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TWF - Tex Willer Forum

Interviste Agli Autori


ymalpas
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<span style="color:red">2 ore fa</span>, Marcello R. dice:

Credo che il silenzio di Borden sia la miglior risposta ad un comportamento assolutamente da censurare.

In verità non mi sono del tutto tenuto, ma non sono arrabbiato, solo perplesso. 
Altrove ho spiegato perché Nizzi di sua iniziativa se ne sia andato. 

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<span style="color:red">6 minuti fa</span>, borden dice:

In verità non mi sono del tutto tenuto, ma non sono arrabbiato, solo perplesso. 
Altrove ho spiegato perché Nizzi di sua iniziativa se ne sia andato. 

 

Altrove dove? 

 

Comunque la tua perplessità è segno di grande intelligenza, orgoglioso di averti sempre seguito. 

Ok, appena letto il tuo messaggio sull altro topic.

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<span style="color:red">20 minuti fa</span>, Leo dice:

 

Altrove dove? 

 

Comunque la tua perplessità è segno di grande intelligenza, orgoglioso di averti sempre seguito. 

Ok, appena letto il tuo messaggio sull altro topic.

Che topic?

Ah ecco, trovato.

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Da certi commenti letti in questo topic mi apsettavo una cosa molto più sbracata e punk, invece mi sono trovato davanti il solito Nizzi-a livello comunicativo- degli ultimi 30 anni : programmaticamente cinico (sono tutti mezze pippe e sopravvalutati, anche Chandler e Agatha Christie), con le solite macroscopiche castronerie disseminate con studiata oculatezza (le storie di G.L. Bonelli erano tutte uguali e cominciavano sempre con uno sceriffo o un ufficiale in difficoltà da aiutare ? Nelle storie di Boselli manca il lavoro di squadra e l'azione congiunta dei 4 Pards e Tex agisce sempre da solo ?)...

A risaltare casomai è l'acredine nei confronti Boselli, ancora più accentuata e sgradevole rispetto alle uscite precedenti...e l'insistenza con cui Nizzi sempre lì va a parare, a prescindere dalle domande dell'intervistatore, a cui fondamentalmente di Tex frega poco...

Insomma, pare ossessionato, un disco rotto, e non offre una bella immagine di sè...probabilmente però non gliene frega una mazza...una via di mezzo tra Jose Mourinho e Pino Scotto.

 

 

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On 4/15/2022 at 5:43 PM, Grande Tex said:

io non sto giustificanfo nessuno

Sto solo dicendo che pensare che un discorso di 40 minuti sia stato fatto appositamente per criticare il Tex attuale,quando invece se ne parla per due minuti, è quantomeno azzardato

scusami, ma alla fine nonostante il fango presente in questo video ho deciso di vedermelo tutto per parlare con cognizione di causa. Due minuti???????

Davvero, o sei prevenuto e devi difendere Nizzi anche di fronte all'evidenza, o non so che altra spiegazione darmi. 

 

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Finalmente sono riuscito a vedere tutto il video e devo ammettere che le picconate di Nizzi non mi hanno per niente stupito in quanto, facendo un parallelismo con il calcio, mi sembrava di sentire il vecchio campione, che per anni con i suoi gol ha tenuto a certi livelli la propria squadra facendole anche vincere qualche trofeo, sminuire il talento della giovane promessa chiamata ad aiutarlo in campo e che invece, piano, piano lo ha sostituito (anche nel cuore dei tifosi) relegandolo al ruolo di riserva e non più di titolare indiscusso, destabilizzandolo a tal punto da fargli prendere la decisione di ritirarsi dal calcio giocato. Ma la cosa che ha ferito davvero tanto nell’orgoglio Nizzi, e lo ha sottolineato nel suo intervento, è che quando è stato richiamato in squadra, tutto si aspettava tranne che, non solo non avrebbe ritrovato i dirigenti (Sergio Bonelli, Decio Canzio) che aveva lasciato a suo tempo ed ai quali era in un certo qual modo affezionato, ma che colui che considerava semplicemente un suo sostituto, non erede, ma soltanto un sostituto e neanche così bravo come pensano “altri” (ha avuto da ridire anche sul suo metodo di sceneggiare le storie), era diventato il suo allenatore e avrebbe deciso come, dove e quando farlo giocare.  Credo sia questo il motivo che lo ha fatto “sbroccare” ed ha fatto traboccare il vaso del suo, probabilmente, enorme ego e a fargli prendere la decisione, dopo aver comunque provato a scrivere ancora Tex, di dire definitivamente basta e di togliersi qualche sassolino dalla scarpa alla prima occasione, che si è presentata con la partecipazione al festival del giallo, contesto, oltretutto dove Tex c’entra come il cavolo a merenda, e quello che dice è quello che in realtà ha sempre pensato. Che non vedesse l’ora di sputare un rospo bello grosso che si teneva nello stomaco da un bel po’ lo si capisce già all’inizio del suo intervento interrompendo bruscamente il suo interlocutore per parlare delle quattro fasi di Tex e dire quindi quello che pensava di Boselli, in particolare, ma anche di GLB col quale non è stato tanto tenero. Tutto questo non mi ha stupito e non mi ha scandalizzato sia perché quello che Nizzi pensava di Boselli non era uno dei tre segreti di Fatima e perché, ad una certa età (e le primavere di Nizzi sono ormai 84), spesso le persone si sentono autorizzate a dire tutto quello che gli transita per il cervello (Milazzo definito un lavativo che nasconde la sua scarsa voglia di lavorare facendola passare per dono della sintesi... meraviglioso!), perdendo totalmente tutti i freni inibitori ed i filtri della diplomazia e dell’umiltà (spesso finte e ostentate) che le frenavano in gioventù, quando avevano tutto da perdere, e per Nizzi, che ora non ha più niente da perdere, è arrivato il momento di dedicarsi ad altro e godersi la meritata pensione.

