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TWF - Tex Willer Forum

John Walcott

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Messaggi pubblicato da John Walcott

  1. Si in effetti, mi pareva che ci fosse già una domanda simile; dato che c'èro chiedevo comunque. Inoltre vorrei fare una domanda più seria stavolta, caro Borden (ammesso che non ci sia già anche questa). Visto che le storie sono quasi sempre adattate a due albi o tre esatti, per caso è la casa editrice che impone quelle lunghezze fisse (che a volte può danneggiare le storie) o è una decisione degli autori?

    Sorry, se rispondo anche agli argomenti ultrasvisceratissimi non lavoro più. Pu? dirglielo qualcun altro?
    Okay okay, ho capito. Vabb?... sisi
  2. Si in effetti, mi pareva che ci fosse già una domanda simile; dato che c'èro chiedevo comunque. Inoltre vorrei fare una domanda più seria stavolta, caro Borden (ammesso che non ci sia già anche questa). Visto che le storie sono quasi sempre adattate a due albi o tre esatti, per caso è la casa editrice che impone quelle lunghezze fisse (che a volte può danneggiare le storie) o è una decisione degli autori?

  3. Mi ricordo quando lessi per la prima volta questa storia; ero scioccato dai disegni di Mastantuono. :shock: Mi parevano troppo imprecisi e neanche tanto approfonditi. :fumo: Col tempo ho ricominciato a pensare alla storia in se e ci ho trovato numerosi pregi: una certa attenzione per la dimensione della guerra e per il fanatismo di alcuni che la combattono; dovuta delineazione dei personaggi neanche tanto fissati su bene e male (mi viene in mente il caso di Corky Smith e del caporale Abe, che alla fine del flashback si vede come anche due carogne come loro avessero una sorta di ideale per cui combattere); una certa dose di azione e ritmo ( a parte nel finale, troppo affrettato e compresso, altro caso in cui ci stava un terzo albo). Darei un sette a questa storia (stavolta un voto in meno per i disegni).

  4. COMMENTO CHE PUO CONTENERE SPOILERDavvero ottima storia. La trama è abbastanza classica ma funziona alla perfezione. I personaggi sono ben tratteggiati e delineati nella loro personalit?: lo sceriffo Jerry Norton, ben integrato nella cultura bianca ma con i fondo il timore e il sospetto di essere sempre un estraneo (specie dopo che un suo amico tenta di fargli la pelle per intascare la taglia); il giudice Frank Forrest anima nera che spera di diventare molot potente, ma alla fine capisce di essere solo un burattino nelle mani di Rowen e per questo, unito al suo senso di colpa per ciò che aveva fatto (esemplare quando ricorda di avere tradito un suo amico), lo portano a riscattarsi (in effetti sarebbe stato un peccato perdere questo personaggio); padre e figlio Owens, il primo prepotente e autoritario, il secondo viziato, pieno di se, e anche impulsivo e rabbioso. L'unico che è un po' sprecato è la guida del gruppo di Rowen: appare esperto e prudente ma viene liquidato subito da Tex. Alla riuscita della storia contribuiscono di sicuro i magistrali disegni dei Cestaro. Sono davvero tra i migliori in circolazione. :w00t: VOTO: 9

  5. Preso stamattina. Dalla prima lettura sembra una storia interessante; attendo di leggere il secondo albo soprattutto per scoprire quale sarà il ruolo della dottoressa.

    Per me potrebbe essere complice dei banditi, magari l'hanno ingannata (vi ricordate quando dice che si trova a corto di soldi?).
    In ogni caso voglio proprio vedere se potrebbe evolversi ilr apporto tra lei e Kit. I pressuposti ci sono ma anche quelli per un esito negativo. Non mi sorprenderei se Borden gli facesse fare una fine tipo di Fiore di Luna. I disegni di Andreucci non mi entusiasmano tanto. un po' perchè mi ricordano quelli spiacevoli di Mastantuono, un po' perchè a volte mi sembra come se le fisionomie di Tex e pards variassero. Attendo il prossimo numero. :indiano:
  6. Storia che non mi ha convinto molto. Dopo una prima parte piuttosto interessante, si brucia nella seconda. I misteri della miniera sono risolti troppo facilmente. A tal proposito non mi va già la figura di Riccardo: costruito come se fosse quasi una citazione di Gollum, e io sono rotto e strarotto delle citazioni e parodie su quest'ultimo. Oltretutto c'è un incongruenza narrativa su di lui.

