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TexNordEst

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Messaggi pubblicato da TexNordEst

  1. Anch'io sarei più sul no, anche se sono d'accordo sul fatto che oggi il ritmo di molte delle prime storie di Tex appare frettoloso.

    Tuttavia, questo è legato all'epoca in cui furono scritte, con un fumetto in cui la storia e le parole tendevano a sovrastare i disegni, dandogli meno spazio e pagine rispetto ai Tex successivi. Vignette più grandi e in numero maggiore per scena hanno piano piano cambiato la situazione. Insomma, lo vedo come un segno dei tempi cambiati, più che un difetto.

     

    Il no è motivato dal fatto che temo che i costi finanziari dell'operazione superino i benefici.

     

     

  2. Sì, giustamente hai condiviso la tua esperienza. In realtà è molto simile alla mia: fumettisticamente parlando il Friuli Venezia Giulia è una realtà abbastanza attiva, con esempi importanti sia in Tex (De Vita, Barison...) che in altre testate come Topolino. Detto questo, credo dipenda molto anche dai coetanei che si frequentano. 

     

    Anni fa seguivo più di qualche forum manga/anime italiano ed erano piuttosto attivi, anche se con qualità varia dei messaggi. C'è da dire che molti fumetti giapponesi, soprattutto quelli per ragazze/i sono pubblicati all'interno di riviste settimanali (idea simile a periodici italiani di fumetti come Linus o il Giornalino). Questo è un ulteriore stimolo all'interesse continuo, dopodiché non sempre questo ritmo è un bene per la qualità del fumetto. Discorso analogo per gli anime.

     

    Anch'io penso che per il western in generale non sia grande periodo. Condivido anche il fatto che non si tratti in realtà del fattore principale.

    Personalmente percepisco i pards come il punto di forza maggiore di Tex.

     

    Andando nel concreto sulle possibilità, purtroppo su Tex pesa il precedente di un film con risultati commerciali deludenti.

    A mio parere Tex avrebbe potuto funzionare come serie alla Zorro, ma questo 20 anni fa o più. Tutte (o quantomeno la maggioranza) le serie televisive recenti, hanno un ritmo di narrazione piuttosto frenetico che è in contrasto con lo stile texiano, ma è quello richiesto dal pubblico.

    Una serie d'animazione sarebbe un evento fantastico, ma visto che in Italia l'animazione è percepita come un prodotto per bambini dalle reti tv su cui puntare sempre di meno (basta confrontare i palinsesti di 15 anni fa con oggi, con l'ormai estinto spazio delle 8 su rai2 o l'anime night su MTV) visti gli ascolti, la vedo durissima.

    Infine, sarei pronto a scommettere che verrebbe in parte censurato.

     

    In sintesi, la vedo dura intervenire sulla parte multimediale.

    Quello che forse potrebbe aiutare la diffusione tra i più giovani potrebbe essere la realizzazione di qualche artbook di tributi a Tex (a proposito di anniversario) includendo autori provenienti anche da altre testate. Certo, non andrei a chiederli a proprio chiunque, ma quantomeno che siano conosciuti da lettori giovani.

  3. Sulla prima domanda, come ha detto ymalpas, il primo punto è sicuramente il divertimento. Dopodiché, è chiaro che Tex è anche una sorta di supereroe nel suo universo, proponendo un modello di lotta alle ingiustizie al primo posto, sopra qualsiasi altra differenza tra le persone. A mio parere, però, è difficile che un fumetto orienti i lettori verso particolari comportamenti; piuttosto, credo possa catturare o appassionare chi ha già tale sensibilità che viene costruita invece dalla famiglia e dalla comunità in cui si vive.

     

    Sul secondo punto secondo me ha ragione borden. Io di anni ne ho 25 e, credo ancora più di te, sono parte dell'ultima generazione che ha avuto un'infanzia senza internet massivamente diffuso.

    La mia impressione è proprio il navigare su internet influenzi un po' la tua percezione sulla vendita di manga e comics. Fansite dedicati alle serie e community sui social network sono davvero "luoghi" frequentati e attivi, ma queste persone solitamente si trovano a grande distanza tra loro, dando l'impressione di essere molti, quando invece non lo sono. La maggior parte di loro, inoltre, segue le serie animate (anime, film) più che il cartaceo. Può essere che ci siano delle isole felici per quanto riguarda l'interesse verso i fumetti, facendo una media i risultati sono abbastanza scarsi.

