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TWF - Tex Willer Forum

[229-232] Il Clan Dei Cubani


ymalpas
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44 utenti hanno votato

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Rilettura di oggi.

Storia eccellente, chiaramente. Tutto abbastanza già visto (i soliti negri del voodoo, il solito mascherato, che stavolta è una donna, nascosta, i soliti locali sfasciati) ma è sempre un bel vedere.

Molti momenti sono divertentissimi, il quartetto durissimo e in gran forma. Certo, è un Tex di altri tempi. Un Tex sfasciatutto, che piacchia tutti, ammazza tutti, sfascia tutto "Tex e se il ristorante non fosse buono?" "Lo sfasceremo, vecchio mio", è il genere di dialoghi di questa storia, visti oggi addirittura esagerati nella loro crudezza (senza parlare dell'infinita serie di epiteti divertentissimi ai negri, ma che letti oggi farebbero venire un colpo a mezza italia), ma perfettamente in linea con lo stile Bonelliano doc.

Storia, comunque, che lascia incollati agli albi dall'inizio alla fine, con un Fusco in piena forma (come fa volare lui la gente presa a cazzotti da Tex, nessuno).

Bonelli 8.50

Fusco 8

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  • 3 settimane dopo...

Storia, come detto abbondantemente da tutti quelli che mi hanno preceduto, e in particolare in tempi recenti da @valerio, semplicemente spettacolosa. Solo nelle prime cinquanta pagine abbiamo due siparietti sulle bistecche, una mangiata, due partite a poker truccate e due pestaggi; e inoltre ogni volta che i pard rivolgono la parola a qualcuno lo fanno per minacciarlo di lesioni fisiche permanenti o di devastargli le proprietà. Che cosa volere di più? Il resto della storia, che non è da meno: sganassoni, sparatorie, battute fulminanti con Nat MacKennet che fa la finta vittima di fronte ai metodi brutali dei nostri; a dir poco spettacolosa anche la quantità di volte in cui i negri vengono apostrofati come "scimmie" o "gorilla".

Poco importa che la rivelazione finale sulla maschera di ferro sia gestita non benissimo (chi sia è palese, per il lettore un minimo smaliziato, a partire da metà storia) e non si capisce come mai i nostri lo scoprano leggendo le carte dell'avvocato: come hanno fatto? Davvero era possibile che solo l'avvocato, in mezzo a tutto il clan dei Cubani, ne fosse al corrente? MACHISSENEFREGA.

Una storia così scritta oggi implicherebbe la denunzia per l'autore da parte di almeno una dozzina di associazioni, quindi non ci sono santi che tengano: capolavoro. Non riesco nemmeno a contare le volte in cui ho riso o sorriso durante la lettura. Tex e i pards che brutalizzano qualsiasi farabutto che capiti loro a tiro: questa è l'essenza più vera della serie e questa storia la realizza in maniera eccellente.

Fusco non è ancora ai propri vertici (ancora molte corporature sghembe o rachitiche), ma ci si sta avvicinando; ad ogni modo, molte espressioni soprattutto di Tex sono impagabili, mentre le atmosfere malsane e paludose della città sono rese benissimo. In molti punti però il volto di Tex è ridisegnato in redazione e il tratto, molto spesso, mi sembra quello di Monti: inconfondibili il suo tratteggio, il suo modo di disegnare il naso e il contorno degli occhi. Lettori meglio informati di me come @Carlo Monni e @ymalpas confermano, oppure ho semplicemente troppa fantasia? :D

 

P.S.: dimenticavo il voto, che per me è un nove pieno.

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  • 7 mesi dopo...
  • 3 mesi dopo...
Il 10/5/2013 at 21:14, Leo dice:

