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TWF - Tex Willer Forum

[330/333] Nelle Paludi Della Louisiana


ymalpas
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Voto alla storia  

48 utenti hanno votato

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<span style="color:red;">8 ore fa</span>, Condor senza meta dice:

Peccato solo per quella stazza da culturista che affibbiava ai nostri

Io invece la trovo  adatta, Tex e i pards devono essere muscolosi, altrimenti come li tirano  i cazzotti.

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<span style="color:red;">1 ora fa</span>, Grande Tex dice:

Io invece la trovo  adatta, Tex e i pards devono essere muscolosi, altrimenti come li tirano  i cazzotti.

Ovvio che debbano essere muscolosi, tuttavia, personalmente, preferisco la rappresentazione con un fisico più asciutto e atletico. Fusco eccedeva nella stazza, soprattutto per ciò che concerneva spalle e collo. A tratti sembrava di trovarsi al cospetto di culturisti gonfiati a proteine e creatina :D. Comunque, detto questo, non voglio affatto sminuire il grande talento grafico del compianto Fernando, anzi, sono il primo ad asserire che il suo magistrale contributo è stato basilare per il successo della saga. :) 

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  • 2 settimane dopo...

Storia gradevole, che si legge con piacere. Molto bella l'ambientazione, che i disegni di Fusco rendono a pieno.
Peccato, però, che Nizzi si dimentichi completamente dello stregone che si trasforma in alligatore.

Voto alla storia: 7

Voto ai disegni: 8

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  • 1 anno dopo...

E qui siamo dalle parti del capolavoro. Gli ingredienti ci sono tutti, misteriosi uomini che si trasformano in alligatori, un cattivo di prim'ordine (Stingo, tutt'altro che uno stingo...di santo), due fratelli di cui uno pazzo che si crede Napoleone redivivo, e i ranger scatenati in quartetto sceneggiati a meraviglia, con dialoghi da sbellicarsi dalle risate ("per l'anima del Dio alligatore", "per l'anima di tuo nonno" e via uno sganassone, è solo la prima delle battutte al fulmicotone di un Nizzi in stato di grazia).

Naturalmente, i deboli di fegato preferiranno concentrarsi sulla immancabile origliata, che stavolta tocca a Tex quando scopre che Stingo è vivo, derubricando la storia come una schifezza, in realtà siamo su vette molto alte, tali da divertirsi dall'inizio alla fine senza un attimo di tregua.

P.S. Storia, questa, che rappresenta una specie di compendio di tutto quello che non si può più fare o si può fare in modo molto più attenuato.

Strage di animali (gli alligatori), sparacchiati dall'inizio alla fine dell'opera, uomini di colore trattati con epiteti come "palla di neve" "muso di carbone" "la nostra negretta" "brutto scimmione" et similia.

Godimento puro, insomma.

Modificato da valerio
  • +1 1
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Dimenticavo disegni e voto. Fusco è un mio pallino. Lo adoro. Anche solo vedere come fa volare per aria la gente picchiata da Tex, fracassando immancabilmente tavoli e sedie, mi manda in brodo di giuggiole.

Nizzi 9

Fusco 9

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  • 11 mesi dopo...

Interrompo la pressoché totale unanimità per esprimere la mia valutazione negativa sulla storia.

 

Non mi piacciono i diableri, gli uomini giaguaro, gli uomini serpenti; non mi possono piacere nemmeno gli uomini che si trasformano in alligatore. Una scena del genere, forse purtroppo, mina inesorabilmente la credibilità che l'avventura di Tex ha ai miei occhi.

 

Passano dunque in secondo piano due ottimi personaggi (Stingo e Pierre de la Rochelle) e delle belle scene di battaglia.

 

Così come ha rilevato @Leo, un altro duro colpo alla credibilità della storia viene inferto dalla finta morte di Stingo. Ma come? Le acque sono infestate di alligatori e costui riesce, invece, a guadagnare la riva in tutta tranquillità?

 

Infine, forse a furia di leggere gli interventi di @Diablero (l'utente di questo forum, non il mitico personaggio), non ho potuto fare a meno di notare come la svolta alla storia sia data dal fatto che Tex abbia sentito raccontare dalla viva voce di Stingo tutti i dettagli della congiura, riuscendo così a venire agevolmente a capo dell'intricata matassa.

