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TWF - Tex Willer Forum

[03/04] Fuorilegge


TexFanatico
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Voto alla storia  

40 utenti hanno votato

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20210713.jpg
Primo scontro tra Tex e Mefisto, quando Mefisto aveva ancora baffi e capelli neri e non bianchi, e non era neppure un mago come in seguito. Sembra un nemico qualsiasi di Tex: è ancora una semplice spia.
Tenendo conto del periodo in cui è stata scritta, devo dire che questa storia mi è piaciuta molto. Come tutti i fumetti di allora, è molto verbosa, eppure, nonostante la lunghezza dei balloon, ho trovato i dialoghi abbastanza scorrevoli ed efficaci. Se letta con tranquillità, senza badare a finirla, può diventare abbastanza scorrevole. Mi è piaciuta questa vicenda che contiene inoltre altre due brevi avventure di Tex che non c'entrano con la sua caccia a Mefisto. Bello il primo storico incontro con Montales e anche rivedere brevemente Kit Carson. Storia molto avventurosa:  belle le scene in cui Mefisto e Lily incastrano Tex e quelle finali in cui Tex e il compagno terrorizzano i servi di Dickart e la successiva cattura di Mefisto e della sorella. Quindi, tutto sommato, una bella storia, caratterizzata da un ottimo tocco vintage.
Galep è ancora agli inizi, ha uno stile molto veloce e a volte abbozzato, ma comunque non mi è dispiaciuto affatto, anche perché dà un ulteriore tocco di vintage alla storia.

 

Storia: 7,8
Disegni: 7

 

[Recensione riveduta e aggiornata]

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  • 7 mesi dopo...

In attesa del ritorno di Mefisto e Yama ormai imminente, ho deciso di rileggere tutti i precedenti confronti dell'uno e dell'altro contro Tex ed i pards, e non potevo dunque cominciare dalle origini. All'epoca della mia prima lettura della storia, nel lontanissimo 2004, da lettore di Tex ancora giovane ed imberbe quale ero, e soprattutto reduce dal ritorno dalla morte di Mefisto e dal recupero nei mesi precedenti di tutte - o quasi, ora non ricordo di preciso - le precedenti avventure che vedevano coinvolto lui o la sua (in)degna progenie, rimasi alquanto colpito dal trovarmi dinanzi ad uno Steve Dickart ancora lontano anni luce da quello che aveva messo a dura prova i nervi dei quattro pards sin dal successivo incontro con gli Hualpai come manovalanza: pericoloso tessitore di imbrogli, spia senza scrupoli, astuto furfante e saltimbanco da strapazzo quale copertura, pur senza aver ancora acquisito conoscenze di magia nera (o, chissà, piuttosto le aveva perdute e non le aveva ancora recuperate?) sin dalla sua prima apparizione Mefisto si dimostra in grado di risultare insidioso come nessun altro per Tex, probabilmente l'unico avversario che sia stato in grado di metterlo davvero in difficoltà, forte di un'intelligenza fuori dal comune (non ancora accompagnata da sinistre arti magiche). Risultato raggiunto grazie all'astuzia ed all'avvenenza della perfida sorella Lily, tanto bella quanto scaltra ed abile commediante, anche se va sottolineato come il loro gioco sia ulteriormente facilitato dall'incredibile ingenuità del tenente Roller, poi pagata a carissimo prezzo: passi l'infatuazione per una femme fatale come Lily Dickart, sulla cui astuzia mi sono già soffermato, ma personalmente ho trovato un po' sovraccaricata la sua caratterizzazione da parte di GLB, forse l'unico neo nella sua sceneggiatura (i riferimenti geografici non particolarmente precisi non ritengo sia il caso di considerarli veri e propri errori, considerando la data di pubblicazione originaria e le oggettive fonti di approvvigionamento di informazioni dell'epoca).

 

D'altro canto, GLB si fa ampiamente perdonare con una trama che non lascia spazio a pause, ricca di colpi di scena (su tutti Tex incastrato e carcerato in attesa di essere giustiziato), nonché impreziosita dall'introduzione di personaggi come lo sfortunato pard d'eccezione Tom e, soprattutto, Montales, al suo esordio nella serie. Il fatto, poi, che questa storia sia strettamente concatenata alle precedenti e successive, in quella continuity che contraddistingue le prime storie della serie, me le fa apprezzare ancora di più, con un velo di nostalgia, cui ovviamente contribuisce il tratto grafico di un Galep ancora alle prime armi.

