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TWF - Tex Willer Forum

[162/164] Il Ritorno Di Yama


Guest Kerzhakov 91
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Voto alla storia  

38 utenti hanno votato

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Guest Kerzhakov 91

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Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli
Disegni: Aurelio Galleppini

Periodicità mensile: Aprile 1974 - Giugno 1974
Inizia nel numero 162 a pagina 34, e termina nel numero 164 a pagina 68

 

Dopo che i suoi servi neri e la sacerdotessa Loa erano stati sbalzati nell'oceano da una tempesta, il diabolico Yama, guidato dalle potenze infernali e dallo spettro di suo padre Mefisto, viene tratto in salvo dagli indios al largo dello Yucatan. Soggiogati i nativi con la magia, Yama si allea con Manuela Romero, discendente dei Maya e nipote del laido generale Zamora che si propone, una volta raggiunti i suoi scopi, di eliminarla per controllare da solo tutta la regione...

Il satanico Yama, spacciatosi per l'incarnazione di Kukulcan e rintanato in un teocalli nella giungla dello Yucatan, respinge con forze arcane alcuni desperados intenzionati ad arraffare i diamanti con i quali paga armi e rifornimenti. Intanto, i pards giungono in Messico e ottengono da Montales un'abile guida per stanare lo stregone dalle foreste in cui si rifugia insieme alla discendente dei Maya Manuela Romero e al fido Matías. Ma Mefisto, dagli abissi infernali, avverte il figlio del pericolo! Yama si tramuta in spirito incorporeo e attira Tiger Jack in una trappola.

Il generale Zamora, illegittimo governatore dello Yucatan e causa prima della rivolta dei nativi guidati da Donna Manuela e da Matías, viene destituito. Latori di queste buone notizie, i pards convincono Matías ad abbandonare Yama e liberano Tiger Jack. La bella Manuela si sacrifica per salvare Tex, mentre il diabolico figlio di Mefisto precipita nelle ribollenti acque di un fiume sotterraneo.

 

Copyright: Sergio Bonelli Editore

 

 

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Storia carina, non ovviamente al livello delle precedenti avventure di Mefisto ed al debutto del suo stesso figlio, ma più che accettabile.
Il tradimento a Yama da buona parte dei Maya che si uniscono a Tex & co. è forse la parte più debole della storia, Matias e compagnia bella sono ceduti un p? troppo facilmente, anche se ne avevano tutte le ragioni. Non mi sarei mai aspettato il gesto lodevole della bella Manuela, che si sacrifica per salvare Tex...

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  • 2 mesi dopo...

La storia è a mio parere di buon livello in sè e di livello medio nel quadro della saga di Mefisto e Yama: non è priva di limiti e certo non arriva alle vette de "Il figlio di Mefisto", "La gola della morte" e "Terrore sulla savana", ma non presenta nemmeno le pesanti incongruenze narrative di "Incubo!", la giustapposizione forzata e poco convincente di filoni narrativi eterogenei de "L'ombra di Mefisto" e nemmeno la sceneggiatura tendenzialmente piatta e poco brillante di "Mefisto!". Ritroviamo molti degli elementi che avevano conquistato a questo ciclo di storie il favore dei lettori: l'ambientazione esotica, qui probabilmente più fascinosa e certo più sottolineata di quella delle precedenti vicende ambientate in Florida ( le foreste dello Yucatan, i templi e i riti religiosi Maya ); l'elemento magico - occultistico, ancora molto presente, anche se ( a parte forse nella magnifica scena iniziale ) non giunge ai vertici horror della storia precedente

