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Senz'altro bella questa storia dal "controverso" finale (che personalmente è mi piaciuto molto proprio per la sua particolarità). Non amo invece particolarmente i disegni di Font, troppo "caricaturale" in alcuni volti, poco preciso in altri, meglio nelle scene dinamiche. Qualche scelta nella storia forse è un po' forzata (qualche intuizione di troppo), ma la lettura è sempre piacevole e alcuni passaggi e il bel finale fanno meritare un 9 al soggetto e alla sceneggiatura (ma non più di 7 ai disegni).
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Ottima storia, senz'altro una delle migliori degli ultimi anni, perfettamente sceneggiata e disegnata. I disegni di Dotti, in particolare, sono tra i migliori visti su Tex, sia nei volti che nell'azione, veramente bravo. Bravo anche Boselli a scrivere una storia che si sviluppa in più albi con intrecci, personaggi e colpi di scena sempre ad alto livello. Voti: 9 per il soggetto, 10 per la sceneggiatura e 10 per i disegni.
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Considerazione sul soprannaturale: penso sia uno dei (tanti) motivi del successo di Tex... non (solo) un classico western... è questo fin dai primi numeri
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GLBonelli disse in un'intervista che non riusciva a spiegarsi il successo di Tex rispetto ad altri personaggi da lui creati... e giunse alla personale conclusione che Tex fosse nato "fortunato", come capita ad alcune persone della vita, più fortunate di altre. Ritengo che questa affermazione abbia trovato la sua conferma negli anni, perché quando suo "padre" scrisse sempre meno di lui, Tex trovò un autore che lo adottò con amore, scrivendo per anni, instancabile, bellissime avventure... non penso esista e sia mai esistito un autore tanto prolifico. Ora, con quest'ultima storia apparsa sulla serie regolare, Nizzi ci saluta con un soggetto "classico" da leggere tutto di un fiato, che chi ha amato ed ama Tex non può che leggere con passione e un po' di magone sapendo che è l'ultima del nostro caro Nizzi. Il tratto sicuro di Filuppucci onora degnamente questa grande storia. Voto 10 (senz'altro alla carriera).
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Storia di inseguimenti, con molta azione ma poca "sostanza"... poca caratterizzazione dei personaggi, pochi veri colpi di scena. La storia si sviluppa nei due albi senza annoiare ma senza mai coinvolgere troppo. Nemmeno il tratto grafico di Mastrantuono, troppo approssimativo, conferisce quel qualcosa in più. Nel complesso meglio il primo albo, poi la storia si "perde" ed è solo l'ultima vignetta che la salva per una sufficienza (risicata).
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Una delle migliori storie degli ultimi anni, per trama, azione, dialoghi e disegni. Si entra subito in azione con un inseguimento, per poi passare alle vicende di Kit (gran protagonista), perseguendo con intrecci e colpi di scena, con tensione sempre alta e personaggi co-protagonisti molto ben caratterizzati psicologicamente. I disegni sono all'altezza della storia con qualche volto di Kit meno riuscito, ma, in generale, ottimi, sopratutto nelle scene di azione.
Voto 9. -
Una storia che si fa leggere con piacere, con l'unico limite dei disegni di Ortiz un po' approssimativi sopratutto nei volti. La controversa figura di padre Clemente è al centro della storia, il personaggio è credibile e i suoi tormenti lo portano a riscattarsi dalla precedente vita di bandido. L'azione non manca, buona la sceneggiatura, leggermente sotto la media i dialoghi. Voto 8 (non più di 6 però per i disegni).