    A un certo punto il texano di Nacho (non ricordo il nome) gli spara colpendolo e facendolo cadere nel fiume. Poi però Riccardo riappare facendo cadere le campane in testa a Nacho. Come diavolo ha fatto ad arrivare l'? doubtAmmesso che si sia salvato sia dalla pallottola (che comunque l'ha colpito) che dalla corrente del fiume (poco probabile perchè quando capita a Tex che Montales, si salvano solo grazie ad Anita), non capisco perchè rimanga così in forma, senza mostrare alcun danno e ferita. :bisonte:
    Oltretutto non mi è andata già la maniera con cui Boselli si è sbarazzato dei personaggi. Si era già trovato con personaggi da gestire ma li faceva uscire di scena con classe, con un tocco di spessore. Qui invece no, spariscono tutti in sparatorie improbabili.
    Il texano muore in uno scontro con Tex, quando ha dalla sua parte alcuni pistoleri (che comunque non valgono niente) e per di più Tex è praticamente allo scoperto. Si becca una pallottola e basta, senza qualcosa di spettacolare ma in uno scontro improbabile; vabb? che Tex è il migliore ma preferisco fare a meno di tutte queste forzature).
    L'unica morte interessante è quella di Nacho. Come se non bastasse i comprimari buoni sono tutti odiosi: dalla figlia di Fulgencio al giovanotto che non capisco come faccia ad arrivare l', visto che ci sono già i pistoleri di Nacho. E ancora non capisco la spiegazione sul massacro con la valanga (mi fa venire in mente la tragedia del Vajont, chissà che Borden non abbia tratto ispirazione da l').
    Perchè Nacho dice che fu Montales ad ideare il piano, quando poi quest'ultimo dice di essersi opposto con tutte le forze e poi ancora si dice che in quel periodo lui era fuori dalla banda? Insomma, perchè Montales accetta di essere nominato come complice di un massacro quando non è assolutamente vero?
    Storia decisamente sopravvalutata (nonostante gli ottimi disegni di Piccinelli. Non capisco la positiva recensione di UBC, che aveva visto un po' male il capolavoro "Omicidio in Bourbon Street". :blink: Nota negativa per Boselli. VOTO: 5 (un voto in più per i disegni di Piccinelli) ::P:
  7. Grandissima storia, persino un capolavoro dal mitico Borden. A me piacerebbe che questa storia (come anche "La mano del Morto") venisse ricordata tra i capolavori suoi su Tex. Col tempo si vedrà se ciò avverr?. In questa storia funziona tutto benissimo: l'ambientazione è New Orleans e le paludi dintorni, luoghi misteriosi e con fascino come pure la casa e la nave di Tenebres; i personaggi sono ben strutturati e sono nella migliore tradizione boselliana, che tolgono anche quasi spazio a Tex e Carson. C'è da dire però che loro sono come i catalizzatori di tutto, senza strafare, ma comunque importanti (nel finale si ritrovano un po' in disparte, ma con le varie situazioni successe non sorprende). Il ritmo è ben sostenuto e la trama non presenta significative sbavature. Anche se è passato un po' di tempo vorrei chiarire i dubbi di Leo:

    1) A Robinson, Levins serviva per ottenere informazioni sui libri di Tenebres; poi quando lo elimina probabilmente pensa di sbarazzersene sia per evitare che Levins potesse a sua volta tradirlo, sia per evitare che potesse essere messo sotto torchio dalla polizia e rivelare tutto (Robinson sapeva che Levins era sospettato). Dato che in quell'occasione i rangers c'erano, approfitta dell'occasione per tentare di sbarazzarsi anche di loro2)non sorprende che Diamond Johnny cerchi il tesoro, lo stesso per Gaston Lagrange. Sono uomini interessati ad arricchirsi e probabilmente avranno già sentito parlare della leggenda del tesoro di Lafitte. Quando cominciano a verificarsi omicidi legati a Tenebres e a Lafitte, i due gangsters concludono subito che il motivo più logico deve essere quello del tesoro (in certi casi non pensi certo a un elisir). Non sorprende nemmeno che Tex e gli altri la diano per buona: nella loro esperienza ne hanno visto di uomini disposti ad uccidere per arricchirsi; perchè dovrebbe essere diverso stavolta?
    A questo successo contribuiscono i disegni di Bianchini e Santucci: davvero magici nel creare l'atmosfera di mistero e di esoterismo della vicenda. Un gran peccato che probabilmente non gli vedremmo più all'opera su Tex.10 pieno a Borden. clap clap
  8. Storia normale, con Nizzi un po più in forma rispetto ad alcune sue precedenti uscite. Condivido quelli che dicono che i disegni di Civitelli si adattino bene al colore. Lui ha un tratto più pulito e definito rispetto ada ltri, e il colore non appiatisce troppo le sue tavole (rimango sempre un sostenitore del bianco e nero). Mica male l'idea di utilizzare Lilith e di impegnarla in scontri a fuoco; mi rovinano la storia se mi mettono figure femminili che devono sempre essere salvate (e qualcosa del genere avviene purtroppo nella seconda parte); almeno all'inizio si difende bene. Molti hanno gridato allo scandalo per questa scena e hanno anche delle giuste motivazioni. Considerando però che non si sa molto della vita di Lilith, chissà che non si sia già trovata in scontri del genere? Qualche altro autore potrebbe farci un pensierino. L'antagonista, Cuervo Malo, non ha niente da spartire con grandi antagonisti del genere;c'è però da rabbrividire nel sentire la tranquillit? e anche l'orgoglio con cui dice di aver fatto fuori il padre per avere il comando. Lo scontro finale di lui con tex ha anche la sua dose di ritmo. Molto bella la scena finale, con Tex rammaricato dai ricordi e dal quel breve periodo con la moglie ormai perduto. Sono ricordi piuttosto significativi, anche se a dire la verità trovo un po' forzata la maniera con cui Tex dice di essersi innamorato di Lilith (non parlo di Nizzi, ma di tutto il rapporto in se). Tex, duro e integerrimo, senza problemi, un tipo d'uomo che mi sembra un po' difficile che si innamori di una in poco tempo e che dopo addirittuta lo lasci così triste per la perdita. Ma poco importa, molto bello vedere Tex malinconico e anche un po' triste; è una grande carica di umanit? e di personalit? ddel nostro Ranger, non sempre così duro e infallibile.

  9. Mi è piaciuta molto questa storia.
    Il bravo Boselli non ha problemi ne fatiche nel dirigere questa storia e i suoi elementi. Bellissimi i primi scontri nelle pianure scritti: fra tutte quelle asperit? di rocce ed erbe con il buio che cala, bisogna difendersi dall'attacco dei killers; l'indiano Mocassin si nasconde nel territorio ed è come imprendibile perchè segnala continuamente ai suoi complici ma non si riesce a capire dov'?. Questa parte riguarda Porter, guardia del corpo di Lyman, che rimane vittima dei sicari. A tal proposito ne segnalo uno, evidentemente il tipico idiota di turno.

    Fa tanto lo sbruffone, quasi prende in giro Jim Bennet ma poi .... si fa ferire da Porter perchè si espone troppo e poi ancora Tex lo fa cantare subito, non sa nemmeno chi è Tex (ogni furfante dovrebbe conoscerlo) e si fa ammazzare nell'indifferenza degli altri compagni (sapevano bene che era inutile e ingombrante)


    Ma è a questo punto che interviene il nostro Ranger che sistema già due (immancabili le sue abilità nel buio). Grandissimo Font a disegnare gli ambienti bui e cupi; quando gli fa lui lo avverti proprio la cappa di buio che nasconde la vista e gli avversari.