    Anni fa (09-11) ho frequentato Lucca Comics & Games per tre edizioni consecutive e l'andamento è stato gradualmente quello indicato da borden con un graduale diminuzione verso la componente comics.

    Sono molto d'accordo con te, invece, sul fatto che nella diminuzione generale di vendite i fumetti Tex e altri fumetti "classici" sono e saranno quelli a soffrire di più i prossimi cambi generazionali. Per me ci sono due ragioni principali.

    La prima è la caduta della figura dell'adulto come modello di comportamento (credo che sia quello che implicitamente vuoi dire nelle prime righe). I ragazzi tendono a guardare fra di loro per un idolo piuttosto che rivolgere lo sguardo ad una figura che abbia già a un ruolo nella società. Questo deriva dall'aver creato per anni modelli di successo "facile" e false aspettative, illusioni verso il proprio futuro che non potranno tutti soddisfare. Ma questo va ben oltre l'ambito dei soggetti dei fumetti: lo trovi in ogni campo della società, televisione, musica e internet. Quindi sì, sicuramente il ragazzo/ragazza protagonista è considerato più interessante.

    La seconda è legata al contesto delle vicende di Tex: ci stiamo sempre di più allontanando dall'epoca western e da film su essa basati. Senza ricordi od una controparte animata/film è difficilissimo che un fumetto raggiunga certi picchi di vendite.

    Un esempio è un altro fumetto storico italiano come Alan Ford. A mio parere, avendone letti molti grazie a mio padre, i numeri migliori per sceneggiatura e disegni si trovano tra i primi 60-70, nell'epoca Magnus, dopodiché la testata è andata gradualmente calando. Tuttavia, come disse lo stesso Max Bunker (sceneggiatore di Alan Ford, Kriminal ed altri) in un'intervista di qualche anno fa che si trova ancora in rete, il picco di vendite lo raggiunsero con Supergulp, trasmissione sui fumetti, che però fu anni dopo a quelli che, a mio parere, furono gli anni d'oro del titolo. Dix Leroy dice una cosa importante: per intercettare le nuove generazioni devi essere sulla stessa piattaforma che usano. Che sia fumetto in digitale, serie tv (animata o con persone) o vero e proprio film, per interessare un numero importante di persone devi farlo con uno strumento che lo porti davanti alla faccia, senza che debbano scoprirlo per caso (su questo il fumetto in digitale, per me è meno promettente).

     

     

    Chiudo con una risposta più generale al tuo messaggio. Credo di aver letto varie tipologie di fumetto finora. Da Topolino a manga, da Tex a Asterix, ecc... Ci sono dei fumetti che non riesco a leggere in quanto non mi catturano per niente  come fumetti di supereroi, ma anche serie italiane storiche. Sono d'accordo che una percentuale rilevante di manga sia vero e proprio pattume, portato solamente in Italia dalle case editrici per poter ottenere licenze di prodotti più appetibili, ma, secondo me, ci sono anche serie e testate che non meritano di essere chiamate frivole. Dal recente passato Slam Dunk (per ragazzi) e Monster (per ragazzi/adulti) sono due capolavori. Inoltre, per restare in tema Tex come fumetto ambientato nel passato, c'è un manga in corso chiamato Kingdom per ragazzi/adulti ambientato in Cina nell'epoca che conduce alla formazione dell'impero, quindi 221 a.C.. Questo fumetto ha venduto oltre 6 milioni di copie solo lo scorso anno. Ha tratto vantaggio da serie animate, film in arrivo e da un pubblico diverso da quello italiano, ma si tratta pur sempre di un fumetto ambientato in un mondo che non esiste più.

    Inoltre, ma questa potrebbe essere solo una mia impressione, un merito del mondo manga è quello di aver aumentato la percentuale delle lettrici (pur sempre nel calo generale) introducendo anche con protagonisti femminili (mi riferisco ai manga per ragazze, ma non solo). In Italia, tra i fumetti storici mi vengono in mente sono Diabolik e il più recente Julia con queste qualità. 

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  4. A mio parere il disegno di Majo perde molto passando dalle matite (viste attraverso alcune tavole in anteprima) alla vignetta finale. Speriamo che l'impressione su carta sia migliore. 

    Dall'anteprima, la storia sembra nei canoni texiani, vedremo se sarà così o meno.

