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TWF - Tex Willer Forum

jack65

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Messaggi pubblicato da jack65

  1. a una prima veloce lettura questo finale si fa apprezzare per diverse sorprese di cui alcune più o meno immaginabili. Il tutto avviene troppo velocemente, come se si fosse calcolato la struttura di 220 pagine più le 40 finali infilando nelle ultime le risoluzioni di questioni rimaste aperte, che tuttavia per me rimangono aperte e non mi convincono.

    Ora che dovrebbe cominciare il bello, con tutta la carne messa a cuocere, la storia invece finisce: un albo intero dedicato a una villa-palazzone e 1/3 all'"inferno".

     

    Rileggo tutta la storia, comunque non si sembra proprio un capolavoro, buona sì ma diverse cose sono rimaste inespresse, è la storia stessa a creare aspettative che mi sembra vengano un po' deluse.

    Ripeto, quando doveva cominciare il bello la storia finisce a 1000 all'ora.

  2.  



    I Diago hanno cercato per secoli di combattere contro la loro maledizione. Lenora ignorava fino alla comparsa dei sintomi della malattia tutto sulla maledizione che incombe sulla sua famiglia. Tutto cambia  con l'arrivo del pazzoide Sandoral con la sua voglia di colonizzare il mondo. Non riesco a trovare le pagine, ma direi che questa è la chiave di volta.

     

    giustissimo, proprio qui sta il punto.

    Tutto già svelato, tutto chiaro, non ci sarà neanche una sorpresa?

    Se fosse davvero così sarebbe una delusione.

    lo abbiamo visto svolgersi questo piano o no? si risolve tutto a villa Diago?

    chi sarebbe il grande Boss....Sandoral? Sandoral chi? un personaggio che non ha fatto vedere per ora, e siamo quasi alla fine, nulla.

    Avete mai preso il Sandoral? gocce o pasticche? No, è una supposta....mmmhhhh che dolore......

    E' un personaggio troppo scarso, o meglio troppo scarsamente delineato, altro che pazzoide, ce ne vorrebbe uno vero.

    Davvero non c'è nessuno sopra o accanto a lui? nessuno dei Diago, il patriarca, per esempio, o un rettiliano?

    non ci voglio credere che tutto inizi e finisca con Er Supposta, vorrei qualche sorpresina finale......

  3. ciao,

     

    è vero, intervengo poco, sia perchè Tex m'interessa meno che in passato, sia perchè ho meno tempo rispetto, per esempio, a 5-6 mesi fa.

     

    Le mie perplessità non sono tanto sulla trama, anche se ho notato anch'io quello che dici te, quanto sui rettiliani. Per esempio:

     

    - chi sono e soprattutto quanti sono e come hanno vissuto in questi secoli;

    - qual è il piano complessivo;

    - come s'incastrano Diago e company in questo piano.

     

    All'inizio sembrava che fossero solo i Diago a essere i superstiti di un incrocio razziale e che ci tenessero a rimanere nascosti. Fosse solo questo la trama in generale mi convince.

    Poi però i rettiliani "puri" ci sono davvero e sembra che abbiano il piano di espandersi addirittura nel mondo. Di fronte a questo nella storia mancherebbero parecchi elementi, soprattutto perchè ormai manca meno di un albo alla fine e tante cose rimangono nascoste.

    Aspetto il terzo numero per avere le idee più chiare, ma da come la penso ora mi sa che le avrò ancora più confuse.

     

     

     

     

    nonostante siamo a più di due terzi del cammino non riesco ancora a farmi un'idea precisa di questa storia.

    Non tanto perchè non sia interessante e non offra azione, mistero e vicende intriganti, quanto perchè non riesco ancora a cogliere l'architettura complessiva dei nemici, mi rimangono diverse perplessità che spero di chiarire finalmente nella terza parte.

     

    Intanto ben trovato, Jack: ormai hai diradato le tue presenze su questi lidi, ma leggerti per il sottoscritto è sempre un piacere.

    Ti quoto perché io stesso ho alcune perplessità sulla trama. Nel primo albo ho trovato strana l'arrendevolezza dei quattro killers che inseguono con tanta tenacia Guzman e Palacio e poi si bloccano davanti al fucile del solo Eusebio. Dopo questa inspiegabile pausa, ritornano a cacciare con la protervia di prima solo da quando arrivano Tex e pards. Già ho detto nel mio primo commento che questi passaggi mi sono sembrati troppo al servizio della storia. Nel secondo albo mi è sembrata invece troppo veloce la fase in cui i Diago sgominano i ribelli: perché non lo hanno fatto prima? Non credo che non fossero a conoscenza del loro covo. E' chiaro che qui probabilmente li hanno solo sfruttati per stornare i sospetti sulla famiglia, ma se è così perché fino a quel momento avevano consentito di starsene indisturbati?

