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TWF - Tex Willer Forum

[473/474] La Lunga Pista


Guest Colonnello_Jim_Brandon
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voto alla storia  

57 utenti hanno votato

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Guest Colonnello_Jim_Brandon

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Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli
Disegni: Guglielmo Letteri
Periodicità mensile: Marzo / Aprile 2000 

 

 

Nello Utah, Tex insegue, in incognito, il farabutto che ha causato la morte del Navajo Gadhay e di sua sorella Toyah, che si era tagliata le vene dopo che il cowboy con cui era fuggita aveva ucciso suo fratello. Giunto alla fattoria della vedova Rose Clampett, il Ranger scaccia il volgare Indigo Jones, soprastante del ranch Triple X di Brackett, e prende le difese della donna, alloggiando da lei. Nel vicino paese di Faust, dove Tex spalleggia il nuovo sceriffo, l'imberbe avvocato Merrick, contro gli sgherri di Brackett, si fa vivo il ranchero Stanley Dance, innamorato di Rose e geloso di Tex.

 

 

 

 

 

© Sergio Bonelli Editore

 

 

 

 

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Utah. Deserto di Sevier. Tex Willer sta procedendo solo assiema al suo cavallo sull'arido alopiano ventoso seguendo la pista di un ignoto assassino. Purtroppo un colpo di fucile, sparato probabilmente dalla sua preda, gli uccide il cavallo e lo costringe a dover attraversare l'infuocato deserto a piedi. Qualche giorno dopo la bella vedova Rose Clampett viene importunata dal bieco soprastante del ranch triple X, Indigo Jones, e dai suoi scalcinati tirapiedi. Per sua fortuna dopo pochi minuti, stanco, assetato e appiedato, arriva in suo aiuto Tex che dopo aver dato il fatto loro ai bulletti el Triple X, decide di fermarsi al ranch della bella Rose sotto falso nome. Il giorno dopo, la vedova Clampett e il suo nuovo aiutante si recano a fare acquisti nella cittadina di Faust dove è atteso con la diligenza il nuovo sceriffo, Nat Merrick, figlio del leggendario sceriffo Lance Merrick, l'uomo che dovrebbe liberarli dal giogo del potente ranchero Brackett, e dalle violenze perpetrate dai suoi uomini del triple x. Purtroppo però il giovane Lance non sembra essere il tipo di sceriffo di cui hanno bisogno gli abitanti di Faust. Il giovane infatti è laureato in legge e non porta neppure la pistola essendo convinto che sia sufficiente rifarsi al codice penale per poter far rispettare la legge in quelle terre selvagge. Tex, dopo una focosa scazzottata al saloon degli uomini di Brackett, decide di prendere sotto la sua ala protettiva il nuovo sceriffo cosa che sembra fare un grande piacere alla bella vedova Clampett. Poco dopo incontra anche Stanley Dance e i suoi due aiutanti, i giovani e vivaci proprietari del sunset ranch, rivali del potente Brackett. Mentre stanno tornando al ranch di Rose, Tex racconta alla donna e al neo sceriffo la sua vera identit? e il motivo che lo ha spinto nello Utah; sta dando la caccia ad un uomo che ha sedotto e rapito la sorella di uno dei suoi navajo, quell'uomo si è macchiato dell'omicidio del fratello della ragazza e ha indirettamente causato la morte della giovane che si era tagliata i polsi dopo aver assistito alla morte dell'amato fratello. Per Tex e lo sceriffo Merrick ha così inizio una caccia all'uomo costellata di sospetti, depistaggi e violenza, una caccia che alla fine porterà il misterioso assassino a gettare la sua maschera!!

Una storia dal sapore molto "classico" che ricorda molto i film di Leone. Boselli trasforma il suo Tex in un "cavaliere solitario" e gli fa vivere questa avventura con dei "pards anomali" come Nat e Rose. Molto bella a mio parere l'idea di mettere Tex in difficoltà fin dalle prime vignette, devo ammettere che vedere il nostro ranger con la barba lunga e letteralmente distrutto dalla fatica mi ha fatto un certo effetto... Molto ben delineati tutti i comprimari, in particolar modo il giovane e volenteroso sceriffo Merrick e la dolce ma forte Rose. Molto ben definiti anche i cattivi, in particolar modo il vecchi Brackett!! Non mi è piaciuto molto il personaggio di Indigo Jones... l'ho trovato un po' troppo "piatto" per essere un cattivo Boselliano... Bellissimi come sempre i disegni del CLASSICISSIMO e sempre bravissimo Letteri... per una storia dal sapore "classico" come questa non potevano trova un disegnatore migliore!!!

