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TWF - Tex Willer Forum

[219/220] Il Complotto


ymalpas

Voto alla storia  

26 members have voted

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  • Collaboratori

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Soggetto e sceneggiatura: Giovanni Luigi Bonelli
Disegni: Guglielmo Letteri
Periodicità mensile: Gennaio 1979 - Febbraio 1979
Inizia nel numero 219 a pagina 59 e finisce nel numero 220 a pagina 104



Giunti a Washington per ottenere da Ely Parker assicurazioni sui confini della riserva navajo, Tex e Carson incappano in un complotto ordito ai danni del candidato presidenziale Hayes, un politico onesto che fa paura a molti farabutti della capitale. I due pards, catturati, riescono a fuggire dalla nave che doveva colare a picco con loro rinchiusi nella stiva. I primi a pagare sono Sam Winter e la cricca della Irish Gymnasium; poi tocca al giuda che si rintanava nell'ufficio di Ely Parker. Il capo del complotto è un senatore è viene pestato a dovere e il killer incaricato di far fuori Hayes precipita da un palazzo, zavorrato di piombo.


 © Sergio Bonelli Editore

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  • Collaboratori

Una storia cittadina, una di quelle di cui il grande Letteri era il grande specialista. Ottima, splendida, la prima parte che sembra lasciare intuire un'avventura di ampio respiro. Stranamente, la seconda parte, appena 104 pagine, delude le aspettative. L'intreccio è frettolosamente concluso da un'autore di cui si avverte ormai la stanchezza. Siamo alla fine degli anni settanta, dominati dalla presenza di Guido Nolitta e sono gli ultimi bagliori di un grande vecchio del fumetto italiano, tristemente in declino sul viale del tramonto. Ed è un grande peccato, perchè questa avventura, con la giusta ispirazione , sarebbe risultata sicuramente una dei classici più amati di Tex. Da citare la presenza di Ely Parker.

  • +1 1
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  • 10 months later...
Guest Wasted Years

Purtroppo questa storia promette ma non mantiene. O meglio, non mantiene del tutto. Il primo albo è una meraviglia, come giustamente osservato da YM sembra preludere ad una storia lunga ed emozionante, in realtà non sarà così. Ma l'intreccio regge lo stesso, ci sono ugualmente le giuste teste rotte, come il massaggio al ragno di turno che tesse il suo intreccio nascostamente. Tutto avviene come nei vecchi albi di Tex a strisce però, in maniera sbrigativa, non già tramite i colonnini , ma tramite i discorsi che instradano i pard quando tutti li credono svenuti e ormai condannati a morte. Cosè la storia si abbrevia e sembra davvero un fumetto a strisce. Peccato. Perchè c'è la dose giusta di ironia e il giusto sapore di storia cittadina, tra l'altro illustrata da par suo dal mitico Letteri. Dopo questa due storie lunghe di Nolitta, che, per quanto io lo consideri un grande, non riusciva a dare quel sapore a Tex. Questa parte della carriera di GLB propone luci ed ombre, ma le luci sono splendide e le ombre più che tollerabili.

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  • 4 weeks later...

Le osservazioni di Wasted mi paiono estremamente condivisibili: IMHO nel secondo albo gli avvenimenti sono presentati in maniera rapida, ma non incalzante o avvincente, sicch? l'effetto del dipanarsi della vicenda può essere paragonato a quello di un LP che giri ad una velocit? doppia di quella "giusta". Tex e Carson hanno un solo momento di difficolt?,

quando vengono rapiti (a proposito:nonostante si sia subito fuori da un importante ufficio governativo a Washington, nessuno interviene quando gli sgherri di Winter stordiscono e rapiscono i pards; non mi pare inoltre capiti spesso che Tex e Carson si prendano ben due botte in testa consecutive )
; superato quello, tutti gli interrogativi ricevono una risposta e tutti gli ostacoli sono superati in maniera irrealisticamente facile, cosicch? la vicenda si "sgonfia" senza rimedio. Questa storia "fantapolitica" di GLB insomma, non mi pare certo un capolavoro e mi sembra nettamente inferiore alle più tarde storie di Nizzi "Una pallottola per il presidente" e "Gli uomini che uccisero Lincoln"; i disegni di Letteri sono invece buoni. In sintesi, IMHO:soggetto 7sceneggiatura 6disegni 7,5
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  • 5 months later...
Guest Colonnello_Jim_Brandon

