevale, Villa e Dotti

Tex Willer: Nella terra dei Seminoles, Pinkerton Lady, Il passato di Cochise, Fantasmi di Natale (più tante altre storie ottime)

Cartonati: Pearl, La leggenda di Yellow Bird, La maledizione del Charro Negro

 

Purtroppo nella fascia 700 si è visto soprattutto un calo di Ruju, con storie che partono bene e interessanti ma (quasi tutte) si afflosciano a metà.

Nizzi che non doveva tornare.

Manfredi in fase calante.

Rauch e Burattini e Zamberletti senza alcuna ambizione.

Boselli che osa e cerca sempre di fare qualcosa di nuovo, ma non con la brillantezza di un tempo.

 

Storie migliori:

Mefisto dei Cestaro (pur con finale non del tutto riuscito), Navi perdute, Vancouver e Rick Master (anche queste non prive di difetti), Agente indiano, Monte Rainer (siamo in pochi, credo, a cui è piaciuta :lol:).

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<span style="color:red">4 ore fa</span>, Poe dice:

I capolavori (o comunque le storie memorabili) in questi 6 anni dal 2019 al 2025 ci sono stati, ma al di fuori della serie regolare:

Texoni: quelli di Carnevale, Villa e Dotti

Tex Willer: Nella terra dei Seminoles, Pinkerton Lady, Il passato di Cochise, Fantasmi di Natale (più tante altre storie ottime)

Cartonati: Pearl, La leggenda di Yellow Bird, La maledizione del Charro Negro

Ciao Poe, concordo che extra regolare si siano raggiunti picchi più alti.

I texoni di Villa e Carnevale sicuramente, sopra a quello di Dotti per me.

Pinkerton Lady e altre sulla Tex Willer, che però per quanto mi riguarda è un po' in stanca anche lei negli ultimi anni.

Sui cartonati non sono ferrato perchè li acquisto molto saltuariamente, sicuramente tra quelli che ho letto Yellow Bird e Charro sono storie piacevoli ma la voce grossa la fanno sicuramente i disegni, mentre il mio preferito complessivamente è Snakeman, mi ha colpito da subito.

 

<span style="color:red">5 ore fa</span>, Poe dice:

Monte Rainer (siamo in pochi, credo, a cui è piaciuta :lol:).

E poi si, non capisco l'avversione generale per la storia del Rainer, che mi è piaciuta sia a livello di atmosfera che trama, oltre che dal punto di vista grafico: trovo che l'incontro ravvicinato con gli extraterresti sia stato gestito bene texianamente parlando. Non è perfetta ma fa il suo dovere, certo penso che quanto visto rimanga un limite da non superare :D

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<span style="color:red">11 ore fa</span>, borden dice:

 

 

 

Beh, delle tre mie storie future che attendi, in almeno due c'è il quartetto al completo. Ma, ora più che mai, non posso essere responsabile delle scelte degli altri sceneggiatori... ;)

E soprattutto goditi la libertà di non esserlo :lol:

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Ciao a tutti, 

 

Credo che il problema non sia che manchino le storie belle. Qualcuna l'avete anche nominata voi. Il problema è che non siano uscite sulla serie regolare di Tex, ma su testate parallele (Tex Willer e Texoni- anche se gli ultimi due texoni memorabili risalgono al 2020). 
Sulla serie regolare sono apparse storie ambiziose, certo, ma alcune di queste non del tutto riuscite. 
Il monte Rainer (sono contento che a qualcuno sia piaciuta, ma a me ha lasciato indifferente), Rick Master (ha un primo albo lentissimo), Le navi perdute (la ricordo come una storia di viaggio senza un cattivo interessante), La Tigre Nera (una storia in cui si parla troppo - ovviamente sono tutti giudizi personali). 

 

Senza voler ricordare le più brutte del centinaio (Manuela Montoya, Il pistolero Vudu, Il Monaco, La cavalcata del destino, Redrock, sorvolando su ben altri scempi) Il resto delle storie scivolano via senza lasciare nemmeno un ricordo: Il ritorno di Wolfman, Il ritorno di Makua, I forzati di Dryfork, Lo scorpione, sono storie che nemmeno ricordo...  

E se non le ricordo, significa che non erano memorabili e non lasciavano nessuna scena impresa, manco una sparatoria (o una scena al contrario, vedi la storia Braccato!, dove Tex viene ferito due volte e i due co-protagonisti della storia, nonostante esplodano una quarantina di candelotti di dinamite, si salvano, nonostante siano a 3 metri dall'esplosione)... Ad esempio le due ultime di Manfredi, non saranno capolavori, ma grazie ai disegni di Gomez e Majo e delle sparatorie ben orchestrate (vedi la questione Dinamite contro fucili, pensata al contrario) qualcosa me la ricorderò...

Molte le appoggio in libreria e non mi viene nemmeno la vaga idea di riprenderle in futuro per rileggerle...

Tra 2 o 3 anni riprenderò in mano lo Scorpione, e dirò: madò, non mi ricordo nulla. Poi lo sfoglierò, mi ricorderò qualche scena tutt'altro che memorabile e lo riporrò al proprio posto. 

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Donq, ho votato "Buono" perché "discreto", cioè una via di mezzo tra buono e sufficiente, non c'è.

 

Intanto è, per ora, un nettissimo passo indietro rispetto al centenario precedente, che per qualità media è, per me, il migliore dopo il 100-200. 

In generale ho notato una partenza più o meno con il botto per poi andare pian piano a calare (lo dico qui per chiarire ogni dubbio: sì, il calo è andato di pari passo con la proliferazione delle uscite).

 

Se Boselli ha tenuto duro, pur con qualche inciampo, Ruju è andato in caduta libera. Nel mezzo ci sono autori come Rauch, Giusfredi e Barbieri che hanno fatto troppo poco per un giudizio vero e proprio, ma mi auguro che nel futuro trovino il modo di esprimersi al meglio delle loro capacità.

 

Su Nizzi sorvolo perché rischierei di scrivere un pamphlet infinito e devo tornare a lavorare.

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