    Poi si passa alla parte di spiegazione della faccenda, su cui non parlo. A Tex e a Lyman si aggiungono una famiglia di contadini, povera, ingenua ma sincera e disponibile; con loro c'è anche Hank, un giovanotto di più esperienza rispetto alla famiglia, che riserver? un po' di sorprese.

    Il viaggio prosegue ma su di loro incombe l'arrivo di un tornado, i cui presagi si manifestano (cielo troppo sereno, cielo che si fa sempre più blu scuro, gli animali si innervosiscono, il vento che si alza, la grandine che precede il fronte del tornado). In un villaggio abbandonato inizia uno scontro con altri due killers, ancora una volta realizzato al buio e stavolta anche in avverse condizioni atmosferiche. A causa delle varie dinamiche dello scontro, quasi nessuno riuscir? a trovarsi un rifugio e buona parte delle persone rimarrano travolte dal tornado. Il bilancio finale è vittorioso per Tex che cattura uno mentre Hank ne elimina un altro, rivelando che forse è più esperto di quel che sembra.
    La cosa non convince molto Tex, che con il suo solito fiuto comincia a sospettare che il bravo Hank ha qualcosa da nascondere nel passato. Nelle parole di Tex "l'unica cosa sincera di lui è il suo interesse per Rhonda" (nota a sfavore di questo personaggio, tipica giovanetta da salvare, e per questo mi sta su).

    Un altro punto di svolta è l'agguato presso il fiume. Qui noto che Lyman ha una resistenza un po' forzata

    Viene beccato in pieno, tuttavia riesce a rimanere in vita per un bel po' e sopravvivere nonostante rimanga per un po' senza cure.
    .


    Il personaggio di Hank si svela totalmente e dopo la sparizione di alcuni personaggi minori (Dooley, Sammy e l'indiano Mocassin, fregato da uno più abile di lui) si svolge il duello finale: Tex e Hank contro il freddo Jim Bennett e il giovane Durango. Si tratta di personaggi tosti: da una parte il killer freddo Bennet, dalle poche parole, con un passato problematico e con la sola possibilità di uccidere, insomma un personaggo che mi è piaciuto molto (mi dispiace un po' per la sua fine); dall'altra parte Durango, giovane capace di rapinare da solo una grande banda e anche di seguire Tex Willer; lungo la storia mantiene sempre la stessa sicurezza anche nel duello finale.

    La resa dei conti finale con Lowe avviene grazie all'aiuto di Carson e dello sceriffo (che a sentire certi discorsi dy Lyman o di vari scagnozzi, è intimorito da Lowe, solo che poi non ha problemi ad allearsi con i Ranger, indicando che non è così misero come poteva sembrare). Lowe non è un cattivo che si ricorda; sono molto più decisivi e interessanti gli scontri nelle indian plains. Alla fine di quest'ultimi mi sembra anche un po' strano che ci sia la parte nella città e dintorni (mi dimenticavo quasi di Lowe) tanto è inferiore il finale rispetto al resto.

    Alla fine do otto e mezzo alla storia (mezzo voto in più grazie ai disegni di Font)

  10. Mi fa piacere che si riveda il giovane Willer, e anche una presenza femminile, che spero abbia anche un ruolo attivo: onestamente non mi dispiacerebbe che si creasse qualcosa tra i due, che magari possa proseguire anche in futuro, chi lo sa... So che in molti storceranno il naso, ma sicuramente sarebbe una ventata di freschezza!

