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  1. Today
  2. Esattamente. Per motivi ormai persi nelle nebbie del tempo alla SBE contano le pagine a partire dalla copertina. Pag. 1 è la copertina, pag. 2 è la seconda di copertina , pag. 3 è il frontespizio , pag. 4 l'editoriale . La storia inizia a pag, 5. Questo sistema è applicato su tutte le pubblicazioni tranne i Texoni, i Magazine ed i cartonati che nel conto non comprendono le copertine. Il cartonato è anche un'anomalia perché ha 52 pagine e non 48, ha quindi in più quello che in gergo chiamano quarto, cosa rarissima.
  3. Diablorojo82

    [558/559] Evasione!

    Allora...Partiamo da un Ortiz in calo. Ricordo le sue splendide tavole su altri Tex e su Magico Vento, ora ci sono più difetti che pregi, qualche tavola tirata via, qualcuna accettabile e poche dei vecchi fasti. Sulla storia...Faraci imbastisce una trama ricca di sparatorie, con Tex gabbato da due poveracci, un Tex a dir poco illegale per raggiungere i suoi scopi. In certi momenti ci vuole un po' di sospensione dell'incredulità eccessiva (Carson legato che ne combina tante) e alla fine non ho capito cosa ci guadagna l'evaso (evita di morire alleandosi però poi Tex lo riporta in galera). Comunque storia dinamica e poco noiosa almeno.
  4. Mister P

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    Le segnature sono da 32 pagine, quindi Tex è lungo tre segnature e mezza.
  5. Ieri
  6. ggaaco

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    Guarda che non sono mica un minus habens. C'ero arrivato. Non è mica che devo scrivere un trattato quando ho capito che per copertina si intende fronte/retro x 2
  7. ggaaco

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    Questa volta no, non quadro, spiegami. Allora 116 con le copertine 114 senza copertine 110 le tavole Mi spiegate dove è il multiplo di 16 Ho capito 112 Senza COPERTINE fronte retro Se uno è preciso, è preciso. Poi capisco il prendere per il c... Non dico mica mica che non me lo merito. Ricordatevi che sono solo 7 anni che mi occupo di fumetti, prima era solo lavoro e TEX. Non sapevo neanche chi fosse Borden.
  8. Diablero

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    La copertina è a parte... Ma davvero pensi che i fogli li incollino uno per uno? Magari a mano?
  9. Sarebbe uno dei tuoi famosi sfoggi di ironia?
  10. ggaaco

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    Pensa che non me lo sono mai segnato, l'avrai già detto x volte, provvedo subito. Mah, ho preso un albo della regolare , sono 116 pagine, incluso l'inutile Frediani, testata eccetera, mi risultano quindi 116/16 = 7.25. Non mi sembra multiplo di 16 Anche prendendo 110, che sono le tavole, non sono multiplo di 16.
  11. Questa è la serata degli errori.
  12. Mister P

