Magia Nera
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Ottima storia, non all'altezza del precedente texone ma comunque piacevolissima,Manfredi è semplicemente perfetto nei dialoghi e nella psicologia dei personaggi, inoltre le sue storie pur essendo "classiche" hanno sempre una certa originalità, secondo me Manfredi è l'autore di Tex che maggiormente si avvicina al modello di GLBonelli....
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U? ragazzi!!!! (Come direbbe Crozza-Bersani) ma vogliamo paragonare questa storia con le ultime di Nizzi?E'come paragonare una Duna ad un Ferrari Testarossa , una canzone di De Andr? ad una di Gigi D'alessio un Platini ad un Magrin...... Se questa non è un capolavoro gli si avvicina molto, concordo al 100 per 100 con l'analisi di Jack65 e per me questo texone è superiore ai pur belli due precedenti.... voto:STORIA 10 DISEGNI 8
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Storia minore di Boselli, niente di entusiasmante, nonostate i 3 albi la storia scorre abbastanza monotona, il difetto principale è l'assoluta piattezza dei comprimari(solitamente punto forte di Boselli) dispiace che venga tutto sommato sprecata la figura di Laredo, precedentemente protagonista di una delle storie più belle dell'intera saga , che ci fosse stato lui o pincopallo Smith non cambiava niente, riguardo ai disegni c'è un calo evidente tra il primo albo e l'ultimo in cui praticamente scompaiono i primi piani alla C. Villa....
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Tra le citazioni aggiungo la pozza bollente sotterranea stile "Signore dell'abisso"Un "vecchio" lettore, come me, trova invece "aria di casa", grazie ai numerosi omaggi a storie del passato (La Gola della Morte con i Dogrib che escono dalla melma, che ricordanogli hualpay di quell'avventura, oppure Tex 200 con la strage degli Hualpay e qui degli Uomini Lupo). Ritroviamo Jim Brandon che chiama i nostri per questa pericolosa missione, anche se i pards erano già all'erta per via della riuscita visione iniziale di Nuvola Rossa! :)Ho anche apprezzato moltissimo la parte della battaglia tra i nostri assediati all'interno del forte (omaggio a "Il Tranello" che ho sempre amato moltissimo).
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Storia gradevole ed originale,Diso perfetto per questo genere di ambientazione, buon uso del flash back una cosa che però mi perplime è il comportamento di Tex a pagina 77 davvero poco "GLBonelliano"(anche se è un utile espediente narrativo...) per il resto un buon lavoro di Faraci che dopo 2 storie "classiche" finalmente osa qualcosa di diverso con buoni risultati, nel complesso storia da 7,5/8
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Diciamo la verità Montales è interessante solo perchè prelude ad affascinanti scenari messicani altrimenti il personaggio è inesistente, di una piattezza unica, senza la minima sfaccettatura psicologica, su Pat sono d'accordo con chi lo vorrebbe rivedere al più presto :trapper:P. S. Lo stesso dicasi di Jim Brandon il corrispettivo "nordico"
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Per me è stato l'indiano... :capoInguerra: :capoInguerra: :capoInguerra:
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Ma poi si è capito chi ha sparato al giovane ranger?E questo "particolare" verr? svelato nel seguito della storia?
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Ho trovato la rappresentazione grafica dei personaggi di contorno semplicemente perfetta, in particolare Mc Dormand e Jack Loman.... merito tuo o di Sejasè
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Storia grandissima , però resa mitica dai disegni di Galep, il suo Tex "controluce" è un immagine indelebile nella saga, secondo me la stessa storia disegnata da un Letteri, Nicol' o Ticci non sarebbe considerata allo stesso livello...
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Complimenti LA PROVA DEL FUOCO è finora una storia bella ed originale, nel topic apposito si è parlato di Carson , della famosa settimana di riposo e dell'indiana che sorride, io ho detto la mia, tu che puoi dirciò
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Ma solo io ho colto un accenno al lato "marpionesco" del vecchio reprobo?La settimana di riposo non portebbe essere una settimana con qualche donnina?E la vignetta con l'indiana che sorride non è da collocarsi in questa dimensione?
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Qualche anno fa su TWO avevo scritto un soggetto per un ulteriore scontro Tex Mefisto... alcune caratteristiche:Ambientazione canadese, boschi foreste.... Gli alleati di mefisto sono solo... dei lupi e LilyIl rifugio dei lupi e di Mefisto una grotta sotto le cascate stile L'ultimo dei MohicaniNuvola Rossa ancora decisivo che interviene quando tutti e 4 i pards sono catturatiFinale aperto con Lily e Mefisto che restano imprigionati nella foresta in fiamme..... P. S. Scena iniziale, liberazione di Lily dalla prigione da parte di un lupo( che Mefisto fa apparire telepaticamente ai secondini come una donna)CHEVVEPARE??? :generaleN: :generaleN:
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Ho visto delle foto di CJ era una vera cozza chissà come la caratterizzerebbe Boselli, una bella donna tipo Doris Day oppure un mezzo uomo tipo l'originale....