  5. <span style="color:red;">5 ore fa</span>, Carlo Monni dice:

     

    Ma li leggete mai i topic delle anteprime? Se lo aveste fatto sapreste che Prisco è al lavoro su una storia in due albi scritta da Jacopo Rauch.

    A volte mi chiedo che ci sbattiamo a fare io e Ymalpas.:old::P

    Caro Carlo, grazie per l'informazione.

     

    Talvolta leggo il topic delle anteprime, ma allo stesso tempo qualcosa me lo dimentico, anche perché, prima di leggere l'albo, per me Prisco era uno sconosciuto.

    Leggo che ha lavorato per Zagor, ma si tratta di una testata che personalmente non apprezzo e che dopo alcune storie ho completamente abbandonato. Stessa cosa se venisse un disegnatore da Nathan Never.

  6. <span style="color:red;">17 ore fa</span>, Dix Leroy dice:

    Io invece ho trovato un Prisco in costante crescita durante l'albo.

    I suoi primi piani di Tex (pag. 20 o 24) mi sembrano troppo "ispirati" a disegnatori

    che poco hanno a che fare con il suo stile. Mentre nelle pagine finali il tutto risulta

    più amalgamato e personale. Nel prossimo lavoro sono certo che la prova sarà migliore,

    perché spero proprio che si tratti di un nuovo acquisto e non di una meteora!

    Concordo sull'iniziale varietà del volto di Tex e sul crescendo finale.

     

    Ad ogni modo, oltre ai disegni decisamente buoni (mi associo a chi vorrebbe rivedere ancora Prisco in futuro su Tex), la storia di Ruju è adatta alla lunghezza di un singolo albo. La trama è piacevole e si risolve nel finale dando un senso di completezza.

  7. <span style="color:red;">11 ore fa</span>, JohnnyColt dice:

    Non ho ancora aquistato questo Maxi ma lo farò senz'altro a breve. Volevo chiederti: le tavole pubblicate in anteprima dalla Bonelli per te dove si collocano? Tra le tavole migliori, meggiori o medie?

    Viste così sono scarne scarne e a me non fanno impazzire quasi per nulla. Le raggrupperei a pelle tra le peggiori però se la Bonelli ha deciso di metterle in anteprima vuol dire che ci sono tavole realizzate ancora peggio...

    Sono alquanto dubbioso sui disegni, non si vede né? :D:lol:

    Risposta sintetica: nella media (a parte la vignetta con le anatre che è tra le migliori).

     

    Tuttavia, aggiungerei una precisazione. Secondo me, sono tra le peggiori se guardiamo solo i pards che, nel complesso, tendono migliorare nel corso dell'albo. In particolare, Carson è il personaggio meglio definito e disegnato, direi. Tex, invece, soffre di più con un volto abbastanza variabile e con espressioni non sempre azzeccate. Mi pare, però, che se Diso dovesse disegnare un poster di Tex e Kit e basta, lo saprebbe fare bene, visto che l'impressione che ho è che molto dipenda dal tempo dedicato alla specifica vignetta.

     

    Il giudizio "medio" sta nel fatto che per i personaggi secondari, invece, quello è lo standard.

     

    Questo per quanto riguarda il tratto, ma direi "medie" anche gli altri aspetti.

  8. La storia è ottima. Il racconto è rimasto interessante dall'inizio alla fine con le sottotrame che ben si fondono nel finale.

    Per quanto riguarda i disegni, di Diso apprezzo la regia delle vignette, meno il tratto un po' discontinuo. A mio parere alterna vignette davvero ben disegnate ad alcune che sembrano dei bozzetti.

    Nel complesso un maxi decisamente riuscito.

  9. <span style="color:red;">12 minuti fa</span>, Anthony Steffen dice:

    Salve a tutti e scusate la mia latitanza.

    Quest'anno sono "texianamente parlando incazzato davvero,ma e' gia da tempo che mi trascino un certo malumore.Ma come e' mai possibile per il 70° anniversario di Tex proporre disegnatori come Diso per il Maxi e Cossu per la regolare.Cioe' sarebbe questo il modo per celebrare un traguardo cosi' importante?o forse la Bonelli crede sia sufficiente mettere un bollino celebrativo in ogni albo di Tex del 2018 fregandosene di proporre albi con disegni OGGETTIVAMENTE non all'altezza per un personaggio come Tex e perdipiu' proprio quest'anno.Ma e' mai possibile che nessuno della redazione non si rende conto che Diso non e' da Tex e che avrebbe dovuto congedarlo gia' molto tempo fa?