 

Cosa salvo? Gli splendidi, meravigliosi disegni di Fusco!

  • +1 1
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  • 5 mesi dopo...
Il 26/3/2021 at 22:45, F80T dice:

Interrompo la pressoché totale unanimità per esprimere la mia valutazione negativa sulla storia.

Siamo in due. A me non ha mai convinto e non la ritengo certo un capolavoro.

Le falle e i difetti sono parecchi, ne cito solo alcuni:

- la vicenda inizia con un attentato sul battello subito dai 4 pards, che dimostra la presenza di un informatore-spia, ma nonostante questo Tex si fida ciecamente di un perfetto sconosciuto come Stingo, non ha il minimo sospetto su di lui e si beve tutto quello che gli dice, persino le sue malignità su Nat Mac Kennet

- il geniale Stingo per far cadere in trappola i Nostri si finge morto lasciandosi cadere in una palude piena di alligatori! Per di più in un tratto dove le acque sono particolarmente immobili! Poi lentamente riguadagna la riva bel bello...

- Tex origlione per pagine e pagine. Come dice bene F80T 

Il 26/3/2021 at 22:45, F80T dice:

la svolta alla storia sia data dal fatto che Tex abbia sentito raccontare dalla viva voce di Stingo tutti i dettagli della congiura, riuscendo così a venire agevolmente a capo dell'intricata matassa.

- Kit e Tiger poco valorizzati, Carson piuttosto ottuso.

- sempre il geniale Stingo nel finale, una volta scoperto, si butta dalla finestra rompendosi l'osso del collo: la scena è resa male, sembra quasi fantozziana e non si capisce se è un disperato tentativo di fuga o un suicidio. In entrambi casi non ci sta con un personaggio che fino a quel momento era stato dipinto come un abile e freddo calcolatore

- i seguaci del Grande alligatore nella palude sono talmente scarsi con le lance che non colpirebbero un elefante neanche da un metro

 - fa un po' ridere che costoro dovrebbero fare una rivolta e riprendersi la Lousiana, ma l'unica idea che hanno per far fuori i 4 pards è quella di farli cadere nel trabocchetto del ponte (che poi... se anche il primo dei pards fosse precipitato nella trappola, mica gli altri continuavano ad avanzare imperterriti!)

- l'aspetto fantastico è marginale e poco riuscito (come sempre in Nizzi)

- Nat Mac Kennet giunge a salvare i pards dagli innumerevoli alligatori a colpi di dinamite che - guarda caso - aveva con sé (qual è lo sceriffo che non gira con la dinamite in tasca per l'occorrenza!)

- tutta la trama, a ben vedere ha poco senso: il piano di Stingo è quello di uccidere Julien de la Rochelle per impadronirsi dei suoi possedimenti facendo ricadere la colpa sui neri. Per questo alimenta la loro rivolta. Bene, ma per uccidere Julien de la Rochelle bastava che lo stregone si trasformasse in alligatore, visto che ne ha il potere - lo stesso Julien racconta di aver visto aggirarsi attorno e dentro casa un alligatore quasi umano, tanto che è svenuto dallo spavento - e quindi bastava che, sotto forma di alligatore, lo uccidesse, riconducendo il tutto a un incidente tipico delle paludi.

Insomma, anche qui Stingo non mi sembra un gran genio e stratega come invece molti lo dipingono.

Certo, la storia a tratti è avvincente ma, appunto, solo in certi momenti, in altri non tutto fila come dovrebbe.

 

Inoltre il capo della rivolta dei neri, Manbela (una chiara assonanza con Mandela, ahimè), viene tratteggiato come un semplice fanatico, piuttosto ingenuo, che si fa raggirare da Stingo, senza un minimo di personalità, di carattere o fascino (in fondo, anche se in modo sbagliato, voleva il riscatto dei neri sfuggiti ai maltrattamenti che avevano subito nelle piantagioni). Insomma, psicologia dei personaggi piuttosto scarsa (se si esclude il rapporto tra i due fratelli). E anche poca sociologia, aggiungerei.