     

    A parte questi aspetti poco chiari (che probabilmente resteranno inspiegati), la storia è veramente avvincente. Da maestro consumato Borden mette in piedi una sceneggiatura che non si concede e non ci concede pause, ed è bellissimo il passaggio in cui tutti si ritrovano nella biblioteca dei Diago e tutti hanno scoperto qualcosa: Tiger ha ucciso un uomo serpente, Morisco ha capito il mistero di quella spaventosa famiglia, Kit è addirittura riuscito a parlare con l'irraggiungibile Leonora...

     

     

  4. Un buon Color, storie tutto sommato interessanti, qualche dubbio su alcuni disegni.

     

     

    STELLE DI LATTA

     

    La migliore delle quattro, tocca temi interessanti quasi mai trattati su Tex, come la memoria degli e negli uomini di legge, ponendo un netto iato fra due modi d'interpretare il ruolo.

    Difficilmente, quasi mai, vediamo Tex riflettere sul suo operato complessivo, è quasi un tabù, l'uomo d'azione non cede mai, non diventa neanche per un attimo uomo di riflessione, sarebbe l'ora forse di romperlo.

    L'accenno più importante viene da Will Cobb, ma viene subito rintuzzato da Tex in linea perfetta con lo stile del personaggio.

    Utilitarismo bieco del primo contro deontologia del secondo? Può essere, sarebbe uno spunto da riprendere ed ampliare, ma non penso succederà mai.

     

    INCONTRO A TULAROSA

     

    Non male neanche questa, un Tex in 16:9, tutti i personaggi sono un po' “larghi” e tozzi, interessante l'espediente della sostituzione nel duello, anche se un po' forzata la questione del narcotico, una vendetta covata nel tempo che trova il suo più tragico epilogo.

    Sembra come lasciare un messaggio: la vendetta, l'odio, covati per anni distruggono l'animo e il fisico di chi li subisce, e il momento della verità non può che finire con la morte.

    Un pizzico di deontologia anche qui: l'uomo di legge agisce anche oltre quest'ultima, per la giustizia, non per vendetta, e soprattutto è imperturbabile, non è emozionabile ma freddo e diretto verso lo scopo finale.

     

    NEL BUIO

     

    Molto interessante, quasi al livello della prima, questa storia sulla diversità e il conformismo.

    Pur con disegni inferiori agli altri riesce a dare un'idea tutto sommato anche moderna. Mi è sembrato infatti di leggere una mini storia contemporanea sulla provincia americana fatta di noir e atroci delitti.

    Il grosso neo a mio parere è che Babe doveva morire, non per principio ma perché gli è stato sparato alla testa e sembra non proprio di striscio, non capisco perché non sia morto.

    Testa dura? Via col nuovo super eroe, Freak Man, in italiano Testa di Ghiozzo.

     

    RANDY IL FORTUNATO

     

    E così si ha paura e si è ossessionati anche dal “fantasma” di Tex: non solo da Tex in carne ed ossa ma anche dall'immagine di giustiziere infallibile che se ne ha.

    Storia sperimentale, diciamo così, in cui Tex è presente soprattutto perché è assente.

    Randy sarà anche fortunato, sicuramente è un malato mentale.

    C'era un personaggio storico, mi sembra un lakota oglala, chiamato in inglese “Man afraid of his horses”, “Uomo che ha paura dei propri cavalli”, in realtà traduzione sbagliata perché il suo nome significava tipo “Uomo di cui i suoi stessi cavalli hanno paura”, così era terribile.

    Ecco, Randy come potrebbe essere chiamato?

    “Man afraid of his ghosts”? “Man afraid of Tex Willer”?

     

    A questo punto, cari autori, visto che mi avete proposto un UOMO ossessionato da Tex e dalle sue PISTOLE, che ne direste di proporci una DONNA, anzi, alcune DONNE, ossessionate da Tex e dal suo PISTOLO? Non sarebbe ancora più interessante?

     

     

  5. nonostante siamo a più di due terzi del cammino non riesco ancora a farmi un'idea precisa di questa storia.

    Non tanto perchè non sia interessante e non offra azione, mistero e vicende intriganti, quanto perchè non riesco ancora a cogliere l'architettura complessiva dei nemici, mi rimangono diverse perplessità che spero di chiarire finalmente nella terza parte.

     

    Certo che questa storia mi è difficile da commentare.

    Dopo il primo avevo grosse perplessità sul seguito, aspettiamo il secondo.

    Arriva il secondo, queste mi si cancellano ma me ne vengono altre.

     

    Insomma va a finire che contrariamente al solito commenterò una storia di 3 albi alla fine, cosa che non credo di avere mai fatto, sperando di vedere finalmente la luce alla fine del cammino.