Ebbene si, qui ci troviamo davanti a una di quelle storie che, sebbene sulla "carta" abbiano tutti i numeri per essere delle pietre miliari della saga texiana, alla luce dei fatti mostra essere poco sopra la sufficienza. Il complotto ?, a mio giudizio, forse una delle strie mno entusiasmanti che GLB ci ha reglato durante la sua lunga e prolifica vita editoriale. Come anno detto altri prima di me, nelle prime battute la storia sembra essere ben più che prmttente. I due ranger a Washington, un governatore onesto ( Hayes ) che aspira alla carica più alta e un complotto ordito da politicanti senza scrupoli. Fin qui nulla da eccepire, anzi, in questa prima parte della storia Gianluigi Bonelli e Letteri ( più in forma che mai non c? che dire ) riescono addirittura a regalarci un'emozionantissima sequenza in cui Tex insegue in una corsa al limite del cardiopalma uno dei sicari che aveva cercato di uccidere l'agente della Pikerton incaricato di proteggere il governatore. Inseguimento che si conclude con un incredibile salvataggio nel Potomac. Ma poi qualcosa nella trama si incrina. Tex e Carson sembrano perdere di mordente di vignetta in vigetta, la trama del complotto diventa via via più opaca e finiscecl diventare quasi banale. Anche la caccia al cecchino sul tetto, che di per sè dovrebbe rappresentare "l'eccitante conclusione della vicenda"risulta essere poco convincente, soprattutto se paragonata alla similare sequenza che Nizzi ci regala nel'albo Una pallottola per il presidente.... E si, mio parere, se non ci troviamo davanti ad un flop totale ( definire così questa storia sarebbe a dir poco affrettato oltre che ingiuto ) ci roviamo sicuramente di fronte ad una trama scpa e poco incisiv, soprattutto se, come ho sopracitto, si paragona questa storia ad una ad essa molto similare ossia la bellssima Intrigo a Santa Fe- Una pallottola per il presidente...

E' indubbio che nessuno come GLB sapesse scrivere i western, ma a mio parere è altrettanto indubbio che Nizzi, come "orditore di complotti" lo batte di precchie lunghezze...

Come voto complessivo direi un 6 tirato tirato, ma solo perchè c'è lo zampino del buon Letteri che, come sempre, sembra trovarsi a suo agio tanto con gli sfondi cittadini quanto con gli aridi deserti a sud dell'arizona...

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Guest Wasted Years

E' indubbio che nessuno come GLB sapesse scrivere i western, ma a mio parere è altrettanto indubbio che Nizzi, come "orditore di complotti" lo batte di parecchie lunghezze...

:blink: :s haha haha haha haha haha Che giudizio impietoso sul grande GLB, amigo. Se dovessimo giudicare dai flop, allora la vittoria di Nizzi sarebbe schiacciante. In effetti questa storia non è magnifica, ma non giustifico affatto il paragone impietoso, IMO. Diamine, è comunque un piacere leggerla e si nota il tocco dell'artista vero ad ogni più sospinto.
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Guest Colonnello_Jim_Brandon

Beh Wasted, GLB è stato un grande, non oserei neppure nearlo ma IMHO le SUE storie erano quelle "puramente western", come Guerra sui pascoli, Tra due bandiere eccetera... storie profondamente western, storie che, mentre le leggi, ti sembra di sentire l'arsura della sabbia nell'arizona in gola... Questo era GLB!!! Le storie dove invece c'erano dei complotti di fondo a mio modesto parere non son mai state il suo cavallo di battaglia... Questa storia ne è un esempio, ma anche le altre storie a sfondo "cmplottesco" da lui scritte hanno sempre lasciato un po' di amaro in bocca nel finale ( basti pensare a " In nome della legge"... ). A mio parere le storie con complotti e trame di potere son sempre riuscite meglio a Nizzi... Tutto qui...;) ;)