(che peraltro viene spesso usata come modello: il tentativo di Yama di uccidere lo stregone navajo Nuvola Rossa è una versione edulcorata di quello che nella storia precedente Loa attuava ai danni di Yampas; allo stesso modo, la fine di Ortega e dei suoi pistoleros, divorati dagli alligatori dopo essere stati sospinti in una palude da apparizioni demoniache si rif? alla fine analoga di Yampas, senza peraltro suscitare la partecipazione emotiva del lettore, dato che si tratta in questo caso di ottuse e ciniche canaglie)
, e soprattutto il recupero di Mefisto come "ispiratore" di Yama. La riapparizione del defunto mago diviene necessaria per GLB giacch? il personaggio di Yama inizia qui la sua parabola discendente: ha perso completamente sicurezza e fiducia in sè stesso, oscillando tra momenti di isterica esaltazione e crisi di non meno isterica depressione, che finiscono per renderlo succube del padre e per privarlo del carisma necessario per conservare l'incondizionata obbedienza dei Maya, spianando la strada al riuscito tentativo di Tex di alienarglieli. A differenza della storia precedente, il ranger stavolta non si trova mai in situazioni apparentemente senza sbocco; gli basta poter parlare con Matias e Manuela per tirarli dalla sua parte, mentre solo Tiger si trova a rischiare seriamente la pelle a causa delle stregonerie di Yama
che paradossalmente riesce ad avvicinarsi al suo obiettivo di uccidere Tex più usando la cerbottana che la magia :):)
I personaggi minori sono in genere ben caratterizzati e talora ( come Montales e Matias ) hanno anche apprezzabile influenza sul dipanarsi dell'azione; il confronto coi capolavori precedenti fa però rilevare alcuni limiti: Manuela rimane per quasi tutta la vicenda evanescente e passiva, sicch? il suo finale sacrificio a favore di Tex appare imprevisto e immotivato. Anche l'epilogo della storia non sottolinea tanto la fine tragica che apparentemente fa Yama quanto la sua goffaggine
precipitare in un fiume sotterraneo per aver abbassato la leva sbagliata non può non suscitare un sorriso :)
. Per quanto riguarda la parte grafica, Galep fornisce ancora una prestazione di altissimo livello, anche se non tocca ( n° gli è richiesto di farlo ) le vette de "Il figlio di Mefisto". In sintesi ( e IMHO ):soggetto 8,5sceneggiatura 7,5disegni 9+
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  • 4 settimane dopo...

Sempre a proposito di questa storia, mi è parso di notare una lieve incongruenza:

prima che i quattro pards partano per lo Yucatan lo stregone navajo Nuvola Rossa d' a Tex un nuovo amuleto, che dovrebbe avvertirlo dell'avvicinarsi del suo nemico; quando però Yama si avvicina davvero ( e attira in trappola Tiger ), Tex se ne accorge ( in ritardo ) soltanto quando gli si arroventa l'amuleto donatogli nella precedente storia, senza che si faccia più parola di quello nuovo.
E' strano inoltre che Yama non cerchi di catturare Tex, ma Tiger; vero che era stato lui l'unico dei pards a riuscire a ferire suo padre, ma Mefisto stesso, quando glielo aveva "presentato" nella storia precedente, ne aveva parlato con sprezzante sufficienza. Ho avuto l'impressione che GLB, qui e, prima ancora in "Incubo!", cercasse, facendolo catturare, di "rimettere al suo posto" Tiger, sottolineando la sua dipendenza da Tex, che il pard navajo aveva mostrato di sapere uguagliare sul piano dell'abilità e dell'intelligenza
( ne "La gola della morte", oltre a colpire Mefisto nel finale, è lui il primo a capire, di fronte ai medaglioni col monogramma M, che il rapimento di Kit e di Carson era stato commissionato agli Hualpai da un vecchio nemico di Tex il cui nome cominciava con quella lettera;? sempre lui per primo, in "Incubo!" a scoprire che il bonario e affabile dottor Fiesmot è in realtà Mefisto )
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  • 3 mesi dopo...

Storia piacevole da 7

per la presenza di Yama, dei Maya, un popolo che ho sempre adorato e non notate anche che i due nomi sono simili e se si cambiano le posizioni delle parole diventano uguali? Comunque la storia è interessante, molto fantastica, non al livello dei precedenti, ma sempre caratterizzata bene. Sembra che alla fine Yama muoia ma invece viene salvato da Mefisto.
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Guest Wasted Years

Doudou, come ha già detto Ymalpas, gli spoiler usati così danno solo fastidio.
Scrivi pure il tuo commento, puoi spoilerare solo quello che rovinerebbe del tutto il piacere della lettura.