     

    saluti a tutti i rettiliani del forum

     

     

  6. a una prima impressione, stendendo un velo pietoso sui disegni, questo maxi mi sembra una lunga cavalcata con situazioni e/o personaggi ricavati da altre storie, soprattutto da altri maxi, rielaborati in modo da ottenere una storia anche troppo lunga e non troppo soddisfacente, pur rimanendo nella sufficienza, e meno male, visto che dopo Ammazza era sicuramente difficile fare peggio.

    Qualche episodio in meno ma più approfondito mi sarebbe sicuramente piaciuto di più. Aspetto comunque una seconda lettura per giudicarlo meglio

  7. .... tanto l'ho copiatoRiletta con più calma, mi rimangono diverse perplessit? su alcuni snodi della storia, che nel complesso è interessante e molto valida. Prime 70 pagine veramente belle, la vicenda si delinea molto bene, fatti e personaggi sono tutti molto interessanti. Riletta con più calma, mi rimangono diverse perplessit? su alcuni snodi della storia, che nel complesso è interessante e molto valida.

    Si introducono le due trame che si incrociano, le due uccisioni di un mezzosangue e di un ranger che danno il via alla storia, la prima in modo breve ma significativo, grazie a due bei personaggi come Aline e Lucas, la seconda tramite l'inseguimento del bandito Scar da parte del quartetto, parte molto ben fatta e senza sbavature. Da notare come qui Carson surclassi nettamente Tex in grinta e azione, un frangente molto raro nell'intera serie e forse un po' fuori luogo, ma niente d'importante. A bordo della Delta Queen, viene introdotto anche il gambler Demarest, altra figura chiave, che se la vedrà con Tex a poker e sarà protagonista nella parte finale. Tutto molto lineare ed efficace, peccato che a pag. 50 in pratica si rivelino subito i due capi della banda responsabile delle rapine e dell'uccisione del ranger, un po' più di suspance avrebbe mantenuto il mistero un po' più a lungo, speravo in qualcuno di nascosto o di non rivelato, tipo Aline, per esempio, ma non è stato così. Dopo la scazzottata di Kit con Charlie e la partita a poker la storia va avanti con elementi che non mi convincono per nulla. Tex e Carson vengono smascherati dal vicecapo Parker ?grazie? ai loro nomi in incognito, Miller e Warson..... a parte che come nomi sono abbastanza ridicoli, poteva riconoscerli semplicemente guardandoli e ricordandosi di loro, senza inventarsi poi il fatto che lo fanno apposta a mettersi nomi riconoscibili per sfidare apertamente gli avversari. Ancora più inverosimile è la pantomima imbastita da Lucas al suo collega Charlie dopo la scazzottata con Kit, in cui il cajun lo ha preso alle spalle con una mossa di strangolamento facendolo svenire: gli racconta che aveva bevuto troppo whisky offertogli dallo stesso Kit e che si era addormentato per quello.... a me sembra che non stia in piedi, pur avendogli magari versato il liquore in gola e sui vestiti, l'amnesia da finta sbronza mi sembra una forzatura enorme. Lo stesso interrogatorio notturno di Tex e Carson al suddetto Charlie mi lascia perplesso. A parte il fatto che Kit glielo aveva indicato a naso, o forse a culo, convinto che faccia parte della banda o che sappia parecchio non si sa in base a cosa (naso o culo, fa lo stesso); a parte il fatto che i due pards si presentano sè mascherati ma con camicie gialla e marrone, alla faccia dell'incognito; dopo la confessione perchè non lo liberano subito, visto che è notte, invece di aspettare la mattina dopo, con tutti i rischi annessi e connessi? La nave era troppo lontana dalla riva? Non sembrerebbe. E quando lo liberano in acqua, coperto da una cassa di legno, perchè Carson dovrebbe tenerlo sotto tiro? Se fosse stato scoperto gli avrebbe sparato? In questo modo sono i pards che si sarebbero scoperti. Insomma, questa breve parte centrale non mi convince per nulla. Adesso che i pards sanno tutto, ma proprio tutto, dei banditi, perchè colpi di scena in questo senso non ce ne saranno, sono questi ultimi ad entrare in azione anticipandoli, dimostrando di non essere delle mezze calzette. La parte successiva, con le sparatorie, le catture di Kit e Lucas, le rivelazioni di Demarest, l'attacco indiano, è fatta molto bene ed è avvincente. Arrivati alla fine mi sembra un po' forzata la morte del capo dei banditi Taggart, avvenuta per ?giustizia divina? giusto in tempo per fermare gli indiani e offrire loro un capro espiatorio: poteva essere la mano di Tex o Lucas o Demarest a farlo fuori dopo una sua inaspettata reazione armata, sarebbe stato più plausibile. Per finire, sembra che Tex si disinteressi completamente del bottino delle rapine, se non ho capito male, forse il gambler gli avrà detto qualcosa in proposito. Considerando le forzature e la prevalenza data a Lucas e Demarest rispetto ad altri presonaggi, vedi Aline e Taggart, che sono o dimenticati o poco presenti, storia da 7+.
  8. La vittoria di Pirro? Si sa, Tex vince sempre, ma quella di questa storia è una vera vittoria? Ha risolto veramente le cose? Sembrerebbe di no, stando alle ultime due pagine.

