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I colori violentati delle copertine di Claudio Villa


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  • Collaboratori

Le copertine di Tex nascono dalla collaborazione tra il disegnatore Claudio Villa e i grafici della Sergio Bonelli Editore.

 

Il disegnatore fornisce ogni volta diversi bozzetti della copertina, in media tre o quattro, scegliendo ormai da diversi anni lui stesso il tema della copertina (a partire dalle tavole che la redazione gli fornisce).

 

Una volta che il bozzetto è stato scelto e approvato, Claudio Villa disegna la copertina vera e propria in bianco e nero e poi passa alla versione finale colorata con le ecoline (o le tempere).

 

Nel novanta per cento dei casi il lavoro del disegnatore e quello di grafici coincide, succede tuttavia che una copertina su dieci vada in edicola con una colorazione diversa rispetto a quella che era stata impostata all'inizio.

 

In questa nuova discussione vorrei discutere proprio di questi casi, prendendo esempio da circa una decina di copertine scelte tra gli ultimi cinquanta numeri, limitandomi per comodità a quelle della fascia 700, perché non sempre a mio giudizio le scelte della redazione sono state delle più felici.

 

 

 

780-1.gif  780-2.gif

 

Partendo dalla copertina dell'albo ancora in edicola, l'intervento dei grafici riguarda la colorazione dello sfondo e in questo caso la correzione migliora decisamente quella abbozzata da Villa. I pantaloni di Carson diventano verdi per rispettare la tradizione.

 

 

 

775-1.gif  775-2.gif

 

La copertina del numero 775 è profondamente rivista. Questa volta non sono solo i pantaloni di Carson a cambiare (ancora una volta) di colore. Il risultato finale mostra dei colori piuttosto improbabili, molto meglio quelli scelti da Villa.

 

 

 

772-1.gif  772-2.gif

 

La copertina del numero 772 ci offre un esempio di colori che coincidono al 90 %, cambia in effetti solo il blu del cielo (e le nuvole più naturali nella versione di Villa). Il lavoro dei grafici in questo caso tende a sbiadire l'azzurro acceso scelto dal disegnatore e a uniformare a tinta unita il colore. In questo caso la versione finale mostra una maggiore leggibilità della copertina, anche se non convince troppo la gradazione del celeste che è stato scelto. Da notare anche il giallo della camicia di Tex slavato.

 

 

 

767-1.gif  767-2.gif

 

La copertina del numero 767 oltre a centrare maggiormente il personaggio di Tex, cancella del tutto il tramonto che aveva impostato Villa con l'uso del colore arancione. Si passa dalla sera a mezzogiorno. Di nuovo impietoso il giallo a tinta unita della copertina finale con le gradazioni impostate da Villa per la camicia. Lavoro della redazione questa volta bocciato sonoramente, della bella copertina di Villa resta poco.

 

 

 

763-1.gif  763-2.gif

 

Anche la copertina del numero 763 mostra un intervento massiccio con Photoshop. Il lavoro del grafico in questo caso punta tutto a supportare l'effetto della nebbia, sacrificando i colori accesi del totem e dell'erba alle spalle di Tex. Anche in questo caso il lavoro finale è deludente.

 

 

 

756-1.gif  756-2.gif

 

La copertina del numero 756 rappresenta uno di quei casi in cui in via Buonarroti si opta alla fine per dei colori del tutto diversi. Un vero e proprio disastro!

 

 

 

742-1.gif  742-2.gif

 

Anche la copertina dell'albo 742 mostra un altro intervento deciso della redazione sul cielo e sul personaggio di Padma che beneficia di un maggiore contrasto, anche se nella versione di Villa vuole essere evanescente (si veda anche l'aura che emana dal personaggio e che sparisce dalla versione definitiva). In questo caso la versione definitiva non si può dire che peggiori di molto quella di partenza, anche se quella di Villa meritava la pubblicazione solo per i giochi di luce sulla camicia.

 

 

 

727-1.gif  727-2.gif

 

Voglio infine dare spazio alla copertina del numero 727 che rispetta più o meno la colorazione iniziale. Resta impietoso il giudizio sul fondo photoshoppato della versione da edicola, se quello di Villa poteva non convincere troppo, mi chiedo perché non si sia scelta una tinta unità. Anche il verde della vegetazione di bell'effetto con la sua varietà di colori subisce un pessimo trattamento. Molto meglio anche la colorazione dell'acqua impostata da Villa, più realistica. Sono dei dettagli, ma a volte possono fare la differenza.

 

Queste sono le copertine dove ho ravvisato gli interventi più pesanti, in altri casi non ci sono sostanziali differenze. Posto solo una copertina, quella del numero 740 a titolo di esempio.

 

740-1.gif  740-2.gif

 

Si vede che quando la redazione si mostra più rispettosa del lavoro del disegnatore che i colori della versione da edicola sono pienamente promossi.

 

 

A voi la parola!

