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TWF - Tex Willer Forum

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  1. Today
  2. Ne "La fonte della giovinezza" Nakai ha piu' o meno l'età che Zagor avrebbe con il Tex attuale e non mi sembra particolarmente vecchio, anzi sembra bello arzillo, addirittura salva la vita a Tex che rischiava di annegare nel fiume, o sbaglio?
  3. Bellissimo questo speciale! Anche a me ha dato la sensazione che sia il canto del cigno di Zagor. Storia costruita con maestria mettendo insieme tantissimi personaggi e riuscendo a regalare momenti divertenti, malinconici e tanta azione. Forse lo speciale Tex Willer che preferisco finora...
  4. Puro vangelo, pard ! Merita di essere qui riportata...
  5. Copertina del numero di gennaio fra le più suggestive di sempre. Standing Ovation per Claudione nostro.
  6. Se fosse finito con Carson a fare l'oste con moglie e figli e Tex partito per destinazione ignota e destinato a diventare ormai una leggenda ti sarebbe piaciuto lo stesso? Ne dubito . Ma fortunatamente trattasi di una storia di Tex a tutti gli effetti, in cui Zagor e Cico sono solamente guest stars.
  7. Bellissima storia nello stile del miglior Boselli. Mi ha fatto ridere e commuovere al tempo stesso Mi ha sorpreso trovare Cico sposato e con figli, ma la sorpresa è stata piacevole e pensandoci bene Pamina era la scelta migliore come moglie del Piccolo Uomo dal Grande Ventre. Tutti i personaggi sono ben caratterizzati. Non è mancata nemmeno una bella rissa in stile fordiano scatenata da Arkansas Joe, decisamente un bel personaggio e spero lo si possa rivedere spesso prima della sua inevitabile fine cinque anni circa dopo il periodo in cui è ambientata questa storia. E veniamo a Zagor. Confesso che il vederlo mi ha provocato una struggente malinconia. Boselli lo ha caratterizzato in maniera ottimale: è ancora in gamba nonostante l'età, è ancora un idealista che non vuole smettere di combattere per un sogno che ormai non potrà più avverarsi. Il finale è amaro lo definirei nolittiano nello spirito quantomeno. L'ultima didascalia fa pensare che questa sia stata l'ultima impresa conosciuta di Zagor. A Lucca Giusfredi ha detto che il capitolo finale sarà molto particolari. Che sia l'incontro tra il Tex maturo ed uno Zagor ormai anziano a cui Boselli pensava già circa 25 anni fa? Sinceramente non mi dispiacerebbe.
  8. SPOILER SPOILER SPOILER Bene o male, l'ho apprezzata parecchio, anche se stando ai miei gusti non raggiunge affatto lo stesso livello della Valle dell'ombra, che per me rimane impareggiabile. È sicuramente piacevole vedere Tex, Zagor, Carson, Cico, gli altri rangers e altri personaggi rilevanti che rimangono nella memoria come Quanah Parker assieme in un'unica storia, per non parlare di Arkansas Joe, (era da un po' che non lo rivedevo e mi ha fatto piacere vederlo addirittura come l'iniziatore di una rissa ). Bellissima la parte in cui a Carson si spappolano letteralmente le meningi a presenziare alla messa in pratica delle pessime doti canore del Cayetano, (Scully addirittura scambia la canzone con i lamenti di un gatto ). Interessante la "conversione" di Burnette: si rende conto che i vigliacchi non sono quelli che sono amici degli indiani perché rinnegati rispetto all'integralismo rigido intriso di moralismo dei cosiddetti "civilizzati" - che de facto non è affatto scontato -, ma bensì vigliacchi sono quelli che si nutrono di sotterfugi e artifici scaturiti dall'odio e trincerati dietro inflessibili ideali astratti, (a tal proposito mi viene in mente Carson che nel texone Per l'onore del Texas deve seccare per forza Cass Mitchell e gli chiede perché si fosse schierato dalla parte "sbagliata". Lui risponde: "Per... per l'onore del Texas" - o una roba simile, di preciso non ricordo). Però, fatto sta che diventare individui migliori di prima significa aprire gli occhi innanzi al valore qualitativo che ogni persona ha senza alcuna distinzione. Non ci deve essere alcun ideale che per dare un indirizzo alla personalità restringa il cerchio dell'apertura del soggetto rispetto a tutti gli altri di qualunque razza che lo