     
    Se nientemeno che il presidente ha promesso d'impegnarsi contro i Comanches per privarli delle loro terre, è servito veramente arrivare a Johnson senza un seguito? Questo finale, nonchè l'intera storia è un lungo coitus interruptus, non solo perchè si risolve il tutto in due misere pagine, ma soprattutto perchè in realtà non si risolve un bel niente. Se sta al lettore colmare il sottinteso, cioè che le terre comanche saranno al sicuro alla fine della fiera, tanto vale smettere di leggere Tex. Storia e disegni che mi ricordano tanto il primo centinaio, con un Tex ruspante, scazzottate, duelli indiani, la città assediata, sparatorie a go-go, e questo è il lato molto positivo. Peccato che le promesse del primo albo si sgonfino un po' nel secondo. Il nostro amico ? Salsa piccante?, sì, Wasabi mi sembra il nome più appropriato, finisce per essere rappresentato come un folle isterico e pazzoide più che come un vero capo indiano. Guardatelo in fondo a pag. 30.... ciccio, sei da ricovero, te lo dice uno che se ne intende.... e neanche l'idea di non farlo beccare dai proiettili dei coloni mi sembra tanto azzeccata. E altri episodi sono abbastanza forzati. Chissà se Tex sarebbe venuto a capo di qualcosa senza che i due fuggiaschi si fossero messi a sparargli contro. E poi la scena del duello a distanza con lo Sharp mi sembra veramente ingenua, se non ridicola: una volta allo scoperto tutti e due, non solo Tex non viene colpito, anzi, s'inventa pure un colpo ad arco.... forse mi piacerebbe vederlo su Topolino. Sul finale ho già detto, ai vecchi tempi ci sarebbe stato minimo un altro albo.
     
    Voto: 6... massimo 6,5
     
     
  9. Riletta con più calma, mi rimangono diverse perplessit? su alcuni snodi della storia, che nel complesso è interessante e molto valida. Prime 70 pagine veramente belle, la vicenda si delinea molto bene, fatti e personaggi sono tutti molto interessanti.

    Si introducono le due trame che si incrociano, le due uccisioni di un mezzosangue e di un ranger che danno il via alla storia, la prima in modo breve ma significativo, grazie a due bei personaggi come Aline e Lucas, la seconda tramite l'inseguimento del bandito Scar da parte del quartetto, parte molto ben fatta e senza sbavature. Da notare come qui Carson surclassi nettamente Tex in grinta e azione, un frangente molto raro nell'intera serie e forse un po' fuori luogo, ma niente d'importante. A bordo della Delta Queen, viene introdotto anche il gambler Demarest, altra figura chiave, che se la vedrà con Tex a poker e sarà protagonista nella parte finale. Tutto molto lineare ed efficace, peccato che a pag. 50 in pratica si rivelino subito i due capi della banda responsabile delle rapine e dell'uccisione del ranger, un po' più di suspance avrebbe mantenuto il mistero un po' più a lungo, speravo in qualcuno di nascosto o di non rivelato, tipo Aline, per esempio, ma non è stato così. Dopo la scazzottata di Kit con Charlie e la partita a poker la storia va avanti con elementi che non mi convincono per nulla. Tex e Carson vengono smascherati dal vicecapo Parker ?grazie? ai loro nomi in incognito, Miller e Warson..... a parte che come nomi sono abbastanza ridicoli, poteva riconoscerli semplicemente guardandoli e ricordandosi di loro, senza inventarsi poi il fatto che lo fanno apposta a mettersi nomi riconoscibili per sfidare apertamente gli avversari. Ancora più inverosimile è la pantomima imbastita da Lucas al suo collega Charlie dopo la scazzottata con Kit, in cui il cajun lo ha preso alle spalle con una mossa di strangolamento facendolo svenire: gli racconta che aveva bevuto troppo whisky offertogli dallo stesso Kit e che si era addormentato per quello.... a me sembra che non stia in piedi, pur avendogli magari versato il liquore in gola e sui vestiti, l'amnesia da finta sbronza mi sembra una forzatura enorme. Lo stesso interrogatorio notturno di Tex e Carson al suddetto Charlie mi lascia perplesso. A parte il fatto che Kit glielo aveva indicato a naso, o forse a culo, convinto che faccia parte della banda o che sappia parecchio non si sa in base a cosa (naso o culo, fa lo stesso); a parte il fatto che i due pards si presentano sè mascherati ma con camicie gialla e marrone, alla faccia dell'incognito; dopo la confessione perchè non lo liberano subito, visto che è notte, invece di aspettare la mattina dopo, con tutti i rischi annessi e connessi? La nave era troppo lontana dalla riva? Non sembrerebbe. E quando lo liberano in acqua, coperto da una cassa di legno, perchè Carson dovrebbe tenerlo sotto tiro? Se fosse stato scoperto gli avrebbe sparato? In questo modo sono i pards che si sarebbero scoperti. Insomma, questa breve parte centrale non mi convince per nulla. Adesso che i pards sanno tutto, ma proprio tutto, dei banditi, perchè colpi di scena in questo senso non ce ne saranno, sono questi ultimi ad entrare in azione anticipandoli, dimostrando di non essere delle mezze calzette. La parte successiva, con le sparatorie, le catture di Kit e Lucas, le rivelazioni di Demarest, l'attacco indiano, è fatta molto bene ed è avvincente. Arrivati alla fine mi sembra un po' forzata la morte del capo dei banditi Taggart, avvenuta per ?giustizia divina? giusto in tempo per fermare gli indiani e offrire loro un capro espiatorio: poteva essere la mano di Tex o Lucas o Demarest a farlo fuori dopo una sua inaspettata reazione armata, sarebbe stato più plausibile. Per finire, sembra che Tex si disinteressi completamente del bottino delle rapine, se non ho capito male, forse il gambler gli avrà detto qualcosa in proposito. Insomma, storia da 7+, non do di più per via delle troppe forzature presenti nella parte centrale, con trama, personaggi e ambientazione interessanti.
  10. Una bellissima storia piena di atmosfere lugubri e notturne esaltata da disegni eccezionali, magari qualcuno storcer? il naso per i volti dei pards a volte molto sfumati e non esattamente definiti, ma il risultato è comunque di notevole livello. Altro valore aggiunto è stato quello di rimanere, pur lasciando il dubbio per tutto l'albo, al di qua del soprannaturale.

