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TWF - Tex Willer Forum

[289/292] I Dominatori Della Valle


ymalpas
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Voto alla storia  

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10 ore fa, Grande Tex dice:

sono abbastanza d' accordo anche se comunque Mister No e il Tex nolittiano, pur se spesso ingenui, non li definirei proprio mentecatti

ma immagino che tu detesti Mister No

 

Su Tex: be', il fatto che un giustiziere infallibile e scafatissimo sia ingenuo non mi pare un difetto da poco (e poi, vuoi dirmi che il Tex de "I dominatori della valle" non è un mentecatto? Uso questa parola per evitarne altre meno signorili :D ). Intende bene Diablero quando dice che se le stesse cose che faceva il Tex di Nolitta venissero scritte oggi da qualcun altro, costui verrebbe linciato.

 

Su Mister No: se lo detesto, come si spiega che ne ho più di duecento albi?

Il Mister No nolittiano non mi fa impazzire solo nei casi in cui è schizofrenico e passa senza troppa logica da pirla che le prende da tutti a rambo a seconda della convenienza della trama (fattori estremizzati, perfino, nelle storie di Castelli e Missaglia, pur con risultati opposti in quanto a qualità). Per questo preferisco il Mister No di Mignacco, Marzorati e, soprattutto, Masiero, che sa essere scanzonato, ironico e al tempo stesso malinconico in maniera più coerente.

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a me invece mister no piace solo se scrittto da Nolitta Castelli e Nizzi

comunque, Mister No l' ho sempre trovato un personaggio che fa battutine forzate, ma che alla fine e' un personaggio molto triste

ma a volte il tex di Nolitta diverte: per esempio in giungla crudele

Modificato da Grande Tex
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  • co fondatore
5 ore fa, virgin dice:

Su Mister No: se lo detesto, come si spiega che ne ho più di duecento albi?

Il Mister No nolittiano non mi fa impazzire solo nei casi in cui è schizofrenico e passa senza troppa logica da pirla che le prende da tutti a rambo a seconda della convenienza della trama (fattori estremizzati, perfino, nelle storie di Castelli e Missaglia, pur con risultati opposti in quanto a qualità). Per questo preferisco il Mister No di Mignacco, Marzorati e, soprattutto, Masiero, che sa essere scanzonato, ironico e al tempo stesso malinconico in maniera più coerente.

Qui non ci troveremmo mai più in disaccordo. Dopo il #200 è avvenuto il calo drastico nelle avventure del pilota.

Ok, basta OT.

Sul Tex nolittiano la penso come Diablero e Virgin, comunque. Anche nelle migliori storie, come Uno straniero a Elk City, Tex non è Tex. Figuriamoci che goduria allora leggersi CENSURA come Cruzado o I dominatori della valle...

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io la penso come te su Mister No Mister P

comunque a me fa ridere da morire che i critici di Nizzi critichino cose come il terzo ritorno della tigre nera e poi elogino storie come questa negando le piccionate( parlo dell' altro forum) 

oppure sempre per la stessa storia si criticano alcuni presunti spiegoni di Nizzi

ma le hanno mai lette le storie di Zagor di Moreno? 

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  • co fondatore
Just now, Grande Tex dice:

ma le hanno mai lette le storie di Zagor di Moreno?

Dopo il sadismo gratuito dell'ultima storia, preferisco gli spiegoni (ed è tutto dire).

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  • 1 anno dopo...

