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TWF - Tex Willer Forum

Aurelio Galleppini


Staff Forum
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Messaggi consigliati/raccomandati

<span style="color:red;">21 ore fa</span>, Ulzana dice:

Sinceramente non so quali Tex tu abbia letto. Se parli del Galep post malattie è un discorso. Ma il Galep anni Cinquanta sessanta era tanta roba 

 

Voglio dire, ok se a voi non piace Galep non mi ci metto nemmeno a fare discorsi, però i mezzi disastri non li vedo. Ma assolutamente no. Erano disegni evocativi. Galleppini con pochi dettagli trasmetteva più di tanti blasonati disegnatori. 

Prova a rileggere meglio ciò che ho scritto, senza alcuna polemica.

Noterai tra le righe tutto l'affetto che provo per Aurelio, tra una critica benevola e una oggettiva osservazione della sua opera,

oltre a tutte le sue storie di Tex ho cercato per quanto possibile di collezionare anche fumetti realizzati prima e durante.

Galleppini non studiò mai disegno o illustrazione, ma riusciva ad osservare e "rubare" i trucchi del mestiere da Raymond e non solo.

Inoltre (sebbene Bonelli non glielo fece mai fare) era anche un pregevole sceneggiatore.

<span style="color:red;">3 ore fa</span>, MacParland dice:

Non capisco sinceramente dove sia il problema, a me il Tex di Galep non piace. 

Topolino, lo sapevi che...?: Il numero di Topolino Libretto 2964 è in  edicola

Questo disegno a me sembra preso dall'albo 603 disegnato da Torricelli.

Una buona copia, ma non perfetta. Poi c'è da dire che la fisionomia del Tex di Galep varia molto

sia se si parla di copertine sia delle vignette.

Ma in fin dei conti in questo ritratto che c'è che non va?

Non è arrabbiato, non è triste e nemmeno impassibile, sta guardando alla sua destra

senza mostrare rabbia, disprezzo, disgusto o paura. Probabilmente non ce n'era motivo.

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<span style="color:red;">3 ore fa</span>, MacParland dice:

Non capisco sinceramente dove sia il problema, a me il Tex di Galep non piace. Ho dato ragione a Diablero, quando ha detto che Galep era da solo (quando io avevo detto che ben in 50 albi Galep era stato aiutato), mi sto leggendo qualche sua bella storia, più costruttivo di così. Poi apro sempre dicendo che le mie sono opinioni personalissime, visto che di fumetti ci capisco poco o nulla. Scemo perchè per me non ha la faccia da tipo duro e tosto, ma una faccia che si avvicina più a quella da persona triste, che con Tex non cozza proprio.

 

 

 

 

Mi sembra di capire che Galep lo conosci veramente poco..compra questo libro per scoprire quanto era bravo!

 

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Ricordo una intervista di Villa in cui dichiarava la grandissima  ammirazione per Galep e la sua arte nel disegnare, la sua grandezza, oltre a quanto fosse difficile da imitare, e devo dire che i disegni allegati alle edizioni limitate del suo Texone in omaggio proprio ad alcune delle più belle copertine di Galep sono di quanto più vicino alla sua magnifica arte.

Così come ricordo che Magnus, non uno qualsiasi, ma un immortale dell’arte del fumetto, nel disegnare il suo Texone ha modificato completamente il suo stile per omaggiare lo stesso Galep e la sua arte, per cui se qualcuno riesce ad avere l’ammirazione di due grandissimi come Villa e Magnus un motivo buono ci deve essere. 

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  • co fondatore
<span style="color:red;">15 ore fa</span>, Claude dice:

Guardando le copertine presentate da Poe mi rendo conto, per l’ennesima volta, che le versioni originali danno la birra 100 volte alle versioni usate nelle successive ristampe, e non capisco da dove derivi la scelta editoriale della casa editrice di peggiorarle in quel modo.