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Riletta con le Strisce Anastatiche...prima storia veramente ad ampio respiro, e importantissima per diverse ragioni : la prima apparizione di Mefisto e Lily ; la prima apparizione di Montales ; la prima storia in cui si delinea veramente il rapporto di profonda amicizia tra Tex e Carson ("La Banda di Kid Billy" era solo un antipasto).

Inoltre è una pietra miliare imprescindibile nell'evoluzione psicologica di Tex, che dapprincipio aderisce al ruolo di Ranger con un entusiasmo che sfiora il candore...per poi riprendere i familiari panni del fuorilegge con un carico di disillusione e rinfocolato livore, una volta che si vede voltate le spalle (la prepotenza a briglia sciolta di "Tex L'Uomo Ciclone" ne è diretta conseguenza).

La storia parte un po' sfilacciata con la prima parte più strettamente guerresca (e non ci risparmia la prateria incendiata che si ferma con un altro incendio : soluzione che piaceva moltissimo al GLB degli inizi, ma che mi lascia sempre molto perplesso)...ma poi è tutta in crescendo. Passa attraverso una trama spionistica, il thriller con l'eroe accusato ingiustamente, gustose divagazioni (il baro, il banchiere ladrone, i banditi in combutta con lo sceriffo) per approdare alla guerriglia rivoluzionaria dell'ultimo troncone, e sfociare nel quasi-gotico del "Fantasma di Villa Rica"...quest'ultimo vero apice emozionale della vicenda, pari merito col furore dell' Uomo Ciclone.

Galep a sua volta risulta un po' discontinuo nelle varie porzioni della storia, dando il meglio proprio nei momenti più emotivamente "carichi"...le atmosfere notturne e goticheggianti dell'ultima parte sono invero notevoli.

Invece tutte meravigliose la copertine, ma in particolare l'epica "Fuorilegge" e la spietata "La fine di Mefisto".

 

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  • 2 settimane dopo...

"MEFISTURI TE SALUTANT!"

Vista l'imminenza del ritorno di Mefisto nella serie regolare, e poiché mi aspetto che @borden avendo a disposizione ben 7 albi voglia approfittarne per disseminare qua e là citazioni o rimandi alle storie precedenti (magari per chiarire qualche scopertura o incongruenza), ho iniziato la rilettura di tutti gli episodi precedenti con Mefisto, in ordine di continuità temporale e non secondo l'ordine cronologico di pubblicazione. Eccomi perciò giunto al secondo episodio temporale dopo "Pinkerton Lady" e seguenti nella collana "Tex Willer", ma il primo editorialmente pubblicato.

Ed é su questa successione di episodi che voglio focalizzare il mio intervento.

Quando non era ancora uscito l'episodio in "Tex Willer", gli episodi con Mefisto potevano definirsi, per usare un termine musicale, "in crescendo": personaggio (e trama) sempre più definito, complesso, profondo, si va dall'ingenuo prestigiatore di "Fuorilegge" al demone degli inferi dell'ultima apparizione nella serie regolare.

Ma adesso, inserendo in testa nella lettura cronologica consecutiva delle storie l'episodio di "Tex Willer" il "crescendo" si rompe, perché si parte già col botto: trama molto articolata (con sottotrame), numerosità di personaggi, tutto secondo lo stile di Boselli del 2020, Mefisto ha già poteri magici (un po' troppo per essere una semplice "ipnosi", come ha affermato il Bos)... tutte cose che poi improvvisamente svaniscono quando si passa a leggere "Fuorilegge". Qui l'unico potere ipnotico ce l'ha Lily, che con i suoi begli occhioni "strega" soldatini cotti di lei! Mefisto non ha nessun potere, neanche ipnotico. Il massimo che ha é la bacchetta magica della scatola del "Piccolo Prestigiatore" e i classici piccioni (viaggiatori) nel cilindro con i quali trasmette a distanza le informazioni segrete che carpisce. E' evidente che qui GLB non aveva ancora in mente la futura evoluzione del personaggio, altrimenti a Mefisto almeno qualche parvenza di capacità ipnotiche o pseudo-magiche le avrebbe date. Nella continuity ricostruita a posteriori da Boselli, quindi in "Pinkerton Lady" seguíto da "Fuorilegge", c'é il personaggio, c'é la sua bramosia di fare soldi nascondendosi dietro la copertura di "attore" teatrale (l'illusionista che é), seppur in modi differenti (rapinando il pubblico in "Pinkerton Lady" oppure vendendo informazioni in "Fuorilegge"), ma non c'é la stessa natura del personaggio, già quasi "mago" in "Pinkerton Lady", poi regredito a semplice guitto da palcoscenico in "Fuorilegge".

