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TWF - Tex Willer Forum

[183/185] - Caccia all'uomo


GiubbeRosse
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Voto alla storia  

51 utenti hanno votato

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On 15/7/2020 at 17:13, virgin dice:

Fino ad oggi ho sempre detto che le storie di Nolitta fanno cagare; celiando, in realtà sono andato molto vicino alla verità, una verità della quale lo stesso autore era consapevole.

Che le sue storie suscitassero stimoli escretori era infatti cosa a lui non ignota. Considerate il titolo di questa discussione: "Mingo il ribelle". Bene; qual è la prima parola? MINGO. Un segno del destino? Un caso? Penso piuttosto che Nolitta volesse metterci in guardia. Certo sarebbe stato meglio e più rispondente alla qualità della storia scegliere, anziché la prima persona singolare dell'indicativo presente del verbo "mingere", la corrispondente del verbo "cagare"; ma "Cago il ribelle" come titolo non si può proprio sentire, mentre il risultato così ottenuto è indefettibilmente più signorile, tanto che nessuno, prima di me, se n'era accorto*.

Insomma, ha ragione @Leo: le storie di Nolitta non fanno cagare, ma ci vanno vicinissimo.

 

*= la scelta operata da Nolitta potrebbe altresì essere dovuta al minor stigma sociale gravante sull'azione della minzione rispetto alla più imbarazzante defecazione (vedasi l'arcaico costume nomenclatorio designante la prima "atto piccolo" in contrapposizione alla seconda, insignita del ben più rutilante titolo "atto grande"). Solo così si spiega come mai, in una scuola in cui insegnavo quando ero ancora supplente, una collega che era solita lasciare le classi incustodite per decine di minuti annunciando agli studenti: "Scusatemi, ma devo andare a fare la pippi" non suscitasse scandolo alcuno, mentre il sottoscritto che si assentava durante il collegio docenti proclamando coram populo l'imminente, salutifera e per soprammercato inderogabile necessità fecale fosse scrutato con sospetto da più d'uno.

 

Allora, è il caso di ribadire con chiarezza che il titolo dell'episodio è in effetti "Caccia all'uomo" (con una bella i al suo giusto posto)....

Modificato da dario63
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  • ymalpas changed the title to [183/185] - Caccia all'uomo
  • 5 mesi dopo...

Nolitta esordisce su Tex con un capolavoro senza tempo:inch:Sinceramente il suo Tex non mi è affatto dispiaciuto: forse i suoi personaggi sono più profondi di quelli di Bonelli padre, ma non ci vedo nulla di male in questo. 
Un grande pregio della storia è che è appassionante e coinvolgente (e probabilmente ha anche un ritmo più veloce) e quindi l'ho letta in pochissimo tempo (e dura due albi e mezzo!). Non mancano neppure numerosi e sorprendenti colpi di scena, che la rendono ancor di più un vero gioiellino.
Bellissimo l'inizio della storia, in cui compare un ottimo personaggio, quello dell'anziano sceriffo che non si rassegna, anche di fronte all'età, a dare la caccia ai fuorilegge. 
Stupenda, successivamente, la caccia all'uomo, in cui Tex insegue Andy. Quando Tex lo cattura, devono anche combattere con una banda di Navajos ribelli e Andy prova più volte a liberarsi, ma non ha la forza e il sangue freddo per uccidere il ranger. Ebbene, Andy è, a mio avviso, un personaggio magnifico! Piano piano anche il lettore, insieme a Tex, comincia a ritenerlo innocente. Per cui ho trovato davvero commovente e drammatico il colpo di scena in cui Tex lo trova giustiziato. Bellissimo, seppur si veda poco, il personaggio del cattivo, il giudice Maddox. Il finale è meraviglioso, puramente Nolittiano.
Non mi sono piaciuti i disegni di Fusco. Visto l'esordio di Nolitta (e con un capolavoro a livello di storia), gli avrei affidato Galep o Ticci, almeno. Peccato quindi per i disegni.
Belle le copertine, soprattutto quella di "Mingo il ribelle".
Soggetto/Sceneggiatura: 10
Disegni: 6

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  • 11 mesi dopo...