    Sono da ben 29 anni che colleziono Tex e ho comprato tutto cio' che lo riguarda,dall'oggettistica a tutte le iniziative editoriali del ranger,ma quest'anno per la PRIMISSIMA VOLTA lascero' in edicola questo Maxi.Non me ne frega nulla se la storia e' bella,ma a me quei disegni mi rovinano la vista.E fortunatamente a 41 anni fino ad ora non mi manca nemmeno 0,01 gradi.

    Scusate lo sfogo.

    Devo dire che mi pare si tratti di un'opinione abbastanza condivisa leggendo il topic.

     

    Pur avendo anch'io delle riserve sul tratto degli autori che hai citato, bisogna dire che nei prossimi mesi si avvicenderanno autori di prim'ordine sulla regolare (vedi topic-tabellone delle uscite nella sezione anteprime) per quest'anno.

    Personalmente credo di prenderlo.

     

  10. Appena letto. I disegni sono sullo stesso livello del primo numero: a mio parere buoni, ma incompleti in alcuni campi.

    Per la storia, purtroppo, anch'io esprimo le mie perplessità per un racconto di cui, come nel caso della "Città nascosta", mi rimarrà ben poco.

    In particolare, come spesso mi accade nelle storie a due numeri, ho trovato i personaggi inediti poco caratterizzati.

    Condivido il messaggio di JohnnyColt, che si sofferma sull'eccessiva linearità della trama.

  11. Per me, il paragone tra i disegni di Cossu e i manga  può starci sono per uno scarso uso delle ombre sui personaggi, soprattutto in quelle destinati a ragazze (stile simile a quello dell'immagine postata da Wasted Years) e ragazzi.

    Per il resto, i tratti manga sono solitamente molto più spigolosi e le vignette ricche di linee per dare un senso di dinamicità. Per gli sfondi dipende molto dagli autori, ma per quanto riguarda Cossu, gli sfondi ci sono eccome, dopo naturalmente possono piacere o meno.

  12. La storia ricorda alcune delle classiche Bonelli (come quella ristampata di recente nel volume "Quartiere cinese"). Finora non grosse difficoltà per i rangers, vedremo nella seconda parte.

     

    Per quanto riguarda i disegni ci sono aspetti che mi piacciono ed altri meno. Ad esempio, i personaggi e le loro fattezze sono mantenute per tutto l'albo e la presenza costante degli sfondi è importante per caratterizzare la scena. 

    Poco usate, invece, le linee per dare dinamicità ai movimenti dei personaggi (emblematica è la prima vignetta) durante le loro scene d'azione. La mancanza delle ombre, specialmente nelle scene notturne, poi, danneggia un po' l'atmosfera.

    Detto questo, la qualità del tratto è decisamente buona, ma mi sembra uno stile di disegno che abbia bisogno ancora di qualche aggiunta per essere completo.

  13. Per me non ci sono grossi problemi sul numero di anteprime attuali (anche se non andrei mai oltre sei tavole ), purché non vi siano spoiler sostanziali.

    A questo proposito, penso che potrebbero essere gli stessi autori della storia ad indicare quelle poche pagine. Dopotutto chi meglio di loro può individuarle?

     

    Detto questo la necessità di anteprime è figlia di questi ultimi anni.

    Purtroppo, la necessità di catturare l'occhio di un pubblico sempre meno affezionato ai fumetti, evidente nella tiratura dei fumetti storici italiani, perché più attratto da contenuti multimediali presenti su social network o altri siti (alla fine la caratteristica "on demand" è quella che occupa il tempo per il fumetto), porta ad andare oltre l'appassionato lettore regolare con post multipli su facebook che devono però offrire ogni volta qualche cosa di nuovo per non essere ignorati (ossia nuove pagine di anteprima o anticipazioni in generale).

    Dato che faccio parte dell'ultima generazione nata senza internet in casa, mi rendo conto che i lettori storici possano vivere questo cambiamento come una parziale perdita di fascino nell'aspettare un nuovo fumetto sapendone ben poco a riguardo.

     

    Chiudendo questa breve digressione,  non saprei dare ulteriori spunti, a parte quello iniziale, perché credo che in realtà la linea tenuta, a meno di esagerazioni, sia quella più realista e necessaria per una casa editrice che per poter offrire un prodotto di qualità deve per forza mantenere un certo livello di vendite. 