circondino. Io l'ho concepita/intuita così la conversione di Burnette. Nonostante tutto ciò, ho scritto "bene o male" e poi che per me questa storia non raggiunge il livello della Valle dell'ombra perché i luoghi comuni che ritornano - tipo la famiglia da proteggere ma anche l'aura di essere invincibili che i pards stavolta "emottono" troppo - prendono un bel po' di spazio nell'episodio. (Fortuna che almeno Zagor se ne sia reso conto e abbia detto a Tex in riferimento a Cico: "lui è meno permaloso di te." E anche qua il topos della saggezza di chi è più anziano. Per carità, anche nella Valle dell'ombra c'è il topos del viaggio, ma sono due luoghi completamente diversi a mio avviso: bisogna distinguere tra quelli che non saranno mai canonizzati perché danno una prospettiva nuova per ogni singolo caso - il viaggio che ognuno fa è sempre molto personalizzato e non smette mai di stupire e quelli, invece, che potrebbero assumere connotati eccessivamente canonici e, quindi, porre in situazioni di sfiducia chi non è in determinate posizioni, (vedasi l'inesperto, ma non è detto che sia per forza un pivello). Eppure ancora oggi, oltre alla presunzione di quegli inesperti che sono veramente pivelli, c'è una discreta dose diffusa di presunzione anagrafica. Per fortuna né Tex né Zagor rientrano nell'uno o nell'altro caso. Ma i miei gusti sono quelli: più si riformano i canoni e meglio è, così si potrà dare valore a voci mai ascoltate e a tante avanguardie che farebbero notare cose evidenti mai osservate nemmeno dai più antichi saggi. Poi sarà il contesto della guerra e dell'eccessivo richiamo alla Storia con i suoi eventi negativi che comporta il determinismo nelle persone ad irritarmi... Ma c'è anche un lato positivo: l'emozione provata nel vedere come la Storia sia davvero una titana maestra maldestra. E noi umani - almeno una parte - non impariamo se non per un periodo circoscritto nel tempo, (Quanah non dice no alla guerra perché pensa che sia destino, che sia già tutto scritto e gli altri capi hanno deciso diversamente, non vuole essere tacciato di tradimento, ma se i suoi colleghi sono teste calde non dovrebbe farsi tanti scrupoli morali astratti nell'allinearsi a loro... La soluzione c'era, ma la rigidità astratta "arcaica" verso i valori idealizzati - si pensi anche ai mores maiorum - come cultura gioca sempre brutti scherzi, come la civilizzazione ipocrita degli egoisti usata come falso espediente per fini individualistici...). Questo è quello che ho percepito nel commiato di Zagor e spero davvero di rivederlo assieme a Tex, (lui dice sempre a Carson che camperà 100 anni e che ancora starà in sella a sparare, perché non mettere Zagor in sella con scure e pistola a 85 anni? Mi immagino le battute affettuose di Tex e Carson - Del resto ho sentito dire che Tarquinio il Superbo usasse ancora la lancia e combattesse a 90 anni, quindi se ci era riuscito un verme come lui, io non mi farei problemi a farlo fare in maggior misura anche ai Nostri). Voto 9 –
  9. Terzo capitolo intrigante, seppur contraddistinto solo a sprazzi da quella tipica azione in salsa texiana di cui si fa principale interprete il giovane Kit, decisamente energico come del resto si desumeva già dalle anteprime. Dal canto suo, Tex e gli altri pards si trovano dinanzi a scelte complicate in una terra sconosciuta, dove ragione e torto non sembrano risiedere da una sola parte. Tra atmosfere sempre più salgariane, si attendono scintille per il quarto e conclusivo albo!
  10. Allora...Finalmente recuperato questo classico. Cosa dire...Partendo dai disegni come non restare colpiti dal grande Ticci. Dinamismo, gli indiani, i cavalli, tutto rappresentato in modo efficace. Passando alla storia...GLB parte con una ricca introduziobe dove i nostri entrano in scena dopo un po'. Il vate mette tanta carne al fuoco tra utes/hualpai e mercanti. Piombo, strategie, scazzottate, incendi, veramente c'è di tutto. Cane giallo è un discreto cattivo, Colter un "normale" farabutto. Diciamo che mi ha acchiappato di più l'azione che il peso degli antagonisti. Forse manca un po' di epicità e di "cuore" ma indubbiamente è una gran bella storia.