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Nizzi ha detto ciò che pensa e che almeno io già sospettavo.

Sono d'accordo su diverse cose che ha detto, anche se un galantuomo certi pensieri li fa e non ne fa il tema portante di un intervento pubblico.

Che poi quello che dice sia la sua personale versione non ci piove.

Ritengo che per diverso tempo lui stesso non abbia più scritto storie con il vero Tex

e questo molto prima di ideare storie che non erano neanche più fumetti!

Come scrissi molto tempo fa (e venni investito da un polverone mai visto) arrivati a una certa

età si DEVE lasciare posto ai giovani, bravi o meno bravi che siano, perché il tempo della

massima espressione è limitato e non ci accorge quasi mai di essere già entrati nel declino.

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Sul sito SBE, nella pagina dedicata a Nizzi, si legge ancora oggi: "A metà degli anni Ottanta comincia ad alternarsi con Gianluigi Bonelli alla stesura delle sceneggiature di Tex, compito che continua a svolgere anche oggi con efficacia e maestria."

Suggerirei di attualizzare nel seguente modo: "... compito che ha smesso a svolgere, invero con sempre minor efficacia e maestria, per insanabili divergenze di vedute con la redazione sulla gestione del personaggio."

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  • Sceriffi
21 minuti fa, PapeSatan dice:

Sul sito SBE, nella pagina dedicata a Nizzi, si legge ancora oggi: "A metà degli anni Ottanta comincia ad alternarsi con Gianluigi Bonelli alla stesura delle sceneggiature di Tex, compito che continua a svolgere anche oggi con efficacia e maestria."

Suggerirei di attualizzare nel seguente modo: "... compito che ha smesso a svolgere, invero con sempre minor efficacia e maestria, per insanabili divergenze di vedute con la redazione sulla gestione del personaggio."

Non voglio discutere su quell’intervista perché sono giorni che il forum è saturo di post. Però, se su molte cose è indifendibile “per insanabili divergenze di vedute sulla gestione del personaggio” proprio no. Potrà aver discusso più o meno animatamente con la redazione, abbiamo letto di sceneggiatori che hanno litigato e sbattuto la porta, ma resta il fatto che Nizzi in un giorno scrive(va) le stesse pagine che hanno prodotto fino ad ora tre dei quattro redattori, quindi qualcosa ne capisce. Da come ne parli sembra che la redazione abbia avuto divergenze con me o con uno scrittore in erba.

Modificato da MacParland
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29 minuti fa, MacParland dice:

Non voglio discutere su quell’intervista perché sono giorni che il forum è saturo di post. Però, se su molte cose è indifendibile “per insanabili divergenze di vedute sulla gestione del personaggio” proprio no. Potrà aver discusso più o meno animatamente con la redazione, abbiamo letto di sceneggiatori che hanno litigato e sbattuto la porta, ma resta il fatto che Nizzi in un giorno scrive(va) le stesse pagine che hanno prodotto fino ad ora tre dei quattro redattori, quindi qualcosa ne capisce. Da come ne parli sembra che la redazione abbia avuto divergenze con me o con uno scrittore in erba.