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... solo i lettori di Tex aprono un dibattito sull'uso di un termine nell'ultima storia... Siamo i lettori più attenti del mondo! (Poveri sceneggiatori e disegnatori però)
Ma i cattivi devono usare termini dispregiativi per questo lo chiamano "sbirro". Ai loro occhi è quello ma solo ai loro
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Un Tex senza pards (che già toglie qualcosa alla storia) che dopo un buon inizio, si perde un po' e non decolla più. Tutto scorre velocemente senza troppo pathos, i personaggi di contorno sono solo abbozzati, rendendo la storia un po' insipida. Anche i disegni non convincono appieno nella figura di Tex, i volti in particolare, molto meglio nelle scene di azione ma senza giungere ai livelli a cui siamo solitamente abituati a vedere il nostro. Insomma una storia così-così... senza infamia e senza lodi particolari.
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La storia, in ristampa ora nelle serie "tre stelle", si sviluppa in due albi ognuno dei quali vive comunque di vita propria (ottima idea). Buono il soggetto, eccellente la sceneggiatura, dove I cambi di "scena" sono curati magistralmente da Ruju, buoni i disegni di Font, molto buoni in alcuni casi (penso alle esplosioni). L'unica nota stonata il finale (mai facile) dove si nota una certa fretta di chiudere e gli antagonisti (Santos e Makua) capitolano velocemente. Comunque, personalmente, una valutazione molto alta: 8 soggetto, 9 sceneggiatura, 8 disegni.
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La storia della durata di un solo albo è ovviamente semplice nella sua struttura, senza troppi intrecci o colpi di scena, ma si fa leggere con piacere, complici anche i bei disegni di Danubio. Interessante la figura dello sceriffo, un personaggio ambiguo all'inizio, ma pronto a cambiare e a riscattarsi. Anche l'epilogo con Tex che usa la sua personalità e non le maniere forti è molto particolare nella serie (visto raramente), e dona quel tocco di originalità ad una storia non molto originale. In ultima pagina una dedica a Sergio Bonelli firmata Boselli-Danubio... sì, forse questa storia mi ricorda alcune di Nolitta, ed è un omaggio allo stesso.
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Io ricordo "Il medaglione spagnolo" nr. 364... Tra l'altro ha particolarità di essere l'ultima storia di GL Bonelli pubblicata su un Tex mensile.
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Storia un po' "dispersiva" che si perde in rivoli diversi, ma senza quell'intensità nella narrazione che possa coinvolgere il lettore come le migliori storie del nostro. I dialoghi non sono all'altezza e i disegni non sono tra i migliori che ricordo. Molti personaggi mi sembrano poco centrati (come Espectro), qualche scelta nella sceneggiatura la giudico un po' forzata. Però gli albi si leggono piacevolmente, l'impressione è che da un buon soggetto non ci sia riusciti ad elaborare una grande storia nell'arco dei tre albi.
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Bella storia scritta e sceneggiata da Faraci, con un inedito (non capita spesso) Tex in solitaria che tiene bene la scena, dove la tensione emotiva della storia inizia già dall'incipit e si mantiene per i due albi senza cadute. Ottimi i disegni dei fratelli Cestaro che, con un tratto nervoso, danno il meglio di sè nelle scene dinamiche, ma con ottima resa anche nelle espressioni dei volti. Voto 8
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Uno dei più bei finali di tutta la collana di Tex, le ultime 20 pagine sono di altissimo livello narrativo e grafico. I disegni di Leomacs si sposano perfettamente con questa bella storia (solo qualche volto di Tex discutibile), il crescendo narrativo (un classico di Boselli) culmina con il magnifico duello, reso benissimo dalle espressioni dei protagonisti. Tanti personaggi (anche questo un classico delle storie di Boselli) tutti con tratti psicologici ben definiti e non da semplici comprimari, anche se nel finale sono le figure dei due pards ad ergersi (giustamente) protagonisti. Voto 9 (solo perché il 10 lo riservo ai capolavori della serie... e questo lo è... quasi).
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La storia corre via veloce senza inciampi ma anche senza guizzi, senza colpi di scena avvincenti, senza quel quid pluris che caratterizza, di solito, le storie del bravo Boselli. I disegni di Picinelli sono precisi e definiti, ottimi anche nelle scene di azione. Nel complesso senza infamia e senza lode: voto 6.