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Il mio commento sarà pacato: i grafici della Bonelli sarebbero da mettere al muro. :lol: Villa, che è un disegnatore professionista, ovviamente sa scegliere benissimo la migliore combinazione di colori, mentre il grande quesito che muove i grafici sembra essere "come possiamo smorzare e appiattire le tinte di queste copertine?" :rolleyes: (non so, magari hanno paura che dei colori troppo accesi possano impressionare troppo i lettori, visto che ormai sono tutti anziani)

 

Ovviamente quelle di Villa sono solo delle prove di colore, quindi non so nemmeno se tecnicamente possano essere  pubblicate, ma certo che fargli fare tutto quel lavoro a mano per poi banalizzarlo col computer è un bel controsenso: non fanno prima a fare colorare le copertine direttamente a lui? 

  • +1 1
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Sono anche io sensibile a questo argomento (visto che una volta mi piaceva disegnare, seppur non colorare), a primo avviso posso dire che a volte la versione di Villa è più piacevole, mentre altre volte condivido le modifiche fatte in redazione.

Già detto più volte che la camicia gialla uniforme di Tex è quel segnale luminoso che permette al lettore di individuare immediatamente l'albo in edicola, mentre i pantaloni di Carson o la camicia di Piccolo Falco sono chiodi fissi di entrambi i realizzatori (Claudio ha deciso di cambiare "uniforme" ai vari pards, mentre l'editore è irremovibile nel mantenere i colori "istituzionali").

I cieli di Villa fanno sembrare la copertina del mensile come un TexColor e quindi potrebbe far nascere confusione.

Divertente il fatto che spesso il disegno viene ambientato di giorno e la copertina finale invece di notte, oppure il tramonto si tramuta in alba...

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👍Grazie per lo spunto e l'ottimo lavoro!

Da parte mio apprezzo di più la versione di Villa anche sull'ultimo numero, in particolare aver rimosso il capello, forse apre la scena verso la testata 'Tex', però toglie un po' di dinamicità.In ogni caso la copertina definitiva la trovo troppo cupa, che sia  l'ombra della costruzione che si unisce allo sfondo nero che mi incupisce...?

O la mancanza di un terriccio più 'luminoso', forse.

 

Sulle altre copertine, però, mi piacerebbe leggere anche l'opinione di @Dix Leroy , quando e se ha tempo, ovviamente.

 

😅Abbiamo postato in contemporanea, vedo! Meglio così

<span style="color:red">4 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:

Divertente il fatto che spesso il disegno viene ambientato di giorno e la copertina finale invece di note, oppure il tramonto in alba...

👍

Edited by Black Jim
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<span style="color:red">3 minuti fa</span>, Black Jim dice:

👍Grazie per lo spunto e l'ottimo lavoro!

Da parte mio apprezzo di più la versione di Villa anche sull'ultimo numero, in particolare aver rimosso il capello, forse apre la scena verso la testata 'Tex', però toglie un po' di dinamicità.In ogni caso la copertina definitiva la trovo troppo cupa, che sia  l'ombra della costruzione che si unisce allo sfondo nero che mi incupisce...?

O la mancanza di un terriccio più 'luminoso', forse.

 

Sulle altre copertine, però, mi piacerebbe leggere anche l'opinione di @Dix Leroy , quando e se ha tempo, ovviamente.

Claudio dovrebbe mettersi d'impegno, prendere il suo disegno e scansionarlo. Poi fare un nuovo livello e mettersi di buzzo buono e colorarlo (ovviamente alla sua maniera) ma in ambiente digitale. Non so se ne valga la pena, visto che poi il benestare finale a quanto pare non spetta a lui. Di sicuro è molto più semplice per i coloristi partire da zero (magari seguendo alla lettera le sue indicazioni) per poi sorbirsi le modifiche del responsabile dell'ufficio grafico che ovviamente sembra avere l'ultima parola.

Come ho letto la redazione non si permette di far modifiche allo stile o al disegno (e a volte manda in edicola vignette o disegni semplicemente non riusciti) a quanto pare ha libero arbitrio su come devono essere i colori. Alle volte fanno bene, altre volte no.

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Questa è una della rare volte in cui, parlando dei Tex recenti, io e Magic Wind siamo totalmente d'accordo su un punto! :lol:

 

Questo:

1 hour ago, Magic Wind said:

Il mio commento sarà pacato: i grafici della Bonelli sarebbero da mettere al muro. :lol: Villa, che è un disegnatore professionista, ovviamente sa scegliere benissimo la migliore combinazione di colori, mentre il grande quesito che muove i grafici sembra essere "come possiamo smorzare e appiattire le tinte di queste copertine?" :rolleyes: (non so, magari hanno paura che dei colori troppo accesi possano impressionare troppo i lettori, visto che ormai sono tutti anziani)

 

Fatto salvo qualche eventuale problema "tecnico" (non è detto che i colori di stampa possano riprodurre quelli ottenuti da Villa), che comunque capiterebbero ogni tanto e non su ogni copertina, l'intento che vedo è davvero "banalizziamo, l'importante è che la camicia di Tex sia sempre la stessa sfumatura di giallo canarino sotto ogni condizione di luce o tenebra". Ma, cari i miei redattori Bonelli evidentemente fan sfegatati della Marvel, vi ha mai spiegato nessuno che quella è una CAMICIA, e non un COSTUME DA SUPEREROE?