Grazie

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  • 3 mesi dopo...
Guest indians plains

La storia è molto interessante escorrevole. Bello il colpo di scena finale con tex che irrompe "dal nulla". Le tavole di Galep sono magnifiche e riguardandola nella versione Multicolor il mio giudizio non può che confermarsi. Bravo GLB che riesce a delineare in ogni sua sfaccettatura ogni personaggio fra cui il figlio di Mefisto. Voti:Soggetto:8+Sceneggiatura:9,5Disegni:10

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  • 9 mesi dopo...
  • Rangers

Altra indimenticabile storia della saga "Tex contro Mefisto-Yama". Infatti nonostante Mefisto sia morto, è comunque ancora la guida e il cervello per il figlio, ormai in parabola discendente (come diceva giustamente Pedro nel suo post che quoto). Mi è sempre piaciuta l'ambientazione in cui si svolge lo scontro, infatti personalmente confesso che preferisco le foreste dello Yucatan alle paludi della Florida, anche se la zona paludosa più cupa, può essere meglio sfruttata per questo tipo di trama. Le foreste dello Yucatan, i Maya, i loro templi, mi hanno sempre affascinato e spero che in futuro ci siano altre avventure con ambientazione simile. Tornando alla storia, l'ho sempre considerata di buon livello, quasi alla pari con le precedenti (sia quelle di Mefisto che l'altra del figlio Yama). L'intreccio del piano di Yama, con le disgrazie della bella Manuela Romero è tra i più riusciti. Come pure lo sono i vari personaggi in secondo piano, che ruotano attorno: lo zio potente che avido, cerca di impadronirsi dei beni della nipote e non esita a mandare i suoi sicari sulla sua pista. Appunto i sicari, guidati da Ortega, che vanno verso la fine che si meritano. Un gradito ritorno di Montales, qui nelle vesti di generale, ormai GLB l'ha confinato sulla poltrona in mezzo a scartoffie e burocrazia. La parte più bella, per me, parte sicuramente dal momento in cui i nostri si introducono nella foresta, con conseguente cattura di Tiger. Bellissimo gioco di squadra tra i pards per liberarlo e come al solito fuga di Yama e tragico finale che non mi aspettavo la prima volta che lessi la storia per intero. Voto: 8 :trapper:

  • +1 1
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  • 9 mesi dopo...

Altro episodio della saga di Mefisto e Yama. In questo episodio Yama fa quasi la figura del dilettante, sempre succube del padre. La storia scorre bene e si fa leggere senza però eccellere. Condivido l'incongruenza segnalata da Pedro Galindez sul nuovo amuleto che quando dovrebbe servire non viene mostrato e/o menzionato. Nell'insieme assegno un otto.

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Per quel che mi riguarda trovo che questa tra le storie di Yama sia la migliore riuscita. Esocticit?, itrighi, antiche civilt? e... Mefisto! Il mago era poco presente nella prima storia. Giusto come cameo ci poteva anche stare ma nella storia successiva, "L'ombra di Mefisto" invece è diventato troppo ingombrante tanto da non lasciare più a Yama libertà di azione. Bella la scena in cui precipita nel fiume sotterraneo. E' stata anche la prima volta che i pards lo hanno visto faccia a faccia dal vivo!

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  • 1 anno dopo...

Rispetto al precedente scontro con Yama, questo propone un ambientazione più attraente e interessante. Questa è pure l'unica storia in cui Yama riesce a catturare uno dei pards( i guerrieri Maya cattureranno momentaneamente pure gli altri, mai successo nell'intera storia degli scontri di Tex contro Mefisto e Yama). Tuttavia secondo me il figlio di Mefisto comincia già un po' a perdersi e a non essere altrettanto efficace quanto la storia precedente( dove allora rappresentava una novità): diventa più folle e meno convincente, mentre la sua uscita di scena è un po' ridicola eppure anche una di quelle con più pathos nelle storie di Tex. Su Galep non c'è molto dire, tanto è ancora un eterna conferma fino a questo punto. VOTO: 9

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  • 3 settimane dopo...

Che dire di questa storia? All'epoca mi piacque tantissimo ed ancora oggi la considero uno dei capolavori assoluti della sga. Soltanto che letta con gli occhi di adesso, e con una certa vena critica che negli anni settanta ovviamente non avevo, non la ritengo all'altezza della precedente storia di Yama. Come già sottolineato da molti di voi in questa storia la figura di Yama comincia a perdere in carisma, cosa che perder? del tutto nella successiva... E questo lo trovo comunque un peccato, se non un errore.

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  • 6 anni dopo...

