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harlan1982

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Tutto il contenuto pubblicato da harlan1982

  1. harlan1982

    [627/628] Salt River

    da dampyriano doc non potevo esimermi nell' acquistare l'esordio di Andreucci sulla collana regolare di Tex (ah la nostalgia!!! )prova grafica promossa sotto tutti gli aspetti!!!! Andreucci è il tipico esempio di disegnatore talentuoso che con costanza e professionalità migliora il suo stile . Basta rileggersi (o leggersi per chi non lo avesse mai fatto) il suo esordio su Dampyr nel n° 13 L'isola della strega e la sua ultima prova, la tetralogia che va dal n° 133 (i vampiri di Londra) al n° 136 (Harlan contro Draka) per accorgersi di tutta la sua maturit? artistica. Anch'io nelle sue tavole ho notato degli echi di Mastantuono ma credo non ci sia nulla di male ispirarsi ad un certo stile per prendere confidenza con ambientazioni nuove dopo aver lavorato per 11 anni su una serie totalmente diversa. Considero la caratterizzazione più riuscita quella di Kit Willer Splendidi disegni però non portano da nessuna parte senza una trama avvincente. E Boselli cuce un perfetto abito su misura per Andreucci con una prima parte di storia
  2. harlan1982

    [573/574] Terre Maledette

    Tex è un grande eroe. Granitico, inossidabile. Incarna i valori universali di giustizia e lealt?. E? un simbolo, il Superman del fumetto italiano. E un grande eroe ha bisogno di grandi sfide per alimentare il suo mito e mantenere immutato il proprio fascino presso i lettori. Boselli imbastisce la sfida massima per Aquila della notte, affrontare gli elementi della natura: un potentissimo tornado. Quella tra uomo e natura è una sfida che si ripete perpetua dall'alba dei tempi. E la sopravvivenza è un traguardo da conquistare con tenacia, intelligenza e fortuna. La storia poi è arricchita dai classici e sapienti topos boselliani come coralità, personaggi protagonisti vivi del racconto e non mere comparse, colpi di scena e sequenze epiche. Due albi da togliere il fiato, penalizzati soltanto da un finale troppo affrettato (che avrebbe richiesto più spazio, anche se io non ho mai amato la vecchia impostazione delle storie spezzate) e da dei disegni di Font molto altalenanti (soprattutto nella caratterizzazione di Tex). Villa strepitoso come sempre.
  3. harlan1982

