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TWF - Tex Willer Forum

[297/299] Fuga Da Anderville


ymalpas
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<span style="color:red">3 ore fa</span>, Angelo1961 dice:

Ma i suoi dati anagrafici sono presenti in rete. Che senso ha tacerlo? Con lui farò come faccio con me stesso quando mi chiedono l'età: sono del 1961!  Che  molto meglio che dire: ho (quasi) 62 anni..

Quindi: lui, come si legge in qualunque biografia in rete, è del '53! 

Eccotelo lì.

Angelo, sei sposato?

Sì?

Prova un po' a chiedere a tua moglie se puoi dire la sua età in un forum.

E, già che ci sei, dille che hai già spiattellato la tua e osserva la sua reazione (sai, dall'età del marito si può risalire abbastanza facilmente all'età della moglie).

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Ma Boselli non è una donna. E, ripeto, i sui dati anagrafici sono ovunque. Quindi che senso ha tacerli? 

 

La mia compagna ha un mucchio di anni meno di me, quindi non si potrebbe risalire alla sua età... :D

 

Piuttosto sono io sensibile sulla cosa: e ti cito una frase di Lazzaro Santandrea (immagino sia superfluo dire che è un investigatore privato creato da di Pinketts, da noi fumettofili visto anche sulle pagine di Lazarus Ledd...): "Quanti anni ho? Ho l'età che mi dai tu, ma non dirmi che età mi dai perchè ho paura che tu mi dia più anni di quelli che mi sento"...^_^

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6 hours ago, Barbanera said:
23 hours ago, borden said:

Sul paragone tra il comportamento di Nizzi e quello degli altri autori hanno ragione Diablero e Monni.

il comportamento è una cosa, le motivazioni sono un'altra cosa ancora...io quello semplicemente dicevo. Diablero non ha ragione, per il semplice fatto che l'odio che ha per l'autore in questione offusca del tutto la sua capacità di giudizio.

 

Fantastico...  "dice cose tutte vere, non si è inventato niente, è tutto non solo controllabile ma confermato da chiunque ne sa qualcosa, ma ha comunque torto perchè quello che dice va contro Nizzi..."  :lol:

 

Il TUO problema, Barbanera, è che il MIO giudizio non è per nulla "offuscato", ma anzi, segue il processo "sano" e "logico" che PARTE dai fatti, e POI giunge, tramite RAGIONAMENTO E LOGICA, solo in ultima istanza al mio GIUDIZIO su Nizzi.

 

Per questo, nonostante tutti gli attacchi alla mia persona perchè "ce l'ho con Nizzi", nessuno riesce a contestare i FATTI che dico. perchè IO non parto dal GIUDIZIO per poi INVENTARMI I FATTI, come purtroppo sono soliti fare i "nizziani"...

 

Vedo invece dominare oggi sui social (e anche per cose molto più gravi della difesa ad oltranza di un autore mediocre e scorretto) una "nuova via per la creazione dei fatti".  :rolleyes:

 

Vedo che funziona così: si PARTE da un ASSIOMA e da un idea strampalata di "uguaglianza" ("il peggiore deve essere pari al migliore, perchè altrimenti vuol dire che sei ottenebrato dall'odio"),  in questo caso "quando non possiamo dire che Nizzi è superiore a GL Bonelli, dobbiamo però dire che sono pari: solo questa è la conclusione accettabile, dire che GL Bonelli si è comportato meglio vuol dire odiare Nizzi".

 

Come dicevo, questo tipo di "post-Verità" ormai è onnipresente, non mi meraviglia che si applichi ANCHE a Nizzi, ma la vedo davvero ovunque: ci sono cose che si devono prendere come ASSIOMI ASSOLUTI (specie in politica), e IN BASE A QUESTO, si "inventano" i fatti che danno ragione a quegli assiomi. La "realtà" ormai è "creata in funzione delle opinioni"

 

In questo caso, visto che Nizzi NON PUÒ ESSERE PEGGIO, SOTTO NESSUN ASPETTO, e visto che girano già nel forum "fatti inaccettabili e tendenziosi" (i video con le interviste in cui si vede Nizzi, in favore di telecamera, raccontare balle su tutti quanti per tirare l'acqua al suo mulino attaccando i suoi colleghi)  fatti circolare "da quelli che sono tanto ottenebrati dall'odio che non sono credibili, perchè raccontano i fatti reali non modificati per renderli credibili per me", bisogna "inventare nuovi fatti": in questo caso, che GL Bonelli era uguale a Nizzi e ha fatto le stesse cose.

 

Questi "nuovo fatti", totalmente inventati di sana pianta, SONO "CREDIBILI", perchè CONFERMANO l'assioma di partenza. (e chi nega questi fatti inventati, per definizione non è credibile)

 

Cosa si fa poi, quando i fatti inventati di sana pianta sono così assurdi (stile 1984: "non parlare è uguale a parlare, calunniane è come non calunniare, insultare è rispettare, non insultasre è non rispettare") che vengono smentiti da troppe persone?

 

Semplice, si inventano nuovi "fatti" leggermente modificati: "non ho detto che sono uguali perchè hanno fatto le stesse cose, ma che sono uguali perchè le "motivazioni" con cui hanno fatto cose completamente diverse sono uguali! E se ve lo dico io, che non c'ero e non ci ho mai parlato, potete credermi! Io so tutto sulle motivazioni di Nizzi e GL Bonelli, perchè so qual è l'unico risultato finale accettabile per essere "credibile": Nizzi non deve mai apparire peggiore!"   :lol:

 

Effettivamente sì, lo ammetto: le interviste video che mi danno ragione non sono "credibili", perchè da esse Nizzi ne esce male, quindi, questa "realtà che odia Nizzi e non è attendibile" è da rifiutare, perchè porta a conclusioni che "hanno un pregiudizio contro Nizzi, si permette di dire che non è il meglio!"

 

Invece, la tua lettura telepatica di quello che pensava GL Bonelli è perfettamente credibile e non minata da nessun "tifo" verso nessun autore, come dimostrato dal fatto che alla fine dimostra che "la pensavano uguale", che è l'unica conclusione "credibile" accettabile per dimostrare che non sei un "odiatore"...   :laughing:

 

"

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Gl Boneli poteva essere critico in privato sulle storie di Nizzi, ma MAI e poi MAI lo ha ostacolato ha cercato di farlo (come invece Nizzi ha cercato fattivamente di ostacolare me, con buona pace di Barbanera che lo santifica:laugh:). 

 

 

Se  (ma subito me ne sono pentito) ho raccontato quest'aneddoto non era in funzione antiNizzi e certamente non antiGL, ma per mostrare che GL aveva le idee chiare sul suo personaggio e che su questo almeno la pensavamo all'unisono. E anche se criticava Sergio gli riconosceva bravura e fantasia, nonostante fosse suo figlio. Sottolineo il nonostante.

 

E una sola volta (il pugno a Carson di Tex) con lui si è messo di traverso. Non perché, badate, non sarebbe potuto accadere, ma per due motivi 1) Non era sufficientemente motivato dalla situazione e 2) poteva sembrare, oltretutto in copertina,  una trovataccia volgare all'americana. Sul secondo punto Sergio fini' per trovarsi d'accordo. La scena fu tagliata e non se ne sentì la mancanza.

Modificato da borden
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19 minutes ago, borden said:

Se  (ma subito me ne sono pentito) ho raccontato quest'aneddoto non era in funzione antiNizzi

...e anche se fosse, macchisenesbatte!  :angry:

 

Non farmi intimidire, non ti rendi conto quanto sono PREZIOSI i dettagli su GL Bonelli che posti ogni tanto sul forum?