Premesse:

1) Che il sottoscritto non ami Nolitta su Tex ormai lo sanno pure le pietre;

2) la storia in questione è forse una delle migliori dell’autore sulla saga, molto dura e drammatica, ma come consueto, con i canoni texiani ha poco a cui spartire;

2 bis) Sebbene ben scritta e appassionante nel complesso, bisogna ammettere che non solo non è una storia di Tex, ma quasi (con le dovute modifiche) se si estrometteva il protagonista in camicia gialla, l’episodio funzionava lo stesso;

3) dopo i primi punti, rischio di essere tacciato come un integralista texiano, ma a mia discolpa posso aggiungere, che la lettura dei “Dominatori della valle” mi ha comunque piacevolmente intrattenuto, dunque merito una lieve attenuante :D;

4) Se da giovane avessi cominciato a leggere Tex durante la gestione Nolitta, onestamente credo che oggi non sarei qui a scrivere sul forum, visto che probabilmente avrei abbandonato presto la serie (su questo punto tornerò in seguito nel commento)

Esaurito l’elenco delle premesse, provo ad articolare il commento, fresco della recente rilettura di questa controversa prova nolittiana. Sul fatto che ci troviamo al cospetto di un notevole racconto western, crudo, cupo e altamente drammatico, non ci piove. Al netto di una frequente tendenza alla verbosità dei dialoghi, o al dilatare di sequenze narrative che rischiano di rompere il ritmo della lettura, il buon Sergio mostra un’ennesima volta di essere un buon autore delle nuvole parlanti e palesa uno stile (piaccia o no) molto riconoscibile e personale. La costruzione di alcune scene, vedi il duello nell’incipit o l’intromissione nella lussuosa villa di Watson con il suo carico di “merce avariata”, o la sfida verbale al bordo del biliardo (sequenza originalissima sulla serie) è da antologia. Molto sfumata e interessante pure la caratterizzazione dei suoi personaggi, comprimari e non; in questa storia poi il compianto editore ne inserisce davvero parecchi, con esiti tutto sommato apprezzabili. L’arrogante Watson (che paragonerei a un potente boss mafioso, con tanto di sgherri e sottomessi) pur di ottenere i suoi scopi, non lesina a tiranneggiare e sopprimere gli onesti allevatori e indubbiamente lascia il segno e si fa ricordare, così come brilla la presenza della graziosa figlia, una figura ben riuscita all’autore, che non solo aiuterà Tex in un momento cardine, ma quasi lo ammalia con la sua grazia e sensibilità. Detto questo, se dovessi esprimere una votazione come racconto western, sarei tentato a dare un otto pieno, tuttavia c’è il rovescio della medaglia: un aspetto non secondario visto che il suddetto racconto appare su Tex e quindi va valutato pure (e soprattutto!) su questa ottica. Pochi giri di parole: il protagonista ombroso e impulsivo che agisce in camicia gialla non è Tex! Con tutta la buona volontà di liberarmi dai miei presunti preconcetti, ma non riesco proprio a riconoscere il mio eroe preferito nelle storie di Nolitta. E’ vero che con le pistole ci sa fare, ma per il resto non trovo alcun altro punto di unione con l’eroe creato dal padre, poi rivisitato anche da altri autori. Mi riallaccio al punto in cui sostenevo che difficilmente sarei diventato un fan della saga con Nolitta al timone, riprendendo in parte una descrizione usata da Diablero che condivido: il Tex di Sergio Bonelli è uno sbirro logorroico, arso dai dubbi, a tratti ottuso e sbruffone nella sua arroganza, pessimo giudice di uomini visto le volte che si fa fregare come un pollo, poco ironico e quasi antipatico nel suo agire e con i suoi pipponi filosofici da strapazzo. Un personaggio molto diverso dal Tex che conosciamo e con cui spesso faccio tanta fatica a entrare in empatia. Le sue “piccionate” sono tante e gravi per un eroe della sua risma. In questa storia, seppure sia una delle migliori, Tex per almeno tre volte dà le spalle sciaguratamente ai nemici. Nel primo caso è assurdo che non preveda che i vigilantes sfruttino l’occasione di metterlo fuori gioco appena si appresta a girarsi per parlamentare con gli abitanti del ranch assalito. Anzi è una forzatura che i nemici non sfruttino a dovere un simile "regalo", facendolo fuori impallinandolo come un tordo. Anche ammettendo che non sospetti dello sceriffo (e ci può stare!), ma dopo l’agguato subìto al chiar di luna, dove solo l’aiuto di Macon lo tira fuori da una brutta situazione e sapendo ormai chi lo eseguì, mi chiedo come diavolo faccia a dargli le spalle nella scena in cui solo l’avvertimento del piccolo telegrafista, gli evita un buco nella schiena. Altra scena da bollino rosso, come si fa stordire da Watson nella sequenza al Club: dinanzi il vero villain della storia è accettabile una simile leggerezza di Tex? :furiosi75:Onestamente se simili passaggi li scrivesse un altro autore oggi (ogni riferimento è puramente casuale :D), potrebbe evitare il pegno di penne e catrame in pubblica piazza? Situazioni al limite che scalfiscono il valore di Tex e sembrano scritte apposta per farlo. Anche stavolta, se al posto di Aquila della Notte ci fosse stato un "Tim Stone" qualsiasi, la storia avrebbe comunque appassionato, ma la rappresentazione texiana di Nolitta proprio non si può vedere. Dunque mi avvarrò pure stavolta del sei politico per il voto finale, che in fondo potrebbe essere pure la media più adatta, visto che all’otto del racconto, sommerei il 4 della texianità e la media è fatta. Su Fusco poco da dire, sempre molto affidabile e azzeccato per simili storie; il suo tratto sporco e caldo si sposa perfettamente con la cupezza di simili sceneggiature e rappresenta un valore aggiunto. D’altronde anche il mio mutato giudizio sulle grandi doti del compianto disegnatore ormai è noto pure alle pietre sul forum :D. Il mio voto finale è 6

