Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

[93/95] Black Baron


Guest Wasted Years
 Share

Voto alla storia  

50 utenti hanno votato

Non sei abilitato/a a votare al sondaggio o a vederne i risultati. Si è pregati di collegarsi o iscriversi per poter votare in questo sondaggio.

Messaggi consigliati/raccomandati

Non c'é niente da fare! A me le due "M" (Mefisto e Morisco) non piacciono proprio. Non riesco a digerirli. Non c'entrano nulla con Tex, non ci sono saloon, non ci sono bulli da paese, non ci sono duelli. C’è solo magia.

Per quanto riguarda questa storia, non é che sia brutta, infatti non le ho messo un voto negativo, ma non mi sembra una storia di Tex (che non fa nulla - se non guidare i soldati all'assalto del castello, in una ripetizione del "Grande re" - a parte le scazzottate con i negri) e neanche una storia di Tex contro Mefisto, che non si incontrano mai. Tra l'altro, Mefisto, evaso da 2 anni, non aveva mai cercato il suo principale nemico che gli si oppone per puro caso. Ed anche il Vudu, più volte citato, non compare mai se non sotto forma di negri che, per quanto mi riguarda, potevano anche essere seguaci di Buddha.
No, la storia fa acqua da tutte le parti e non capisco che cosa abbia del capolavoro se non degli ottimi disegni.

Voto alla storia: 6,5

Voto ai disegni: 8,5

  • Confuso (0) 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 1 anno dopo...

Storia di ottima qualità, che si mantiene sull'alto livello del precedente scontro con Mefisto.
La prima cosa che balza all'occhio è la magnifica ambientazione esotica: la Florida, la terra abitata dai Seminoles. Molto interessante anche l'introduzione del voodo (sul quale vengono date anche numerose informazioni).
Ottima la scena d'azione sulla nave lo scontro tra i quattro pards e i due uomini si colore. Tesissima la scena in cui Tex cerca di salvare uno dei suoi aggressori caduto in acqua in mezzo agli squali. Bella anche la scena al Black Baron, in cui Tex si diverte anche a tirare qualche candelotto di dinamite! Nel corso dell'intera storia, sono veramente ben realizzate le scene di magia, molto inquietanti e tenebrose. Ottimo il finale. L'unico difetto è che alcuni personaggi sono poco caratterizzati, soprattutto Loa e Jean de Lafayette, che fanno poco o nulla per aiutare Mefisto, e sono praticamente inutili.
Molto belli i disegni di Galep, che realizza in modo superlativo le scene di magia. Niente male la rappresentazione dell'ambientazione in Florida.
Veramente belle le copertine.
Storia: 9+
Disegni: 8,5

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 2 mesi dopo...