     

  14. On ‎09‎/‎10‎/‎2017 at 16:04, Letizia dice:

    Ma dai, lo sappiamo tutti come si concluderà la storia, così come sappiamo tutti chi è stato a uccidere il fratello di Wolfman (perché chiamarlo assassino mi sembra un po' esagerato).

    Quello che ci aspettiamo di vedere è quello che succederà "nel mezzo", cioè come si svilupperanno gli eventi fino ad arrivare al finale che tutti già conosciamo.

    Se vuoi ti dico pure che Tex e Kit non muoiono. :P Per conclusione naturalmente intendevo la "seconda parte".

    Poi non è colpa mia se la Bonelli fa spoiler sui suoi stessi albi. Senza rivelare il colpevole, per me sarebbero rimaste in piedi più possibilità anche per quanto riguarda il finale vero e proprio. 

  15. Personalmente mi è piaciuto. Per alcuni aspetti come i personaggi protagonisti nella prima parte è un'avventura atipica di Tex, ma allo stesso tempo è nei canoni per ambientazione e ritmo del racconto. Forse non conosco a fondo Tex come altri qui presenti e temo che questo non mi faccia apprezzare al massimo la storia (intendo dire che credo di non cogliere tutti i riferimenti, anche se naturalmente è pur sempre la giovinezza di Tex).

     

    I disegni sono ottimi. Forse manca un po' di dinamicità nelle scene d'azione.

     

    Strano ma vero, ho trovato la prima copertina di Villa che non mi piace. Credo sia dovuto ai molti personaggi presenti che non interagiscono fra loro o con l'ambiente e uno sfondo abbastanza povero. Perde un po' nel passaggio da disegno a copertina vera e propria, ma anche il primo non mi entusiasma come invece, ad esempio, la copertina del numero di questo mese dello stesso autore. 

  16. Buon primo tempo che ho trovato interessante senza intoppi nella trama. A me i disegni piacciono e ritengo il tratto adatto all'ambientazione invernale.

    Rimango curioso di scoprire come si concluderà la storia. Immagino che sapremo qualcosa di più su Wolfman nel prossimo numero, magari proprio attraverso lui stesso. 

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  17. Penso che l'obiettivo della storia sia stato raggiunto appieno. Reintrodurre Lupe, un personaggio che è più unico che raro nell'universo Tex, può essere interessante per il futuro.

    Personalmente credo che osando di più in questa storia del ritorno, come chiedono alcuni lettori, avrebbe un po' chiuso alla possibilità di rivederla in altre avventure, dando l'impressione di un capitolo della storia di Tex che si conclude. Inoltre, la fetta di lettori attuali che ha nella mente ben chiari gli eventi dei primi albi non credo sia la maggioranza e quindi una versione più "soft" del ritorno penso sia azzeccata.

     

    Tuttavia sono d'accordo che nel secondo albo qualche vignetta di interazione Lupe-Tex in più poteva starci. Più da vecchi compagni d'armi che da amanti, per quanto mi riguarda.

     

    Molto bene i disegni, molto dettagliati nelle espressioni facciali. Forse i protagonisti sono sin troppo bellocci confrontati con quelli che siamo abituati a conoscere, ma penso sia semplicemente una questione di stile dell'autore (Piccinelli) che ha fatto davvero un gran lavoro in questa storia.

     

  18. Per quanto mi riguarda, sono d'accordo sul fatto che l'assedio non sarebbe potuto durare così tanto.

    Detto questo, però, l'attacco alla città si conclude in circa dieci pagine. Visto il numero di banditi, magari potevano riuscire ad entrare in città allungando un po' questa parte.

     

    Complessivamente, tuttavia, ripensando a quanto la storia, a mio personale parere, avrebbe potuto dare in più non so se 110 pagine in più sarebbero state necessarie, senza dover aggiungere altro. Credo ne bastassero meno della metà. Ripeto, mi sono piaciute le idee che Ruju ha messo nella storia e sarebbe un peccato toglierne alcune. D'altro canto quelle rimanenti avrebbero avuto qualche pagina in più per essere sviluppate.

    Posso andare nei dettagli, ma mi sembra di mancare, a questo punto, di rispetto a chi, a differenza di me,  ha scritto una valanga di storie apprezzate e, soprattutto, certamente ha  competenza per sviluppare al meglio una storia in un limite di pagine.

  19. <span style="color:red;">29 minuti fa</span>, borden dice:

    Si fa GIA' così. 

     

    E le storie in tre albi sono più difficili da scrivere di quelle in due. 