 

Su GL Bonelli in giro c'è pochissimo (sì, ci sono un sacco di articoli, tutti copiati uno dall'altro che dicono le stesse tre cose...), interviste video praticamente zero, e in compenso sono state dette "per diplomazia" tante di quelle "bugie per i lettori" che sono diventati ormai fatti inamovibili che resistono ad ogni smentita ("Nizzi era stato scelto da GL Bonelli, che gli revisionava ogni sceneggiatura nei dettagli, ma era il suo erede designato, con cui collaborava tutti i giorni..."). Ma quanto è assurdo che sul creatore di Tex e della Bonelli ci sia così poco e quel poco sia al 90% falso?

 

Io cerco di contenermi per non diventare molesto, ma sai quanto avrei voglia di tempestarti di domande su GL Bonelli tutti i giorni? (potremmo fare un accordo, mi leggo i Dampyr ma in cambio ti faccio domande.... :P)

 

27 minutes ago, borden said:

E una sola volta (il pugno a Carson di Tex) con lui si è messo di traverso. Non perché, badate, non sarebbe potuto accadere, ma per due motivi 1) Non era sufficientemente motivato dalla situazione e 2) poteva sembrare, oltretutto in copertina,  una trovataccia volgare all'americana. Sul secondo punto Sergio fini' per trovarsi d'accordo. La scena fu tagliata e non se ne sentì la mancanza.

Concordo anch'io, e prendo la palla al balzo per fare alcune di quelle domande che volevo farti da anni...  :P

 

1) La "vulgata" da anni è che GL Bonelli passasse al dettaglio tutti i dialoghi di Sergio Bonelli correggendogli ogni virgola. Ho sembra fatto un po' fatica a credere a questa versione, visto la roba che "passava", e il fatto che si ricorda sempre e solo l'episodio del pugno a Carson: sai di altre correzioni chieste da GL Bonelli? Quanto erano davvero "modificati" i dialoghi di Caccia all'Uomo, El Muerto e successive?

 

2) Se c'era comunque questa correzione delle sceneggiature, fino a quando è durata? (se GL Bonelli non sapeva che era arrivato Nizzi immagino che da tempo non controllasse più le sceneggiature, se mai l'aveva fatto...)

 

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<span style="color:red">41 minuti fa</span>, Diablero dice:

 

 

Io cerco di contenermi per non diventare molesto, ma sai quanto avrei voglia di tempestarti di domande su GL Bonelli tutti i giorni? (potremmo fare un accordo, mi leggo i Dampyr ma in cambio ti faccio domande.... :P)

 

 

 

Sei un bastardo, ma quasi quasi ci sto.:lol:

<span style="color:red">42 minuti fa</span>, Diablero dice:

 

1) La "vulgata" da anni è che GL Bonelli passasse al dettaglio tutti i dialoghi di Sergio Bonelli correggendogli ogni virgola. Ho sembra fatto un po' fatica a credere a questa versione, visto la roba che "passava", e il fatto che si ricorda sempre e solo l'episodio del pugno a Carson: sai di altre correzioni chieste da GL Bonelli? Quanto erano davvero "modificati" i dialoghi di Caccia all'Uomo, El Muerto e successive?

 

2) Se c'era comunque questa correzione delle sceneggiature, fino a quando è durata? (se GL Bonelli non sapeva che era arrivato Nizzi immagino che da tempo non controllasse più le sceneggiature, se mai l'aveva fatto...)

 

Li modificava all'inizio nel  primo periodo nolittiano. Ero presente e correggeva i dialoghi con in mano le enormi strisce di Galep anziano, Fino all'80. Sono abbastanza certo che le ultime storie di Sergio , senza dubbio l'ottima Cheyenne Club , non fossero più supervisionate da GL.

 

 

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io non capisco questa diatriba

É così difficile ammettere che Nizzi abbia sbagliato nelle sue critiche e nel contempo apprezzarlo come autore? Glb aveva magari gli stessi pensieri ma non li esternava in pubblico quindi( amche se diciamo la verità definì" una vaccata di racconto" i ribelli del Canada sbagliando a parer mio) ,

quimdi mi dispiace stavolta ha ragione Diablero

Però secondo me il suo giudizio su Nizzi era ingeneroso

Così come lo é quello di Nzii su Boselli( pur se basato su fatti concreti) 

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Esco dal mio consueto e sempre reiterato lurkaggio, spinto dall'occasione, sperando di scrivere brevemente alcune cose sensate che possano in qualche modo contribuire a stemperare la tensione. Premetto che non ho intenzione di elaborare un contributo memorabile, ma solo approfittare dell'occasione per far notare - da lurkatore incallito - che trovo piuttosto fastidioso il fatto che sotto ogni santissima storia di Nizzi si finisca a parlare non della storia, ma del modo di concepire Tex secondo Nizzi. Alle volte anche con spunti interessanti, che è assai piacevole leggere (non mancano in questo stesso topic), e che meriterebbero quindi di essere sviscerate a parte, ma questo modus operandi seriamente rende il forum, a mio parere, piuttosto disordinato e poco fruibile.

 

Questi flames o semi-flames (vero che Tex ci insegna a non essere delle educande, ma a volte trovo che si esageri) nascono sempre dalla stessa radice: il tentativo (soprattutto da parte di Diablero) di convincere altri utenti riguardo la propria visione dell'interpretazione texiana di Nizzi, largamente non condivisa o comunque fautrice di interlocuzioni vivaci, delle quali Diablero non riesce a farsene una ragione, apparendo a lui cristalline le proprie argomentazioni e (concedetemelo, senza astio) essendo sistematicamente incapace di lasciare l'ultima parola a qualcun altro.

 

Giova ricordare che siamo in un forum di discussione, ove il sale della partecipazione è la disponibilità a scambiarsi opinioni, accettando il punto di vista dell'altro, che non è necessariamente errato qualora non parlassimo di fatti ma di interpretazioni dei fatti: non stiamo dibattendo se la terra sia tonda o piatta (fatto); stiamo dibattendo, ad esempio, su come decifrare uno stato d'animo reso esteriormente col desiderio di farsi una birra in compagnia del proprio migliore amico dopo una batosta (interpretazione). Ora, le osservazioni di Diablero sulla trama e sul personaggio solitamente non sono opinioni, sono fatti. Fatti indiscutibili e incontestabili, e ottimamente espressi e sviscerati, per quanto a volte un po' prolissi. Ma affermare (a titolo di esempio) che Nizzi è colpevole di lesa maestà per aver retconnato un'indicazione di Bonelli, o sostenere che Nizzi trovasse Tex antipatico al punto da volontariamente imbastire una vendetta letteraria nei confronti del creatore (meno male che di fronte a certe affermazioni l'avvocato difensore di Nizzi non abbia deciso di esplorare il labile confine tra diritto di critica e art. 595 del c.p.) non sono fatti: sono interpretazioni, a volte anche ben argomentate e ben ragionate, ma restano interpretazioni su cui è lecito avere idee differenti. "Sì, Nizzi ha retconnato una conclusione di Bonelli: e non ce ne frega niente, perchè da quello spunto è nata una storia che reputiamo buona" è un pensiero perfettamente legittimo. Altrettanto lo è l'interpretazione "Eh, ma quella frase di Tex non va presa alla lettera: può essere compresa come uno sfogo dovuto all'amarezza, e comunque Tex può avere cambiato idea, e comunque secondo me può essere interpretata ecc ecc" senza per ciò considerare Tex uno spergiuro. Ed è qui che Diablero perde (ai miei occhi) di credibilità, perché l'astio nei confronti dell'autore è evidente, e impedisce di ritenere obiettive le sue (ripeto) argomentatissime recensioni.

