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Stefano Andreucci


Doudou Marechal
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Stefano Andreucci (Roma, 23 settembre 1962) è un autore di fumetti italiano.


Carriera
Quando lasciò dopo il secondo anno l'accademia delle belle arti, Stefano Andreucci inizi? a disegnare fumetti all'età di 24 anni, quando entra a far parte dello studio Leonetti.

Nel 1992 passa alla Sergio Bonelli Editore, dove si dedica al fumetto Zagor facendo molte storie.

Dal 1999 entra nella "squadra" del nuovo fumetto bonelliano: Dampyr. Tuttavia, continua a disegnare anche per un altro fumetto bonelliano, ossia Tex Willer, con l'unica sua pubblicazione con l'Almanacco del West 2003 "Eroe per caso".

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Stefano Andreucci, professione disegnatore di Fumetti: puoi raccontarci i tuoi inizi come disegnatore, in particolare di quando e come hai cominciato a lavorare per Bonelli?Intervista a Stefano AndreucciStefano Andreucci: Ho cominciato con lo studio di Dino Leonetti, a Roma. Poi, conosciuto Francesco Coniglio (Coniglio Editore), ho realizzato qualche erotico e ho lavorato per le sue riviste Splatter e Mostri. Alla fine del 1991, poi, ho presentato le mie cose alla Sergio Bonelli Editore. Non è andata subito bene, ma solo un mese dopo ci ho riprovato e questa volta mi hanno accettato (bontà loro!). E? così che ho cominciato a disegnare Zagor. Nella tua attività di disegnatore, quali consideri, se vi sono, come tuoi maestri? Hai disegnatori che stimi particolarmente? In caso positivo, quali e perchè?Stefano Andreucci: Erano tanti i disegnatori che mi sarebbe piaciuto ?imitare?. Troppi per citarli tutti. Però, se devo dirne uno su tutti dico Giovanni Ticci. Mi piaceva e mi piace da matti. Ma anche aggiungo un mio professore di liceo, Nino Giammarco, dal tratto caldo e pastoso. Infine mio fratello Roberto, che guardavo disegnare quando ero piccolo. Che posto hanno avuto i fumetti, soprattutto i Bonelli nella tua infanzia?Stefano Andreucci: Leggevo tutti i fumetti che i miei fratelli compravano, Batman, Superman, L'uomo mascherato e via dicendo, ma soprattutto Zagor e Tex. Fantastici!Quando e come hai cominciato a pubblicare i tuoi primi lavori?Stefano Andreucci: Ho cominciato con lo studio romano di Dino Leonetti, disegnando per Tilt e Boy Comics grosso modo nel 1986. Il tuo primo personaggio bonelliano è stato Zagor, per il quale hai disegnato 4 storie, tre di queste scritte da Boselli; vuoi raccontarci del tuo impatto con Zagor e di come ti sei trovato con Boselli come sceneggiatore?Stefano Andreucci: All'inizio è stata dura, doversi adattare al tratto di un altro, seppur grande, disegnatore. Però c'era molto da imparare e mi sono messo già con impegno. Ma con le storie di Cain (che ho creato graficamente) mi sono sentito a mio agio e anche molto divertito. Con Boselli si collaborava bene e c'era partecipazione anche da parte mia anche se la nostra visione narrativa non è esattamente la stessa. Inoltre sono affezionato a Mauro con il quale collaboro dal 1993. Passiamo adesso al Ranger che d' nome a questo blog: chi o cosa è Tex secondo te? Cosa ti piace di più nel Ranger e cosa di meno?Stefano Andreucci: Tex va bene così, d'altronde ci sono i numeri a confermarlo, solo che mi sarebbe piaciuto veder sfruttato diversamente il Texone. Una prova d'autore, ecco come lo vedrei. Ingaggerei anche sceneggiatori diversi. Nel 2003 è uscito l'Almanacco del West con la tua storia "Eroe per caso". Non hai più disegnato per Tex; come mai la tua collaborazione per Tex è stata così breveStefano Andreucci: Credo di non