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  • 3 mesi dopo...

Storia bella, non c'è dubbio, interessante dalla prima all'ultima vignetta, ma come si fa ad accettare un Tex che per ben due volte dà le spalle ai nemici rischiando pallottole nella schiena e beccandosi, per fortuna "solo" delle ridicole botte in testa?

Inaccettabile. Tex può perdere, può essere catturato, certo, questo regala anche interesse alle storie, ma non in modo così ridicolo, con errori così stupidi.

A parte questi due episodi Tex funziona, certo, come sempre con Nolitta è preda di mille dubbi, di monologhi interiori, ma comunque le cose vanno abbastanza bene, poi mi piace sempre Tex xhe da solo sgomina una intera banda.

Fusco sempre bravissimo, e bello Tex che vola sui nemici come se fosse l'Arcangelo Gabriele.

Nolitta 6 (otto alla storia, quattro al Tex beccaccione che si becca botte in testa come se piovesse)

Fusco 8

  • +1 1
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Sono d'accordo con queste due ultime recensioni. Caro Condor, questa volta però più con Valerio che con te :P, per quanto riguarda il  voto alla storia. Per me grazie ai bellissimi disegni di Fusco un sette pieno ci sta tutto. Il tutto a mio modo di vedere, ovviamente. ;)

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<span style="color:red">21 minuti fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:

Sono d'accordo con queste due ultime recensioni. Caro Condor, questa volta però più con Valerio che con te :P, per quanto riguarda il  voto alla storia. Per me grazie ai bellissimi disegni di Fusco un sette pieno ci sta tutto. Il tutto a mio modo di vedere, ovviamente. ;)

Più che legittimo caro Loriano, tuttavia il mio voto (come specificato nel commento) deriva da una media matematica: il racconto in se, compresi i sempre efficaci disegni di Fusco, meriterebbe pure un otto pieno; tuttavia la texianità della storia è da quattro, quindi il dado è tratto. :D

 

In altri casi con Nolitta ho persino optato per il "sei politico" e mi son tolto il pensiero, visto che ogni volta è la stessa situazione. :D 

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<span style="color:red">4 ore fa</span>, Condor senza meta dice:

Più che legittimo caro Loriano, tuttavia il mio voto (come specificato nel commento) deriva da una media matematica: il racconto in se, compresi i sempre efficaci disegni di Fusco, meriterebbe pure un otto pieno; tuttavia la texianità della storia è da quattro, quindi il dado è tratto. :D