Non rileggevo questa storia da molti anni. Innanzitutto, mi colpisce un po' la disinvoltura di Gian Luigi Bonelli nel glissare su aspetti della trama non proprio marginali: perchè quelli del voodoo e i cubani sono alleati? Perchè il capo del clan porta una maschera di ferro anche con i suoi più fidi collaboratori? Come è possibile che neanche Hanubi riconosca che la voce (per quanto possa essere distorta dalla maschera) del suo capo è femminile? Perchè questa donnina domina su un nutritissimo stuolo di uomini? Perchè tutto questo ascendente? Sono molti gli interrogativi che la storia lascia appesi. Con uno sforzo di fantasia il lettore può anche immaginare quello che la storia non dice, e quindi alla fine anch'io glisso e mi godo lo spettacolo. Questa storia in effetti è GODURIA PURA. I dialoghi sono esplosivi e tutti conditi da un'ironia che qui è portata veramente all'estremo (c'è quasi in ogni vignetta), ed è valorizzata dallo stile scanzonato e irripetibile di Fusco, artista sublime nella commedia come nella tragedia. Le figure degli avversari sono opache, ma, come già avete detto, qui non c'è spazio proprio per nessuno. L'unico che si eleva è Nat, per quel suo tono lamentoso e per la disperazione che prova nel prendere coscienza di essersi rivolto a quattro pazzi, pazzi furiosi e scatenati. Abbiamo parlato tanto del Tex che ci manca. Io sono tra quelli a cui piace il nuovo Tex, e ritengo anzi che un Tex sempre così scatenato finirebbe per sfinirmi (nel senso che con la sua energia distruggerebbe anche me :D ), ma intanto fatemi dire: di fronte a questo spettacolo pirotecnico, che goduria...

Allora...Io preferisco il nuovo Tex (sono nato texiano con il n.398 )Boselliano ed il vecchio Nizziano ma quando rileggo il Tex di GLB (e ne sto recuperando un po' di storie ) è  un viaggio nel tempo e soprattutto una corsa sfrenata. Il ritmo è incalzante, ci sono battute, siparietti e modi di dire a getto continuo. Ci sono espressioni geniali e tanta azione. La faccia e le parole di Nat sono uno sfizio. Globalmente la trama come dice Leo lascia qualche perplessità. Non nuova e forse con qualche approfondimento mancato. Però è un Tex "diretto" e senza fronzoli. I disegni di Fusco sono belli anche se ogni tanto ci sono vignette discutibili.

Ho preferito altre storie di GLB (tipo Terra Promessa ) però immergersi nel suo Tex è pura adrenalina.

Il 14/5/2020 at 08:36, virgin dice:

Storia, come detto abbondantemente da tutti quelli che mi hanno preceduto, e in particolare in tempi recenti da @valerio, semplicemente spettacolosa. Solo nelle prime cinquanta pagine abbiamo due siparietti sulle bistecche, una mangiata, due partite a poker truccate e due pestaggi; e inoltre ogni volta che i pard rivolgono la parola a qualcuno lo fanno per minacciarlo di lesioni fisiche permanenti o di devastargli le proprietà. Che cosa volere di più? Il resto della storia, che non è da meno: sganassoni, sparatorie, battute fulminanti con Nat MacKennet che fa la finta vittima di fronte ai metodi brutali dei nostri; a dir poco spettacolosa anche la quantità di volte in cui i negri vengono apostrofati come "scimmie" o "gorilla".

Poco importa che la rivelazione finale sulla maschera di ferro sia gestita non benissimo (chi sia è palese, per il lettore un minimo smaliziato, a partire da metà storia) e non si capisce come mai i nostri lo scoprano leggendo le carte dell'avvocato: come hanno fatto? Davvero era possibile che solo l'avvocato, in mezzo a tutto il clan dei Cubani, ne fosse al corrente? MACHISSENEFREGA.

Una storia così scritta oggi implicherebbe la denunzia per l'autore da parte di almeno una dozzina di associazioni, quindi non ci sono santi che tengano: capolavoro. Non riesco nemmeno a contare le volte in cui ho riso o sorriso durante la lettura. Tex e i pards che brutalizzano qualsiasi farabutto che capiti loro a tiro: questa è l'essenza più vera della serie e questa storia la realizza in maniera eccellente.

Fusco non è ancora ai propri vertici (ancora molte corporature sghembe o rachitiche), ma ci si sta avvicinando; ad ogni modo, molte espressioni soprattutto di Tex sono impagabili, mentre le atmosfere malsane e paludose della città sono rese benissimo. In molti punti però il volto di Tex è ridisegnato in redazione e il tratto, molto spesso, mi sembra quello di Monti: inconfondibili il suo tratteggio, il suo modo di disegnare il naso e il contorno degli occhi. Lettori meglio informati di me come @Carlo Monni e @ymalpas confermano, oppure ho semplicemente troppa fantasia? :D

 

P.S.: dimenticavo il voto, che per me è un nove pieno.

Oggi certe cose non si possono scrivere...Siamo nel 2021 e non possiamo usare "normali " espressioni del vecchio west in un fumetto. :blink:

Il 28/4/2020 at 16:48, valerio dice:

Rilettura di oggi.