 

Il 26/3/2021 at 22:45, F80T dice:

Cosa salvo? Gli splendidi, meravigliosi disegni di Fusco!

 

Modificato da Poe
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Pur con qualche discordanza, direi che con @Poe e @F80T siamo in tre a non essere entusiasti di questa storia, che personalmente ritengo buona ma non certo eccelsa. A parte la sparatoria nella palude, i ritmi mi sono sembrati piuttosto blandi, tali da non rendere la lettura scorrevole; ad occupare la maggior parte della vicenda sono dialoghi e trame criminose, queste ultime tutte nate per iniziativa dell'astuto e subdolo Stingo, tanto abile nel complottare ai danni del suo datore di lavoro da non fare subodorare alcunché a Tex, ed addirittura arrivando a farlo dubitare dell'integrità dell'amico Nat MacKennet (caso più unico che raro, visto che Aquila della Notte ha notoriamente un fiuto finissimo per le canaglie). 

 

Del resto, Tex ed i pards (piuttosto poco valorizzati, in effetti) giungono alla risoluzione del caso solo grazie al fortuito riconoscimento da parte di Tex della ragazza che aveva fatto da esca nel maldestro agguato ordito ai danni del quartetto ancor prima di mettere piede a New Orleans, anche questo ordito da Stingo. 

 

Un peccato, come opportunamente rilevato anche da Poe, la mancata valorizzazione di Manbela, sin troppo macchiettizzato e dipinto come un banale fanatico a capo di una setta di esaltati male armati, semplice marionetta manipolata dall'onnipresente Stingo (davvero, mi risulta poco chiaro se sia lui ad essere insolitamente astuto o è Tex ad essere sottotono in questa sua avventura).

 

Promossi invece senza riserve gli stupendi disegni di Fusco, la cui raffigurazione delle selvagge paludi della Louisiana rasenta la perfezione.

Modificato da juanraza85
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15 ore fa, juanraza85 dice:

Pur con qualche discordanza, direi che con @Poe e @F80T siamo in tre a non essere entusiasti di questa storia, che personalmente ritengo buona ma non certo eccelsa. 

 

Promossi invece senza riserve gli stupendi disegni di Fusco, la cui raffigurazione delle selvagge paludi della Louisiana rasenta la perfezione.

E allora siamo in quattro

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<span style="color:red">55 minuti fa</span>, Loriano Lorenzutti dice:
16 ore fa, juanraza85 dice:

Pur con qualche discordanza, direi che con @Poe e @F80T siamo in tre a non essere entusiasti di questa storia, che personalmente ritengo buona ma non certo eccelsa. 

 

Promossi invece senza riserve gli stupendi disegni di Fusco, la cui raffigurazione delle selvagge paludi della Louisiana rasenta la perfezione.

E allora siamo in quattro

 

Il partito cresce, a quanto pare :laugh:..!

 

Battute a parte, mi accodo nuovamente a quanto scritto dai pards per sottolineare la poca credibilità di talune scene, su tutte la presunta morte di Stingo, data per certa ed attribuita agli alligatori di cui in quel momento non si notava la presenza, per tacere di Nat MacKennet che - guarda caso! - giunge in soccorso di Tex e company portandosi dietro una cassa di dinamite (chi non lo farebbe, del resto, se sapesse di doversi avventurare in una palude :unsure:?). 

 

Sulla morte accidentale di Stingo, poi, meglio soprassedere: una fine a dir poco grottesca, tanto più per uno che, fino a pochi minuti prima, aveva ampiamente dato prova di essere un freddissimo calcolatore e di non lasciare nulla al caso (resta il dubbio, infatti, se il suo sia stato un deliberato suicidio per sottrarsi a suo modo al carcere o, piuttosto, se abbia semplicemente sbagliato i suoi calcoli al momento del dunque).

 

Stendiamo un velo pietoso, infine, su Manbela e la sua raccogliticcia armata: della suprema ed incredibile ingenuità del capo se ne è già detto in mille salse (non si capisce dove i suoi accoliti vedessero tanto carisma in lui), ma trovo anche assurdo che un pugno di uomini muniti di sole armi bianche possano aver pensato di riconquistare la Louisiana, per di più sotto la guida di un uomo chiaramente pazzo come Pierre De La Rochelle :huh:..!