La saga nella saga di Mefisto si arricchì con questo episodio, che di fatto rappresenta la sua quarta apparizione. La fuga dal manicomio, l’alleanza con quell’altro mattoide di Jean de Lafayette, l’idea di creare un regno del voodoo tra le foreste della Florida, il pittoresco castello scelto come base operativa, la presenza di personaggi come Loa, Otami e l’erculeo Dambo sono tutti ingredienti che Bonelli mescola con certosina ispirazione per sfornare una trama molto avvincente e che corre veloce come un mustang lanciato al galoppo nella prateria. Un aspetto atipico è rappresentato dall’inconsueto iter che l’autore sceglie, rispetto alle altre apparizioni del demoniaco stregone; di solito tutto gira intorno al desiderio di vendetta nei confronti di Tex e una volta gettate le basi per il piano, in un modo o in un altro si procede per far scattare la trappola, atta a catturare il quartetto dei pards. Stavolta invece Tex viene solo casualmente a conoscenza della presenza di Mefisto in Florida e una volta saputo, non si lascia crescere l’erba sotto i piedi pur di sconfiggerlo una volta per tutte. Molto movimentato il viaggio che porta a Tampa con una serie di sequenze adrenaliniche sul battello in viaggio lungo le coste floridiane. Ancor più serrata la sceneggiatura appena giunti nella cittadina, con parti davvero interessanti come l’attentato al ristorante, con la cesta di serpenti corallo gettati dalla finestra o la rapidissima rappresaglia di Tex e company, che a suon di dinamite fanno tremare la taverna Black Baron. L’ironia del nostro eroe è ad altissimi livelli, a tal avviso vedasi l’esilarante battuta: "Se questo è il miglior ristorante di Tampa, figuriamoci gli altri. Cosa buttano addosso ai clienti, gli elefanti?" Anche la faccia di bronzo usata alla presenza dello sceriffo, dopo il pestaggio del Black Baron è da riporre negli annali; Bonelli è insuperabile in simili scene e le risate esondano come fiumi in piena. L’unico neo che trovo nell’episodio, solo il marginale scontro fra Tex e Mefisto, in fondo non è un duello diretto fra i due, bensì una partita con tanti alleati: i soldati e i Seminole di Yampas da un lato, e i seguaci voodoo dall’altra. Pure la scena della distruzione del castello è troppo rapida e si ha l’impressione che Bonelli, come spesso gli capitava soprattutto negli albi a striscia, abbia fretta di chiudere la partita. Col senno di poi, sappiamo che sotto le macerie avrà vita il magnifico incipit del capolavoro successivo che vede l’esordio di Yama, episodio quest’ultimo, che oggettivamente è decisamente superiore su tutta la linea rispetto a “Terrore sulla Savana”. Straordinari i disegni di Galep, togliendo solo l’imperfetta interpretazione dei Seminoles che solo di recente hanno avuto giustizia sotto questo aspetto, la prova è sontuosa e mostra il grande talento del papà di Tex. Le scene del battello con tutto il brulicare di pescecani sono da antologia, come è molto suggestiva la location della savana e il pittoresco antro dello stregone. Solita dinamicità ed espressività di tratto per un episodio particolare, reso graficamente come solo lui sapeva fare. Indubbiamente in queste tematiche il compianto Galep rimane impareggiabile e ogni volta è vero piacere immergersi nelle sue splendide vignette. Un autore che nel pieno della forma, al netto di alcune piccole lacune tecniche, riusciva a ottenere qualcosa di magico e non è un caso che il suo stile sia difficilmente imitabile. Il mio voto finale è 8

  • +1 1
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 11 mesi dopo...

A differenza delle precedenti comparsate di Mefisto targate GLB, quest'ultima devo ammettere di averla trovata una mezza delusione, o per meglio dire una grande occasione sprecata. Probabilmente, o almeno dal mio punto di vista, l'errore di GLB è stato quello di voler in un certo senso strafare, con l'inserimento di tanti personaggi - non tutti adeguatamente valorizzati - ed una gestione a mio parere non impeccabile delle tempistiche e della logistica degli eventi.

 

In primis, fa rabbrividire che Tex venga informato dell'evasione dal manicomio criminale di Mefisto solamente DUE ANNI DOPO. Davvero difficile da digerire, anche in virtù del fatto che Flagstaff è abbastanza vicina alla riserva Navajo, senza considerare la reazione di Tex nell'apprenderlo: il Tex che conosciamo avrebbe messo come minimo a soqquadro l'ufficio del dottor Toland, adirato per non essere stato informato immediatamente dell'accaduto (per tacere del pensiero di ciò che, nei due anni trascorsi, potesse aver combinato l'Arcinemico), invece il Ranger e Carson si limitano a prenderne atto e ad attivarsi per rintracciarlo. 

 

Altra questione che non mi ha convinto, la gestione dell'alleato d'occasione di Mefisto, il Barone de Lafayette (nonché sedicente reincarnazione di Baron Samedi): potenzialmente avrebbe potuto risultare di grande utilità ai fini narrativi, invece GLB si limita a macchiettizzarlo come un fanatico vuduista fuori di testa, e neanche troppo arguto (vedasi come difende ciecamente Loa dinanzi alle successive e circostanziatiatissime accuse di Mefisto circa il furto dei diamanti), che si occupa solo di bearsi nelle proprie convinzioni di deità e di tenere i contatti tramite l'affascinante Loa con un mercante d'armi di New Orleans. Stesso discorso vale per quest'ultima, Otami ed il colossale Dambo: oltre al ruolo da essi avuto nel fare evadere Mefisto ed il Barone e poi affiancarli - o, forse, assecondarli - nella pianificazione dei loro deliranti progetti di conquista, Dambo altro non fa che coordinare l'attività bellica delle improvvisate truppe al suo servizio, mentre Loa ed Otami lasciano il segno principalmente per la sottrazione dei diamanti (avvalorando la tesi precedentemente accennata). 