 

A me pare che tutti, ma proprio tutti, qui dentro siano d'accordo sul fatto che ognuno dei tre successivi "grandi autori" di Tex abbia avuto un'interpretazione del personaggio differente rispetto a quella del suo creatore (e, per inciso, io trovo molto più "sfasata" la versione nolittiana rispetto a quella primo-nizziana, eppure su Nolitta non si scatena mai un bel flame... che delusione). Ci si scorna malamente sul fatto che c'è chi considera tale diversa interpretazione una lesa maestà, chi è disposto a concepirla senza la minima difficoltà se questo risulta propedeutico a una storia reputata di qualità (e suppongo che questa possa somigliare alla posizione di borden nel momento in cui afferma che "Caccia all'uomo" o "Fuga da Anderville" siano assolutamente degne di pubblicazione), e persino chi è talmente di bocca buona da considerare potabili anche le storie del periodo nizziano post-500 (peraltro Diablero ha più volte impeccabilmente fatto notare che quelli che diventeranno difetti indigeribili dopo il 500 sono in realtà elementi della scrittura di Nizzi che sono già presenti in nuce fin dalle prime sceneggiature, ma la qualità percepita delle storie consentiva - e consente tuttora, perchè rileggere il passato col senno del futuro è attività assai discutibile - di godersi il periodo d'oro nizziano). Ma su questo non ha senso scornarsi, perché il livello su cui poniamo l'asticella che distingue la texianità dalla non texianità è personale: son gusti, di cui possiamo discutere in eterno, accettando il fatto che potremmo non arrivare mai a una sintesi condivisa, e che è inutile farsi il sangue amaro o generare flames per una differenza incolmabile di vedute che restano legittime.

 

Valerio l'aveva anche scritto, pagine e pagine fa, in una frasetta forse scritta anche con un po' di humor, ma che invece è il succo del discorso, e suonava più o meno così (la citazione esatta sarebbe da recuperare): "sì Diablero, hai ragione nell'analisi della storia, indubbiamente; ma ciononostante, a noi questa storia piace così". Fine. Torno nel lurkaggio.

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3 ore fa, mac82 dice:

il livello su cui poniamo l'asticella che distingue la texianità dalla non texianità è personale: son gusti, di cui possiamo discutere in eterno, accettando il fatto che potremmo non arrivare mai a una sintesi condivisa,

In teoria è giusto, in pratica le cose non sono così semplici: in alcune storie certe scene sono chiaramente, obiettivamente, inequivocabilmente non-texiane (di alcune di Nolitta o dell'ultimo Nizzi, c'è poco da discutere, non è questione di gusti, sono sbagliate e basta, perché sono l'opposto del personaggio originario, e questo va detto e ribadito), altre invece sono più ambigue e soggette a diverse interpretazioni (e qui nascono i flames, perché qualcuno pensa invece che siano obiettive anche queste).

Il punto è proprio che la distinzione tra "fatti" e "interpretazioni"  non sempre è così chiara: per qualcuno è un "fatto" che la tal scena non sia da Tex, mentre per altri invece lo è eccome (oppure non è da Tex ma chi se ne frega).

 

Ma il punto ancora più importante - secondo me - è che il Tex di GLB cambia col tempo e non sempre agisce coerentemente a certe regole, come invece si crede. L'ha scritto anche Boselli, ma - guarda caso - nessuno l' ha poi ripreso, preferendo ignorarlo:

Il 29/4/2023 at 16:48, borden dice:

Il Tex di GLB è totalmente diverso da quello dei cosiddetti "puristi". Sarebbero sorpresi i "puristi" dallo scoprire che cosa permetteva e che cosa non permetteva GLB. E poi ci sono ci stati tanti e diversi GLB a seconda dei periodi, come ho spesso sostenuto. Quello spesso citato (niente donne, Tex le suona a tutti) è quello al tramonto degli ultimi anni.

 

Si potrebbe aprire un topic (magari i più esperti potrebbero farlo), in cui si elencano certi comportamenti del Tex di GLB considerati di solito come assolutamente immodificabili, imprescindibili, che invece lo stesso GLB in certe storie ha invece disatteso: incoerenze, errori marchiani di Tex (o Carson), difetti grandi o piccoli, licenze che GLB si è preso, atteggiamenti diversi non solo a seconda dei periodi storici, ma all'interno degli stessi, ecc. Ci sarebbero un sacco di sorprese.

 

Questo - ovviamente - non per dire "Ah... allora anche il Tex di GLB aveva dei difetti come quello di Nolitta e di Nizzi", no, ma per far capire che a volte ragionare di texianità e non-texianità è come parlare del sesso degli angeli. (A volte. In altri casi invece è giusto sottolinearla.) E che i personaggi di una serie a fumetti lunghissima non sempre sono coerenti, e si modificano - anche se di poco - nel tempo, e da storia a storia, anche all'interno della produzione di un singolo autore (magari anche il Tex di Boselli, se analizzato bene, si è modificato o si sta modificando rispetto a quello delle sue prime storie).

 

Però facciamo degli esempi.

Concretamente, in "Fuga da Anderville" sono "fatti" obiettivi che:

- il Tex che strilla nel finale davanti a Howard Walcott non è il Tex di GLB

- Tex che spara (anche se solo per ferirli) ai soldati sudisti è una "ret-con" perché in "Tramonto rosso" Tex ha raccontato che dopo Shiloh non ha più sparato ad alcun soldato

- Tex che non torna indietro per cercare di salvare Tom non è il Tex di GLB

- Tex che dubita di John non è il Tex di GLB

- Tex che sbaglia spesso e capisce poco non è il Tex di GLB

- Il Tex di Nizzi è quasi sempre meno intelligente di quello di GLB (si fa fregare di più)

(Il problema è che sicuramente ci sarà qualcuno che penserà che questi non sono "fatti obiettivi")

 

Sono invece interpretazioni (opinabili):

- questa è una storia che esalta la guerra

- Leslie è un personaggio positivo (o "grigio")

- Leslie è un personaggio negativo

- Tex, nonostante alcune differenze da quello di GLB, qui è comunque sempre Tex (solo un po' più "umano")

- Tex qui non è Tex, ma chi se ne frega, la storia è bella lo stesso

- la scena finale con Tex che vuole bersi una birra con Carson non è texiana

- la scena finale è una delle più belle di Tex

- la scena finale è bella ma non esageriamo

- questa storia è un'offesa a GLB

- questa storia è tutta sbagliata

- questa storia è un capolavoro

- questa storia è ottima ma non un capolavoro

- è più bella di "Tra due bandiere"

- sono entrambi belle

- "Tra due bandiere" racconta meglio la Guerra Civile

- "Fuga da Anderville" racconta meglio la Guerra Civile

- se è stata pubblicata va benissimo così com'è

- se sono state pubblicate "I fratelli Donegan" o "Il medaglione spagnolo" o "Alaska" vanno benissimo così come sono

- a Nizzi non piaceva del tutto il personaggio Tex

- Il Tex di Nizzi è un coglione

- Il Tex di Nizzi è il migliore

- Nizzi è il miglior sceneggiatore di fumetti italiano! 

(Il problema è che qualcuno magari pensa che alcuni di questi punti sono fatti obiettivi e non interpretazioni molto opinabili). 

Modificato da Poe
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48 minutes ago, Poe said:

Ma il punto ancora più importante - secondo me - è che il Tex di GLB cambia col tempo e non sempre agisce coerentemente a certe regole, come invece si crede. L'ha scritto anche Boselli, ma - guarda caso - nessuno l' ha poi ripreso, preferendo ignorarlo:

Io ne avevo già parlato nel 2019:

https://texwiller.ch/index.php?/topic/5011-tutto-è-cambiato/&do=findComment&comment=150896

(e lo pensavo anche prima)

 

Rispetto a quando ho scritto quel post ho riletto con più attenzione Tra Due Bandiere e non penso più che Bonelli si sia "dimenticato" che aveva già fatto vedere la guerra, e dopo aver fatto i conti ho abbastanza ridimensionato la sofferenza di Nizzi per il "superlavoro", ma il punto chiave lo sottoscrivo ancora oggi: che il Tex di GL Bonelli è quello che cambiava di più col tempo.