    Sono d'accordissimo. Secondo me Kit Willer dovrebbe avere un ruolo di maggior rilievo nella saga texiana sisi , una caratteristica che col tempo si è trascurata... sicuramente Boselli si è reso conto di questa piccola 'mancanza' e sta aggiustando i cocci :lol2::indianovestito:
    Eh si, non sarebbe male trovare qualcuna di più definitiva per Kit Willer. Tuttavia non sono molto fiducioso su questo. In ogni caso, la storia promette bene anzi direi addirittura che eccita. Vai Borden ! :capoInguerra:
  11. Non male come storia, anche se c'è decisamente di meglio. Il pard temporaneo di tex per questa storia è il ranger Sam Donovan. Fin troppo deciso a far valere la legge e anche poco riflessivo. Dispiace per la sua morte, però considerando tutto se la va a cercare commettendo una serie imperdonabile di errori. Frank Harris è la figura che spicca di più nella storia. Personaggio impulsivo e un po' si capisce che possiede una vena onesta; si è disposti a dargli un po' di fiducia, come difatti fa Tex. Owens è il tipico banchiere corrotto, ma come cattivo è abbastanza mediocre: difatti non combina niente di che, è molto più considerabile il suo fedele Jack Spade. Lo sceriffo del paese è un campione di ingenuità: non ha il coraggio di affrontare Owens (si squaglia come neve al sole appena lo incontra), arresta Tex in base a deboli sospetti; poi ancora non prevede affatto il linciaggio nemmeno le sue dinamiche (dice che non aprir? la porta come se fosse una risoluzione quando si sa benissimo che li citadini la sfonderanno); per finire arresta Owens solo quando è ormai spacciato. Direi una pessima figura. Insomma pochi personaggi significativi nella storia, anche se dopotutto si tratta di un semplice riempitivo.

  12. Non so che dire, un po' a po' se ne vanno tutti; importante è non scordarli mai quelli uomini e donne che hanno contribuito, anche in minor misura, a crearci meraviglie e sogni su carta stampata e disegni. Riposa in pace Decio. :(

  13. Non male ma forse un po' sopravvalutata come storia. Intendo dire che c'era un buon soggetto ma secondo me lo sviluppo rende la storia un po' pesante. Non aiutano molto neanche i disegni di Ticci, comunque di buona qualità ma non più al suo meglio, che mi rendono più confusa la faccenda. Condivido i commenti sull'esaltazione esagerata dei Buffalo Soldiers. In ogni caso avrei preferito inoltre che si vedesse meglio l'umiliazione di Radcliffe: razzista, ottuso, incapace di valutare la situazione (non capisco come facciano gli ufficiali come lui a fare così carriera), si sarebbe meritato vergogna, distruzione dell'orgoglio e beffa nel vederlo nella situazione di essere stato salvato dai suoi odiati neri; volevo un trattamento più pesante per lui. Qualcosa del genere che accade agli abitanti di Destiny: città bruciata, trattamento con i fiocchi. Nonostante il soggetto storico, la storia non mi ha coinvolto tanto; speravo un po' di più.

  14. COMMENTO CHE CONTIENE SPOILERNiente male questa storia anche se la trama riprende da altre storie, come già detto. Una prima parte di preparativi con alcuni scontri a fuoco e altri avvenimenti. Si ricorda soprattutto la figura di Elia Glendon, che io non trovo affatto fastidiosa ma anche un po' comica (poi legger? che il suo fanatismo è più pesante e serio di quello che si pensava). Molti hanno discusso la scena dello sceriffo: molti dicono che Tex e Carson si lascino abbindolare da quella figura; secondo me si limitano ad andarci leggero nel dare giudizi, non hanno ancora una strategia ben definita e per il momento non fanno mosse improvvise. Riguardo alla fuga finale dello sceriffo, direi che Tex e Carson non sono tenuti a inseguire ogni singolo furfante del west, specie se si tratta poi di un pesce piccolo. Passando alla seconda parte, dominata dallo scontro nella città di Paradise. Grande scontro e grande uragano Tex che spazza via un po' alla volta tutti gli uomini di Rhonda Carpenter; poverina quest'ultima che trabocca di rabbia nel vedersi beffata da Tex, sia a parole che a fatti. Piuttosto dura come figura, basta vedere le scene in cui minaccia di far impiccare Marcus Glendon e poi ancora che uccide uno dei suoi stessi uomini usato come scudo da Tex. Mica male come personaggio visto che per un po' riesce a tenere testa alle provocazioni di Tex. Inoltre Nizzi ne inserisce anche alcuni tratti buoni cioè l'interesse amoroso con il giovane quacchero. La brutta fine che fa, ha del beffardo, visto che deve "pagare" per questo e per di più per mano di un fanatico pazzoide. Compassione anche per il vecchio Carpenter, che credeva di affidare il ranch a mano sicure, e si ritrova a sapere le malefatte della figlia. Non male l'intervento di Carson che agisce da solo, anche se preferisco vederlo impegnato in situazioni ancora più pericolose; intendo che li? può dimostrare ancora meglio il suo valore. Riguardo al settore disegni, mi accontento. I disegni di Rossi non sono affatto male, ma non sono comunque tra i miei preferiti.

