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MarcoPalaOregon

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Messaggi pubblicato da MarcoPalaOregon

  1. Forse sono stato distratto da Galep che, nonostante si noti decisamente la "regressione" artistica del grande Aurelio, compie uno sforzo immane pur di regalare alla Storia texiana un albo di alta qualità stilistica (purtroppo, la malattia si è fatta sentire), ma la trama non mi ha disgustato così tanto. Certo, non è proprio originale (soprattutto perchè l'ha scritta uno sceneggiatore del calibro di Nizzi, che ci ha abituato a ben altre storie), ma nonostante ciò questo texone l'ho letto piacevolmente. Sicuramente, la scena finale (dove Sebastian viene ucciso dai serpenti) è il colpo di scena meglio riuscito della storia. Voto complessivo 6.5, ma propendo per il 7 in onore di Galep.

  2. per quanto riguarda la copertina, molto bella, ritengo anche io che Tex spicca un bel po' troppo, come lun reparto di giubbe rosse inglesi in un bosco pieno di trappers di Blek Macigno !

    Cito il commento di Havasu per comodit?, visto che raccoglie bene le "critiche" mosse al riguardo del Tex troppo "appariscente"; per quel poco che so, mi pare che il fatto riguardi soprattutto le direttive editoriali. Infatti, come riportato nel libro di Claudio, il titolare di testata deve essere sempre ben visibile e, dunque, credo che una colorazione troppo "limpida" del Tex di questa copertina sia dovuto a questo fatto. :)
  3. Un capolavoro, in tutti i sensi! Grandissimo Borden! Storia avvincente sin dalla prima pagina del primo albo, vicenda intricatissima che trova soluzione solo nelle ultimissime sequenze della terza parte: una sceneggiatura a dir poco spettacolare (ripeto, è riduttivo), mossa da un soggetto di ottima fattura. L'atmosfera noir, cupa, conferisce una forte carica emotiva all'intera storia. Ricorda, per certi versi, l'ambientazione classica di Dampyr. Magnifica!Mi è piaciuto particolarmente, inoltre, la figura di Henri Carfax (e non aggiungo altro...)Disegni spettacolari: Bianchini&Santucci hanno confezionato un grande lavoro!Voto complessivo 9

  4. Storia spettacolare a dir poco: ottima caratterizzazione di Paco Ordonez, all'atto finale un po' "traballante" dal punto di vista della freddezza con la pistola, causata dalla sete di vendetta che animava il suo cuore e la sua mente. E', però, l'intero sviluppo della storia a caricare di tensione e di emozione il duello finale, per certi versi epico: quasi si riescono a percepire i sentimenti che animano Tex e Ordonez. Anche Galep, nonostante qualche primo piano un po' "così", fornisce la solita ottima prova. Voto complessivo 9

  5. Storia breve, ma pienamente godibile: come capita molte volte, i nemici sono degli emeriti "pantofolai" chiusi tutto il d' nel proprio ufficio ad aspettare notizie dai propri tirapiedi e/o "mercenari". Cubero e Rico, comunque, sono personaggi di tutto rispetto e mantengono in piedi l'intera vicenda che, altrimenti, sarebbe caduta subito dopo che Tex, nell'ufficio del colonnello di Forte Defiance, smaschera (a suon di legnate) l'imbroglio ordito da una delle due "menti" dell'intrigo. La tanta azione e la forma smagliante di Carson, unita a quella di un Tiger non "passivo", conferiscono interesse e divertimento al percorso della storia. Disegni: non è il Ticci che preferisco, ma erano gli anni '70, quindi lo stile del Maestro era in continua evoluzione, con esperimenti e/o modifiche apportate. A parte questo, comunque, prova assolutamente buona. Voto complessivo 7

  6. Storia godibile, soprattutto per come viene sviluppata la vicenda di Makua, il vero protagonista della vicenda; per un attimo ho temuto che si volesse far ruotare la storia su Domingo, decisamente pericoloso solo a parole e che già aveva stufato appena comparso. Bene sia Tex che Carson, attivi e con pochi fronzoli. In generale, Ruju fornisce una buona prova, anche se i margini di miglioramento rimangono, comunque, alti. Sui disegni di Font: peccato, perchè le ottime capacità di questo disegnatore le conosciamo tutti, ma su Tex esse non sono individuabili, nella maggioranza delle volte. Copertine molto belle: soprattutto quella de "Mezzosangue!", molto evocativa. Voto complessivo 7