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  • 1 year later...
  • Rangers

Concordo!! La storia è semplice e ad un certo punto si risolve tutto troppo velocemente, ma non perde comunque lo smalto del vecchio stile di Bonelli padre, che era in grado di passare a storie tipicamente Western a complotti politici, come in questo caso. Certo che se la dovessimo mettere a confronto con le più riuscite "Nizziane" che sono venute più in l' nella serie (Una Pallottola per il Presidente in primis), di questa storia non rimarrebbe granch?. Ma è pur sempre godibile, soprattutto ha delle scene spettacolari, come l'inseguimento iniziale di Tex a bordo della carrozza, dopo aver gettato già il conducente e con il passeggero che protesta. Poi non mancano scazzottate per far cantare i delinquenti di turno, sparatorie e il bellissimo finale a caccia del Killer. Ecco, nonostante uno scorrimento troppo veloce, mi è sempre piaciuto l'escamotage di GLB nel far travestire il Killer professionista da gelataio, con i due pards che si guardano intorno in mezzo alla folla che assiste al discorso di Hayes. I nostri durante la storia vengono sorpesi e abbattuti con diversi colpi in testa, e si salvano anche con un bel colpo di fortuna, ma ciò non va (a mio avviso) a discapito di una storia che è comunque divertente da leggere!!Voto: 7 Letteri sempre in gran forma, ma non è una novità!! :trapper:

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  • 7 months later...

Dopo un ottimo spunto ed una buona parte iniziale la storia si perde nella parte centrale per poi terminare in modo sbrigativo ed appena sufficiente. Non convince l'evolversi degli eventi, tutto appare abbastanza facile da risolvere quando invece ci dovrebbero essere ben più intrighi dato che trattasi di un attentato ad un futuro presidente ordito da pezzi da novanta della classe politica. Alcuni passaggi sono quasi al limite dell'impossibile come ad esempio Tex e Carson che si beccano du randellate nel giro di pochi minuti ed in entrambi i casi dopo pochi attimi sono già svegli!!!Strano che dopo una bella storia come Guerra sui pascoli GLB incappi in un mezzo flop. Considerato la buona parte iniziale assegno sette.

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  • 1 year later...

COMMENTO CHE PUO CONTENERE SPOILERQuesta storia potrebbe esistere semplicemente per il suo primo albo. Non passano neanche dieci pagine e si legge subito con goduria: nella scena iniziale prima di assassini e complottisti Tex e Carson mettono le mani addosso a due burocrati e noiosi scribacchini che pretendevano il totale rispetto delle regole nell'incontrare Ely Parker. Poi ancora un altro Tex di memoria che "interroga" il complice del sicario che pure continua a rispondergli dando del vaccaro. Purtoppo come avete già detto la storia non è altrettanto memorabile nella seconda parte. Aggiunto anche Letteri che a tratti proprio non mi piace, se ne conclude che di questa storia rileggo solo la prima parte e poi metto via. Che gran peccato! :(

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  • 10 months later...

buona storia. Certo la ritengo più che buona anche se non all'altezza di altre storie cittadine, per così dire. Letteri immenso in questo genere di storie. Poi non sono d'accordo che il Maestro sia in declino in quel periodo: anche successivamente ci regala classici come la storia con Cane Giallo, "Il Marchio di Satana", "Il Mondo Perduto", "Geronimo", "Segnali di Fumo" e "Sete di Vendetta" però sono le ultime storie verso il numero trecento che il Grande Vecchio ha dato notevoli segni di stanchezza. E' innegabile un certo appannamento nelle storie, ma d'altronde dopo quasi quarant'anni di sceneggiature e fisiologico un calo di idee.

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  • 10 years later...

Storia passabile, ma concordo con chi dice che non regge il confronto con Una pallottola per il presidente di Nizzi.

 

La storia parte anche bene, ma cala rapidamente tra traditori telefonati e cattivi "poco cattivi".