  11. Yesterday
  12. Comunque seguendo la logica di quanto letto in questa storia io farei ancora 2 seguiti: Il primo che racconta una storia del Tex attuale con uno Zagor di 80 anni (che lancia una scure di plastica perché quella di pietra é troppo pesante) e viaggia sempre seduto dietro a Tex sul cavallo perché è anziano. Il secondo e ultimo, quello che narra la storia di Zagor novantenne che muore dopo la caduta da un albero con struggente scena finale dove Tex lo copre di pietre e piange sulla sua tomba. Che saga incredibile sarebbe tutta insieme 4 cartonati da 30 euro l'uno.
  13. Buonissima storia questa di Rauch, che contrappone al nostro un padre dolente (ma gran carogna) e un bandito simpatico come Lagrange. In mezzo rapimenti, torture, sparatorie, tanta azione con annesso un buon livello di divertimento. Riuscito il personaggio di Lagrange, efficace anche il cattivo della storia. Da rivedere alcune vignette o tavole di Atzori, che in qualche circostanza sembra andare di fretta, anche se complessivamente anche la sua è una buona prova.
  14. Se fosse finito con Carson a fare l'oste con moglie e figli e Tex partito per destinazione ignota e destinato a diventare ormai una leggenda ti sarebbe piaciuto lo stesso?
  15. Acquistata e letta in mattinata, e tralasciando il mio pensiero circa l'opportunità di un team-up tra Tex e Zagor non posso che darne un giudizio più che positivo, riconoscendo inoltre a Boselli di aver trovato soluzioni ad hoc per contestualizzare in maniera adeguata Zagor e Cico nel mondo di Tex. Da lettore di Tex (di Zagor ho letto giusto qualche albo, ivi compresi per ragioni di "corretto apprendimento" quelli con Lupo Grigio, trovandolo però poco nelle mie corde), anzi mi sento propenso di affermare che il mio gradimento sia dato proprio dall'aver trovato che lo Spirito con la Scure ed il suo paffuto amico messicano siano stati di fatto adattati al contesto texiano, fantasioso ma più con i piedi per terra rispetto a quello zagoriano. Sia come sia, i Nostri - compresi l'ancor giovane Kit Carson ed il "ranger rinnegato" Adam Crane - si muovono bene tra le tensioni degli eventi che stanno a precedere la grande scorreria comanche, tentando in ogni modo di scongiurarla ma senza riuscire nell'intento (perché neanche le Leggende possono nulla contro il Destino ineffabile), come si intende chiaramente in un finale forse tra i più struggenti che abbia mai letto sulle pagine di Tex. Finale che io considero la ciliegina sulla torta di una storia di Tex con la partecipazione straordinaria di Zagor che è, a mio avviso, di gran lunga superiore a quella di due anni fa, che trovai di intento perlopiù celebrativo (senza che l'obiettivo fosse del tutto centrato). Tra i punti in comune tra i due crossover, però, ci sono senza dubbio i magnifici disegni di Piccinelli, curati come sempre nei minimi particolari.
  16. Sono d'accordo però alla fine fai 2 storielle corte o forse 3 ed esaurisci il progetto Tex Zagor, fai una bella storia di ampio respiro e sfrutta bene l'idea, non so se manchi la convenienza economica o le idee ma secondo me i personaggi andavano sfruttati meglio e di più, abbiamo dei Maxi Tex e degli Zagor più che spesso si trascinano con storie banali, e buttaci una bella storia di Tex e Zagor no? Bah È non é manco detto che per forza la debba disegnare Piccinelli....
  17. Nessuno ha notato che i primi piani del Kit Carson 'capelli non ancora d'argento' con baffi e pizzetto neri sono pari pari al Carabina Quigley di Tom Selleck?
  18. Bellissima questa storia. Meravigliosi i 3 "pard", ma altrettanto fantastici alcuni dei cattivi, su tutti il dottore... davvero un viscido bastardo! Disegni superbi.