  7. Storia letta tutta d'un fiato e che mi lascia un'ottima dose di soddisfazione. La trama è ben imbastita, incrociando bene le varie situazioni presenti (l'aiuto che Tex e Carson danno a Gros-Jean per la cattura di Chance, la successiva operazione che avrebbe dovuto portare il fuorilegge in carcere e poi gli avvenimenti che danno il vero inizio alla vicenda, cioè la cattura di Tex e Chance a opera di Uncle Bear). In storie del genere, con molti personaggi "attivi" e una matassa molto grande da sbrogliare, si potrebbe correre il rischio di far scadere la vicenda in una noiosa sequenza narrativa, magari per continuare a far "recitare" ogni personaggio, senza che nessuno di essi venga perso per strada; viceversa, troppi personaggi (pure di primaria importanza) potrebbero vedersi risicato il proprio ruolo, causa la necessit? di dare una soluzione realistica della vicenda. Ne "I banditi delle nebbie" ritengo che ciò non avvenga, grazie al buon dosaggio che Ruju compie riguardo ai vari protagonisti e/o comprimari: Gros-Jean, per esempio, compare all'inizio della storia e, poi, via via pare scomparire ritornando, però, in auge nella parte finale (cioè nel fulcro della vicenda) dando un forte contributo alla "vittoria" dei nostri; Idem per Carson, che attende il momento più adatto per mettersi sulle tracce di Tex, ottenendo proprio l'aiuto dell'amico Gros-Jean. In merito agli antagonisti, mi è parso di buon rilievo la figura di Uncle Bear (che è sè il capo della banda, ma si mette in prima linea anche quando le cose cominciano ad andare male), mentre il figlio Pierre si è rivelato di livello piuttosto basso (nonostante riesca a ferire abbastanza gravemente Tex); invece, a dispetto della prima impressione, Momo ha creato notevoli grattacapi ai nostri, mettendo in serio pericolo il "lieto fine". Il finale ?, forse, un poco affrettato (purtroppo, è come se le pagine fossero sempre "poche"), ma comunque non lascia l'amaro in bocca (semmai, ripeto, il desiderio di una sequenza narrativa più lunga). Capitolo disegni: continuo a sostenere che Cossu è "sprecato" su Dylan Dog, nel senso che il suo stile lo ritengo non adatto alle atmosfere horror; lo vedrei molto bene, invece, sulle ambientazioni western (dovrebbe "raffinare" un po' la mano, ma per me sarebbe un ottimo "acquisto"). La caratterizzazione dei personaggi è molto buona: bene Gros-Jean, Carson, Imala, i "cattivi" e i Salish, difetta un po' Tex (in alcune vignette è pienamente riconoscibile e apprezzabile, in altre decisamente meno. Copertina: magnifica, da trasformare in poster e da appendere in camera!! Un quadro!!Voto complessivo 8

  8. La storia mi pare interessante: sicuramente il fattore che più attrae riguarda il ferimento di Tex (che, come accenna la trama, dev'essere comunque di entit? non trascurabile), sperando che non sia un fuoco di paglia (come, a volte, è accaduto). Sulla copertina c'è bisogno che commento? E' splendida, accresce veramente la voglia di gustarsi la storia.