 

Mah...

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  • 6 mesi dopo...

Allora...Sto recuperando un po' di Nizzi della fascia 300-400 e devo dire che non potevo fare scelta migliore. Questa storia, complici anche i disegni di Fusco, è bella proprio. Ci sono i dialoghi (siparietti tra Tex e Carson), ci sono i pestaggi, ci sono ambientazione e magia (New Orleans, le paludi, i coccodrilli, le trasformazioni), c'è un nemico ostico (Stingo è veramente un figlio di buona donna). La successiva di Nizzi per me è a un passo dal capolavoro, questa è un buon viatico.

Il 11/5/2013 at 14:33, Leo dice:

Faccio mie le parole di Paco su New Orleans.


Appena finito di leggere Il Clan dei Cubani, mi è venuta subito la voglia di tornare nella mefitica città, proprio per quell'atmosfera ben descritta da Paco. Ho ripreso quindi quest'altra storia, Nelle Paludi della Louisiana, che avevo letto più di vent'anni fa e che ricordavo poco.

Non la ritengo un capolavoro. A mio parere, ci sono delle falle nella sceneggiatura che ne minano la bontà:

1) Sulla base di quali elementi Nat chiama Tex ad indagare, e Tex e pards accettano di farlo? Sulla base delle "farneticazioni" di Julien De La Rochelle! Il vecchio ha visto un alligatore parlante e delle orme nella soffitta, ma di fronte a questi elementi uno penserebbe (come d'altronde ha raccontato lo stesso Stingo) che anche Julien, come il più giovane fratello, sia colto da sintomi di pazzia. E invece, uno sceriffo di New Orleans e due ranger ritengono di dover indagare per le presumibili traveggole di un vecchio. Molto labile e forzato a mio avviso il pretesto per dare avvio alla storia.

2) Nelle paludi, il solito provvidenziale serpente mette sull'avviso i pards. E va bene! Ma dopo, investiti come sono da una pioggia fitta e incessante di lance e frecce, riescono comunque non dico a salvarsi, ma addirittura ad uscirne illesi!!!

3) Stingo cade in acqua, si finge morto e poi nuota placidamente fino a riva. E gli alligatori, sempre pronti a banchettare con le carcasse dei caduti, che fine hanno fatto gli alligatori???

4) glisso sul vecchio che si trasforma: l'inverosimiglianza non mi piace, ma questa almeno è una scelta narrativa, inconsueta in Nizzi ma legittima e rispettabile; non è comunque una forzatura, un'incongruenza, come quelle che secondo me ho descritto sopra (la peggiore di tutte è quella di Stingo, perchè gli altri elementi non sono una novità in Tex e sono quindi in fin dei conti accettabili).


La trama va avanti secondo me a suon di scossoni. Ma...che piacere leggere questa storia! Le incongruenze mi fanno storcere il naso, non riesco a lasciarmele indietro, ma la sceneggiatura di questa storia mi compensa ampiamente. Che sia il periodo d'oro di Nizzi lo si vede subito, dai dialoghi bellissimi, dai personaggi felicemente caratterizzati (i due De La Rochelle, ma anche il cinico Stingo e i perfidi neri, compreso il vecchio centenario), dalle situazioni al cardiopalma richiamate anche da Paco. Non c'è la girandola pirotecnica di battute del Clan dei Cubani ma quelle che ci sono non sono meno efficaci: bellissima la battuta in cui Tex dice a Carson che deve dare ascolto al pap? (cioè a Tex stesso) e Carson di rimando che risponde che è meglio essere trovatelli :D


I disegni di Fusco, in questa storia, sono molto diversi da quelli del Clan dei Cubani: quasi non sembra trattarsi dello stesso disegnatore, tanto lo stile è cambiato nel corso degli anni. Il comun denominatore di entrambe le storie è che questi disegni, pur così diversi tra loro, quasi ti ammaliano, ti avviluppano in una spirale irresistibile. C'è qualcosa di magico, nel tratto di Giovanni Fusco.

Concordo...Tratto di Fusco, personaggi, dialoghi...Bella lettura proprio.

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