Trovo invece una decisa corrispondenza di personalità tra le "due" Lily: ambigua, sfrontata, decisa (a tratti é addirittura lei che suggerisce le mosse al fratello). 

Ipotizzo che nella sequenza di ben 7 albi in imminente uscita per il ritorno di Mefisto Boselli abbia inserito qualche passaggio di richiamo alle storie del passato e che, tra questi, abbia voluto risolvere alcune distoníe, tra cui (spero) quella relativa alla perdita dei poteri ipnotici di Mefisto.

In conclusione, i miei voti a "Fuorilegge", con specifico riferimento alla vicenda "mefistofelica":

Soggetto e sceneggiatura: 6,5

Disegni: 6; il tratto, fatto di pennellate veloci, talvolta incerte, é ancora in evoluzione, non sono ancora i capolavori che il maestro sfornerà a piene mani da lí a poco, ma si intravedono già alcune chicche (l'avviso di taglia, la carica dei soldati, la fuga disperata dei fratelli Dickart nel finale).

Modificato da PapeSatan
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  • 1 mese dopo...

È questa avventura sulla guerra americano-messicana del 1846-1848?

Perché la tensione tra USA e Messico avviene tra il 1846 e il 1848.

Carlo Monni disse che si trattava della Rivoluzione del 1911.

Tuttavia, la biografia (attuale) di Tex descrive questa avventura come avvenuta nel 1860.

Puoi spiegare questo?

 

@borden@Carlo Monni @ymalpas @Diablero @MacParland @PapeSatan

Modificato da Tex55
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5 minutes ago, Tex55 said:

È questa avventura sulla guerra americano-messicana del 1846-1848?

 

No.

 

6 minutes ago, Tex55 said:

Tuttavia, la biografia (attuale) di Tex descrive questa avventura come avvenuta nel 1860.

Puoi spiegare questo?

 

Vedi sopra.

 

(poi non capisco quale "biografia attuale" di Tex parli di una guerra che su Tex Willer deve ancora avvenire e probabilmente - nella forma di un invasione degli Stati Uniti da parte del messico - non avverrà mai: stai dando fede ad una delle dozzine di cronologie ipotizzate dai fan?)

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<span style="color:red">15 minuti fa</span>, Diablero dice:

 

No.

 

 

Vedi sopra.

 

(poi non capisco quale "biografia attuale" di Tex parli di una guerra che su Tex Willer deve ancora avvenire e probabilmente - nella forma di un invasione degli Stati Uniti da parte del messico - non avverrà mai: stai dando fede ad una delle dozzine di cronologie ipotizzate dai fan?)

 

Allora a quali eventi della storia americana si riferisce questa avventura di GL Bonelli?

 

C'è qualche altro conflitto tra America e Messico oltre al 1846-1848?

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2 ore fa, Tex55 dice:

 

Tuttavia, la biografia (attuale) di Tex descrive questa avventura come avvenuta nel 1860.

 

 

@borden@Carlo Monni @ymalpas @Diablero @MacParland @PapeSatan

A quale "biografia attuale" ti riferisci? Per quanto mi riguarda, come biografia "ufficiale" riconosco solo quella del curatore Boselli, narrata ne "Il romanzo della mia vita". Il resto sono interpretazioni (certo, anche quella di Boselli in alcuni passaggi dibattuti lo é, ma tra tante la sua é la piú autorevole e accreditata).

Modificato da PapeSatan
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Tex55 dice:

 

Allora a quali eventi della storia americana si riferisce questa avventura di GL Bonelli?

 

C'è qualche altro conflitto tra America e Messico oltre al 1846-1848?