    Un'Arizona che ricalca l'est europeo, castelli, principi, assassini che paiono tratti da racconti sui vampiri, la notte come ambiente naturale... tutti fattori che esulano dalla classica scenografia texiana e che sono stati gestiti al meglio, così come anche il linguaggio, con espressioni veramente riuscite in bocca ai pards. Anche i personaggi principali sono stati tutti azzeccati, a partire dal misterioso e tostissimo Vladar, un cattivo come ce ne vorrebbero a dozzine, il viscido Florian, la vendicativa Zaira, gli innamorati Felicia e Bruce, ognuno con un profilo ben definito e perfettamente funzionali alla trama. Che ha una conclusione bellissima, dove Tex non è protagonista ma non se ne sente la mancanza, lasciando spazio alla vendetta di una donna innamorata e abbanonata. Tex e Carson sono giostrati benissimo, sono messi in difficolt? ma riemergono sempre come veri mattatori. Il solo limite che trovo a questa storia è la gestione poco convincente degli indiani. All'inizio, quando attaccano i rangers e Tex non vuole morti, mi sembra una concessione, un voler essere buoni a tutti i costi un po' fuori luogo; alla fine, sembrano arrivare da Tex giusto in tempo per procurargli i cavalli, come dei deus ex machina. Avessero partecipato all'attacco, magari con un diversivo, sarebbe stato molto più convincente. Comunque poca roba che non cambia di molto il giudizio: storia da 8 è 8,5.
  11. Gli sgorbi di OrtizE' difficile tornare a commentare un qualsiasi fumetto dopo mesi di assenza, perchè senza un forum in cui scrivere le varie impressioni rimangono nella tua testa e piano piano svaniscono senza lasciare traccia, mentre con un forum almeno a me viene a prevalere l'elemento critico, rafforzato dal fatto che il tuo commento viene a sua volta commentato, col risultato che non solo non svanisce nulla, ma si rafforza esponenzialmente in un circolo vizioso che è difficile fermare. E vista questa storia, la prima che torno a commentare dopo diverso tempo, come si fa a non essere critico, visti gli sgorbi di Ortiz?Non voglio essere troppo duro, Ortiz mi è sempre piaciuto come disegnatore, ma l'età è quella che è e i risultati purtroppo si vedono. Non tanto per le figure quasi caricaturali dei personaggi che affiorano sempre nelle sue storie, quanto per gli spilungoni allampanati che sono diventati i pards. Inoltre penso di aver assistito alla rissa più brutta mai apparsa su Tex, o meglio, alla rissa peggio disegnata. Ma la pensione è vicina, quindi un plauso per quanto ha dato e non tiro troppo la corda. La storia.... sufficiente, diciamo un 6 o poco più.