essere piaciuto a Sergio. Io me lo spiego in questo modo. Ti sarebbe piaciuto continuare a disegnare le avventure del Ranger più famoso del Fumetto, oppure, com?? accaduto ad alcuni dei tuoi colleghi, che di recente vi si sono cimentati per poi abbandonarla, l'impresa ti fa, come direbbe Tex stesso, tremare i polsi?Stefano Andreucci: No, che tremare i polsi! E che sarà mai. Anzi, il contrario, ?che il cielo mi fulmini!?. Mi piacerebbe disegnare qualche storia di Tex ogni tanto, perchè mi riesce familiare. Però mi piace variare e non legarmi troppo a una serie, altrimenti cadrei nella routine. Continuiamo con Tex: innanzitutto com?? che sei stato scelto per disegnare quell'unica storia apparsa sull'Almanacco 2003?Stefano Andreucci: E? Sergio che mi ha voluto, di più non so dire. Nel tuo accostarti al personaggio ti sei rifatto ad un modello preciso?Stefano Andreucci: No, anche se Ticci è nella mia testa in modo istintivo. Secondo te così? che rende Tex l'icona che ??Stefano Andreucci: Boh! Sul serio, non ci ho mai pensato. Forse la sua mancanza di chiaro-scuro... Come definiresti con un solo aggettivo i quattro pardsèStefano Andreucci: Granitico, paterno e libero, in ordine per Tex, Kit Carson e Tiger Jack. Kit Willer direi... allineato. Nel 2007 abbiamo avuto in Portogallo un'anticipazione mondiale di quindici nuovi disegnatori di Tex. Come vedi questa entrata di tanti nuovi elementi nello staff texiano? Questo potrebbe essere un nuovo corso nella vita della serie?Stefano Andreucci: La vedo bene, sicuramente elementi nuovi che daranno ossigeno extra alla serie. Per il nuovo corso non lo so, vedremo. Ultimamente c'è stato un rinforzo anche a livello di sceneggiatori. Pensi che fosse qualcosa d'inevitabile? E con tanti sceneggiatori non pensi si possa correre il rischio di vedere Tex snaturato?Stefano Andreucci: Potrebbe accadere ma non credo sia probabile. Tex è talmente solido che ha fatto di tutte le sue caratteristiche un unico blocco. Messa in questi termini si può solo arricchire. Ritieni che Tex sia cambiato negli ultimi anni? Se sè, sotto quali aspetti?Stefano Andreucci: Ma io sono un disegnatore. Con una sua idea, ma un disegnatore. Questa domanda dovresti farla ai tanti critici che popolano la rete. Per concludere il tema, come vedi il futuro del Ranger?Stefano Andreucci: Solidissimo!Da molti anni sei uno dei disegnatori di punta della testata Dampyr, della quale hai avuto il compito d'illustrare il numero 100 in uscita nel 2008. Una responsabilità, ma in fondo anche forse la tua consacrazione come il disegnatore più importante della serie dopo Majo. Tu cosìhai da dire al riguardo?Stefano Andreucci: Sono grato a Bonelli e a Boselli per la possibilità che mi hanno dato e ora, visto che l'ho finito, posso dire che è venuto molto bene, questo numero 100. Però non credo di essere il disegnatore più adatto per Dampyr. Ma, visto come vanno le cose, forse mi sbaglio. Puoi dirci qualcosa della storia e di come ti trovi a disegnare Dampyr. Stefano Andreucci: Dampyr è la cosa più difficile che io abbia mai disegnato, ma è anche una sfida. La storia ?... rivelatrice e fantastica, daltronde si intitola ?Il Re del Mondo?! Draka la fa da padrone, fascinoso più che mai. Hai lavorato dunque su Zagor, Dampyr ed un'unica volta su Tex. Che differenze hai trovato, se le hai trovate, nel lavorare su questi tre personaggiàStefano Andreucci: Sono quasi tutte storie di Boselli e quindi tanta differenza non la trovo. E? chiaro che ogni serie ha la sua peculiarit?, ma in definitiva è l'autore diverso che porta una differenza sensibile, non tanto la serie stessa. In tutte queste esperienze hai avuto