 

Non concordo però che questo rappresenti incoerenza o che Tex non fosse coerente..

Ne parlavo qui:

https://texwiller.ch/index.php?/topic/5105-il-tex-di-boselli-è-veramente-tex/&do=findComment&comment=159376

Da cui cito:

On 6/28/2020 at 1:24 AM, Diablero said:

io, come borden, e come tanti altri "boselliani" in questo forum, ho iniziato a leggere Tex con le storie di G.L. Bonelli. Che avevano, fra le altre, una caratteristica ben visibile: Tex era sempre riconoscibile. C'era una "coerenza" nel suo atteggiamento (data dal fatto che lo scriveva un unico autore che aveva una impressionante immedesimazione nel personaggio. E che soprattutto era molto bravo) che sopravviveva a situazioni notevolmente diverse. Tex poteva essere implacabile con Fraser (o addirittura, diventare un assassino a sangue freddo contro Brennan e Teller), e poi allearsi con l'ultimo superstite di una banda di assassini rapinatori di banche ("il cacciatore di taglie"), ed era sempre Tex. Aveva reazioni diverse perchè era in SITUAZIONI diverse, ma la sua reazione diversa a situazioni diverse ne disegnava una "mappa", una figura, a tutto tondo e ben riconoscibile. Non ho mai avuto la sensazione "questo Tex non lo farebbe mai". Nemmeno quando faceva cose che non aveva mai fatto e non avrebbe fatto mai più contro gli assassini di Lilyth.

 

Questo, fino al gennaio 1976.  Facevo già le medie, e già leggevo un sacco di altri fumetti (oltre a moltissimi albi Bonelli anche di altre serie e di tascabili di Magnus e Bunker, avevo già una estesa collezione di albi Marvel-corno, e quindi non era una novità per me vedere personaggi caratterizzati diversamente da autori diversi. Ma non Tex. Tex era una certezza.

 

Questa certezza crolla nel gennaio 1976, quando inizio a leggere "Caccia all'uomo / il giudice Maddox". Che mi propone un Tex completamente irriconoscibile. Per chi conosce il mondo di Superman, l'unico esempio che posso fare è che era un "Bizarro-Tex", non era un tex "un po' diverso", era L'OPPOSTO di Tex. Dove Tex spesso ignorava le legge in nome della giustizia, questo era uno sbirro ligio alla legge che se ne fregava di cosa era giusto e che non voleva nemmeno ascoltare le ragioni di Andy. Dove Tex era amato e apprezzato ovunque, invece Bizarro-Tex era odiato da tutti, e la gente veniva mostrata sputare disgustata al suo passaggio. Era peggio che antipatico, era davvero odioso. E soprattutto, mentre leggevo, la certezza... "QUESTO NON È TEX!"

 

Chi ha iniziato a leggere Tex dopo, o anche a cavallo di quegli anni... davvero, non può capire. Anche se poi si sono letti tutte le storie precedenti, anche se adesso magari preferiscono le storie di G.L.Bonelli...  sono persone che hanno DA SEMPRE letto un Tex fatto da diverse mani, da diverse sensibilità, descritto in un modo in un albo e in modo diverso nel successivo. possono "preferire" un Tex rispetto ad un altro... ma non hanno mai avuto la sensazione di CONOSCERE TEX come UN UNICO PERSONAGGIO, senza che l'idea che ce ne potessero essere "diverse interpretazioni" entrasse mai in gioco.

 

Come si concilia il fatto che il Tex di GL Bonelli cambiava con il tempo e agiva diversamente da storia a storia, con il fatto che era così riconoscibile come personaggio? Come una PERSONA?

 

Non c'è contraddizione: le persone vere crescono. Le persone cambiano... senza cambiare (a 40 anni non somigliamo a quando ne abbiamo 10, ma siamo riconoscibili lo stesso come la stessa persona). Le persone vere agiscono diversamente in situazioni diverse. il fatto che lo facesse anche Tex non solo lo rendeva più "reale" ma facendocelo vedere in diverse dituazioni ci "aiutava" a conoscerlo.

 

Un "codice d'onore" come quello dei personaggi dei fumetti è finto e artificiale. Sai che Peter Parker non farà mai certe cose non perchè è nel suo carattere, ma perchè il comics code (ai tempi in cui esisteva) non approvava.  Un Tex che "non spara mai senza avvertire prima" è artificiale, sono codici per blandire i censori, non si possono scambiare per una personalità.

 

Tex invece lo conoscevamo. Sapevamo cosa poteva fare quando era davvero infuriato perchè l'avevamo visto ne "il giuramento" e "Massacro". Sapevamo fra legge e giustizia cosa preferiva perchè a volte l'avevamo visto andare contro la legge per difendere persone colpevoli (il cacciatore di taglia, Apache Kid). L'avevamo visto agire in maniera diversa in situazioni diverse creando così una sua "personalità" molto più riconoscibile che non un "canone"

 

(certo, due lettori diversi sicuramente avranno immagini di Tex simili ma non identiche, ma questo nasce dal fatto che due lettori diversi anche leggendo lo stesso fumetto lo percepiranno diversamente, riempiendo in maniera diversa tutto il non detto fra una vignetta e l'altra.)

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9 ore fa, mac82 dice:

Esco dal mio consueto e sempre reiterato lurkaggio, spinto dall'occasione, sperando di scrivere brevemente alcune cose sensate che possano in qualche modo contribuire a stemperare la tensione. Premetto che non ho intenzione di elaborare un contributo memorabile, ma solo approfittare dell'occasione per far notare - da lurkatore incallito - che trovo piuttosto fastidioso il fatto che sotto ogni santissima storia di Nizzi si finisca a parlare non della storia, ma del modo di concepire Tex secondo Nizzi. Alle volte anche con spunti interessanti, che è assai piacevole leggere (non mancano in questo stesso topic), e che meriterebbero quindi di essere sviscerate a parte, ma questo modus operandi seriamente rende il forum, a mio parere, piuttosto disordinato e poco fruibile.

 

Questi flames o semi-flames (vero che Tex ci insegna a non essere delle educande, ma a volte trovo che si esageri) nascono sempre dalla stessa radice: il tentativo (soprattutto da parte di Diablero) di convincere altri utenti riguardo la propria visione dell'interpretazione texiana di Nizzi, largamente non condivisa o comunque fautrice di interlocuzioni vivaci, delle quali Diablero non riesce a farsene una ragione, apparendo a lui cristalline le proprie argomentazioni e (concedetemelo, senza astio) essendo sistematicamente incapace di lasciare l'ultima parola a qualcun altro.