 

"I lettori non riconoscerebbero Tex"? Si vede che pensano che davvero siamo diventati tutti arteriosclerotici o in preda a demenza senile, visto che per anni l'abbiamo riconosciuto tranquillamente con la camicia ROSSA...   :rolleyes:

 

Più in dettaglio:

 

3 hours ago, ymalpas said:

 

 

780-1.gif  780-2.gif

 

Partendo dalla copertina dell'albo ancora in edicola, l'intervento dei grafici riguarda la colorazione dello sfondo e in questo caso la correzione migliora decisamente quella abbozzata da Villa. I pantaloni di Carson diventano verdi per rispettare la tradizione.

 

Qui non sono d'accordo con Ymalpas. Le variazioni non solo non "migliorano" la copertina, ma la stravolgono, la macellano, la distruggono, con lo scopo evidente di renderla il più banale e insignificante possibile. La copertina dell'albo in uscita mi era parsa del tutto banale e anonima, unico cosa un minimo "originale" erano Tex e Carson piccoli, anche se comunque centrale. Ma per il resto... anonima, non l'avrei certo votata come una delle migliori.

 

L'originale di Villa, se avessero avuto il fegato di pubblicarla, avrebbe vinto a mani basse come migliore copertina dell'ultimo lustro. Tex e Carson, sempre centrali, sembrano al centro di un uragano, un turbine di fuoco, suggerito ed evocato dalle linee sul terreno. I due sicari colpiti sono molto più dinamici e rappresentati nel momento della morte (forse per minimizzare l'effetto su noi poveri vecchietti li hanno coperti con una cappa scura per non farceli vedere nella copertina pubblicata. Al trimo hanno addirittura TOLTO IL CAPPELLO! E non si capisce PERCHÈ? Non c'era alcuna scritta in quel punto! Hanno l'ordine di creare spazi vuoti dove inserire eventuali "patacche" all'ultimo momento?

 

Il sicario sulla sinistra, nella copertina di Villa, viene mostrato quasi volare all'indietro, si "sente" l'impatto del piombo di Carson. Nella copertina pubblicata sembra gli sia caduta la pistola e sia chinato avanti a cercarla...

 

Villa gli aveva dato una copertina fantastica ed estremamente dinamica, che oltretutto con quei colori avrebbe "spiccato" un sacco di edicola, e magari vendeva qualche copia in più. Ma non sia mai, tutto deve avere gli stessi colori smorti, le copertine non devono mostrare dinamismo (un cappello che vola via, signora mia, poi vengono infarti ai lettori che si svegliano...), per riuscire a banalizzare tutto così devono aver fatto gli straordinari...

 

C'è in generale un desiderio di "cupezza", di buio, come se avessero l'ordine "niente colori accesi e vivi in copertina, questa è la veglia funebre per Tex, mica un matrimonio".

 

Anche in questa...

 

3 hours ago, ymalpas said:

 

 

 

775-1.gif  775-2.gif

 

La copertina del numero 775 è profondamente rivista. Questa volta non sono solo i pantaloni di Carson a cambiare (ancora una volta) di colore. Il risultato finale mostra dei colori piuttosto improbabili, molto meglio quelli scelti da Villa.

 

Hanno tolto il nero del cielo per metterci un viola mogio e triste (che hanno ripetuto al suolo, per aggiungere monotonia), ma il nero serviva appunto a contrastare di più l'illuminazione molto forte di Tex e Carson. Il suolo ha un colore innaturale perché MOLTO illuminato da una luce artificiale, il senso della copertina mostra Tex e Carson in azione non nel "normale" buio di un villaggio del Texas ma in una grande città dove c'è già la luce elettrica. E inoltre, la camicia di Tex pur rimanendo del quel tipico "giallo canarino", mostra una TRIDIMENSIONALITÀ data dalle ombre e dalle sfumature, SEMBRA DAVVERO UNA CAMICIA VERA!

 

Quella è la prima cosa che hanno "piallato", hanno tolto tutte le sfumature per ridurla alla solita "camicia da cartone animato di Hanna e Barbera anni 60" (che oggi pure i cartoni animati hanno più sfumature e tridimensionalità della camicia fosforescente di Tex). E poi hanno spalmato del viola monocorde OVUNQUE, per eliminare ogni senso (adesso sembra che Tex e Carson siano in mondo viola, con il cielo viola, illuminato da un sole viola che colora tutto di viola)

 

Ma per la serie "non c'è limite al peggio", vogliamo parlare di questa?

 

3 hours ago, ymalpas said:

 

 

767-1.gif  767-2.gif

 

La copertina del numero 767 oltre a centrare maggiormente il personaggio di Tex, cancella del tutto il tramonto che aveva impostato Villa con l'uso del colore arancione. Si passa dalla sera a mezzogiorno. Di nuovo impietoso il giallo a tinta unita della copertina finale con le gradazioni impostate da Villa per la camicia. Lavoro della redazione questa volta bocciato sonoramente, della bella copertina di Villa resta poco.