 

Assolutamente nessuno. Era un conflitto assolutamente inventato e senza alcuna base storica. L'esercito messicano non ha mai invaso gli Stati Uniti. e tantomeno lo ha fatto epr riprendersi i territori persi nella guerra del 1846/1848 come si dice esplicitamente in "Fuorilegge". In più, io non ho mai detto che quella mostrata nei numeri 3 e 4 era la rivoluzione messicana del 1911 ma solo che era chiaramente ispirata ad essa. Nel suo riordino cronologico Boselli l'ha identificata con la Guerra de la Reforma, conflitto civile tra i conservatori e progressisti che ci fu tra il 1856 ed il gennaio 1861 e che fu vinto dai progressisti.

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  • Collaboratori
<span style="color:red">2 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

Nel suo riordino cronologico Boselli l'ha identificata con la Guerra de la Reforma, conflitto civile tra i conservatori e progressisti che ci fu tra il 1856 ed il gennaio 1861 e che fu vinto dai progressisti.

 

Infatti, se non ricordo male, su Tex Willer collana, Tex interverrà sia in quel conflitto sia in quello successivo con Massimiliano, dove il Bos inserirà collegamenti con sue vecchie storie e vecchi personaggi (come quello apparso nel Texone di Frisenda). Nel mezzo la guerra civile americana. Cioè vivremo nei prossimi anni diverse epopee, materia ricca come una miniera, storie che si preannunciano una delizia, fantastico solo a pensarci. La serie Tex Willer non ha ancora offerto il suo meglio, nonostante lo standard altissimo finora mostrato dalle storie pubblicate, il top deve ancora venire :P

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Speriamo sia come dici tu.

Ancora un po'  di storie di questo livello, per  Tex Willer, e questa serie battera il periodo d'oro ( dal numero cento al duecento ) della serie regolare.🙋‍♂️

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<span style="color:red">8 minuti fa</span>, Piombo Caldo dice:

Ancora un po'  di storie di questo livello, per  Tex Willer, e questa serie battera il periodo d'oro ( dal numero cento al duecento ) della serie regolare.

Certo che la serie Tex Willer promette molto, ma siamo neanche a metà strada, certi paragoni meglio farli con tutti i cento albi in mano. 

Giusto per non subire delusioni. :old:

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Ma anche senza i cento albi in mano è palese che è una sciocchezza (mi sono sforzato di essere educato).

Come gli albi dal 100 al 200 di Tex non c'è niente, semplicemente perché come GLB disegnato da Galep, Letteri, Nicolò e Ticci non c'è nessuno: nemmeno quelle colossali pile di sterco fumante che sono "Caccia all'uomo" ed "El Muerto" possono rovinare un simile splendore.

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  • Sceriffi

Ehm… @virginnon diciamo corbellerie. Il centinaio 101/200 è stato annichilito dal 301/400. Preferisco Nizzi disegnato da un Villa e da un Ticci in stato di grazia. E anche dei ciofeconi come “Il medaglione spagnolo” possono rovinare quella fascia.

  • Haha (0) 4
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  • Sceriffi

Sono serissimo. Chi pensa che il centinaio migliore sia il secondo ha come minimo 30. Ergo è un vecchiaccio:P! Ogni tanto spargo il verbo antibonelliano in tv, mi chiamo Gabriele Paolini.

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15 minutes ago, MacParland said:

Sono serissimo. Chi pensa che il centinaio migliore sia il secondo ha come minimo 30. Ergo è un vecchiaccio:P!

Ma no, basta avere raggiunto l'età della ragione...  B)

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<span style="color:red">44 minuti fa</span>, MacParland dice:

Sono serissimo. Chi pensa che il centinaio migliore sia il secondo ha come minimo 30. Ergo è un vecchiaccio:P! Ogni tanto spargo il verbo antibonelliano in tv, mi chiamo Gabriele Paolini.

 

 

Ma non sei dentro? intendo, texianamente, al fresco?

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  • co fondatore
<span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablero dice:

Ma no, basta avere raggiunto l'età della ragione...  B)

Troppo giovane.

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10 ore fa, Carlo Monni dice:

 

Assolutamente nessuno. Era un conflitto assolutamente inventato e senza alcuna base storica. L'esercito messicano non ha mai invaso gli Stati Uniti. e tantomeno lo ha fatto epr riprendersi i territori persi nella guerra del 1846/1848 come si dice esplicitamente in "Fuorilegge". In più, io non ho mai detto che quella mostrata nei numeri 3 e 4 era la rivoluzione messicana del 1911 ma solo che era chiaramente ispirata ad essa. Nel suo riordino cronologico Boselli l'ha identificata con la Guerra de la Reforma, conflitto civile tra i conservatori e progressisti che ci fu tra il 1856 ed il gennaio 1861 e che fu vinto dai progressisti.