Una legge non scritta nelle arti recita che è quasi impossibile (o tanto meno complicatissimo) bissare un capolavoro. Per il "Ritorno di Yama", a mio avviso, tale regola risulta azzeccata. L'episodio, per inteso, è godibile, ma non tiene minimamente il confronto con il capitolo precedente, in cui il figlio di Mefisto esordiva nella saga.

G.L. Bonelli sceglie come scenario per la tentata rivincita dello stregone, le lussureggianti foreste tropicali dello Yukatan e come alleati, un gruppo di discendenti degli antichi Maya. Molto interessante lo spunto che vede Yama sfruttare a suo vantaggio i problemi di Manuela Romero, nobile discendente ben voluta dalla sua gente ma costretta all'esilio per colpa dei piani diabolici dello zio generale Zamora, che intende eliminarla per impossessarsi dei suoi beni. Purtroppo con il progredire della storia, le solide basi su cui si poggia il soggetto si sfaldano gradualmente, vuoi per le analogie di scene con il capitolo precedente, l'incipiente declino caratteriale dell'antagonista o per la troppa semplicità con cui gli uomini della Romero si alleano a Tex, segnando l'ennesima sconfitta di Yama. In quanto ai quattro pards, la grinta e l'azione non manca di certo, ma tuttavia si ha l'impressione che non vadano mai in totale difficoltà come in altre più riuscite sceneggiature. Il sacrificio della Romero, che si becca la freccia avvelenata diretta a Tex, risulta un colpo di scena telefonato e poco convincente, così come il fatale errore di leva commesso da Yama nel turbolento finale, rischia di essere più esilarante che drammatico. Grandiosi i disegni di Galep, del tutto a suo agio nelle ambientazioni esotiche e soprannaturali; proprio il suo notevole contributo ai pennelli mi induce a innalzare di un voto la mia valutazione. Il mio voto finale è 7

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<span style="color:red;">6 minuti fa</span>, Condor senza meta dice:

Una legge non scritta nelle arti recita che è quasi impossibile (o tanto meno complicatissimo) bissare un capolavoro. Per il "Ritorno di Yama", a mio avviso, tale regola risulta azzeccata. L'episodio, per inteso, è godibile, ma non tiene minimamente il confronto con il capitolo precedente, in cui il figlio di Mefisto esordiva nella saga.

G.L. Bonelli sceglie come scenario per la tentata rivincita dello stregone, le lussureggianti foreste tropicali dello Yukatan e come alleati, un gruppo di discendenti degli antichi Maya. Molto interessante lo spunto che vede Yama sfruttare a suo vantaggio i problemi di Manuela Romero, nobile discendente ben voluta dalla sua gente ma costretta all'esilio per colpa dei piani diabolici dello zio generale Zamora, che intende eliminarla per impossessarsi dei suoi beni. Purtroppo con il progredire della storia, le solide basi su cui si poggia il soggetto si sfaldano gradualmente, vuoi per le analogie di scene con il capitolo precedente, l'incipiente declino caratteriale dell'antagonista o per la troppa semplicità con cui gli uomini della Romero si alleano a Tex, segnando l'ennesima sconfitta di Yama. In quanto ai quattro pards, la grinta e l'azione non manca di certo, ma tuttavia si ha l'impressione che non vadano mai in totale difficoltà come in altre più riuscite sceneggiature. Il sacrificio della Romero, che si becca la freccia avvelenata diretta a Tex, risulta un colpo di scena telefonato e poco convincente, così come il fatale errore di leva commesso da Yama nel turbolento finale, rischia di essere più esilarante che drammatico. Grandiosi i disegni di Galep, del tutto a suo agio nelle ambientazioni esotiche e soprannaturali; proprio il suo notevole contributo ai pennelli mi induce a innalzare di un voto la mia valutazione. Il mio voto finale è 7

Per puro caso mi è tornato in mano in questi giorni questa storia e la sto rileggendo... Concordo pienamente, non all'altezza (o almeno non  all'altezza di quanto si sperasse dal ritorno di Yama). 

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  • 2 settimane dopo...
  • 2 settimane dopo...

Un Galep strepitoso tutto sommato agevola una lettura destinata a non appassionarmi per la presenza della premiata coppia Mefisto-Yama. Forse per le basse aspettative che avevo, diciamo che mi sono sorbita questa storia anche con un certo gusto.