 

In altri casi con Nolitta ho persino optato per il "sei politico" e mi son tolto il pensiero, visto che ogni volta è la stessa situazione. :D 

Beh, alla fine anche io ho dato 6 a Nolitta. La storia, come dici anche tu, sarebbe da 8, ma le due ingenuità gravissime di Tex fanno sprofondare tutto a un sei che sarebbe una media tra la bellezza della storia e il fastidio per le piccionate. Siamo sulla stessa linea. Peccato che Nolitta rovinasse storie e soggetti davvero belli con queste ingenuità.

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<span style="color:red">59 minuti fa</span>, valerio dice:

 Peccato che Nolitta rovinasse storie e soggetti davvero belli con queste ingenuità.

Ingenuità che non sarebbero così gravi se il protagonista non fosse Tex, bensì un qualsiasi antieroe del west. Ma reputo assurdo che un personaggio ben caratterizzato e strutturato come il nostro amato ranger, venisse così "umiliato" dal suo editore. Di fatto molte sue storie sono sì belle, ma è chiaro che un fan texiano storca il muso, perchè totalmente disorientato.  

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<span style="color:red">15 ore fa</span>, Condor senza meta dice:

Ingenuità che non sarebbero così gravi se il protagonista non fosse Tex, bensì un qualsiasi antieroe del west. Ma reputo assurdo che un personaggio ben caratterizzato e strutturato come il nostro amato ranger, venisse così "umiliato" dal suo editore. Di fatto molte sue storie sono sì belle, ma è chiaro che un fan texiano storca il muso, perchè totalmente disorientato.  

Giusto, ma siccome c'è anche Fusco, opto per un 7 "politico" :old:

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  • 2 mesi dopo...

Allora...Finita questa storia di Nolitta e devo ammettere che la forza sta nei personaggi (in primis Watson) all'interno di una trama trita e ritrita. Alla fine Tex, messo anche discretamente in difficoltà, deve dipanare la solita matassa del potente di turno ingordo che vuole papparsi tutti i piccoli allevatori. Personaggi quali Macon, Mills, lo sceriffo e le dinamiche tra loro e Tex (ma anche tra "i cattivi" ) sono sfiziose ed interessanti. I disegni del buon Fusco sono sempre inconfondibili e pur non rientrando tra i miei preferiti devo ammettere che mi riportano alla mia giovinezza, quando leggevo i vecchi albi e cercavo di indovinare i disegnatori. Non trovo troppi "errori" di Texianità e di dialoghi, naturalmente il Tex di Nolitta è la "sua" versione ma la storia è globalmente accattivante.

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Il 1/5/2012 at 12:22, Leo dice:

La trama è trita e ritrita, e ci sono due piccionate grosse come una casa (le già citate spalle che consentono agli avversari di Tex di metterlo fuori combattimento...) Nonostante questo, non posso non quotare Don Fabio: che storia, ragazzi!!! Anche per me è un CAPOLAVORO!

 


Quoto anche la frase precedente, ripresa da West10, per sottolineare che anche a me questa storia ricorda molto gli spaghetti western di Sergio Leone, anche se, curiosamente, non per i momenti di difficolt? sottolineati da West, ma anzi per i momenti in cui il Nostro è più in forma:
 

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Ma non solo le scene mi entusiasmano: qui Nolitta mette in piedi una squadra di comprimari che restano impressi nella memoria:

in primis, ovviamente, la splendida figura del Colonnello Watson, anima nera ma raffinata, il cui epilogo è indimenticabile

Contenuto nascosto


Poi, Ella, la figlia del Colonnello, elemento risolutore della storia (che mi ricorda tanto il figlio di Bascomb in Rio Hondo di Nizzi, altra storia di questo filone che io ho amato molto)

Loretta Powell, nella sua breve e tragica apparizione, e la Sig. ra Macon, nella sua comparsata più leggera

E poi, ultimo ma assolutamente non ultimo, la poetica figura di Skinny, con la sua ministoria nella storia che è un capolavoro nel capolavoro.