    Prima parte senz'altro migliore, in cui si delineano vicende e personaggi, un po' troppi per i miei gusti per concludere il tutto dando loro il giusto spazio. Strano vedere acchiappato subito il principale antagonista, Marton, che si dimostra essere fra l'altro non così malleabile come altri avversari, tiene testa in sostanza a Tex anche dopo la cattura, avvenuta in bello ?old style? con rogo e sparatoria; ma rimangono gli altri antagonisti, e poi tutta la vicenda di Nantan.... insomma, prima parte da 7 pieno. Nella seconda, invece, si risolve poco o quasi, e i personaggi rimangono per la maggior parte delle semplici comparse. Mi rimangono anonimi Webster, che fa qualcosina ma in pratica è l' solo per reggere il moccolo ai pards; Atwood, che poteva essere l'antagonista principale della seconda parte ma che rimane in disparte fino alla fine, non ricevendo la giusta punizione, anzi ponendo le basi per una ricomparsa di cui non sentir? certo la mancanza; degli altri si salva un po' Uday, ma il duello con Nantan finisce in due secondi, e Nitika, che sarebbe anche interessante se non fosse per questa love story che mi risulta abbastanza stucchevole. Resta Nantan. La sua vicenda mi ricorda quella del film ?L'ultimo apache? con Burt Lancaster nella parte di Massai, purtroppo molto depotenziata e politicamente corretta. Tanto per cominciare, la storia d'amore nel film era molto ben delineata e conflittuale, qui si accenna a qualcosina ma risulta molto annacquata. L'incontro con l'ex schiavo (un cherokee nel film), è il pretesto per una trentina di pagine dedicate completamente al tema razzismo-antirazzismo che ho trovato veramente stucchevoli e melense, con disquisizioni spicciole e poco efficaci su bianco-nero-rosso (si veda invece nel film l'efficacia dell'incontro col cherokee civilizzato che ?insegna? a Massai come si possa vivere coltivando la terra, cosa che apre letteralmente gli occhi al ?selvaggio?). Questa morale da quattro soldi trova poi il suo coronamento nell'invito rivolto all'apache di non commettere inutili violenze verso persone innocenti... obbedisco... amen e così sia. Si prosegue poi con la tiritera della scazzottata, con Tex difensore antirazzista dei ?rossi?, quando bastava e avanzava l'efficacissima sequenza della fuga di un braccato diventata spirale di omicidi e violenze nella stampa locale. Insomma, una lunga, noiosa parentesi di ?politicamente corretto? che, ormai si sa, non mi sfagiola per nulla. Anche perchè viene da chiedersi: chi è veramente Nantan°E' bene ricordare che per un apache esistevano dei chiarissimi confini identitari:il proprio gruppo di appartenenza;gli altri gruppi apache, contro i quali si può anche fare la guerra;le altre tribù non apache, contro le quali si fa la guerra;gli ?occhi bianchi?, ossia gli americani, atteggiamento bivalente guerra-pace;i messicani, con i quali si fa soprattutto la guerra. Allora, chi è più ?occhio bianco? di Nantan°Serve come poliziotto al servizio dell'agente indiano e si identifica totalmente in questo lavoro, non tocca un americano che è uno, non gli soffia neanche contro, siano soldati o civili, anche se l'hanno incatenato e lo considerano un ribelle e un assassino, spara contro la posse dello sceriffo ma non per uccidere. Quest'indiano bianchizzato fin quasi al midollo, che diciamo si è comportato cristianamente finora è però dispostissimo a far fuori in serie messicani e altri indiani della sua stessa gente, quasi al ritmo texiano ?one shot one kill'. Che (incredibile?) trasformazione... insomma, sembra che i bianchi che gli danno da mangiare non si tocchino. A lui, giustamente, è riservato il duello finale, anche se dura non più di uno sputo. A lui è anche riservato il finale, in cui vediamo che è sposato, riabilitato e ha pure un aumento di stipendio... alla faccia... e non resiste, deve confessare che aveva pure... che obbrobrio... pensato di unirsi ai ribelli. E sarebbe stata davvero un'altra storia un Nantan che guida i ribelli contro i suoi ex datori di lavoro, molto meno politicamente corretta e forse molto più interessante. Ci sarebbero anche i pards, che mi sono piaciuti molto nella prima parte, mentre nella parte finale sono un po' troppo al servizio di Nantan. Concludendo, una seconda parte troppo politicamente corretta per una buona metà, troppi antagonisti e tutti mezze calzette, vicende non risolte, vedi Atwood e forse anche Marton. Per questo il voto cala attestandosi sulla sufficienza.
  12. La storia si mantiene di alto livello. Efficaci tutti i pards, El Supremo per il momento si dimostra spietato come ci si sarebbe aspettato, vedremo se anche abile. Ci sono anche alcune sbavature, come