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Altra grande storia nuovamente con Yama in ambientazioni esotiche dello Yucatan che ricordano molto quelle di terrore dalla savana in Florida . La storia non l'ho trovata ai livelli del figlio di mefisto ( cosa che sarebbe abbastanza impossibile ) ma comunque molto bella nonostante in alcuni punti la trama non regga granché : come nella scena in cui Yama mette nel sacco Tiger e quando con il metodo usato avrebbe potuto catturare e imprigionare anche gli altri pards ( o almeno avrebbe dovuto provarci ) non lo fa . Cosa che puntualmente lo manderà in rovina . Inoltre nel finale tenta di sparare con una cerbottana a Tex quando avrebbero potuto prendere i suoi seguaci un rischio così grande... Seguaci che tra l'altro farà ammazzare senza un senso logico... Per il resto mi sono divertito ed è stata una storia scorrevole con i soliti elementi di questo filone magico . Galep l'ho trovato un po' altalenante : alcune vignette stratosferiche sarebbero da incorniciare come la prima di pagina 52 del n. 164 , mentre altre le ho trovate più trascurate in particolare nei volti dei personaggi .
STORIA : 8
DISEGNI : 9

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  • 5 mesi dopo...

Ottima storia, che è, secondo me, un degno seguito di quel capolavoro di "Il figlio di Mefisto". Non è ai livelli del prequel, cosa che sarebbe stata, come dice Kandrax, praticamente impossibile, ma comunque mi ha divertito molto.
Degno di nota l'inizio che, così come in "Il figlio di Mefisto" veniva riassunto e ripreso il finale di "Terrore sulla savana", narra nuovamente il finale di "Il figlio di Mefisto", facendoci sapere cosa è successo immediatamente dopo. Bella l'idea che Yama si proclami un dio davanti ai discenti dei Maya e crei un regno nello Yucatan, ambientazione esotica davvero affascinate.
Ottima la scena in cui gli uomini che vogliono rubare i diamanti che Yama possiede vengono spaventati dalle illusioni di Yama e cadono tra le grinfie dei coccodrilli. Ingegnoso il piano di Mefisto per catturare Tiger e altrettanto geniale il modo con cui vengono presi gli altri tre pards. Bellissima la scena in cui Tiger sta per venir sacrificato e i pards, liberati, lo salvano. Ho apprezzato molto anche il finale e la sorte che tocca a Yama.
I disegni di Galep sono ottimi, quasi al livello di "Il figlio di Mefisto". Molto riuscite le copertine.
Storia: 9
Disegni: 9+

  • +1 1
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  • 4 mesi dopo...

Sostanzialmente mi accodo al commento che fece a suo tempo il pard @Condor senza meta e anche al suo giudizio finale.

Storia che si mantiene ampiamente sopra la sufficienza ma che non regge il confronto con i capitoli precedenti della saga Tex vs Mefisto/Yama, in particolare il precedente "Il figlio di Mefisto" dove ci veniva presentato lo stesso Yama.

La storia parte benissimo, ricollegandosi con il finale della precedente puntata, descrivendo come meglio non si potrebbe (Galep strepitoso!) le sorti di Yama in mezzo alla tempesta. Il resto non si mantiene agli stessi livelli risultando un pò ripetitivo e senza i sussulti e i colpi di scena con cui l'autore ci ha sempre abituati. Ma è soprattutto la figura di Yama che, IMO, delude alquanto, risultando spesso solo un folle senza il carisma del padre e senza quel carattere che invece era stato ben delineato nella sua prima comparsa. Avrei gradito anche una maggiore caratterizzazione di Manuela Romero che resta un pò sullo sfondo senza avere una personalità ben definita.

Ma soprattutto avrei gradito più tavole con la bella Loa, a mio parere (e gusto) la figura femminile più affascinante e intrigante creata dal duo GLB/Galep :wub:

Quando viene abbandonata al suo destino da Yama ho imprecato anch'io contro lo sciagurato figlio di Mefisto!!!:D

Disegni di Galep su ottimi livelli.

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  • 10 mesi dopo...