Le "insanabili divergenze di vedute sulla gestione del personaggio" sarebbe il modo elegante, da parte di SBE, per dire le stesse cose che Nizzi ha detto in modo  irrispettoso nell'intervista: "io so scrivere Tex, invece le storie attuali sono pessime e oggi Tex non è più Tex, è un altro personaggio". TESTUALE!

Inoltre, sarebbe stato meglio che avesse scritto qualche pagina in meno, magari ci saremmo evitate alcune castronerie viste negli ultimi anni.

Modificato da PapeSatan
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Come fa Nizzi a restare ferito nell’orgoglio se è il Boselli stesso a richiamarlo e a proporgli di collaborare nuovamente sul Tex? Sapeva benissimo chi faceva cosa e a chi avrebbe dovuto rendere conto. Forse credeva che, in forza di quanto aveva fatto in precedenza, per lui tutto fosse possibile e che sarebbe stato sempre accontentato, purtroppo non era più così.

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6 hours ago, Bob Rock said:

Ma la cosa che ha ferito davvero tanto nell’orgoglio Nizzi, e lo ha sottolineato nel suo intervento, è che quando è stato richiamato in squadra, tutto si aspettava tranne che, non solo non avrebbe ritrovato i dirigenti (Sergio Bonelli, Decio Canzio) che aveva lasciato a suo tempo ed ai quali era in un certo qual modo affezionato, ma che colui che considerava semplicemente un suo sostituto, non erede, ma soltanto un sostituto e neanche così bravo come pensano “altri” (ha avuto da ridire anche sul suo metodo di sceneggiare le storie), era diventato il suo allenatore e avrebbe deciso come, dove e quando farlo giocare.  

 

Non credo che Nizzi abbia avuto un simile attacco di senilità. Anzi, mi sembra ancora perfettamente lucido. Quindi si sarebbe ricordato che la Bonelli ha un direttore editoriale, e che Tex ha un editor. E immagino sapesse anche il suo nome, visto che è scritto in tutti gli albi, e la proposta di tornare l'ha fatta lui...

 

Quindi come "ricostruzione" questa mi pare fantasiosa fino ai limiti della fantascienza. Nizzi nelle sue interviste si è SEMPRE lamentato delle modifiche alle sue storie che facevano Canzio e Bonelli. Quindi adesso torna dove gli hanno sempre modificato le sceneggiature quando volevano, per 40 anni, chiamato dalla persona che ha adesso quel ruolo....   e si sarebbe stupito che accadesse la stessa identica cosa avvenuta per 40 anni?

 

Andiamo dai, va bene la benevolenza ma...  siamo seri!

 

Vedo che poi molti dimenticano che questa NON È LA PRIMA VOLTA CHE NIZZI SE NE VA COSÌ.

 

Anche quando abbandonò la Bonelli la prima volta, se ne andò di colpo, e diceva di Sergio Bonelli cose anche peggiori di quelle che dice su Boselli. La differenza? Che le diceva, se non in privato, non in incontri "istituzionali" ripreso da telecamere (ma c'è da dire che all'epoca c'erano meno interviste online, magari è per quello...

 

Altri autori, come Berardi, sono anche "editor" delle loro testate. Quindi possono anche dire che preferiscono non avere qualcuno che gli sta sopra (anche se comunque rimane il direttore editoriale) e sceneggiare il proprio personaggio e non Tex. Ma Nizzi non è MAI stato l'editor di sé stesso. Non al Giornalino, non su Mister No, non su Tex e nemmeno su Nick Raider. Quindi "l'avere qualcuno che gli approva, boccia o cambia le sceneggiature" e il suo SOLITO LAVORO.

 

Sul fatto che TUTTI QUANTI non sono capaci di sceneggiare Tex TRANNE LUI (compreso GL Bonelli, che "faceva sempre le stesse storie", che "partiva sempre da un soldato o qualcuno in difficolta" ma il cui Tex era un esaltato prepotente e che Nizzi l'ha "migliorato"), questo fa semplicemente parte del "personaggio" Nizzi. lo diceva già nel 1988!!!

 

La cosa incredibile e che Sergio Bonelli aveva tanta paura di dover tornare lui a sceneggiare Tex che si e tenuto per tanti anni una simile lagna attaccata ai ##roni...