 

La copertina originale è una scena davvero "western", Tex entra, con il viso corrucciato, fuori il tramonto, dentro l'illuminazione del locale. Ti aspetti che dentro, voleranno proiettili. Ti fa pregustare l'azione.

 

E lì per rovinare una copertina così drammatica ci vuole talento, bisogna davvero esserci portati per la banalizzazione. Qui smorzare i colori non basta mica! Bisogna ingrandire l'immagine per TOGLIERLA DAL CONTESTO, togliere il tramonto e ridurla a "Tex passa da una porta" (e gli hanno pure cambiato l'espressione, dovrei mettere le due immagini una sull'altra per esserne sicuro ma non vorrei fossero intervenuti anche sul disegno del viso di Tex e non solo sui colori

 

Ma davvero, ce ne fosse una che si salva...  da anni mi lamento che le copertine attuali di Tex (così come le versioni "massacrate" nelle collane Tre Stelle e Nuova Ristampa) siano sempre banali, smorte, dimenticabili, e rimpiango le vecchie copertine degli anni 60-70 che saltavano subito agli occhi in edicola e ti dicevano "comprami, contengo azione, avventura, dinamismo, divertimento!". E davo anche un po' di colpa a Villa (che comunque non sceglie lui i soggetti)

 

E invece è proprio la REDAZIONE che VUOLE E PRETENDE copertine banali, smorte, dimenticabili, al punto di eliminare qualunque elemento che attiri l'attenzione nelle copertine di Villa (pensando allo scempio fatto sulle vecchie copertine nei tutto Tex, non dovrei stupirmi. E questo è un andazzo di cui non posso dare la colpa solo alla nuova direzione, aveva iniziato Sergio Bonelli negli anni 80, e non ho mai capito perché volesse vendere di meno con copertine che si notavano di meno...)

 

 

 

Edited by Diablero
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Caro @ymalpas, hai messo il dito sulla piaga! Questa discussione sono stato tentato di aprirla io stesso.

Per me chi colora le copertine di Villa dovrebbe fare altro. È imbarazzante che una testata con un nome così importante abbia copertine colorate così male.

Sul blog portoghese vengono sempre pubblicate le chine originali di Villa e piange il cuore vederle mensilmente torturate dall'apprendista colorista a colpi di Photoshop. Non che sia lui ad avere tutte le colpe poveraccio, ma chi lo ha messo al lavoro, probabilmente dandogli indicazioni ben precise su come aiutarlo a fare il suo pessimo lavoro. Perché il rimuovere ogni ombreggiatura dalla camicia di Tex e fargliela sempre colorare di quel giallo surreale è certamente un ordine che viene dall'alto.

 

Non so perché Villa produca quelle prove di colore (che spesso, anche così, farebbero miglior figura della versione stampata). Non so se sia un suo vezzo o se sia il colorista a non essere in grado di partire da zero e quindi Villa venga pagato per realizzarle. Una cosa però bisogna sapere: Villa in un post su Facebook disse che lo scanner con cui usualmente scansiona le tavole tende ad accentuare i rossi. Quindi nell'osservare le sue prove bisogna sempre correggere mentalmente quella tonalità.

 

Guardate la copertina di "La cavalcata del destino". Non sarebbe fantastico avere tutti i mesi copertine così?

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Personalmente (e lo ripeto da tempo) le copertine di Villa vengono molto penalizzate dalle rielaborazioni digitali della redazione.

 

Basti solo vedere il confronto impietoso dei vari panneggi della camicia di Tex, resi così piatti nella versione definitiva che quasi sembra sia un bambino a ripassarli a Photoshop.

Per non tacere degli sfondi, quasi tutti rovinati da effetti poco accattivanti.

 

Fossi in Villa, vedendo così "storpiati" fior di copertine che chissà quanto lavoro gli costano, mi rifiuterei di perdere pure tempo a colorarle.

Quanto sono splendidi i suoi bozzetti però, signori! Villa è un fuoriclasse. :wub:

 

P.s. Anche Galep, suppongo, veniva molto danneggiato dalle colorazioni piatte di decenni fa, ma paradossalmente allora con la poca tecnologia si poteva pure comprendere, ma oggi proprio non capisco questa sorta di sciatteria.

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Una cosa che noto solo ora: nella copertina di "I rapitori" hanno aggiunto conducente e passeggeri in fuga. Nella versione di Villa forse erano già scappati? :lol:

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18 minutes ago, frank_one said:

Una cosa che noto solo ora: nella copertina di "I rapitori" hanno aggiunto conducente e passeggeri in fuga. Nella versione di Villa forse erano già scappati? :lol:

Visto. Quindi è confermato, non si limitano a appiattire i colori, banalizzarli, o a togliere cose, quando serve comunque a rendere più "affollate" e meno d'impatto le copertine, in mancanza di patacche, patacchine e patacchette... aggiungono roba alla ##zzo!  :lol:

 

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Hanno rimaneggiato anche la parte posteriore del tettuccio del tram, dietro la spalla di Tex, nella parte sinistra della copertina.