    Per la necessità di mantenere la storia interessante per un numero di tavole maggiore?

     

    L'impressione che ho, da lettore, è che tre numeri costituiscano la lunghezza più adatta per sviluppare le idee in una storia di Tex.

    Certo, storie più lunghe (quattro o più albi) presentano difficoltà nel senso opposto.

     

  20. Per me l'unica possibilità realistica, ma credo si faccia già così, è quella di sviluppare prima un soggetto molto approfondito e vedere solo dopo con il curatore della testata quale possa essere il numero di albi più adatto.

    Lo sforare da un albo all'altro è poco praticabile per i motivi già ben evidenziati nei post precedenti, aggiungendo che, però, anche il livello della cura delle singole vignette è aumentato con il tempo, soprattutto nei dettagli.

     

    Credo che le storie di due albi per Tex siano difficili da creare per vari motivi.

    In storie "brevi", bisogna concentrarsi su pochi personaggi, dato il poco spazio per caratterizzarli o inserirli al centro della storia.

    Da un certo punto di vista, nei primi albi di Tex lo si faceva spesso caratterizzando il nemico e il pard di turno, aggiungendo poi una serie di scagnozzi/compagni senza nome e con i tratti piuttosto simili. Ha funzionato, ma lo scheletro della storia tende ad essere un po' ripetitivo.

    In Tex è stato trovato un buon equilibrio nel tempo, ma lasciando solitamente i pard al centro.

    Raramente riesce bene un bilanciamento in due albi, proprio perché complicato, mettendo i protagonisti e gli avversari allo stesso livello di caratterizzazione. Recentemente con il " Il ragazzo rapito" (676-677), storia di due albi, si è puntato molto sull'antieroe della storia, sviluppandolo bene, ma lasciando un po' in disparte Tex e Kit.

    Ne "La pista dei Forrester", si vede la volontà di comprendere tutti i personaggi, ma, visto il limite di pagine, alla fine nessuno spicca. In sintesi, troppa carne al fuoco per due albi. La figura della madre, il fratello pazzo, la sorella, il fratello principale, il potente nemico e la sua "fortezza" ed un Kit meno legato al padre nell'azione erano buoni spunti.

     

    Io le riserverei solo a disegnatori dai quali non posso pretendere i tre albi, personalmente.

     

     

  21. Storia e disegni buoni. 

    Se l'idea era quella di creare una storia nei canoni di Tex godibile, direi che l'obiettivo è stato raggiunto. Se devo essere sincero, però, proprio per questo credo che non mi rimarrà molto dei vari personaggi secondari, ai quali che sarebbe servito molto  un terzo albo per espandere di più la loro personalità.

    Kit, il pard che mi piace meno, stavolta l'ho apprezzato. L'interazione con la sorella Forrester mi è sembrata una scelta azzeccata, anche se, di nuovo credo per via del limite di pagine, il cambiamento del rapporto mi è sembrato un po' brusco e poco naturale.

     

  22. Posto che la classifica dei disegni è spesso un'opinione personale arrivati ad un certo livello, secondo me entrambi (Magnus-Andreucci) hanno fatto meglio una parte dell'altro.

     

    Per quanto riguarda Andreucci disegna davvero alla grande i pards (almeno quelli visti nell'albo). Sicuramente per inquadrature è più moderno e si concentra principalmente sui personaggi nelle tavole con parecchi primi piani.

    D'altra parte, Magnus fece un immenso lavoro negli sfondi (in parte con l'aiuto di Romanini): ogni vignetta sembra un piccolo quadro. Forse fu aiutato anche dall'ambientazione della storia, ma penso che siano nettamente superiori.

  23. Ottimo.

     

    Fantastici i disegni che si mantengono dall'inizio alla fine con la stessa qualità. La preview sul sito SBE non riesce a rendere pieno merito.

    P.S. Se possibile, vorrei rivedere una storia con il quartetto al completo con Andreucci alle matite. Quelli che si vedono nell'albo sono grandiosi.

     

    La storia, abbastanza nei canoni di Tex, mantiene un buon ritmo per tutto il racconto e non è mai noiosa. Sui personaggi secondari ero un po' scettico fino a due terzi del racconto, ma alla fine si sono rivelati interessanti. Non mi hanno appassionato come in altre storie dello stesso Boselli (per rimanere tra i Texoni, Patagonia), ma li ho trovati adatti e coerenti con la storia.

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