 

Giova ricordare che siamo in un forum di discussione, ove il sale della partecipazione è la disponibilità a scambiarsi opinioni, accettando il punto di vista dell'altro, che non è necessariamente errato qualora non parlassimo di fatti ma di interpretazioni dei fatti: non stiamo dibattendo se la terra sia tonda o piatta (fatto); stiamo dibattendo, ad esempio, su come decifrare uno stato d'animo reso esteriormente col desiderio di farsi una birra in compagnia del proprio migliore amico dopo una batosta (interpretazione). Ora, le osservazioni di Diablero sulla trama e sul personaggio solitamente non sono opinioni, sono fatti. Fatti indiscutibili e incontestabili, e ottimamente espressi e sviscerati, per quanto a volte un po' prolissi. Ma affermare (a titolo di esempio) che Nizzi è colpevole di lesa maestà per aver retconnato un'indicazione di Bonelli, o sostenere che Nizzi trovasse Tex antipatico al punto da volontariamente imbastire una vendetta letteraria nei confronti del creatore (meno male che di fronte a certe affermazioni l'avvocato difensore di Nizzi non abbia deciso di esplorare il labile confine tra diritto di critica e art. 595 del c.p.) non sono fatti: sono interpretazioni, a volte anche ben argomentate e ben ragionate, ma restano interpretazioni su cui è lecito avere idee differenti. "Sì, Nizzi ha retconnato una conclusione di Bonelli: e non ce ne frega niente, perchè da quello spunto è nata una storia che reputiamo buona" è un pensiero perfettamente legittimo. Altrettanto lo è l'interpretazione "Eh, ma quella frase di Tex non va presa alla lettera: può essere compresa come uno sfogo dovuto all'amarezza, e comunque Tex può avere cambiato idea, e comunque secondo me può essere interpretata ecc ecc" senza per ciò considerare Tex uno spergiuro. Ed è qui che Diablero perde (ai miei occhi) di credibilità, perché l'astio nei confronti dell'autore è evidente, e impedisce di ritenere obiettive le sue (ripeto) argomentatissime recensioni.

 

A me pare che tutti, ma proprio tutti, qui dentro siano d'accordo sul fatto che ognuno dei tre successivi "grandi autori" di Tex abbia avuto un'interpretazione del personaggio differente rispetto a quella del suo creatore (e, per inciso, io trovo molto più "sfasata" la versione nolittiana rispetto a quella primo-nizziana, eppure su Nolitta non si scatena mai un bel flame... che delusione). Ci si scorna malamente sul fatto che c'è chi considera tale diversa interpretazione una lesa maestà, chi è disposto a concepirla senza la minima difficoltà se questo risulta propedeutico a una storia reputata di qualità (e suppongo che questa possa somigliare alla posizione di borden nel momento in cui afferma che "Caccia all'uomo" o "Fuga da Anderville" siano assolutamente degne di pubblicazione), e persino chi è talmente di bocca buona da considerare potabili anche le storie del periodo nizziano post-500 (peraltro Diablero ha più volte impeccabilmente fatto notare che quelli che diventeranno difetti indigeribili dopo il 500 sono in realtà elementi della scrittura di Nizzi che sono già presenti in nuce fin dalle prime sceneggiature, ma la qualità percepita delle storie consentiva - e consente tuttora, perchè rileggere il passato col senno del futuro è attività assai discutibile - di godersi il periodo d'oro nizziano). Ma su questo non ha senso scornarsi, perché il livello su cui poniamo l'asticella che distingue la texianità dalla non texianità è personale: son gusti, di cui possiamo discutere in eterno, accettando il fatto che potremmo non arrivare mai a una sintesi condivisa, e che è inutile farsi il sangue amaro o generare flames per una differenza incolmabile di vedute che restano legittime.

 

Valerio l'aveva anche scritto, pagine e pagine fa, in una frasetta forse scritta anche con un po' di humor, ma che invece è il succo del discorso, e suonava più o meno così (la citazione esatta sarebbe da recuperare): "sì Diablero, hai ragione nell'analisi della storia, indubbiamente; ma ciononostante, a noi questa storia piace così". Fine. Torno nel lurkaggio.

Al di là che concordo su tutto ciò che hai scritto, ma questo non ha importanza, scrivi molto bene. Non si capisce perchè tu debba lurkare. Scrivi, credo che tu possa dare contributi piacevoli e importanti.

6 ore fa, Poe dice:

In teoria è giusto, in pratica le cose non sono così semplici: in alcune storie certe scene sono chiaramente, obiettivamente, inequivocabilmente non-texiane (di alcune di Nolitta o dell'ultimo Nizzi, c'è poco da discutere, non è questione di gusti, sono sbagliate e basta, perché sono l'opposto del personaggio originario, e questo va detto e ribadito), altre invece sono più ambigue e soggette a diverse interpretazioni (e qui nascono i flames, perché qualcuno pensa invece che siano obiettive anche queste).

Il punto è proprio che la distinzione tra "fatti" e "interpretazioni"  non sempre è così chiara: per qualcuno è un "fatto" che la tal scena non sia da Tex, mentre per altri invece lo è eccome (oppure non è da Tex ma chi se ne frega).

 

Ma il punto ancora più importante - secondo me - è che il Tex di GLB cambia col tempo e non sempre agisce coerentemente a certe regole, come invece si crede. L'ha scritto anche Boselli, ma - guarda caso - nessuno l' ha poi ripreso, preferendo ignorarlo:

 

Si potrebbe aprire un topic (magari i più esperti potrebbero farlo), in cui si elencano certi comportamenti del Tex di GLB considerati di solito come assolutamente immodificabili, imprescindibili, che invece lo stesso GLB in certe storie ha invece disatteso: incoerenze, errori marchiani di Tex (o Carson), difetti grandi o piccoli, licenze che GLB si è preso, atteggiamenti diversi non solo a seconda dei periodi storici, ma all'interno degli stessi, ecc. Ci sarebbero un sacco di sorprese.

 

Questo - ovviamente - non per dire "Ah... allora anche il Tex di GLB aveva dei difetti come quello di Nolitta e di Nizzi", no, ma per far capire che a volte ragionare di texianità e non-texianità è come parlare del sesso degli angeli. (A volte. In altri casi invece è giusto sottolinearla.) E che i personaggi di una serie a fumetti lunghissima non sempre sono coerenti, e si modificano - anche se di poco - nel tempo, e da storia a storia, anche all'interno della produzione di un singolo autore (magari anche il Tex di Boselli, se analizzato bene, si è modificato o si sta modificando rispetto a quello delle sue prime storie).

 

Però facciamo degli esempi.

Concretamente, in "Fuga da Anderville" sono "fatti" obiettivi che:

- il Tex che strilla nel finale davanti a Howard Walcott non è il Tex di GLB

- Tex che spara (anche se solo per ferirli) ai soldati sudisti è una "ret-con" perché in "Tramonto rosso" Tex ha raccontato che dopo Shiloh non ha più sparato ad alcun soldato

- Tex che non torna indietro per cercare di salvare Tom non è il Tex di GLB

- Tex che dubita di John non è il Tex di GLB

- Tex che sbaglia spesso e capisce poco non è il Tex di GLB

- Il Tex di Nizzi è quasi sempre meno intelligente di quello di GLB (si fa fregare di più)

(Il problema è che sicuramente ci sarà qualcuno che penserà che questi non sono "fatti obiettivi")

 

Sono invece interpretazioni (opinabili):

- questa è una storia che esalta la guerra

- Leslie è un personaggio positivo (o "grigio")

- Leslie è un personaggio negativo

- Tex, nonostante alcune differenze da quello di GLB, qui è comunque sempre Tex (solo un po' più "umano")

- Tex qui non è Tex, ma chi se ne frega, la storia è bella lo stesso

- la scena finale con Tex che vuole bersi una birra con Carson non è texiana

- la scena finale è una delle più belle di Tex

- la scena finale è bella ma non esageriamo

- questa storia è un'offesa a GLB

- questa storia è tutta sbagliata

- questa storia è un capolavoro

- questa storia è ottima ma non un capolavoro

- è più bella di "Tra due bandiere"

- sono entrambi belle

- "Tra due bandiere" racconta meglio la Guerra Civile

- "Fuga da Anderville" racconta meglio la Guerra Civile

- se è stata pubblicata va benissimo così com'è

- se sono state pubblicate "I fratelli Donegan" o "Il medaglione spagnolo" o "Alaska" vanno benissimo così come sono

- a Nizzi non piaceva del tutto il personaggio Tex

- Il Tex di Nizzi è un coglione

- Il Tex di Nizzi è il migliore

- Nizzi è il miglior sceneggiatore di fumetti italiano! 