  • +1 1
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Vogliamo parlare del ritorno di Padma? Il personaggio etereo, una semplice presenza ectoplasmatica, quasi una visione confusa col cielo, è diventato una presenza fisica, concreta e massiccia. 

Solo con la colorazione sino riusciti a stravolgere il significato dell'illustrazione.

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  • Collaboratori
<span style="color:red">11 ore fa</span>, frank_one dice:

Non so perché Villa produca quelle prove di colore (che spesso, anche così, farebbero miglior figura della versione stampata). Non so se sia un suo vezzo o se sia il colorista a non essere in grado di partire da zero e quindi Villa venga pagato per realizzarle.

 

Come ho già scritto nel messaggio iniziale è parte del lavoro di Villa.

 

Nel 90% dei casi le copertine in stampa rispettano in larga misura i colori impostati da Villa, anche se ad andare a vedere nel dettaglio ci sono in pressoché tutte le copertine delle modifiche, pur minime che siano.

 

La copertina del numero 743, per esempio, a guardarla superficialmente sembra rispettare la colorazione originale, ma se si affiancano le due ecco che all'improvviso saltano fuori tutte le scelte incomprensibili della redazione:

 

 

743-1.gif  743-2.gif

 

 

1) si cambia il verde del pantalone di Carson;

2) si toglie la vistosa ombra dalla camicia di Tex;

3) si accentua il grigio del fondale pietroso in primo piano;

4) si cambia la colorazione giallina della parete della cava e la si imposta dello stesso colore del fondale;

5) il cielo sembra restare più o meno fedele, anche se le nuvole, appena abbozzate da Claudio Villa, vengono ulteriormente smorzate.

 

Su una copertina che dunque sembra apparentemente abbastanza fedele, il lavoro dei grafici (uso il plurale, ma probabilmente, per risparmiare, è uno solo che si occupa di tutte le uscite della Casa editrice) si mostra comunque invasivo.

 

 

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Invito a chi compra anche altre testate Bonelli o simili a fare un paio di esperimenti (poi direte se cambierete idea o meno)

 

A) disponete una dozzina di albi e collocateli su un ripiano verticale, meglio se leggermente sovrapposti a simulare come sono in edicola, ponete una persona di vostra fiducia ma estranea al collezionismo e a Tex di indicarvi entro un paio di secondi l'albo che più ha colpito la sua attenzione.

Se è una persona paziente chiedetegli di mischiare l'ordine degli albi e poi con la stessa tecnica verificate voi stessi quanto ci mettete a trovare le copertine di Tex.

 

B) Ho fatto anche quest'altra prova: rimpicciolendo il più possibile il layout di questa pagina e senza pregiudizio, mi sono dato un solo secondo per decidere quale delle due versioni (originale di Villa e versione edicola) colpiva la mia attenzione.

Solo in un paio di casi i colori di Villa "bucano", almeno per quanto mi riguarda, ma la discriminante è che solo in una versione appare il logo e il titolo, che hanno la loro importanza nella costruzione della copertina finale.

 

Le copertine non sono "arte", o meglio lo sono finché vengono impiegate per lo scopo per cui sono commissionate.

Lo sbaglio di Villa (probabilmente la colorazione digitale non gli è congeniale) è scansionare il disegno già colorato. Poi non capisco come faccia per decenni a tenere lo stesso scanner, visto che a ogni cambio di computer (e non resistono più così a lungo) i driver per le vecchie periferiche o non funzionano più o non si trovano aggiornamenti...

Edited by Dix Leroy
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Dix Leroy dice:

Lo sbaglio di Villa (probabilmente la colorazione digitale non gli è congeniale) è scansionare il disegno già colorato.

Non capisco cosa intendi. Villa fornisce alla casa editrice una scansione delle chine prive di colore e una scansione di una sua prova di colorazione (che sono appunto prove, non dimentichiamolo), che ipotizzo lui esegua su una fotocopia delle chine (non credo colori sopra la tavola originale, ma potrebbe anche essere).

 

Perché parli di "sbaglio"? Villa fa il suo lavoro e non è tenuto a colorare digitalmente, anche perché è un maestro della colorazione NON digitale. Sarebbe come dire che un campione di basket sbaglia a non giocare a calcio..

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Mi pare evidente che almeno dal campione proposto gli interventi non siano quasi mai stati migliorativi, ma chiedo a chi ne sa più di me se nella fase redazionale Villa ha o no diritto di replica. Che poi debba arrendersi alle preferenze aziendali è un altro discorso, ma se io, Lucio Dalla, intitolo la canzone "Gesù Bambino" e scrivo il verso "E anche adesso che bestemmio e bevo vino/per ladri e puttane sono Gesù Bambino" e me la cambiano in "1 4 marzo 1943" e "E ancora adesso che gioco a carte e bevo vino/per la gente del porto mi chiamo Gesù Bambino", beh insomma... non capisco, ma mi adeguo e se mi incavolo lo tengo per me. Poi, ripeto, saranno questioni di marketing che vogliono privilegiare l'omogeneità delle tinte - però le cambiano pure radicalmente - e questa famosa colorazione digitale a me sa tanto di tortellini fatti dalle sfoglie di Bologna messi a confronto con i pur degnissimi del signor Giovanni Rana. E con le metafore, fino alla fine dell'anno ho già dato.