    [190/191] El Muerto

    Letti i due albi nella versione ?Nuova ristampa?Decisamente avvincenti. Guido Nolitta (alias Sergio Bonelli) si approccia alla creatura granitica dell'illustre genitore con spirito oserei definire irriverente, donandogli sfumature più umane restando, comunque a mio parere ancorato alla tradizione dell'eroe. Infatti le occasioni in cui Tex si trova alla merc? dei suoi avversari scaturiscono da errori non suoi. Nel saloon è il locandiere a frapporsi tra lui ed El Muerto, permettendo a quest?ultimo di prendere il mal capitato come ostaggio. Mentre l'agguato sulla strada per Pueblo Feliz è frutto di una variabile imprevista: l'insubordinazione dei pards di El Muerto, il quale (come aveva perfettamente interpretato Tex) nella sua ferocia è guidato da un rigido codice d'onore. Gli stessi dialoghi crudi e iperbolici nelle esclamazioni e nelle definizioni rientrano nella classicit? del personaggio. La trama, come sanno anche i sassi, è un omaggio al cinema di Sergio Leone. Un gradito omaggio ad un certo tipo di fare film, oltre che fare western che ancora oggi influenza illustri registi. Leggendo ?El Muerto? e ?La collina degli stivali? è impossibile non scorgere tra le sue pagine venature tarantiniane. Segno che nel mondo della fantasia non si inventa nulla, ma si attingono le idee alla stessa fonte, adattandole al contesto (cosa che succede in tutte le testate bonelliane). Non vedo inoltre contraddizione con le dichiarazioni dello stesso Bonelli fatte negli anni sul suo non amore per gli spaghetti western. Sicuramente il riferimento non era al cinema di Leone ma ai tanti epigoni venuti dopo che hanno cavalcato l'onda fino a spremere il limone, sfruttando tutti i topos del genere senza averne però l'anima. Ovviamente non faccio di tutta l'erba un fascio. Ma, al di l' del loro fascino cult, certe pellicole nostrane sono essenzialmente mediocri. Tornando IT questi due albi sono l'ennesima dimostrazione del talento di Nolitta/Bonelli come scrittore. Regala all'epopea texiana un villain bellissimo che ?buca lo schermo? nel suo inevitabile cammino verso la sconfitta. Al duello finale si arriva col climax giusto e la scena è tutta per Paco Ordonez/El Muerto. Galep secondo il mio modesto parere non riesce a tenere del tutto testa al capolavoro che è la sceneggiatura. Niente da dire sulle scene corali, sui campi lunghi e sulla dinamicit? delle tavole. Ma alcuni primi piani sono alquanto deludenti. Salvo giusto il dettaglio sul viso di El Muerto (quando gli suda la fronte). Per la serie: anche i grandi sbagliano. Però si rif? alla grande con le due superbe copertine.
  4. Sto acquistando alcuni albi di Tex e Tex Nuova Ristampa nuovi di zecca al prezzo di è 2,00 dal mio edicolante che li aveva messi da parte per un cliente che non si è più fatto vivo. Tra questi albi c'è anche la trilogia oggetto di questo topic, che ho terminato di leggere ieri sera. Un'ottima storia sui generis che porta una variante nella saga western texiana. Una contaminazione di generi che fa parte del dna delle storie di qualsiasi serie bonelliana, una tradizione credo inaugurata proprio dalla capostipite. La trama di Boselli di base è decisamente un giallo a tinte mistiche. Lo scrittore però, nel presentare la folta schiera di protagonisti, seminando indizi a volte veritieri e a volte fuorvianti (come prassi vuole) riesce a portare lo sviluppo del canovaccio nell'horror, nel western, nell'avventura, non rendendo mai noiosa la lettura. Alcuni dialoghi peccano di evitabili riassunti (in quanto spesso si riepiloga quanto accaduto poche vignette prima) e di troppi complimenti a Tex e Carson. E l'ultima vignetta risulta essere troppo affrettata e buonista (considerato quali erano le intenzioni di Lagrange verso i rangers e lo sceriffo), ma nel complesso la sceneggiatura è priva di cadute di stile e di tempi morti a mio parere. E il finale si rivela coerente con quanto seminato nel corso della trilogia. All'occhio del lettore più allenato potr? sembrare quasi banale l'identit? del vecchio di mezzanotte, ma la bravura di Boselli non sta nell'aver piazzato il colpo di scena ad effetto ma di esserci arrivato con cognizione di causa. Ai puristi di aquila della notte potr? far storcere il naso che Tex e Carson stiano un po' ai margini della risoluzione del caso ma in una saga così lunga come quella del nostro ranger ogni tanto non guastano variazioni del topos ?eroe risolutore della vicenda?. Soprattutto quando ciò va a favore dell'intera economia del racconto. Da applausi anche la prova del duo Santucci e Bianchini. Da mozzare il fiato le sequenze nel casin° nel secondo albo, e nel bayou e nella maison nel terzo. Soprattutto plaudo alla scelta di ?rompere? la rigida struttura della gabbia con vignette spettacolari in campo lungo che occupano 4 slot su sei disponibili. Anche sui disegni non manca qualche peccatuccio veniale, come alcuni primi piani non proprio riusciti e un personaggio come Lin Yang che più che un cinese in certe vignette sembravo un nero. Santucci dopo questa prova ha dichiarato in qualche intervista di non sentirsi a proprio agio su Tex ed è passato nello staff di Dampyr con ottimi risultati. E ogni tanto un po' di soddisfazioni anche per noi dampyriani che nell'ultimo anno ci siamo visti scippare Andreucci e Dotti ehehehehehehehehehehehehehePer quanto riguarda le copertine di Villa, i miei giudizi sono sempre di parte, in quanto lo considero il miglior copertinista in forza alla Bonelli e le sue illustrazioni varrebbero da sole l'acquisto dell'albo. Queste tre copertine non fanno che alimentare queste mie convinzioni (soprattutto la prima e la terza che trovo superlative).
  5. letta questa trilogia grazie alla recentissima ristampa su Tutto Texrimasto inizialmente deluso dalla prima parte, che ho trovato un p? ridondante e noiosettanel complesso giudico quest'avventura un vero capolavoro di ambientazione, tensione, caratterizzazione dei personaggi e interazione tra loro purtroppo i disegni sono un p? il punto debole delle tre storie ma parlo solo ed esclusivamente di gusti personali perchè a me non è mai piaciuto il tratto del compianto Marcello, che conosco fin dai tempi in cui leggevo ZagorCopertine di Claudio Villa stratosferiche, anche se un p? penalizzate dalla riduzione a cui sono sottoposte nell'impostazione grafica della collana
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