Voto : 8

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  • 11 mesi dopo...

Una storia semplice, con un bell'inizio

tex che si "sgroppa" miglia e miglia di deserto, a piedi e senz'acqua pur di seguire le tracce di un misterioso (non per tex) assassino
Anche a me fa venire in mente i film di leone, non per la trama ma per l'ambientanzione(faust, piccola città tra due deserti)... Il personaggio di Indigo jones (il nemico di turno) al contrario l'ho trovato molto originale e azzeccato per la storia in quanto appare fin da subito e sempre pronto a creare un certo fastidio al ranger(molti sono i "faccia a faccia" tra i due)... Sono rimasto un po deluso dal finale, avrei preferito un tex che gestisse meglio la situazione (anche se in questa storia risolve il caso molto agevolmente senza mai correre un reale pericolo)....
cioè fa un lungo giro di indagini quando alla fine dice"ho sempre saputo dove portava la mia pista..." l ho trovato un po forzato...
. In complesso darei un 7
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  • 2 anni dopo...

storia semplice e lineare che fa vedere, come sempre, il buon tex che salva la donzella di turno con i soliti problemi con il padreterno della zona e i suoi sgherri(la vicissitudine dell'indiana tradita è stata una buona variante , come pure il finale ovvio ma tirato e incerto sin all'ultimo) :indianovestito: Ps:dispiace che pure qui Tex non possa essere ''ricompensato '' meglio dalla dolce vedovella di turno, ma purtroppo è destino che Tex sia come un angelo, casto e puro :trapper: storia da 7,5, mentre i disegni anche meno(7 massimo) con delle indecisioni di Letteri(questo disegnatore mi è sempre piaciuto, ma lo trovavo più in forma prima) sisi

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  • 3 mesi dopo...

Una storia non particolarmente articolata, infatti il soggetto è molto semplice, ma che riesce allo stesso tempo a creare nel lettore l'attesa per la pagina successiva per scoprire chi sia il misterioso assassino. Ricca di colpi di scena soprattutto nel finale. Mi piace molto la copertina de "La lunga pista" che riesce proprio a dare l'idea del caldo infernale del deserto. Fu una delle prima storia che lessi una decina di anni fa e me la ricordavo ancora per la lunga passeggiata di Tex nel deserto. I disegni di Letteri sono già in calo rispetto al suo massimo splendore. Voto alla trama 8,5Voto ai disegni 7+

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  • 3 mesi dopo...

fa un lungo giro di indagini quando alla fine dice"ho sempre saputo dove portava la mia pista..." l ho trovato un po forzato...

Ho pensato anch'io la stessa cosa, Carson. In effetti, la trama non mi convince appieno e trovo alcuni punti forzati. Ma al di l' del soggetto, che obiettivamente non è granch?, la forza di questa storia sta nella sceneggiatura, che per larghi tratti è addirittura portentosa. Io amo questa storia, la leggerei e rileggerei sempre, e non tanto, come detto, per il soggetto, lacunoso e scarno, quanto per la splendida forma di Boselli nel costruire dialoghi e situazioni bellissime.


Cito di seguito le tre più belle:

1) Tex che, con un linguaggio molto GLBonelliano, ridicolizza Indigo Jones e i suoi. Indigo gli regala un cavallo e lo assume al ranch, a patto che se ne vada in fretta, e Tex replica che "forse quel posto non mi interessa poi tanto, Indigo..." e da qui parte una scena da ovazione, con un grande Tex che con decisione e sicurezza sgomina con le sole parole (e una piccola dimostrazione di come si estraggano le pistole :D) i bulli che importunano la bella Rose.

2) Il confronto tra Tex e Brackett, due uomini decisi con un proprio modo, schietto, di vedere le cose e di vivere la vita. Brackett, da pioniere che si è fatto da sè, è incline alla prepotenza e a soverchiare i diritti altrui sulla base della sola forza, ma non è realmente un uomo malvagio: ritiene solo che la legge del West sia quella del più forte, e lui vuole e sa farsi rispettare. Le parole di questo tenore che Brackett rivolge a Tex fanno capire in maniera efficace la psicologia spiccia di questo personaggio, e nonostante Tex replichi che gli uomini come lui da risorsa della frontiera diventano poi un pericolo, non si riesce a disistimare il vecchio Brackett. Segno che Boselli ha ben tratteggiato le sfumature di questo personaggio, facendo pervenire al lettore la sensazione di trovarsi di fronte a un personaggio sfaccettato ma non da stigmatizzare.