Nelle mie prime letture di Tex non facevo assolutamente caso a chi scriveva le storie, semplicemente le giudicavo in base al fatto se mi fossero piaciute o meno.
Tutt'al più mi concentravo sui disegni, privilegiando sempre quelli di Nicolò e Letteri, i miei indiscussi preferiti.
Ricordo che, ad una prima lettura, furono proprio i disegni di Fusco (qui alla sua seconda fatica texiana) a non convincermi molto, mentre la storia la trovai molto buona, anche se era impossibile non notare un Tex un po' diverso dal solito.
Ma la cosa non mi sconvolse più di tanto, per me la storia funzionava alla grande e, trovare il nostro ranger fuori dai classici canoni GlBonelliani, fu per me una novità assolutamente piacevole.
Anzi, trovare un soggetto a suo modo originale e una sceneggiatura che sapeva di novità mi spinsero ad apprezzarla ancora di più.
Rileggendola in età più adulta, compresa la lettura di pochi giorni fa, il mio giudizio non cambia poi di tanto.
Certo risaltano di più alcuni dettagli un pò fuori luogo (le manette, ad esempio), l'imbarazzo di vedere Tex che si fa trovare stranamente impreparato difronte agli scagnozzi di Maddox, alcuni dialoghi un po' al limite come, ad esempio, quell'antipatica ironia verso Andy dopo averlo catturato nel deserto.
Ma "Caccia all'uomo" contiene ben altro.
In primis un personaggio indimenticabile come Andy Wilson, giovane costretto suo malgrado a diventare un fuorilegge.
Nolitta è bravissimo nel tratteggiare l'evoluzione del suo rapporto con Tex, dall'iniziale inevitabile diffidenza mista ad antipatia fino ad una reciproca fiducia che sancirà la nascita di una, purtroppo, breve amicizia.
E' un po' un classico della narrativa nolittiana quella di personaggi il cui destino è figlio di eventi imprevisti ed imprevedibili, come la vita in genere insegna a noi tutti.
Come è classico il finale senza lieto fine.
Inevitabile poi che Nolitta inserisca alcuni tratti del suo stile, come ad esempio le didascalie che accompagnano il lettore nell'avanzare di Tex lungo la pista desertica degli "scheletri".

Oppure ancora l'evento casuale che fa da propellente alla storia, come l'incontro con il vecchio sceriffo Tom Kenyon che permette a Tex di partecipare alla cattura di Andy o lo scontro con Mingo e gli altri indiani che serve per far evolvere il rapporto tra Tex e "Faccia d'angelo".
Credo che la sensibilità e lo stile di uno sceneggiatore si debbano vedere nella storia, senza snaturare il personaggio (e per me non lo fa!) evitando quindi di essere una copia carbone di un altro autore.

Considero i meriti di Nolitta di gran lunga superiori agli innegabili difetti di questa sua prima fatica texiana.
Il suo talento di sceneggiatore emerge ancora una volta, addirittura con un personaggio con cui non avrebbe voluto misurarsi.
L'avrà fatto contro voglia, ci sarà stato costretto dagli eventi ma, per me, l'ha fatto dannatamente bene.
Certo il suo Tex è ben distante dagli stilemi del padre ma, in definitiva, io lo vedo come l'altra faccia della stessa medaglia.

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  • Sceriffi
Il 27/11/2021 at 17:44, Juan Ortega dice:


Il suo talento di sceneggiatore emerge ancora una volta, addirittura con un personaggio con cui non avrebbe voluto misurarsi.