Io, essendo più giovane, ho iniziato con le ristampe negli anni 90 ma non avevo idea che negli anni 60-70-80 le stesse fossero così più favolose.

Un consiglio, fa qualche sacrificio e recupera gli originali. Una gioia per gli occhi.

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17 minutes ago, Mister P said:
15 hours ago, Claude said:

Guardando le copertine presentate da Poe mi rendo conto, per l’ennesima volta, che le versioni originali danno la birra 100 volte alle versioni usate nelle successive ristampe, e non capisco da dove derivi la scelta editoriale della casa editrice di peggiorarle in quel modo.

Io, essendo più giovane, ho iniziato con le ristampe negli anni 90 ma non avevo idea che negli anni 60-70-80 le stesse fossero così più favolose.

Un consiglio, fa qualche sacrificio e recupera gli originali. Una gioia per gli occhi.

 

E le prime, se trova un edizione dei primi anni 60, anche quelle censurate...  le copertine hanno dei colori VIVISSIMI, su una carta diversa da quella usata in seguito. Qui ci vorrebbe forse Dix Leroy a spiegarci esattamente come mai all'epoca avevano dei colori così vivi (la spiegazione che ho sentito io è che usavano colori al piombo ormai proibiti, ma non l'ho sentita da un tipografo quindi forse è una cazzata. Però la differenza con i colori delle ristampe successive è bene visibile...)

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10 minuti fa, Diablero dice:

 

E le prime, se trova un edizione dei primi anni 60, anche quelle censurate...  le copertine hanno dei colori VIVISSIMI, su una carta diversa da quella usata in seguito. Qui ci vorrebbe forse Dix Leroy a spiegarci esattamente come mai all'epoca avevano dei colori così vivi (la spiegazione che ho sentito io è che usavano colori al piombo ormai proibiti, ma non l'ho sentita da un tipografo quindi forse è una cazzata. Però la differenza con i colori delle ristampe successive è bene visibile...)

A dire il vero non lo so nemmeno io. Ma che una volta ci propinassero cose che con la salute avevano poco a che fare è un dato di fatto.

Di sicuro, ma non centra poi molto, i colori usati per i dipinti venivano preparati artigianalmente dai pittori, ognuno con la sua ricetta segreta,

magari anche le stamperie avevano qualche trucco per rendere le copertine degli albi di Tex più sfavillanti.

Ma sono contento che almeno nel presente gli albi vengano assemblati con una colla che resiste meglio che in passato.

Di certo i colori scelti per le prime cover erano quasi sempre fondi pieni verde, rosso, giallo, azzurro mentre ora si tratta sempre di paesaggi con colori per forza di cose più tenui.

Modificato da Dix Leroy
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  • 1 mese dopo...

Posso dire una cosa su Galep (ebbene sì, voglio "difenderlo")?

 

Ieri rivedevo i disegni di Il grande Re e non ho notato sproporzioni, personaggi mal posizionati, occhi strabici e altre inesattezze. Mi sembrano tavole meravigliose, fresche, agili e perfino minuziose, nonostante i tempi di lavorazione massacranti cui era sottoposto Galep. 

 

Aggiungo poi che c'è un aspetto FONDAMENTALE da tenere in considerazione quando si parla di Galep (il Maestro Galep): non ha mai diminuito la produzione di pagine perché per il lettore lui era un punto di riferimento. Galep poteva ergersi a grande autore e fare capricci, dire a Sergio "io sti ritmi non voglio più reggerli" e campare di rendita, invece ha lavorato sodo per dare ai lettori quello che volevano: i suoi disegni. Perché questo è da tenere in considerazione dal punto di vista editoriale. La gente reclamava Galep e Sergio gli dava Galep.

 

Poi, certo, c'è gente che disprezza Mozart, ok, ma davvero davanti alle tavole de Il figlio di Mefisto c'è solo da ringraziare gli dèi della fantasia che ci hanno permesso di godere di un autore così magnifico. Idem le tavole marinaresche di Lotta sul mare. Perché Galep è proprio epico. Al diavolo i tecnicismo, il disegno fotocopia tutto uguale di tanti autori attuali, così freddi e distanti dal MIO modo di vedere il fumetto!