    l'esagerazione della prestazione di Tex nella gara di tiro, la motivazione ridicola del soldato Donen per il suo passaggio a El Supremo, e questo Philips, che o è fantastico nel preparare il caff? e si vede che l'hanno voluto per quello, oppure ci nasconde qualcosa e ce lo ritroveremo a sorpresa più avanti. Per ora è una storia da godere, speriamo si mantenga così.
  13. Le storie corte (nella serie regolare, però) sono state l'ultima goccia che mi ha fatto abbandonare Nathan Never, quindi ero piuttosto scettico su questo color, e invece mi ha sorpreso in positivo. Nonostante il numero ridotto di pagine, infatti, ogni storia ha un suo significato e riesce ad esprimere quello che si propone, a volte purtroppo anche meglio delle storie ?lunghe?. La storia di Faraci, per esempio, è molto migliore delle sue ultime apparse sulla serie regolare. Senza parlare delle singole storie, ho apprezzato molto la presenza della parte ?eroica? unita a degli squarci di vita quotidiana che non si ritrovano spesso in Tex. Questo vale soprattutto per le prime tre storie, grazie soprattutto alle presenze femminili, ma anche nella quarta, grazie allo sciamano. Sono accenni quasi impercettibili, ma ci sono, per quel poco che lo conosco sono squarci ?kenparkeriani? che mi piacerebbe vedere sempre di più: una parte intimista, quotidiana, dentro una narrazione che rimane di stampo eroico. Tutti i personaggi mi sembrano centrati, anche le comparse, quelli più importanti poi hanno una storia alla spalle e un segreto più o meno grande da custodire, e il tutto, pur nelle poche pagine a disposizione, traspare chiaramente e funziona alla grande. Voto: 8

  14. la storia comincia bene, per questo sono preoccupato. La storia sarà lunga;c'è tanta azione, forse anche troppa come primo albo;il cattivone di turno per ora non si vede;i personaggi di contorno sono tanti, per ora;anche le aspettative sono tante. Insomma, tante somiglianze con storie lunghe più o meno recenti che hanno poi sfornato cialtroni come Revekti e Espectro, per non parlare di Ammazza. A furia di aspettare El Supremo mica ci troveremo di fronte El Minchia? :shock:

  15. viste le recenti discussioni sulla storia di Ammazza, rileggendo questa mi viene da chiedermi: quanto possono influire i disegni sulla valutazione di una storia?Perchè quelli di questa storia sono da stropicciarsi gli occhi, ho goduto veramente tanto a riguardarmela, ma la storia... lasciamo perdere, non cambio di una virgola il mio giudizio, era e rimane largamente insufficiente. E se quella di Ammazza avesse gli stessi disegni di questa, cambierebbe poco. Insomma, anche se non ci ho mai pensato prima, mi sa che metto i disegni in secondo ordine rispetto alla sceneggiatura, li vedo in funzione di questa e quindi in posizione subordinata.

  16. mi sono promesso di rileggere tutte le storie post 600, rileggendo questa devo dire che mi è piaciuta molto di più ora che non prima, forse non ho saputo apprezzarla come si merita per via dei disegni che non mi entusiasmano per niente. Ho cercato di calarmi appieno nell'atmosfera e ne sono rimasto coinvolto. Il voto passa quindi da 6,5 a 7,5 pieno, anche 8, nonostante un Carson molto più scintillante di Tex.

  17. Lo stesso Tex svolge il suo compitino, non mi basta di certo il fiammifero per gridare di gioia, senza quel fuoco che è sempre stato una delle sue cifre stilistiche. Mi sa che ci dovremo sempre più abituare a questa caratterizzazione, delle storie e del personaggio, salvo qualche isolata eccezione.

    La tua recensione, in particolare la parte da me quotata, differisce, un po', da quella dell'altra "vecchia mummia" di Gianbart ( che mi è sembrato piu' che soddisfatto di questa seconda parte ). Avendo dato atto ai miei propositi di non acquistare piu' albi scritti da Borden ( con il Maxi l'ho già fatto ) qui non posso far altro che acquistare l'albo perchè ho già la prima parte. Vedremo. Certo, è difficile pensare ( nell'odierno e per il futuro ) ad un Borden che mette da parte i soliti comprimari, le solite 10.000 sottotrame, soprattutto il solito Tex a "rimorchio", poco ironico ecc., ecc. Leggero' e commentero'. Poi, dal mese prossimo, salvo clamorose retromarce ( con annessa sfogliata degli albi ) staro' alla finestra, con rammarico :old: Hasta lu?go, amigos! :trapper:
    Gianbart, come noto, è stato convertito da Ammazza :shock: Io accetterei anche 5000 personaggi e 10000 sottotrame, se non sono inutili, basta che Tex spicchi in qualche modo e che mi coinvolga. In questa storia mi sono sentito coinvolto ed emozionato solo quando il giudice
    era sotto tortura, ho percepito davvero la violenza, e nel suo sogno a occhi aperti.
    Guarda caso Tex non c'era in nessuno dei due episodi....
  18. Storia discreta, da 6,5, portata a termine con professionalità ma tutto sommato abbastanza fredda, manca di un qualcosa, di un guizzo, di un sacro fuoco che quest'anno ho trovato solo nella prima parte della vicenda di Tombstone. A questa mancanza si cerca di supplire con la spettacolarit? e il ritmo, cosa che secondo me non è sempre un bene. Preferisco la prima parte, la seconda è tutta una fuga in avanti per arrivare alla conclusione finale, troppe sottotrame in due albi non possono che risolversi velocemente.