Tutta questa superba struttura, di scene e di personaggi, è sostenuta:

- da grandi dialoghi: vorrei sottolineare la scena, secondo me molto significativa, in cui il contadino Macon si dispera per aver ucciso un uomo, lamentandosi con il destino per averlo reso una belva sanguinaria, salvo poi scoprire che ad uccidere è stato Tex: "sono io la belva sanguinaria" dice Tex, con Macon imbarazzato e con Tex che rincara che è inutile parlare, che considerazioni di tal genere se le è sentite ripetere per tutta la vita... quant'? significativa questa frase, secondo me è un momento che rivela tanto della psicologia del nostro ranger...

- da disegni perfetti, che rendono alla perfezione un grande, sporco, maledetto, Ovest Americano.

IMHO, una sola parola per definire questa storia: CAPOLAVORO

Concordo su tante cose (ricchezza dei personaggi in primis)...Non sul "capolavoro" perchè poi Il Passato, Gli Invincibili, Fuga da Anderville e la Grande Invasione (e mi fermo) come li devo definire? :D

Comunque ottima storia sicuramente.

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablorojo82 dice:

Concordo su tante cose (ricchezza dei personaggi in primis)...Non sul "capolavoro" perchè poi Il Passato, Gli Invincibili, Fuga da Anderville e la Grande Invasione (e mi fermo) come li devo definire? :D

Comunque ottima storia sicuramente.

 

C'era una discussione, qui sul forum, su cosa si intendesse per "capolavoro". Io non saprei darne una definizione, e uso questo termine piuttosto genericamente per le storie che mi hanno generato entusiasmo ed emozione. La cupezza di questa storia, con la donna impiccata all'inizio, la personalità decisa del Colonnello, vecchio e a suo modo eroico pioniere dell'Ovest, la scena forse trash ma molto forte dell'irruzione di Tex al pranzo del ring, con il ranger che spiattella sul naso di quelle eleganti signore i cadaveri marcescenti, strappando con brutalità la maschera del perbenismo dai visi imbellettati delle matrone, il momento di gloria del mediocre Skinny, la vigliaccheria dello sceriffo sfidato da Tex che conta fino a dieci, la citata scena del biliardo, ed infine la figura di Ella Watson: la vera Ella, figura realmente esistita, fu una vittima del ring del Wyoming, e il fatto che Nolitta abbia utilizzato il suo nome per il personaggio che di fatto porta alla distruzione dell'associazione mi ha sempre fatto pensare al gusto di Nolitta per una vendetta postuma che, sia pure nel mondo della fantasia, la Watson si è presa nei confronti dei suoi aguzzini.

 

Cos'altro posso dire di fronte a tanto ben di Dio, se non che si tratta di un capolavoro? ;)

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Boh, per me i capolavori di Nolitta sono ben altri. E fra di essi non c'è nessuna delle sue storie di Tex.

 

Se bastasse mettere riferimenti storici per fare di una storia un capolavoro, la collana "le storie" sarebbe un capolavoro dietro l'altro, tutti meglio del Figlio di Mefisto...

 

(mi sono riletto quello che ho scritto due anni fa su questa ciofeca e mi sa che sono stato anche troppo buono...)

 

 

  • +1 1
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36 minuti fa, Diablero dice:

 

Se bastasse mettere riferimenti storici per fare di una storia un capolavoro, la collana "le storie" sarebbe un capolavoro dietro l'altro, tutti meglio del Figlio di Mefisto...