  15. Abbastanza carina questa storia che, a dire la verità, mi sembra composta di due storie. Nella prima abbiamo lo scontro dei Rangers e della sentinella con gli Apahces. Non male, anche se suona un po' forzato tutta la spiegazione che da Tex sulla banda, all'inizio. Comunque non è male visto che si parte in quarta con delle scene d'azione. Poi nella seconda (a cui ci si arriva tramite il tipo con i baffi e la bombetta) diventa una storia di lotta contro il cattivo di turno. Un cattivo decisamente mediocre specie per la fine che fa. Poveretto anche il disperso sudista (non mi ricordo il nome) che gli tocca stare quasi sempre in albergo; il suo intervento nella vicenda è praticamente nullo nonostante sia il motivo che da origine alla storia. L'unica scena con un po' di goduria è quella in cui Tex da una breve lezione all'uomo grasso che investe il nero (non capisco le critiche a questa scena); peccato che sia un po' breve appunto. Non male anche i disegni di Repetto; molto bello la rappresentazione delle case in rovina e degli ex sudisti caduti in rovina. Do un sei alla fine.

  16. Davvero ottima storia da parte di Borden che gestisce tutto abilmente.
    Penso che ciò mi abbia colpito maggiormente in questa storia siano i comprimari.
    A cominciare dai soldati rurales, con la loro testardaggine e il loro valore riescono addirittura a mettere in difficolt? Tex e Carson (addirittura fino a quasi prenderli in trappola).
    Il loro capitano è uno dei tanti cattivi che si ritrovano a finire dalla parte di Tex per evitare conseguenze negative; perciò ci sente anche un po' solidali verso il personaggio, anche perchè è ormai sconfitto e non da rogne.
    Il capitano Masters è un gran esemplare di codardo e nonostante tutte le borie che si da , codardo lo rimane sempre. Boselli ci tiene pure a dimostrarlo nella scena della sua cattura. Tex e gli altri se la prendono addirittura comoda nel prenderlo, tanto non può sfuggirli (Masters, pensavi davvero di poterci sfuggire?). L'ufficiale tenta di cavarserla sparandosi un colpo, forse il tentativo di apparire come eroico e temerario; Tex gli fa saltare la pistola di mano (Una via d'uscita troppo semplice per lui.) ma mi domando se Masters sarebbe riuscito a fare il fatale gesto. Di certo, quando gli viene offerta la possibilità di un duello con Baines, si tira indietro con debolissime scuse. Grande scena in cui lui si accascia a terra, sconfitto dalla vergogna e dalla consapevolezza della sua codardia.

    Chi invece non mi andava già (oltre alla frettolosa uscita di scena dello Yaqui, di cui preferisco non parlare) era il tenentino Baines, comprimaro che digerisco a fatica perchè mi sembra solo un giovincello arrogante e bambinesco. Il tipo di comprimari che mi piacerebbe vedere uscire di scena in una storia (e poi invece Borden fa morire in altre storie quelli simpatici tipo Bronco Lane _thia- ).
    Inoltre non mi andava già quando alcuni dei pards facevano un po' troppo gli sbruffoni; sicuri e sfrontati mi piacciono di sicuro, ma non antipatici.