un rapporto, per così dire, privilegiato con uno sceneggiatore, ovvero Mauro Boselli. Credi che questo ti abbia reso più facile il passaggio a personaggi tanto diversi tra loro?Stefano Andreucci: Senza alcun dubbio!Quale è l'importanza di Tex, Zagor e Dampyr nella tua vita?Stefano Andreucci: Mi piacciono i fumetti. Oltre tutto mi danno da vivere. E? il massimo. C'è un'altra testata bonelliana per la quale non hai mai lavorato e che ti piacerebbe tantissimo disegnare? In caso positivo, puoi dirci quale sarebbe e perchè?Stefano Andreucci: No, mi piacerebbe ridisegnare Tex. Oltre che le cose che sto scrivendo. E magari un personaggio non bonelliano?Stefano Andreucci: Batman, assolutamente. Hai mai pensato di scrivere e disegnare un personaggio tutto tuo, testi e disegni?Stefano Andreucci: Sto scrivendo ma non per la serialit?. E comunque non per Bonelli. Mi piace scrivere favole per tutti, adulti e bambini. E i tuoi progetti per il futuro? Puoi anticiparci qualcosa?Stefano Andreucci: L'ho già fatto, sto scrivendo una cosa che spero possa essere pubblicata. Si tratta di una favola un po' orrorifica, ma non splatter. Vedremo. Quando disegni hai delle ambientazioni e/o tematiche preferite? Quali sono?Stefano Andreucci: Si. Il mare o le montagne del Nord America. Ma anche condizioni particolari che rendono il soggetto più interessante, come vento o pioggia. Vivi a Roma come altri disegnatori bonelliani (Laurenti, Mastantuono e altri): i contatti tra di voi sono frequenti oppure ognuno di voi lavora in assoluta solitudine?Stefano Andreucci: Da 14 anni vivo a Narni, una cittadina umbra a quasi 100 km da Roma. Qui ho uno studio insieme al mio ex allievo Michele Rubini, disegnatore di Zagor. Ho frequenti contatti con Laurenti, mentre con gli altri ci si incontra alle varie fiere del fumetto, ma niente di più. Quali fumetti leggi attualmente ovvero con quali ti identifichi maggiormente?Stefano Andreucci: Non mi identifico con nessun fumetto da un bel po', però leggo Tex, Zagor, Dampyr (ovviamente) e molti altri, anche esteri, ma occasionalmente. Vado in fumetteria e cerco, sfoglio e, quando mi piace, compro. Oltre ai fumetti, quale tipo di libri leggià E quali sono le tue preferenze nel campo del cinema e della musica?Stefano Andreucci: Non sono uno da preferenze. Trovo una cosa che mi entusiasma da matti la dove non me lo aspetto. Sia nella lettura che nel cinema o nella musica. Mi piace tanto essere sorpreso. Caro Stefano, a nome del blog portoghese di Tex ti ringraziamo moltissimo per l'intervista che ci hai così gentilmente concesso. Stefano Andreucci: Grazie a voi e un saluto anche a chiunque legga questa amichevole chiacchierata. Tratto da: http://texwiller. blog.com/3269656/

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  • 4 settimane dopo...

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Stefano Andreucci (Roma, 23 settembre 1962) è un autore di fumetti italiano.

Stefano è di Fiumicino ed una volta abitava a 200 metri da casa mia, abbiamo giocato assieme qualche volta da ragazzi (anche se io appartenevo alla cricca dei "delinquenti" :capoInguerra: ).


... me lo ricordo come uno un pochino taciturno e ordinato nel vestirsi.
qualche mese fa Andreucci, mi è ritornato in mente perchè stavo cambiando le gomme alla rimessa del cugino ed ho visto appeso in bella mostra un disegno di Stefano:naturalmente un pit-stop

[A Fiumicino, tra l'altro, conosco un paio di disegnatori che di "carriera" non vogliono saperne ma che dispongono di un buonissimo talento].

Gran disegnatore il mio compaesano. Ma proprio grande! :inch:

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