 

Ma non avete visto nell'avventura "Fuorilegge" qualche riferimento alla guerra messicano-americana del 1846-1848?

 

L'esercito messicano non ha invaso gli Stati Uniti, ma quando guardiamo alla storia, l'esercito messicano è arrivato in Texas e si è scontrato con gli Stati Uniti.

 

Ad esempio, in una cornice con l'enfasi su agosto, le divisioni di cavalleria messicana entrano in Texas, che coincide con la cronologia della guerra messicana del 1847.

 

Anche nell'avventura, Santa Fe, Fort Tampico, Buenavista, dove sono compresi gli scontri dei soldati messicani e americani, sono tra i principali luoghi dell'asse della guerra.

 

Da non perdere è che la guerra americano-messicana del 1846-1848 iniziò quando il Messico attraversò il Rio Grande e attaccò le truppe americane. proprio come descritto nell'avventura "Fuorilegge".

 

Modificato da Tex55
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GL Bonelli inseriva suggestioni, eventi storici, o prendeva ispirazione da romanzi o film, senza preoccuparsi delle date. È perfettamente possibile che per l'invasione del Texas si fosse ispirato a qualcosa che aveva letto sull'indipendenza del Texas, ma poco dopo inserire un rivoluzionario messicano che prende spunto da decenni successi. Basta pensare che in una delle storie future prende spunto dalla fine di Butch Cassidy e Sundance Kid, del 1908, e per certi aspetti Montales è modellato su Emiliano Zapata o su Pancho Villa (o un misto dei due) che iniziarono la lotta armata nel 1910...

 

Poche strisce dopo si inventa una rivolta dei Navajos (rappresentati con tepee e caschi di piume) che non potrebbe avvenire dopo il 1864...

 

Nota comunque che per l'epoca, GL Bonelli era forse l'autore italiano di fumetti western più realistico! Mischiava le date e i popoli e si inventava aventi storici mai avvenuti, ma almeno i suoi rangers erano del Texas e non del Nevada, usava in genere città realmente esistenti (almeno le più grandi) e le metteva nel posto giusto, e Tex usava la colt e non un lazo... in quegli anni non c'erano nelle librerie italiane i libri che ci sono adesso sugli indiani, figurati le foto che oggi trovi online...  i disegnatori avevano problemi persino a procurarsi le foto delle armi dell'epoca, andavano al cinema per copiare al buio quelle che si vedevano nei film americani...

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15 ore fa, MacParland dice:

Sono serissimo.

 

Allora è un'altra storia. Quando sento la gente anteporre Nizzi e Boselli a GLB mi viene in mente quando, nei primi decenni dell'Ottocento, Monti veniva anteposto a Dante; e quando facevi notare che le cose stavano all'opposto, ti guardavano pure storto. Poi, grazie a Dio, la storia ha fatto giustizia; ciò che non significa che Monti non meriti, ma certo in misura minore di Dante.

Poi i giudizi col tempo possono cambiare: ad esempio, io alla tua età mettevo sullo stesso piano il Nizzi pre-crisi e Boselli; con le riletture e la maturazione del gusto, antepongo decisamente il secondo al primo.

Farlocco anche il parallelismo fra il secondo centinaio e il quarto: anzitutto, per trovarmi qualcosa che svaluti l'apporto di GLB hai dovuto prendere la sua ultima storia, che come quelle immediatamente precedenti è stata scritta da un autore che non era più sé stesso; per giunta, pesantemente ritoccata in redazione (come tutte le precedenti).

Il Nolitta del secondo centinaio invece era perfettamente in possesso delle proprie facoltà; solo, non era capace di scrivere Tex.

Poi, davvero: belle "La congiura" e "Sioux", belle anche molte avventure minori; ma non sono paragonabili al filotto di storie bellissime, grandi e minori, che GLB inanella nel secondo centinaio. Sarebbe come paragonare un pilota di Formula 1 degli ultimi decenni a Tazio Nuvolari.

Ogni volta che vengono pronunciate simili scempiaggini, nell'aldilà Enzo Ferrari e GLB rabbrividiscono.