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Anche se forse non è il topic adatto voglio fare una domanda a Tito, visto il grande uso dei flashback hai mai pensato ad un soggetto quasi tutto così, chessè inizio con Tex in una baracca da solo ferito e febbricitante che nel delirio pensa a come è finito li e poi pagine finali con resa dei conti...
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A me sarebbe piaciuto vedere una storia disegnata interamente da lui senza i volti di Galep.....
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Ribadisco quanto scritto dopo il primo albo ,Faraci sempre più padrone del personaggio, come ne Lo sceriffo indiano la seconda parte è superiore alla prima, ottimi dialoghi, alcune scene che rimangono impresse enella mente come l'inseguimento finale(a proposito Tito, ispirato a quello de I ribelli del Canada, vero? ) voto complessivo 8 Buoni i disegni di Bruzzo anch'essi da 8P. S. Dimenticavo, finalmente un Kit Willer valorizzato da una sceneggiatura
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Secondo me gli albi meglio disegnati dell'intera saga sono IL FIGLIO DI MEFISTO di Galep e LA TIGRE NERA di Villa
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Ho trovato Hodson molto "salgariano" come personaggio, una specie di Yanez e quindi ovvio nutra una profonda ammirazione verso "Sandokan" Tex.....
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Alcuni primi piani di Kit mi hanno ricordato il Ticci de LA NOTTE DEGLI ASSASSINIA me Bruzzo piace, e parecchio. Per essere la sua prima storia di Tex, la sua prova la considero molto buona. Si e' vero, il suo tratto ricorda quello di Ticci versione "Terra promessa", specie nella rappresentazione di alcuni coprotagonisti di raccordo e soprattutto per il volto di Kit Willer, e quello di Tex mi ricorda a volte quello dello stesso Ticci di "Sulle piste del Nord" all'epoca molto giolittiano, e a volte quello di Ortiz. Ma e' normale che un artista che si cimenti per la prima volta con Tex, all'inizio abbia dei punti di riferimento, e che poi man mano, col passar degli anni acquisti una propria personalita' stilistica. E' il caso piu' lampante e' quello di Ticci che, negli anni '60 si rifaceva allo stile di Giolitti, e gli stessi Cestaro al loro debutto con il tratto di Villa. C'e' sicuramente per Giovanni Bruzzo ancora tanto margine di miglioramento, e le basi gia' promettono bene.
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Ho trovato la storia gradevole ,Faraci comincia ad avere uno stile personale e vi dir?, per certi dialoghi "scanzonati" mi ricorda un po' Nolitta.... in generale un buon albo, si può dire che il livello medio delle storie di Faraci su Tex è buono(a differenza di Dylan Dog dove salvo 2 o 3 casi non mi ha mai convinto...)
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E il finale de Il veliero maledetto e del successivo Silver Star dove li mettete? Sono le storie che mi hanno fatto innamorare di Tex....
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Quindi volete farmi credere che Fusco ha chiesto appositamente una storia breve per poterla disegnare con più calma e quindi meglio?Sarebbe stato bello se tutti i "vecchi" disegnatori avessero fatto così, le ultime di Galep e Letteri non erano certo capolavori....Recentemente Civitelli ha visto alcune tavole provenienti da questa storia, definendole "stupende".
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Te lo dico io L'ISOLA DEI CANI numero 165 della serie regolare uscita nel giugno del 2000Ciao Mauro, prima di tutto volevo augurarti un felice Natale, poi avrei una curiosità:Informandomi ho saputo che tu hai collaborato come autore di storie anche per Dylan Dog, potresti dirmi almeno il nome di una storia da te scritta per questo personaggio? Sono curioso di leggerla per vedere in che modo ti sei rapportato con il fumetto, Ciao e grazie.
[Color Tex N. 01] E Venne Il Giorno
in Color Tex
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Anch'io penso che questi personaggi"cadaverici" non corrispondano a ciò che troveremo in edicola, in oni caso i colori sono sempre troppo "piatti" e la camicia di Tex troppo gialla, sinceramente non capisco perchè nel Dylan Dog Color Fest si sperimenti e si ottengano bellissimi risultati e qui invece si ripeta sempre la stessa colorazione...