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Ovvio che non intendo replicare più di quanto abbia già fatto, a un narciso che ha osato definire “omino” un GIGANTE come GL Bonelli.:colt: Questo e altro che ha detto lo qualifica ampiamente. E davvero spero di non doverlo più incontrare di persona, perché con lui sono sempre stato più che cortese, anche quando mi attaccò in pubblico 25 anni fa a Torino in un incontro che gestivamo assieme. Non reagii minimamente. Eppure allora non ero il curatore ma un semplice sceneggiatore alle prime armi e il coltello e il potere ce li aveva lui… Forse in futuro cortese non sarò. 


 

 

 

Detto questo devo però fare due commenti tecnici. 

 

Il primo è una rettifica. Non è affatto vero ,come dice l’intervistatore Guarino, che per me non è importante a quale disegnatore si affida una storia. Ho sempre sostenuto il contrario, anche in recenti interviste. 

 

 

Il secondo punto riguarda quel che dice Nizzi sulla necessità di far sapere al disegnatore come va a finire una storia. Innanzitutto neppure io so per certo come finirà. Una storia VIVA deve risultare imprevedibile anche per l’autore stesso,entro certi limiti. E l’esempio portato da Nizzi è il peggiore che potesse fare : rivelando a Letteri nei Delitti del lago ghiacciato chi era l’assassino commise  l’imperdonabile  errore di rivelarne l’identità al lettore più accorto, perché Letteri ovviamente caratterizzò il personaggio in modo così ammiccante che la conclusione era del tutto telefonata. E l’errore fu duplice, perché in quella storia un Tex più tonto del solito non riconosceva il colpevole cui era stato accanto  sin dall’inizio (mentre un normale lettore, specie se adepto della “macchiettistica” Christie, non avrebbe alcun dubbio, risultando così più intelligente dell’eroe). Geniale, no?

 

Fu così che io e altri comprendemmo che quella storia non era degna di Gl e che di sicuro non l’aveva scritta lui. 

 

Modificato da borden
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Senza nemmeno leggere che cosa hai scritto, caro Mauro, ti concedo fiducia sulla parola e apprezzo il tuo intervento a prescindere, ma solo perché hai scritto in una sera di derby. O forse proprio per quello.

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52 minuti fa, borden dice:

Il primo è una rettifica. Non è affatto vero ,come dice l’intervistatore Guarino, che per me non è importante a quale disegnatore si affida una storia. Ho sempre sostenuto il contrario, anche in recenti interviste. 

 

Guarino mente sempre quando si tratta di Nizzi o, nella più gentile delle possibilità, travisa i fatti. a beneficio della sua tesi attribuendo anche agli atri opinioni che sono solo sue.

In un intervento su Facebook ha affermato, tra i tanti altri deliri, che il malcontento contro Boselli serpeggia tra i disegnatori. A sentir lui Tex è in crisi di vendite e glielo ha detto nientemeno che l'amministratore delegato in persona, osa he so essere falsissima. Mi ha accusato di difendere la casa editrice e Boselli in particolare solo per interesse personale ovviamente economico. Temo a quel punto di aver trasceso con le mie repliche e me ne pento. 

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Anche Nizzi ama "arricchire" i fatti, ed esagerare un po'....

 

Anche in questa intevista si lancia in racconti che trovo davvero poco credibili, sui suoi inizi.

 

Tempo fa ho già "smontato", con i numeri, la favoletta del "superlavoro" (quando andò in crisi aveva una produzione di tavole inferiore non solo a quelle di tanti altri autori Bonelli che non facevano tante lagne, ma inferiore persino, e di molto, alla SUA produzione dopo la crisi...). Idem per l'altra favoletta dell'essere stato "lasciato da solo" (quando andò in crisi oltre a lui stavano sceneggiando Tex almeno altri due autori, Sergio Bonelli e Giancarlo Berardi, e pure Mauro Boselli aveva già iniziato "il passato di Carson". Successivamente dopo la crisi era lui che non voleva nessun altro e cercava di lasciare meno disegnatori possibile agli altri, cioè a Boselli)

 

Applichiamo lo stesso metodo ("guardiamo i numeri") alle sue sparate in questa intervista.

 

Sul fatto che la sua descrizione della "storia tipo" di GLBonelli sia un emerita panzana, mi pare assodato e l'hanno già fatto rilevare altri. Ma come mai Nizzi aveva una simile idea dopo essersi letto le sue storie?

 

Semplice. Non è vero che se le è lette.