  • +1 2
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<span style="color:red">19 ore fa</span>, Tex55 dice:

Ma non avete visto nell'avventura "Fuorilegge" qualche riferimento alla guerra messicano-americana del 1846-1848?

 

No perché non ce ne sono né espliciti né impliciti.

 

<span style="color:red">19 ore fa</span>, Tex55 dice:

L'esercito messicano non ha invaso gli Stati Uniti, ma quando guardiamo alla storia, l'esercito messicano è arrivato in Texas e si è scontrato con gli Stati Uniti.

 

In Texas appunto, ma nella storia di G.L. Bonelli l'esercito messicano invade Santa Fe, che nel 1846 era il capoluogo del Territorio messicano di Santa Fe de Nuevo Mexico che passerà agli Stati Uniti solo con il trattato di pace del 1848. Già questo basta a smentirti. Se tu avessi ragione, ci sarebbe l'assurdità dei messicani che invadono un loro territorio per scacciarne gente che non c'era. 

In più, ripeto, nella storia si dice esplicitamente che i messicani vogliono riprendersi i territori perduti proprio con la guerra del 1846/1848. Uno dei pezzi grossi messicani dice proprio: "Da troppi anni quei territori sono sotto il giogo dei gringos".

Questo per tacere del fatto che nelle edizioni originali a striscia è citato più volte Pancho Villa.

Se poi vuoi continuare a credere che Bonelli parlasse della guerra del 1846/48, padronissimo di continuare a farlo ma è comunque uno sbaglio.

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il Quarto centinaio ha avuto il merito di riportare Tex QUASI ai livelli dell'originale glbonelliano...pur con le dovute differenze stilistiche e caratteriali tra Nizzi e Bonelli Senior

le storie del Filone Messicano di Nizzi, iniseme alle storie indiane, sono un apporto direi FONDAMENTALE per la serie: dopo un lungo sonno viene ripreso Montales. La ripresa dei dialoghi spumeggianti tra Tex e Carson è il miglior lascito di Nizzi a Tex.

Nel quarto centinaio, oltre a tanti "ritorni" dovuti alla necessità di Nizzi di ricreare una continuity, assistiamo alla nascita di nuovi personaggi maiuscoli, come Cobra Galindez, Olivera e soprattutto la Tigre Nera.

Il 19/7/2022 at 10:05, virgin dice:

Farlocco anche il parallelismo fra il secondo centinaio e il quarto

sono d'accordo, strano :lol:, con Virgin...il secondo Centinaio di Glb è stato il periodo d'oro di Tex, periodo che MAI è stato eguagliato in seguito da nessun altro autore...In questo centinaio assistiamo alla "crescita" del nostro beniamino. le storie sono una più bella dell'altra. In ogni storia GLB ci mette letteralmente l'anima, con spunti originali ben calibrati...TUTTE LE STORIE SONO CAPOLAVORI, memorabili senza alcun dubbio: la magia che ancora a distanza di anni aleggia pagina dopo pagina in una qualsiasi delle storie del centinaio in questione non riesco ancora a spiegarmela, se non con il fatto che GLB viveva per davvero le storie di Tex, e riusciva a creare atrmosfere avvolgenti e inebrianti...io ancora ricordo con un misto di compiaciuto divertimento e tensione le memorabili scazzottate  dei nostri con i gambler della "maschera di ferro" e la corsa a rotta di colla della carrozza pubblica a New Orleans, con torme di seguaci del Vodoo che inseguono i Nostri e poi cingono d'assedio la casa di Nat Mac Kenneth...ritmo frenetico, dialogo spumeggiante, humour virile, finale apparentemente "scontato" che non cerca la sorpresa  ma che rimane un esempio lampante che una storia per essere bellissima e memorabile non ha bisogno del Coup de theatre cercato ad ogni costo, con il rischio di banalizzazione ...la scena della vasca per conciare le pelli in cui Tex e Carson finiscono ne "Sulle rive del Pecos", l'umilizione di Cane Giallo ne "gli Eroi di Devil Pass", la partita di poker "nell'Ultimo poker", la stretta di mano dopo la scazzotata tra Tex e Rocky il minatore ne "Kento non perdona"...epicità incredibile, tensione e magia in storie dalla trama solo APARENTEMENTE SEMPLICE ma perfettamente costruite.