Storia eccellente, chiaramente. Tutto abbastanza già visto (i soliti negri del voodoo, il solito mascherato, che stavolta è una donna, nascosta, i soliti locali sfasciati) ma è sempre un bel vedere.

Molti momenti sono divertentissimi, il quartetto durissimo e in gran forma. Certo, è un Tex di altri tempi. Un Tex sfasciatutto, che piacchia tutti, ammazza tutti, sfascia tutto "Tex e se il ristorante non fosse buono?" "Lo sfasceremo, vecchio mio", è il genere di dialoghi di questa storia, visti oggi addirittura esagerati nella loro crudezza (senza parlare dell'infinita serie di epiteti divertentissimi ai negri, ma che letti oggi farebbero venire un colpo a mezza italia), ma perfettamente in linea con lo stile Bonelliano doc.

Storia, comunque, che lascia incollati agli albi dall'inizio alla fine, con un Fusco in piena forma (come fa volare lui la gente presa a cazzotti da Tex, nessuno).

Bonelli 8.50

Fusco 8

Concordo...Ogni tanto ci vuole una storia così. Io un giorno leggo Boselli, una altro pesco Nizzi, poi Nolitta e poi GLB. Mi piace vedere come, mantenendo sempre certi saldi elementi, questi quattro autori costruiscono il "loro" Tex, i nemici, le sceneggiature. Mi  stancherebbe un po' sempre lo stesso stile. Ora ho sul comodino Bufera sulle montagne rocciose, La strage di Red Hill e Il cavaliere solitario. E poi ricomincerò con GLB.

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  • 4 mesi dopo...
Il 15/4/2021 at 00:15, Diablorojo82 dice:

 

Oggi certe cose non si possono scrivere...Siamo nel 2021 e non possiamo usare "normali " espressioni del vecchio west in un fumetto. :blink:

 

Oggi "non si possono" scrivere? cosa, palle di neve? negri? Bah, secondo me, invece, si può eccome. Soprattutto se si vuol dare una parvenza di credibilità, di verosimiglianza storica.

  • +1 2
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<span style="color:red">50 minuti fa</span>, james dice:

Oggi "non si possono" scrivere? cosa, palle di neve? negri? Bah, secondo me, invece, si può eccome. Soprattutto se si vuol dare una parvenza di credibilità, di verosimiglianza storica.

Condivido. 

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, james dice:

Oggi "non si possono" scrivere? cosa, palle di neve? negri? Bah, secondo me, invece, si può eccome. Soprattutto se si vuol dare una parvenza di credibilità, di verosimiglianza storica.

Sottoscrivo:old:Que Viva il Tex politicamente scorretto di GLB!

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Il 22/8/2021 at 19:48, james dice:

Oggi "non si possono" scrivere? cosa, palle di neve? negri? Bah, secondo me, invece, si può eccome. Soprattutto se si vuol dare una parvenza di credibilità, di verosimiglianza storica.

Non è per me (non avrei nessun problema) ma noto che certe espressioni sono in disuso per il politically correct. 

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Il 24/8/2021 at 20:38, Diablorojo82 dice:

Non è per me (non avrei nessun problema) ma noto che certe espressioni sono in disuso per il politically correct. 

Eppure... lasciamo perdere la polemica sul vocabolo "negro", tranquillamente utilizzato in Italia (senza alcuna connotazione spregiativa), fino alla fine degli anni '90. Se si vuol gare parlare un virginiano del 1860 lo si deve fare parlare come un virginiano del XXI secolo?

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Il 29/8/2021 at 19:44, james dice:

Eppure... lasciamo perdere la polemica sul vocabolo "negro", tranquillamente utilizzato in Italia (senza alcuna connotazione spregiativa), fino alla fine degli anni '90. Se si vuol gare parlare un virginiano del 1860 lo si deve fare parlare come un virginiano del XXI secolo?

Secondo me sì.

Adesso, Diablorojo82 dice:

Secondo me sì.

Cioè chi ha un po' di sale in zucca dovrebbe contestualizzare i termini. Nel 1800 si usavano certi termini e si facevano certe cose. Proprio perché ormai siamo nel 2021 è per me assurdo scandalizzarsi per certe contestualizzazioni.

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<span style="color:red">28 minuti fa</span>, Diablorojo82 dice:

Secondo me sì.