3) L'attacco di Indigo all'ufficio dello Sceriffo: qui Boselli dimostra ancora una volta quale mostro di bravura egli sia. Indigo grida allo Sceriffo di uscire fuori, e poi urla queste parole:

Cittadini di Faust. Parlo a voi, bottegai, a voi, mezze calzette, a voi che avete avuto la disgraziata idea di assumere un uomo di legge al vostro servizio! Vi conosciamo tutti, uno per uno...

ma queste parole sono accompagnate dai volti terrorizzati degli abitanti di Faust che, rinchiusi nelle loro case, protetti dalle mura delle loro abitazioni, ascoltano senza reagire manifestando la loro comprensibile, umana e al contempo ignobile, vigliaccheria.

Subito dopo è lo Sceriffo Nat a replicare:

Cittadini di Faust. Dite forte che non lascerete commettere un delitto

e queste sue parole sono seguite dallo stesso, pavido, terrorizzato, colpevole, silenzio, e lo Sceriffo, di fronte alla prova tangibile della sua solitudine in quel mondo di vigliacchi, abbassa il capo sconfitto...


Piccole grandi scene capolavoro.

  • +1 1
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Storia bellissima e letteralmente infarcita di citazioni di Boselli , che qui omaggia nientemeno che Destry rides again, citando pari pari la scena di James Stewart che scende dalla diligenza, e anche L'uomo che uccise Liberty Valance, col ranger che prende il givoane avvocato sotto la sua ala protettiva e gli insegna asparare, come fece John Wayne per Stewart nel film di Ford. per il resto abbiamo una grande storia western, dove l'azione si mescola ai personaggi più classici del genere: il vecchio ranchero, il pistolero bullo, i cow boys violenti e la donzella in pericolo, sullo sfondo una storia da novelli ROmeo e Giulietta, l'amore spezzato della giovane Toyah per l'uomo che le ha ucciso il fratello. Unico dubbio viene proprio dalla vignetta dell'uccisione: si vede chiaramente Ghday puntare il winchester su un uomo colpevole solo di essere innamorato e ricambiato dalla giovane, mi chiedo chi non avrebbe agito sparando per primo, avendone la possibit?. FOrse Letteri avrebbe dovuto evitare di disegnare l'arma così distintamente puntata sull'amante. Per il resto questa è una delle mie preferite di Boselli, sicuramente da top ten delle storie da 2 albi (di solito preferisco quelle più lunghe) e un caposaldo della fascia 4-500.

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  • 3 mesi dopo...

Storia, come detto, dalla trama abbastanza semplice, anche se parte già con una debolezza.

Quando il killer misterioso spara a Tex e lo appieda, il nostro Ranger rimane privo di sensi per un po'. In quel lasso di tempo, mi sembra un po' forzato che il killer non ne approfitti per ucciderlo (sa benissimo che avversario ha alle calcagna).


A parte questo, la storia scorre con piacere e si riscontrano numerosi elementi memorabili. Ad esempio quando Tex incontra Rose e la difende da Indigo Jones, mettendolo in fuga (Tex sempre rapidissimo anche dopo essersi fatto due giorni a piedi nel deserto).
Poi ancora la rissa nel saloon dove Tex prende le difese di Nat Merrick. A proposito una nota di sfavore per l'ingenuo avvocato, anzi anche incosciente: dice di capire come vanno le cose nel West, e allora perchè diavolo non si porta almeno una pistola? (Tex : Pensi che i banditi si lascieranno mettere in cella?).
E non basta qui, anche l'assalto di Indigo Jones all'ufficio dello sceriffo Merrick. Qui invece nota a favore per lo sceriffo.

Salva la vita al messicano e uccide due degli uomini di Indigo; ovviamente non si salverebbe senza l'aiuto di Tex ma questo non mi sembra una colpa di cui accusarlo.

Anche sorprendente la soluzione finale.

Riguardo il settore dei disegni, non mi entusiasmo per Letteri (anche lui come Fusco, fuori dal suo periodo migliore), ma non si tratta di certo di uno da condannare.

