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TWF - Tex Willer Forum

Wasted Years

Ranchero
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Messaggi pubblicato da Wasted Years

  1. Visto che stavo leggendo questa storia mitica e davvero scorrevole, con un Galep ispiratissimo, mi sono accorto di una incongruenza tra il mio Tex a costina bianca, suppongo penso a ragione una ristampa del tre stelle, e il Tex di Repubblica, consultato all'uopo. Yampas parla di sé in terza persona, e l'errore è rimasto incorretto per anni, fino forse al tuttotex. Yasotas è la correzione di un errore mascroscopico.

    Comunque bellissima la storia, con il solito castello costruito in mezzo al nulla e nessuno si è accorto del cantiere.

     

     

     

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  2. Eccomi qua.

     

    CONTIENE SPOILER A MILLE, siete avvertiti.

     

    Quattro ne ho letto, l'unica che mi è piaciuta abbastanza è quella di Manfredi. La prima, quella di Tito,  diciamo che è Cluedo. Rapida presentazione dei sospettabili, altrettanto rapida esclusione sulla base di osservazioni di una parte di essi, dal pianista al ciarlatano, al tipaccio con protagonista Carson nell'ufficio dello sceriffo, unica scena che mi ha sorpreso. Poi il prete, reso odioso dall'inizio, forse per attirare i sospetti per poi indurre il lettore a diffidare per poi essere veramente lui il sospetto, si rivela prevedibile davvero. La maestrina è un tocco finale abbastanza stucchevole. Giudizio critico: storia degna di Paperino. Puerile.

     

    Ruju: Ci lamentavamo di Nizzi che faceva pensare e spiegare tutto ai personaggi, tre quarti di questa storia sono una spiegazione noiosa di quanto avvenuto prima, con due salti all'indietro very boring. Sembra lunga, che non decolli, ed è una breve storia. Poi il veleno, la Circe e la ragazza muta, con in mezzo Tex che seppellisce gli avversari che lo seguivano senza recuperare il moribondo per seppellirlo, nonostante lui riesca a risalire dopo la brutta caduta. Nizziana con qualche buono spunto in stile "la porta chiusa" veleno e donna assassina compresi.

     

    Manfredi: mi è piaciuta, meglio delle altre, complici i i disegni, l'atmosfera. La storia della facciata blu e del Texas Nebraska è alla dectective Conan, idea veramente scarsa. Bene però la scena di coraggio, i dubbi della moglie e l'atmosfera tetra che si spezza. Ha qualcosa di Nolittiano, stile giudice Maddox, senza il cattivo ma con il luogo carico di suggestione negativa. Non si salta di gioia, ma si apprezza.

     

    Boselli: onirica, quasi Ken Parkeriana, come al solito incentrata su qualcun'altro rispetto a Tex, che è comprimario. Dolori, sogni, sudori, contorsioni mentali e dolori di capo molto in stile Dylan Dog. Storia fantasy tutta giocata sulle suggestioni che però IMHO non centrano il bersaglio. Sembrano strani dolori di pancia piuttosto che fantasmi dal passato. Pretenziosa e poco azzeccata.

     

    Belli i disegni, i meno azzeccati quelli della prima storia ma anche quelli mi sono piaciuti. Le restanti tre sono ben disegnate, i colori sono accettabili.

     

    Ora capisco perché ho mollato in edicola il seguente storie brevi, anche se questo mi ha incuriosito. MI ha fatto l'effetto di un esperimento fallito.

  3. La fumetteria è proprio quella, la vademecum di Giuseppe Ferrari. Tecnicamente è una libreria, ma ci sono Tex a iosa, dopo i libri a sinistra.Poi birrona al jamaica e spaghetti ai ricci al refetori. Ci passo spesso, quando ho tempo. Anche solo per curiosare. E poi acquisto.

  4. Beh, non è che 50 o poco più albi a 2 euri al pezzo usati più qualche Maxi e Texone recente venduto a metà prezzo mi possono rovinare, posso procurarmeli e poi regalarli ai bimbi del vicinato, se non mi gustano. Oltretutto non avere seguito le discussioni sui forum e non aver letto siti come UBC lascerebbe libero il mio giudizio di lettore senza spoiler o condizionamenti mentali, che purtroppo risultano essere inevitabili. Il nome dell'autore non può essere nascosto, purtroppo, e quello lo devo sapere prima, se non convinco qualcuno a sbianchettarlo. Ci provo, volentieri, ma trovo difficile non essere scettico. Come minimo è impossibile che di punto in bianco, dopo che ho smollato io, sia cambiato tutto di botto. Ci sarà stato un periodo simile agli ultimi 500, e poi un graduale miglioramento. Secondo me chiudere col 600 sarebbe stato un ottimo progetto, all'epoca la pensavo così infatti ho chiuso io, ma forse è la storia di quelli che se non muoiono a 60 anni ringiovaniscono. Spero, me lo auguro, mi piacerebbe, ho voglia di verificare, sono speranzoso, ma ottimista... difficile, assai.