 

Non pienamente valorizzati, neanche sotto il profilo grafico, i fieri e bellicosi Seminoles guidati da Yampas e dallo stregone Ho-Yan, che hanno comunque il merito di frapporsi da subito ai piani di Mefisto. Già, Mefisto, il grande Antagonista, anch'egli piuttosto sottoutilizzato, tra crisi di nervi e magie ai danni dei Seminoles, oltre che di un paio di apparizioni dinanzi a Tex ed ai pards buone soltanto a fargli salire la pressione. Il tutto, prima che il suo castello fosse distrutto a cannonate (e che i topi, come avremmo appreso in seguito, lo divorassero vivo).

 

In conclusione, dunque, una storia non banale né da cestinare in toto (da applausi la mega rissa al Black Baron, tra esplosioni, battute e la gran faccia di bronzo di Tex nello spiegare a suo modo l'accaduto allo sceriffo di Tampa), ma data la presenza di Mefisto sarebbe stato lecito aspettarsi molto, ma molto di più. Anche Galep, autore nel complesso di una prova più che positiva, avrebbe potuto a mio parere adottare qualche accorgimento in più, specie nella raffigurazione dei Seminoles.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 2 settimane dopo...

"MEFISTURI TE SALUTANT!"

Vista l'imminenza del ritorno di Mefisto nella serie regolare, e poiché mi aspetto che @borden avendo a disposizione ben 7 albi voglia approfittarne per disseminare qua e là citazioni o rimandi alle storie precedenti (magari per chiarire qualche scopertura o incongruenza), ho iniziato la rilettura di tutti gli episodi precedenti con Mefisto, in ordine di continuità temporale e non secondo l'ordine cronologico di pubblicazione. Eccomi cosí giunto al quinto episodio temporale (quarto nella sequenza editoriale di pubblicazione).

Ed é sulla successione degli episodi che sto focalizzando i miei interventi nelle varie storie.

In questa avventura l'empirico Steve Dickart non esiste più, è rimasto solo il metafisico Mefisto, che infatti, a differenza delle precedenti avventure, non agisce in prima persona ma fa agire altri, non si palesa in carne e ossa in pubblico (sotto mentite spoglie, siano esse quelle di un prestigjatore o di un medico) ma rimane ben nascosto nel suo castello, da cui dirige le operazioni con il suo alleato, Jean De Lafayette, alias redivivo Baron Samedì. I poteri di Mefisto non sono più quelli di un  illusionista ma sono ormai diventati quelli di uno "sciamano", veggente oltre lo spazio e il tempo grazie alle sue arti magiche, ma non siamo alla magia più efferata, quella nera. La magia nera è quella che piuttosto ci aspetteremmo dal sedicente voodooista Lafayette-Baron Samedì, con zombie (citati a più riprese nel corso dell'avventura), riti sacri, malefici e quant'altro, di cui invece non si è visto niente. 

Continuiamo a non sapere che fine abbia fatto Lily, l'adorata sorella di Mefisto.

Storia coinvolgente, ambientazioni suggestive, tanti personaggi, tantissima azione, un crescendo entusiasmante fino al botto finale (letteralmente). Dialoghi secchi, diretti, zero "politically correct" oggi ipocritamente imperante. I disegni del maestro Galep sfiorano i suoi massimi livelli. Finora, la migliore avventura con Mefisto.

I miei voti:

soggetto e sceneggiatura: 8

disegni: 8,5

Modificato da PapeSatan
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • 1 mese dopo...

Allora...Terza(anzi quarta) avventura con Mefisto. GLB crea una bella trama coinvolgendo la setta vodoo della Florida, personaggi come Los, Otami, Dambo, il Barone, i Seminoles. Tutto molto accattivante. Però il finale è stato a mio avviso troppo sprint e monco in alcune parti. Sfiziose alcune battute ed alcune scene (tipo al Black Baron), con lo stile tipico di GLB. Mefisto, il castello, le melodie dell'organo. I disegni di Galep validi però meglio in altre occasioni.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Ho dato 8 alla storia (i disegni di Galeppini, però, sarebbero da 9), nonostante il finale frettoloso (e deludente), perchè è una di quelle a cui sono affettivamente legato. Terrore nella savana e Tradimento sono i primi albi che ricordo di avere letto da bambino, quando ancora leggevo Tex occasionalmente e, magari, i miei genitori, sapendomi appassionato di Far West, chiedevano genericamente all'edicolante "un fumetto di cowboys". Letta oggi, stride molto la resa grafica dei Seminoles. Anche l'uso della dinamite nella taverna malfamata mi pare esagerato.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

 Share

  • Recentemente attivi qui   0 Membri

    • Nessun membro registrato sta visualizzando questa pagina.
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.