    [Maxi Tex N.33] La città che scotta

    Per il Magazine semmai.
  13. Beh, dovresti prendertela con Serra allora .
  14. Riletta di recente questa tripla storia firmata Boselli&Bianchini/Santucci. Bello tutto, testi e disegni. C'è un leggero calo sul finale, effettivamente un po' frettoloso, ma nel complesso è stata una lettura godibilissima, sicuramente una delle storie migliori della centuria 500/600 (oddio, il fatto che quegli anni non abbiano brillato certamente è stato d'aiuto) e la ricordo come una grande boccata d'aria fresca. L'identità del vecchio di mezzanotte è palese ben prima che avvenga la rivelazione, ma fa parte del gioco: è uno stratagemma tipicamente hitchcockiano quello di far intuire il colpevole al lettore/spettatore prima che al protagonista in modo da aumentare la suspance. Certo, il fatto che alla fine Tex vinca sempre smorza un po' questo effetto, ma perlomeno si rimane un po' in apprensione per i comprimari. Comprimari che, come da tradizione boselliana, sono numerosi e ben caratterizzati con alcuni ripescaggi da vecchie storie e agganci dichiarati al periodo glbonelliano della serie. Breve aneddoto personale: ricordo che una decina d'anni fa, forse qualcuno in meno, parlai di questa storia su Facebook assieme ad un lettore e lui la definì "il salto dello squalo" di Boselli perché, a suo dire, da quel momento in poi le storie di Boselli sarebbero state caratterizzate da un numero elevatissimo di personaggi che avrebbero fatto ombra a Tex e dove si sarebbe progressivamente persa la texianità della serie, ovvero tutti quei luoghi comuni come la sigaretta perennemente accesa, il pestaggio dei cattivi, la centralità di Tex, eccetera. Ho ripensato a quello che mi ha detto quel famoso lettore, sempre una decina d'anni fa, forse qualcuno in meno, anche alla luce delle storie uscite negli ultimi anni e anche basandomi su alcune mie riletture delle storie antecedenti a questa (tipo "I lupi rossi") e mi sono detto che per me quel famoso lettore, sempre una decina d'anni fa, forse qualcuno in meno, alla fine aveva torto.
  15. Si carlo, lo so il perchè si è reso necessario, espremevo solo il mio disappunto perchè non c'era fumetto fino alla fine visto che per me il soggetto meritava pure, tutto li.
  16. L'idea di Civitelli era per una storia di 78 pagine per il Maxi, ma Serra doveva essere poco ispirato perché l'ha ridotta a 60. per questo è stata spostata sul Maxi in coda alla precedente. Le quattro pagine sui ranch si sono rese necessarie per arrivare a 288 pagine perché, come dovresti ormai sapere, per motivi tipografici ogni albo, volume ecc viene stampato con un numero di pagine multiplo di 16.
  17. Ho finalmente letto il primo Maxi di questo 2024, devo dire che la prima storia di Nizzi/Torti a me è piaciuta abbastanza. La trama scorre con il giusto mix di azione e dialoghi simpatici tra i pard che mi hanno strappato più di un sorriso (cosa che non accade così spesso se scritto da altri autori). Ultimamente sto leggendo parecchie storie di Nizzi più datate e devo dire che non ci trovo niente di nuovo, più o meno lo schema nizziano è sempre quello, varia giusto sull'uso (abuso) degli spioni che passano li per caso . I disegni sono la nota per me dolente, sopratutto i volti ho fatto tantissima fatica a capire chi fosse chi, l'unico che trovavo riconoscibile subito era l'antagonista per via della barba, durante la lettura ci si abitua e alla fine si capisce però come primo impatto è oggettivamente un pò ostico. La seconda storia di Civitelli-Serra/Mandanici, l'ho trovata veramente troppo corta. Bello anche se un pochino telefonato l'espediente finale con il ma proprio per quell'elemento secondo me si poteva costruire un qualcosa di più solido anzichè darci 4 pagine sulla storia dei Ranch che bene o male penso tutti sappiamo. I disegni mi hanno convinto molto, ma a me più c'è dettaglio più sono invogliato a guardare e apprezzare per cui hanno giocato facile. PS: Ah dimenticavo, nota di colore, in entrambe le storie c'è un personaggio che si chiama Red, a quanto pare nome molto gettonato a quei tempi
  18. Diablorojo82

    [571/572] Il Fuggiasco

    Allora...In un albo e mezzo Boselli coadiuvato dall'ottimo Seijas ci racconta una bella storia di redenzione. Tanti personaggi ben identificati, i cattivi Owens e Spade, il ranger Donovan, lo sceriffo Warren ma soprattutto Frank Harris. La sua redenzione, le sue traversie, la sua abilità con la pistola ti tengono compagnia per un'oretta. Sparatorie, inseguimenti, linciaggi non riusciti, un Tex sul pezzo. Boselli e Seijas in poco tempo e in poche pagine danno soddisfazione. Concordo...Riesce a scrivere storie ambiziose e storie "semplici" ma efficaci. 😁 Sacrosante parole.. 👏👏👏
  19. Jeff_Weber