  19. si credo anche io. Cosi come credo che Boselli sia oggi l’unico che possa fare ciò, perché ha “le palle” per farlo (nel senso di conoscenza dei personaggi, capacità di scrittura, conoscenza storica, autorevolezza in bonelli, ecc). Poi può piacere o no e magari da taluni può essere vista come arroganza ma io penso modestamente che operazioni del genere se ben fatte siano utili ai personaggi…poi le perplessità di molti sono condivisibili ma il fumetto credo abbia bisogno ogni tanto di operazioni innovative e “coraggiose”.
  20. Probabilmente Boselli sta meditando sulla storia che aveva menzionato tempo fa che riguardava l'incontro tra il Tex attuale e uno Zagor di 70 anni in circostanze che non ricordo bene che aveva detto che sarebbe stato il suo "Canto del cigno". Non so se per Boselli sarà un canto del cigno ma per me lo sarà sicuramente dopo averla letta! Già sono mezzo morto dopo questa!
  21. Per me è una storia più che dignitosa sia dal punto di vista dei testi che dei disegni. Ruju riesce a fare una giusta variazione sul tema tanto da renderla interessante mentre Diso si mantiene sul filo della sufficienza (al contrario del suo ultimo Maxi, non so se realizzato prima o dopo questo, che aveva parecchie pecche). Non un capolavoro ma decisamente meglio di quello di Nizzi e Alessandrini (altro disegnatore che, come Diso, reputo bravissimo, ma arrivato su Tex nella fase calante della carriera) che per me era decisamente insufficiente.
  22. Sì, c'è anche questa atmosfera da cattivo presagio (editorialmente parlando) che si avverte... Ma, come ha detto l'autorevole Hellingen, ormai la frittata è fatta. C'è un'interessante Urania proprio su questo argomento: Garibaldi a Gettysburg. Di Pierfrancesco Prosperi.
  23. L'avevo proposta anche io, molti anni fa, ma Decio Canzio - fra l'altro pronipote di un generale del Risorgimento - rispose che sarebbe stato un evento troppo divisivo e con il senno di poi gli devo dare ragione. Ricordo che Garibaldi un legame con gli Usa lo ha avuto, e doppio: visse a New York fra il 1850 e il 51, ospitato da Antonio Meucci ed è accertato che ci furono contatti perché combattesse con l'Unione la Guerra di Secessione.
  24. Storia passabile, che pare scritta da Ruju col pilota automatico (nel senso che tutti gli sviluppi sono assolutamente prevedibili) ma che tutto sommato si mantiene abbastanza leggibile fino alla fine. Stucchevoli quei "gallinaccio" o "piccione" inseriti a casaccio nei dialoghi tanto per fare "colore texiano". Impreziosita dai disegni di Diso, per cui la storia è stata evidentemente scritta (grande abbondanza di cavalli e mandrie di bovini), che nonostante sbagli qualche vignetta, soprattutto verso la fine, alla sua rispettabile età mantiene ancora una sintesi invidiabile.
  25. C'era veramente bisogno di una storia così? Questa storia poteva a mio avviso essere consegnata a Burattini per pubblicarla come finale della testata Zagor. Un finale così amaro senza futuro mi ha lasciato una enorme tristezza, noi siamo abituati a veder vincere i nostri eroi e alla fine vedere un sorriso e la partenza per una nuova avventura ma perché questo? Per la coerenza tanto invocata dai cervelloni del forum? Per dare una continuity con Bandera, Fratelli di sangue ecc.? Tex e Zagor insieme funzionano, perché non fare una storia normale con Tex giovane e Zagor più vecchio con un finale aperto, magari con ambientazioni consone ad entrambi. La storia non è neanche brutta ma perché chiudersi in questo imbuto?
  26. Dissento. Nuove idee, nuovo stile narrativo, nuove "sensibilità" non comportano cambiamenti anche nello status quo temporale, geografico, sociale. Questo discorso però ci porta un po' off topic: qui bisognerebbe parlare dell'albo in questione, non di Zagor. Anche perché, riflettevo rileggendo, fatti salvi i "maledetti paletti futuri" di Zagor in questa storia c'è davvero poco. Mi chiedo: che senso ha complicarsi la vita con un team-up se poi la storia è corale? Nei fatti "confronto" tra Zagor e Tex si riduce a una tavola, poi i due collaborano, certo, ma ci fossero Carson o Arkansas Joe al posto di Zagor, la storia funzionerebbe ugualmente.
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