VOTO: 8 e mezzo

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  • 2 mesi dopo...

una delle più belle storie di Boselli( ma anche di tutta la serie di tex).. ho gradito molto l'omaggio a James stewart, interprete di veri e propri capolavori del cinema western

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Storia molto bella che mi ha ricordato i film di Sergio Leone, ma anche "Lo straniero senza nome" di e con Clint Eastwood. La cittadina in cui arriva Tex sembra proprio "Lago", un postaccio pieno di ipocriti. E Tex da par suo lo ripulisce alla grande. -ave_

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  • 1 mese dopo...

La trama di questa storia è in sè piuttosto semplice, tuttavia si lascia leggere e rileggere sempre con grande scorrevolezza e piacere. Tutto merito dei personaggi con cui Tex ha a che fare, niente affatto banali n° scontati, nel bene o nel male: i paesani onesti ma fifoni, il giovane sceriffo inesperto con la pistola, il signorotto locale ambiguo ed all'antica, i due apparenti supernemici che tramano insieme per raggungere il potere. Davvero ottima la scelta di Boselli di costruire la storia in maniera tale che onesti e disonesti non fossero tutti da una sola parte, dando ampio risalto alle sfumature caratteriali di molti di essi. La sola cosa che non mi ha del tutto convinto è stata la repentina benevolenza reciproca instauratasi tra Brackett e gli abitanti del paese. Un lieto fine troppo forzato che personalmente credo potesse essere evitato, magari facendo promettere ad ambo le parti di sforzarsi per trovare una conciliazione col passare del tempo. Ad ogni modo, do 8,5 alla sceneggiatura ed 8 ai disegni di Letteri, parsomi un po' meno brillante del solito

  • Mi piace (+1) 1
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  • 2 mesi dopo...
  • 8 mesi dopo...

Sarà la mia inclinazione al giallo a parlare, però questa storia mi è sembrata ben costruita e con una serie di "colpevoli perfetti" che mano a mano si scostano per lasciare spazio al vero responsabile. Ho trovato un po' forzata la figura di Nat Merrick.. uno sceriffo che non spara è un po' difficile da digerire, per quanto l'insegnamento di un maestro formidabile come Tex possa rappezzare il buco

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  • 4 settimane dopo...

Storia molto ben costruita, mi è piaciuta soprattutto la soluzione del giallo ( che poi per Tex non era affatto tale, in quanto il nostro ranger sapeva fin da subito dove la sua pista avrebbe portato), oltre al confronto Tex / Brackett. Buono anche il personaggio di Indigo Jones. Forse un pochino troppo paternalista Tex con il buon Nat Merrick. Disegni di Letteri meno puliti del solito, ma non fa niente. Soggetto: 7Aceneggiatura: 9Disegni:7,5Voto globale alla storia: 8

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  • 9 mesi dopo...

Una Buona storia, appena riletta... storia modello per l'uso delle didascalie visto che se ne sta molto parlando, perfetta sotto quel punto di vista.

Buono il soggetto e sceneggiatura, un'ottimo Tex in singolo, ma niente di davvero speciale.

Un appunto: Io penso che Tex, in questo caso quello di questa storia, ecco come dire, mi piacerebbe vederlo un po più libero, insomma non è che da quando è morta Lylith lui ha giurato castità come i preti... raramente qualche tresca in circostanze fortuite come quella di questa storia se la potrebbe concedere, che diamine altrimenti non è umano... a mio avviso renderebbe solo il tutto più interessante, ecco.

Voto: 7.5

Modificato da John Deere
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Una Buona storia, appena riletta... storia modello per l'uso delle didascalie visto che se ne sta molto parlando, perfetta sotto quel punto di vista.
Buono il soggetto e sceneggiatura, un'ottimo Tex in singolo, ma niente di davvero speciale.
Un appunto: Io penso che Tex, in questo caso quello di questa storia, ecco come dire, mi piacerebbe vederlo un po più libero, insomma non è che da quando è morta Lylith lui ha giurato castità come i preti... raramente qualche tresca in circostanze fortuite come quella di questa storia se la potrebbe concedere, che diamine altrimenti non è umano... a mio avviso renderebbe solo il tutto più interessante, ecco.
Voto: 7.5

L'amore e la fedelta' di Tex verso Lylith sono una delle cose cardini che hanno reso immortale Tex e questa serie. Cosa poi fa Tex con le donne tra un albo e l'altro sono affari suoi.Per il resto la storia e' Buona anche per me.
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  • 2 anni dopo...
  • Sceriffi

Qualche giorno fa ho riletto questo che ritengo un piccolo gioiello di Boselli, una delle sue storie "minori" rispetto ai capolavori della fascia 400-500, forse meno ambiziosa nelle sue intenzioni, e che non viene ricordata molto spesso dai lettori. Credo che sia assolutamente perfetta nella sua classicità e nella sua semplicità (ma si tratta di una semplicità solo apparente, perché l'elemento giallo presente nella trama dà vita ad un intreccio per niente banale, che si scioglie soltanto alla fine, con grande capacità di Boselli di mischiare le carte e tenere accesa l'attenzione).