    [56/58] Notte Tragica

    Storia certamente classica, ma molto articolata specialmente in termini di grado di livello dei "cattivi" di turno, tutti ben caratterizzati. Nel finale un Tex abbastanza accomodante con uno dei papaveri al vertice della fosca vicenda. E fa specie oggi che Tex quasi si scusi per aver dato sepoltura in un'unica fossa comune alle decine di indiani che ha fatto fuori.
  20. Ultima settimana
  21. Allora...Sentendo del periodo di cacca by Nizzi nella fascia 500/600 ogni tanto pesco qualcosa. Questa non mi è parsa brutta. Colpo di scena finale (più o meno percepito), tante sparatorie, un Tex in credibile difficoltà (colpito e nel fiume), un alter ergo di Carson come spalla, una storia tragica con personaggi come il governatore Anderson, il vecchio sceriffo Elmer Daves, una città fantasma. Forse i cattivi non sono irresistibili però gli agguati li provano. Civitelli è uno dei miei disegnatori preferiti e mi è piaciuto. Quindi questa doppia di Nizzi/Civitelli non è da buttare seppur con i suoi limiti. Anche io mi aspettavo peggio... Però vuoi i personaggi, vuoi i disegni di Civitelli, vuoi l'azione, la storia non è da buttare. Vista anche alla luce di alcune ultime storie sulla regolare.
  22. Jeff_Weber

    [56] Missione A Silver Bell

    Storia abbastanza fuori dagli schemi per i disegni di Muzzi, secondo me piacevolissimi, e una vicenda articolata in maniera abbastanza inedita dove tutti i personaggi a loro modo hanno la loro fetta di protagonismo, compresa l'energica donna-vittima di turno. Kit Carson un pò fesso, ma la storia è ambientata nel 1887 per cui dovrebbe essere così a quell'età. Da rivalutare.
  23. ggaaco

    [Tex Willer N.67/69] El Diablo

    Appena confermato da Borden che il soggetto de "Il Diablo" sarà di GLB/Boselli. Ottima notizia, non sarà un semplice remake.
  24. https://en.m.wikipedia.org/wiki/Sachem Sachem era un termine in uso quasi esclusivo degli indiani di etnia Algonchina delle regioni nordamericane (Canada, zone limitrofe ai grandi laghi). Il termine é stato storpiato in sakem che stranamente é di origine ebraica.
  25. Oppure quelli di James Oliver Curwood, scrittore a inizio '900 molto in voga e che era pubblicato nella Romantica Sonzogno (anche Hugo Pratt lo mette tra i suoi maggiori ispiratori). Adesso purtroppo è abbastanza dimenticato...
  26. Per quanto riguarda una certa terminologia come Sakem, Manito ecc. le fonti erano sicuramente i romanzi di James Fenimore Cooper in cui protagonisti erano gli indiani del Nord Est di etnia algonchina. Boselli sa Benissimo che questi termini sono fuori luogo, anzi decisamente sbagliati, se applicati agli indiani del Sud Ovest o delle Grandi Pianure, ma ha scelto di rispettare la tradizione. Non sia mai che una certa fascia di lettori sia sconvolta nel vedere termini come: nantan, Usen e così via. Allo stesso modo si continua ad usare sceriffo per indicare sia lo sceriffo propriamente detto, che aveva giurisdizione su un'intera contea ed era eletto dai suoi cittadini, che il Town Marshall che era scelto e nominato dall'equivalente del nostro consiglio comunale per mantenere l'ordine nei confini della sua cittadina.
  27. frank_one

    [Tex Willer N.67/69] El Diablo

    L'ho scurita leggermente. Nelle copertine non è che fosse proprio rossa, spesso era amaranto.
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