Pur non raggiungendo le vette di eccellenza della precedente storia di Tex con lui antagonista, per quanto mi riguarda Il ritorno di Yama è un'altra di quelle avventure che non può non rimanere impressa nella mente di un lettore appassionato. Al contrario di quanto sostenuto dal mio quasi omonimo pard @Juan Ortega nel post appena precedente al mio, la gestione di Yama da parte di GLB mi ha lasciato abbastanza soddisfatto: partendo dal presupposto che Yama non è palesemente in grado di eguagliare il defunto genitore in quanto a carisma, seppur paradossalmente dotato - almeno così mi è parso, in particolare in questa seconda comparsata - di poteri anche superiori a quelli del padre (facile, verrebbe da dire, quando si dispone di un patrimonio di conoscenze già a sua disposizione in una catasta di libroni, e dunque solo da approfondire :D), come ad esempio la capacità di uccidere a distanza tramite una sorta di teletrasporto di un sicario (Loa nella precedente avventura, l'indio maya che attenta alla vita di Nuvola Rossa in questa), stavolta a mio parere il figlio di Mefisto si mostra più maturo ed accorto nei comportamenti, nonché se vogliamo più capace di ricorrere alla diplomazia, come dimostra la sua decisione di costituire attorno a sé una schiera di fedelissimi che insignisce di onori sacerdotali, consapevole della probabilità di dover prima o poi fronteggiare la rivalsa della bella Manuela e del suo fido Matias. In altre parole, ai miei occhi lo Yama che si trova di fronte Tex appare più maturo e padrone delle arti oscure, ed anche determinato nel perseguire la sua vendetta.

 

Salvatosi miracolosamente dal terribile naufragio del suo veliero, Yama si ritrova nei pressi delle coste della penisola dello Yucatan, dove viene tratto in salvo da alcuni indigeni di ascendenza maya cui fa credere di essere reincarnazione di Kukulcan, e condotto nel loro covo nei pressi di un grande tempio nella lussureggiante foresta dello Yucatan, dove fa la conoscenza di Manuela Romero e da dove non tarda a ricamare un nuovo tentativo di vendetta ai danni di Tex e dei pards, i quali non solo raccolgono la sfida senza troppo esitare, ma hanno anche la felice intuizione di fare tappa a Città del Messico per chiedere maggiori indicazioni al vecchio amico Montales. Decisione, questa, che segnerà la loro fortuna (un altro colpo da biliardo nella sceneggiatura di GLB, secondo me), poiché Montales li incarica di recapitare un importante messaggio a Manuela Romero, figlia e legittima erede del defunto governatore di Tabasco costretta a fuggire nella foresta per sottrarsi alla volontà di ucciderla dello zio, in cui la fanciulla viene informata di poter tornare a riprendere possesso dei beni del padre. La mossa di Montales, di fatto, vanifica l'astuta trappola che Matias organizza ai danni dei quattro pards su commissione di Yama: se Tiger viene comunque condotto presso il tempio per essere immolato a Kukulcan (come Yama fa credere ai maya di cui ha ormai assunto pieno controllo), Tex viene catturato insieme a Kit e a Carson, ma parlando con Matias ha modo di comunicargli le novità riguardanti Manuela e non fa alcuna fatica a trascinare dalla sua parte i due, che da tempo avevano già iniziato a diffidare del figlio di Mefisto.

 

Tali fortunose circostanze consentono ai pards di poter salvare Tiger Jack appena prima che i sacerdoti possano immolarlo a Kukulcan, e a sventare la nuova minaccia portata da Yama. Un epilogo, questo, che è forse la vera nota stonata della storia, e non le permette di eguagliare la precedente fino in fondo: la fase finale, infatti, si svolge forse in maniera un po' frettolosa, e soprattutto lascia il vago sapore di una "vittoria di Pirro, in quanto Yama, in un estremo tentativo di colpire a morte Tex con un dardo avvelenato, colpisce invece Manuela che, all'ultimo, si pone dinanzi al Ranger e muore al suo posto (decisione di sceneggiatura forse indispensabile, dato l'andamento degli eventi, ma forse un po' forzato, in virtù del fatto che Manuela avesse fatto la conoscenza dei pards solo poco prima), dopodiché si dà alla fuga e, sacrificando anche buona parte dei suoi "fedelissimi", finisce casualmente inghiottito dalle acque di un vorticoso fiume sotterraneo, venendo creduto morto (ma non troppo), ed invece come sappiamo si salva grazie all'aiuto dei piccoli figli alati della notte.