    Bellissimi i disegni di Spada, un tratto che adoro. clap

    Considerando tutto do un otto e mezzo.

  17. Storia carina, niente di più. Come avete già detto si salva soprattutto il cattivo finale

    ovvero il capitano Patton
    che ha una certa caratterizzazione, anche se non particolare. Meriterebbe un sette ma abbasso di mezzo voto per via dei disegni di del Vecchio che non mi piacciono molto; mi danno l'aria di essere poco sviluppati, poco profondi.
  18. Un esordio davvero positivo di un nuovo autore nelle file di Tex.
    Tito Faraci sta creando storie ottime e con questi sviluppi mi aspetto presto un nuovo capolavoro per Tex.

    La storia funziona alla grande ed è corredata dal grande Ortiz. Ambienti, situazioni, sviluppo della storia, trama; tutto in un quadro altamente positivo che rileva le potenzialità che Faraci può offrire per Tex ed è per questo che mi aspetto molto da lui, come pure da altri nuovi autori.

    Grande godibilit? questa storia con personaggi che ottengono la lor parte di scena e interesse: il detenuto Jack Blount che sembra vedere migliorare i propri rapporti con Tex (ma quest'ultimo lo ribadisce, loro non sono amici); bellissima la scena finale con il loro scambio di battute.

    Blount: Arrivederci Ranger
    Tex: Non ci contare Blount

    Forse la possibilità che riappaia?

    Poi ancora lo spietato Jack Harper, cattivo della storia, il simpatico vecchio Jason con il tenero cane Bucky (loro due sono molti più coraggiosi e grintosi di molti altri comprimari di diverse altre storie). Non mi fermo molto visto che si è già detto un bel po' su questa storia.

    VOTO: 9 ::evvai::

  19. Nelle storie di Tex si legge di numerosi e numerosi amici e comprimari che affiancano Tex e i suoi pards nelle loro imprese. Quasi tutti di questi comprimari non riappaiono mai (ci sono anche casi minori in cui addirittura ci lasciano le penne) perchè non hanno interesse o carisma per continuare a interessare. Infatti si tratta spesso di personaggi che si limitano ad aiutare e a volte nono sono molot in gamba.

    Quando Boselli ha cominciato a scrivere su Tex, abbiamo avuto un numero ancora maggiore di comprimari e ancora più in gamba e dotati. Si tratta di personaggi che riescono abilmente a gestire la situazione e battersela quasi alla pari con Tex (alla pari come lui non c'è nessuno, lo sappiamo già).
    In queste storie spesso questi comprimari vengono sacrificati più facilmente, sia che siano antagonisti o protagonisti.

    Parlando di Bronco Lane, direi che nella mia opinione era uno che poteva davvero affermarsi nella storia di Tex. Come avete già detto il suo rapporto con Kit Willer ricalcava un po' quello tra Tex e Carson. Un personaggio abile, sempre fedele, e anche un po' furfantello e per di più giovane. Forse pretendevo troppo ma ho l'impressione che Bronco Lane avrebbe anche potuto progredire come uomo d'azione ed essere chissà innalzato come comprimario d'eccellenza.
    Un gran peccato la scelta di farlo morire perchè priva il fumetto di un nuovo interessante personaggio. Verso la fine si vede come Kit Willer sia ancora triste per la sua morte; il problema però è che di storie ce ne saranno ancora e quindi il povero Bronco Lane scomparir? nella memoria, scomparir? come gli altri comprimari.
    Davvero un gran peccato. :(