(Il problema è che qualcuno magari pensa che alcuni di questi punti sono fatti obiettivi e non interpretazioni molto opinabili). 

Si dovrebbe anche considerare il fatto che a molti lettori (la maggioranza?) non interessa che il Tex di Nizzi, Nolitta, Borden e tutti gli altri, debba essere fedele a quello di Bonelli. Ci possono essere vari Tex, come sempre accade nell'interpretazione artistica. Questa è la mia posizione generale in linea teorica. Poi, in realtà, rimango anche io spesso molto perplesso quando vedo cose troppo lontane dall'origine. Ma molta gente no.

5 ore fa, Diablero dice:

Io ne avevo già parlato nel 2019:

https://texwiller.ch/index.php?/topic/5011-tutto-è-cambiato/&do=findComment&comment=150896

(e lo pensavo anche prima)

 

Rispetto a quando ho scritto quel post ho riletto con più attenzione Tra Due Bandiere e non penso più che Bonelli si sia "dimenticato" che aveva già fatto vedere la guerra, e dopo aver fatto i conti ho abbastanza ridimensionato la sofferenza di Nizzi per il "superlavoro", ma il punto chiave lo sottoscrivo ancora oggi: che il Tex di GL Bonelli è quello che cambiava di più col tempo.

 

Non concordo però che questo rappresenti incoerenza o che Tex non fosse coerente..

Ne parlavo qui:

https://texwiller.ch/index.php?/topic/5105-il-tex-di-boselli-è-veramente-tex/&do=findComment&comment=159376

Da cui cito:

 

Come si concilia il fatto che il Tex di GL Bonelli cambiava con il tempo e agiva diversamente da storia a storia, con il fatto che era così riconoscibile come personaggio? Come una PERSONA?

 

Non c'è contraddizione: le persone vere crescono. Le persone cambiano... senza cambiare (a 40 anni non somigliamo a quando ne abbiamo 10, ma siamo riconoscibili lo stesso come la stessa persona). Le persone vere agiscono diversamente in situazioni diverse. il fatto che lo facesse anche Tex non solo lo rendeva più "reale" ma facendocelo vedere in diverse dituazioni ci "aiutava" a conoscerlo.

 

Un "codice d'onore" come quello dei personaggi dei fumetti è finto e artificiale. Sai che Peter Parker non farà mai certe cose non perchè è nel suo carattere, ma perchè il comics code (ai tempi in cui esisteva) non approvava.  Un Tex che "non spara mai senza avvertire prima" è artificiale, sono codici per blandire i censori, non si possono scambiare per una personalità.

 

Tex invece lo conoscevamo. Sapevamo cosa poteva fare quando era davvero infuriato perchè l'avevamo visto ne "il giuramento" e "Massacro". Sapevamo fra legge e giustizia cosa preferiva perchè a volte l'avevamo visto andare contro la legge per difendere persone colpevoli (il cacciatore di taglia, Apache Kid). L'avevamo visto agire in maniera diversa in situazioni diverse creando così una sua "personalità" molto più riconoscibile che non un "canone"

 

(certo, due lettori diversi sicuramente avranno immagini di Tex simili ma non identiche, ma questo nasce dal fatto che due lettori diversi anche leggendo lo stesso fumetto lo percepiranno diversamente, riempiendo in maniera diversa tutto il non detto fra una vignetta e l'altra.)

Questo è un discorso interessante.

Comunque, il Tex di GLB, credo sia cambiato certamente per il cambio di età dell'uomo Bonelli, ma anche perchè Bonelli ci ha fatto vivere il cambio di età di Tex. E' partito con un Tex giovane e scavezzacollo, e poi (spesso con scarti di diversi anni in pochi albi), ce lo ha fatto vedere sposato, poi padre, poi con un figlio grande eccetera. E quindi con un cambio di comportamento e di psicologia notevole.

Per quanto riguarda i successori di Bonelli, io che vedo sempre il lato positivo, mi immagino che abbiano proposto un Tex più anziano di quello proposto da Bonelli, e quindi molto meno istintivo, più posato, meno manesco, e magari meno sveglio di un tempo in certe situazioni. Poi certo, probabilmente questa non è stata una scelta, ma semplicemente un loro modo di scrivere e interpretare il personaggio, ma da lettore mi immagino, leggendo i successori di GLB, di leggere un Tex con qualche anno di più e quindi un pò diverso da come era prima.

E di solito mi piace lo stesso.

Modificato da valerio
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<span style="color:red">4 ore fa</span>, valerio dice:

 

Per quanto riguarda i successori di Bonelli, io che vedo sempre il lato positivo, mi immagino che abbiano proposto un Tex più anziano di quello proposto da Bonelli, e quindi molto meno istintivo, più posato, meno manesco, e magari meno sveglio di un tempo in certe situazioni.  

 

Sul mio Tex non mi trovi d'accordo, non lo ritengo affatto né me lo immagino più anziano. E per giunta spesso ho raccontato episodi del passato.

 

Addirittura sto scrivendo la serie di Tex giovane, che mi diverte scrivere più di qualsiasi altra cosa.

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<span style="color:red">10 minuti fa</span>, borden dice:

 

Sul mio Tex non mi trovi d'accordo, non lo ritengo affatto né me lo immagino più anziano. E per giunta spesso ho raccontato episodi del passato.

 

Addirittura sto scrivendo la serie di Tex giovane, che mi diverte scrivere più di qualsiasi altra cosa.

Si si, lo so, ma è una mia immaginazione. Se volete togliere ai lettori la loro immaginazione è finita.

Non sto dicendo che voi fate un Tex più anziano o maturo che dir si voglia, sto dicendo che lo leggo come se fosse così.

E' uno dei motivi per cui non mi piacciono le storie del Tex giovane. Perchè vivo Tex come un personaggio in divenire. Già non concepisco molto, per mia forma mentis, che Tex possa avere la stessa età di quando lo leggevo 40 anni fa, se poi devo immaginarmelo ventenne non mi interessa proprio.

Preferisco immaginare Tex come un uomo di oltre 50 anni, o anche 60, in perfetta forma, ma non più il ragazzo/uomo di una volta, quindi un Tex che si comporta anche in modo un pò diverso.

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1 ora fa, valerio dice:

Si si, lo so, ma è una mia immaginazione. Se volete togliere ai lettori la loro immaginazione è finita.

Non sto dicendo che voi fate un Tex più anziano o maturo che dir si voglia, sto dicendo che lo leggo come se fosse così.

E' uno dei motivi per cui non mi piacciono le storie del Tex giovane.  

Non ti piacciono senza che tu le abbia lette. Tsk! Tsk! Ti meriti Diablero! :laugh::P

 

Invece Tex Willer serie a me dà molte soddisfazioni e persino mi ringiovanisce, pensa te! Peggio per chi non la segue.:rolleyes:

 

 

Modificato da borden
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<span style="color:red">23 minuti fa</span>, borden dice:

Non ti piacciono senza che tu le abbia lette. Tsk! Tsk! Ti meriti Diablero! :laugh::P

 

Invece Tex Willer serie a me dà molte soddisfazioni e persino mi ringiovanisce, pensa te! Peggio per chi non la segue.:rolleyes:

 

 

Mauro, ho usato male il termine. Non avrei dovuto dire "non mi piacciono" (d'altronde il tuo Texone su Tex giovane è una meraviglia, eccome se mi è piaciuto!), avrei dovuto dire "non mi interessa", ma ne abbiamo parlato molte volte.