 

Ha già detto lui che non aveva mai letto Tex prima che gli fosse offerto di sceneggiarne delle storie. E fino a qui gli credo, si è già visto che astio ha per il personaggio e il suo autore. Ma poi... LA SPARA GROSSA, dicendo che "se li è letti tutti"...

 

Questa cosa la vedo prendere come oro colato da un sacco di gente da anni. E mi viene voglia di provare a vendergli il colosseo, magari ci cascano come ci sono cascati con Nizzi...

 

GLBonelli ha scritto circa 31.000 tavole di Tex, pari a circa 330 albi Bonelli "standard" (come albi di Tex sono di meno perchè Tex ha sempre avuto più pagine, dalle 160 iniziali a 128 a 110 oggi). E i primi albi non avevano certo i tempi di lettura attuali! Erano densissimi di avvenimenti e di testi!

 

Anche voi, che siete appassionati...   quanto tempo impiegate a leggervi tutti i Tex di GL Bonelli in fila? E non a leggerli DISTRATTAMENTE, ma a STUDIARLI, a MEMORIZZARLI, a DECODIFICARLI E ESTRARNE UN METODO?

 

E quanto tempo ci metterebbe, a fare questo lavoro, uno a cui non piaceva? (Nizzi dice che solo "alla fine" ha iniziato ad aprezzare la tecnica di GLBonelli. Apprezzare la tecnica. Non a divertirsi a leggerlo)

 

Quanti MESI???

 

E per voi, un autore (soprattutto, un autore vanesio e sicuro di sé come Nizzi) sta a leggersi tutti quegli albi prima di provare a scrivere Tex, non sapendo se poi piacerà ai lettori e per quanto tempo lo scriverà?

 

Andiamo dai, non scherziamo, questa fa il paio, come balla sesquipedale, con quella secondo cui GLBonelli gli revisionasse le sceneggiature!

 

Ne avrà letti, ad essere buoni, al massimo una trentina. Che gli saranno stati indicati da Sergio Bonelli, fra i più recenti (da qui certi errori clamorosi che Nizzi farà in seguito ogni volta che dovrà confrontarsi con il passato di Tex). Sergio Bonelli che era convinto che i lettori di Tex cercassero un western "realistico" (che era anche quello preferito dallo stesso Nizzi), e gli avrà passato storie molto simili, quelle basate su rapine, intrighi, etc.

 

Nizzi si è segnato qualche frase tipica dell'epoca di quelle storie (per questo il vastissimo repertorio di frasi tipiche di GLBonelli, che era costantemente in evoluzione, si è fossilizzato su "Satanasso" e "Tizzone d'inferno", perchè erano le frasi più presenti nei pochi albi che ha letto), sui dialoghi fra Tex e Carson, sulle bistecche e patatine (che, anche qui numeri alla mano, si può dimostrare che non fossero per niente un "tormentone" di GL Bonelli, che ha passato anche anni senza usarle, ma magari erano molto presenti nelle poche storie che ha letto Nizzi.

 

E comunque... di quello che ha letto se ne è ampiamente fregato. Che gli stesse antipaticissimo Tex è chiaro da subito.

 

Basta vedere le sue prime storie: a parte la prima, in cui era ancora "in prova" abbiamo...

1) Nella sua seconda storia (il ritorno del carnicero) Tex viene ingannato e fatto fesso da un barista qualunque e dalla moglie, che dopo averlo ingannato e preso in giro (gli regala pure 50 dollari, con la donna che fra se e sè lo chiama "pollastro") la fanno franca, e si salva solo perchè un ALBERGATORE fa una serie di deduzioni e lo avverte che lo stanno fregando.

2) Nella sua terza storia, ("i delitti del lago ghiacciato"), ancora peggio, Tex e pards vengono fregati come polli dal falso agente Pinkerton. E come ha fatto, lo spiega lo stesso Tex: "invece di usare colt e whinchester, ha usato il cervello". Come a dire che Tex e pards hanno sempre avuto a che fare con nemici idioti che si facevano battere per la loro stupidità, ma che se devono usare il cervello, Tex e pards soccombono, non sono tanto svegli da cavarsela in quel campo...

Tex alla fine riesce a svelare il mistero solo perchè uno dei suoi avversari, per una botta di culo, si salva e glielo va a spiegare. Ma come dice McReady, "il vincitore morale sono io" (Nizzi ci tiene molto a sottolineare che il personaggio che ha creato lui HA FREGATO TEX ESSENDO PIÙ SVEGLIO DI LUI)

3) Nella sua quarta storia, Kit Carson viene PRESO A PUGNI da un bullo di paese, steso per terra, e deve intervenire Tex a picchiare il bullo! Kit Carson malmenato dal primo che passa e Tex a fargli da balia!