 

Un peccato, dunque, che un finale dai ritmi un po' troppo affrettati abbia in parte mitigato una storia dall'impianto più che valido, in cui GLB ha a mio modo di vedere ben gestito e caratterizzato Yama, ed anche la sfortunata Manuela ed il suo fedele Matias, alleatisi allo stregone più per disperazione che per convenienza, e mai davvero in sintonia con lui. Magnifici anche i disegni di Galep, bravissimo ad illustrare la giungla dello Yucatan in tutta la sua selvaggia ed incontaminata bellezza, per tacere del teocalli.

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"MEFISTURI TE SALUTANT!"

Vista l'imminenza del ritorno di Mefisto nella serie regolare, e poiché mi aspetto che @borden avendo a disposizione ben 7 albi voglia approfittarne per disseminare qua e là citazioni o rimandi alle storie precedenti (magari per chiarire qualche scopertura o incongruenza), ho iniziato la rilettura di tutti gli episodi precedenti con Mefisto, in ordine di continuità temporale e non secondo l'ordine cronologico di pubblicazione.

Mefisto, ormai ridotto a "cameo" che fa solo qualche fugace apparizione da "consigliere" durante i rituali magici di Yama, è stato sostituito in toto dal figlio. Perciò ben poco c'è da dire su Mefisto, l'attenzione va tutta su Yama.

Questa storia è meno convincente della precedente ("Il figlio di Mefisto") ma si caratterizza per il fatto che Tex & C. giungono finalmente a un tiro di schioppo dal loro nemico in carne ed ossa, mentre prima di allora ne avevano saggiato la presenza in modalità solo eterea, sotto forma di visione illusoria (come successo sempre anche con il degno padre Mefisto). Il ritmo della storia è compassato, è sostanzialmente tutto un anfefatto preparatorio allo scontro finale, che peraltro si risolve in poche battute, visto che Tex aveva già portato dalla sua parte il gigante buono e la maggior parte dei Maya fedeli a lui e alla promessa regina Manuela. Ecco, proprio Manuela è l'anello debole della storia, perchè appare fin da subito (e rimarrà sempre) come una vittima dei soprusi da lei subiti: passiva, non incisiva, debole per essere una futura regnante, e anche la sua morte, in apparenza eroica, è in effetti piuttosto miserevole, sebbene le verrà dedicata la piramide come una sorta di tempio di preghiera. 

Ormai una costante narrativa vedere Yama sparire ed essere dato per morto certo. Sempre di alto livello i disegni di Galep, seppur non alle vette raggiunte nel precedente episodio con Yama.

I miei voti:

soggetto e sceneggiatura: 7,5

disegni: 8,5

 

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<span style="color:red">3 ore fa</span>, PapeSatan dice:

"MEFISTURI TE SALUTANT!

 

Giuro che se leggo ancora sto incipit metto mano allo schioppo caricato a sale grosso... ;)

  • Haha (0) 1
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<span style="color:red">2 ore fa</span>, gilas2 dice:

 

Giuro che se leggo ancora sto incipit metto mano allo schioppo caricato a sale grosso... ;)

Perdonami la licenza poetica, ammetto che non è il massimo, ma non me ne è venuta in mente una migliore... 😉  Se sapessi come si fa, metterei il logo di Mefisto che sembra comparirà sulle prossime copertine... 👿 😆

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1 hour ago, PapeSatan said:

Se sapessi come si fa, metterei il logo di Mefisto che sembra comparirà sulle prossime copertine... 👿 😆

La Pataccata no, please...  :censored2:

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  • 1 mese dopo...

La seconda volta in cui Montales offre una mano contro uno dei Dickart e la prima in cui lo vediamo in divisa. Non sarebbe male rivederlo ancora una volta al fianco di Tex nella lotta contro Mefisto e sorella.

Quando lessi questa storia, nell'estate 2001, l'impressione fu ottima, quantunque un livello inferiore rispetto alla prima vicenda che vide Yama come antagonista principale. Grazie anche alla ambientazione esotica, ai riti Maya, alle figure mitologiche e alle apparizioni di quei grossi scimmioni. Finale in effetti un po' affrettato e con qualche nota drammatica. Secondo voi fra Manuela e Matias c'è qualcosa? 

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