Cioè chi ha un po' di sale in zucca dovrebbe contestualizzare i termini. Nel 1800 si usavano certi termini e si facevano certe cose. Proprio perché ormai siamo nel 2021 è per me assurdo scandalizzarsi per certe contestualizzazioni.

Non capisco: prima dici che bisognerebbe attribuire a personaggi - veri o di fantasia, poco importa - del passato, il linguaggio (e, presumo, anche la mentalità) del presente e poi dici che è assurdo scandalizzarsi per "certe contestualizzazioni". Comunque, è evidente che ciò che sostieni è il contrario di una CONTESTUALIZZAZIONE, è una DECONTESTUALIZZAZIONE. Secondo un principio del genere, un antico romano, un guerriero del X secolo .... tutti con lo stesso linguaggio rigorosamente conforme ad un canone elevato a obbligo, per ora, solo "etico". Ci sarebbe da ridere, se questo modo di pensare non fosse strettamente imparentato con le follie e manie oscurantiste e intolleranti del "politicamente corretto" e della sua degna figlia "cancel culture".

 

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In Virginia nel 1800 si parlava inglese. E persino un inglese un po' diverso da quello attuale. Quindi il fumetto (Bonelli) dovrebbe avere i dialoghi in inglese?

 

Ma anche rimanendo in Italia e con l'italiano: un fumetto attuale su Dante e la sua vita dovrebbe essere scritto in volgare fiorentino dell'epoca?

 

È ovvio che un fumetto (o più in generale un opera) scritto oggi, essendo "tradotto" nel linguaggio corrente, deve utilizzare appunto il linguaggio attuale. Se ci sono parole tanto desuete che un lettore non capirebbe più, non si usano.  E se ci sono parole oggi... "proibite", non si usano nemmeno quelle.

 

Semmai, sarebbe da discutere se debbano esistere parole "proibite" indipendentemente dal contesto, ma non solo questa è una discussione più "filosofica" sul linguaggio, ma è anche una discussione (purtroppo0 ormai persa e superata: nella mentalità comune oggi ci sono "parolacce" che non possono essere usate senza commettere Peccato Mortale, indipendentemente dall'uso e dal contesto (come nell'Italia bigotta degli anni 50, a cui stiamo tornando ma con diverse parole proibite). Ma una volta che il linguaggio corrente ha preso una certa piega, chi deve "tradurre" la parlata di un virginiano del 1800 in "italiano corrente", si adatta e scrive in Italiano corrente. E quindi si adatta alla lingua attuale, senza voler "fare la rivoluzione" con un fumetto...

 

Diverso è il caso di opere create per un pubblico diverso e tempi diversi. Lì l'opera esiste già. Già scritta. E si rispetta. Se un lettore attuale si offende per qualcosa scritta negli anni 50, si attacca, può arrabbiarsi e offendersi, è suo diritto, ma l'opera esiste già e non va cambiata per adattarla a lui (e non sto dicendo che abbia per forza torto il lettore, eh, che ci sono opere davvero offensive, ma lo erano già all'epoca. Ma cosa facciamo, pubblichiamo il "Mein Kampf" sostituendo alle idee di Hitler altre idee più moderne e non razziste? Andiamo...)

 

Quindi è ovvio che certi Tex, se fossero scritto ora, sarebbero scritti in un linguaggio diverso. Adatto ai tempi. Ma guardate che questo lo faceva già GL Bonelli, da solo! Negli anni 70 mica scriveva come negli anni 50!

 

Ma il fatto che la Bonelli continui a pubblicare solo versioni censurate e riscritte delle sue opere continua a farmi girare le palle...  (frase che oggi si può usare tranquillamente, ma che negli anni 50 sarebbe stata censurata...)

  • +1 4
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<span style="color:red">8 ore fa</span>, james dice:

Non capisco: prima dici che bisognerebbe attribuire a personaggi - veri o di fantasia, poco importa - del passato, il linguaggio (e, presumo, anche la mentalità) del presente e poi dici che è assurdo scandalizzarsi per "certe contestualizzazioni". Comunque, è evidente che ciò che sostieni è il contrario di una CONTESTUALIZZAZIONE, è una DECONTESTUALIZZAZIONE. Secondo un principio del genere, un antico romano, un guerriero del X secolo .... tutti con lo stesso linguaggio rigorosamente conforme ad un canone elevato a obbligo, per ora, solo "etico". Ci sarebbe da ridere, se questo modo di pensare non fosse strettamente imparentato con le follie e manie oscurantiste e intolleranti del "politicamente corretto" e della sua degna figlia "cancel culture".