 

È molto, molto, molto riduttivo parlare del solo riferimento storico, visto che ho fatto un elenco nutrito di ciò che mi è piaciuto. L'elemento storico l'ho messo solo alla fine, come ciliegina sulla torta. Quindi, nessuno ha mai detto che la storia è un capolavoro solo perché c'è un riferimento storico, ho proprio scritto tutt'altro, e pensavo di essere stato sufficientemente chiaro. Ho anche detto che la mia definizione di capolavoro è puramente emozionale, prescinde da giudizi tecnici che non mi sono mai sentito di dare. Molto riduttivo nei confronti del mio messaggio, e molto ingeneroso  definire la storia ciofeca, anche se ovviamente sui gusti non posso sindacare.

Modificato da Leo
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<span style="color:red">12 ore fa</span>, Diablorojo82 dice:

 perchè poi Il Passato, Gli Invincibili, Fuga da Anderville e la Grande Invasione (e mi fermo) come li devo definire? :D

Storie estremamente sopravvalutate? ;)

 

  • Confuso (0) 1
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<span style="color:red">12 ore fa</span>, Leo dice:

 

C'era una discussione, qui sul forum, su cosa si intendesse per "capolavoro". Io non saprei darne una definizione, e uso questo termine piuttosto genericamente per le storie che mi hanno generato entusiasmo ed emozione. La cupezza di questa storia, con la donna impiccata all'inizio, la personalità decisa del Colonnello, vecchio e a suo modo eroico pioniere dell'Ovest, la scena forse trash ma molto forte dell'irruzione di Tex al pranzo del ring, con il ranger che spiattella sul naso di quelle eleganti signore i cadaveri marcescenti, strappando con brutalità la maschera del perbenismo dai visi imbellettati delle matrone, il momento di gloria del mediocre Skinny, la vigliaccheria dello sceriffo sfidato da Tex che conta fino a dieci, la citata scena del biliardo, ed infine la figura di Ella Watson: la vera Ella, figura realmente esistita, fu una vittima del ring del Wyoming, e il fatto che Nolitta abbia utilizzato il suo nome per il personaggio che di fatto porta alla distruzione dell'associazione mi ha sempre fatto pensare al gusto di Nolitta per una vendetta postuma che, sia pure nel mondo della fantasia, la Watson si è presa nei confronti dei suoi aguzzini.

 

Cos'altro posso dire di fronte a tanto ben di Dio, se non che si tratta di un capolavoro? ;)

Parole sante, non vedo l'ora di rileggerla!

#iostoconleo

  • Grazie (+1) 1
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Il 11/2/2022 at 08:11, gilas2 dice:

Storie estremamente sopravvalutate? ;)

 

Blasfemia...:D

Il 10/2/2022 at 21:27, Leo dice:

 

C'era una discussione, qui sul forum, su cosa si intendesse per "capolavoro". Io non saprei darne una definizione, e uso questo termine piuttosto genericamente per le storie che mi hanno generato entusiasmo ed emozione. La cupezza di questa storia, con la donna impiccata all'inizio, la personalità decisa del Colonnello, vecchio e a suo modo eroico pioniere dell'Ovest, la scena forse trash ma molto forte dell'irruzione di Tex al pranzo del ring, con il ranger che spiattella sul naso di quelle eleganti signore i cadaveri marcescenti, strappando con brutalità la maschera del perbenismo dai visi imbellettati delle matrone, il momento di gloria del mediocre Skinny, la vigliaccheria dello sceriffo sfidato da Tex che conta fino a dieci, la citata scena del biliardo, ed infine la figura di Ella Watson: la vera Ella, figura realmente esistita, fu una vittima del ring del Wyoming, e il fatto che Nolitta abbia utilizzato il suo nome per il personaggio che di fatto porta alla distruzione dell'associazione mi ha sempre fatto pensare al gusto di Nolitta per una vendetta postuma che, sia pure nel mondo della fantasia, la Watson si è presa nei confronti dei suoi aguzzini.

 

Cos'altro posso dire di fronte a tanto ben di Dio, se non che si tratta di un capolavoro? ;)

Secondo me è una storia molto buona e concordo con la tua analisi. I capolavori per me sono quelli che ho citato. Poi se vai a vedere per altri o sono ciofeche o sopravvalutati. Pensa te...;)

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