 

Negli anni Cinquanta le copertine dei fumetti si stampavano in tipografia usando la triconomia, ossia tre colori base, giallo, rosso e blu. Solo verso la fine degli anni Cinquanta si sarebbe passati alla stampa in litografia a quattro colori. Ora, chi studia un po' il fumetto sa bene che, in quel periodo storico, e parlo del dopoguerra, le cover avevano un ruolo determinante. I personaggi uscivano nelle edicole in tanti formati, strisce, albo d'oro, quadretto, raccoltine, e sparivano nel giro di pochi numeri sostituiti da altri. C'era tanta confusione. La Essegesse è stata, negli anni Cinquanta, la regina delle vendite, e le copertine di Sinchetto, soprattutto le primissime di Capitan Miki, hanno determinato il meritato successo del trio torinese. Ecco, io sono davvero sicuro che, pure se il successo di copie di Tex si sia consolidato grazie al formato gigante, è grazie alle copertine di Galep dei primi anni Cinquanta che il nostro eroe è riuscito a SOPRAVVIVERE in edicola. Sappiamo che, pur essendo moderno e avanti nei testi (rispetto a Blek, Sciuscià, Pecos Bill), Tex non era popolare come vendite rispetto a un Piccolo Sceriffo, tanto per fare un esempio. Ma le storie di GLB di quegli anni, seppur meravigliose, hanno retto nelle edicole grazie a quelle stupende copertine delle strisce, degli albo d'oro o delle raccoltine (queste davvero meravigliose), a quei colori sgargianti, al tratto evocativo e immediato di Aurelio Galleppini in arte Galep. Un punto di riferimento per il lettore.

  • +1 2
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  • Sceriffi

Una cosa devo dirla, devo ammettere che Galep è riuscito ad (non con me) emozionare tante, tantissime persone. È raro vedere un autore che ha tanti seguaci (nel senso buono del termine) nonostante i problemi fisici e tecnici (dell'inizio). Di solito quando parlo di un argomento per tanto tempo, tendo a non voler più parlare di quell'argomento per un pò di tempo, con Galep sta succedendo il contrario, non so come, ma lo sto rivalutando. Ieri ero in Fumetteria e mi capita di buttare l'occhio sulla Cover del 299 (che chiude una storia a me carissima) e debbo dire che era veramente bella. La serie regolare solo in quest'ultimo periodo la sto recuperando, perché prima avevo le storie in CSAC, 70 anni di un Mito, Oscar... (guardavo le prime cover tramite i libri editi dalla Bonelli) E le sue cover viste dal vivo nel formato dell'albo da 116 pagine hanno tutt'altro effetto su di me. Aveva dei limiti tecnici evidenti, ma forse sapeva veramente emozionare. (Chiudiamola qui) 

Modificato da MacParland
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Caro Mac nessuno ti vuole imporre il fatto che Galep debba piacerti per forza, la libertà di pensiero (grazie a Dio!) è ancora vigente, ovviamente puoi capire che la tua "iperbole", per rafforzare il personale punto di vista, sebbene scherzosa, può dar fastidio a chi è cresciuto con i suoi magnifici disegni, o agli addetti ai lavori, che l'immensa maestria di Galleppini l'ha toccata per mano. Aggravata dal fatto che Galep è il papà di Tex e molto probabilmente, senza il suo stakanovismo e talento oggi non staremmo qui a parlarne. Comunque ripeto un concetto già espresso a Grande Tex: essendo tu giovanissimo, potrebbe pure capitare in futuro di rivalutarlo (col tempo lo spirito critico matura e cambiano alcune opinioni) e magari penserai: "Non avevano tutti i torti, quel gruppo di vecchi cammelli del forum!" :D 

Modificato da Condor senza meta
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