    Tutta la parte dedicata ai Comanche mi è sembrata completamente inutile, una sottotrama fra l'altro anche troppo lunga con i continui tira e molla ?c'inganna o no??, che poteva benissimo non esserci, anche perchè non capisco perchè Morientes dovrebbe attirare Tex proprio in Messico, fosse stato zitto magari avrebbe rapito Bean e buonanotte ai suonatori. Era casomai Tex a doversi buttare sulle tracce di Moon, ma ultimamente sembra che senza qualche aiutino non riesca quasi ad indagare sul serio. Infatti abbiamo qui un origlione di troppo, ce n'era stato uno il mese scorso, cioè lo stesso Moon, ora c'è Gaban. Lo stesso Tex svolge il suo compitino, non mi basta di certo il fiammifero per gridare di gioia, senza quel fuoco che è sempre stato una delle sue cifre stilistiche. Mi sa che ci dovremo sempre più abituare a questa caratterizzazione, delle storie e del personaggio, salvo qualche isolata eccezione. Il giudice fa un po' troppo il simpaticone ma tutto sommato non mi dispiace, a parte la parte finale dove appare una sorta di superman, quando dopo la tortura resiste stoicamente e si becca due pallottole in corpo senza crepare. Giusta la scelta di mantenere Lily in lontananza, mi è piaciuto particolarmente il sogno a occhi aperti che la evoca molto delicatamente. I banditi, Morientes in particolare, mi sembra che ce la mettano tutta per farsi beccare e sono molto indecisi sul da farsi.
  19. Comunicazione di servizio: Boselli mi prega di farvi sapere che per una svista è andata in stampa su questo albo un'introduzione non corretta contenente alcuni errori  (tra cui "La trappola invece de "Il tranello" _thia-). La versione corretta e che doveva essere pubblicata sarà presto disponibile su Internet.

    e Tom Devlin sceriffo di San Francisco? >:azz:


    già che ci sei, digli di salutarmi Ammazza :shock:

  20. Invece di ironizzare su Hamatsa, leggetevi qualche testo antropologico del tipo...

    :lol2::lol2::lol2::lol2: il prof. ymalpas vorrebbe riportare la discussione su un piano di serietà, e invece apprendiamo che Ammazza era una importantissima società segreta della tribù dei............. QUAQQUAQQUA :lol2::lol2::lol2::lol2: Sono in pieno delirio, smettetela di fornirmi assist così invitanti laughing laughing laughing laughing Boselli si è rifatto a questi miti e ha lavorato molto di fantasia? chissà, forse era in pieno delirio pure lui.... :lol2::lol2::lol2::lol2:
  21. Vedi Jack: c'è chi decide di "farsi "del male leggendo "certi" quotidiani" e chi, invece, Tex ( che tristezza, pero' )...... P. S.: l'ho sfogliato anch'io e con attenzione dal mio (paziente) amico edicolante ( d'altronde non ci si distacca da Tex con facilit?...? ). Ebbene della trama e del ruolo di Tex mi sono fatto la... solita idea ( che i commenti di alcuni forumisti non fanno che confermare ). Dei disegni ( facce storte, corpi sproporzionati, Tex a volte irriconoscibile ) solo un aggettivo: squallidi.? Hasta lu?go e.... buona lettura, amigos...

    E' vero... la prossima volta mi leggo un annata intera de Il Giornale... :lol2::lol2::lol2::lol2: ma perchè poi tutte 'ste critiche sui disegni? la storia è anche peggio, l'ho risfogliata ieri sera senza badare al ruolo di Tex... sembra il groviera... piena di buchi.... :lol2::lol2::lol2::lol2: .... e Tex poi..... meraviglioso.... :lol2: laughing propongo di eleggere Ammazza divinit? ufficiale di Tex :lol2::lol2::lol2::lol2: non so se si è capito, ma da ieri sera mi sto ancora sganasciando laughing laughing laughing laughing
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