Quando hai aperto una collana su Tex giovane, nonostante che il Texone mi fosse molto piaciuto, sono stato contento, così non avrei trovato il Tex giovane sulla regolare o sul Texone, perchè pur essendomi piaciuto, voglio vedere un Tex che va avanti, non che torna indietro.

Ti dirò di più, a me piacerebbe addirittura vedere Tex sessantenne e settantenne col tempo. Come GLB ha fatto una evoluzione anagrafica molto forte, mi piacerebbe che anche gli altri autori la facessero. Questo non significa presentare i ns pards imbolsiti (Tex e Carson sarebbero imbattibili anche a 70 anni e rotti), ma dar loro una evoluzione anche psicologica e comportamentale, come la diede GLB in modo molto marcato.

E' per questo che apprezzo anche dei Tex molto diversi da quello classico, semplicemente mi immagino quei Tex come dei Tex di differente età. D'altra parte tutti un pò cambiamo. Io non sono quello di 20 anni fa e men che meno di 40.

Nel bene e nel male.

Detto questo, tu fai benissimo a scrivere il Tex giovane in una collana tutta sua, so che lo scrivi molto bene, ma non potrebbe essere altrimenti.

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<span style="color:red">10 minuti fa</span>, borden dice:

Non ti piacciono senza che tu le abbia lette. Tsk! Tsk! Ti meriti Diablero! :laugh::P

 

Invece Tex Willer serie a me dà molte soddisfazioni e persino mi ringiovanisce, pensa te! Peggio per chi non la segue.:rolleyes:

 

 

 

Credo d'interpretare che @valerioritenga, anche se in linea generale, le storie post-GLBonelli interpretate da un Tex più adulto, non soltanto perché rispetto agli esordi il personaggio ha avuto anagraficamente un'evoluzione oggettiva concretizzata dal matrimonio e soprattutto dalla crescita fino all'adolescenza del figlio Kit, ma anche perché da questo snodo cruciale in poi per i lettori sono realmente trascorsi decine e decine di anni.

 

In più gli autori si sono avvicendati cambiando anche il modo di far agire e parlare Tex per cui ... mi sembra sensato e condivisibile immaginare una maturità maggiore, riflessione e anche qualche debolezza in più nel Tex degli ultimi 40 anni circa.

 

Ciò non toglie @borden che tu abbia scritto meravigliose storie ambientate nel passato di Tex per la serie gigante.

 

Non mi trovo invece in linea con @valerio per quanto riguarda la scelta di non leggere Tex Willer.

 

Se non leggi soltanto Tex come molte persone di una certa età poco interessate agli autori delle storie, e t'interessa una bella serie western, recente, scritta bene, disegnata altrettanto, incardinata pur con qualche libertà alla Storia, mi permetto di dirti che fai male a non leggere Tex Willer :)

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, valerio dice:

a me piacerebbe addirittura vedere Tex sessantenne e settantenne col tempo.

Io non sono favorevole e per due motivi:

1) Tex settantenne, che fa le stesse cose che fa adesso, per me non ha senso: perché invecchiarlo se tutto il resto non cambia?

2) Tex settantenne identico al Tex quarantenne, per me, è poco credibile e anche un po' patetico: abbiamo già visto qualcosa di simile con Jim Bridger, che con Tex ci sia risparmiato.

Vedrei Tex settantenne come potrebbe esserlo veramente: come se avesse quarant'anni nello spirito, ma canuto e stanco (che non vuol certo dire imbolsito).

Io, nel mio piccolo, credo di essere riuscita a dipingendo così, in maniera niente male (a parer mio).

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<span style="color:red">8 minuti fa</span>, Letizia dice:

Io non sono favorevole e per due motivi:

1) Tex settantenne, che fa le stesse cose che fa adesso, per me non ha senso: perché invecchiarlo se tutto il resto non cambia?

2) Tex settantenne identico al Tex quarantenne, per me, è poco credibile e anche un po' patetico: abbiamo già visto qualcosa di simile con Jim Bridger, che con Tex ci sia risparmiato.

Vedrei Tex settantenne come potrebbe esserlo veramente: come se avesse quarant'anni nello spirito, ma canuto e stanco (che non vuol certo dire imbolsito).

Io, nel mio piccolo, credo di essere riuscita a dipingendo così, in maniera niente male (a parer mio).

Ma io lo vedrei settantenne, ma che fa anche cose diverse. Magari meno fisico e più strategico. Insomma mi piacerebbe un Tex in evoluzione. E comunque questa evoluzione in parte c'è con gli sceneggiatori post GLB. Infatti capisco poco chi lo pretende immutabile.

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<span style="color:red">33 minuti fa</span>, valerio dice:

Ma io lo vedrei settantenne, ma che fa anche cose diverse. Magari meno fisico e più strategico. Insomma mi piacerebbe un Tex in evoluzione. 

Insomma, ti piacerebbe un Tex che ha fatto carriera, che dalla strada è passato dietro a una scrivania a dirigere le operazioni come capo dei rangers in attesa della pensione... :D

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<span style="color:red">16 minuti fa</span>, PapeSatan dice:

dietro a una scrivania

No no no.

In poltrona a leggere il giornale con gli occhialini sul naso.

Ma, quando c'è da riportare sulla retta via il nipote scavezzacollo, salta in sella con il figlio e Tiger e tira gli orecchi non solo al suddetto nipote ma anche a un gruppetto di bulletti navajo.

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Il invece credo che il Tex delle storie attuali SIA GIÀ TROPPO VECCHIO. E si nota nelle storie "a quattro" in cui praticamente lui e Carson fanno già "i vecchi" con un Kit che è già più vecchio del Tex di Tex Willer (e, a dare retta all'ultima storia e al "sono passati 6 anni", ormai è sulla trentina...)

 

Il Tex di Nolitta appariva anche a me spesso "vecchio" soprattutto per il carattere, indolente e flemmatico che gli dava (in El Muerto, dopo che El Muerto ha distrutti i viveri della riserva e ha ferito Tiger: "eh, lo sai, io non sono solito cadere nelle provocazioni, devo rifletterci... ha 3 ore di vantaggio dici? Ormai non lo prendo più, sai che non posso cavalcare più di 2 ore e 45 per le emorroidi..."). Nizzi invece usava praticamente solo Carson e quindi ancora il suo Tex era il più giovane dei pard, ma come coppia insieme fra patatine e mangiate sì, sembravano due pensionati (con Tex che non aveva mai voglia di andare via dalla riserva e lo dovevano obbligare facendolo sentire in colpa...)

 

Con il senno di poi, negli anni 70-80 è stato un errore far invecchiare troppo kit Willer. È stato questo che soprattutto lo rende (secondo Nizzi) un "doppione di Tex".  Il quartetto funzionava meglio quando Kit era un ragazzino (all'epoca probabilmente lo si pensava di 12 anni, a 14 già si andava a lavorare, oggi diresti sui 15-16 anni, ma in ogni caso aveva l'età generica in cui si considera "un ragazzino" e non ancora un adulto), Tex era sui 40 (o anche più giovane, non si era ancora stabilito quanti anni aveva alla nascita di kit) quindi ancora senza acciacchi per l'età e Carson sui 50.  Avevano "ruoli" ben differenziati che non si sovrapponevano.