    Poi ancora l'antagonista della storia, lo sceriffo Hugh Langdon, un altro personaggio di spessore anche se in maniera minore rispetto a Bronco Lane.
    Spietato, incapace di considerare i possibili errori che fa (chissà quanti ne avrà impiccato nella sua carriera) eppure al servizio della legge. Non è che si tratta di un comune furfante ma di uno sceriffo e uno sceriffo di quelli testardi. E' in gamba, conosce il suo mestiere ed è ben deciso di fare la legge. E appunto qui che si frega perchè non ha la stessa razionalit? di Tex, è troppo preso dalla sua mania di fare legge. La sua rovina si compie nella città di cui non mi ricordo il nome in cui ormai fuori dalla legge (anche se porta ancora la sua stella) si batte in un ultima battaglia contro i pards. Nemmeno qui mostra di essere del tutto in grado di imparare del tutto da ciò che fa. A cominciare dal dare l'ordine di prendere vivi i pards sebbene conosca bene con che razza di gente ha a che fare; alla faccia di tutte le precauzioni e vigilanza che fa. Un altro problema per lui è che i suoi uomini non valgono niente specie in confronto a Tex e agli altri. Nonostante anche le slealt? nel duello con Tex (gli uomini che volevano sparare al Ranger, tipico dei furfanti della sua specie) Langdon va incontro al suo destino. La fine ideale per lui secopndo Tex è la fine per impiccagione. Stavolta però Tex non riesce del tutto a fare quello che voleva: Langdon in un ultimo atto disperato spara ancora costrigendo Tex a ucciderlo; stavolta Tex non riesce a mandare all'umiliante e terrorizzante fine della forca, il suo avversario come invece era accaduto a Bones e Pollard in "Intrigo nel Klondike". Langdon in un certo senso riesce a fargliela perchè "esce di scena come voleva lui".


    Storia da 9, peccato per la scomparsa di due personaggi come Langdon e Bronco. Forse non sarabbero stati adatti per essere riutilizzati ma mi dispiace comunque vederli sparire. Stessa storia per Wade Catlett ma di lui parlo un'altra volta.

  20. La prima volta che avevo letto questa storia ero rimasto abbastanza coinvolto. Poco tempo fa l'ho riletta e proprio non riesco a capire come mi sia piaciuta visto che stavolta l'ho trovata veramente poco coinvolgente e senza interesse. Purtroppo in casi come questi devo spesso farmi venire una rabbia per i soliti commenti anti-nizziani. :bisonte: Allora, che significa che si tratta di un soggetto banale? si tratta proprio di un soggetto banale ma anche nel passato le storie dalle trame più semplici hanno datto anche capolavori ( tipo "Il presagio"). Oltretutto perchè le storie di Nizzi appena vengono male vengono subite etichettate con i voti più bassi possibili? Quando Borden però sbaglia, non noto tale furia verso i suoi punti negativi. Oltretutto qu c'è pure qualcuno che lo indica come fonte di sicurezza: è sicuramente più efficace come autore in questo periodo, ma qui sembra che vengano contrapposti come bene e male. >:azz: Questa storia in effetti è venuta male perchè la trama non coinvolge tanto a causa del suo svolgimento, poco convincente. Un ulteriore difetto direi è il fatto che l'ha scritta Nizzi e ciò sembra attirargli con più facilit? odio e disprezzo. :malediz... Un grande dispiacere nel vedere un autore come Nizzi spegnersi così e ancora più nell'odio di certe categorie di lettori (nelle ultime pessime storie di Bonelli padre, non noto tutta questa crociata contro l'autore). :fumo:

  21. Questa storia è una storia di mestiere...

     

    Magari è come dici tu, Leo, però ricordando le grandissime pietanze gustosissime che abbiamo divorato in passato, si diventa anche più critici verso quei piatti ordinari che si limitano a proporre la solita buona zuppa. Non è che sia un male ma a volte la solita zuppa riscaldata può anche essere più saporita. Qui invece ho l'impressione di assaggiare un piatto freddo o comunque poco riscaldato. Ok, finita la digressione culinaria laughing , passo più direttamente alla storia. Si tratta di una storia abbastanza carina ma non mi entra quasi per niente in testa. Questo non è un gran segno anche perchè persino negli ultimi albi, tanto criticati, Nizzi ha dato storie migliori e con più spessore. Quindi questa la lascio perdere. Riguardo a Milano, direi che si tratta di una salsa neanche tanto saporita e che quindi non mi interessa tanto.

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