  9. Storia molto ingarbugliata, ma ben gestita nelle varie fasi: la morte di Brandt e il conseguente mistero sulla sua dipartita (con un'iniziale sorta di "sfiducia" riguardo alla scoperta della verità sulla sua scomparsa, data l'assenza di indizi utili), l'introduzione del tema dei galeotti e del campo di lavoro nella miniera, la morte del barman (e la comparsa del "pig", con cui il mistero si infittisce, ma al contempo d' l'inizio alla svolta della storia) e la graduale messa a conoscenza del lettore sulle reali intenzioni del Comandante Field, rivelatosi nient'altro che un bandito. Ottima la sequenza, sia per lunghezza che per svolgimento, dell'assedio alla miniera, con Tex intrappolato sotto i colpi dei "carcerieri" del campo. L'arrivo di Carson a dar man forte al proprio pard è inserito non troppo presto, non troppo tardi, dunque è un fattore di bilanciamento della situazione. Epica, nel finale, il dialogo tra Carson e il dottore riguardo all'alimentazione che il nostro "vecchio cammello" avrebbe dovuto tenere durante la convalescenza! :Di Nicolò mi è piaciuto molto: tratto morbido, vignette "agili" e buona caratterizzazione dei personaggi (anche se il suo Carson sembra un vecchietto un po' attempato... :D ). Fu un disegnatore che spaccò il pubblico di Tex, ma personalmente sento di schierarmi con i suoi ammiratori. Voto complessivo 8

  10. Storia gradevole, anche se non è una di quelle che si rileggerebbero come se fosse la prima volta. Confesso che il personaggio di Proteus non mi ha mai affascinato, perchè lo considero come un "codardo" (nel senso che il fatto di essere un abile trasformista lo agevola dal punto di vista dei "colpi" in banca, ecc., ma dall'altro lo rende ai miei occhi di lettore come un soggetto che, se venisse smascherato direttamente dalle mani di Tex, verrebbe gonfiato come una zampogna senza la minima reazione). Nella storia in sè, l'idea di un inizio con Proteus nei panni di Tex è buona, ma la prosecuzione della fase introduttiva alla vicenda (le minacce agli allevatori e le conseguenti razzie ai ranch) la considero troppo prolungata. Troppe pagine sono dedicate al Proteus/Tex che ordina ad ogni singolo allevatore di sgombrare e, visto che la dinamica è sempre la stessa, diventa abbastanza noiosa vederla ripetuta per pagine e pagine. Per il resto, l'azione è presente e rende più "viva" la vicenda, anche se lo scontro tra il nostro ranger e Proteus, sul treno, si conclude troppo bruscamente. Letteri molto chiaro ed efficace, come suo solito. Voto complessivo 6

  11. Bella storia! A mio parere, il compianto Sergio Bonelli (Guido Nolitta) ha interpretato molto bene il personaggio paterno e la sua "incursione" nella serie è stata ottima ed efficace. Certamente si notano alcuni aspetti differenti nella caratterizzazione dei soggetti (Tex compreso), ma non vengono assolutamente snaturati, anzi. Ho apprezzato molto anche l'inserimento dell'amico sceriffo di Tex, Tom Kanyon che, a conti fatti, sarebbe dovuto essere il vero protagonista dell'intera vicenda che andr? poi a svilupparsi. Troppe volte, infatti, la storia inizia con Tex e Carson già in viaggio verso la destinazione da cui inizier? la storia (sapendo già a cosa andranno in contro, oppure rimanendo ancora all'oscuro della vicenda). Per una volta, variare è stato interessante. Il personaggio di Andy Wilson si presenta con le caratteristiche classiche del ragazzo (etichettato come assassino, ma che dai comportamenti fa affiorare qualche dubbio) di cui non sai se fidarti o meno (anche se, magari, si crede alla sua innocenza). La graduale fiducia con cui Tex, per così dire, "premia" il ragazzo, inizia a far capire come il giovane Wilson sia, in realtà, tutt'altro che un feroce assassino (comunque, l'alone di mistero sulla sua totale innocenza rimane e, anche questo aspetto, lo considero un' ottima trovata). Sconvolgente la fine che Wilson trova ad Agua Fria per mano di Maddox e soci, altro elemento che contribuisce a non rendere la storia piatta e prevedibile. Unica nota critica che mi sento di muovere nei confronti del Tex di questa storia (non collegato, però, all'interpretazione personale del soggettista) è l'eccessiva sicurezza nei propri mezzi. Cito l'episodio dello scontro con lo sceriffo Lonnegan nella fattoria, con un Tex troppo "gradasso" di fronte ad una schiera di pistole spianate. Capitolo disegni: Un Fusco decisamente diverso, con uno stile più classico, ma che inizia a presentare i caratteri del Fusco "futuro". Un Tex reso molto giovanile, comunque pienamente riconoscibile e apprezzabile. Voto complessivo 8