Il 19/7/2022 at 10:05, virgin dice:

Poi i giudizi col tempo possono cambiare: ad esempio, io alla tua età mettevo sullo stesso piano il Nizzi pre-crisi e Boselli; con le riletture e la maturazione del gusto, antepongo decisamente il secondo al primo.

personalmente il quarto centinaio merita a mio fallace giudizio, per carità di Dio, il secondo posto sul podio della produzione texiana. In questo centinaio le storie sono quasi tutte ottime, con diversi capolavori e moltissimi episodi memorabili. Nizzi qui era ispirato alla grande, si era molto documentato non solo sulla scrittura di Tex ma anche sul genere Western...e ancora sorrido di gusto quando Tex prende a calci nei denti Zoro in cella, bloccando la frusta dell'aguzziono con un braccio...:D

Modificato da Barbanera
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<span style="color:red">15 minuti fa</span>, Barbanera dice:

il Quarto centinaio ha avuto il merito di riportare Tex QUASI ai livelli dell'originale glbonelliano...pur con le dovute differenze stilistiche e caratteriali tra Nizzi e Bonelli Senior

le storie del Filone Messicano di Nizzi, iniseme alle storie indiane, sono un apporto direi FONDAMENTALE per la serie: dopo un lungo sonno viene ripreso Montales. La ripresa dei dialoghi spumeggianti tra Tex e Carson è il miglior lascito di Nizzi a Tex.

Nel quarto centinaio, oltre a tanti "ritorni" dovuti alla necessità di Nizzi di ricreare una continuity, assistiamo alla nascita di nuovi personaggi maiuscoli, come Cobra Galindez, Olivera e soprattutto la Tigre Nera.

sono d'accordo, strano :lol:, con Virgin...il secondo Centinaio di Glb è stato il periodo d'oro di Tex, periodo che MAI è stato eguagliato in seguito da nessun altro autore...In questo centinaio assistiamo alla "crescita" del nostro beniamino. le storie sono una più bella dell'altra. In ogni storia GLB ci mette letteralmente l'anima, con spunti originali ben calibrati...TUTTE LE STORIE SONO CAPOLAVORI, memorabili senza alcun dubbio: la magia che ancora a distanza di anni aleggia pagina dopo pagina in una qualsiasi delle storie del centinaio in questione non riesco ancora a spiegarmela, se non con il fatto che GLB viveva per davvero le storie di Tex, e riusciva a creare atrmosfere avvolgenti e inebrianti...io ancora ricordo con un misto di compiaciuto divertimento e tensione le memorabili scazzottate  dei nostri con i gambler della "maschera di ferro" e la corsa a rotta di colla della carrozza pubblica a New Orleans, con torme di seguaci del Vodoo che inseguono i Nostri e poi cingono d'assedio la casa di Nat Mac Kenneth...ritmo frenetico, dialogo spumeggiante, humour virile, finale apparentemente "scontato" che non cerca la sorpresa  ma che rimane un esempio lampante che una storia per essere bellissima e memorabile non ha bisogno del Coup de theatre cercato ad ogni costo, con il rischio di banalizzazione ...la scena della vasca per conciare le pelli in cui Tex e Carson finiscono ne "Sulle rive del Pecos", l'umilizione di Cane Giallo ne "gli Eroi di Devil Pass", la partita di poker "nell'Ultimo poker", la stretta di mano dopo la scazzotata tra Tex e Rocky il minatore ne "Kento non perdona"...epicità incredibile, tensione e magia in storie dalla trama solo APARENTEMENTE SEMPLICE ma perfettamente costruite.

personalmente il quarto centinaio merita a mio fallace giudizio, per carità di Dio, il secondo posto sul podio della produzione texiana. In questo centinaio le storie sono quasi tutte ottime, con diversi capolavori e moltissimi episodi memorabili. Nizzi qui era ispirato alla grande, si era molto documentato non solo sulla scrittura di Tex ma anche sul genere Western...e ancora sorrido di gusto quando Tex prende a calci nei denti Zoro in cella, bloccando la frusta dell'aguzziono con un braccio...:D

Quoto tutto...il secondo centinaio è insuperato e insuperabile...ha elevato il Mito di cui tutt'ora rifulge la serie...probabilmente la cosa più bella del fumetto italiano ever...ma il quarto centinaio viene subito dopo...capolavori e semi-capolavori a getto continuo, Nizzi qui era in grazia di Dio.

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