 

Rimanendo su Tex...Se hai un fumetto ambientato nel 1800 un autore dovrebbe e potrebbe tranquillamente usare espressioni in voga all'epoca. Mettendoci naturalmente del suo per renderlo più fruibile a noi contemporanei.

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nessuno dice che si debba scrivere come parlavano davvero nell 800,è ovvio che bisogna contestualizzare nell' epoca in cui si scrive.Ma non bisogna esagerare neanche nell' eccesso opposto

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<span style="color:red">13 ore fa</span>, Diablorojo82 dice:

Rimanendo su Tex...Se hai un fumetto ambientato nel 1800 un autore dovrebbe e potrebbe tranquillamente usare espressioni in voga all'epoca. Mettendoci naturalmente del suo per renderlo più fruibile a noi contemporanei.

Okay, in termini generali sono d'accordo.Però, lo scopo deve essere SOLO quello di rendere più comprensibile il contenuto. Assolutamente contrario, invece, ad assecondare mode, ubbie, manie del momento, cercando di cambiare espressioni che ORA (e, tra l'altro, NON PER TUTTI) potrebbero sembrare offensive. Come spesso accade, la virtù sta nel mezzo, o meglio, nel buon senso.

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  • 1 anno dopo...

Un vero e proprio kolossal questo "Clan dei cubani".

Bonelli costruisce una storia su misura per un Tex direi quasi onnipotente, tanto fa piazza pulita di tutti quanti gli sono di ostacolo senza faticare le proverbiali sette camicie.

Già la prima vignetta, con Tex che minaccia duramente il povero stalliere se non avrà cura come si deve dei cavalli, è esemplare per farci capire cosa ci attenderà nel prosieguo: lo show con i malcapitati gambler del Barataria è fantastico, con botte da orbi e dialoghi spassosissimi.

Occhi pesti, cabina del battello demolita, gente che svolazza allegramente da una parte all'altra: insomma un campionario della miglior specie della premiata ditta Willer&Carson!

A New Orleans i fatti si susseguono uno dietro l'altro, senza lasciare il minimo respiro, in un crescendo che si concluderà con il tragico finale che colpirà la misteriosa e spietata Maschera di Ferro, epilogo probabilmente prevedibile ma non per questo di minor effetto.

Affascinanti gli scenari ideati da GL Bonelli, degni dei migliori romanzi di avventura: l'entrata alla caverna segreta dell'isola attraverso il relitto del veliero, l'antico pozzo che conduce al covo nascosto, la darsena segreta che sfocia nell'oceano sono tutti elementi che immergono il lettore in un'atmosfera quasi esoterica.

 

Fusco è grande, grandissimo interprete di questa splendida storia.

Come molti altri, anch'io ho faticato inizialmente dinanzi al suo tratto così particolare ma ora non posso che considerarlo uno dei migliori interpreti del nostro Ranger.

Solo lui rende così potenti gli sganassoni di Tex tanto da far volare a diversi metri di distanza i poveri avversari :D

Per me nella TOP5 dei disegnatori texiani!

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  • 1 anno dopo...

Non posso che condividere il pensiero di chi mi ha preceduto.

Una delle storie più divertenti e pirotecniche di Tex, che distrugge mezza città, sfasciando bische e saloon.

Spassosissimi i dialoghi, magnifici i dinamici disegni di Fusco, memorabili nella loro caratterizzazione fisica i nemici, Hanubi e la Maschera di Ferro.

L'unico disappunto è che non ci sia una scena d'azione con il ranger e i suoi pards nell'ambientazione sinistramente affascinante delle paludi.

In questo senso la copertina del secondo albo è illusoria.

Un bel 9 se lo merita. 

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E’ interessante notare che ai tempi del referendum su tex indetto da Bonelli questa storia risultò essere votata tra le piu’ deludenti. Mai fidarsi dei sondaggi..

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È vero Claude, nel referendum del 1981,  "Il Clan dei Cubani" finì al terzo posto tra le storie peggiori.

Credo che quel referendum, con la limitazione degli ultimi 5 anni, fosse stato fatto soprattutto per Mister No, che era uscito 6 anni prima.

Per Zagor e Tex, escludendo molte delle storie più famose, diede dei risultati molto strani.

Nel sondaggio sul ranger ad esempio tre storie furono votate sia tra le migliori che le peggiori!

Se ci fosse stata la possibilità di votare qualunque episodio, sicuramente questo non sarebbe successo.

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