 

Oggi non c'è più un mercato per "gli eroi ragazzini" alla Miki o Piccolo Sceriffo, a GL Bonelli non piaceva scriverli e oggigiorno far lavorare come Ranger un diciassettenne sarebbe visto come sfruttamento, quindi l'invecchiamento fino diciamo a dove era arrivato GL Bonelli (che aveva descritto la sua prima cotta in una delle sue ultime storie e lo descriveva già come abbastanza indipendente, quindi poteva ancora essere sui 15-16 anni all'epoca e sui 17-18 anni oggi) ci può stare. Ma nelle storie successive Kit è stato mostrato via via sempre più adulto, e oggi direi che è più vicino ai 25 che ai 20.  Se voglio leggere una versione di Tex ventenne faccio prima a leggermi Tex Willer...  :lol:

 

Insomma, già si è esagerato. Basta ormai pochissimo per distruggere completamente il quartetto (immaginatevi un kit trentenne, un Tex sui 50 con i capelli bianchi come Carson e un Carson che ha superato i 60, che all'epoca voleva dire essere davvero pieni di acciacchi...)

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58 minutes ago, Letizia said:

Il vero Carson è morto a 58 anni.

Sì, nel 1868, quasi vent'anni prima delle odierne avventure del "nostro" Kit Carson...  sono figure completamente diverse.

 

Dirò di più: non è strano che in 70 anni di storie, NESSUNO abbia mai accennato dal Carson "storico"? Nemmeno per dire al nostro Kit, "ah, come il famoso...". Nemmeno per il fatto che combattè contro i Navajos?

 

Mi pare ovvio che nel mondo di Tex, il kit Carson "storico" NON È MAI ESISTITO, e il nostro Kit è l'unico "Carson" famoso e conosciuto nel west... quindi il VERO Carson È LUI.

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<span style="color:red">54 minuti fa</span>, Diablero dice:

Sì, nel 1868, quasi vent'anni prima delle odierne avventure del "nostro" Kit Carson...  sono figure completamente diverse.

 

Dirò di più: non è strano che in 70 anni di storie, NESSUNO abbia mai accennato dal Carson "storico"? Nemmeno per dire al nostro Kit, "ah, come il famoso...". Nemmeno per il fatto che combattè contro i Navajos?

 

Mi pare ovvio che nel mondo di Tex, il kit Carson "storico" NON È MAI ESISTITO, e il nostro Kit è l'unico "Carson" famoso e conosciuto nel west... quindi il VERO Carson È LUI.

Ovviamente.

La mia nota si riferiva al fatto che la vita media a quei tempi era di molto inferiore ai 60 anni.

Il nostro Carson, tra ferite varie, glicemia e colesterolo alle stelle (troppe bistecche e fritture di patatine), non doveva essere troppo in forma a 60 anni (se ci arrivava).

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<span style="color:red">3 ore fa</span>, PapeSatan dice:

Insomma, ti piacerebbe un Tex che ha fatto carriera, che dalla strada è passato dietro a una scrivania a dirigere le operazioni come capo dei rangers in attesa della pensione... :D

No, sempre uomo d'azione, ma con un carattere che si evolve con l'età.

<span style="color:red">2 ore fa</span>, Diablero dice:

Il invece credo che il Tex delle storie attuali SIA GIÀ TROPPO VECCHIO. E si nota nelle storie "a quattro" in cui praticamente lui e Carson fanno già "i vecchi" con un Kit che è già più vecchio del Tex di Tex Willer (e, a dare retta all'ultima storia e al "sono passati 6 anni", ormai è sulla trentina...)

 

Il Tex di Nolitta appariva anche a me spesso "vecchio" soprattutto per il carattere, indolente e flemmatico che gli dava (in El Muerto, dopo che El Muerto ha distrutti i viveri della riserva e ha ferito Tiger: "eh, lo sai, io non sono solito cadere nelle provocazioni, devo rifletterci... ha 3 ore di vantaggio dici? Ormai non lo prendo più, sai che non posso cavalcare più di 2 ore e 45 per le emorroidi..."). Nizzi invece usava praticamente solo Carson e quindi ancora il suo Tex era il più giovane dei pard, ma come coppia insieme fra patatine e mangiate sì, sembravano due pensionati (con Tex che non aveva mai voglia di andare via dalla riserva e lo dovevano obbligare facendolo sentire in colpa...)

 

Con il senno di poi, negli anni 70-80 è stato un errore far invecchiare troppo kit Willer. È stato questo che soprattutto lo rende (secondo Nizzi) un "doppione di Tex".  Il quartetto funzionava meglio quando Kit era un ragazzino (all'epoca probabilmente lo si pensava di 12 anni, a 14 già si andava a lavorare, oggi diresti sui 15-16 anni, ma in ogni caso aveva l'età generica in cui si considera "un ragazzino" e non ancora un adulto), Tex era sui 40 (o anche più giovane, non si era ancora stabilito quanti anni aveva alla nascita di kit) quindi ancora senza acciacchi per l'età e Carson sui 50.  Avevano "ruoli" ben differenziati che non si sovrapponevano.

 

Oggi non c'è più un mercato per "gli eroi ragazzini" alla Miki o Piccolo Sceriffo, a GL Bonelli non piaceva scriverli e oggigiorno far lavorare come Ranger un diciassettenne sarebbe visto come sfruttamento, quindi l'invecchiamento fino diciamo a dove era arrivato GL Bonelli (che aveva descritto la sua prima cotta in una delle sue ultime storie e lo descriveva già come abbastanza indipendente, quindi poteva ancora essere sui 15-16 anni all'epoca e sui 17-18 anni oggi) ci può stare. Ma nelle storie successive Kit è stato mostrato via via sempre più adulto, e oggi direi che è più vicino ai 25 che ai 20.  Se voglio leggere una versione di Tex ventenne faccio prima a leggermi Tex Willer...  :lol:

 

Insomma, già si è esagerato. Basta ormai pochissimo per distruggere completamente il quartetto (immaginatevi un kit trentenne, un Tex sui 50 con i capelli bianchi come Carson e un Carson che ha superato i 60, che all'epoca voleva dire essere davvero pieni di acciacchi...)

Mah, io non ci vedrei nulla di strano, anzi l'evoluzione ci sta. Bonelli faceva invecchiare ed evolvere i personaggi.

Sarà che io idealizzo poco e sono molto realistico, ma immagino i nostri eroi come persone reali, e vorrei vederli maturare. Bonelli lo fece in modo forse troppo repentino (davvero vedere Kit da una storia all'altra cambiare di molti anni era anche troppo), ma lo fece, e secondo me giustamente. Altrimenti ci ritroveremmo oggi ancora con un Tex ventenne e fuorilegge.

A me piacerebbe moltissimo un Tex ultracinquantenne, d'altra parte abbiamo visto uno Zagor con i capelli grigi di recente...

<span style="color:red">10 minuti fa</span>, Letizia dice:

Ovviamente.

La mia nota si riferiva al fatto che la vita media a quei tempi era di molto inferiore ai 60 anni.

Il nostro Carson, tra ferite varie, glicemia e colesterolo alle stelle (troppe bistecche e fritture di patatine), non doveva essere troppo in forma a 60 anni (se ci arrivava).

Con quel menù io sarei morto 20 anni fa.

Bistecche e patatine, e al massimo tortillas in Messico. Mai una verdurina, mai il pesce (che a loro fa schifo), birra e whisky.

Devono avere il fegato spappolato e lo stomaco perforato.

Se poi consideriamo che non dormono praticamente mai, o con un occhio solo (anche io ultimamente non dormo mai perchè soffro di insonnia, ma col cavolo che potrei stare ad inseguire criminali, è già molto se non stramazzo) e che non hanno una vita sessuale ma hanno una vita stressantissima, mi chiedo come possano essere ancora vivi in prima battua, e come non siano ricoverati in un manicomio in seconda battuta.

Nonostante questo li vedrei volentieri invecchiare (fino a un certo punto ovviamente) e vedere come evolverebbe il loro carattere.

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