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Questa storia di Manfredi (autore che stimo) non mi ha convinto del tutto. La cosa migliore è senz'altro il ritmo incalzante con continui cambi di scena, ma il tutto mi sembra sviluppato troppo velocemente, senza il tempo necessario per lo sviluppo di situazioni e personaggi, fino al finale un po' "affrettato". I dialoghi sono senz'altro di livello così come alcune scene (come quelle in apertura del secondo albo), ma la storia nel suo insieme non merita per me più di 7. Ottimi i disegni del maestro Ticci e una menzione per le due copertine di Villa veramente belle.
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Leggendo solo ora questi 3 albi, che molto dibattito hanno scatenato, voglio dire, brevemente, anche la mia. Disegno definito con molti contrasti, bello, anche se personalmente preferisco un tratto più "leggero". La storia è ben costruita, appassionante, ben sceneggiata. Il finale è forse un po' affrettato, ma da quando si è deciso di sviluppare le storie su 2/3 albi (prima una storia poteva finire anche a metà di un albo), questo mi pare capiti spesso. Molti personaggi, tutti abbastanza ben definiti dal punto di vista psicologico, Tiger gran protagonista, Tex a volte un po' in secondo piano (ma perché dire che è un male? Ci possono essere modi e sviluppi diversi in ogni singola storia, l'importante è non essere banali e ripetitivi). Boselli non sarà mai banale. Voto 9.
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Classica storia del primo GLB con le sue "ingenuità" ma piena di colpi di scena, di azione, di "epicità", con una struttura semplice ma articolata. Insomma un classico Tex degli inizi... da amare
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Belli i disegni di Rossi precisi e dettagliati, la storia si fa leggere con piacere ma nulla più, troppe cose non quadrano e lasciano un po' perplessi... Anche il grande Bonelli alla fine non scrisse più grandi storie (su tutti ricordo l'insipido "Medaglione Spagnolo") e Nizzi qui galleggia con mestiere ma senza guizzi e qualche incongruenza.
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Anche se rimango dell'avviso che meglio di una bella storia lunga e in bianco e nero di Tex non c'e` niente, ho apprezzato molto le due uscite precedenti del Color Tex storie brevi: per la cura con cui l'albo e` prodotto (grafica - carta - colorazione) e per la possibilita` di apprezzare nuovi disegnatori e sceneggiatori, che sono i punti di forza di questa iniziativa. Per quanto riguarda i disegni che possiamo vedere dalle tavole in anteprima, a prima vista sembrano tutti buoni con quelli di Tisselli che spiccano per la colorazione davvero straordinaria, vedremo quale sara` la resa finale sull'albo stampato. Belli anche i colori di Vannini, mentre le altre due storie hanno la colorazione del confermato Oscar Celestini che gia` nei numeri precedenti aveva fatto un ottimo lavoro con una colorazione classica e non eccessiva ma molto piacevole.
Vedremo se i due nuovi sceneggiatori sapranno stupirci, chissa` che per loro questa non possa essere seguita da altre storie del ranger...
La copertina... come ho scritto nel relativo topic, non mi piace.
Concordo in toto (in particolare che non ci sia niente di meglio di una storia lunga e in b/n)...
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La tavola di Tisselli con quei colori acquerello è spettacolare!
[643/644] L'indomabile
in Le Storie dal 601 al 700
Pubblicato
Storia che passerà alla storia di Tex più perché è l'ultima disegnata da Ortiz, che per il soggetto e la sceneggiatura. Interessante la psicologia dei personaggi sempre ben delineati, e ritengo interessante anche quel finale "aperto". Voto 7 (anche per i disegni, pur se Ortiz non è stato il mio preferito, il suo tratto era ben caratterizzante nei personaggi nelle storie da lui disegnate).