 
 
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Edited by San Antonio Spurs
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1 ora fa, frank_one dice:

Non capisco cosa intendi. Villa fornisce alla casa editrice una scansione delle chine prive di colore e una scansione di una sua prova di colorazione (che sono appunto prove, non dimentichiamolo), che ipotizzo lui esegua su una fotocopia delle chine (non credo colori sopra la tavola originale, ma potrebbe anche essere).

 

Perché parli di "sbaglio"? Villa fa il suo lavoro e non è tenuto a colorare digitalmente, anche perché è un maestro della colorazione NON digitale. Sarebbe come dire che un campione di basket sbaglia a non giocare a calcio..

La frase riguardava il fatto che le scansioni che fa Claudio risultano molto più rosse di quanto appaia il disegno originale.

Quello che a noi piace (la scansione) potrebbe essere ancora migliore rispetto al lavoro fatto con pastelli (o pennarelli).

Se invece di colorare una fotocopia Claudio colorasse un supporto trasparente (un lucido o altro materiale che gli permetta di vedere sotto il disegno a china, questo potrebbe essere scansionato (con un apparecchio migliore) ed essere usato per la riproduzione.

Ma il fatto resta che quella fotocopia colorata serve solo da indicazione (di massima) per l'addetto alla colorazione digitale.

 

Per me le copertine colorate dei ColorTex estivi sono bellissime (anche se si discostano nettamente dallo stile della gigante), quindi volendo si potrebbe far tutto...

40 minuti fa, San Antonio Spurs dice:

Mi pare evidente che almeno dal campione proposto gli interventi non siano quasi mai stati migliorativi, ma chiedo a chi ne sa più di me se nella fase redazionale Villa ha o no diritto di replica. Che poi debba arrendersi alle preferenze aziendali è un altro discorso, ma se io, Lucio Dalla, intitolo la canzone "Gesù Bambino" e scrivo il verso "E anche adesso che bestemmio e bevo vino/per ladri e puttane sono Gesù Bambino" e me la cambiano in "1 4 marzo 1943" e "E ancora adesso che gioco a carte e bevo vino/per la gente del porto mi chiamo Gesù Bambino", beh insomma... non capisco, ma mi adeguo e se mi incavolo lo tengo per me. Poi, ripeto, saranno questioni di marketing che vogliono privilegiare l'omogeneità delle tinte - però le cambiano pure radicalmente - e questa famosa colorazione digitale a me sa tanto di tortellini fatti dalle sfoglie di Bologna messi a confronto con i pur degnissimi del signor Giovanni Rana. E con le metafore, fino alla fine dell'anno ho già dato.

Secondo me Villa propone ma non dispone. La storia è piena di capolavori che il mittente ha fatto modificare a dispetto delle volontà dell'autore. Molte volte se l'autore si impunta (anche Lucio Dalla) magari non riceverà il successo che avrebbe avuto la versione modificata...

Edited by Dix Leroy
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<span style="color:red">49 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:

Secondo me Villa propone ma non dispone. La storia è piena di capolavori che il mittente ha fatto modificare a dispetto delle volontà dell'autore. Molte volte se l'autore si impunta (anche Lucio Dalla) magari non riceverà il successo che avrebbe avuto la versione modificata...

Può essere, per casi sporadici. Ma se la questione si ripete per decine se non centinaia di volte a qualcuno i cosiddetti dovrebbero girare; siano di chi proponendo chi cambia o di entrambe le parti. Non credo che Borden abbia modificato in profondità altrettante sceneggiature lette.

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3 ore fa, Dix Leroy dice:

Le copertine non sono "arte",

 

Quelle lì di Villa, con i colori fatti da lui, se non sono arte ci si avvicinano molto però...

 

E a noi lettori ci tocca vedere la versione con i colori appiattiti dal computer :rolleyes:

 

 

 

Edited by Magic Wind
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2 hours ago, Dix Leroy said:

Invito a chi compra anche altre testate Bonelli o simili a fare un paio di esperimenti (poi direte se cambierete idea o meno)

 

A) disponete una dozzina di albi e collocateli su un ripiano verticale, meglio se leggermente sovrapposti a simulare come sono in edicola, ponete una persona di vostra fiducia ma estranea al collezionismo e a Tex di indicarvi entro un paio di secondi l'albo che più ha colpito la sua attenzione.

Se è una persona paziente chiedetegli di mischiare l'ordine degli albi e poi con la stessa tecnica verificate voi stessi quanto ci mettete a trovare le copertine di Tex.