La storia è superbamente narrata, con dialoghi vivaci ed episodi così ben sceneggiati da risultare quasi indimenticabili (vedere quelli ricordati da Leo in un commento qui sopra). Inevitabile fare il paragone tra il Tex di questa storia e Shane, il prototipo dell'eroe western interpretato da Alan Ladd; fioccano anche le citazioni da quella pellicola, dalla scena del taglio della legna alla frase "La pistola è un oggetto come un altro! Dipende dall'uso che se ne fa" che Tex rivolge al giovane avvocato sotto la sua ala protettiva.

Non so perché, ma avrei visto benissimo questa storia illustrata da Nicolò. Comunque i disegni di Letteri, anche se non più al meglio della forma, contribuiscono a creare quell'atmosfera classica che credo piacerà anche a un lettore come Texan, con cui abbiamo dialogato molto nei giorni scorsi, e a cui ne consiglio il recupero.

 

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Oltre a quella da te ricordata, ci sono altre citazioni da film western classici. la gag del fraintendimento di persona all'arrivo della diligenza, che a Boselli deve piacere molto perché l'ha usata anche altre volte, viene dal film "Partita d'azzardo", come pure il personaggio dello sceriffo senza pistola figlio di un famoso uomo di legge. il fatto che sia un avvocato ed altri piccoli particolari rimandano, invece, a "L'uomo che uccise Liberty Valance".

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  • 1 anno dopo...

Ho appena letto la storia. Storia secondo me molto, molto bella: cattivi che non sono poi così cattivi, buoni che invece si rivelano infidi, uno sceriffo imbranato con la pistola, ma molto istruito, posato e intelligente colpi di scena e una donzella da proteggere. Direi il Vecchio West all’ennesima potenza! 

Non ho potuto votare perchè ho visto i risultati prima di farlo, ma per me questa è una storia da 10!

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Spumeggiante storia (giallo a parte) GLBonelliana rovinata in parte dagli spenti disegni di Letteri.
Tex arriva in paese e picchia tutti, il soggetto é semplice e antiquato (appunto), ma non cesserà mai di piacermi, soprattutto quando i suoi antagonisti (come in questo caso, almeno all'inizio) non lo conoscono e lo sottovalutano credendolo un qualsiasi cowboy.
Voto alla storia: 7,7
Voto ai disegni: 6

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la storia di Boselli ha il merito di presentarci un Tex quanto mai Glbonelliano: dopo una lunga traversata nel deserto è ancora in grado di impartire lezioni a tre galletti presuntuosi (Indigo e i due tirapiedi).

Molto ben resi sia la bella Rose (che nel secondo albo quasi scompare, ma ci sta) sia il  fasullo Stanley Dance, in realtà l'anima nera di Faust insieme a Indigo

L'idea dello sceriffo avvocato, incapace di sparare e fare a pugni ma coraggioso e determinato non mi ha invece fatto impazzire: penso che la storia (di per sè già completa e con dei gran bei personaggi) non avesse bisogno di questo volenteroso "piedidolci", che a tratti ruba persino un po' la scena a Tex. Il finale, con Tex che va alla ricerca del falso assassino dell' Indianina insieme a Brackett e a Dance mi è molto piaciuto...

Modificato da Barbanera
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  • 3 mesi dopo...

Ottima  storia, anche se non un capolavoro, con una buona sceneggiatura, e alcune  ottime scene, quali l' arrivo dell' avvocato ( bel personaggio) e l' attacco all' ufficio di quest' ultimo.  Molto bello anche l' inizio, con Tex nel deserto, senza cavallo e senza  acqua. Ottimo e, IMHO, del tutto  inaspettato,  il colpo di scena finale. Bella e dolce Rose  Camplett.:wub:Stona il cambiamento  di Brackett nel  finale, rispetto  a come era stato  precedentemente  presentato. Un difetto che ogni  tanto si verifica col bravissimo Boselli. Letteri ha quasi un  altro stile, e sebbene meno  efficace di un tempo, se la cava ancora alla grande. Troppo lungo l' inseguimento  finale.