 

Il finale inoltre è parecchio sbrigativo. Una delle storie meno convicenti di GBL in quel periodo.

 

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  • 1 year later...

La storia con ambientazione cittadina, imbastita da Bonelli, prometteva molto bene.

L'idea di un viaggio a Washington per chiarire strane manovre operate ai danni dei confini della riserva, con successivo apprendimento di un autentico complotto organizzato per sopprimere il governatore Hayes, politico integerrimo destinato alla Casa Bianca, non è affatto male.

 

Si ha l'impressione di poter assistere a una storia molto complessa e ariosa; sensazione acuita dalla presenza di Parker (riapparso dopo il breve cameo nella storia del ring e purtroppo destinato a scomparire con Bonelli, recuperato molti anni dopo da Nizzi in tematiche simili) e da scene davvero gustose, con lo sceneggiatore in grande verve creativa, vedi il trattamento "marca Willer" ai due addetti che vorrebbero imporre anticamera e regolamenti ai due pards.

 

La prima parte è davvero ben scritta, con i nostri che apprendono il piano criminoso, attuato da Sam Winter in combutta col segretario Mandy e mandante un senatore "amico" della sorella di Winter (una seducente ballerina bionda di un locale notturno della capitale).

Caduti in una trappola, e destinati a morire annegati nel fiume, legati nella pancia di una barca, Tex e Carson se la cavano con molta fortuna, visto che un movimento innaturale dell'imbarcazione provoca una provvidenziale falla, che permette ai due ranger di sfuggire alla trappola e partire al contrattacco.

 

Proprio questa scena segna, a mio avviso, il cambio di registro dell'episodio e purtroppo Bonelli comincia a mostrare segni di stanchezza che lo portano a chiudere l'episodio in maniera non del tutto idonea per mantenere le promesse del prologo.

 

Una bella scazzottata nel locale notturno si fa apprezzare, ma dopo la strada si presenta un po' troppo in discesa per i pards e la risoluzione del caso sembra essere molto semplificata e accelerata per ciò che in effetti doveva essere un complotto di così larga portata.

 

Tex pizzica Winter e gli fa passare la barricata dopo vari sganassoni (a proposito molto esilarante la sequenza con il nostro ranger che si presenta all'appuntamento con la sorella di Sam con tanto di mazzo di rose, subito dopo passate al malcapitato bandito che si becca un papagno in viso niente male).:D

 

Squarciato il velo che copriva il complotto, i nostri risalgono facilmente al senatore, "maltrattato" anche lui con una scena molto divertente e ironica, con volo attraverso la finestra e caduta in un cespuglio di rose (ancora questi fiori :D) e battute spassose fra i due eroi.

 

Il finale è caratterizzato dall'individuazione del misterioso killer incaricato dell'attentato (un po' forzato il fatto che nessuno dei congiurati conoscesse realmente la sua identità) e la strana copertura dello stesso che si avvicina al palco del governatore nei panni di un'improbabile gelataio. Travestimento che non gli permette di gabbare l'attento Tex e non gli evita un'oncia di piombo caldo in corpo.

 

Ho notato di quanto Nizzi si sia ispirato a questa storia per le sue sue opere con simile tematica. Vedi i "Cospiratori" ma soprattutto "Intrigo a Santa Fe" ma bisogna ammettere che l'esito della sue storie, in questo caso si rivela migliore rispetto a questa bonelliana (e di rado questo capita).

 

Molto ben realizzati i disegni da un Letteri in pieno apice creativo e artistico. Le storie cittadine sono pane suo e lo si vede anche in questo caso.

Il suo stile pulito ed efficiente è messo al servizio della narrazione e il compianto autore romano si disimpegna con classe e ottima resa nell'arco del breve episodio.

 

Peccato che Bonelli non abbia chiuso con ispirazione la prova, in quel caso lo spunto di soggetto poteva garantire un gioiello del centinaio, così rimane una storiellina carina e divertente, ma un po' affrettata e poco sviluppata, soprattutto nella semplicità con cui si slegano gli intrecci della congiura nel finale. Il mio voto finale è 7

  • +1 2
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