  5. Lo so che la pensiamo diversamente, questo è ovvio. Di Ruju ho pochi albi, i primi che ha scritto, e sono diciamo le avventure di jeeg robot d'acciaio e non di Tex, non so nulla di dopo, ma presto andrò a scoprirlo. Di Boselli e la sua pletora di personaggi che si fatica a ricordare e le sue storie con gli intrecci talmente sottili che si vanno a spezzare su se stessi (osserviamo ad esempio la storia di Montales con un finale che al mio paese si dice "no attaccada ne' a muru ne' a janna", cioè insensato rispetto alle premesse, tanto che all'epoca anche i più accaniti e acritici laudatori rimasero perplessi). alcune storie buone, qualcuna accettabile, alcune non se sabe donde se encuentra el ranger, altre non le ho comprese manco dopo averle rilette diverse volte, altre mediocri che hanno fatto gridare al capolavoro, tipo Patagonia che è un polpettone. Chiaramente è opinabile il mio punto di vista, non dico di no. GLB è morto, Tito Faraci non ha ingranato, Medda lo licenziarono eccetera.

    La ragione è semplice farsela: non acquistare ciò che si ritiene non valga il proprio prezzo. Tipo i color Tex, che sembrano colorati con paintshop, per carità di Dio, che prodotto.

    Tra Maxi, Texoni e serie regolare lasciati in edicola, più gli ultimi di repubblica, ho una nuova sei corde nella rastrelliera. Tutta in legno massello.

  6. Infatti sono profondamente scettico. Secondo me, come ho avuto modo di dire forse mille e cinquecento volte, se un autore non sente Tex come va sentito, andrebbe messo a scrivere un personaggio che sente. A me riesce assai bene il blues urbano e anche quello rurale perché me lo sento nelle ossa, nelle vene proprio, conosco chitarristi dalla tecnica cristallina che non producono le stesse vibrazioni. Non ce le hanno. Si tratta di inclinazioni artistiche che prescindono dalla preparazione e che sono intime e personali. L'ipertecnico faccia progressive rock e lasci il blues ai bluesman. Altrimeni i bluesofili cambieranno aria. Se mi metto a fare certe cose io mi prendono a sassi da un centinaio di metri. Io, da ascoltatore e lettore, trovo che utile sarebbe cambiare la squadra, quando si rivela perdente. E negli ultimi anni, in cui ho gettato molti soldi e ingombrato inutilmente il mio studio, in cui ho seguito Tex, la storia è proprio questa.ò

  7. Alla fine si tratta di spendere una banconota verde e un paio rosse, per levarsi il dubbio, poi potrei rivenderli o riscambiarli. Meglio ancora mi ficco in emeroteca e me li leggo, e compro solo quello che non fa solo imballaggio. Sono curioso...

  8. Io a questo proposito è meglio che mi taccia. Dal mio punto di vista Tex è morto, stramorto e defunto dopo il 6 centinaio, dal 500 al 600 che ci ha proposto tutta una serie di storie noiose, seriose, burbere, poco spettacolari e in molti casi disegnate in un modo che con Tex ci azzecca quanto i cavoli a merenda. Mi si dice che oggi tira un'altra aria. Mi permetto di dubitare seriamente ma non posso  asserire niente su ciò che non conosco. Spero che il ranger sia diventato meno musone e più guascone, come era il suo carattere prima che diventasse il preside di un collegio di educande, e che finalmente un poco dell'antico smalto sia tornato. Visto che una capata al mare di Alghero non mi dispiace, farò un salto in fumetteria e comprerò qualcosa per documentarmi. Direi che la mia proposta sarebbe stata fino a poco tempo fa di chiudere la baracca ben prima del  numero 700, ma hai visto mai, mi riservo di cambiare idea. Io proporrei che Tex recuperasse molto del suo smalto, ritornasse serio protagonista e alcuni disegnatori ben precisi andassero a disegnare altre serie, onde valorizzarle meglio. Ho risolto comprando la fender MEXICO.

  9. L'ho riletta di recente e sempre più mi convinco che El Morisco è una garanzia. La storia è concepita per vedere il vecchio curandero esaltarsi, lavorare febbrilmente, correre come se avesse il diavolo alle calcagna, precipitare nella più cupa delle disperazioni in seguito ad una super delusione. I pard si limitano a supportare il mitico messicano d'Egitto in questa girandola, diventando alla fine quasi spettatori e sedendo accanto al lettore. Boselli fa scendere l'orrore dallo spazio, GLB produce un Morisco SPAZIALE. E con due ingredienti due, come il re degli CHEF.

    STANDING OVATION!

  10.  

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    Ecco un'altra imprecisione lessicale che mi lascia perplesso. Sono davvero rare nella serie, almeno da quel che ricordo, ribadisco la mia perplessit?... già espressa nella discussione relativa alla storia di "trapper".

    Allevarle?

    Intervengo a distanza di anni, a causa del mio colpevole ritardo a scoprire il forum, perchè effettivamente risulta molto strana una simile imprecisione lessicale, oltretutto pronunciata da El Morisco, uomo di profonda cultura e conoscitore delle scienze oltre i confini del suo tempo.

    Al punto che potrei pensare che l'utilizzo del verbo allevare al posto di coltivare, non sia stato un errore, ma una volontaria attribuzione ai "flores de la locura" di una forma di vita superiore a quella vegetale e vicina a quella animale, con tanto di funzioni fisiologiche proprie di esseri pensanti e dotati di volont?.
     

    Bah, non credo che sia una cosa voluta, carissimo conterraneo. Penso che sia semplicemente una svista, secondo me Bonelli padre si è distratto, perche quandoque bonus dormitat bonellus. Lo dice anche il proverbio.

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