  12. Una storia lunga e piacevole, molto attraente. Propendo anch'io per considerarla come una delle migliori (se non "la" migliore) del filone "western cittadino", con una città (anche piuttosto piccola) come fulcro dell'intera vicenda. La presenza di molti personaggi, poi, aumenta il grado di azione e di interesse per raggiungere una soluzione definitiva al problema posto dalla "South Pacific Company" in merito al tratto di ferrovia mancante. Certo, i nemici di Tex, in questo caso, non risultano particolarmente "feroci" (basti pensare a Jerry Grant, sbatacchiato qua e l' in continuazione, oppure allo stesso Tom Clebber, più pericoloso a parole che non a fatti), ma contribuiscono a mantenere in piedi la trama (che altrimenti non avrebbe potuto svilupparsi). Tex, invece, risulta caratterizzato come un soggetto che va molto per le "spicce", sia nei dialoghi (le interruzioni delle frasi pronunciata dai suoi interlocutori sono frequenti) che nei fatti (botte e minacce non si fanno attendere nemmeno nelle situazioni dove apparentemente non dovrebbero comparire). Addirittura, in certi momenti, Tex potrebbe risultare un po' irritante. Ma lo spirito della storia, comunque, non ne risente. Mi è piaciuta anche la trovata di spingere il treno contro la parte di villaggio da sgomberare (un'alternativa efficace). Per i disegni, un Galep in grandissima forma. Ottimo. Nient'altro da aggiungere, sarebbe superfluo. Voto complessivo 9

  13. Texone assolutamente ottimo! Storia cupa, oscura e che per più di metà vicenda pare realmente essere di carattere soprannaturale, con la leggenda del "El hombre muerto" che viene utilizzata e rielaborata in maniera eccellente. Si inizia a capire che la natura delle "apparizioni" è più che mai "terrena" con la comparsa di Sarita, sostituitasi all'anziana Maya, che fin da subito non convince appieno. L'elemento superstizioso insito nei Peones acuisce le difficolt? per Tex e compagni di riuscire a trovare il bandolo della matassa, accrescendo la complessit? dell'interavicenda che, nonostante l'immediata incredulità sia del Morisco che del nostro ranger, assume sempre più contorni misteriosi ed inquietanti. Ho trovato molto azzeccata anche la volont? di rendere più "vivo" l'assistente del "brujo", Eusebio, fin'ora sempre relegato a semplice comparsa; anche se non ricopre il ruolodi protagonista (e non sarebbe stato possibile, com'? giusto che sia) si configura comunque come un personaggio "attivo" e non una semplice, inutile comparsa. Inutile che mi soffermi sui disegni di Civitelli. Solo una parola, tra l'altro non all'altezza: superbi!! Voto 9

  14. storia sufficiente, non di più. Vicenda molto semplice che, a mio modesto parere, perde d'interesse con la configurazione psicologica che Nizzi ha voluto conferire a Sheldon: intendo quello della parte finale della storia, quando il capobanda si rende conto di essere rimasto solo a combattere contro Tex e, per questo, inizia ad avere vere e proprie "turbe" psichiche. Secondo me, questo ha reso la storia poco interessante, visto l'esito eccessivamente scontato. Già con questa storia, i fratelli Cestaro si dimostrano ampiamente all'altezza per restare nella scuderia di disegnatori di Tex. Voto 6

  15. Storia buona, a tratti esaltante, ma che considero non alla pari con le altre scritte dallo stesso Boselli. La prima parte, "I lupi rossi", non mi ha attratto particolarmente, in quanto l'azione è decisamente poca e fa la propria comparsa solo nelle ultime pagine dell'albo (ma ne comprendo la necessit?, visto che una spiegazione introduttiva all'intera vicenda non poteva essere sorvolata). Con il secondo albo, "I due nemici", la tensione comincia a salire e, conseguentemente, anche l'attrazione per la narrazione."Giustizia di frontiera", invece, riscatta ampiamente la mancanza di azione della prima parte della storia, con sparatorie e faccia a faccia emozionanti e inevitabili. Sui disegni: Font accettabile, anche se è inutile riaprire un vecchio discorso riguardo il suo stile. Voto complessivo 7