4) E, subito dopo una storia molto breve di Monti, arriviamo a "Fuga da Anderville", che è la prima storiain cui Tex viene totalmente sconfitto, con il cattivo che alla fine, dopo anni, gli rivela tutto e Tex non può che strillare come un gallinaccio isterico, perchè ormai non può fsare più nulla, è stato sconfitto e basta!

 

E questo, secondo Nizzi (e i suoi reggicoda) sarebbe "aver capito il Tex di GL Bonelli" ed "essere fedeli alla tradizione"

 

Ma ci pensate a cosa avrà pensato GL Bonelli quando ha visto Tex sconfitto da un politicante, che strilla isterico e frustrato e impotente?

 

(si capisce anche che razza di gestione assurda fosse quella di Sergio Bonelli su Tex, dove davvero sembrava perdere le capacità e la lucidità con cui gestiva il resto della casa editrice...   secondo voi, adesso con Boselli come curatore, ma anche con CHIUNQUE ALTRO come curatore, secondo voi cosa direbbero ad un nuovo autore che nelle sue prime 6 storie, in tre fa ingannare Tex da tutti mentre lo chiamano "pollastro", in due lo fa sconfiggere dal cattivo, in due quelli che fregano Tex la fanno franca, e Carson viene trattato come un rincoglionito che si fa prendere a botte dal primo bullo di paese e Tex deve fargli da balia?)

Modificato da Diablero
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questa,scusa se te lo dico,da parte tua è un' illazione.Se Nizzi dice che ha letto tutte le storie di Bonelli,non vedo perchè non credergli.

Per il resto che hai detto,c' è del vero,ma io so che quelle storie mi hanno divertito, e questo è tutto ciò che mi importa

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Affrontando la questione in maniera più seria e più intelligente di @Grande Tex: l'ipotesi di @Diablero è affascinante, ma appunto niente più di un'ipotesi, dato che cozza con i dati differenti raccontati da Nizzi, che in fin dei conti è l'unico a conoscere la verità.

L'ipotesi di Diablero spiegherebbe bene molti caratteri dell'impostazione nizziana al raccontare Tex; tali caratteri si possono tuttavia anche spiegare senza per forza supporre che Nizzi menta, ma con le ben note caratteristiche dell'autore, fra le quali svettano il narcisismo e la presunzione di migliorare il lavoro del proprio predecessore. Non si esclude anche la superficialità: una volta letto tutto si va poi a memoria e la memoria, si sa, tende a deformarsi sulla base delle nostre convinzioni e preferenze. Mi pare però indubbio che, proseguendo nella propria carriera texiana, Nizzi abbia preso sempre più a modello sé stesso e non Gianluigi Bonelli.

Certo, nulla vieta che Nizzi abbia fatto come quei professori universitari che parlano de "I vecchi e i giovani" sbagliando i nomi dei personaggi e perfino i fatti fondamentali della trama; o che scrivono introduzioni alle ristampe de "Le città del mondo" con errori che dimostrano patentemente come non abbiano neanche letto il romanzo che stanno introducendo; ma non possiamo affermarlo con certezza.

 

Una riflessione a latere: per il lavoro che si richiedeva a Nizzi, davvero gli sarebbe servito IN POCHI MESI rileggersi e studiarsi tutto GLB a fondo? Più realistico pensare che si sia letto i primi dodici/tredici numeri più qualche altro fondamentale del primo centinaio, poi il secondo centinaio, molto meno denso e più rapido da leggere.

Poi, ovvio: come le leggende sui sette re di Roma sono in gran parte favolette, ma essendo i dati più vicini ai fatti dobbiamo prenderle per vere quando non ci sono dati in senso contrario, così il racconto di Nizzi sullo studio indefesso e integrale di GLB va preso per vero. Che cosa poi abbia capito, be', è un'altra storia.

La quasi totalità dei laureati in Lettere non capisce un cazzo non dico della letteratura, ma della lingua italiana. Non è irrealistico che uno che si studi GLB ci trovi più ciò che vuole trovarci che non la realtà.

 

(ho fatto un intervento più articolato del solito, quasi sensato e senza parlare di feci. Contento, @Leo?)

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