 

B) Ho fatto anche quest'altra prova: rimpicciolendo il più possibile il layout di questa pagina e senza pregiudizio, mi sono dato un solo secondo per decidere quale delle due versioni (originale di Villa e versione edicola) colpiva la mia attenzione.

Solo in un paio di casi i colori di Villa "bucano", almeno per quanto mi riguarda, ma la discriminante è che solo in una versione appare il logo e il titolo, che hanno la loro importanza nella costruzione della copertina finale.

 

Le copertine non sono "arte", o meglio lo sono finché vengono impiegate per lo scopo per cui sono commissionate.

Lo sbaglio di Villa (probabilmente la colorazione digitale non gli è congeniale) è scansionare il disegno già colorato. Poi non capisco come faccia per decenni a tenere lo stesso scanner, visto che a ogni cambio di computer (e non resistono più così a lungo) i driver per le vecchie periferiche o non funzionano più o non si trovano aggiornamenti...

 

È ovvio che se fai riconoscere l'albo a chi non legge Tex, e gli chiedi qual è l'albo di Tex più riconoscibile, ti risponde quello dove è scritto bello grande "Tex"...  :lol:

 

Il senso della colorazione mogia, marroncina, uniforme, monocorde che si vuole su Tex, per me si ricava bene da questo altro confronto:

 

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O questo:
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O...

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Non è da oggi che la Bonelli rovina le copertine di Tex, e le rovina TUTTE, non solo quelle di Villa.

Cosa è successo? Vallo a sapere, ma negli anni 80, con la "TuttoTex"...  Sergio Bonelli cambia TOTALMENTE la strategia di vendita di Tex e lo stile delle copertine!

 

Tex aveva avuto per anni copertine D'IMPATTO, con colori FORTI che SPICCAVANO IN EDICOLA. Come un giovane fumetto arrogante che si faceva strada schiantando la concorrenza! In edicola era normale VEDERE SUBITO TEX, e poi tutto il resto.

 

Assurdamente, negli anni 80, Sergio Bonelli si convince che Tex "deve mettere la testa a posto". Basta copertine dai colori vivaci, nelle copertine il cielo deve essere sempre azzurrino, i colori devono essere "realistici", la camicia di Tex deve essere SEMPRE gialla, fino a cambiarle il colore in copertine "storiche"...

 

Di fondo, temo che ci sia la sottovalutazione del lettore di Tex, visto come un vecchietto un po' rimbambito. Avete visto l'opinione che aveva di Tex Guido Nolitta, vero? Un incapace, prepotente e pomposo, che cerca di "nobilitare" con storie "più realistiche". E i lettori reagiscono "male" a storie "più moderne" come le sue? Mi pare comprensibile (anche se totalmente sbagliato) che si sia convinto che i lettori di Tex non volevano nulla di "strano" o di "originale"... o forse anche senza tani discorsi psicologici, magari riteneva che le copertine vivaci avessero fatto il loro tempo e bisognava "darsi un contegno" (quelli sono anche gli anni in cui Dylan Dog finisce sotto accusa, addirittura in parlamento, perchè "diseducativo"...)

 

Di fatto, qualsiasi siano i motivi... inizia sistematicamente a...

1) Rovinare le vecchie copertine, distruggendone ogni aspetto interessante e banalizzandole.

2) Far mettere, nelle copertine nuove, colori e scene più anonime, dimenticabili.

 

Questi sono stati gli "ordini di scuderia" per decenni. E mi sa che vengono seguiti anche adesso.

 

Da chi? A quanto ne so, la scelta delle copertine non la fa il curatore (quindi non la fa Boselli) ma viene fatta ai "piani alti", quindi immagino da Masiero o Airoldi. E nessuno dei due è un grafico o un disegnatore (e nessuno dei due ha mai portato al successo un fumetto, aggiungo un po' velenosamente). 

 

Quindi penso che sia una somma di (1) abitudini aziendali ("sempre la cover più banale"), e (2) scarso senso grafico.

 

Queste scelte dovrebbero essere fatte da un art director... se la Bonelli ne avesse uno! :rolleyes:

 

 

 

 

 

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3 ore fa, Dix Leroy dice:

Lo sbaglio di Villa (probabilmente la colorazione digitale non gli è congeniale) è scansionare il disegno già colorato. Poi non capisco come faccia per decenni a tenere lo stesso scanner, visto che a ogni cambio di computer (e non resistono più così a lungo) i driver per le vecchie periferiche o non funzionano più o non si trovano aggiornamenti...

 

Claudio Villa consegna in redazione l'originale in bianco e nero e una copia dell'originale a colori (con le ecoline). Il grafico della Bonelli lavora con gli originali.

 

Per la sua pagina facebook invece Claudio scansiona le copertine con il suo scanner e ne fa un uso privato, indipendente, tollerato dalla Bonelli.

 

Per il defunto Tex Willer Magazine mi è capitato di lavorare personalmente su delle tavole che mi indirizzavano certi disegnatori, immagini gigantesche che il processore stentava a gestire... Non lavorano cioè con degli scanner da quattro soldi!