  16. Storia godibile, anche se non mi ha entusiasmato più di tanto: come altri, anch'io penso che Espectro non ha per niente giovato all'intera vicenda, vista l'oggettiva pochezza del personaggio (spazzato via nel giro di poco tempo e piuttosto facilmente). Piuttosto, avrei utilizzato lo spazio dedicato ad Espectro per sviluppare ulteriormente la vicenda degli schiavisti. Disegni di Seijas buoni, anche se ha fornito performance migliori. Voto 6

  17. Sicuramente Nizzi ha scritto storie migliori (non ci sono dubbi, basta ricordare certi capolavori tipo "Chihuahua" o "Athabaska Lake", solo per citare degli esempio), ma anche questa storia la ritengo degna di essere ricordata. Soggetto classico, con una lotta a distanza tra due ricchi proprietari terrieri e il cospirante nell'ombra (ritorna utile il detto: "tra i due litiganti il terzo gode"). A dare più suspance, però, è soprattutto la figura di Mackinney, il cui ruolo effettivo viene portato a conoscenza molto in l' nello sviluppo dell'intera vicenda, quindi conferisce un alone di mistero alla storia che tiene incollato il lettore all'albo. Fattore ben gestito, secondo me. Capitolo disegni: prendere come modello stilistico di riferimento Claudio Villa non è mai semplice, visto il tratto molto realistico, ma i fratelli Cestaro hanno fatto centro. Resa grafica ottima, in cui si intravede quello che sarà il loro stile futuro (cioè quello attuale), con una forte attenzione al contrasto luci/ombre. Ottimi!Voto complessivo: 7

  18. perchè quando è uscito in edicola, avevo appena iniziato gli esami di maturit?. Quando li ho finiti, ho cominciato a sfoltire la pila infinita di fumetti che erano rimasti in arretrato e, visto che solo adesso sto quasi per terminarli, posso iniziare a programmarmi la giornata dedicata al Texone :D

  19. Boh, a volte mi chiedo se vogliamo intendere il fumetto come un piacere, un divertimento oppure come un fattore su cui costruire assurde guerre culturali che, il più delle volte, sfociano in discussioni grottesche. Non parlo di questo forum, anzi! :). Mi riferisco ai tanto "pompati" recensori fumettari (Ubc, ecc...) che, forse, farebbero meglio a ponderare i propri interventi e, prima di tutto, a chiedersi se quello che si accingono a scrivere è inerente alla storia a fumetti in questione oppure è un trattato di "cultura alternativa". Ciò lo sostenni in merito alle critiche gratuite e fuori luogo protratte nei confronti dell'Almanacco del West 2012 (dove letteralmente si insultavano il lavoro di Tito Faraci e di Giacomo Danubio) e continuo a sostenerlo anche adesso: il lavoro di tutto lo staff che redige un fumetto va rispettato. La critica è utile e può essere costruttiva, l'insulto no. Perdonate la paternale. Detto questo, il texone lo devo ancora leggere e, anche se non mi dovesse piacere (se ciò dovesse succedere allora vuol dire che realmente il 21 dicembre 2012 la profezia Maya si avverer? :D ), farà comunque i complimenti all'autore perchè è riuscito a mettere insieme nuovamente 200 e passa pagine di avventura.

  20. Una volta Paco ha ben detto che il Tex di Fusco sfocia spesso sul caricaturale e sul sintetico, ma guardiamo una tavola di Fusco e un'altra di Font per vedere da quale parte pende l'esasperazione di uno stile altrimenti anche ben accetto.

    Non a caso, infatti, il Tex di Fusco (nonostante fosse un marcantonio di un metro e novanta) è stato sempre molto gradito al pubblico, anche perchè in Fusco non si ha una stilizzazione della vignetta, ma piuttosto un'accentuazione di determinate situazioni (vedi i "voli" impossibili compiuti dai personaggi dopo essere stati colpiti da un cazzotto che, se vogliamo parlare di realismo, non si addicono al famoso canone;però, essendo realizzate graficamente in modo eccellente, rendono ancora più piacevole la lettura e danno un tocco di ironia al momento giusto).
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