Comunque  è  9, perché  per il resto è  proprio bella.

Modificato da Grande Tex
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  • 9 mesi dopo...

Dopo le futuristiche invenzioni di scienziati squilibrati, resurrezioni di mummie, batteri killer provenienti da altre galassie, Boselli affidò ai pennelli dello stakanovista Letteri una sceneggiatura dal sapore letteralmente western; una trama alquanto breve, dal soggetto basilare ma che si rilegge sempre molto volentieri, grazie alla grande abilità narrativa dell’autore. Un Tex Gbonelliano a tutto tondo, agisce fra le pagine senza i consueti pards, trovando per strada degli alleati insoliti come la dolce Rose Clampett e il simpatico sceriffo Merrick, un figlio d’arte particolare che, nonostante non abbia ereditato dal padre la capacità con le armi da fuoco, dimostra nelle emergenze uno spiccato coraggio. Anche il sottoscritto si annovera nella lista di coloro che trovano un po’ forzata la scena del deserto nell’incipit; sarebbe bastato a mio avviso non far perdere i sensi al nostro per renderla più plausibile, tuttavia l’arrivo di Tex affaticato, con tanto di barba incolta, al ranch di Rose e la successiva lezione inflitta a Indigo e soci è davvero ben scritta. Anche il giallo imbastito da Boselli intriga molto il lettore, che tra le pagine tende a passare in rassegna i probabili colpevoli, prima del colpo di scena finale. Meritano menzione gli ottimi dialoghi e la consueta caratterizzazione efficace dei protagonisti. Il Tex boselliano rende onore agli stilemi del suo creatore: coraggioso, deciso e tutto d’un pezzo. Molto ben sfaccettata pure la figura di Sam Brackett, un ranchero vecchio stampo, che non bada per il sottile pur di salvaguardare i propri interessi, ma in fondo non disonesto e dotato di alcune concezioni di etica morale. Indigo è il tipico sgherro sborrone e disposto a tutto, (compreso tradire) per arricchirsi. Arrogante e prepotente, non disdegna di vessare i più deboli, tuttavia è il tipico villain che agisce alla luce del sole. Stanley Dance invece, dietro l’apparenza di galantuomo, nasconde un’anima più nera della pece. Oltre a essere l’assassino del fratello della giovane indiana, circuita e abbandonata, quindi la figura cardine su cui ruota tutto l’episodio visto che Tex è sul sentiero di caccia per vendicare i due navajos, si scopre a fine indagine, essere anche l’autore dell’omicidio del marito di Rose e, come se non bastasse, in combutta con Indigo per fare le scarpe al vecchio Brackett. L’autore ci fa capire che il nostro ranger sa fin dall’inizio, per via del marchio, l’identità della sua preda, ma ovviamente durante la vicenda il lettore stenta a crederlo. Riassumendo, una prova ben riuscita che periodicamente mi fa piacere rispolverare. Nella media del periodo la prova grafica di Letteri, ormai da un pezzo incamminatosi lungo il mesto viale del decadimento qualitativo. Il mio voto finale è 7

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Forse l'ho già detto in un post precedente, ma menzione speciale per la copertina che è una delle poche dell'intera saga ad avermi lasciato (all'epoca) letteralmente a bocca aperta. :clapping:

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  • 2 mesi dopo...

Era da tanto tempo che non rileggevo qualcosa disegnato da Letteri.

Devo purtroppo dire che ho ritrovato, in questa storia, un tratto un po' legnoso e, benché all'epoca tale Artista mi piacesse molto, nel riguardare le tavole non sono rimasto del tutto soddisfatto.

 

La storia scorre gradevole, con un Tex in solitaria molto sicuro ed efficace.

 

Due, a mio giudizio, le criticità della sceneggiatura.

La prima è la figura dello sceriffo. Difficile credere che qualcuno potesse pensare di svolgere la funzione di polizia senza fare uso, peraltro ne violento West, delle armi. Come avrebbe potuto fronteggiare i malviventi? Con la sola forza della persuasione?

La seconda è l'happy ending finale, in cui Brackett, fino a quel momento presentatoci come uomo con due dita di pelo sullo stomaco, diviene improvvisamente benevolo nei confronti della comunità di Faust.

 

Voto finale: 7.

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