 

Probabilmente la colorazione rossiccia della pelle nelle copertine di Tex è dovuta SOLO a un'impostazione sbagliata della calibrazione del colore in fase di acquisizione, ma con Photoshop bastano una decina di secondi per ripristinare i colori originali (per chi lo sa usare, evidentemente).

 

1 ora fa, San Antonio Spurs dice:

Mi pare evidente che almeno dal campione proposto gli interventi non siano quasi mai stati migliorativi, ma chiedo a chi ne sa più di me se nella fase redazionale Villa ha o no diritto di replica.

 

Potrebbe risponderti Carlo Monni da buon avvocato puntiglioso qual'è, probabilmente è una questione contrattuale regolata da clausole.

 

 

Anche Galleppini lavorava con le copertine di cui forniva poi su foglio trasparente le indicazione di colore. Rispettavano le sue indicazioni?

 

 

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Albo d'oro n. 33 della prima serie, acquerello di Galep rispettato all'80%.

 

 

 

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Cartonato "Tex contro Mefisto". Si modifica il colore della camicia, il resto è identico alle tempere o ecoline di Galep.

 

 

 

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Per curiosità inserisco anche le indicazioni di colore per il progetto cartonato mai realizzato nei primi anni settanta, "Gli sterminatori", ma integralmente colorato a mano da Galep. Qui non abbiamo la possibilità di fare nessun confronto, ma è interessante sapere che comunque il disegnatore colorava le sue tavole per gli episodi (il numero 100, 200 e 300) che andavano in edicola a colori. Non credo di disporre di immagini delle tavole originali di Galep per i numeri centenari per fare il raffronto, devo continuare a frugare nel mio archivio, chissà mai che non saltino fuori.

 

 

 

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Di questa e altre copertine, di cui furono realizzate delle cartoline (credo), abbiamo una colorazione che non rispecchia quella dell'albo finito in edicola. Onestamente non saprei dire se la colorazione è tardiva (anni settanta o ottanta) oppure se è quella originale degli anni sessanta. In ogni caso è materiale d'archivio, disegno originale poi ripreso e corretto in redazione (si vede da certi dettagli, che potrebbe farmi optare per la seconda ipotesi. Non so se può interessare, ma ho altre di queste copertine  in cui la colorazione differisce in maniera marcata rispetto agli albi, penso per esempio a "Il giuramento".

 

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29 minutes ago, ymalpas said:

Anche Galleppini lavorava con le copertine di cui forniva poi su foglio trasparente le indicazione di colore. Rispettavano le sue indicazioni?

 

 

albo-oro-33-1.gif  albo-oro-33-2.gif

 

 

Albo d'oro n. 33 della prima serie, acquerello di Galep rispettato all'80%.

 

E bisogna ricordare che all'epoca si stampava in quadricromia con quattro lastre (una per il nero e le altre tre per i tre colori primari, per questo stampare a colori costava così tanto) e indicazioni di colore manuali pari a 0, 25%, 50%, 75% e 100%, cioè in pratica avevano SOLO 125 COLORI (5 x 5 x 5) per le copertine, quindi era normale dover "approssimare" i colori dipinti. Mentre oggi con la stampa moderna hai milioni di colori stampabili...

 

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<span style="color:red">49 minuti fa</span>, ymalpas dice:

sterminatori.gif

 

Per curiosità inserisco anche le indicazioni di colore per il progetto cartonato mai realizzato nei primi anni settanta, "Gli sterminatori", ma integralmente colorato a mano da Galep. Qui non abbiamo la possibilità di fare nessun confronto, 

 

Il confronto lo puoi fare con la versione colorata da Oscar Celestini per il cartonato "alla francese"

 

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<span style="color:red">5 minuti fa</span>, Diablero dice:

indicazioni di colore manuali

 

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Cliccando sull'immagine (a destra) si dovrebbero proprio vedere le scritte che indicavano quali colori modificare prima di passare alla fase di stampa.

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<span style="color:red">5 ore fa</span>, Dix Leroy dice:

Le copertine non sono "arte", o meglio lo sono finché vengono impiegate per lo scopo per cui sono commissionate.

Per doppia esperienza diretta, se la funzione delle copertine è quella di attrarre il più possibile un acquirente l'obiettivo può essere raggiunto sporadicamente e per numeri bassissimi. Oggi più che mai il 99,99% di chi compra Tex lo fa per abitudine e lo farebbe anche solo con la copertina bianca e la sola testata con il titolo dell'albo. Teniamo anche conto della scarsità dell'offerta: che cosa c'è in edicola oltre ai personaggi Bonelli e ai prodotti immediatamente riconoscibili come per l'infanzia? Poco. E ancora meno il venduto. Questo non significa da parte mia bocciare a priori una o l'altra proposta di copertina (meglio: l'originale e la rivisitata), ma sostenere che sono ormai prelibatezze da appassionati e, si presume, intenditori. "Il Giuramento"  o "Tra due bandiere" restano indimenticabile, "Mano gialla"  o  la terribile "Uomo nell'ombra" no.

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