Innanzitutto, bella recensione. È stato raccontato piu volte: Sergio non voleva scrivere Tex. Ed è vero. Lo fa solo quando suo padre cala drasticamente e quando Letteri si liberò dopo aver fatto un paio di storie con Nizzi, sceneggiando la più lunga storia di Tex, proprio per tenere il più impegnato possibile un velocista come lui. Rileggendo le sue storie, mi sono più volte chiesto, se a Sergio davvero non piacesse scrivere Tex. Le sue storie per quanto fossero incompatibili e diverse dallo Standard Bonelliano, trattano gli argomenti più disparati. Come se si volesse togliere degli sfizi personali. Per quanto siano sbagliate, le sue opere Texiane sono ambiziose! Una storia eretica come "Caccia all'uomo", un omaggio ad un genere a lui non tanto congegnale ("El Muerto"), quella con il Sasquatch, la trasferta a Panama, il mitico "Cheyenne Club", lo storico "Fort Whoop Up" e Ska-Wom-Dee ed infine una con solo gag con Pat. Argomenti troppo diversi e vasti, ma se il Ranger del padre non gli fosse piaciuto, non avrebbe mai scritto tutte queste storie, con tutti questi argomenti. Per questo reputo il suo contributo fondamentale.

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<span style="color:red">20 ore fa</span>, virgin dice:

@Juan Ortega, è stato bello, ma... da questo momento la tua posizione è sotto osservazione da parte dello staff, che deciderà sulla sanzione da comminarti (leggasi: PERMABAN).

Giusto così, me la sono cercata.

Grazie a tutti, è stato bello!

@MacParland voglio che tu sappia che per me sei stato come un (quarto) figlio!

Buon Natale 2021 e tutti quelli che verranno (e aggiungo anche Pasqua, compleanni, San Valentino, ecc.)

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  • 9 mesi dopo...

Nolitta come un Ciclone debuttava su Tex in CACCIA ALL'UOMO .... Subito PLATINO!!

 

Capolavoro senza Tempo....rileggerlo Oggi e' ancora ATTUALE....Cinematografico....quello che GLB non lo e' (era) mai stato....:)

 

Certe Critiche proprio non riesco a capirle....

 

VOTO : 10 ++ con LODE!

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  • 5 mesi dopo...

Dopo aver letto la prima fatica Nolittiana sulle pagine del Nostro, mi iscrivo al club del: questo ranger in camicia gialla non è Tex.

Capisco che la storia in sé possa piacere come vicenda drammatica, ma si può tranquillamente affermare che al posto di questo Tex ci sarebbero stati meglio un ranger o uno sceriffo qualunque. Il protagonista in diverse situazioni fa proprio la figura del fesso, salvato ripetutamente dal suo prigioniero o fregato dagli sgherri del giudice, o del prepotente ed arrogante a sproposito. Non sono quella prepotenza ed arroganza classicamente texiane, magari a volte con GLB fin troppo ridondanti, sempre a scapito però di furfanti patentati che si meritano insulti e pestaggi. Qui a tratti il nostro risulta sgradevole ed antipatico, e pur riscattandosi parzialmente nello scontro con il giudice ed i suoi sgherri ha poco del personaggio duro ma giusto che tanto ci piace. Penso che pur volendo imbastire una storia drammatica culminante con la morte del ragazzo si sarebbe potuto renderla comunque più Texiana, costruendo in maniera diversa il rapporto tra Tex e lo stesso Wilson ed apportando qualche altra modifica qua e là. Ma mi rendo anche conto che così probabilmente non sarebbe stata più una storia di Nolitta...

Modificato da Il Biondo
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  • co fondatore
<span style="color:red">4 ore fa</span>, andreadelussu74@gmail.com dice:

Chi di voi ha visto il mediometraggio di Alan Ford contro Super Ciuk?

Molto carino e merita sia come disegni supevisionati da Piffarerio che come animazione

La voce di Alan Ford è del grande Roberto Del Giudice

 

...eh?

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Una storia che non mi piace (così come El Muerto) perchè Tex  (come in molte storie di Nolitta) non è Tex e soprattutto l'atmosfera non è mai quella di Tex. 

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El Muerto l'ho letta una sola volta e a dispetto della sua fama non ha entusiasmato neanche me. Buona storia ma mi aspettavo di più, dovrei rileggerla. Di Nolitta le mie preferite sono giungla crudele e quella con i wolfers, ma ce ne sono anche altre che ricordo essermi piaciute più che caccia all'uomo.

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